CORSO DI RELATIVITA GENERALE. Ricevimento: martedi dalle 14:30 alle 15:30
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- Florindo Ferrario
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1 CORSO DI RELATIVITA GENERALE Docente: Valeria Ferrari stanza 53, II piano Vecchio edificio Fisica Ricevimento: martedi dalle 4:30 alle 5:30
2 Tutte le informazioni sul corso si troveranno sul sito cliccando su Relativita Generale sul sito troverete tutte le informazioni relative al corso, agli appelli, alle modalita di svolgimento degli esami Testi consigliati Dispense e programma del corso sono disponibili sul sito B. Schutz, A first Course in General Relativity Cambridge University Press
3 PRE-REQUISITO FONDAMENTALE PER SEGUIRE QUESTO CORSO: CONOSCERE LA RELATIVITÀ SPECIALE Ripassate le trasformazioni di Lorentz!!!
4 Finalita del corso: Lo scopo del corso e di introdurre le nozioni di base della teoria moderna della gravitazione e delle sue piu' importanti implicazioni in campo astrofisico PROGRAMMA del CORSO: La teoria newtoniana della gravita' e il ruolo del principio di equivalenza nella formulazione della teoria Einsteiniana della gravita'; l'equazione delle geodetiche come conseguenza del Principio di equivalenza Gli strumenti matematici per costruire la teoria della gravita': varieta' differenziabili, vettori, -forme, tensori. Come descriviamo il campo gravitazionale: il tensore metrico, trasporto parallelo e derivata covariante. Tensore di curvatura e identita' di Bianchi Tensore energia-impulso, principio di covarianza generale, leggi di conservazione Le equazioni di Einstein per il campo gravitazionale. Simmetrie, vettori di Killing e leggi di conservazione Campo gravitazionale all esterno di una distribuzione di massa statica e a simmetria sferica: la soluzione di Schwarzschild; il concetto di buco nero, l'orizzonte degli eventi Fenomeni che avvengono nelle vicinanze di corpi massivi: redshift gravitazionale, deflessione della luce e precessione del perielio. Soluzioni ondose delle equazioni di Einstein. Le equazioni della deviazione geodetica
5 Al secondo semestre ci sara il corso avanzato di relativita generale ONDE GRAVITAZIONALI, STELLE E BUCHI NERI - generazione di onde gravitazionali e sorgenti; come si vogliono rivelare - fasi finali della vita di una stella: nane bianche e stelle di neutroni. Struttura e stabilita - buchi neri rotanti: soluzione di Kerr e fenomenologia
6 ci sara un esonero sulla parte tecnica del corso (grosso modo i primi 5 capitoli delle dispense) la data sara decisa a breve Esempi di esoneri e compiti d'esame degli anni passati si trovano sul sito Chi supera l'esonero, all'orale non dovra' rispondere su questa parte del programma. Chi non lo supera, all'orale dovra' rispondere anche su questa parte del programma. L'esonero e' valido solo per l'anno accademico in corso. l esonero non avra un voto: o si supera o non si supera
7 COME SI SVOLGE LA PROVA ORALE: Tutti gli studenti che devono sostenere l'esame orale devono presentarsi all'ora e nel giorno di convocazione. Vengono suddivisi in gruppi di 6-8 persone che si presenteranno all'ora che verra' comunicata loro in loco. A ogni studente viene assegnata una domanda dell'elenco che si trova sul sito del corso. Ognuno scrive quanto sa sulla domanda (equazioni e dimostrazioni), avendo a disposizione circa 0 minuti. Trascorso questo tempo si viene chiamati in successione e si sostiene l'esame orale, che verte sulla domanda assegnata e su ulteriori approfondimenti degli argomenti svolti a lezione. Durante l'intero svolgimento dell'esame gli studenti non possono consultare testi o appunti e non devono parlare tra loro.
