TERZO RAPPORTO SULLE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI IN CAMPANIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "TERZO RAPPORTO SULLE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI IN CAMPANIA"

Transcript

1 TERZO RAPPORTO SULLE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI IN CAMPANIA aggiornato al febbraio 2008

2 Direzione Tecnica U.O. Settore Rischio Incidente Rilevante Terzo rapporto sulle industrie a rischio di incidenti rilevanti in Campania A cura di: Domenico Conte (referente Arpac per le Attività a Rischio di Incidente Rilevante, componente Comitato Tecnico Regionale, componente Commissioni Visite Ispettive SGS predisposte dal Ministero dell Ambiente) Riprodotto in proprio dal Servizio CIE URP nel maggio 2008 pag. 1 di 45

3 INDICE - Ringraziamenti 3 - Premessa 4 - Quadro evolutivo Normativa 5 - Valutazioni Tecniche in merito a : 6 Principali novità introdotte dal D.Lgs.vo 334/99 Modifiche introdotte dal D.Lgs.vo 238/05 - Campo di applicazione - Suddivisioni in classi - Sostanze pericolose -Competenze della Regione 9 -Stato dell Arte in materia di Stabilimenti /Depositi a Rischio di Incidenti Rilevanti nella Regione Quadro Evolutivo Stabilimenti/Depositi (TAB. 1) 11 Inventario Stabilimenti/Depositi in CAMPANIA (Artt. 8 e 6 ) 12 Inventario Stabilimenti/Depositi in CAMPANIA (Art. 8 ) 14 Inventario Stabilimenti/Depositi in CAMPANIA (Art. 6 ) 15 Dati riferiti alle Province di AV e BN 18 Dati riferiti alla Provincia di CE 20 Dati riferiti alla Provincia di NA 22 Dati riferiti alla Provincia di SA 25 Distribuzione Stabilimenti/Depositi per Comune 26 Distribuzione Stabilimenti/Depositi per Province (TAB. 2) 27 Distribuzione % Stabilimenti/Depositi per Provincia 28 Elenco dei Comuni, suddivisi per Provincia, con l individuazione della tipologia di rischio degli Stabilimenti/Depositi (Artt. 8 e 6) Province di AV, BN e CE 30 Province di NA e SA 31 Riepilogo N di Comuni interessati, per Provincia (TAB. 3) 32 -Diversificazione delle Attività in ambito Comunale, Provinciale e, per tipologia di Stabilimenti/Depositi (Artt. 8 e 6) GPL 34 Altro, Centrale Termoel., Produzione e/o Dep. esplosivi, 35 Dep. oli minerali, Dep. prodotti chimici Industrie di processo 36 Distribuzione % delle attività in ambito regionale 37 Categorie delle attività divise per Province (TAB. 4) 37 Ruoli e competenze dell ARPA (TAB. 5) 38 -Cenni sulle principali attività dell ARPAC, nel Settore Rischio Industriale Istruttorie Rapporti di Sicurezza (RdS) 40 Rilascio Certificati di Prevenzione Incendi (C.P.I.) 41 Redazione Piani di Emergenza Esterna (P.E.E.) 42 Visite Ispettive 43 Inventario Visite Ispettive in Campania, disposte dal Min. Ambiente 45 pag. 2 di 45

4 Ringraziamenti Si ringraziano per la fattiva collaborazione: La Direzione Regionale Campania dei VV.FF.-Ufficio Attività a Rischio di Incidente Rilevante; I Comandi Provinciali dei VV.FF.; Le Prefetture di Caserta e Salerno - Area V - (Protezione Civile, Difesa Civile e Coordinamento del Soccorso Pubblico); in merito alla compilazione dell inventario degli Stabilimenti/Depositi. Un particolare apprezzamento è rivolto al Dott. Ing. Luigi Giudice, della Direzione Regionale Campania VV.FF., per l elevato contributo tecnico offerto. pag. 3 di 45

5 PREMESSA Lo svolgimento di ogni attività umana presuppone l'esposizione ad un rischio connesso alla trasformazione tecnologica e all adattamento spaziale dell ambiente naturale; muovendo da tali ipotesi è possibile specificare la distinzione fra rischio antropico ( derivante da ogni attività umana che comporta la presenza sul territorio di impianti produttivi, infrastrutturali e reti tecnologiche) e rischio naturale ( principalmente quello legato a crisi idrogeologiche e quello connesso a crisi sismiche), distinzione riconducibile anche ad alcuni elementi, quali i determinanti del rischio, l ambito spaziale interessato,la durata dell evento calamitoso,i sistemi di propagazione e gli effetti. Nell ambito della tematica relativa al rischio antropico, che ricomprende anche il rischio derivante dal trasporto di merci pericolose e il rischio connesso con le grandi opere e le infrastrutture, l attenzione del Sistema delle Agenzie è essenzialmente volta, per ragioni legate anche alla disponibilità di risorse, ma principalmente al quadro delle competenze istituzionali,agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, agli impianti nucleari e al rischio radiologico, che vanno considerati, pertanto, in questo contesto come soggetti centrali rispetto alle altre tipologie di rischio antropico. Nello specifico,per quanto di competenza,lo studio che segue è incentrato su quanto attiene al controllo dei rischi di incidente rilevante. Facendo seguito alle precedenti pubblicazioni Primo Rapporto sugli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti in Campania redatto nel Febbraio 2001, ed al successivo Aggiornamento al Gennaio 2004 si è resa necessaria la presente edizione di aggiornamento a seguito dell entrata in vigore del D.Lgs.vo 21 Sett n 238 che ha apportato significative variazioni al D.Lgs.vo 17 Agosto 1999 n 334, al fine di avere l ulteriore quadro evolutivo, che ne è derivato, dello stato dell arte in materia. La presente pubblicazione costituisce il risultato del continuo monitoraggio in materia di Rischio Industriale e Tecnologico sia in ambito Regionale che a livello Provinciale, anche al fine di avere un quadro esaustivo della dislocazione, sul territorio, degli stabilimenti interessati, da tenere in debita considerazione sia a livello Regionale che Comunale nella pianificazione territoriale di specifica competenza. pag. 4 di 45

6 Quadro Evolutivo Normativa D.P.R. 17 Maggio 1988 n 175 (SEVESO I ); G.U. n 127 del 1 Giugno 1988 Attuazione della Direttiva CEE n 82/501, relativa ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali, ai sensi della legge 16 Aprile 1987 n 183, in vigore dal 16 Giugno 1988; Il citato Decreto è stato abrogato dall Art. 30 del D.Lgs.vo 334/99, ad eccezione dell Art. 20. D. Lgs.vo 17 Agosto 1999, n 334 ( SEVESO II ); G.U. n 228 del 28 Settembre 1999 Suppl. Ord. n 177/L Attuazione della Direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, in vigore dal 13 Ottobre 1999; D. Lgs.vo 21 Settembre 2005 n 238 (SEVESO III ); G.U. n 271 del 21 Novembre 2005 Suppl. Ord. n 189 Attuazione della Direttiva 2003/105/CE, che modifica la Direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, in vigore dal 6 Dicembre2005 pag. 5 di 45

7 Principali novità caratterizzanti il D.Lgs.vo n 334/99 Le principali novità introdotte dal Decreto Legislativo 334/99 ricomprendevano: Il campo di applicazione la normativa coinvolge qualsiasi Gestore che utilizzi sostanze pericolose oltre determinate quantità, indipendentemente dal settore merceologico (ad esempio gli ospedali o le municipalizzate); L obbligo di introduzione di un Sistema di Gestione della Sicurezza(SGS) lo scopo è quello di responsabilizzare le aziende e poter documentare la Politica di Prevenzione degli incidenti e l organizzazione delle aziende stesse; L evidenziazione delle situazioni in cui possa verificarsi un effetto domino (ovvero modalità di controllo quando la vicinanza di più stabilimenti può aumentare i danni in caso di incidente) e l individuazione delle aree ad elevata concentrazione di stabilimenti; L identificazione di procedure per il controllo dell urbanizzazione procedure per l autorizzazione a realizzare nuovi insediamenti industriali in aree urbanizzate o sensibili o di variazione della programmazione territoriale in presenza di aziende a rischio di incidente rilevante; I controlli(visite ispettive ai sensi dell Art. 25) almeno una volta l anno per le aziende ricadenti nell Art. 8; La definizione dei contenuti minimi per l elaborazione dei piani di emergenza interni(pei) e dei piani di emergenza esterni(pee); La scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori (Allegato V). Principali modifiche introdotte dal D.Lgs.vo n 238/05 Le principali modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 238/05 riguardano: Modifica del campo di applicazione del decreto riduzione delle tipologie di stabilimenti esclusi, variazione delle sostanze individuate, modifiche delle soglie; Eliminazione degli obblighi di cui all Art. 5 comma 3 uscito dal campo di applicazione di un intera fascia di attività produttive; Maggiore dettaglio nell individuazione delle procedure di valutazione e e controllo valutazione del Rapporto di Sicurezza (RdS) e misure di controllo(sgs); Estensione dei processi di partecipazione ed informazione, ma cancellazione anche dell obbligatorietà dell informazione alla popolazione, da parte del Sindaco; Maggiore rilevanza attribuita alla Pianificazione del Territorio; ed ancora : - E previsto un ruolo specifico per i Comandi Provinciali dei VV.F.; - Viene esteso l obbligo di redazione dei PEE per gli stabilimenti ricadenti in Art. 6; - Viene abolita la Perizia Giurata; - E previsto l obbligo di scambio delle informazioni e coordinamento per gli stabilimenti in cui risulti significativo l effetto domino. pag. 6 di 45

8 Campo di applicazione Rispetto al D.Lgs.vo n 334/99 il D.lgs.vo n 238/05 ha esteso il campo di applicazione: Risultano inclusi gli impianti di smaltimento degli sterili che trattano le sostanze dell Allegato I e le operazioni minerarie di trattamento chimico o termico o deposito dei minerali che comportano l impiego delle stesse sostanze pericolose di cui allo stesso Allegato I; Con riferimento ai porti, il recepimento italiano della Direttiva Seveso ha ampliato il campo di applicazione, includendo, oltre ai porti industriali e petroliferi anche a quelli commerciali e quelli ove vi sia un autorizzazione a detenere e movimentare sostanze pericolose di cui all Allegato I; Viene esteso il campo di applicazione per gli esplosivi(includendo le sostanze ADR in Classe 1), precisando meglio l inclusione di attività a particolare rischio come le fabbriche di fuochi d artificio; Sono individuate un maggior numero di sostanze cancerogene ( con aumento delle relative quantità limite); è prevista la riduzione delle quantità limite per le sostanze pericolose per l ambiente ed una nuova definizione per le sostanze esplosive ed i nitrati d ammonio e potassio; Vengono uniformati i limiti per i prodotti petroliferi e, di conseguenza aumentati i limiti per i gasoli mentre sono ridotti per le benzine; Escono dal campo di applicazione gli stabilimenti di cui all Art.5 c.3 ed i depositi combustibili (gasoli) con capacità inferiore a 2500 t.; Viene precisato che i rifiuti devono essere autoclassificati, per cui vanno conteggiati sia negli stabilimenti produttivi che negli impianti di trattamento, con l eccezione delle discariche che sono esplicitamente escluse; La precisazione dell autoclassificazione, unita all allargamento del campo di applicazione degli esplosivi per le sostanze ADR, ma non classificate R2 o R3, porta ad allargare il campo di applicazione alle sostanze pericolose, anche se non classificate ( es. polveri di legno e alimentari, inceneritori ed impianti di depurazione, intermedi di lavorazione, etc.); Viene modificato il criterio della Somma Pesata (essa va effettuata in tre gruppi invece che in due come precedentemente previsto dal D. Lgs.vo n 334/99), correggendo, così, alcuni errori di proposizione della formulazione iniziale; Gli scali merci terminali, per le attività di carico, scarico o travaso di sostanze pericolose presenti in quantità uguale o superiore a quelle indicate nell Allegato I o se effettuano una specifica attività di deposito. pag. 7 di 45

