Studio preliminare ambientale del progetto

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1 Studio preliminare ambientale del progetto Rinnovo autorizzazione recupero solventi. ai sensi della Legge Regionale 7/2004, all. B2, punto 5, lett. P bis 1

2 Premessa Il progetto si riferisce alla attività di recupero solventi già autorizzata, per la quale deve essere presentata domanda di rinnovo. L Azienda svolge nel sito di Montelupone, Via Virgilio Guzzini, 2 l attività di Produzione di igienico sanitari in materiale acrilico. La presente relazione si riferisce in particolare alle operazioni di recupero iscritte nel registro provinciale con N Per la suddetta attività l Azienda è già in possesso delle seguenti autorizzazioni: - N. 384/XIV del 27/10/ Tipologia di rifiuto L operazione di recupero riguarda il rifiuto identificato dal codice CER * Altri solventi e miscele di solventi, nella posizione 6.3 degli allegati al D.M. n 161/ LIQUIDO CONTAMINATO DA RESINA POLIESTERE CON ODORE DI SOLVENTE. 2. Provenienza del rifiuto Il rifiuto proviene dalle lavorazioni interne e consiste sostanzialmente nell acetone utilizzato per la pulizia di: Pennelli, contenitori, particolari meccanici, dallo sporco di resina poliestere caricata con carbonato di calcio, liquida e/o polimerizzata, derivante dal processo di rinforzo dei manufatti plastici. L operazione di recupero per cui si chiede il rinnovo dell autorizzazione è quella definita come, R 2 - RIGENERAZIONE RECUPERO SOLVENTI nell allegato XX alla parte IV del D.Lgs. n 152/ Operazioni di recupero che si intende effettuare: L acetone sporco, contenuto in fustini e stoccati in prossimità dell impianto su apposita vasca di contenimento, viene caricato dentro a un distillatore da litri 25 nel quale viene posto un sacchetto apposito che conterrà successivamente le morchie. Sfruttando il principio della distillazione semplice, gli apparati separano i prodotti contaminanti dal solvente originario, che, recuperato direttamente in contenitori, viene reso disponibile per l immediato utilizzo I contaminanti residuano sul fondo del bollitore e a fine ciclo, ruotando l apparato, possono essere facilmente scaricati. 2

3 L ebollizione del solvente inquinato avviene in un bollitore solidale con un intercapedine contenente olio diatermico riscaldato da una resistenza elettrica. I vapori prodotti vengono convogliati ad un condensatore raffreddato ad aria e riportati in fase liquida; il solvente così condensato viene direttamente raccolto in un contenitore. L impianto funziona a pressione atmosferica. Anomali aumenti di temperatura o mancato funzionamento del condensatore, arrestano automaticamente il ciclo. Tutti gli impianti sono in applicazione antideflagrante e il locale ha tutti gli impianti elettrici in applicazione ADPE. 4. Caratteristiche e potenzialità delle apparecchiature utilizzate: Per il recupero saranno utilizzate le seguenti apparecchiature: N. 3 Distillatori FORMECO DS 25 VD Capacità geometrica di un bollitore Litri 43 Capacità utile del bollitore litri 25 Temperatura di lavoro C Classe temperatura T2 Versione Antideflagrante Grado di protezione EEx Tempo necessario per un ciclo di distillazione + essiccazione ore 5 Rendimento % Condensazione ad aria Voltaggio V 220 Monofase / 50Hz Potenza assorbita W 1820 Amperaggio A 8.5 Pressione alimentazione aria compressa pompa vuoto Bar 4 Apparecchi costruiti secondo Norme Europee EN EN EN N. 1 distillatore CIEMME K100 AUTOPULENTE (da acquistare) Capacità geometrica di un bollitore Litri 100 Capacità utile del bollitore litri 87 Temperatura di lavoro C Classe temperatura T2 Versione Antideflagrante Grado di protezione EEx Tempo necessario per un ciclo di distillazione + essiccazione ore 4 Rendimento % Condensazione ad aria Potenzialità giornaliera 100 litri. 3