8 APPELLI D ESAME Data Appello Data Inizio prenotazione Data Fine Prenotazione 5//06 0//06 07//06 riservato fuoricorso 30/0/07 5/0/07 /0/07 5/0/07 0/0/07 0/0/07 6/05/07 0/05/07 09/05/07 riservato fuoricorso 6/06/07 09/06/07 9/06/07 0/07/07 3/06/07 03/07/07 /09/07 3/08/07 04/09/07 4//07 0//07 07//07 riservato fuoricorso Se non si e superato l esonero, quando ci si prenota su INFOSTUD bisogna inviare una all indirizzo valeria.ferrari@roma.infn.it dicendo che, appunto, non si ha l esonero. Senza questa informazione non si puo sostenere l orale CHI NON SI PRENOTA SU INFOSTUD NON PUO SOSTENERE L ESAME
9 La Relatività Generale è la teoria fisica della gravitazione basata sul Principio di Equivalenza tra gravitazione e inerzia e Sul Principio di Covarianza Generale
10 Perché la teoria newtoniana diventa inappropriata a descrivere il campo gravitazionale? Perché c è bisogno di un tensore per descrivere il campo gravitazionale? Qual è il ruolo del Principio di Equivalenza e del Principio di Covarianza Generale nella formulazione delle equazioni di Einstein?
11 L arena della fisica pre-relativistica è lo spazio piatto della geometria euclidea I postulati di Euclide (~35-65 ac) Risulti postulato che: ) si possa tracciare una retta da un punto qualsiasi ad ogni altro punto; ) si possa prolungare indefinitamente una linea retta ; 3) si possa descrivere un cerchio con un centro qualsiasi e un raggio qualsiasi; 4) tutti gli angoli retti siano uguali fra di loro; 5) se una retta che interseca due altre rette forma, dalla stessa parte, angoli inferiori a due angoli retti, le due rette, se estese indefinitamente, si incontrano da quella parte dove gli angoli sono inferiori a due angoli retti.
12 Gauss 84 (Germania) Bolay 83 (Austria) Lobachevski 86 (Russia) Scoprirono indipendentemente una geometria che soddisfa tutti i postulati di Euclide eccetto il quinto Spazio bi-dimensionale a curvatura negativa Rappresentazione analitica formulata da Feli Klein nel 870 Per ogni coppia di numeri reali (, ) tali che + d(, X ) = < a cosh a = lunghezza di scala definiamo la distanza X L indipendenza logica del quinto postulato di Euclide era così dimostrata X X X
13 Nel 87 Gauss pubblica le Disquisitiones generales circa superficies curvas In cui distingue tra Proprietà interne o intrinseche di una superficie e Proprietà esterne o estrinseche La proprietà intrinseca fondamentale è la distanza tra due punti; la geometria intrinseca di un cono o un cilindro è piatta, ma non lo è quella di una sfera La geometria intrinseca di una superficie considera solo le relazioni tra punti che stanno sulla superficie Le proprietà estrinseche hanno a che vedere con l embedding della superficie in uno spazio a dimensione più alta: es. curvatura estrinseca Noi ci occuperemo essenzialmente delle proprietà intrinseche
14 Seguendo Gauss, selezioniamo quegli spazi metrici per cui, data una qualsiasi regione di spazio sufficientemente piccola, e possibile scegliere un sistema di coordinate (, ) P =(, tale che la distanza tra il punto soddisfi il teorema di Pitagora P =( + d, + d ) ) e il punto ds =(d ) +(d ) ATTENZIONE: d ora in avanti, quando diro distanza tra due punti, intendero distanza tra due punti infinitamente vicini Le coordinate (, ) si dicono localmente euclidee ATTENZIONE: la possibilità di definire un sistema di coordinate localmente euclidee è una proprieta LOCALE, vale cioè solo nell intorno di un punto, a meno che l intero spazio non sia euclideo.
