SCAVI RABBI DI RABBI GIORGIO & C. S.a.s. Località Buse, Valeggio sul Mincio (VR) Analisi di Rischio

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1 SCAVI RABBI DI RABBI GIORGIO & C. S.a.s. Località Buse, Valeggio sul Mincio (VR) Integrazioni a seguito richiesta Commissione VIA, verbale n 390 del 24/10/2014 Discarica rifiuti inerti e area terre rocce da scavo Data Febbraio 2015 Revisione 0 Redattori Dott. Giancarlo Farina Scavi Rabbi S.a.s. Committente Scavi Rabbi S.a.s

2 INDICE 1.Premessa Definizione del modello concettuale del sito Sorgente di contaminazione: discarica Storia della discarica e generalità Caratteristiche geometriche della discarica Tipologie e caratteristiche dei rifiuti Trasporto Il sistema di raccolta del percolato Bersagli Impostazione metodologica dell analisi di rischio Definizione dei parametri di input all analisi di rischio Esiti dell analisi di rischio Conclusioni Bibliografia

3 1.Premessa Il presente documento è stato redatto ad integrazione e sostituzione del documento trasmesso ad agosto 2014, a seguito della Richiesta di integrazioni e comunicazione sospensione dei termini per la conclusione dei procedimenti, di cui alla Nota Registro Ufficiale U della Provincia di Verona. In particolare, il presente documento riporta gli esiti dell analisi di rischio condotta a supporto della richiesta di deroghe ai limiti di cui alla Tabella n.2 del DM 27 settembre 2010 e smi della discarica per rifiuti inerti Scavi Rabbi di Rabbi Giorgio & C. S.a.s., ubicata in Località Buse, n. 19, in Comune di Valeggio sul Mincio (VR). L analisi è stata effettuata: (1) in conformità alle seguenti indicazioni normative: - DM 27 settembre 2010 Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, in sostituzione di quelli contenuti nel decreto del Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio 3 agosto 2005 ; - Deliberazione della Giunta Regionale n del 30 luglio 2013 della Regione Veneto Autorizzazioni alle sottocategorie di discariche. Deroghe ai limiti di accettabilità. Decreto Legislativo , n. 36 DM Criteri ed indirizzi operativi degli esiti del tavolo tecnico regionale istituito con DGRV n. 1766/2010 e, in particolare, all Allegato A, Criteri ed indirizzi operativi in merito alle procedure per il rilascio delle autorizzazioni alle sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, nonché il rilascio delle deroghe ai limite di accettabilità previsti dalla norma. (2) in conformità alle seguenti indicazioni tecniche: - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno 2005; 3

4 - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, Rev.2, Marzo 2008; (3) recependo le richieste contenute nella nota della Provincia di Verona sopra citata. - verifica dell analisi di rischio adottando un Ksat rappresentativo delle litologie presenti in loci (ghiaie con sabbie) o in alternativa analisi granulometriche e prove di permeabilità dirette sui materiali che costituiscono il saturo. In particolare, il presente documento è articolato nelle seguenti fasi: 1. Definizione del Modello Concettuale del Sito (MCS), mediante la caratterizzazione della sorgente, delle modalità di trasporto e dei bersagli; 2. Impostazione metodologica dell analisi di rischio, secondo le indicazioni tecniconormative elencate in precedenza; 3. Definizione dei parametri di input all analisi di rischio, con particolare riferimento a: a. Geometria della sorgente; b. Attraversamento del sistema di impermeabilizzazione (L f - stima del flusso di percolato); c. Fattore di lisciviazione in falda, mediante la definizione dell attenuazione nel mezzo non saturo (SAM) e dell attenuazione nella zona di miscelazione (LDF); 4. Esiti dell analisi di rischio, ottenuti dal confronto tra la concentrazione dei singoli inquinanti in falda e i valori limite normativi vigenti (Tabella 2, Allegato 5, Parte Quarta del D.Lgs. n. 152/06 e smi, Tabella 1/A, Allegato 2, Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06 e smi, US EPA, nota ISPRA n del 16/09/2010). 4

5 2.Definizione del modello concettuale del sito In conformità a quanto riportato nel manuale ISPRA (Ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche (2005), viene di seguito riportato il Modello Concettuale del Sito (MCS), contenente la caratterizzazione dei seguenti elementi: - Sorgente di contaminazione: discarica ; - Trasporto: percorsi e vie di propagazione degli inquinanti; - Bersagli/ricettori. 2.1 Sorgente di contaminazione: discarica La discarica è stata considerata come sorgente primaria 1 e caratterizzata in conformità ai Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche (ISPRA ex APAT, Giugno 2005, Capitolo 4 Caratterizzazione della sorgentediscarica ). In particolare, per la caratterizzazione della discarica in oggetto sono stati definiti i seguenti aspetti: 1) Caratteristiche geometriche della discarica; 2) Tipologia e caratteristiche dei rifiuti; 3) Caratteristiche qualitative delle emissioni; 4) Caratteristiche costruttive degli impianti e dei sistemi tecnologici. 1 La discarica è da considerare come sorgente primaria perché da essa dipendono fortemente le caratteristiche dei suoi potenziali contaminanti, quali sorgenti secondarie fonte: ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche 5

