CORSO PARASSITOLOGIA A.A. 2010/2011. A. Mattana

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1 CORSO PARASSITOLOGIA A.A. 2010/2011 A. Mattana

2 Scienza che studia PARASSITOLOGIA La biologia dei parassiti I rapporti ospite-parassita La clinica e la chemioterapia delle infezioni e infestazioni da parassiti Branca delle malattie infettive umane ed animali

3 PRINCIPALI HABITAT della BIOSFERA 1. Ambiente subacqueo 2. Ambiente subaereo 3. Ambiente entozoico o parassitario, costituito dal corpo (organi, tessuti, fluidi) dei vari organismi viventi animali e vegetali. ASSOCIAZIONI SIMBIOTICHE Commensalismo e Foresi Mutualismo Parassitismo (Patogenicità/risposta dell ospite) 1. facoltativo 2. obbligato (parassiti temporanei, periodici, permanenti)

4 Parassitismo uno dei partner trae benefici e l'altro danni "il parassita dipende dall'ospite sia dal punto di vista fisiologico sia da quello metabolico "esiste una complementarità genetica fra il parassita e il suo ospite". parassita ha perduto la capacità genetica di produrre alcuni metaboliti intermedi essenziali a. dipende dal genoma dell'ospite per questa funzione b. dipende dal genoma dell'ospite per poter ricevere stimoli vitali al suo sviluppo. c. In casi estremi parte del genoma del parassita è andato perduto

5 Descrizione di Parassitismo Rapporto di tipo ecologico fra due organismi diversi, di cui uno prende il nome di parassita e l'altro di ospite. Il parassita dipende sia dal punto di vista fisiologico sia da quello metabolico dal proprio ospite. Gli ospiti infettati in maniera massiva possono soccombere. Il potenziale riproduttivo del parassita è sempre superiore a quello dell'ospite. I parassiti sono sempre, potenzialmente o di fatto, patogeni. Non sempre danneggiano l ospite in maniera grave. Gli ospiti mettono in atto vari meccanismi di difesa aspecifici e specifici

6 DEFINIZIONI UTILI Ectoparassita vive sulla superficie dell'ospite (zecche) Endoparassita vive all'interno dell'ospite (tessuti-endo/esocellulari) Mesoparassita penetra all'interno di cavità naturali in comunicazione con l'esterno (cavità boccale, cloaca, canale auricolare esterno) Ospite definitivo ospite nel quale il parassita raggiunge la maturità sessuale e si riproduce sessualmente Ospite intermedio serve al parassita per completare il suo ciclo biologico. Di solito al suo interno va incontro a modificazioni morfologiche e fisiologiche Vettore ospite (ARTROPODI) gioca un ruolo attivo nella trasmissione, può essere sia un ospite definitivo sia un ospite intermedio

7 Parassiti facoltativi: conducono vita libera ma, se penetrano nell ospite si comportano da parassiti (amebe a vita libera) Parassiti obbligati: dipendono da un ospite almeno in un certo periodo della loro vita Temporanei per brevissimi periodi (femmine ematofaghe delle zanzare) Periodici - per una fase della loro vita (adulti del nematode Ancylostoma duodenale, le cui larve compiono le prime mute nel terreno) Permanenti per tutta la loro vita (Trichinella spp,)

8 Cicli Biologici Parassiti MONOXENI unico ospite (H. histolitica A. lumbricoides) Parassiti ETEROXENI 2 o più ospiti appartenenti a specie diverse a. dixeni (Plasmodi) b. polixeni (botriocefalo)

9 Classificazione dei Parassiti in base alla SPECIFICITA PARASSITARIA ZOOPARASSITI: parassiti degli animali non trasmissibili all uomo ANTROPOPARASSITI: parassiti dell uomo ad alta specificità parassitaria ANTROPOZOOPARASSITI: parassiti scarsamente specifici trasmissibili fra l uomo ed altri vertebrati (causano zoonosi o antropozoonosi consumo di crostacei, pesci, carni crude o poco cotte)