15 Supponiamo ora di cambiare il sistema di coordinate: come si trasforma la distanza? = (, ) d = = (, ) d = d + d d + d ds =(d ) +(d ) diventa ds = + (d ) + + (d ) + + d d = g (d ) + g (d ) +g d d = g d d g d d =, =, Nello scrivere l ultima uguaglianza abbiamo usato la convenzione di Einstein
16 Riepilogando: nel sistema di coordinate localmente euclideo la distanza tra due punti è data da ds =(d ) +(d ) (, ) In un sistema di coordinate generico (, ) g = g = g = g = g ds = + + =, =, + g d d g d d nel sistema di coord. euclideo possiamo anche scrivere ds =(d ) +(d ) = 0 0 d d
17 g = g = g = g = g Le componenti del tensore metrico contengono le derivate prime delle coordinate localmente euclidee rispetto alle coordinate generiche ESEMPIO: passiamo da coordinate localmente euclidee a coord. polari Come calcolo il tensore metrico? (r, ) (, ) = r cos d = cos dr r sin d = r sin d = sin dr + r cos d (r, )=(, ) ds =(d ) +(d ) = dr + r d = g d d,, =, g =, g = r, g =0.
18 g = g = g = g = g Le componenti del tensore metrico contengono le derivate prime delle coordinate localmente euclidee rispetto alle coordinate generiche QUESTI CONCETTI SI GENERALIZZANO IMMEDIATAMENTE AL CASO DI SPAZI DI DIMENSIONI MAGGIORI
19 Passiamo da (, ) a (, ): come cambia il tensore metrico? 0 = 0 (, ) 0 = 0 (, ) g g = [( ) +( ) ] g = g = g = eviceversa = [( + ) + [( + g = g ) = [( ) +( ) ]( ) + [( ) +( ) ]( ) +( + )( ) = ( 0, 0 ) = ( 0, 0 )
20 Passiamo da (, ) a (, ): come cambia il tensore metrico? g g = [( ) +( ) ] g = g = g = g = g g = (, ) = (, ) = [( + ) + [( + ) = [( ) +( ) ]( ) + [( ) +( ) ]( ) +( + )( ) + + +
21 Passiamo da (, ) a (, ): come cambia il tensore metrico? g g = [( ) +( ) ] g = g = g = g = g g = (, ) = (, ) = [( + ) + [( + ) = [( ) +( ) ]( ) + [( ) +( ) ]( ) +( + )( ) g
22 Passiamo da (, ) a (, ): come cambia il tensore metrico? g g = [( ) +( ) ] g = g = g = g = g g = (, ) = (, ) = [( + ) + [( + ) = [( ) +( ) ]( ) + [( ) +( ) ]( ) +( + )( ) g g
23 Passiamo da (, ) a (, ): come cambia il tensore metrico? g g = [( ) +( ) ] g = g = g = g = g g = (, ) = (, ) = [( + ) + [( + ) = [( ) +( ) ]( ) + [( ) +( ) ]( ) +( + )( ) = g ( g ) + g ( g 0 = X = X = g ) = 0
24 In generale, quando si passa da un riferimento a un altro g 0 g 0 0 = X µ=, X =, g 0 g @ 0 Questo è il modo in cui si trasformano i tensori quando si passa da un qualsiasi sistema di coordinate a un altro ATTENZIONE: ove ci sono indici ripetuti (in alto e in basso) è sempre sottintesa la somma
25 Dato uno spazio metrico in cui la distanza tra due punti infinitamente vicini sia esprimibile tramite il Teorema di Pitagora, g permette di esprimere la distanza in qualsiasi altro αβ sistema di coordinate. VICEVERSA: Dato uno spazio in cui ds = g αβ d α d β Se lo spazio appartiene alla sottoclasse definita da Gauss, è sempre possibile trovare un sistema di coordinate localmente euclidee tale che ds =(d ) +(d ) Il tensore metrico determina le proprietà intrinseche di uno spazio metrico