9 Suddivisioni in Classi Di seguito vengono elencate le diverse classi nell accezione con la quale vengono generalmente individuate, ovvero con la dizione dell articolo di riferimento degli obblighi individuati dalla norma ( D. Lgs.vo n 334/99 e s.m.i. introdotte dal D. Lgs.vo n 238/05): o Art. 8 Obbligo di Notifica, Rapporto di Sicurezza e SGS (Art. 8); o Art. 6 Obbligo di Notifica e SGS (Art. 6 e 7); o Art. 5 Obbligo di valutazione in ambito 626/94 (Art. 5 comma 2). Da notare che gli Artt. 6,7 e 8 sono la trasposizione del dettato comunitario ( Artt.6, 7 e 9 della Direttiva 96/82/CE ), mentre l Art. 5 è specifico della normativa nazionale. Nota sulle sostanze pericolose Si definiscono sostanze pericolose, le sostanze, miscele o preparati elencati nell Allegato I, parte 1, o rispondenti ai criteri fissati nell Allegato I, parte 2, che sono presenti come materie prime, prodotti, sottoprodotti, residui, prodotti intermedi, ivi compresi quelli che possono ragionevolmente ritenersi generati in caso di incidente (Art. 3 c.1 lett.e). In particolare oltre alle sostanze esplicitamente elencate, sono considerate pericolose le sostanze classificate tossiche (R23, R24, R25), molto tossiche (R26, R27, R28), comburenti (R07, R08, R09), esplosive (R02, R03), infiammabili (R10), facilmente infiammabili (R11, R17), estremamente infiammabili (R12),pericolose per l ambiente (R50, R51, R53),che reagiscono con l acqua (R14) e che liberano gas tossici a contatto con l acqua (R29). Nota bene: Nel capoverso precedente si riportano esplicitamente le frasi di rischio, in quanto è solo attraverso queste che si identifica la pericolosità di una sostanza. (Ad esempio l 1,2 Dicloroetano è etichettato T, F+,ma ha frasi di rischio R22(nocivo) R45 (cancerogeno) R11 (facilmente infiammabile) R36/37/38 (irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle), ne consegue che non rientra nel campo di applicazione del Decreto per la tossicità, ma solo per l infiammabilità (R11). Con il D.Lgs.vo n 238/05 viene esteso il campo di applicazione per gli esplosivi (includendo le sostanze ADR in Classe 1) precisando meglio l inclusione di attività a particolare rischio come le fabbriche di fuochi d artificio. Le sostanze cancerogene sono individuate nominalmente, ma non per tipologia di pericolosità. pag. 8 di 45

10 Competenze della Regione La disciplina degli stabilimenti a Rischio di Incidenti Rilevanti, ai sensi dell Art. 72 del D. Lgs.vo 31 Marzo 1988 n 112, circa l esercizio delle competenze della Regione in tale materia, è espressamente prevista all Art. 18 del D. Lgs.vo 334/99. Al riguardo la Giunta Regionale, si è attivata nella Seduta del 9 Marzo Deliberazione n Area Generale di Coordinamento n 5 - Ecologia, Tutela dell Ambiente, Disinquinamento, Protezione Civile- Approvazione Disegno di Legge avente ad Oggetto: Disciplina delle Attività industriali a Rischio di Incidente Rilevante. (Pubblicazione sul BURC n 18 del 18 Aprile 2006) Allo stato il provvedimento è ancora all attenzione del Consiglio Regionale per le definitive determinazioni. Per completezza si riportano gli estremi dei n 2 precedenti provvedimenti della Giunta Regionale in materia, ormai superati: Giunta Regionale- Seduta del 1 Febbraio Deliberazione n 05- Area Generale di Coordinamento n 5- Ecologia,Tutela dell Ambiente,Disinquinamento,Protezione Civile- Approvazione Disegno di Legge avente ad Oggetto: Disciplina delle Attività industriali a Rischio di Incidente Rilevante. Giunta Regionale-Seduta del 3 Dicembre 2004-Deliberazione n 2201-Area Generale di Coordinamento n 5 - Ecologia,Tutela dell Ambiente,Disinquinamento, Protezione Civile-Disegno di Legge Disciplina delle Attività industriali a Rischio di Incidente Rilevante (Delibera di G.R.C. n 0 5 del 1 Febbraio 2000) Riproposizione, con modifiche, Consiglio Regionale con allegati) - (Pubblicazione sul BURC n 5 del 21 Gennaio 2005) pag. 9 di 45

11 STATO DELL ARTE NELLA REGIONE CAMPANIA pag. 10 di 45

12 Quadro Evolutivo Inventario Stabilimenti/Depositi Al fine di evidenziare l evoluzione nel tempo del numero di Stabilimenti/Depositi, nella Tabella 1, sono riportati i dati del: Primo Rapporto (Edizione Febbraio 2001); Secondo Rapporto (Aggiornato al Gennaio 2004); Terzo Rapporto (Aggiornamento a Febbraio 2008) TABELLA 1 Testo 1 Rapporto 2 Rapporto 3 Rapporto Stab. nti/dep.ti in Art. 8 Stab. nti/dep.ti in Art. 6 Totale N 28 N 32 N 60 N 28 N 50 N 78 N 20 N 55 N 75 Note A seguito dell entrata in vigore del D. Lgs.vo n 334/99 In vigenza del D. Lgs.vo n 334/99 A seguito dell entrata in vigore del D. Lgs.vo n 238/05 pag. 11 di 45

13 Inventario Stabilimenti/Depositi in Campania (Artt. 8 e 6) -Tot. n 75- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 1 AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE Ind. di Caserta CE 6 Processo 2 ALCAGAS Dep. di GPL Altavilla Irpina AV 6 3 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Casoria NA 6 Processo 4 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Nola NA 8 Processo 5 AVERSANA PETROLI Dep. Oli Casal di Principe CE 6 minerali 6 AVERSANA PETROLI Dep. di GPL Carinaro CE 8 7 BA.CO.GAS Dep. di GPL Qualiano NA 6 8 BIFULCO LORENZO SALVATORE Dep. esplosivi Poggiomarino NA 6 9 CAMPANIA TEPOR Dep. di GPL Torella dei Lombardi AV 6 10 CAPONE Dep. di GPL Monteforte Irpino AV 6 11 CHIMECO Ind. di Buccino SA 8 Processo 12 DEPORGAS Dep. di GPL Padula SA 6 13 DIANGAS Dep. di GPL Sala Consilina SA 8 14 DINAGAS Dep. di GPL Pagani SA 8 15 DIPOGAS Dep. di GPL Albanella SA 6 16 ECO-BAT Ind. di Marcianise CE 8 Processo 17 ELLEPIGAS Sud Dep. di GPL Eboli SA 8 18 ENEL PRODUZIONE Centrale Giugliano NA 8 Termoel. 19 ENERGAS ex CLEAM Dep. di GPL Napoli NA 8 20 ENERVITA Dep. di GPL Casalbore AV 6 21 ENI Spa ex AGIP Petroli Dep. Oli Napoli NA 8 minerali 22 ENI Spa ex AGIPGAS Dep. di GPL Napoli NA 8 23 ESSO ITALIANA Dep. Oli Napoli NA 8 minerali 24 FA.CO.M Dep. di GPL Siano SA 8 25 FAROGAS Dep. di GPL Ottaviano NA 6 26 FIAT AVIO Altro Pomigliano D'Arco NA 6 27 FIREWORKS Sud Dep. esplosivi Giugliano NA 6 28 FONTEGAS Dep. di GPL Roccadaspide SA 6 29 FRANCO CARMELINA Dep. esplosivi Pannarano BN 6 30 G.&O. DE PISAPIA ROBURGAS Dep. di GPL Cava dei Tirreni SA 6 31 GAFFOIL Dep. Oli Curti CE 6 minerali 32 GEAGAS Dep. di GPL Torre del Greco NA 6 33 Geom. Mario SCARPITTA ex BASM Dep. esplosivi S.Giovanni a Piro SA 6 34 GIMGAS Srl Dep. di GPL Terzigno NA 6 35 GOIL PETROLI Dep. Oli Napoli NA 6 minerali 36 IGAT Ind. di Pignataro Maggiore CE 6 Processo 37 IMPE Ind. di Processo Qualiano NA 6 pag. 12 di 45

14 38 ISECOLD Dep. Oli Torre Annunziata NA 6 minerali 39 ISO Dep. di GPL Afragola NA 6 40 ITALCOST Dep. di GPL Napoli NA 8 41 KUWAIT Petroleum Italia - EX Dep. Oli Napoli NA 6 BENIT minerali 42 KUWAIT Petroleum Italia EX Dep. Oli Napoli NA 8 KUPIT Dep. costiero minerali 43 LINCARGAS Dep. di GPL Palma Campania NA 6 44 LIQUIGAS Dep. di GPL Casalnuovo NA 8 45 LIQUIGAS ex ERREGAS Dep. di GPL Benevento BN 6 46 LUMAGAS Dep. di GPL Boscotrecase NA 6 47 MANNA GIUSEPPE Dep. esplosivi Napoli NA 6 48 ME.RES. Ind. di Avellino AV 6 Processo 49 MEDAGAS Dep. di GPL Giffoni Sei Casali SA 6 50 MEDAGLIA MATTEO Dep. esplosivi Agerola NA 6 51 MERIDIONAL GPL Dep. di GPL Pompei NA 6 52 NAPOLETANA CALOR Dep. di GPL Poggiomarino NA 6 53 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Grazzanise CE 6 54 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Mondragone CE 6 55 PERFETTO Dep.prod. chimici S.Antimo NA 6 56 PERFETTO Dep. esplosivi Villa Literno CE 6 57 PETROLCHIMICA PARTENOPEA Dep. di GPL Napoli NA 8 58 PETROLCHIMICA Sud Dep. di GPL San Cipriano Picentino SA 6 59 PIROTECNICA TEANESE Dep. esplosivi Teano CE 6 60 POMPEANGAS Dep. di GPL Angri SA 6 61 PPG INDUSTRIES Altro Caivano NA 6 62 RA.M.OIL SPA Ind. di Casalnuovo NA 6 Processo 63 S.C.E. Società CANTONE Energia Dep. di GPL Nola NA 6 ex Vis Service 64 SAMAGAS Dep. di GPL Castello di Cisterna NA 8 65 SIAGAS Dep. di GPL Pontelandolfo BN 6 66 SOL Ind. di Salerno SA 6 Processo 67 SOL Ind. di Marcianise CE 6 Processo 68 SOVEGAS ex SOMEGAS Dep. di GPL Saviano NA 6 69 SUDGAS Dep. di GPL Cesa CE 6 70 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Padula SA 8 71 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Caivano NA 8 72 VESUVIOGAS Dep. di GPL Frattamaggiore NA 6 73 VINGAS Dep. di GPL Bacoli NA 6 74 VULCANOGAS Dep. di GPL Presenzano CE 6 75 ZIPPOGAS Dep. di GPL Camigliano CE 6 pag. 13 di 45

15 Inventario Stabilimenti/Depositi in Campania (Art. 8) -Tot. N 20- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 4 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Processo Nola NA 8 6 AVERSANA PETROLI Dep. di GPL Carinaro CE 8 11 CHIMECO Ind. di Processo Buccino SA 8 13 DIANGAS Dep. di GPL Sala Consilina SA 8 14 DINAGAS Dep. di GPL Pagani SA 8 16 ECO-BAT Ind. di Processo Marcianise CE 8 17 ELLEPIGAS Sud Dep. di GPL Eboli SA 8 18 ENEL PRODUZIONE Centrale Termoel. Giugliano NA 8 19 ENERGAS ex CLEAM Dep. di GPL Napoli NA 8 21 ENI Spa ex AGIP Petroli Dep. Oli minerali Napoli NA 8 22 ENI Spa ex AGIPGAS Dep. di GPL Napoli NA 8 23 ESSO ITALIANA Dep. Oli minerali Napoli NA 8 24 FA.CO.M Dep. di GPL Siano SA 8 40 ITALCOST Dep. di GPL Napoli NA 8 42 KUWAIT Petroleum Italia - EX KUPIT Dep. Dep. Oli minerali Napoli NA 8 Costiero 44 LIQUIGAS Dep. di GPL Casalnuovo NA 8 57 PETROLCHIMICA PARTENOPEA Dep. di GPL Napoli NA 8 64 SAMAGAS Dep. di GPL Castello di NA 8 Cisterna 70 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Padula SA 8 71 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Caivano NA 8 Tot.20 pag. 14 di 45