6 2.1.1 Storia della discarica e generalità L area oggetto della presente analisi è ubicata in Località Buse, n. 19, nella porzione meridionale del Comune di Valeggio sul Mincio (VR). Il sito si trova alla quota media di circa 60/70 m.s.l.m. ed è caratterizzato dalla presenza di ondulazioni del piano campagna attribuibili a strutture geomorfologiche tipiche degli ambienti della pianura alluvionale 2. - Il lato Nord della discarica è posto ad una quota media di circa m.s.l.m. e lungo il suo sviluppo presenta una scarpata che degrada verso sud con pendenza media di ; - Il lato Sud è posto ad una quota di circa m.s.l.m., in corrispondenza di un argine che degrada verso l interno del fondo con una pendenza media di circa ; - Il lato Est confina con un area destinata alle terre e rocce da scavo di proprietà della Ditta Scavi Rabbi di Rabbi Giorgio & C. Sas 3 : Figura n. 1: Estratto della Tavola 3 Destinazioni funzionali e impianti, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/ Fonte: Relazione tecnico descrittiva Dr. Geologo Ampelio Cagalli, Prot. n del 26/01/2009 della Provincia di Verona. 3 Fonte: Tavola 3 Destinazioni funzionali e impianti, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 6

7 - Il lato Ovest confina con un area di proprietà della Ditta Scavi Rabbi di Rabbi Giorgio & C. Sas, su cui sono stati edificati uno stabile adibito ad uffici e un capannone adibito a ricovero dei mezzi di manovra. In particolare, l intervento è situato in un avvallamento del terreno causato da una precedente attività estrattiva ed occupa una superficie pari a circa mq. L area è suddivisa in quattro lotti (lotto 1, lotto 2, lotto 3, lotto 4), dei quali soltanto uno (lotto 1) risulta attualmente autorizzato e in esercizio 4. Figura n. 2: Ubicazione discarica Scavi Rabbi. A livello autorizzativo, il progetto di realizzazione della discarica è stato approvato con Det. n. 4856/10 del 21/09/2010 della Provincia di Verona. Secondo quanto definito dalla suddetta determinazione i lavori di realizzazione dovranno essere iniziati entro 4 Determinazione n del 7 dicembre 2012 della Provincia di Verona Autorizzazione all esercizio della discarica per rifiuti inerti sita in località Buse nel Comune di Valeggio sul Mincio (VR) gestita dalla Ditta Scavi Rabbi di Rabbi Giorgio & C. S.s.s.. Validità sino al 7 dicembre Rilascio fino al 7 dicembre 2022 l autorizzazione all esercizio, per le sole porzioni allestite e collaudate, della discarica per rifiuti inerti, in conto terzi, ubicata in località Buse nel Comune di Valeggio sul Mincio [ ]. 7

8 dodici mesi dalla data del presente provvedimento ed entro diciotto mesi (scadenza 21 marzo 2012) dalla stessa data la discarica dovrà essere messa in esercizio, pena la decadenza del provvedimento di approvazione. In data 13/03/2012 è stata concessa una proroga del termine per la messa in esercizio della discarica al 21 giugno 2012 (Comunicazione n del 13/03/2012). In data 18/06/2012 è stato presentato dal Dott. Ing. Piergiorgio Castelar il collaudo funzionale della discarica relativamente al solo lotto 1, ai sensi dell art. 25 della L.R. n. 3/2000, della Det. n. 4856/10 del 21/09/2010 e delle successive comunicazioni. In data 07/12/2012, con Determinazione n della Provincia di Verona, è stata rilasciata l autorizzazione all esercizio della discarica per la sola porzione allestita e collaudata (lotto 1) Caratteristiche geometriche della discarica Di seguito sono elencate le principali caratteristiche geometriche della discarica di inerti oggetto di analisi: Tabella n. 1: Caratteristiche geometriche della discarica. PARAMETRO DIMENSIONE FONTE Superficie della discarica Numero lotti m 2 circa n. 4 Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia, Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 8

9 La discarica è suddivisa complessivamente in n. 4 lotti funzionali che verranno impiegati in fasi consecutive di approntamento della discarica; allo stato attuale è attivo soltanto il lotto 1, con conferimento di rifiuti quasi ultimato. Nella tabella che segue si riportano i valori delle superfici di fondo della discarica, con particolare riferimento al lotto 2, suddiviso nei relativi sottolotti. Tabella n. 2: Caratteristiche geometriche della discarica: calcolo delle superfici. Suddivisione per lotti (fonte: Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, gennaio 2015) Suddivisione lotto 2 Lotto 2A Lotto 2B Lotto 2C Lotto 2D Lotto 2E Superficie di fondo complessiva del lotto 2 Superficie di fondo [mq] 2789 mq 1885 mq 2940 mq 2910 mq 2700 mq mq Figura n. 3: Stato di progetto del Lotto 2 (Estratto Tavola 4 Piani Quotati e Sezioni, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015) 9

10 Si riportano, inoltre, le dimensioni massime della discarica per quanto concerne i lotti 1 e 2 (unici due lotti realizzati sull impermeabilizzazione di fondo; i restanti lotti 3 e 4, poggiano su uno strato drenante di 30 cm, al di sopra del lotto 2) 5. Tabella n. 3: Caratteristiche geometriche della discarica. Suddivisione per lotti 6 : LOTTO CARATTERISTICA DIMENSIONE Dimensione massima nord-sud 63 m Lotto 1 Dimensione massima est-ovest 147 m Quota di posa del fondo 58,70 m.s.l.m. Pendenza del fondo 1% Dimensione massima nord-sud 135 m Dimensione massima est-ovest 220 m Lotto 2 Quota di posa del fondo Variabile tra 6 m dal caposaldo 7 e m Pendenza del fondo 0,5 % Nell immagine seguente viene riportata una sezione tipo della discarica, con le specifiche costruttive della stratigrafia di fondo e di copertura. 5 Fonte: Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia, Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/ Fonte: Elaborati grafici progettuali, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/ Quota del caposaldo: mslm, fonte: Elaborati grafici progettuali, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/