26 Vogliamo definire una funzione di che dipenda dalle derivate prime e seconde del tensore metrico, ma NON dipenda dal sistema di coordinate usate g αβ Nel caso di superfici bidimensionali, questa quantità è la CURVATURA GAUSSIANA + + = g g g g g g g g g g g g g g g g g g g g g g g g g g k g g g g = determinante della metrica ATTENZIONE: la curvatura, che descrive le proprietà intrinseche di una geometria bidimensionale è una quantità scalare g
27 Per esempio, in qualsiasi coordinate esprimiamo la metrica della -sfera, la curvatura gaussiana sarà sempre a k = Provare per es. con le coordinate (θ,φ) sin ϕ ϑ ϑ d a d a ds + = Invece per la geometria di Gauss-Bolay-Lobachevski ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( d d d d ds a a a + + = a k = k è invariante rispetto a trasformazioni di coordinate
28 Quanto detto finora si estende a spazi di dimensioni arbitrarie in particolare al caso D=4 lo spazio-tempo in cui avvengono i fenomeni fisici Selezioneremo quegli spazi-tempo in cui, localmente, la distanza tra punti vicini sia data da 0 IMPORTANTE: se uno spazio ha dimensioni D, le proprietà intrinseche sono descritte da più funzioni scalari. Quante sono necessarie? ds = dξ + dξ + dξ + Spazi-tempo localmente Minkowskiani dξ 3 D(D+)/ = componenti indipendenti di g αβ Possiamo sempre scegliere le coordinate in modo da imporre D relazioni funzionali tra queste componenti C = D(D+)/-D = D(D-)/ quantità per es. se D=, C= se D=4 C=6 Riemann, Christoffel LeviCivita, Ricci Beltrami
29 Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, Newton 685 Seconda legge di Newton F = m I a Legge della gravitazione universale F G = m G g a = m G m I g g = G i M Gi( r r i ) r r i 3 Se m I = m G tutti i corpi si muovono in un campo gravitazionale con la stessa accelerazione
30 La massa inerziale è uguale alla massa gravitazionale Galileo (564-64) Netwon (pendoli) Eotvos 889 (0-9 ) Dicke 964 (0 - ) Braginski 97 (0 - ) Lunar Laser ranging : l accelerazione relativa tra la Terra e la Luna verso il Sole e Physical Review D, vol 53 n., pg 6730, 996 Il principio di equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale poggia dunque su basi sperimentali molto solide. Sono stati progettati esperimenti futuri che dovrebbero arrivare a precisioni dell ordine di una parte in 0 7
31 Successi della teoria newtoniana Moto della luna e maree Moto dei pianeti Predizione (846 Adams e Le Verrier) e scoperta di Nettuno qualche anno dopo Primi dubbi osservativi Le Verrier, 845 scopre anomalie nel moto di Mercurio 885 Newcomb conferma: il perielio precede di 43secondi di arco ogni 00 anni
32 Obiezioni filosofiche: la teoria di Newton prevede l esistenza dei riferimenti inerziali, rispetto a cui valgono le leggi della meccanica Ma cosa li definisce? Newton: esiste uno spazio assoluto rispetto a cui i riferimenti inerziali sono in moto rettilineo uniforme Leibniz (646-76), Mach (838-96) : lo spazio assoluto non è necessario Nel 864 Mawell formula la teoria dell elettrodinamica: La velocità della luce è una costante universale! Mawell: esiste l etere Michelson e Morley (887): l etere non esiste Le nuove equazioni non sono invarianti rispetto alle trasformazioni di Galileo, ma lo sono rispetto a quelle di Lorentz (Einstein 905) PROBLEMA: cosa fare delle equazioni della gravità?