4 Potenzialità giornaliera complessiva è di 175 litri. 5. Quantità annuale di rifiuti avviati al recupero: Ton. 150 ; mc ; quota proveniente dalla Provincia 0 % quota proveniente da altre province 0 % quota di provenienza extra regionale 0 % 6. Capacità dell impianto: Capacità autorizzata dell impianto: ton. 150 ; Potenzialità dell impianto: ton. 70 ; mc ; (la suddetta capacità non verrà modificata con l acquisto del nuovo distillatore). 7. Provvedimento di autorizzazione dell impianto: Provvedimento di approvazione del progetto e di autorizzazione alla costruzione dell impianto nel quale i rifiuti devono essere sottoposti alle operazioni di recupero: N. 384/XIV del 27/10/ Quantità annuale di prodotto ottenuta dalle operazioni di recupero: Ton. 130 ; mc ; 9. Rendimento delle operazioni di recupero: Recupero di materia: _80 / 99_ % di prodotto ottenuto; _20 / 01 _% di scarti destinati allo smaltimento; 0 % perdite di processo; Il rendimento dipende dalla qualità del solvente avviato a recupero. 10. Caratteristiche merceologiche delle materie ottenute e destinazione delle stesse: Acetone puro, che sarà destinato alla pulizia di pennelli, contenitori, particolari meccanici, dallo sporco di resina poliestere caricata con carbonato di calcio, liquida e/o polimerizzata, all interno del processo produttivo interno. 4

5 11. Rifiuti prodotti dall attività di recupero: Dalle operazioni di recupero deriva esclusivamente il rifiuto: CER Fanghi o residui solidi, contenenti altri solventi, che viene stoccato dentro a sacconi da 1 mc big - bag. Dai dati MUD 2008 le quantità di rifiuto avviato al recupero (CER * Altri solventi e miscele di solventi ) è stata di litri e la quantità di rifiuti prodotta ( Fanghi o residui solidi, contenenti altri solventi è stata di 6700 kg. 12. Acque reflue Il processo non genera alcuna acqua reflua. 13. Emissioni Il processo non genera emissioni. E previsto il carico mediante pompa a membrana per caricare i distillatori senza emissioni di vapori. Saltuariamente viene effettuato il carico a mano e l operatore utilizza i dispositivi di protezione individuale. 14. Suolo e sottosuolo Sono presenti vasche di contenimento per evitare perdite accidentali. 15. Rumore esterno Il processo non genera rumore verso l esterno. 16. Consumo di risorse naturali Il processo non prevede consumo di acqua, né di combustibili. L unica risorsa impiegata è l energia elettrica, il cui consumo è largamente compensato dal beneficio ambientale del recupero di un rifiuto pericoloso ai fini del suo reimpiego nel ciclo produttivo, evitando l acquisto di prodotto nuovo, che in questo modo si limita alle quantità di reintegro. L assorbimento di targa delle apparecchiature è indicato al punto 4. 5

6 17. Emergenze Gli scenari di emergenza identificati si riferiscono a: Incendio Sversamento accidentale. Per evitare il loro accadimento e per mitigare le conseguenze sono istallati i seguenti sistemi di sicurezza: Vasche di contenimento Presidi antincendio fissi e mobili prescritti dal certificato di prevenzione incendio (n. 1 estintore portatile a polvere da 9 Kg n. 2 estintori carrellati a polvere da 100 Kg - n. 2 schiumogeni da 100 Kg.). Il personale è comunque addestrato a fronteggiare le suddette emergenze. 18. Impatti ambientali durante il cantiere Le apparecchiature sono state già state istallate e sono apparecchiature di acquisto, autorizzate con il provvedimento di cui al punto 8. In ogni caso la loro istallazione non ha prodotto alcun impatto ambientale, se non la produzione dei rifiuti costituiti dagli imballaggi. 19. Impatti ambientali residui Dopo la dismissione dell impianto, una volta cessata l attività di recupero di cui si tratta, le apparecchiature potranno essere rimosse senza che permangano impatti ambientali. Le apparecchiature qualora non riutilizzabili, saranno smaltite secondo le vigenti disposizioni di legge. 20. Messa in riserva (art. 4 del D.M. 12/6/2002): Superficie e caratteristiche dell area per la messa in riserva: L area destinata alla messa in riserva è stata individuata all interno del locale in cui sono sistemati i distillatori; si tratta di circa 18 mq, dotati di apposita vasca di contenimento nella quale saranno depositati i contenitori di prodotto da distillare. I contenitori sono plastici da 35 lt ca. o metallici da 200 lt. ca. I rifiuti sono infiammabili; il locale è dotato dei presidi di cui al precedente punto 18. Lo stabilimento è in possesso di CPI di cui al punto 1. 6

7 Quantità di rifiuti accumulabili per la messa in riserva: Ton. 1.0 ; mc ; 21. Conclusioni Alla luce di quanto sopra e vista l opportunità di recuperare internamente un rifiuto pericoloso altrimenti destinato ad impianti di recupero / smaltimento esterno, per rimettere nel ciclo produttivo solvente recuperato anziché di nuovo acquisto, si può concludere che l attività di cui trattasi non produce impatti significativi sull ambiente. La presente relazione è composta da n. _7 pagine. li IL TECNICO INCARICATO (timbro e firma) IL LEGALE RAPPRESENTANTE (timbro e firma) 7

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