11 Figura n. 4: Sezione della discarica con individuazione delle stratigrafie del fondo e copertura (fonte: Tavola 8 Planimetria e sezione finale, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015) 2.1.3Tipologie e caratteristiche dei rifiuti Secondo quanto riportato nell autorizzazione vigente della discarica, di cui alla Determinazione Dirigenziale n. 5455/12 del 07/12/2012, le tipologie di rifiuti conferibili sono quelle contenute nella determinazione del dirigente del settore ambiente n. 2793/11 del 30 giugno 2011 di rettifica del punto 18 della determinazione dirigenziale di approvazione del progetto n. 4856/10 del 21 settembre 2010 e sono costituiti prevalentemente da fanghi di segheria proveniente dalla lavorazione della pietra naturale, cocciame proveniente dalle lavorazioni lapidee, terre e rocce di scavo, sfridi di demolizione. In particolare, i codici CER autorizzati sono di seguito elencati: 11

12 Tabella n. 4: Rifiuti autorizzati 8. CODICE CER DESCRIZIONE Scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce Scarti di sabbia e argilla Polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce Sterile ed altri residui del lavaggio e della pulitura dei minerali, diversi da quelli di cui alla voce e Rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce Fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica Rifiuti del trattamento delle scorie Scorie non trattate Scaglie di laminazione Scorie di fusione Forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce Forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce Scarti di materiale in fibre a base di vetro Scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico Stampi di scarto Scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) Scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico Fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi Rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e Rifiuti e fanghi di cemento Imballaggi in vetro Rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce Rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce Cemento Mattoni Mattonelle e ceramiche Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce Vetro Terra e rocce non contenenti sostanze pericolose, diversi da quelli di cui alla voce Terra e rocce non contenenti sostanze pericolose, diversi da quelli di cui alla voce Pietrisco per massicciate ferroviarie non contenenti sostanze pericolose, diversi da quelli di cui alla voce Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti misti delle attività di costruzioni e demolizioni diversi da quelli di cui alle voci , , Rifiuti vetrificati Rifiuti dell eliminazione della sabbia Fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell acqua Vetro 8 Fonte: Determinazione n del 7 dicembre

13 CODICE CER DESCRIZIONE Minerale (ad esempio sabbia, rocce) Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce * Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * Vetro Terra e rocce L attività di conferimento dei rifiuti, presso la porzione dell impianto allestita e collaudata (lotto 1), è iniziata nel mese di dicembre La volumetria totale di rifiuti di progetto è di circa mc 9, suddivisa come segue: Tabella n. 5: Quantitativi rifiuti e materiale per allestimento (fonte: Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia e Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015) Lotto Quantitativo rifiuto [mc] Quantitativo per allestimento (strato di chiusura, strato di drenante, strati di fondo) [mc] Lotto mc mc Lotto mc mc Lotto mc mc Lotto mc mc TOTALE RIFIUTO mc ALLESTIMENTO mc Nell ambito del progetto definitivo allegato alla Valutazione di Impatto Ambientale per le modifiche alla discarica, si richiede l inserimento in autorizzazione dei seguenti codici CER: Tabella n. 6: Elenco codici CER per i quali si richiede l inserimento in autorizzazione 10. CODICE CER DESCRIZIONE rifiuti da estrazione di minerali metalliferi rifiuti da estrazione di minerali non metalliferi Fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e Fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci e rifiuti non specificati altrimenti (fanghi di perforazione e fanghi da jet grouting) terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole carbonato di calcio fuori specifica fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) 9 Fonte: Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia e Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/ Fonte: Progetto Definitivo, Arianna Ambiente Srl,

14 CODICE CER DESCRIZIONE fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi altre scorie forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce polveri e particolato rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce Rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cuialla voce fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti non biodegradabili 2.2 Trasporto Nella definizione del modello concettuale del sito sono stati valutati i percorsi mediante i quali le emissioni della discarica potrebbero essere trasportate nell ambiente circostante. Secondo quanto definito al Capitolo 5 delle linee guida Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, ISPRA (ex APAT), i percorsi delle sostanze prodotte dalla discarica sono individuabili nei diversi comparti di suolo, aria, acque sotterranee e acque superficiali, con modalità dipendenti dalla natura delle sostanze stesse e dei mezzi attraversati. In particolare, possono tenere in considerazione i seguenti fattori: - Percolato: diffusione e trasporto nella zona insatura e nell acquifero, perdite dovute ad occasioni accidentali; 14