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34 Riepilogo lezione passata: Selezioneremo quegli spazi-tempo tali che, data una regione sufficientemente piccola, sia possibile scegliere un sistema di coordinate, che d ora in avanti indicheremo con, tale che la distanza tra il punto P =( 0,,, e il punto { } P =( 0 + d 0, + d, + d, 3 + d 3 ) 3 ) sia data da ds = (d 0 ) +(d ) +(d ) +(d 3 ) Questa equazione si puo riscrivere come ds = X X d d = d d =0,3 =0,3 Spazi-tempo localmente Minkowskiani = Tensore metrico di Minkowski
35 Se cambiamo sistema di coordinate, e passiamo dalle coord. localmente minkowskiane {ξ α } alle coordinate generiche { α } la distanza tra i punti P e P diventa ds = g αβ d α d β () Dove g αβ e il tensore metrico espresso nelle nuove coordinate. NOTARE CHE: ds e una grandezza scalare, quindi il suo valore e lo stesso in tutti i sistemi di coordinate. Quando si passa da un sistema all altro cambia solo la sua dipendenza funzionale dalle coordinate. NOTARE CHE: se stiamo usando un sistema di coordinate tali che la distanza tra i punti P e P sia data dalla (), e sempre possibile trovare il sistema di coordinate {ξ α } localmente minkowskiano, tale che si abbia ds = (d 0 ) +(d ) +(d ) +(d 3 ) ds = d d
36 Seconda legge di Newton F = m I a Legge della gravitazione universale ~g = G F G = m G g P i m Gi(~r ~r i ) ~r ~r i 3 a = m G m I g Se m I = m G tutti i corpi si muovono in un campo gravitazionale con la stessa accelerazione. PRINCIPIO di EQUIVALENZA
37 Consideriamo un corpo che si muove in un campo gravitazionale costante e uniforme. Supponiamo per semplicità che sia soggetto solo alla forza di gravità m I d dt = m G g OSERVAZIONE DI EINSTEIN: Supponiamo di saltare su un ascensore che sta cadendo liberamente nello stesso campo gravitazionale, cioe facciamo la seguente trasformazione di coordinate = gt, t = t Nel riferimento solidale con l ascensore il corpo avrà la seguente accelerazione m I d dt + gt = m G g d dt =0 NOTARE CHE: questo risultato segue da ) g è costante e uniforme ) m I = m G
38 Osservazione di Einstein: se salgo su un ascensore che cade liberamente un corpo in quiete rimane in quiete dunque questo è un riferimento localmente inerziale Perché localmente? - g deve essere costante e uniforme Poter definire un riferimento in cui è possibile eliminare, nella stessa maniera per tutti i corpi, il campo gravitazionale, è un proprietà esclusiva del campo gravitazionale. Non è vero per esempio per la forza elettrica!
39 m I d dt = qe a el = q m I E supponiamo che il campo elettrico E sia costante e uniforme passiamo al sistema di riferimento: = a elt d m I dt + a elt = qe d dt =0 in questo riferimento l effetto del campo elettrico è annullato, però il rapporto q/m I non è lo stesso per tutti i corpi!!
40 Principio di equivalenza in forma FORTE: In un campo gravitazionale arbitrario, in qualsiasi punto dello spaziotempo possiamo scegliere un riferimento localmente inerziale tale che, in un intorno sufficientemente piccolo del punto, TUTTE le leggi della fisica assumono la stessa forma che hanno in assenza di gravità, cioè hanno la forma che è prevista dalla Relatività Speciale ds = (d 0 ) +(d ) +(d ) +(d 3 ) Principio di equivalenza in forma DEBOLE: Lo stesso di prima, ma si riferisce alle sole leggi del moto dei corpi, invece che a tutte le leggi fisiche Il principio di equivalenza assomiglia molto all assioma in base al quale Gauss seleziona le geometrie non-euclidee: in ogni punto dello spazio e possibile scegliere un riferimento localmente euclideo, in cui la distanza tra due punti è data dal teorema di Pitagora ds =(d ) +(d ) Ci aspettiamo che il tensore metrico abbia qualcosa a che vedere con il campo gravitazionale: qual e la relazione?
