Decisione N del 20 marzo 2017

Transcript

1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) SIRENA (RM) MELI (RM) GRECO Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) GRANATA Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) PETRILLO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore ESTERNI - VINCENZO MELI Nella seduta del 26/01/2017 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Con ricorso pervenuto il , la ricorrente espone di avere, in data , stipulato un contratto di prestito personale per l acquisto di un auto per l ammontare complessivo di ,88, da rimborsare in 78 rate mensili e connotato da un TAEG pubblicizzato in contratto pari al 12,52%. Al punto n. 3 del contratto di finanziamento era esplicitato chiaramente che nel TAEG erano state ricomprese tutte le voci di costo previste, ad eccezione delle 3 polizze assicurative stipulate contestualmente al contratto, i cui premi erano stati interamente finanziati, incassati anticipatamente e riversati alle compagnie assicurative. La mancata inclusione dei premi assicurativi nel calcolo del TAEG può ritenersi correttamente operata solamente per due delle tre polizze contratte dalla ricorrente. In particolare nel TAEG sarebbe dovuto essere ricompreso il premio, pari ad 894,88, della copertura assicurativa collettiva denominata Protezione del Credito, in quanto unica polizza strettamente collegata al finanziamento personale. Trattasi di polizza nei fatti imposta dal creditore e volta ad assicurare a sé il rimborso totale o parziale del credito in caso del verificarsi di taluni eventi che impedirebbero all assicurato di adempiere al pagamento delle rate del finanziamento (morte, invalidità permanente totale ). Essa Pag. 2/6

2 trattasi di polizza stipulata contestualmente alla stipula del contratto ed avente la stessa durata del prestito personale accordato alla ricorrente (anche le altre due polizze sono state stipulate contestualmente, ma trattasi di polizze indipendenti dal contratto di finanziamento). Alla fattispecie si applicano, infatti, le disposizioni di cui al D.M. dell 8 luglio 1992, art. 2 comma 3 lett. d). A nulla rileva la circostanza di fatto che all interno del modulo Informazioni Europee di Base, pag. 2 punto 3, sia dichiarato che l assicurazione non è stata imposta come obbligatoria ai fini della concessione del prestito domandato dalla ricorrente. Il TAEG effettivamente praticato è, dunque, pari al 15,05%, come ricalcolato tenendo conto delle spese di istruttoria ( 200,00) e dei costi della polizza Protezione Credito ( 894,88). Chiede che sia dichiarata la nullità della clausola contrattuale relativa al TAEG e che, per l effetto, sia fatta applicazione dell art. 125-bis TUB, con conseguente sostituzione del tasso pubblicizzato con il tasso nominale minimo dei BOT emessi nei 12 mesi anteriori alla stipula del contratto di finanziamento. Chiede, quindi, il rimborso della differenza tra l interesse applicato e quello sostitutivo, nonché la corresponsione di 350,00 a titolo di danno patrimoniale per le spese di assistenza professionale. Con controdeduzioni del l intermediario conferma i dati forniti da parte ricorrente circa la data e le condizioni di stipula del finanziamento in vertenza. Contestualmente alla sottoscrizione del contratto, la ricorrente, aderiva volontariamente a 3 polizze assicurative, di cui una a garanzia del credito denominata Credit Life Senior. Il premio assicurativo di quest ultima, pari ad 894,88, unico ed anticipato, è stato incluso nel capitale finanziato ed il pagamento è avvenuto con le stesse modalità previste per la restituzione del finanziamento. All interno del modulo Informazioni Europee di base sul credito ai consumatori, che costituisce parte integrante del contratto di finanziamento, la ricorrente ha chiaramente sottoscritto e dichiarato la clausola di non obbligatorietà dell assicurazione. La ricorrente non ha adeguatamente assolto l onere probatorio da cui è gravata, non avendo prodotto strumenti di prova idonei a consentire di aderire alla tesi da ella sostenuta circa l obbligatorietà, di fatto, della polizza contestata ai fini della stipula del contratto e, dunque, la necessità di includere il relativo costo nel calcolo del TAEG. Per di più, il procedimento instaurato dalla ricorrente ha intento meramente esplorativo della obbligatorietà o meno della polizza oggetto della presente controversia. Sembrerebbe, infatti, finalizzato a richiedere al Collegio di svolgere un attività di verifica di mera natura consulenziale, che risulta essere, invece, estranea all attività giudicante propria dell organo. Pone in evidente che nella determinazione del TAEG pubblicizzato si è già tenuto conto delle spese di istruttoria, pari ad 200,00. L adesione alla polizza Credit Life Senior non è stata imposta alla ricorrente e la natura opzionale della copertura assicurativa è stata ripetutamente indicata dalla resistente all interno della documentazione sia contrattuale, sia periodica; pertanto, la controparte è stata sempre a conoscenza della facoltatività della polizza, peraltro, chiaramente evidenziata dalla Banca. Chiede quindi il rigetto del ricorso. La ricorrente ha replicato alle controdeduzioni, confermando integralmente quanto già affermato nel ricorso e nel dettaglio. In particolare, la ricorrente: - respinge l eccezione di controparte circa lo scopo meramente consulenziale per cui la ricorrente avrebbe adito il Collegio arbitrale; - si oppone all affermazione di parte resistente circa il mancato assolvimento dell onere probatorio, specificando che è sufficiente la documentazione contrattuale a fornire la prova che il premio assicurativo non sia stato ricompreso nel calcolo del TAEG; - pone in evidenza l elevata provvigione che il collocamento di polizze del tipo Protezione del Credito apporta generalmente agli Istituti di credito; Pag. 3/6