15 - Biogas: emissioni incontrollate in atmosfera di biogas dalle aree coperte e/o scoperte della discarica e trasporto per diffusione/dispersione, emissioni provenienti dall impianto di combustione/recupero del biogas, passaggio del biogas dalle barriere laterali e migrazione laterale nel sottosuolo insaturo, perdite dovute ad occasioni accidentali; - Odori, polveri e particolato: trasporto per diffusione/dispersione, rilasci dovuti ad occasioni accidentali. Il percorso attivo preso in considerazione nel presente studio, in particolare, riguarda la potenziale infiltrazione di percolato attraverso la barriera di fondo e la conseguente diffusione e trasporto nella zona insatura e nell acquifero fino al punto di conformità (vd. paragrafo successivo) Il sistema di raccolta del percolato Per quanto riguarda la gestione del percolato presente nel corpo discarica, come già definito nel progetto presentato ad Agosto 2014, si ribadisce che il percolato prodotto nel lotto 1 verrà gestito separatamente da quello prodotto nei lotti 2, 3 e 4. Lotto 1 Nel lotto 1 il fondo della vasca è stato realizzato con una pendenza dell 1% funzionale a far defluire il percolato nella zona di raccolta. Secondo la Determinazione n. 5455/12 del 07/12/ il battente massimo di percolato nel lotto dovrà essere di 30 cm, mentre nel caso di mancato rispetto del franco di falda soggiacente la discarica il battente di percolato in discarica non potrà essere superiore a 10 cm. Nel caso di superamento dei suddetti limiti (30 o 10 cm a seconda dei casi) il percolato verrà pompato alla vasca di stoccaggio che sarà svuotata in modo continuativo, attraverso il pompaggio con autobotte, fino a quando sarà raggiunto e garantito il rispetto del massimo battente di percolato in discarica. La vasca di stoccaggio del percolato ha la 11 Autorizzazione all esercizio della discarica per rifiuti inerti sita in località Buse nel Comune di Valeggio sul Mincio (VR), gestita dalla Scavi Rabbi di Rabbi Giorgio & C. Sas Validità sino al 7 dicembre

16 sola funzione di contenimento del percolato che verrà successivamente smaltito in impianto di trattamento rifiuti. La vasca di stoccaggio del percolato a servizio del lotto 1 è stata dimensionata con un volume utile di 90 mc, con un battente massimo di 80 cm. Figura n. 5: Particolare sistema di pompaggio percolato VASCA 1; Estratto della tavola 7 Sistema abbattimento polveri ed estrazione percolato Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 Lotto 2 (sottolotti 2A, 2B, 2C, 2D e 2E), lotto 3, lotto 4 Il fluido prodotto dall infiltrazione delle acque meteoriche nel corpo rifiuti relativo ai nuovi lotti 2, 3 e 4, a seguito della pendenza della barriera geologica dello 0,5% verso il centro, andrà ad accumularsi nel punto di cambio pendenza del fondo come evidenziato dalle tavole n e 7 13 degli elaborati grafici di progetto. Da qui, attraverso una tubazione di drenaggio avente pendenza dello 0,2%, verrà fatto confluire ad una vasca di rilancio di circa 10 mc e tramite un sistema di pompaggio costituito da n.3 pompe, verrà poi inviato alla vasca 2 di capacità pari a circa 3000 mc. 12 Tavola 4 Piani Quotati e Sezioni, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/ Tavola 7 - Sistema abbattimento polveri ed estrazione percolato Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/

17 Figura n. 6: Particolare vasca di rilancio Estratto della tavola 7 Sistema abbattimento polveri ed estrazione percolato Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 Il sistema di tubazioni è stato calcolato in modo che il percolato prodotto venga smaltito nell arco delle 24 ore successive all ultimo evento meteorico e quindi permetta di avere sempre battente zero all interno del corpo discarica (flusso continuo). A valle della vasca 2 di raccolta, è stato previsto un sistema di depurazione costituito da tre fasi: neutralizzazione, filtrazione su sabbia e adsorbimento su carboni attivi. Dopo la depurazione le acque verranno accumulate in una vasca (vasca 3) pari a circa 1000 mc e da qui potranno essere inviate in fognatura o, all occorrenza, utilizzate per l umidificazione dei rifiuti in coltivazione. Figura n. 7: Particolare Vasca 2 (circa 3000 mc) e Vasca 3 (circa 1000 mc) Estratto della tavola 7 Sistema abbattimento polveri ed estrazione percolato Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 Per lo schema di governo delle acque di percolamento e per la modalità di raccolta, si rimanda alla tavola n. 7 Sistema abbattimento polveri ed estrazione 17

18 percolato Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 Procedura di campionamento del percolato A seguito della definizione del nuovo sistema di raccolta ed evacuazione del percolato, è reimpostata una nuova procedura di campionamento dello stesso. Il prelievo del percolato deve essere effettuato all uscita del tubo di drenaggio proveniente dalla discarica prima che confluisca nella vasca di rilancio. Tale tubo deve essere a sbalzo affinché il campionamento possa essere effettuato con recipiente pulito prima che il percolato ricada nella vasca stessa. Si ritiene utile effettuare n. 4 prelievi a distanza di 15 minuti l uno dall altro, al fine di ottenere un campione medio nell arco di 60 minuti. I quattro prelievi dovranno essere miscelati in parti uguali al fine di ottenere un campione medio omogeneo da sottoporre ad analisi. Tenendo in considerazione che il sistema di evacuazione del percolato è tale per cui il bacino di discarica dovrà essere sempre vuoto entro le 24 ore dall ultimo evento meteorico, il prelievo dovrà essere effettuato entro il termine delle 24 ore. Per ottenere il valore analitico corretto del percolato, da confrontare con i limiti legislativi, il prelievo dovrà obbligatoriamente essere effettuato all uscita del tubo prima che il fluido entri nella vasca stessa. 18