41 Equazione delle geodetiche come conseguenza del Principio di Equivalenza Voglio trovare l equazione del moto di una particella in caduta libera in un campo gravitazionale In un rif. localmente inerziale una d ξ α particella libera ha equazione = 0 dτ τ e il tempo proprio Questa e l equazione delle geodetiche in un riferimento arbitrario d dτ α + Γ α µν µ d dτ ν d dτ = 0 Γ α µν = ξ α λ µ ξ λ ν Simboli di Christoffel o Connessioni Affini
42 g = g = g = g = g Le componenti del tensore metrico contengono le derivate prime delle coordinate localmente euclidee rispetto alle coordinate generiche Simboli di Christoffel o Connessioni Affini Contengono le derivate del tensore metrico g αβ Γ α µν = ξ α λ µ ξ λ ν Quindi: nei nostri spazi localmente Minkowskiani, le componenti del tensore metrico contengono le derivate prime delle coordinate localmente Minkowskiane rispetto alle coordinate generiche, e i simboli di Christoffel contengono le derivate seconde, cioe le derivate prime del tensore metrico
43 Ma qual e il significato fisico del termine in? µ In un rif. localmente inerziale una d ξ α particella libera ha equazione = 0 dτ In un rif. arbitrario: forza di gravita + forze inerziali d dτ α + Γ α µν µ d dτ ν d g! dτ = 0 Γ α µν µ d dτ ν d dτ In assenza di forze inerziali, in teoria newtoniana questo termine sarebbe cioè il campo gavitazionale, che e a sua volta la derivata del potenziale gravitazionale Le connessioni affini sono la generalizzazione del campo grav. newtoniano, il tensore metrico generalizza il potenziale Newtoniano
44 SOMMARIO: Il principio di equivalenza ci permette di trovare sempre un rif. in cui,localmente, le leggi della fisica sono quelle della Relatività Speciale, e in cui lo spaziotempo è descritto dal tensore metrico di Minkowski, cioè è piatto η ds µν dξ dτ = diag(,,,) = η = µν 0 dξ µ dξ Se cambio riferimento ν Dall eq. delle geodetiche = dξ 0 + segue che il potenziale gravitazionale è descritto dal Tensore metrico: ecco perché abbiamo bisogno di un tensore dξ d dτ + α dξ + Γ + α µν dξ α β gαβ d d g = µ µ ds = 3 µ ν d d = dτ dτ 0 µ g αβ ha un duplice ruolo: geometrico (distanza) e fisico (potenziale grav.)
45 Dato il tensore g αβ e le sue derivate prime, cioè α Γ µν le connessioni affini in un punto X, possiamo sempre determinare un riferimento localmente inerziale nell intorno del punto Inoltre, abbiamo sempre la libertà di fare una trasformazione di Lorentz e il nuovo riferimento sarà ancora localmente inerziale
46 SPAZI TOPOLOGICI: topologia locale (a cui siamo interessati) topologia globale (proprieta a larga scala, come quelle che distinguono una sfera da un cono) Nozioni preliminari: sia R n lo spazio n-dimensionale dell algebra vettoriale Un punto in R n e una n-pla di numeri reali (, n ) Insiemi aperti: dato un punto y=(y, y y n ), un insieme aperto e l insieme dei punti tali che n i i y = ( y ) < r r =numero reale i= Un insieme aperto include i punti interni ma NON il bordo Un set di punti S e aperto se ogni S ha un intorno interamente contenuto in S
47 Abbiamo un idea intuitiva di spazio continuo: dato un punto di R n e sempre possibile trovare punti di R n arbitrariamente vicini ad esso; inoltre una linea che congiunge due punti di R n puo essere divisa in infiniti segmenti che uniscono ancora punti di R n Proprieta di Hausdorff di R n : presi due punti qualsiasi, questi avranno intorni che non si intersecano Uno SPAZIO TOPOLOGICO e un insieme di punti che soddisfano le seguenti proprieta : ) Se O e O sono due insiemi aperti, la loro intersezione e un insieme aperto ) l unione di insiemi aperti e un insieme aperto
48 Una mappa f da uno spazio M a uno spazio N e una regola che associa a ogni elemento M un unico elemento di N y = f () M e N non sono necessariamente diversi ESEMPIO: y = 3, R e y R una mappa da un unico f () ma non e necessariamente vero il viceversa mappa molti a uno mappa uno a uno