16 Inventario Stabilimenti/Depositi in Campania (art.6)-tot. N 55- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 1 AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE Ind. di Processo Caserta CE 6 2 ALCAGAS Dep. di GPL Altavilla Irpina AV 6 3 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Processo Casoria NA 6 5 AVERSANA PETROLI Dep. Oli minerali Casal di Principe CE 6 7 BA.CO.GAS Dep. di GPL Qualiano NA 6 8 BIFULCO LORENZO SALVATORE Dep. esplosivi Poggiomarino NA 6 9 CAMPANIA TEPOR Dep. di GPL Torella dei Lombardi AV 6 10 CAPONE Dep. di GPL Monteforte Irpino AV 6 12 DEPORGAS Dep. di GPL Padula SA 6 15 DIPOGAS Dep. di GPL Albanella SA 6 20 ENERVITA Dep. di GPL Casalbore AV 6 25 FAROGAS Dep. di GPL Ottaviano NA 6 26 FIAT AVIO Altro Pomigliano D'Arco NA 6 27 FIREWORKS Sud Dep. esplosivi Giugliano NA 6 28 FONTEGAS Dep. di GPL Roccadaspide SA 6 29 FRANCO CARMELINA Dep. esplosivi Pannarano BN 6 30 G.&O. DE PISAPIA ROBURGAS Dep. di GPL Cava dei Tirreni SA 6 31 GAFFOIL Dep. Oli minerali Curti CE 6 32 GEAGAS Dep. di GPL Torre del Greco NA 6 33 Geom. Mario SCARPITTA ex BASM Dep. esplosivi S.Giovanni a Piro SA 6 34 GIMGAS Srl Dep. di GPL Terzigno NA 6 35 GOIL PETROLI Dep. Oli minerali Napoli NA 6 36 IGAT Ind. di Processo Pignataro Maggiore CE 6 37 IMPE Ind. di Processo Qualiano NA 6 38 ISECOLD Dep. Oli minerali Torre Annunziata NA 6 39 ISO Dep. di GPL Afragola NA 6 KUWAIT PETROLEUM ITALIA 41 - EX BENIT Dep. Oli minerali Napoli NA 6 43 LINCARGAS Dep. di GPL Palma Campania NA 6 45 LIQUIGAS ex ERREGAS Dep. di GPL Benevento BN 6 46 LUMAGAS Dep. di GPL Boscotrecase NA 6 47 MANNA GIUSEPPE Dep. esplosivi Napoli NA 6 48 ME.RES. Ind. di Processo Avellino AV 6 49 MEDAGAS Dep. di GPL Giffoni Sei Casali SA 6 50 MEDAGLIA MATTEO Dep. esplosivi Agerola NA 6 51 MERIDIONAL GPL Dep. di GPL Pompei NA 6 52 NAPOLETANA CALOR Dep. di GPL Poggiomarino NA 6 53 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Grazzanise CE 6 54 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Mondragone CE 6 55 PERFETTO Dep.prodotti chimici S.Antimo NA 6 56 PERFETTO Dep. esplosivi Villa Literno CE 6 58 PETROLCHIMICA Sud Dep. di GPL San Cipriano Picentino SA 6 59 PIROTECNICA TEANESE Dep. esplosivi Teano CE 6 60 POMPEANGAS Dep. di GPL Angri SA 6 pag. 15 di 45

17 61 PPG INDUSTRIES Altro Caivano NA 6 62 RA.M.OIL SPA Ind. di Processo Casalnuovo NA 6 S.C.E. Società CANTONE 63 Energia ex Vis Service Dep. di GPL Nola NA 6 65 SIAGAS Dep. di GPL Pontelandolfo BN 6 66 SOL Ind. di Processo Salerno SA 6 67 SOL Ind. di Processo Marcianise CE 6 68 SOVEGAS ex SOMEGAS Dep. di GPL Saviano NA 6 69 SUDGAS Dep. di GPL Cesa CE 6 72 VESUVIOGAS Dep. di GPL Frattamaggiore NA 6 73 VINGAS Dep. di GPL Bacoli NA 6 74 VULCANOGAS Dep. di GPL Presenzano CE 6 75 ZIPPOGAS Dep. di GPL Camigliano CE 6 Tot.55 pag. 16 di 45

18 DATI RIFERITI ALLE PROVINCE DI AVELLINO E BENEVENTO pag. 17 di 45

19 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Avellino (Art. 6)-Tot. N 5- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 2 ALCAGAS Dep. di GPL Altavilla Irpina AV 6 9 CAMPANIA TEPOR Dep. di GPL Torella dei Lombardi AV 6 10 CAPONE Dep. di GPL Monteforte Irpino AV 6 20 ENERVITA Dep. di GPL Casalbore AV 6 47 ME.RES. Ind. di Processo Avellino AV 6 Tot. 5 Sul territorio Provinciale non sono presenti Attività in Art. 8 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Benevento (Art. 6)-Tot. N 3- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 28 FRANCO CARMELINA Dep. esplosivi Pannarano BN 6 44 LIQUIGAS ex ERREGAS Dep. di GPL Benevento BN 6 64 SIAGAS Dep. di GPL Pontelandolfo BN 6 Tot. 3 Sul territorio Provinciale non sono presenti Attività in Art. 8 pag. 18 di 45

20 DATI RIFERITI ALLA PROVINCIA DI CASERTA pag. 19 di 45

21 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Caserta (Artt. 8 e 6)-Tot. N 14- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 1 AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE Ind. di Processo Caserta CE 6 5 AVERSANA PETROLI Dep. Oli minerali Casal di Principe CE 6 6 AVERSANA PETROLI Dep. di GPL Carinaro CE 8 16 ECO-BAT Ind. di Processo Marcianise CE 8 31 GAFFOIL Dep. Oli minerali Curti CE 6 36 IGAT Ind. di Processo Pignataro Maggiore CE 6 53 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Grazzanise CE 6 54 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Mondragone CE 6 56 PERFETTO Dep. esplosivi Villa Literno CE 6 59 PIROTECNICA TEANESE Dep. esplosivi Teano CE 6 67 SOL Ind. di Processo Marcianise CE 6 69 SUDGAS Dep. di GPL Cesa CE 6 74 VULCANOGAS Dep. di GPL Presenzano CE 6 75 ZIPPOGAS Dep. di GPL Camigliano CE 6 Tot.14 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Caserta (Art. 8)-Tot. N 2- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 6 AVERSANA PETROLI Dep. di GPL Carinaro CE 8 16 ECO-BAT Ind. di Processo Marcianise CE 8 Tot. 2 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Caserta (Art. 6)-Tot.n 12- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 1 AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE Ind. di Processo Caserta CE 6 5 AVERSANA PETROLI Dep. Oli minerali Casal di Principe CE 6 31 GAFFOIL Dep. Oli minerali Curti CE 6 36 IGAT Ind. di Processo Pignataro Maggiore CE 6 53 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Grazzanise CE 6 54 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Mondragone CE 6 56 PERFETTO Dep. esplosivi Villa Literno CE 6 59 PIROTECNICA TEANESE Dep. esplosivi Teano CE 6 67 SOL Ind. di Processo Marcianise CE 6 69 SUDGAS Dep. di GPL Cesa CE 6 74 VULCANOGAS Dep. di GPL Presenzano CE 6 75 ZIPPOGAS Dep. di GPL Camigliano CE 6 Tot.12 pag. 20 di 45

22 DATI RIFERITI ALLA PROVINCIA DI NAPOLI pag. 21 di 45

23 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Napoli (Artt. 8 e 6)-Tot. N 38- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 3 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Processo Casoria NA 6 4 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Processo Nola NA 8 7 BA.CO.GAS Dep. di GPL Qualiano NA 6 8 BIFULCO LORENZO SALVATORE Dep. esplosivi Poggiomarino NA 6 18 ENEL PRODUZIONE Centrale Termoel. Giugliano NA 8 19 ENERGAS ex CLEAM Dep. di GPL Napoli NA 8 21 ENI Spa ex AGIP Petroli Dep. Oli minerali Napoli NA 8 22 ENI Spa ex AGIPGAS Dep. di GPL Napoli NA 8 23 ESSO ITALIANA Dep. Oli minerali Napoli NA 8 25 FAROGAS Dep. di GPL Ottaviano NA 6 26 FIAT AVIO Altro Pomigliano D'Arco NA 6 27 FIREWORKS Sud Dep. esplosivi Giugliano NA 6 32 GEAGAS Dep. di GPL Torre del Greco NA 6 34 GIMGAS Srl Dep. di GPL Terzigno NA 6 35 GOIL PETROLI Dep. Oli minerali Napoli NA 6 37 IMPE Ind. di Processo Qualiano NA 6 38 ISECOLD Dep. Oli minerali Torre Annunziata NA 6 39 ISO Dep. di GPL Afragola NA 6 40 ITALCOST Dep. di GPL Napoli NA 8 41 KUWAIT PETROLEUM ITALIA - EX BENIT Dep. Oli minerali Napoli NA 6 42 KUWAIT PETROLEUM ITALIA - EX KUPIT Dep. Costiero Dep. Oli minerali Napoli NA 8 43 LINCARGAS Dep. di GPL Palma Campania NA 6 44 LIQUIGAS Dep. di GPL Casalnuovo NA 8 46 LUMAGAS Dep. di GPL Boscotrecase NA 6 47 MANNA GIUSEPPE Dep. esplosivi Napoli NA 6 50 MEDAGLIA MATTEO Dep. esplosivi Agerola NA 6 51 MERIDIONAL GPL Dep. di GPL Pompei NA 6 52 NAPOLETANA CALOR Dep. di GPL Poggiomarino NA 6 55 PERFETTO Dep.prodotti chimici S.Antimo NA 6 57 PETROLCHIMICA PARTENOPEA Dep. di GPL Napoli NA 8 61 PPG INDUSTRIES Altro Caivano NA 6 62 RA.M.OIL SPA Ind. di Processo Casalnuovo NA 6 63 S.C.E. Società CANTONE Energia ex Vis Service Dep. di GPL Nola NA 6 64 SAMAGAS Dep. di GPL Castello di Cisterna NA 8 68 SOVEGAS ex SOMEGAS Dep. di GPL Saviano NA 6 71 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Caivano NA 8 72 VESUVIOGAS Dep. di GPL Frattamaggiore NA 6 73 VINGAS Dep. di GPL Bacoli NA 6 Tot.38 pag. 22 di 45

24 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Napoli (Art. 8)-Tot. N 12- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 4 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Processo Nola NA 8 18 ENEL PRODUZIONE Centrale Termoel. Giugliano NA 8 19 ENERGAS ex CLEAM Dep. di GPL Napoli NA 8 21 ENI Spa ex AGIP Petroli Dep. Oli minerali Napoli NA 8 22 ENI Spa ex AGIPGAS Dep. di GPL Napoli NA 8 23 ESSO ITALIANA Dep. Oli minerali Napoli NA 8 40 ITALCOST Dep. di GPL Napoli NA 8 42 KUWAIT PETROLEUM ITALIA - EX KUPIT Dep. Costiero Dep. Oli minerali Napoli NA 8 44 LIQUIGAS Dep. di GPL Casalnuovo NA 8 57 PETROLCHIMICA PARTENOPEA Dep. di GPL Napoli NA 8 64 SAMAGAS Dep. di GPL Castello di Cisterna NA 8 71 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Caivano NA 8 Tot.12 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Napoli (Art. 6)-Tot. N 26- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 3 ALENIA AEREONAUTICA Ind. di Processo Casoria NA 6 7 BA.CO.GAS Dep. di GPL Qualiano NA 6 8 BIFULCO LORENZO SALVATORE Dep. esplosivi Poggiomarino NA 6 25 FAROGAS Dep. di GPL Ottaviano NA 6 26 FIAT AVIO Altro Pomigliano D'Arco NA 6 27 FIREWORKS Sud Dep. esplosivi Giugliano NA 6 32 GEAGAS Dep. di GPL Torre del Greco NA 6 34 GIMGAS Srl Dep. di GPL Terzigno NA 6 35 GOIL PETROLI Dep. Oli minerali Napoli NA 6 37 IMPE Ind. di Processo Qualiano NA 6 38 ISECOLD Dep. Oli minerali Torre Annunziata NA 6 39 ISO Dep. di GPL Afragola NA 6 41 KUWAIT PETROLEUM ITALIA EX BENIT Dep. Oli minerali Napoli NA 6 43 LINCARGAS Dep. di GPL Palma Campania NA 6 46 LUMAGAS Dep. di GPL Boscotrecase NA 6 47 MANNA GIUSEPPE Dep. esplosivi Napoli NA 6 50 MEDAGLIA MATTEO Dep. esplosivi Agerola NA 6 51 MERIDIONAL GPL Dep. di GPL Pompei NA 6 52 NAPOLETANA CALOR Dep. di GPL Poggiomarino NA 6 55 PERFETTO Dep.prodotti chimici S.Antimo NA 6 61 PPG INDUSTRIES Altro Caivano NA 6 62 RA.M.OIL SPA Ind. di Processo Casalnuovo NA 6 63 S.C.E. Società CANTONE Energia ex Vis Service Dep. di GPL Nola NA 6 68 SOVEGAS ex SOMEGAS Dep. di GPL Saviano NA 6 72 VESUVIOGAS Dep. di GPL Frattamaggiore NA 6 73 VINGAS Dep. di GPL Bacoli NA 6 Tot.26 pag. 23 di 45