3 - ribadisce la necessità che, sulla base delle affermazioni contenute nel ricorso, venga dichiarata la nullità della clausola illustrativa del TAEG praticato al finanziamento. DIRITTO Il ricorso è meritevole di parziale accoglimento. Il TAEG indicato nel contratto è pari al 12,52%. Nel contratto erano indicate però tre assicurazioni, i cui costi non sono stati inclusi ai fini del calcolo del TAEG. Secondo la ricorrente la mancata inclusione dei premi assicurativi nel calcolo del TAEG può ritenersi correttamente operata solamente per due delle tre polizze contratte dalla ricorrente. In particolare, nel TAEG sarebbe dovuto essere ricompreso il premio, pari ad 894,88, della copertura assicurativa collettiva denominata Protezione del Credito, in quanto unica polizza strettamente collegata al finanziamento personale. Se nel calcolo del TAEG si includono i premi relativi a tale polizza, esso risulta pari al 15,83%. Secondo una consolidata giurisprudenza dell Arbitro, è dunque necessario, ai fini della decisione, verificare la correttezza o meno della mancata inclusione, ai fini del calcolo del TAEG, del costo della polizza assicurativa in questione. A tal fine il Collegio deve determinarsi circa la qualificazione di detta polizza come obbligatoria oppure facoltativamente sottoscritta dalla ricorrente. La normativa applicabile pro tempore è quella dettata dal d.m. 8/7/1992, poiché le disposizioni di trasparenza emanate dalla Banca d Italia il 29 luglio 2009 e pubblicate sul Supplemento Ordinario n. 170 alla G.U.R.I. n. 210 del 10/9/2009 prevedevano espressamente l applicabilità di tale normativa sino al recepimento della direttiva europea 2008/48/CE sul credito ai consumatori (cfr. art. 3, commi 2 e 3, del D. Lgs. n. 141/10). Pertanto, ai sensi dell art. 2, commi 3 e 4, del decreto del Ministro del Tesoro 8 luglio (in Gazz. Uff., 20 luglio, n. 169, Disciplina e criteri di definizione del tasso annuo effettivo globale per la concessione di credito al consumo ), nel calcolo del TAEG sono incluse d) le spese per l'assicurazione o garanzie, imposte dal creditore, intese ad assicurargli il rimborso totale o parziale del credito in caso di morte, invalidità, infermità o disoccupazione del consumatore, mentre sono escluse quelle facoltative. Alla luce della disciplina applicabile si deve dunque affermare, in via di principio, che sono certamente inclusi nel calcolo del TAEG i costi sostenuti dal cliente per la stipula di polizze assicurative tutte le volte che esse sono volte ad assicurare al creditore, ossia all intermediario, il rimborso totale o parziale del credito in caso di morte, invalidità, Pag. 4/6

4 infermità o disoccupazione del consumatore. In particolare, si ritiene che tra gli indizi significativi per considerare obbligatoria una polizza vi possano essere i seguenti: - si tratta di polizza collettiva stipulata dall intermediario con la compagnia assicurativa ed a copertura del rischio morte, invalidità, perdita di impiego (tutti eventi che renderebbero difficile o impossibile la restituzione delle rate); - la stipulazione della polizza è contestuale alla stipulazione del finanziamento; - la durata della copertura assicurativa coincide con la durata del finanziamento; - il beneficiario della copertura assicurativa è l intermediario; Nel caso di specie sussistono le prime tre di tali caratteristiche e si può dunque ritenere di essere in presenza di una polizza obbligatoria, che deve dunque essere inclusa nel calcolo del TEG. Quanto alle conseguenze della mancata inclusione nel calcolo, come ha più volte affermato questo Collegio (v. Coll. Roma, dec. n. 23 marzo 2016, n. 2709): È sufficiente ( ) il riconoscimento della natura obbligatoria di questa polizza assicurativa per determinare l erronea indicazione in contratto del TAEG, e la conseguente nullità della relativa clausola contrattuale ai sensi dell art. 125 bis, comma 6, del Testo Unico Bancario (D. lgs. n. 385 del 1993), ai sensi del quale 6. Sono nulle le clausole del contratto relative a costi a carico del consumatore che, contrariamente a quanto previsto ai sensi dell articolo 121, comma 1, lettera e), non sono stati inclusi o sono stati inclusi in modo non corretto nel TAEG pubblicizzato nella documentazione predisposta secondo quanto previsto dall articolo 124. In questo caso il successivo comma 7 dell art. 125 bis sancisce che Nei casi di assenza o di nullità delle relative clausole contrattuali: a) il TAEG equivale al tasso nominale minimo dei buoni del tesoro annuali o di altri titoli similari eventualmente indicati dal Ministro dell economia e delle finanze, emessi nei dodici mesi precedenti la conclusione del contratto. Nessuna altra somma è dovuta dal consumatore a titolo di tassi di interesse, commissioni o altre spese. Alla luce di questi principi, nel caso di specie, l intermediario convenuto è tenuto a rideterminare gli importi dovuti dalla ricorrente secondo le modalità indicate dall art. 125 bis, eventualmente restituendo l eccedenza finora percepita. Non si accoglie la domanda di risarcimento relativa alle spese sopportate per l assistenza professionale in quanto non adeguatamente supportata e comunque formulata per la prima volta con il ricorso. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio accerta la nullità della clausola relativa al TAEG e per l effetto dispone che quest ultimo equivalga al tasso nominale minimo dei BOT annuali emessi nei dodici mesi precedenti la conclusione del contratto e per l effetto dispone che l intermediario corrisponda l eventuale eccedenza. Respinge nel resto. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e alla parte ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6