49 Se f e una mappa da M a N, per ogni insieme S M ci sara un immagine T N, cioe l insieme di tutti I punti che f mappa da S su N S e l immagine inversa di T S = f (T) la mappa inversa e possibile solo se la mappa e uno a uno f mappa M su N, f : M N, f mappa un punto M su y N, f : y
50 COMPOSIZIONE DI MAPPE Date due mappe Esiste una mappa g o f che mappa I punti di M su P f : M N, g : N P, g o f : M P ESEMPIO: f : y y = 3, g : y z z = y, g o f : z z = 6,
51 Mappa di M in (into) N : se è definita per tutti i punti di M (l immagine di M è contenuta in N) Mappa di M su (onto) N : se, in più, ogni punto di N ha un immagine inversa in M (non necessariamente unica) ESEMPIO: Sia N l insieme aperto di R + < Sia M la superficie di una semisfera appartenente alla sfera unitaria θ < π ESISTE un mapping uno-a-uno f di M su N
52 Una mappa f : M N, e continua in M, se qualsiasi insieme aperto di N che contiene f (), contiene l immagine di un aperto di M M e N devono essere spazi topologici, altrimenti la nozione di mappa continua non ha senso definizione dal calcolo elementare: f è continua in 0 se, per ogni ε > 0 esiste un δ > 0 tale che per ogni -0 < δ si abbia f()-f(0) < ε con ε e δ piccoli a piacere
53 Una mappa f : M N, e continua in M, se qualsiasi insieme aperto di N che contiene f (), contiene l immagine di un aperto di M M e N devono essere spazi topologici, altrimenti la nozione di mappa continua non ha senso Questa definizione e piu generale di quella che impariamo a analisi I perche non pone limitazioni su ε e su δ Una mappa si dice differenziabile di classe C k, se f (,, n, ) e una funzione, definita in un aperto di S R n, continua con le sue derivate di ordine minore o uguale a k
54 La nozione di MANIFOLD e cruciale per definire un sistema di coordinate: Un MANIFOLD e un insieme di punti M tale che ciascun punto ha un intorno aperto che ammette una mappa - continua SU (ONTO) un insieme aperto di R n, dove n e la dimensione del manifold (ricordare che un punto in R n e una n-pla di numeri reali (, n )) prendiamo un punto P e lo mappiamo sul punto (, y ) R e questa operazione puo essere fatta per ogni intorno di P Quindi un manifold deve essere: - uno spazio topologico continuo - e a ciascun punto associamo una n-pla di numeri reali,cioe un sistema di coordinate Attenzione: la definizione di MANIFOLD riguarda solo insiemi aperti di M e di R n, perche non vogliamo restringere la topologia globale di M
55 Attenzione: non abbiamo ancora introdotto NESSUNA nozione geometrica (angoli, lunghezze etc.) L unica condizione che stiamo imponendo e che la topologia locale di M Sia la stessa di R n
56 Definizione di sistema di coordinate: E una coppia formata da un aperto di M e la sua mappa su un aperto di R n ; tali aperti non includono necessariamente TUTTO M Per esempio, (U, f ) e (V, g) sono due distinti sistemi di coordinate o carte U V e un aperto (intersezione di due aperti) e corrisponde a due diversi sistemi di coord. Quindi deve esserci una relazione tra I due! Prendo un punto nell immagine di U V sotto la mappa f la mappa f ha un inversa f che porta in P usando la mappa g vado nell immagine di U V sotto il mapping g g o f - : R n R n Trasformazione di coordinate
57 g o f - : R n R n Il risultato di questa operazione e una relazione funzionale tra i due sistemi di coordinate y y n = = y y ( n (,... n,... n ) ) Se le funzioni {y i } sono differenziabili fino all ordine k, allora tra le carte (U,f ) e (V,g) si dice che c e una relazione di classe C k Se si puo costruire un sistema di carte tale che ciascun punto di M appartenga almeno a un aperto di M, e se tra tutte le carte c e una relazione di classe C k allora il MANIFOLD e di classe C k Se k= il MANIFOLD si dice DIFFERENZIABILE
