Valutazione socio economica e ambientale della devoluzione
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- Vittore Papi
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1 RIDURRE LO SPRECO, ALIMENTARE IL FUTURO 1 giugno 2017, Regione Lombardia Sala Biagi, Palazzo Lombardia Valutazione socio economica e ambientale della devoluzione Roberto Zoboli, Stefania Fontana, Filippo Fraschini, Mita Lapi Università Cattolica e Fondazione Lombardia per l Ambiente, Milano
2 Punti Obiettivi Modelli di devoluzione Dati sulle donazioni Risultati ACB Valore per i riceventi
3 Obiettivi Fornire basi conoscitive per strategie di prevenzione dei rifiuti alimentari attraverso donazione dell invenduto GDO Tre gap conoscitivi da colmare: i) struttura e funzionamento reti di devoluzione ed eterogeneità soggetti/ modelli ii) conoscenza quantitativa flussi di invenduto recuperati e donati iii) valore ambientale ed economico-sociale delle donazioni (compreso valore del mancato rifiuto) Co-prodotto del progetto: Effetti di rete (via Protocollo, Tavoli tecnici, ecc.)
4 Modelli di devoluzione (1) 36 canali stabili di relazione tra gli attori GDO-Onlus in reti locali 4 aspetti ricorrenti nelle caratteristiche e funzionamento delle Reti: i) Differenti modelli di relazione GDO/Onlus: (a) relazione diretta; (b) intermediazione di ente di primo livello; (c) devoluzione GDO attraverso i punti vendita o centri logistici ii) Diverso livello di implementazione e maturità relazioni GDO-Onlus: consolidata nel tempo (anche anni), attività più occasionale o meno strutturata iii) Squilibrio di risorse e strumenti operativi della GDO rispetto alle Onlus iv) Onlus diversificate per: a) tipologia di servizio (recupero delle eccedenze o servizi di assistenza sociale); b) tipologia di risorse economiche (finanziamento privato o pubblico); c) consolidamento delle attività svolte (tempo di vita)
5 Destinatari finali Modelli di devoluzione (2) Comuni Tariffa rifiuti Politiche sociali GDO Devoluzione diretta Rete della GDO Onlus (multimissione) Devoluzione via food bank Garanzia verso GDO Re-Distribuzione Centri logistici Onlus Food bank
6 Dati sui flussi donati (1) 12 mesi: recuperate in donazione 830,5 tonnellate di alimenti Circa la metà (435 tonnellate) raccolte da Banco Alimentare presso Ortomercato di Milano Cibo equivalente a circa pasti Pressioni ambientali evitate: CO 2 : tonnellate CH 4 : 9,16 tonnellate PM 2,5-10 : 311 kg Acqua: 7 milioni hl Terra: 585 ha
7 Dati sui flussi donati (2) Significativa stagionalità Problema per i destinatari Lavoro volontario Quantità e valore nominale delle eccedenze donate per mese
8 Analisi costi-benefici Portata netta economica, sociale ed ambientale delle devoluzioni nel progetto Reti Obiettivo principale: donazioni hanno esito win-win-win, guadagni netti ambientali, economici e sociali Approccio valutativo: Quale è il valore sociale netto delle devoluzioni alimentari attuate dagli attori del progetto Reti territoriali rispetto al caso in cui tali devoluzioni fossero zero? ACB sociale : quantificazioni monetarie di effetti ambientali e di benessere per beneficiari (indigenti) Utilizzati dati forniti dai soggetti del Protocollo ACB semplificata, limiti infomativi: no costi-benefici in funzione del tipo di rete che realizza la devoluzione, no ACB singola rete
9 Costi considerati Costi di gestione devoluzione (GDO): essenzialmente costi personale selezione e gestione dell invenduto per devoluzione; assunto che donazioni di cibo da GDO non siamo mai mancate vendite, ma sempre mancati rifiuti Costi di gestione delle devoluzioni ricevute (Onlus): costi di trasporto (ritiro), alcuni casi logistica e distribuzione, e costi di personale; dai dati solo informazioni sulla quantità di lavoro (in ore); lavoro delle Onlus volontario: ore di lavoro valorizzate ad un ipotetico costo orario del personale; costi delle Onlus molto sottostimati