10 AZIONE PATOGENA DEI PARASSITI Differenza fra Infezione e Infestazione Differenze fra PATOGENICITA e VIRULENZA AZIONE PATOGENA A. Traumatica (ectoparassiti) A. Meccanica (grandezza e numero) A. Necrotizzante (enzimi proteolitici) A. Tossica (zecche, plasmodi, porine) A. Immunologica A. Spogliatrice (elminti)

11 PARASSITI (EUCARIOTI) Unicellulari Protozoi Pluricellulari (Metazoi) Invertebrati Elminti - Artropodi

12 Malattie Parassitarie Più frequenti nei paesi in via di sviluppo Problema del turismo e immigrazione Problema della immuno-sopressione

13 PROTOZOI Generalità Dimensioni (1μ-1cm) Complessità cellulare (membrana-glicocalicecitoscheletro- reticolo end. Golgi-ribosomi-vacuoli contrattililisosomi evacuoli fagocitari-fagocitosi e pinocitosi) Metabolismo (mitocondri e cinetoplasto-idrogenosomiperossisomi-glicosomi) Movimento cellulare (flagelli-ciglia-microfilamenti e movimento ameboide-movimento per scivolamento) Nucleo e riproduzione (asessuata-sessuata)

14 Organizzazione Cellulare nei Protozoi

15 PROTOZOI Ben visibili col microscopio ottico a fresco o dopo fissazione e colorazione Cellula delimitata da membrana cellulare Citoplasma suddiviso in ectoplasma, costituito da matrice citoplasmatica ricca di acqua + composti inorganici e organici e endoplasma ricco di organuli citoplasmatici delimitati da membrana, citoscheletro e ribosomi I protozoi anaerobi non possiedono mitocondri (idrogenosomi e glicosomi) I lisosomi possono o riversare direttamente gli enzimi idrolitici nell ambiente esterno, o digerire le particelle internalizzate mediante fagocitosi in seguito alla fusione dei lisosomi col fagosoma. Possono essere presenti ulteriori vacuoli aventi la funzione di regolare la pressione osmotica (vacuoli pulsanti) o quella di contenere sostanze di riserva (vacuoli di riserva glicogenosomi)

16 Il citoscheletro è composto da microtubuli, e da microfilamenti di natura proteica e costituiti rispettivamente da tubulina e actina. Assicura la forma della cellula e permette il suo movimento In alcuni P. prevale la componente microtubulare (cigliati e flagellati), in altri quella filamentosa (amebe) Le ciglia ed i flagelli sono costituiti da un complesso di microtubuli detto ASSONEMA (composto da 2 microtubuli centrali circondati da 9 coppie di microtubuli periferici e sono delimitati da membrana cellulare. Essi originano nel citoplasma fa una struttura detta blefaroplasto. Movimento (idrolisi di ATP)

17 I P. possono presentare 1 o più nuclei di forma sferica o discoidale, sempre delimitati da una doppia membrana (involucro nucleare) provvista di pori. Il DNA in esso contenuto è costituito da molecole lineari associate con proteine basiche e RNA (cromatina). Dopo la duplicazione del DNA la cromatina si condensa in cromosomi, il cui numero, diverso da specie a specie può variare da 5 a 10. Nel nucleo interfasico si possono osservare 1 o più nucleoli costituiti dal DNA che codifica le molecole di rrna (biogenesi dei ribosomi) I P. sono spesso ricoperti da uno strato mucoso (glicocalice di natura glicoproteica la cui composizione chimica può variare (meccanismo posto in atto per eludere i meccanismi di difesa dell ospite) La nutrizione è di tipo eterotrofico, basata sulla demolizione enzimatica e sull assimilazione di macromolecole organiche. Intere cellule o loro parti possono essere ingerite attraverso una apertura orale (bocca e citofaringe), o medianta fagocitosi. Altri internalizzano goccioline liquide (pinocitosi)

18 La riproduzione può avvenire per via asessuata (mitosi e plasmodieresi binaria) o sessuata (gameti) Molti P. sia a vita libera che parassiti possono incistarsi. Le cisti rappresentano forme di resistenza caratterizzate da metabolismo nullo, che permettono di superare condizioni ambientali sfavorevoli I P. sono ubiquitari in quanto si sono adattati a vivere negli ambienti più diversi, molti sono parassiti, fra questi alcuni presentano dei complessi cicli vitali che possono svolgersi in parte su ospiti diversi