19 2.3 Bersagli Nell analisi di rischio applicata alle discariche le principali categorie di bersagli/ricettori della contaminazione sono costituite da: uomo, aria, acque e suolo 14. Secondo quanto riportato nella Circolare del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Ufficio di Gabinetto, di cui al U.prot.GAB del 30/06/2009, il calcolo del rischio potrà essere limitato alla sola valutazione dei possibili impatti sulle matrici ambientali (acque superficiali e sotterranee, qualità dell aria) in termini di contaminazione delle stesse, ossia, la stima indiretta dell esposizione dell uomo alla contaminazione proveniente da percolato e biogas, mediante la valutazione della vulnerabilità dei recettori ambientali direttamente interessati dalle emissioni della discarica; qualora, tuttavia, risultino, sulla base delle simulazioni effettuate nell analisi, rischi non accettabili in una delle componenti ambientali si dovrà calcolare anche il rischio della salute umana relativamente agli effetti tossici (cancerogeni e non cancerogeni), ove accertati, associati all esposizione alle sostanze ricercate. In conformità a quanto sopra riportato e a quanto contenuto nell Allegato A alla DgR della Regione Veneto n del 30/07/2013, il bersaglio considerato per l eventuale contaminazione da percolato della matrice acque sotterranee è l acquifero sottostante la discarica, in quanto tale matrice rappresenta per il territorio, soprattutto di alta pianura, una risorsa per l impiego sia agricolo che potabile. 14 Fonte: Pagina ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno

20 Figura n. 8: Schematizzazione del modello concettuale (fonte: A alla DgR della Regione Veneto n del 30/07/2013 rielaborazione con indicazione del POC). Il punto di conformità deve essere fissato non oltre i confini geometrici dell invaso. Adottando il criterio di precauzione, il POC (Punto di conformità) è posto immediatamente sotto la potenziale sorgente di contaminazione (discarica). 20

21 3. Impostazione metodologica dell analisi di rischio L analisi di rischio di cui al presente documento è stata impostata sulla base dei seguenti riferimenti tecnico-normativi, in particolare: - Allegato A alla DgR della Regione Veneto n del 30/07/2013 Criteri ed indirizzi operativi in merito alle procedure per il rilascio delle autorizzazioni alle sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, nonché per il rilascio delle deroghe ai limiti di accettabilità previsti dalla norma ; - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno 2005; - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, Rev.2, Marzo La concentrazione del contaminante i-esimo in falda (espressa in mg/l) viene definita sulla base della seguente relazione 15 : C acc( acquesottet tan ee) = Cacc( discarica) LF Dove: C acc (acque sotterranee) è la concentrazione del contaminante i-esimo in falda, da verificare con le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla Tabella 2, Allegato 5, Parte Quarta del D.Lgs. n. 152/06 e smi; C acc (discarica) è la concentrazione del contaminate i-esimo chiesta in deroga o comunque autorizzabile per la sottocategoria di riferimento; LF è il fattore di lisciviazione (Leaching factor). Vengono di seguito riportate le concentrazioni richieste in deroga, ai sensi dell art. 10 Deroghe del DM 27/09/ Pagina 4/6 dell Allegato A alla DgR della Regione Veneto n del 30/07/2013 Criteri ed indirizzi operativi in merito alle procedure per il rilascio delle autorizzazioni alle sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, nonché per il rilascio delle deroghe ai limiti di accettabilità previsti dalla norma 21

22 Sono ammessi valori limite più elevati per i parametri specifici fissati agli art. 5, 6, 8 e 9 del presente decreto qualora: a) Sia effettuata una valutazione del rischio, con particolare riguardo alle emissioni della discarica, che, tenuto conto dei limiti per i parametri specifici previsti dal presente decreto, dimostri che non esistono pericoli per l ambiente in base alla valutazione dei rischi; b) [ ] c) I valori limite autorizzati per la specifica discarica non superino, per più del triplo, quelli specificati per la corrispondente categoria di discarica e, limitatamente al valore limite relativo al parametro TOC nelle discariche per rifiuti inerti, il valore limite autorizzato non super, per più del doppio quello specificato per la corrispondente categoria di discarica. Nella tabella seguente vengono riportati i valori limite richiesti per le deroghe, relativamente ai soli lotti 2, 3 e 4 della discarica; il lotto 1 verrà gestito in modo separato e confinato rispetto ai restanti lotti della discarica 16. Tabella n. 7: Concentrazioni limite richieste per la verifica dell accettabilità in discarica. PARAMETRO Valore limite di cui al DM 27/09/2010 Tabella 2 Limiti di concentrazione nell eluato per l accettabilità in discariche per rifiuti inerti e Tabella 3 - Limiti di accettabilità per i composti organici in discariche per rifiuti inerti [mg/l] Valore limite richiesto [mg/l] Arsenico 0,05 0,15 Bario Cadmio 0,004 0,012 Cromo totale 0,05 0,15 Rame 0,2 0,6 Mercurio 0,001 0,003 Molibdeno 0,05 0,15 Nichel 0,04 0,12 16 Fonte: Si veda il dettaglio stratigrafia di coltivazione e le sezioni del corpo discarica, rispettivamente alla Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia, Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 e alla Tavola 8 Planimetria e sezione finale, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/ Rispetto agli altri inquinanti per il bario si richiede una deroga pari a 1.5 volte il limite di cui alla tabella n. 2 del DM 27/09/2010 e smi. 22

23 Piombo 0,05 0,15 Antimonio 0,006 0,018 Selenio 0,01 0,03 Zinco 0,4 1,2 Cloruri Fluoruri 1 3 Solfati DOC TDS TOC BTEX 6 6 Olio minerale (da C10 a C40) Il fattore di lisciviazione (LF, Leaching Factor) è un parametro che consente di valutare l attenuazione della concentrazione di contaminante presente nel percolato fuoriuscito dalla discarica ed infiltratosi nello strato insaturo di suolo sottostante, fino al raggiungimento del piano di falda e alla successiva diluizione nello stesso acquifero superficiale. La relazione per la stima del parametro LF è la seguente 18 : SAM LF = LDF 18 Pagina 4/6 dell Allegato A alla DgR della Regione Veneto n del 30/07/2013 Criteri ed indirizzi operativi in merito alle procedure per il rilascio delle autorizzazioni alle sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, nonché per il rilascio delle deroghe ai limiti di accettabilità previsti dalla norma 23