58 La nozione di VARIETÀ DIFFERENZIABILE è importante perché consente di aggiungere strutture alla varietà, cioe possiamo definire vettori, tensori, forme differenziali ecc. Per completare la definizione di trasformazione di coordinate: date i y = J y i ( y = ( (,... n ),... y,... n n ) ) = Se lo Jacobiano della trasformazione y. det. y n y... y... n n n è NON NULLO in un punto P, allora il teorema della funzione inversa assicura che la mappa f è - e SU un intorno di P. Se J=0 la trasformazione e singolare
59 la -sfera S è un esempio di varietà differenziale; se consideriamo la sua immersione nello spazio a tre dimensioni, è l insieme dei punti di R 3 tali che S = {(, y, z) R 3 + y + z = r } Vediamo se S è una varietà differenziale. Per prima cosa deve essere uno spazio continuo, quindi deve verificare il criterio di Hausdorff: ogni coppia di punti ammette intorni disgiunti consideriamo due punti dello spazio continuo 3D: comunque siano vicini, essi ammettono sempre due intorni aperti disgiunti, le sfere piene in celeste che chiameremo S 3 e S3 S 3 S 3
60 la -sfera S è un esempio di varietà differenziale; se consideriamo la sua immersione nello spazio a tre dimensioni, è l insieme dei punti di R 3 tali che S = {(, y, z) R 3 + y + z = r } Vediamo se S è una varietà differenziale. Per prima cosa deve essere uno spazio continuo, quindi deve verificare il criterio di Hausdorff: ogni coppia di punti ammette intorni disgiunti consideriamo due punti dello spazio continuo 3D: comunque siano vicini, essi ammettono sempre due intorni aperti disgiunti, le sfere piene in celeste che chiameremo S 3 e S3 supponiamo che i due punti P e P appartengano alla -sfera S : le intersezioni tra gli aperti S 3 e S3 e la sfera S, sono i due aperti S e S (le due calotte sferiche di cui la linea blu è il bordo) che per costruzione sono anch essi disgiunti. quindi S è uno spazio bidimensionale continuo
61 Dopo aver verificato che S è uno spazio continuo, dobbiamo verificare se è possibile definire un insieme di mappe che ricoprono la varietà (insieme detto atlante) e tali che il cambiamento di coordinate fra una mappa e l'altra sia invertibile e differenziabile (vale a dire sia un diffeomorfismo)
62 Consideriamo la -sfera S : ( ) + ( ) insieme dei punti di R 3 tali che + ( 3 ) = cost Supponiamo di voler mappare la sfera su R usando una sola carta, per es. se usiamo coord. sferiche θ =, ϕ = Supponiamo che la sfera venga mappata sul rettangolo 0 Il polo nord e mappato sulla linea π, 0 π = 0, 0 π Quindi la mappa non esiste! Per evitare questi problemi dobbiamo limitare il mapping a insiemi aperti Questo mapping non preserva lunghezze e angoli Non possiamo coprire la sfera con una sola carta Inoltre, tutti i punti del semicerchio ϕ =0 vanno in = 0, = π Di nuovo la mappa non esiste! 0 < < π, 0 < < π
Dispense e programma del corso sono disponibili sul sito.
Testi consiliati Dispense e proramma del corso sono disponibili sul sito http://www.roma.infn.it/teonrav/teachin0-.html oppure ia rileate presso i chioschi ialli IMPORTANTE: chiedere la versione del 0-0
Ricevimento: martedi dalle 14 alle 15. Dr. Leonardo Gualtieri. Stanza 202c II piano Vecchio edificio Fisica
Docente: Prof. Valeria Ferrari stanza 05 II piano Vecchio edificio Fisica E-mail valeria.ferrari@roma.infn.it Ricevimento: martedi dalle 4 alle 5 Dr. Leonardo Gualtieri Stanza 0c II piano Vecchio edificio
CORSO DI RELATIVITA GENERALE
CORSO DI RELATIVITA GENERALE Docente: Valeria Ferrari stanza 53, II piano Vecchio edificio Fisica E-mail valeria.ferrari@roma.infn.it Ricevimento: martedi dalle 4 alle 5 Leonardo Gualtieri Stanza 0c, II
CORSO DI RELATIVITA GENERALE. ORARIO LEZIONI: giovedi 10:00-12:00 aula AMALDI venerdi 14:00-16:00 aula CABIBBO
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CORSO DI RELATIVITA GENERALE. Ricevimento: martedi dalle 13:00 alle 14:00
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