10 Benefici considerati Risparmio costi rifiuti (GDO): dipende da configurazione tariffa rifiuti applicata alla GDO; maggior parte dei casi tariffa TARI (circa a superficie di vendita, non risparmiata con devoluzione); assunto ipotetico risparmio di tariffa con devoluzione come se fosse applicata tariffa di tipo TARIP (proporzionata al rifiuto); ragionevole: diversi comuni muovono verso tariffazione tipo TARIP e Legge Gadda possibilità di sconti tariffa Benefici ambientali Se a rifiuto, eccedenze alimentari producono due tipologie di esternalità : a) emissioni e consumo di risorse contenute nella produzione di alimenti non consumati e quindi privi di utilità b) emissioni e pressioni ambientali generate dal trattamento dei rifiuti Assumendo che devoluzione equivalga interamente a minori rifiuti, i corrispondenti risparmi ambientali sono stati quantificati e tradotti in termini monetari Benefici per i riceventi le donazioni Metodologia di distributionally weighted cost-benefit analysis per valutare in termini monetari l impatto di utilità individuale degli alimenti ricevuti da persone indigenti
11 Benefici non considerati (limiti informativi) Rimborso IVA su prodotti devoluti (GDO): contatti con gli operatori GDO, in molti casi, l agevolazione non viene sfruttata; non considerata tra benefici della donazione Miglioramenti di gestione (GDO): una maggior devoluzione (minori rifiuti) parte di miglioramenti gestionali per minimizzazione rifiuti, con benefici economici per la GDO; non sufficienti informazioni Riduzione dei costi di gestione dei rifiuti (Comuni): l ipotesi è che gestione dei rifiuti è costo per i Comuni; quantità devolute da GDO (rispetto all assenza di devoluzione) riducono il fabbisogno di trattamento e quindi potrebbero essere considerate nei contratti; modalità incerta: benefici non quantificati Risparmio di costi assistenza (Comuni): la devoluzione alimentare via Onlus potrebbe sostituire in parte interventi di assistenza ai poveri da parte dei comuni; mancanza i informazioni complete su tali modalità: potenziali benefici non calcolati Altri: es. valore investimento infrastruttura materiale e immateriale
12 Risultati Valore economico netto recuperato: Rapporto Benefici/Costi = 19 Recupero netto di valore Valore nominale devoluzioni Costo rifiuti risparmiato Valore emissioni evitate (VOLY) Costi gestione GDO Costi gestione Onlus TOTALE B/C ratio , , , , ,56 19,09 Costo assistenza (parità sostegno) Costo gestuione rifiuto Costo ambientale Costo gestione donazione GDO Costo gestione donazione Onlus Totale Alternativa senza devoluzione , , ,00 0, ,39 Precisazioni: Valore economico donazioni qui solo valore nominale di mercato (non per riceventi) Costo di gestione Onlus riflette solo in parte onere effettivo Esclusi i CB per i Comuni: ruolo eterogeneo e complesso da valutare (dipende da relazione con gestore dei rifiuti e con Onlus)
13 Valore per i riceventi: Analisi costi benefici con pesi distributivi ( Distributionally weighted CBA ) Valore commerciale (nominale) delle donazioni tradotto in valore di utilità per chi le riceve, in funzione delle condizioni individuali di capacità economica e indigenza ACB pesata : Costruzione di pesi di benessere ( welfare weights ) considerando che reddito ha utilità marginale decrescente (European Commission, 2015) Welfare weights quindi applicati ai benefici ricevuti dai diversi destinatari per ottenere un valore distributivamente pesato dei benefici totali
