Dispense di PRATICA DEL BASSO CONTINUO - Prof. CALABRESE PARTE SECONDA PERI, CACCINI E CAVALIERI
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1 2. Questione delle origini Dispense di PRATICA DEL BASSO CONTINUO - Prof. CALABRESE PARTE SECONDA PERI, CACCINI E CAVALIERI Nonostante i tre Monodisti abbiano usato le figure anteriormente al 1602, pubblicazione della prima parte dei Concerti di Viadana, la questione resta aperta. Nella Prefazione, oltre alle 12 Regole, Viadana ( 1) dichiara di aver pubblicato la sua opera anche perché alcuni non hanno perso tempo ad imitarlo nell adozione del b.c. Secondo questa affermazione, Viadana ha inventato il b.c. nel La questione resta insoluta perché sfortunatamente la Dafne di Peri (1594) è perduta. 3. Jacopo Peri Nella Prefazione ad Euridice (1600) leggiamo che a differenza di Viadana che si fermava all organo per la realizzazione del suo basso figurato si erano utilizzati gravicembalo, chitarrone, violino, lira grande, liuto grosso. Altre indicazioni si riferivano alle alterazioni: Un altra differenza riguarda le indicazioni dei numeri: gli intervalli composti fino all undicesima restano tali (cfr. Caccini fino a 14 e Cavalieri fino a 18). Si noti la difficoltosa interpretazione negli es. seguenti a causa della mancata corrispondenza tra numeri e accordi ( figure ): Es. 1
2
3 Es. 2 Si noti (Ex. 2 b. 3 al segno ) come l accordo in questione si possa interpretare considerando la voce un In un secondo periodo, il VI abbassato che scendeva al V si interpreta per tradizione così. In un secondo periodo, la settima presente nel canto (es. 5) sarà integrata nelle figure (b. figurato = presentato con figure ovvero numeri di differente valore anziché una sola nota). La formula 4 3 è sostanzialmente ambigua, in quanto può significare sia ritardo che cadenza composta (nb terminologia moderna). La formula ( ) normalmente indica una cadenza doppia. Esiste però una situazione originale nel senso di non normata (usata anche da compositori inglesi dell età elisabettiana) in cui si ha Punti di speciale interesse: 1. La dominante minore (9b) sulla prima semiminima della b.4, che non risolve ma si scambia con un altra parte dello stesso accordo. 2. L urto, sulla terza semiminima della b. 10, tra il fa del canto e il mi dell accompagnamento. In casi simili non possiamo esser certi, trattandosi di un era di innovazioni, che Peri intendesse evitare l urto con una scrittura a 3 voci. 4. Giulio Caccini
4
5 1. Uso di dissonanze sospese non preparate: 1 tempo b. 14: il sol sospeso nell accompagnamento con i numeri 11 #10 ( 5_ 4 #3) viene adoperato senza preparazione, come nota cambiata/appoggiatura. Carl Philipp E. Bach fa esempi simili come occasionali nello stile libero ma ben 150 anni dopo. C.P.E. Bach, Versuch, Parte 2, cap. 21, 7 2. Grande libertà negli urti. Es. a b. 4 urto tra mi (canto) e fa (accordo 6 4). Ugualmente, b. 17: urto tra do (canto) e si bequadro (basso). Ancora, b. 16: il si bequadro (canto) mostra che la sospensione 7#6 sul mi non si deve interpretare, ma che risolve su, primo rivolto del sulla nota do#. L interesse principale è nella parte vocale, in cui il do* è del tutto alieno dall armonia, mentre il la su cui la voce si sofferma insistentemente è un anticipazione della risoluzione finale del sib. 3. Nelle chiusure (bb. 4-5, 14, 20-21, 23) la terza dell accordo di accompagnamento scavalca il canto. 5. Emilio de Cavalieri Strumenti usati per il b.c.: lira doppia, chitarrone o tiorba, organo, più altro/i strumento/i a piacere «conforme all affetto del recitante» (dagli Avvertimenti di Cavalieri) Uso di codici alfabetici per gli abbellimenti; g (groppolo), m (monachina), t (trillo), z (zimbelo). Avvertenze dell editore Guidotti (1600) «Ai Lettori»: 1. Sostanzialmente meno ambiguo di Peri e Caccini, anche per l adozione più ampia di doppia e tripla numerazione.
6 2. Presenza di cori a 5-6 vv. accompagnati dal b.c. (a differenza di Peri, Caccini). Ciò giustifica l adozione di figure fino al 18. L uso di molti intervalli composti in numerazione conferisce al compositore controllo sulla texture. A titolo d esempio, cinque diverse possibilità di scrittura del 6 4: formule cadenzali: A, B, C. Sono connesse alle figure 4.4 e Si vedano gli esempi 1-4 (formula A), 5-6 (formula B), 7-9. (formula C). Quest ultima è originale di Cavalieri. Es. 1
7 Es. 3 Es. 4
8 Es. 6 Es. 8
9 Es. 9 Note di passaggio: in certi casi il segno non indica 10 o 3#, ossia maggiore, bensì una nota di passaggio: cfr. es. 10 Es. 10
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