Scambio Interregionale tra operatori dei servizi affidi Regione Piemonte/Regione Veneto
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- Simona Abate
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1 Scambio Interregionale tra operatori dei servizi affidi Regione Piemonte/Regione Veneto REPORT DI SINTESI
2 REPORT DI SINTESI sui contenuti emersi nello scambio Aspetti di contenuto del processo di affidamento: La valutazione delle famiglie affidatarie, criteri e modalità per l'abbinamento, il progetto di affido. Il Servizio Affidi del Consorzio I.R.I.S. adotta la seguente procedura: compilazione della scheda telefonica del primo contatto; primo colloquio informativo, aperto anche a più famiglie, realizzato a cadenza mensile; svolgimento del percorso di conoscenza all affidamento attraverso incontri con l équipe degli operatori del Gruppo Selezione (minimo n. 5 incontri da cui n. 1 visita domiciliare); compilazione della scheda di valutazione ed inserimento in Anagrafe delle famiglie affidatarie idoneità e disponibilità temporanea, quest ultima risulta essere suscettibile nel tempo ad una revisione, sia da parte del Servizio sia da parte della famiglia; raccolta delle richiesta formulata dall èquipe di territorio (operatori sociali e sanitari) e proposta di una rosa di famiglie prese dall Anagrafe, potenzialmente abbinabili al minore per il quale si richiede un progetto di affido ; Il progetto di affido deve necessariamente prevedere: - la durata dell affido, - le modalità di rapporto fra il minore e la famiglia di origine, - eventuali rapporti fra la famiglia affidataria e la famiglia di origine del bambino, - gli impegni definiti dal Servizio per la famiglia affidataria e per la famiglia d origine, - i momenti di verifica del progetto e il sostegno alle famiglie, le condizioni che possono consentire il rientro del minore nella famiglia d origine. - l abbinamento famiglia affidataria -minore viene fatto a cura del Servizio Sociale territoriale del Comune di residenza del minore e dello psicologo della NPI, in collabrazione con il Servizio Affidi.
3 L'abbinamento di un bambino con una famiglia affidataria si fonda sulla corrispondenza dei bisogni e le esigenze del minore e della sua famiglia e delle caratteristiche e la disponibilità della famiglia affidataria. Tutto il percorso formativo di conoscenza deve vedere coinvolta la coppia nel suo insieme (ed eventuali figli), essendo l affidamento un importantissima decisione che vede coinvolta la coppia unita e la famiglia nel suo complesso. I Servizi coinvolti nello scambio inter -regionale condividono che nel percorso di valutazione delle famiglie affidatarie il focus è sui saperi e sulle competenze non sui deficit, si valutano le risorse che si potrebbero mettere a disposizione, la disponibilità ad accettare il bambino per quello che è senza volerlo modellare alle proprie aspettative. Le competenze ed i saperi delle famiglie in un progetto di affido fanno riferimento alla capacità di farsi aiutare nei momenti critici, di curare le relazioni interpersonali, di essere flessibili, di fronteggiare gli imprevisti, di accettare e gestire la separazione. Per quanto riguarda il tema dei criteri per un giusto abbinamento si riflette sulla mancanza di criteri teorici, universali validi, ma come il principio guida sia la individualizzazione dell'intervento, al fine di favorire l'incontro tra le diverse persone coinvolte. A tal proposito appare utile conoscere e comprendere il funzionamento sia della famiglia affidataria che della famiglia di origine, prevedere in prospettiva le possibili evoluzioni che la famiglia affidataria dovrà affrontare (ad es. l'adolescenza), valutare le eventuali incompatibilità tra le due famiglie. Si sottolinea infine come il sostegno alle famiglie affidatarie, sia mediante l'attivazione di interventi singoli, sia di gruppo (es. gruppi di sostegno con esperti, gruppi di auto mutuo aiuto) rappresenti uno strumento imprescindibile per favorire il buon esito del progetto. Contenuti e metodologie della formazione delle famiglie affidatarie I CASF della Regione Veneto organizzano corsi di formazione rivolti alle persone disponibili all'affido familiare. Normalmente la partecipazione al corso base (aperto a più famiglie) è ritenuta vincolante per l'avvio dell'esperienza di affido. Gli obiettivi per le famiglie sono migliorare la consapevolezza rispetto alle proprie aspettative e motivazioni,comprendere le problematiche dei bambini, comprendere il significato dell'affido ed il ruolo dei servizi. Il metodo prevede l'alternanza di momenti espositivi a momenti di lavoro pratico in piccoli gruppi, anche con l'apporto di esperienze di singoli o coppie che hanno già vissuto o che hanno in corso esperienze di affido. La media è di 4 incontri rivolti ad un numero minimo (3 4 coppie) massimo (7-8) di partecipanti.
4 Promozione dell affido familiare Presentazione del Progetto Puzzle del Consorzio I.R.I.S. Il progetto Puzzle sostegno ai minori attivato nel 2008 ha la finalità di percorrere nuove strategie di promozione dell affidamento familiare. Nasce come attività sperimentale, finalizzato a informare, sensibilizzare i cittadini e la comunità locale sulle opportunità offerte da forme di affido più flessibili quali l affido diurno o part time. Il progetto si è sviluppato seguendo un percorso articolato in tre tappe collegate tra loro: o analisi dei bisogni territoriali, concretizzatasi nell incontro con tutti i Servizi Sociali Territoriali facenti capo al Consorzio; o elaborazione e sviluppo di interventi di comunità per la costituzione di reti locali in ciascun territorio interessato; o raccordo con tutti i soggetti contattati al fine di strutturare attività di informazione e sensibilizzazione sul tema dell affido. Finalità Ampliare il numero di famiglie/associazioni disponibili per esperienze di affidamento familiare. Promuovere forme di sostegno diurno leggero (ad esempio aiuto nei compiti, inserimento in attività ludiche, educative e di socializzazione). Favorire ed implementare la messa in rete delle risorse di comunità presenti sul territorio potenziando le sinergie/connessioni. Destinatari dell intervento Il progetto ha tre tipi di destinatari, che si possono suddividere in: i Servizi Sociali Territoriali; i minori in carico ai Servizi Sociali Territoriali per cui è previsto un affidamento diurno o part- time. gli affidatari, singoli, famiglie e associazioni, che vengono reperiti mediante l azione di comunità. Soggetti coinvolti Per ogni area territoriale si contattano le seguenti agenzie territoriali, quali veicoli di informazione sul tema dell affido e allo stesso tempo potenziali risorse disponibili
5 all esperienza: - Associazioni di Volontariato - Parrocchie - Oratori - Scuole - Famiglie storiche, vale a dire con esperienza di accoglienza di minori in affido; - CSV - Università Ruolo degli operatori coinvolti Servizio Affidi Consorzio I.R.I.S. : organizzazione, formazione supervisione del progetto. Personale dei Servizi Sociali Territoriali: gestione attività di coinvolgimento e sensibilizzazione del territorio sulle tematiche dell affido. Risultati raggiunti: la promozione mirata ha fatto emergere diversi soggetti del privato sociale come prima risorsa per il contatto con singoli e famiglie, potenziali affidatarie. Inoltre l aver realizzato un lavoro capillare di promozione della solidarietà familiare che ha coinvolto in modo mirato tutto il territorio, ha favorito un'effettiva risposta della Comunità Locale, in questo modo abbiamo realizzato venti progetti di affido leggero.
REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE
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