19 Classificazione dei Protozoi Unicellulari: Protozoi e Cromisti (dal 1989 alcuni organismi biflagellati con alghe rosse simbionti) Classificazione morfologica (caratteristiche fenotipiche delle cellule, riproduzione, organuli locomotori etc) Classificazione molecolare (genotipica rrna distanza evolutiva ) PROTOZOI Dimensioni micron Suddivisi in 13 Phyla 7 Phyla comprendono protozoi importanti in parassitologia medica

20 Protozoi Flagellati Muniti di 1 o più flagelli (costituiti da classici microtubuli) che si muovono come fruste Strutture specializzate associate ai flagelli possono essere utili per la identificazione Giardia Trichomonas Naegleria (solo 1 stadio) Promastigoti di Leishmania

21 Protozoi Amebozoi Amebe e movimento ameboide A vita libera (Acanthamoeba, Balamuthia) Parassite (Entamoeba) Acanthamoeba Balamuthia Entamoeba Pseudopodi sprovvisti di microtubuli assiali

22 Protozoi Sporozoi (riproduzione sessuale) Sporigeni e sprovvisti di evidenti mezzi di locomozione - Presentano nell estremità apicale un sistema di organuli che facilita il loro ingresso all interno delle cellule ospiti (Apicomplexa) Toxoplasma gondii Plasmodium

23 Protozoi Ciliofori Muniti di ciglia: ambientali o simbiontici L Unico parassita è Balantidium coli

24 Funghi degenerati Microsporidi sono piccoli parassiti intracellulari privi di mitocondri e perossisomi e apparato del Golgi. Sono stati riclassificati in base alle sequenze della tubulina e della proteina hsp70. Inoltre le spore presentano un parete costituita da chitina. Agenti opportunisti

25 Famiglia Trypanosomatidae (Emoflagellati) Genere Leishmania Parassiti endocellulari obbligati Amastigote intracellulare Promastigote nei flebotomi vettori (ditteri) Mammiferi

26 Promastigoti Miscoscopia Elettronica a Scansione

27 Promastigoti Microscopia a Fluorescenza

28 Leishmania: Ciclo Vitale

29 Il Vettore Le leishmanie sono trasmesse dalla puntura di ditteri ematofagi (pappataci) del genere Phlebotomus - Lutzomyia I pappataci crescono in luoghi umidi e ombrosi, occupati da detriti organici (fogliame del sottobosco, tane di piccoli mammiferi, letame, cumuli di pietre e fessure di murature a secco) Le femmine hanno bisogno di nutrirsi di sangue per la maturazione delle uova. Pungono l'ospite, più spesso al crepuscolo, nelle zone glabre della pelle, e si nutrono del sangue che esce dalla ferita. Nelle zone tropicali la trasmissione avviene tutto l'anno Nelle regioni temperate la trasmissione avviene prevalentemente nella stagione estiva: i pappataci vivono due mesi, quelli infettati di meno e hanno bisogno di molti pasti ematici (4-6) perché hanno la proboscide ostruita da una grande moltitudine di promastigoti di leishmania, quindi pungono più spesso, con maggiore diffusione dell infezione

30 Diffusione delle 12 specie patogene di Leishmania 350 milioni persone sono a rischio di infezione 12 milioni di persone sono infette

31 Il Serbatoio Ciclo Zoonotico C. Silvestre - In America è mantenuto da mammiferi selvatici, almeno 40 specie tra roditori, sdentati (bradipi e formichieri), marsupiali, canidi (volpi) e primati. Per la maggior parte dei serbatoi silvestri le leishmanie sono poco o per nulla patogene e mantengono un equilibrio con il loro ospite C.domestico - Il serbatoio più importante è il cane. Nel cane la leishmaniosi è una parassitosi cronica, spesso incurabile Anche i gatti possono fungere da serbatoi