25 DATI RIFERITI ALLA PROVINCIA DI SALERNO pag. 24 di 45

26 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Salerno (Artt. 8 e 6)-Tot. N 15- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 11 CHIMECO Ind. di Processo Buccino SA 8 12 DEPORGAS Dep. di GPL Padula SA 6 13 DIANGAS Dep. di GPL Sala Consilina SA 8 14 DINAGAS Dep. di GPL Pagani SA 8 15 DIPOGAS Dep. di GPL Albanella SA 6 17 ELLEPIGAS Sud Dep. di GPL Eboli SA 8 24 FA.CO.M Dep. di GPL Siano SA 8 28 FONTEGAS Dep. di GPL Roccadaspide SA 6 30 G.&O. DE PISAPIA ROBURGAS Dep. di GPL Cava dei Tirreni SA 6 33 Geom. Mario SCARPITTA ex BASM Dep. esplosivi S.Giovanni a Piro SA 6 49 MEDAGAS Dep. di GPL Giffoni Sei Casali SA 6 58 PETROLCHIMICA Sud Dep. di GPL San Cipriano Picentino SA 6 60 POMPEANGAS Dep. di GPL Angri SA 6 66 SOL Ind. di Processo Salerno SA 6 70 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Padula SA 8 Tot.15 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Salerno (Artt. 8)-Tot. N 6- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 11 CHIMECO Ind. di Processo Buccino SA 8 13 DIANGAS Dep. di GPL Sala Consilina SA 8 14 DINAGAS Dep. di GPL Pagani SA 8 17 ELLEPIGAS Sud Dep. di GPL Eboli SA 8 24 FA.CO.M Dep. di GPL Siano SA 8 70 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Padula SA 8 Tot. 6 Inventario Stabilimenti/Depositi in Provincia di Salerno (Art. 6)-Tot. N 9- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 12 DEPORGAS Dep. di GPL Padula SA 6 15 DIPOGAS Dep. di GPL Albanella SA 6 27 FONTEGAS Dep. di GPL Roccadaspide SA 6 29 G.&O. DE PISAPIA ROBURGAS Dep. di GPL Cava dei Tirreni SA 6 32 Geom. Mario SCARPITTA ex BASM Dep. esplosivi S.Giovanni a Piro SA 6 48 MEDAGAS Dep. di GPL Giffoni Sei Casali SA 6 57 PETROLCHIMICA Sud Dep. di GPL San Cipriano Picentino SA 6 59 POMPEANGAS Dep. di GPL Angri SA 6 65 SOL Ind. di Processo Salerno SA 6 Tot. 9 pag. 25 di 45

27 Distribuzione Stabilimenti/Depositi per Comune (Comuni interessati n 58) Progr. COMUNE Prov. Art. 8 Art. 6 Totali 1 Afragola NA Agerola NA Albanella SA Altavilla Irpina AV Angri SA Avellino AV Bacoli NA Benevento BN Boscotrecase NA Buccino SA Caivano NA Camigliano CE Carinaro CE Casal di Principe CE Casalbore AV Casalnuovo NA Caserta CE Casoria NA Castello di Cisterna NA Cava dei Tirreni SA Cesa CE Curti CE Eboli SA Frattamaggiore NA Giffoni Sei Casali SA Giugliano NA Grazzanise CE Marcianise CE Mondragone CE Monteforte Irpino AV Napoli NA Nola NA Ottaviano NA Padula SA Pagani SA Palma Campania NA Pannarano BN Pignataro Maggiore CE Poggiomarino NA Pomigliano D'Arco NA Pompei NA Pontelandolfo BN Presenzano CE Qualiano NA Roccadaspide SA S.Antimo NA 1 1 pag. 26 di 45

28 47 S.Giovanni a Piro SA Sala Consilina SA Salerno SA San Cipriano Picentino SA Saviano NA Siano SA Teano CE Terzigno NA Torella dei Lombardi AV Torre Annunziata NA Torre del Greco NA Villa Literno CE 1 1 Tot.20 Tot.55 Tot.75 Distribuzione Stabilimenti/Deposito per Province Provincia Art. 8 Art. 6 Totali AVELLINO 5 5 BENEVENTO 3 3 CASERTA NAPOLI SALERNO Totali n 20 n 55 n 75 TABELLA 2 pag. 27 di 45

29 Distribuzione % Stabilimenti/Deposito per Provincia (Artt. 8 e 6) Salerno; 15; 20% Avellino; 5; 7% Benevento; 3; 4% Caserta; 14; 19% Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno Napoli; 38; 50% pag. 28 di 45

30 ELENCO DEI COMUNI, SUDDIVISI PER PROVINCIA, CON L INDIVIDUAZIONE DELLA TIPOLOGIA DI RISCHIO DEGLI STABILIMENTI/DEPOSITI (ARTT. 8 E 6 ) pag. 29 di 45

31 Provincia di Avellino Progr. COMUNE PROV. ART. 8 ART. 6 TOTALI 4 Altavilla Irpina AV Avellino AV Casalbore AV Monteforte Irpino AV Torella dei Lombardi AV 1 1 Tot. 5 Provincia di Benevento Progr. COMUNE PROV. ART. 8 ART. 6 TOTALI 8 Benevento BN Pannarano BN Pontelandolfo BN 1 1 Tot. 3 Provincia di Caserta Progr. COMUNE PROV. ART. 8 ART. 6 TOTALI 12 Camigliano CE Carinaro CE Casal di Principe CE Caserta CE Cesa CE Curti CE Grazzanise CE Marcianise CE Pignataro Maggiore CE Presenzano CE Teano CE 1 1 Tot. 11 pag. 30 di 45

32 Provincia di Napoli Progr. COMUNE PROV. ART. 8 ART. 6 TOTALI 1 Afragola NA Agerola NA Bacoli NA Boscotrecase NA Caivano NA Casalnuovo NA Casoria NA Castello di 1 Cisterna NA 1 24 Frattamaggiore NA Giugliano NA Napoli NA Nola NA Ottaviano NA Palma Campania NA Poggiomarino NA Pomigliano D'Arco NA Pompei NA Qualiano NA S.Antimo NA Saviano NA Terzigno NA Torre Annunziata NA Torre del Greco NA 1 1 Tot. 23 Provincia di Salerno Progr. COMUNE PROV. ART. 8 ART. 6 TOTALI 3 Albanella SA Angri SA Buccino SA Cava dei Tirreni SA Eboli SA Giffoni Sei Casali SA Padula SA Pagani SA Roccadaspide SA S.Giovanni a Piro SA Sala Consilina SA Salerno SA San Cipriano 1 1 Picentino SA 52 Siano SA 1 1 Tot. 14 pag. 31 di 45

33 Riepilogo N di Comuni interessati, per Provincia TABELLA 3 Provincia N Comuni Interessati Avellino 5 Benevento 3 Caserta 13 Napoli 23 Salerno 14 Tot. 58 pag. 32 di 45

34 Diversificazione delle Attività in ambito Comunale, Provinciale e, per Tipologia di Stabilimenti/Depositi (Artt. 8 e 6) Si riportano, di seguito, le Tabelle riportanti la specificazione delle diverse Attività, che possono così riassumersi: 1) Dep. Di GPL 2) Altro 3) Centrale Termoelettrica 4) Produzione e/o Dep.di esplosivi 5) Dep. Oli minerali 6) Dep. Prodotti chimici 7) Industrie di processo Produzione e/o Dep. di Gas tecnici Impianti di Trattamento/Recupero Stabilimento Chimico o Petrolchimico pag. 33 di 45

35 -Tot. N 44- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 2 ALCAGAS Dep. di GPL Altavilla Irpina AV 6 6 AVERSANA PETROLI Dep. di GPL Carinaro CE 8 7 BA.CO.GAS Dep. di GPL Qualiano NA 6 9 CAMPANIA TEPOR Dep. di GPL Torella dei Lombardi AV 6 10 CAPONE Dep. di GPL Monteforte Irpino AV 6 12 DEPORGAS Dep. di GPL Padula SA 6 13 DIANGAS Dep. di GPL Sala Consilina SA 8 14 DINAGAS Dep. di GPL Pagani SA 8 15 DIPOGAS Dep. di GPL Albanella SA 6 17 ELLEPIGAS Sud Dep. di GPL Eboli SA 8 19 ENERGAS ex CLEAM Dep. di GPL Napoli NA 8 20 ENERVITA Dep. di GPL Casalbore SA 6 22 ENI Spa ex AGIPGAS Dep. di GPL Napoli NA 8 24 FA.CO.M Dep. di GPL Siano SA 8 25 FAROGAS Dep. di GPL Ottaviano NA 6 28 FONTEGAS Dep. di GPL Roccadaspide SA 6 30 G.&O. DE PISAPIA ROBURGAS Dep. di GPL Cava dei Tirreni SA 6 32 GEAGAS Dep. di GPL Torre del Greco NA 6 34 GIMGAS Srl Dep. di GPL Terzigno NA 6 39 ISO Dep. di GPL Afragola NA 6 40 ITALCOST Dep. di GPL Napoli NA 8 43 LINCARGAS Dep. di GPL Palma Campania NA 6 44 LIQUIGAS Dep. di GPL Casalnuovo NA 8 45 LIQUIGAS ex ERREGAS Dep. di GPL Benevento BN 6 46 LUMAGAS Dep. di GPL Boscotrecase NA 6 49 MEDAGAS Dep. di GPL Giffoni Sei Casali SA 6 51 MERIDIONAL GPL Dep. di GPL Pompei NA 6 52 NAPOLETANA CALOR Dep. di GPL Poggiomarino NA 6 52 NUOVA DIANA GAS Dep. digpl Grazzanise CE 6 53 NUOVA DIANA GAS Dep. di GPL Mondragone CE 6 57 PETROLCHIMICA PARTENOPEA Dep. di GPL Napoli NA 8 58 PETROLCHIMICA Sud Dep. di GPL San Cipriano Picentino SA 6 60 POMPEANGAS Dep. di GPL Angri SA 6 63 S.C.E. Società CANTONE Energia ex Vis Service Dep. di GPL Nola NA 6 64 SAMAGAS Dep. di GPL Castello di Cisterna NA 8 65 SIAGAS Dep. di GPL Pontelandolfo BN 6 68 SOVEGAS ex SOMEGAS Dep. di GPL Saviano NA 6 69 SUDGAS Dep. di GPL Cesa CE 6 70 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Padula SA 8 71 ULTRAGAS C.M. Dep. di GPL Caivano NA 8 72 VESUVIOGAS Dep. di GPL Frattamaggiore NA 6 73 VINGAS Dep. di GPL Bacoli NA 6 74 VULCANOGAS Dep. di GPL Presenzano CE 6 75 ZIPPOGAS Dep. di GPL Camigliano CE 6 Tot.44 pag. 34 di 45