24 Dove: SAM rappresenta il coefficiente di attenuazione del suolo insaturo, che tiene in considerazione il percorso che l inquinante effettua per raggiungere il piano di falda. Il parametro è definito dalla seguente relazione 19 : d SAM = L d GW Dove: d d rappresenta la profondità, espressa in cm, rispetto al piano campagna dello strato impermeabile di fondo (punto di emissione del percolato); L GW rappresenta la soggiacenza delle acque di prima falda rispetto al piano campagna, espressa in cm; LDF rappresenta il fattore di diluizione della falda. Il contaminante, infatti, subisce un fenomeno di diluizione nel passaggio tra il terreno insaturo e il terreno saturo. Tale parametro dipende dal rapporto della portata di infiltrazione e la portata di falda nella zona di miscelazione, secondo la seguente relazione 20 : ( v LDF = 1+ gw δ S ) L gw F w Dove: v gw rappresenta la velocità darciana dell acquifero, espressa in cm/anno e calcolata come prodotto tra gradiente idraulico (i) e conducibilità idraulica (K sat), definito dalla seguente relazione 21 : v gw = K sat i 19 Fonte: Pagina ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno Pagina 4/6 dell Allegato A alla DgR della Regione Veneto n del 30/07/2013 Criteri ed indirizzi operativi in merito alle procedure per il rilascio delle autorizzazioni alle sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, nonché per il rilascio delle deroghe ai limiti di accettabilità previsti dalla norma 21 Fonte: Pagina ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno

25 Dove: K sat rappresenta la conducibilità idraulica del terreno saturo [cm/s]; i rappresenta il gradiente idraulico [adim]; δ gw rappresenta lo spessore della zona di miscelazione dell acquifero, calcolato secondo la seguente relazione 22 : δ gw = (2 α W ) z 0,5 + d a W Ief 1 exp Ksat i d S w rappresenta la dimensione della discarica in direzione ortogonale al flusso di falda [m]; W rappresenta l estensione della sorgente in direzione parallela alla direzione del flusso di falda [m]; d a rappresenta lo spessore dell acquifero [m]; δ z rappresenta la dispersività verticale (espressa in m). Per il calcolo dello spessore della zona di miscelazione dell acquifero (δ gw ) si pone la distanza tra la sorgente e il bersaglio (x) pari alla lunghezza della sorgente nell insaturo parallela alla direzione di scorrimento della falda (W) 23. La dispersività verticale è definita dalla seguente relazione 24 : α x α z = 20 a Dove: relazione 25 : δ x rappresenta la dispersività longitudinale (espressa in m), definita dalla seguente α = 0, 1 x L 22 Fonte: Pagina 37 - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, Rev.2, Marzo Nel caso in cui dal calcolo dell equazione dello strato di miscelazione (δ gw) emerga un valore superiore allo spessore della falda (d a), si considera la relazione δ gw = d a. 24 Fonte: Pagina ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno Fonte: Pagina 69 - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, Rev.2, Marzo

26 L rappresenta la distanza del percorso, ovvero la distanza tra la sorgente della contaminazione e il punto di conformità. Nel caso in cui il punto di conformità corrisponde con il bordo della sorgente allora si considera L = 0. I ef = infiltrazione efficace [cm/anno] 26, con: I ef I ef I ef 2 = 0,0018 P Per terreni sabbiosi 2 = 0,0009 P Per terreni limosi 2 = 0,00018 P Per terreni argillosi Dove: P rappresenta la precipitazione media annua. L F rappresenta il flusso di percolato uscente dalla discarica [m 3 /s], definito secondo la seguente relazione di Darcy 27 : L F = K i i f A f Dove: A f rappresenta la superficie di fondo della discarica [m 2 ]; K i rappresenta la conducibilità idraulica dello strato minerale [m/s]; i f rappresenta il gradiente idraulico verticale [adim] calcolato sulla base della seguente relazione 28 : i f h = perc d + d i i 26 Fonte: Pagina ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno 2005; nel caso in esame, data la conformazione litologica presente è stato considerata la relazione valida per terreni sabbiosi 27 Fonte: Pagina 85 - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno Fonte: Pagina 85 - ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio alle discariche, Rev.0, Giugno

27 Dove: h perc rappresenta il livello di percolato sul fondo della discarica [m]; d i rappresenta lo spessore dello strato minerale attraversato [m]. 27

28 4.Definizione dei parametri di input all analisi di rischio Sulla base dell impostazione metodologica di cui al paragrafo precedente, vengono di seguito riportati i parametri di input all analisi di rischio. Considerato che i lotti 3 e 4 poggiano sul lotto 2 e che il sistema di raccolta del percolato è unico per i lotti suddetti, i parametri di input al modello sono correlati al lotto 2. Tabella n. 8: Parametri di input all analisi di rischio PARAMETRO DESCRIZIONE VALORE dd LGW Profondità, rispetto al piano campagna dello strato impermeabile di fondo (punto di emissione del percolato) Soggiacenza delle acque di prima falda rispetto al piano campagna UNITÀ DI MISURA 6 m 12,39 m FONTE E IPOTESI DI LAVORO Fonti: (1) Tavola 4 Piani Quotati e sezioni, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento 2015, Rev. 04/02/2015; (2) Tavola 8 Planimetria e sezione finale, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni Aggiornamento 2015, Rev. 04/02/2015 Ipotesi di lavoro: Punto più basso della quota iniziale di posa dell argilla Lotto 2, sottolotto 2E = 58,70 mslm (-6 m dal caposaldo) Caposaldo (quota 0,00 m) = 64,70 mslm Fonte: (1) Approfondimenti in merito all ambito geologico e idrogeologico del sito e nuove considerazioni sulla dinamica della falda acquifera sviluppate in base ai dati frati metrici mensili aggiornati ad ottobre 2013 Nuove modalità di verifica del franco di falda Dott. Geol Pier Sivio Compri Ottobre 2013 (2) Allegato 4 Carte idrogeologiche di dettaglio con verifica franco di falda (mesi da Aprile 2013 a Settembre 2013) (3) Verbali di misurazione dei piezometri relativi all anno