14 Applicazione sperimentale a dati Caritas Ambrosiana Dati individuali estratti da Caritas: 113 persone Composizione bilanciata maschi e femmine, italiani e stranieri, localizzazione sul territorio Adeguata variabilità in termini fasce di età, stato civile, condizioni famigliari, altri attributi individuali Variabili nel database: (i) socio-demografiche: caratteristiche oggettive delle persone (ii) tipologie di bisogni espresse ai Centri di Ascolto: condizione di difficoltà soggettiva delle stesse persone
15 Scala di indigenza relativa Dati Caritas non comprendono informazioni su reddito persone (ISEE) Variabili/indicatori socio-demografici e di bisogni utilizzati per costruire scala di indigenza relativa Metodologia di Multi-criteria Analysis (MCA) Scala numerica di punteggi in termini di indigenza relativa Assegnato peso a ciascun criterio (4 sistemi di pesi) Sintesi dei punteggi per le 113 unità con diversi sistemi di ponderazione per i criteri Fonte: nostre elaborazioni su dati Caritas Ambrosiana Sistema pesi 1 Sistema pesi 2 Sistema pesi 3 Sistema pesi 4 Max 76,9 78,0 82,8 92,1 Min 19,9 24,9 18,5 7,2 Max - Min 57,0 53,1 64,3 84,9 Media 49,3 51,3 58,3 61,6 Deviazione standard 12,7 11,7 13,8 18,7
16 Pesi distributivi per ACB pesata Equazione di distributionally weighted CBA applicata alle scale di indigenza Caritas Risultato: peso distributivo per più povero da 3,9 a 21,3 volte il peso per il più ricco 1 al più povero pari a 3,9 /21,3 al più ricco tra i poveri Fattore elasticità 1 Sistema pesi 1 Sistema pesi 2 Sistema pesi 3 Sistema pesi 4 Peso distributivo per più ricco Peso distributivo per più povero 3,9 3,1 4,5 12,8 Peso distributivo medio 1,7 1,6 1,5 1,8 Deviazione standard 0,5 0,4 0,6 1,5 Fattore elasticità 1,2 Sistema pesi 1 Sistema pesi 2 Sistema pesi 3 Sistema pesi 4 Peso distributivo per più ricco Peso distributivo per più povero 5,1 3,9 6,0 21,3 Peso distributivo medio 1,9 1,8 1,7 2,2 Deviazione standard 0,7 0,6 0,8 2,5
17 Valore donazioni del Progetto Reti Campione Caritas Ambrosiana piccolo ma utilizzabile (in via sperimentale) per rispondere alla domanda: Quale sarebbe il valore delle donazioni del Progetto Reti Territoriali se i destinatari finali avessero le stesse caratteristiche del campione Caritas Ambrosiana?
18 Valore donazioni del Progetto Reti: Risultati Valore commerciale nominale 2.7 milioni/ Valore per i destinatari 4,2 mio/ - 6,0 mio/ Moltiplicatore totale: da 1,5 volte a 2,2 volte il valore commerciale nominale Donazioni alimentari del progetto Reti: stima del valore per i destinatari (Euro) Valore commerciale nominale 2.7 mio/ Fattore elasticità 1 Sistema pesi 1 Sistema pesi 2 Sistema pesi 3 Sistema pesi 4 Valore stimato per i destinatari Moltiplicatore del valore commerciale 1,7 1,6 1,5 1,8 Valore commerciale nominale mio/ Sistema pesi 1 Sistema pesi 2 Sistema pesi 3 Sistema pesi 4 Fattore elasticità 1,2 Valore stimato per i destinatari Moltiplicatore del valore commerciale 1,9 1,8 1,7 2,2
19 Donazioni moltiplicano valore Beni di valore commerciale nullo (invenduto), che costa portare a rifiuto, acquisiscono, via sistema Onlus, un valore sociale misurabile che è multiplo del valore commerciale nominale Economia circolare sociale
20 Elementi critici di sviluppo delle Reti Ruolo tariffe rifiuti come barriera (non-incentivo) alla donazione Progressi possibili sul fresco/freschissimo e barriere (costi catena caldo/freddo) Maggiore strutturazione e sistemi di garanzia piccole Onlus ( catena della responsabilità ) Innovazioni interne GDO per ottimizzazione invenduto/donazione Fattibilità e punto di applicazione sostegno pubblico Piena implementazione Legge Gadda
21 Non senza i consumatori
22 Non senza i consumatori
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