36 -Tot. N 2- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 26 FIAT AVIO Altro Pomigliano D'Arco NA 6 61 PPG INDUSTRIES Altro Caivano NA 6 Tot. 2 -Tot. N 1- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 18 ENEL PRODUZIONE Centrale Giugliano NA 8 Termoelettrica Tot. 1 -Tot. N 8- Progr. ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. STABILIMENTO/DEPOSIT O 8 BIFULCO LORENZO Produzione e/o Poggiomarino NA 6 SALVATORE Dep. esplosivi 27 FIREWORKS Sud Produzione e/o Giugliano NA 6 Dep. esplosivi 29 FRANCO CARMELINA Produzione e/o Dep. esplosivi Pannarano BN 6 33 Geom. Mario SCARPITTA ex Produzione e/o S.Giovanni a Piro SA 6 BASM Dep. esplosivi 47 MANNA GIUSEPPE Produzione e/o Napoli NA 6 Dep. esplosivi 50 MEDAGLIA MATTEO Produzione e/o Agerola NA 6 Dep. esplosivi 56 PERFETTO Produzione e/o Villa Literno CE 6 Dep. esplosivi 59 PIROTECNICA TEANESE Produzione e/o Dep. esplosivi Teano CE 6 Tot. 8 -Tot. N 8- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 5 AVERSANA PETROLI Dep. Oli minerali Casal di Principe CE 6 21 ENI Spa ex AGIP Petroli Dep. Oli minerali Napoli NA 8 23 ESSO ITALIANA Dep. Oli minerali Napoli NA 8 31 GAFFOIL Dep. Oli minerali Curti CE 6 35 GOIL PETROLI Dep. Oli minerali Napoli NA 6 38 ISECOLD Dep. Oli minerali Torre Annunziata NA 6 41 KUWAIT PETROLEUM Dep. Oli minerali Napoli NA 6 ITALIA - EX BENIT 42 KUWAIT PETROLEUM Dep. Oli minerali Napoli NA 8 ITALIA - EX KUPIT Dep. Costiero Tot. 8 pag. 35 di 45

37 Tot. N 1- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Art. 55 PERFETTO Dep.prodotti chimici S.Antimo NA 6 Tot. 1 Industrie di Processo -Tot. N 11- Progr. STABILIMENTO ATTIVITA' COMUNE Prov. Artt. 1 AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE Produzione e/o Dep. di Gas tecnici Caserta CE 6 3 ALENIA AEREONAUTICA Stabilimento Chimico Casoria NA 6 o Petrolchimico 4 ALENIA AEREONAUTICA Stabilimento Chimico Nola NA 8 o Petrolchimico 11 CHIMECO Stabilimento Chimico Buccino SA 8 o Petrolchimico 16 ECO-BAT Impianto di Marcianise CE 8 Trattamento/Recuper o 36 IGAT Produzione e/o Dep. di Gas tecnici Pignataro Maggiore CE 6 37 IMPE Stabilimento Chimico Qualiano NA 6 o Petrolchimico 48 ME.RES. Stabilimento Chimico Avellino AV 6 o Petrolchimico 62 RA.M.OIL SPA Impianto di Casalnuovo NA 6 Trattamento/Recuper o 66 SOL Produzione e/o Dep. Salerno SA 6 di Gas tecnici 67 SOL Produzione e/o Dep. di Gas tecnici Marcianise CE 6 Tot.11 pag. 36 di 45

38 Distribuzione % delle Attività in ambito regionale 1; 1% 8; 11% 8; 11% 1; 1% 2; 3% 11; 15% 44; 58% Dep. GPL Altro Centrale Termoel. Prod. e/o Dep. esplosivi Dep. Oli minerali Dep. prod. Chimici Industrie di processo Categoria delle Attività divise per Province TABELLA 4 Provincia Dep. di GPL Altro Centrale Produzione e/o Depositi Depositi Industrie Termoelettrica Dep. di esplosivi Oli minerali prodotti chimici di Processo Avellino 4 1 Benevento 2 1 Caserta Napoli Salerno Totale pag. 37 di 45

39 - Ruoli e competenze dell ARPA nell ambito del D.Lgs.vo n 334/99 e s.m.i.- TABELLA 5 Articolo 5, comma 2 Vigilanza programmata per i gestori non soggetti all Allegato I Articolo 7, comma 3, et al. Collaborazione con l APAT per l azione propositiva relativa ai decreti applicativi Articolo 12, comma 1 Supporto alla regione per l individuazione degli stabilimenti per i quali è possibile l effetto domino e per la verifica dello scambio delle informazioni tra gestori e degli ulteriori adempimenti Articolo 13, comma 1 Supporto alle regioni per l individuazione delle aree ad elevata concentrazione di attività industriali Articolo 14, comma 3 Supporto a province e comuni per le varianti ai piani territoriali e agli strumenti urbanistici Articolo 14, comma 4 Supporto alla regione per la valutazione di compatibilità e per l esercizio dei poteri sostitutivi per il controllo dell urbanizzazione Articolo 14, comma 6 Supporto ai comuni per l esame delle misure tecniche complementari nelle zone frequentate dal pubblico o di particolare interesse naturale Articolo 15, comma 4 Supporto all APAT per la mappatura del rischio Articolo 17, comma 1 Supporto all APAT per i programmi e le attività di formazione Articolo 18, comma 1 Supporto alla regione per procedimento amministrativo per adozione provvedimenti (solo per stabilimenti a RdS), vigilanza sul mantenimento nel tempo delle condizioni di sicurezza (solo per stabilimenti a RdS), vigilanza per l applicazioni delle disposizioni (per tutti gli stabilimenti) Articolo 19 Partecipazione alle istruttorie per impianti soggetti a RdS (in fase transitoria) Articolo 20 Supporto ai prefetti ovvero alle province per i piani di emergenza esterna Articolo 21, commi 1 e 2 Valutazione dei rapporti di sicurezza Articolo 22, comma 2 Supporto alla regione per l accessibilità alle informazioni da parte della popolazione Articolo 22, comma 4 Supporto ai sindaci per l informazione alla popolazione Articolo 23 Supporto per la consultazione della popolazione Articolo 24, comma 2 Supporto al prefetto e alla regione a seguito di incidente rilevante Articolo 25 Verifiche ispettive sui SGS pag. 38 di 45

40 CENNI SULLE PRINCIPALI ATTIVITÀ DEL SETTORE RISCHIO INDUSTRIALE (AI SENSI DEL D.LGS.VO N 334/99 E S.M.I.- DI SEGUITO DENOMINATO DECRETO) pag. 39 di 45

41 Istruttorie Rapporti di Sicurezza (RdS) Per gli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell Allegato I, parti 1 e 2, colonna 3, il Gestore è tenuto a redigere un Rapporto di Sicurezza (Art. 8 c.1 del Decreto). Il Rapporto di Sicurezza è un elaborato tecnico dal cui esame deve emergere che il Gestore ha individuato i pericoli di incidente rilevante e che siano state adottate le misure necessarie per prevenirli e limitarne, in caso di accadimento, le conseguenze per le persone e l ambiente. L esame del RdS è curato da un Gruppo di Lavoro (GdL) nominato tra i componenti del Comitato Tecnico Regionale (CTR); esso provvede, oltre alla verifica della documentazione presentata, anche alla effettuazione di sopralluoghi tesi a garantire che i dati e le informazioni contenute nel RdS descrivano fedelmente la situazione dello stabilimento (Art. 21 c.5bis del Decreto). La procedura per la valutazione (Art. 21 del Decreto) del RdS riguarda: 1) Stabilimenti esistenti (Art. 8 del Decreto); 2) Stabilimenti nuovi (Art. 9 del Decreto); 3) Stabilimenti esistenti che prevedono modifiche che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio (Art. 10 del Decreto)-(Per individuazione di tali modifiche vedi D.M. 9 Agosto 2000-G.U. 23 Agosto 2000 n 196-). L iter per l istruttoria ed i tempi entro cui la stessa deve concludersi, è diversa per quelli indicati al punto 1), da quelli indicati ai punti 2) e 3); tanto ai sensi dell Art.21 del Decreto (Art. 19 c.1 del Decreto). L istruttoria del (GdL) si conclude con la redazione di un Rapporto, che si invia al CTR; segue riunione congiunta di tutti i componenti del CTR, per la valutazione finale del RdS. Gli atti adottati dal CTR (Relazione di conclusione istruttoria), vengono trasmessi agli Organi di cui all Art. 21 c.4 del Decreto - Il GdL è, generalmente, composto da: N 1 componente ARPAC; N 1 componente ISPESL; N 1 componente VV.F. del Comando Prov.ale territorialmente competente; dal Presidente, ovvero il Comandante Prov.ale dei VV.f., territorialmente competente. Il CTR, presso la Direzione Regionale Campania dei VV.F., è composto ed esplica le pag. 40 di 45

42 sue funzioni, ai sensi dell Art. 19 del Decreto. La partecipazione dell ARPAC in seno al CTR prevede n 2 rappresentanti titolari; per ogni componente titolare è nominato un supplente. I suoi componenti sono soggetti dotati di specifica competenza nel settore (Art. 19 c.2 del Decreto). Rilascio Certificati di Prevenzione Incendi (C.P.I.) A conclusione del procedimento di valutazione, positiva, del RdS di cui all Art.21 del Decreto, viene rilasciato il C.P.I. (Per modalità e tempi per il suo rilascio, si fa riferimento al D.M. 19 Marzo G.U. del 5 Aprile 2001 n 80). Ai fini della verifica per il suo rilascio, il CTR nomina un Gruppo di Lavoro (GdL) scelto tra i componenti dello stesso Comitato Tecnico Regionale (CTR); composto come quello per la valutazione del RdS. Anche in questo caso il GdL conclude la verifica, compreso sopralluoghi presso lo stabilimento, con la redazione di un Rapporto che invia al CTR; segue riunione congiunta di tutti i componenti del CTR, per la valutazione finale. A seguito della valutazione, positiva, il CTR demanda al Comando Prov.ale dei VV.F. territorialmente Competente il rilascio del C.P.I., che ha validità quinquennale. pag. 41 di 45

43 Redazione Piani di Emergenza Esterna (P.E.E.) La procedura per la elaborazione del P.E.E. è riportata all Art. 20 del Decreto. Il Dipartimento della Protezione Civile, ha provveduto alla emissione di Linee Guida con D.P.C.M Suppl. ordinario alla G.U. del 16 Marzo 2005 n 62 - (in sostituzione di quelle emanate il 18 Gennaio 1994), per l elaborazione e l aggiornamento di un piano funzionale per organizzare una risposta efficace ad una emergenza causata da un incidente rilevante che si sviluppa su un territorio antropizzato. Sono interessati ai P.E.E. gli stabilimenti ricadenti negli Artt. 6 e 8 del Decreto; la predisposizione è stata prevista anche per gli stabilimenti in Art. 6, solo a seguito dell entrata in vigore del D. Lgs.vo 238/05, ovvero dal 6 Dicembre 2005 (Art. 20 c. 6 bis del Decreto). La redazione del P.E.E. rappresenta un attività complessa ed articolata sia per gli obiettivi di sicurezza che intende raggiungere che per il coinvolgimento di diverse Istituzioni competenti interessate; questa attività deve essere curata nei dettagli, a partire dalla fase preparatoria, al fine di coordinare e pianificare, in caso di evento incidentale, le azioni che si devono porre in essere per fronteggiare le emergenze. Il Prefetto, competente in ambito provinciale, predispone il Piano di Emergenza Esterno allo stabilimento e, ne coordina l attuazione (Art. 20 c.1 del Decreto); per la sua redazione si avvale di un Gruppo di Lavoro a ciò designato, ivi compreso la Regione e gli Enti ed Amministrazioni locali interessati. L ARPAC è presente nei rispettivi Gruppi di Lavoro. Il P.E.E., così come redatto, viene approvato da Prefetto e ne viene data comunicazione agli organi individuati all Art. 20 c.1 del Decreto. Nello specifico, nel P.E.E. sono riportate anche le competenze e le attività dell ARPAC in caso di accadimento di incidente rilevante; il responsabile di questa funzione di supporto (la n 15, prevista nelle Linee Guida della Protezione Civile), deve essere designato dall ENTE di appartenenza, con atto formale. Al fine di consentire l immediato intervento sul luogo dell evento, nonché per la conoscenza del territorio, il responsabile va individuato nell ambito del Dipartimento Provinciale territorialmente competente. Esso, deve essere aggiornato, dal Prefetto ad intervalli appropriati e, comunque non superiori a tre anni (Art. 20 c. 3 del Decreto). Un aspetto significativo per l efficacia del P.E.E. riguarda l Informazione alla Popolazione circa le caratteristiche dei rischi ed i comportamenti da tenere, nel caso si verifichi un incidente rilevante; il Sindaco predispone le campagne informative preventive per la popolazione. Le informazioni da trasmettere sono reperite dalla Scheda Informativa riportata nell Allegato V del Decreto che il Gestore di uno stabilimento a rischio di incidente rilevante deve fornire, supportando adeguatamente il Sindaco in questa specifica attività. pag. 42 di 45