29 PARAMETRO DESCRIZIONE VALORE UNITÀ DI MISURA FONTE E IPOTESI DI LAVORO Ipotesi di lavoro: Considerato il massimo valore di risalita della falda (luglio 2014). In particolare, in ottica conservativa è stato preso in considerazione il valore rilevato nel punto più depresso del fondo discarica (in corrispondenza della quota minima di posa dell argilla). Quota di massima risalita rilevato nel punto con quota minima di posa dell argilla (pari a 6.00 m dal caposaldo) = mslm Ipotesi di lavoro: Considerato conservativamente il valore coefficiente di permeabilità caratteristico del terreno ghiaioso-sabbioso con presenza di diffusi, sottili livelli limosi (terreno presente in loco) Ksat i Conducibilità idraulica del terreno saturo Gradiente idraulico 10-6 m/s 0,0031 adim Le prove di permeabilità in sito 29 hanno mostrato valori compresi tra 0.1*10-3 m/s e 0.5*10-5 m/s. Dalla relazione (Geotechna Srl, Archivio 080/14 del 05/12/2014) si legge quanto segue: dato lo stato particolarmente denso dei terreni grossolani presenti e l origine fluvioglaciale con presenza di diffusi sottili livelli fini limosi, è possibile che, in alcuni casi, le prove di permeabilità in sito Lefranc sottostimino la conducibilità idraulica dei terreni, in quanto le ripetute operazioni di carotaggio necessarie, nonostante la continua osservanza delle migliori procedure tecniche esecutive, potrebbero aver alterato la porosità del terreno in prova nella superficie di contatto con il carotiere e/o tubi di rivestimento. Fonte: (1) Approfondimenti in merito all ambito geologico e idrogeologico del sito e nuove considerazioni sulla dinamica della falda acquifera sviluppate in base ai dati frati metrici mensili aggiornati ad ottobre 2013 Nuove modalità di verifica del franco di falda Dott. Geol Pier Silvio Compri Ottobre 2013 Pagina 14: Nel mese in esame (Agosto 2013) la differenza di quota tra il massimo punto di monte e la minima quota di valle è stata pari a δ=54 cm, valore che corrisponde ad un gradiente medio di 5,19 29 Nota Registro Ufficiale U della Provincia di Verona punto 3 verifica dell analisi di rischio adottando un Ksat rappresentativo delle litologie presenti in loco (ghiaie con sabbie) o in alternativa analisi granulometriche e prove di permeabilità dirette sui materiali che costituiscono il saturo. 29

30 PARAMETRO DESCRIZIONE VALORE UNITÀ DI MISURA FONTE E IPOTESI DI LAVORO (2) In corrispondenza della piena del 2014 (fine luglio 2014) in funzione delle quote di falda rilevate nei piezometri PZ5 (massima quota) e PZ5bis (minima quota) si calcola un gradiente idraulico di circa 1,13 - Dott. Geol Pier Silvio Compri Gennaio 2015 L W Distanza tra la sorgente della contaminazione e il punto di conformità Estensione della sorgente in direzione parallela alla direzione del flusso di falda 0 m 223 m Ipotesi di lavoro: Considerato il valore medio tra i gradienti idraulici delle fasi di piena del 2013 e del Richiesta normativa: [ ] non essendo possibili valutare con precisione il punto (o i punti) dai quali potenzialmente il percolato potrebbe disperdersi dalla falda, adottando il criterio della precauzione, si deve considerare che la dispersione avvenga in corrispondenza del limite della discarica; ciò comporta che il POC deve essere posto immediatamente sotto la potenziale sorgente di contaminazione (discarica) lungo la verticale, ovvero a distanza pari a 0m dalla sorgente Fonte: Allegato A alla DgR n del 30 luglio 2013 della Regione Veneto. (1) Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia, Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni, Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 (2) Indicazioni progettuali fornite dallo Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni (vd. caratteristiche al paragrafo 2.1.2); (3) Verbali di misurazione dei piezometri relativi all anno 2014 da Sw Spessore dell acquifero Dimensione della discarica in direzione ortogonale al flusso di falda 30 m 137 m Ipotesi di lavoro: Proiezione della dimensione della vasca, considerando una direzione del flusso di falda considerata pari a 260 Nord Fonti: Geologia & Ingegneria Dott. Geol. Pier Silvio Compri, Gennaio 2014 Fonti: (1) Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia, Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015; (2) Indicazioni fornite dal Geom. Quaini (vd. caratteristiche al paragrafo 2.1.2); 30

31 PARAMETRO DESCRIZIONE VALORE UNITÀ DI MISURA FONTE E IPOTESI DI LAVORO (3) Verbali di misurazione dei piezometri relativi all anno la falda presenta un andamento da Est Nord Est verso Ovest Sud Ovest direzione di circa 260 N Ki Af P hperc di Conducibilità idraulica dello strato minerale Lotto 2 Superficie di fondo della discarica Piovosità media annua Livello di percolato sul fondo della discarica Spessore dello strato minerale attraversato 5*10-11 m/s m cm/anno 0 m 0,50 m Ipotesi di lavoro: Proiezione della dimensione della vasca, considerando una direzione del flusso di falda considerata pari a 260 Nord Fonte: Prove di laboratorio condotte sull argilla hanno fornito un valore di coefficiente di permeabilità pari a 4*10-11 m/s. In ottica cautelativa, considerata la possibile variazione della permeabilità connessa alla stesura dell argilla, è stato considerato un valore di conducibilità pari a 5*10-11 m/s. Fonte: Somma delle superfici di fondo discarica dei sottolotti che compongono il lotto 2: 2A, 2B, 2C, 2D e 2E (vd. paragrafo del presente documento) Fonte: rielaborazione dei dati ARPAV: valore medio di precipitazione rilevati dal Centro Meteorologico di Teolo Stazione di Villafranca di Verona dell ultimo ventennio ( ) Secondo la variante progettuale, il bacino di discarica dovrà essere sempre vuoto (battente 0m); entro le 24 ore dall ultimo evento meteorico il sistema di estrazione rimuoverà il percolato presente in vasca Fonte: Tavola 5 Sezione Tipo, Stratigrafia, Celle, Studio Tecnico Associato Geom. Paolo Quaini, Geom. Davide Turrata e Silvia Nascimbeni Aggiornamento febbraio 2015, Rev. 04/02/2015 Analisi storica della precipitazione L analisi della piovosità annua è stata condotta considerando il valore medio di precipitazione annua rilevato dalla centralina di Villafranca di Verona (ARPAV Centro Meteorologico di Teolo) dell ultimo ventennio ( ). I dati sono riportati nella tabella e nel grafico seguenti: 31

32 Tabella n. 9: Precipitazione annua Stazione di Villafranca di Verona ( ) Anno di riferimento Precipitazione [mm] Anno di riferimento Precipitazione [mm] Valore medio precipitazione: 864 mm/anno Nel grafico seguente sono rappresentati i dati sopra elencati Figura n. 9: Andamento della precipitazione annua nella centralina di Villafranca Veronese 32

33 5.Esiti dell analisi di rischio Per la valutazione del rischio connesso alle deroghe richieste, sono state confrontate le concentrazioni dei contaminanti i-esimi, ottenute applicando la relazione C acc ( acquesottet tan ee) = Cacc( discarica) LF, con i valori limite previsti dalla normativa vigente: Tabella 2. Concentrazione soglia di contaminazione nelle acque sotterranee Allegato 5, Parte Quarta del D.Lgs. n. 152/06 e smi. Per le sostanze che non presentano limiti di riferimento normativi sono stati presi come riferimento i limiti proposti dall Istituto Superiore di Sanità. mg/l) 30. Per il parametro TDS è stato considerato il valore limite proposto dall US EPA (500 Per il parametro molibdeno è stato preso in considerazione il limite previsto dalla normativa tedesca per le acque sotterranee (50 µg/l) 31. Per il parametro DOC è stato considerato quanto indicato nell Allegato A alla DGR Veneto n del 30 luglio 2013 nel caso del parametro DOC si propone di utilizzare come riferimento i risultati della sperimentazione attivata con DGR Veneto n. 1838/2007 che ha evidenziato un rapporto tra COD nell eluato (Chemical Oxygen Demand) e DOC (Dissolved Organic Carbon) pari mediamente a 3 e facendo riferimento al limite previsto per il COD per le acque superficiali destinate ad essere utilizzate per la produzione di acqua potabile dopo trattamento (30 mg/l). 30 L US EPA considera il parametro TDS come secondary drinking water standard (US EPA, IRIS, Integrated Risk Information System) 31 Il riferimento ad una normativa internazionale è conforme a quanto indicato nella DGR Veneto n. 1838/2007 per i parametri per i quali non esistono limiti di legge di riferimento nel nostro Paese si potrà fare riferimento per analogia ai limiti stabiliti in altri Paesi dell Unione Europea (es. per il molibdeno la Germania prevede un limite di 50 µg/l e all Allegato A alla DGR Veneto n del 30/07/2013 nel caso del parametro molibdeno si propone di utilizzare il limite di 50 µg/l previsto dalla normativa tedesca. 33

34 Per i parametri bario e cloruri, in assenza del limite di riferimento nella Tabella 2, Allegato 5, Parte Quarta del D.Lgs. n. 152/06 e smi, sono stati assunti come riferimento i valori di qualità per le acque destinate al consumo umano, di cui alla Tabella 1/A Caratteristiche di qualità per acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, Allegato 2, Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06 e smi. Per i parametri TOC, BTEX e Olio minerale, in assenza del limite di riferimento nella Tabella 2, Allegato 5, Parte Quarta del D.Lgs. n. 152/06 e smi, si considera quanto indicato all interno della nota ISPRA n del 16/09/2010 D.Lgs. n. 36/2003 DM 3 agosto 2005, art. 7 Tavolo tecnico sulla tematica delle sottocategorie di discarica : Per i parametri in deroga per i quali non sono presenti nella normativa vigente limiti di riferimento, al fine di valutare eventuali impatti negativi sulle matrici ambientali, si dovrà ricorrere al confronto con i valori riscontrati a monte della discarica. Tali verifiche costituiranno, per le discariche da realizzare, una prescrizione all autorizzazione di deroga che, in caso di risultati non conformi, potrà essere revocata in ogni momento dall autorità competente. Nella tabella che segue sono riepilogati i limiti tecnico-normativi considerati: 34

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