44 Visite Ispettive L argomento è trattato all Art. 25 del Decreto. Esse consistono in verifiche ispettive finalizzate ad accertare l adeguatezza della Politica di Prevenzione degli incidenti rilevanti posta in essere dal Gestore e dei relativi Sistemi di Gestione della Sicurezza (S.G.S.) (Art. 25 c. 1 del Decreto). Le verifiche sono effettuate dalla Regione sia per gli stabilimenti in Art. 8 che quelli in Art. 6 del Decreto. In attesa dell attuazione del procedimento previsto dall Art. 72 del D. Lgs.vo n 112 del 1988, quelle relative agli stabilimenti di cui all Art. 8 del Decreto sono disposte dal Ministero dell Ambiente, ai sensi del Decreto 5 Novembre 1997 pubblicato nella G.U. n 27 del 3 Febb (Art. 25 c. 2 del Decreto). Le misure di controllo(visite Ispettive) sono previste almeno annualmente per gli stabilimenti soggetti alla presentazione del Rapporto di Sicurezza (RdS), di cui all Art. 8 del Decreto (Art. 25 c.4 lett.a del Decreto). Il Ministero dell Ambiente può, comunque, disporre ispezioni negli stabilimenti di cui all Art. 2 c.1 del Decreto (stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell Allegato I, ossia stabilimenti classificati negli Artt. 6 e 8 del Decreto), ai sensi del citato Decreto 5 Novembre 1997 (Art. 25 c.6 del Decreto). Allo stato, quindi, il GdL indicato nel Decreto di nomina del Ministero dell Ambiente è composto da: N 1 componente ARPAC o APAT; N 1 componente ISPESL in ambito regione Campania o ambito regionale diverso; N 1 componente VV.F. del Comando Prov.ale territorialmente competente o dell Ispettorato Regionale Campania; funge da Presidente un membro designato in seno al GdL; in genere a tale compito è designato il rappresentante ARPAC o APAT. Possono partecipare, quali Uditori (a seguito di specifici corsi di formazione), membri appartenenti agli stessi ENTI, ma sempre di nomina del Ministero dell Ambiente. A conclusione della Visita Ispettiva il GdL redige un Rapporto Conclusivo che, a cura del rappresentante dei VV.F., viene inviato, con allegati, al CTR ( attualmente,quale Autorità preposta all adozione delle misure prescrittive, coercitive e sanzionatorie di Legge; tanto a seguito del parere del Consiglio di Stato-Adunanza della Sezione seconda 26 Novembre 2003, N Sezione 3510/2003-) ed al Ministero dell Ambiente, ma senza allegati (in precedenza, individuato quale Autorità preposta). Successivamente, sarà cura del CTR inviare copia del Rapporto Conclusivo al Gestore pag. 43 di 45

INVENTARIO NAZIONALE DEGLI STABILIMENTI SUSCETTIBILI DI CAUSARE INCIDENTI

INVENTARIO NAZIONALE DEGLI STABILIMENTI SUSCETTIBILI DI CAUSARE INCIDENTI dell'ambiente e della Tutela del CAMPANIA D.Lgs 334/99 c.m. 238/05 - Art. 6/7 Avellino Altavilla Irpina Bosco del Monaco DQ006 ALCAGAS SRL Avellino zona industriale ASI NQ038 ME.RE.S. S.R.L. MERIDIONALE

Dettagli

CAMPANIA D.Lgs. 105/2015 Soglia Inferiore Benevento Pannarano NQ100 PIROMAGIA S.R.L. (12) Produzione e stoccaggio di articoli pirotecnici

CAMPANIA D.Lgs. 105/2015 Soglia Inferiore Benevento Pannarano NQ100 PIROMAGIA S.R.L. (12) Produzione e stoccaggio di articoli pirotecnici Avellino Altavilla Irpina DQ006 ALCAGAS srl - Deposito di stoccaggio e distribuzione GPL Avellino Avellino NQ038 ME.RES. Srl (24) Fabbricazione di plastica e gomma Avellino Flumeri NQ107 Terna Rete Italia

Dettagli

CAMPANIA D.Lgs. 105/2015 Soglia Inferiore Benevento Pannarano NQ100 PIROMAGIA S.R.L. (12) Produzione e stoccaggio di articoli pirotecnici

CAMPANIA D.Lgs. 105/2015 Soglia Inferiore Benevento Pannarano NQ100 PIROMAGIA S.R.L. (12) Produzione e stoccaggio di articoli pirotecnici Avellino Altavilla Irpina DQ006 ALCAGAS srl - Deposito di stoccaggio e distribuzione GPL Avellino Avellino NQ038 ME.RES. Srl (24) Fabbricazione di plastica e gomma Avellino Flumeri NQ107 Terna Rete Italia

Dettagli

CAMPANIA ART 6 TOTALE 53 AGGIORNAMENTO OTTOBRE 2010. Pagina 1 di 10. Ministero

CAMPANIA ART 6 TOTALE 53 AGGIORNAMENTO OTTOBRE 2010. Pagina 1 di 10. Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare AVELLINO Altavilla Irpina Bosco del Monaco DQ006 ALCAGAS srl Deposito di Gas liquefatti Avellino zona industriale ASI NQ038 ME.RE.S. S.R.L. Meridionale

Dettagli

Piano Territoriale di Coordinamento D.02.0

Piano Territoriale di Coordinamento D.02.0 Provincia di Napoli PTC Piano Territoriale di Coordinamento 2013 D.02.0 Contenuti del PTCP in materia di pianificazione urbanistica per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante.

Dettagli

DIRETTIVA SEVESO Industrie a Rischio di Incidente Rilevante e Pianificazione Territoriale

DIRETTIVA SEVESO Industrie a Rischio di Incidente Rilevante e Pianificazione Territoriale DIRETTIVA SEVESO Industrie a Rischio di Incidente Rilevante e Pianificazione Territoriale Ruolo e attivita del Comitato Tecnico Regionale in materia di Rischi di Incidenti Rilevanti e controllo dell urbanizzazione

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. Indirizzo VIA DELL`INDUSTRIA, 31 Comune GATTATICO Provincia RE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH153 INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A Stabilimento STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A Indirizzo STRADA COMUNALE RONCODIGA`, - Comune TRESIGALLO Provincia FE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH175 INDICE 1. INFORMAZIONI

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE ZANNONI SERVIZI S.R.L. Indirizzo VIA CA` MINGOZZI, 1/A Comune FORLI' Provincia FC Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA INFERIORE Codice Ministero NH132 INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE 3.

Dettagli

Compatibilità territoriale delle aziende a rischio di incidenti rilevanti

Compatibilità territoriale delle aziende a rischio di incidenti rilevanti Napoli, 06 Giugno 2018 Compatibilità territoriale delle aziende a rischio di incidenti rilevanti Ing. Giovanni Russo Direzione Regionale VV.F. Campania QUADRO NORMATIVO Direttiva Seveso recepita in Italia

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE CONSORZIO AGRARIO DI RAVENNA SOC. COOP. A.R.L.

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE CONSORZIO AGRARIO DI RAVENNA SOC. COOP. A.R.L. Stabilimento CONSORZIO AGRARIO DI RAVENNA SOC. COOP. A.R.L. Indirizzo VIA DELL`ARROTINO, 4 Comune RAVENNA Provincia RA Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH142 INDICE 1. INFORMAZIONI

Dettagli

Attività a rischio di incidente rilevante

Attività a rischio di incidente rilevante Attività a rischio di incidente rilevante Il Decreto legislativo 334/99 (Parte generale) Francesco Fazzari Poli industriali petroliferi, petrolchimici e depositi di sostanze pericolose di maggiore rilievo

Dettagli

TAVOLA A QUADRANTI TERRITORIALI PER GLI IMPIANTI ESISTENTI

TAVOLA A QUADRANTI TERRITORIALI PER GLI IMPIANTI ESISTENTI Contenuti del PTCP in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante PARTE II - ALLEGATI CARTOGRAFICI TAVOLA A QUADRANTI TERRITORIALI

Dettagli

ADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA SUPERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015

ADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA SUPERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015 Data ultimo aggiornamento documento: 29/01/2016 1. Adempimenti a carico dei gestori degli stabilimenti di soglia superiore 2. Sanzioni I Gestori di depositi e impianti in cui vengono stoccate e/o impiegate

Dettagli

Regolamento di funzionamento

Regolamento di funzionamento DIREZIONE REGIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE PER LA BASILICATA Regolamento di funzionamento del Comitato Tecnico Regionale di Prevenzione Incendi di cui all art.

Dettagli

CIRCOLARE N DEL 30 LUGLIO 2015

CIRCOLARE N DEL 30 LUGLIO 2015 Protezione Ambiente Sicurezza Studio associato professionale Via Lana, 1 25020 FLERO (Brescia) Telefono 030.3583956 Fax 030.3583957 www.studiopas.it e-mail : segreteria@studiopas.it Partita IVA : 03539590178

Dettagli

Ruolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi

Ruolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi Ruolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi Ing. Settimio Simonetti Dirigente Area Rischi Industriali Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso

Dettagli

RISULTANZE APRILE 2016

RISULTANZE APRILE 2016 RISULTANZE APRILE 2016 VIGILANZA ANTIROGHI I dati di seguito forniti sono quelli complessivamente raccolti dal 01/04/2016 al 30/04/2016 senza alcuna interruzione del servizio. I sopralluoghi effettuati

Dettagli

ADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA INFERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015

ADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA INFERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015 AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO Data ultimo aggiornamento documento: 29/01/2016 1. Adempimenti a carico dei gestori degli stabilimenti di soglia inferiore 2. Sanzioni I Gestori di depositi e impianti

Dettagli

Workshop P Direttiva Seveso: presente e futuro degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

Workshop P Direttiva Seveso: presente e futuro degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante Workshop P Direttiva Seveso: presente e futuro degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante Venerdì 22 maggio 201 5 Autorità competente per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante: ruoli

Dettagli

Adempimenti D.Lgs. 105/15

Adempimenti D.Lgs. 105/15 Adempimenti D.Lgs. 105/15 Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSI Aggiornamento Nuovo Preesistente Altro Sanzioni Verifica sostanze di cui Effettuare una disamina delle Effettuare una disamina delle Attività

Dettagli

Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n 105 "Direttiva Seveso III"

Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n 105 Direttiva Seveso III Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n 105 "Direttiva Seveso III" recepimento della direttiva 2012/18/UE emessa dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell Unione europea Decreto Legislativo 26 giugno 2015,

Dettagli

RISULTANZE AGOSTO 2016

RISULTANZE AGOSTO 2016 RISULTANZE AGOSTO 2016 VIGILANZA ANTIROGHI I dati di seguito forniti sono quelli complessivamente raccolti dal 01/08/2016 al 31/08/2016 senza alcuna interruzione del servizio. I sopralluoghi effettuati

Dettagli

DLgs 105/2015 MODIFICHE IN STABILIMENTI SOGGETTI A NOTIFICA

DLgs 105/2015 MODIFICHE IN STABILIMENTI SOGGETTI A NOTIFICA Oggetto DLgs 105/2015 MODIFICHE IN STABILIMENTI SOGGETTI A NOTIFICA Queste note si riferiscono ad una prima lettura del DLgs 105/2015 che ha recepito la nuova Direttiva 2012/18/UE ed abrogato il DLgs 334/99

Dettagli

Novità e scadenze nel recepimento della Direttiva Seveso III

Novità e scadenze nel recepimento della Direttiva Seveso III Novità e scadenze nel recepimento della Direttiva Seveso III La Direttiva 2012/18/UE del 4 luglio 2012 (sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose) imponeva agli

Dettagli

LE DIRETTIVE SEVESO E LA LORO ATTUAZIONE IN ITALIA

LE DIRETTIVE SEVESO E LA LORO ATTUAZIONE IN ITALIA LE DIRETTIVE SEVESO E LA LORO ATTUAZIONE IN ITALIA 22 giugno 2015 Avv. Diego Mangia Direttiva 82/501/CEE - Seveso I Il 10 luglio 1976, nell azienda ICMESA di Meda (Milano), dalla valvola di sicurezza di

Dettagli

La gestione delle emergenze in una azienda a Rischio di Incidente Rilevante RELATORE Ing. Pasquale Fontana

La gestione delle emergenze in una azienda a Rischio di Incidente Rilevante RELATORE Ing. Pasquale Fontana VII CONVEGNO NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA Napoli, 31 maggio 2017 La gestione delle emergenze in una azienda a Rischio di Incidente Rilevante RELATORE Ing. Pasquale Fontana 2 Indice o o o o o Definizione

Dettagli

Dott. Ing. Gianandrea Gino Comitato Valutazione Rischi Regione Lombardia

Dott. Ing. Gianandrea Gino Comitato Valutazione Rischi Regione Lombardia RegioneLombardia D.G. Polizia locale, prevenzione e protezione civile U.O. Sistema integrato di sicurezza Struttura Prevenzione Rischi Tecnologici Dott. Ing. Gianandrea Gino Comitato Valutazione Rischi

Dettagli

4 CONGRESSO NAZIONALE S.I.S. 118 PIANI DI INTERVENTO NELL EMERGENZA NELLE AREE INDUSTRIALI

4 CONGRESSO NAZIONALE S.I.S. 118 PIANI DI INTERVENTO NELL EMERGENZA NELLE AREE INDUSTRIALI 4 CONGRESSO NAZIONALE S.I.S. 118 PIANI DI INTERVENTO NELL EMERGENZA NELLE AREE INDUSTRIALI Dr. C. LALLI C.O. 118 PESCARA STRUTTURA DELLA PRESENTAZIONE DEFINIZIONE TIPI DI EVENTO CENNI LEGISLATIVI PROCEDURE

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 26 giugno 2015, n. 105

DECRETO LEGISLATIVO 26 giugno 2015, n. 105 DECRETO LEGISLATIVO 26 giugno 2015, n. 105 Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. Principali priorità e scadenze

Dettagli

LETTERA CIRCOLARE Prot. DCPST/A4/RS/800 Roma, 22 febbraio 2006

LETTERA CIRCOLARE Prot. DCPST/A4/RS/800 Roma, 22 febbraio 2006 LETTERA CIRCOLARE Prot. DCPST/A4/RS/800 Roma, 22 febbraio 2006 Alle Direzioni Regionali ed Interregionali dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile LORO SEDI Ai Comandi Provinciali

Dettagli

I beni confiscati in Campania

I beni confiscati in Campania Febbraio 2012 I beni confiscati in Campania RAPPORTO MENSILE SUI BENI CONFISCATI IN CAMPANIA DATI AGGIORNATI AL 09 gennaio 2012 1 I BENI CONFISCATI IN CAMPANIA AL 9 GENNAIO 2012 1. Beni confiscati: La

Dettagli

RISULTANZE GIUGNO 2017

RISULTANZE GIUGNO 2017 RISULTANZE GIUGNO 2017 VIGILANZA ANTIROGHI I dati di seguito forniti sono quelli complessivamente raccolti dal 01/06/2017 al 30/06/2017 senza alcuna interruzione del servizio. I sopralluoghi effettuati

Dettagli

I compiti di verifica e controllo delle ARPA per le attività a rischio di incidente rilevante

I compiti di verifica e controllo delle ARPA per le attività a rischio di incidente rilevante Workshop Le novità del D.Lgs 26 giugno 2015 n.105 di recepimento della direttiva Seveso III : applicazione al settore del GPL 10 settembre 2015 Roma - Centro Congressi Cavour- I compiti di verifica e controllo

Dettagli

EMERGENZA! Scuola, Enti Locali, Aziende in azione. (formazione per RSPP-ASPP-RLS-Dirigenti-Preposti) 22 novembre 2018

EMERGENZA! Scuola, Enti Locali, Aziende in azione. (formazione per RSPP-ASPP-RLS-Dirigenti-Preposti) 22 novembre 2018 EMERGENZA! Scuola, Enti Locali, Aziende in azione (formazione per RSPP-ASPP-RLS-Dirigenti-Preposti) 22 novembre 2018 Giornata Nazionale della Sicurezza ESEMPIO DI SEGNALETICA EMERGENZA http://www.provincia.asti.it/en/page/astigov-il-progetto

Dettagli

I compiti di verifica e controllo delle ARPA per le attività a rischio di incidente rilevante

I compiti di verifica e controllo delle ARPA per le attività a rischio di incidente rilevante Workshop Le novità del D.Lgs 26 giugno 2015 n.105 di recepimento della direttiva Seveso III : applicazione al settore del GPL 10 settembre 2015 Roma - Centro Congressi Cavour- I compiti di verifica e controllo

Dettagli

Decreto Dirigenziale n. 1 del 13/05/2014

Decreto Dirigenziale n. 1 del 13/05/2014 Decreto Dirigenziale n. 1 del 13/05/2014 Dipartimento 52 - Salute e Risorse Naturali Direzione Generale 5 - Ambiente e Ecosistema Oggetto dell'atto: Approvazione graduatoria istanze dei Comuni ammissibili

Dettagli

Adempimenti. Ing. Fausto Sini Unione Petrolifera

Adempimenti. Ing. Fausto Sini Unione Petrolifera SEVESO III Novità Adempimenti Ing. Fausto Sini Unione Petrolifera Siracusa, 31 marzo 2006 1 PRESUPPOSTI DIRETTIVA 2003/105/CE Explanatory Memorandum : COM(2001) 624 final Bruxelles 19/12/01 La direttiva

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 27 del

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 27 del 12252 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SEZIONE AUTORIZZAZIONE AMBIENTALI 27 febbraio 2017, n. 25 Art.27 D.Lgs 105/2015 Adozione Piano Regionale Triennale 2017-2019 e Programma Regionale Anno 2017 delle Ispezioni

Dettagli

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Workshop Aggiornamento delle Linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali 16 dicembre 2014 Roma Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Salvatore Fiadini Premessa: - tutte le

Dettagli

ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO

ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO CONTROLLO DELL URBANIZZAZIONE DURANTE LE ISTRUTTORIE DEI RDS E PER LA REDAZIONE DELL ELABORATO RIR SINTESI INTERVENTO

Dettagli

MINISTERO DELL INTERNO

MINISTERO DELL INTERNO LETTERA CIRCOLARE Prot. n. DCPST/A4/RS/2600 Roma, 11 novembre 2004 Alle Direzioni Regionali ed Interregionali dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile LORO SEDI Ai Comandi Provinciali

Dettagli

Rischi Industriali - Direttiva Seveso

Rischi Industriali - Direttiva Seveso Rischi Industriali - Direttiva Seveso Per rischio industriale si intende un potenziale effetto negativo derivato da un attività industriale. La valutazione del rischio e gli interventi necessari alla sua

Dettagli

FORUM DIRETTIVA SEVESO Industrie a rischio di incidente rilevante e pianificazione territoriale

FORUM DIRETTIVA SEVESO Industrie a rischio di incidente rilevante e pianificazione territoriale PROTOCOLLO D INTESA DIRETTIVA SEVESO Regione Abruzzo - VV.F. - ISPESL - ARTA DGR 5 giugno 2006, n. 600 Dr. Geol. Franco Gerardini Dirigente Servizio Gestione Rifiuti Regione Abruzzo E-mail: franco.gerardini@regione.abruzzo.it

Dettagli

Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III

Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III Elementi di novità nella valutazione degli incidenti

Dettagli

SEVESO III QUADRO NORMATIVO

SEVESO III QUADRO NORMATIVO QUADRO NORMATIVO Il testo vigente del D.Lgs. 334/1999 rappresenta la normativa nazionale di riferimento in materia. In base all'attuale assetto normativo, i gestori degli impianti a "rischio di incidente

Dettagli

Tabella 15 - Maglie e comuni con superamento del limite annuale per gli ossidi di azoto

Tabella 15 - Maglie e comuni con superamento del limite annuale per gli ossidi di azoto Tabella 15 - Maglie e comuni superamento del limite annuale per gli ossidi di azoto Anno Istat Media Nome Maglia annuale Tipo di superamento 2002 063034 Giugliano in Campania 24544531 59,87329 Margine

Dettagli

Il rischio di incidente rilevante

Il rischio di incidente rilevante Il rischio di incidente rilevante Il rischio di incidente rilevante Filippo Emiliani, Luca Proietti L Incidente di Seveso Il 10 luglio 1976 alle 12.37, un esplosione fa saltare la valvola di sicurezza

Dettagli

LA DIRETTIVA SEVESO II Le ultime modifiche ed integrazioni Comunitarie e Nazionali

LA DIRETTIVA SEVESO II Le ultime modifiche ed integrazioni Comunitarie e Nazionali LA DIRETTIVA SEVESO II Le ultime modifiche ed integrazioni Comunitarie e Nazionali Lo Presti, G. 1, Vasile D Agostino M. 1, Ceci, P. 1, 2 e Fardelli, A. 2 1 Ministero de ll Ambiente e della Tutela del

Dettagli

PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art.

PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art. PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 (Finalità ed Ambito di applicazione) 1. Il presente

Dettagli

LE ATTIVITÀ INDUSTRIALI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE: le novità introdotte dal d. lgs. n. 238 del 2005 ( Seveso ter)

LE ATTIVITÀ INDUSTRIALI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE: le novità introdotte dal d. lgs. n. 238 del 2005 ( Seveso ter) LE ATTIVITÀ INDUSTRIALI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE: le novità introdotte dal d. lgs. n. 238 del 2005 ( Seveso ter) A cura della Dott.ssa Valentina Vattani Le attività interessate da deposito, produzione,

Dettagli

C.F./P.IVA: Sede Legale: Via Calderon de la Barca, Roma Sede Operativa : Via Salaria, Roma Durata: Anni cinque (5)

C.F./P.IVA: Sede Legale: Via Calderon de la Barca, Roma Sede Operativa : Via Salaria, Roma Durata: Anni cinque (5) Determinazione n. B2520 del 31 marzo 2011 OGGETTO: AMA S.p.A. Salaria. Autorizzazione integrata ambientale, ai sensi del Titolo III-bis del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Impianto integrato di recupero e valorizzazione

Dettagli

INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE

INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE INDICE PREMESSA... 1 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E TERRITORIALE IN PRESENZA DI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO

Dettagli

Allegato 2: Organizzazione di protezione civile e elementi conoscitivi del territorio

Allegato 2: Organizzazione di protezione civile e elementi conoscitivi del territorio Allegato 2: Organizzazione di protezione civile e elementi conoscitivi del territorio PIANO SOCCORSO RISCHIO SISMICO di Regione Lombardia Programma Nazionale di Soccorso per il Rischio Sismico (DPCM 14

Dettagli

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 85 del 18/06/2015

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 85 del 18/06/2015 Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 85 del 18/06/2015 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE UFFICIO RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE, INQUINAMENTO ACUSTICO-ELETTROMAGNETICO-LUMINOSO 11 giugno 2015, n. 8 D.Lgs.

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO

ISTRUZIONE OPERATIVA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO ISTRUZIONE OPERATIVA IO.SMA 03-0 Pag. 0/5 ISTRUZIONE OPERATIVA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO INDICE 1. SCOPO... 1 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 1 3. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTI...

Dettagli

Decreto Dirigenziale n. 147 del 13/07/2015

Decreto Dirigenziale n. 147 del 13/07/2015 Decreto Dirigenziale n. 147 del 13/07/2015 Dipartimento 52 - Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali Direzione Generale 5 - Direzione Generale per l'ambiente e l'ecosistema U.O.D. 16 - UOD Autorizzazioni

Dettagli

I. Modalità di trasmissione e validazione della verifica ex art. 3, c. 2, del DM 272/2014 e della relazione di riferimento (ove dovuta)

I. Modalità di trasmissione e validazione della verifica ex art. 3, c. 2, del DM 272/2014 e della relazione di riferimento (ove dovuta) ALLEGATO 1 Indicazioni per la presentazione degli esiti della procedura di verifica di cui all articolo 3, comma 2, del DM 272/2014 e della relazione di riferimento (ove dovuta) di cui all articolo 5,

Dettagli

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 90 del 25/06/2015

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 90 del 25/06/2015 Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 90 del 25/06/2015 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE UFFICIO RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE, INQUINAMENTO ACUSTICO-ELETTROMAGNETICO-LUMINOSO 22 giugno 2015, n. 9 D.Lgs.

Dettagli

Caserta 12 Giugno 2006 RIFERIMENTI NORMATIVI. Relatore ing. Giuseppe ESPOSITO

Caserta 12 Giugno 2006 RIFERIMENTI NORMATIVI. Relatore ing. Giuseppe ESPOSITO Caserta 12 Giugno 2006 RIFERIMENTI NORMATIVI Relatore ing. Giuseppe ESPOSITO LE PROBLEMATICHE AUTORIZZATIVE CONCERNENTI LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO Prim ancora di procedere con la

Dettagli

CENSIMENTO AMIANTO 2016

CENSIMENTO AMIANTO 2016 COMUNE DI GRAZZANISE PROVINCIA DI CASERTA Insignito con Medaglia di bronzo al Merito Civile CENSIMENTO AMIANTO 2016 L AMIANTO È FUORI LEGGE DA PIÙ DI VENTI ANNI, MA È ANCORA DIFFUSO E PERICOLOSO. L AMMINISTRAZIONE

Dettagli

Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n. 238

Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n. 238 Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n. 238 "Attuazione della direttiva 2003/105/CE, che modifica la direttiva 96/82/CE, sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze

Dettagli

2.6 RISCHIO TECNOLOGICO Aree a Rischio di Incidente Rilevante

2.6 RISCHIO TECNOLOGICO Aree a Rischio di Incidente Rilevante 2.6 RISCHIO TECNOLOGICO 2.6.1 Aree a Rischio di Incidente Rilevante La prevenzione degli incidenti industriali rilevanti è normata in Italia dal D.Lgs. n. 334/99, attuativo della DIR 96/82/CE, meglio conosciuta

Dettagli

DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE N. 207 DEL 10/04/2018

DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE N. 207 DEL 10/04/2018 DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE N. 207 DEL 10/04/2018 Direzione Generale 09 Direzione Generale per il Governo del Territorio, i Lavori Pubblici e la Protezione Civile Oggetto dell'atto: Legge regionale

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA.

L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA. L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA. 1) L AUTORIZZAZIONE ANTINCENDIO NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE Il D.M. 16.02.1982,

Dettagli

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese Ferrara, 29 giugno 2015 Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese La Prevenzione Incendi nei luoghi di lavoro Ing. Massimo Fratti Corpo Nazionale Vigili del

Dettagli

Argomento Argomento. Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale LA SEVESO III Marco Carcassi

Argomento Argomento. Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale LA SEVESO III Marco Carcassi Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» Argomento Argomento LA SEVESO III 20.03.2015 Marco Carcassi carcassi@ing.unipi.it 1 Storia Seveso I Seveso

Dettagli

Attività a rischio di incidente rilevante

Attività a rischio di incidente rilevante Attività a rischio di incidente rilevante Scheda aggiornata al decreto 22 febbraio 2006 n. 128 Riordino della disciplina relativa alla installazione e all esercizio degli impianti di riempimento, travaso

Dettagli

INDICAZIONI PER L ADEGUAMENTO DEI P.R.G. ALLA VARIANTE SEVESO AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

INDICAZIONI PER L ADEGUAMENTO DEI P.R.G. ALLA VARIANTE SEVESO AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Torino, 11 aprile 2011 ore 9,30-13 Sala Consiglieri via Maria Vittoria, 12 INDICAZIONI PER L ADEGUAMENTO DEI P.R.G. ALLA VARIANTE SEVESO AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Saluto ai partecipanti

Dettagli

Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro

Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro Pagina 1 di 7 Manuale per l Accreditamento Salute e Sicurezza sul Lavoro Responsabile Tecnico della Sicurezza Antincendio: ing. Alessandro Cattaneo EMIS: Data: REDATTO DA: Pagine modificate 0 20/05/ Ing.

Dettagli

Il D.Lgs.n.105/2015:

Il D.Lgs.n.105/2015: Il D.Lgs.n.105/2015: la nuova disciplina delle attività a rischio di incidente rilevante Bologna SAIE/AMBLAV ottobre 2015 Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico

Dettagli

Decreto Dirigenziale n. 102 del 03/09/2014

Decreto Dirigenziale n. 102 del 03/09/2014 Decreto Dirigenziale n. 102 del 03/09/2014 Dipartimento 52 - Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali Direzione Generale 5 - Direzione Generale per l'ambiente e l'ecosistema U.O.D. 16 - UOD Autorizzazioni

Dettagli

DM 9 maggio 2001: Pianificazione del territorio e rischio tecnologico

DM 9 maggio 2001: Pianificazione del territorio e rischio tecnologico Seminario DM 9 maggio 2001: Pianificazione del territorio e rischio tecnologico 28 Gennaio 2005 Varese Sala Convegni Villa Recalcati P.zza Libertà, 1 Walter Restani PERCORSO NORMATIVO SUI RISCHI INCIDENTI

Dettagli

Il D.Lgs. 105/2015: le novità introdotte sull assoggettabilità alla normativa Seveso in Regione Piemonte

Il D.Lgs. 105/2015: le novità introdotte sull assoggettabilità alla normativa Seveso in Regione Piemonte Il D.Lgs. 105/2015: le novità introdotte sull assoggettabilità alla normativa Seveso in Regione Piemonte A. Robotto, F. Bellamino, B. Basso, C. Carpegna, G. Petrosino* ARPA Piemonte, Struttura Rischio

Dettagli

Progetto SNAC. Settore: Industrie pericolose Alberto Ricchiuti (ISPRA)

Progetto SNAC. Settore: Industrie pericolose Alberto Ricchiuti (ISPRA) Progetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Settore: Industrie pericolose Alberto Ricchiuti (ISPRA) Consultazioni pubbliche sulla Strategia

Dettagli

(prov. ) residente a (prov. ) in qualità di gestore della installazione Legalmente rappresentata da con impianto IPPC ubicato nel Comune di

(prov. ) residente a (prov. ) in qualità di gestore della installazione Legalmente rappresentata da con impianto IPPC ubicato nel Comune di All.B Marca da bollo Alla Regione Campania Direzione Generale per l' Ambiente e l'ecosistema U.O D. Autorizzazioni ambientali e rifiuti di 1 Il sottoscritto DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE

Dettagli

Il Direttore del Dipartimento

Il Direttore del Dipartimento Oggetto: Autorizzazione provvisoria, ai sensi del comma 1-quater dell art. 32-bis della legge n. 31/08, alla messa in esercizio dell impianto di preselezione e riduzione volumetrica degli RSU denominato

Dettagli

Gli Tipologia di stabilimenti RIR in Emilia Romagna. IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015

Gli Tipologia di stabilimenti RIR in Emilia Romagna. IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 Gli Tipologia di stabilimenti RIR in Emilia Romagna L'assoggettabilità alla Seveso per Le azienda che trattano rifiuti esperienza in Emilia Romagna assimilare i rifiuti pericolosi detenuti/trattati alle

Dettagli

Il Piano di Emergenza Esterno nelle aziende a rischio di incidente rilevante. Glauco Spanghero - ARPA FVG

Il Piano di Emergenza Esterno nelle aziende a rischio di incidente rilevante. Glauco Spanghero - ARPA FVG Il Piano di Emergenza Esterno nelle aziende a rischio di incidente rilevante Glauco Spanghero - ARPA FVG 1 1. Aspetti introduttivi 2. Struttura dei un PEE 3. Approccio organizzativo con tecnologie GIS

Dettagli

D.LGS. 334/99. a) centottanta giorni prima dell'inizio della costruzione, per gli stabilimenti nuovi;

D.LGS. 334/99. a) centottanta giorni prima dell'inizio della costruzione, per gli stabilimenti nuovi; D.LGS. 334/99 omissis Art. 6 - Notifica 1. Il gestore degli stabilimenti di cui all'articolo 2, comma 1, (Il presente decreto si applica agli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità

Dettagli

RISULTATI DELLE INDAGINI TECNICHE PER LA MAPPATURA DEI TERRENI DESTINATI ALL AGRICOLTURA DELLA REGIONE CAMPANIA. Martedì 11 Marzo 2014

RISULTATI DELLE INDAGINI TECNICHE PER LA MAPPATURA DEI TERRENI DESTINATI ALL AGRICOLTURA DELLA REGIONE CAMPANIA. Martedì 11 Marzo 2014 RISULTATI DELLE INDAGINI TECNICHE PER LA MAPPATURA DEI TERRENI DESTINATI ALL AGRICOLTURA DELLA REGIONE CAMPANIA Martedì 11 Marzo 2014 1 OBIETTIVI DELL INDAGINE Individuazione dei siti interessati da sversamenti

Dettagli

Valutazione Rischio Incendio Deposito Pneumatici Area ex SIET

Valutazione Rischio Incendio Deposito Pneumatici Area ex SIET ILVA S.P.A. Stabilimento di Taranto FEBBRAIO 2007 INDICE Sezione Titolo pag. 1. Premessa 3 2. Riferimenti normativi 3 3. Criteri di valutazione 3 4. Identificazione dei pericoli di incendio e sorgenti

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 506 del 01/08/2017

Delibera della Giunta Regionale n. 506 del 01/08/2017 Delibera della Giunta Regionale n. 506 del 01/08/2017 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 9 - DIR GEN PER IL GOVERNO DEL TERR, I LAVORI PUBBLICI E LA PROTEZIONE CIVILE

Dettagli

I piani di emergenza:

I piani di emergenza: Piani di emergenza La risposta pianificata a situazioni di criticità I piani di emergenza: stato dell arte tra obblighi normativi e necessità di tutela Pordenone 7 marzo 2014 Paolo Qualizza Comandante

Dettagli

A. SEVESO III E PREVENZIONE INCENDI

A. SEVESO III E PREVENZIONE INCENDI Protezione Ambiente Sicurezza Studio associato professionale Via Lana, 1 25020 FLERO (Brescia) Telefono 030.3583956 Fax 030.3583957 www.studiopas.it e-mail : segreteria@studiopas.it Partita IVA : 03539590178

Dettagli

Consiglio Regionale della Puglia

Consiglio Regionale della Puglia LEGGE REGIONALE 12 FEBBRAIO 2014, N. 3 Esercizio delle funzioni amministrative in materia di Autorizzazione integrata ambientale (AIA) - Rischio di incidenti rilevanti (RIR) - Elenco tecnici competenti

Dettagli

Modalità applicative del Titolo V, parte quarta, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale

Modalità applicative del Titolo V, parte quarta, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale Modalità applicative del Titolo V, parte quarta, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale 1. Comunicazione del responsabile dell inquinamento Al verificarsi dell evento

Dettagli

Allegato 1. Aspetti territoriali, strutture e attività del porto.

Allegato 1. Aspetti territoriali, strutture e attività del porto. DM 16 maggio 2001, n. 293 Regolamento di attuazione della direttiva 96/82/CE, relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. (Gazzetta Ufficiale

Dettagli

testo in vigore dal: (testo informale)

testo in vigore dal: (testo informale) DECRETO LEGISLATIVO 21 settembre 2005, n.238 Attuazione della direttiva 2003/105/CE, che modifica la direttiva 96/82/CE, sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze

Dettagli

Le ricadute della classificazione dei rifiuti nelle attività di controllo. Loredana Musmeci. (in sostituzione di R. Francalanci)

Le ricadute della classificazione dei rifiuti nelle attività di controllo. Loredana Musmeci. (in sostituzione di R. Francalanci) Le ricadute della classificazione dei rifiuti nelle attività di controllo Loredana Musmeci (in sostituzione di R. Francalanci) 10 luglio del 1976 guasto agli impianti dell Icmesa da allora la Comunità

Dettagli

la prevenzione incendi nelle attività a rischio di incidente rilevante

la prevenzione incendi nelle attività a rischio di incidente rilevante la prevenzione incendi nelle attività a rischio di incidente rilevante procedure semplificate per stabilimenti di soglia superiore ing. Ernesto Palumbo Direzione regionale VVF Lombardia premessa necessità

Dettagli

COMUNE DI QUINTO DI TREVISO PROVINCIA DI TREVISO

COMUNE DI QUINTO DI TREVISO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI QUINTO DI TREVISO PROVINCIA DI TREVISO Ufficio: AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO DEL 13-10-2016 N.46 Oggetto: PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE - APPROVAZIONE

Dettagli

3. PRESSIONI AMBIENTALI, RISCHI NATURALI, RISCHI TECNOLOGICI

3. PRESSIONI AMBIENTALI, RISCHI NATURALI, RISCHI TECNOLOGICI 3. PRESSIONI AMBIENTALI, RISCHI NATURALI, RISCHI TECNOLOGICI 3. INDUSTRIA E RISCHI ANTROPICI Claudio Landinetti, Barbara Valenzano Foto: Vittorio Triggiani 1 Introduzione L analisi e la regolamentazione

Dettagli

ARTICOLO 67 D. Lgs. 81/08

ARTICOLO 67 D. Lgs. 81/08 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE S.C. Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Allegato 2 ARTICOLO 67 D. Lgs. 81/08 Versione n. 9 del maggio 2013 Struttura con Sistema di Gestione Certificato

Dettagli