32 Il Serbatoio Ciclo Antroponotico Nel Sub-continente indiano l uomo (ospite occasionale) funge da vero e proprio serbatoio per L. donovani La malattia può essere trasmessa anche attraverso il sangue, frequentemente attraverso una siringa condivisa, come nel caso di utilizzatori di droga in forma intravenerea Raramente può verificarsi una trasmissione diretta tramite contatto con lesioni infette o mediata meccanicamente da mosche ematofaghe

33 I promastigoti aderiscono alla superficie dei macrofagi grazie al coinvolgimento di specifici recettori sia del parassita che della cellula ospite Glicoproteina gp63 ad attività proteasica Lipofosfoglica no (LPG) Recettori del mannosio-fucosio CR3 Attivazione del complemento FAGOCITOSI Moltiplicazione degli amastigoti Lisi dei macrofagi Destino diverso a seconda del tropismo della specie interessata

34 Tropismo Dipende dalle Caratteristiche genetiche delle specie patogene Termotolleranza temperatura ottimale di crescita le Leishmanie che preferiscono una temperatura di circa 35 C causano manifestazioni cutanee o mucocutanee quelle che crescono meglio a 37 C causano le manifestazioni viscerali della malattia Cellule infettate - questi parassiti possono invadere tutte le cellule del sistema reticolo-endoteliale (monociti ematici e macrofagi localizzati nel midollo osseo - milza fegato)

35 CLASSIFICAZIONE Sulla base del quadro clinico della malattia Leishmaniosi viscerale cutanea mucocutanea Sulla base dei profili enzimatici Zimodemi Complessi filogenetici Sulla base di tecniche molecolari

36 Epidemiologia La leishmaniosi è una zoonosi diffusa praticamente in tutto il mondo, tranne Oceania e Antartide Il numero totale di individui a rischio raggiunge i 350 milioni L'OMS-WHO stima che ci siano 12 milioni di persone infettate nel mondo con di nuovi casi ogni anno il 25% sono forme viscerali soprattutto nel Subcontinente indiano, nel Sudan e in Brasile Le forme cutanee sono più numerose nel Medio Oriente (Afghanistan, Arabia, Siria, Iran) e nelle Americhe (tranne Canada - Cile - Uruguay)

37 In Italia sono presenti Epidemiologia L. tropica (responsabile di forme cutanee) L. infantum (responsabile di forme viscerali e cutanee. infesta in modo importante i cani randagi (fino al 25% del totale), soprattutto nelle regioni meridionali (Sardegna inclusa), in Liguria e Toscana, (per es. isola d'elba), dove è molto diffusa la macchia mediterranea Tipica distribuzione in focolai in cui si concentrano infezioni umane ed animali

38 Leishmaniosi Cutanea E la forma più diffusa, e si manifesta con la produzione di una (bottone d oriente) o più lesioni foruncoloidi, anche oltre 200 in un solo malato, sulle parti esposte del corpo, dalle braccia alle gambe fino al viso, lasciando cicatrici permanenti. Parassitosi Immunizzante

39 Leishmaniosi Cutanea Cutanea sporadica da L. infantum Mediterraneo occidentale ed america centrale, origine zoonotica In Italia le infezioni vengono contratte tra luglio e settembre I focolai principali si trovano in ambienti periurbani e rurali Non richiede ospedalizzazione e viene notificata solo raramente Incidenza annuale di casi, con prevalenza maggiore in Sicilia, Calabria, Abruzzo e Sardegna Casi di importazione: più frequenti da L. major e L. tropica più rare da L. aethiopica e L. panamensis

40 La manifestazione cutanea della leishmaniosi è diffusa soprattutto in Nord Africa Medio Oriente - Asia Centrale ed è causata da L. tropica e L. major. Nel Nuovo Mondo la leishmaniosi cutanea è causata da L. mexicana.

41 Leishmaniosi Cutanea Cutanea antroponotica da L. tropica Interessa aree urbane della Turchia e India Patologia persistente e cronica permette la trasmissione interumana

42 Leishmaniosi Mucocutanea Sud America: UTA (Bottone di Oriente); ESPUNDIA (grave e mutilante)

43 Leishmaniosi Mucocutanea L. braziliensis causa nell uomo una forma di bottone d oriente che non cicatrizza e tende ad estendersi L infezione dall iniziale lesione può estendersi nella superficie della mucosa oro-nasale causando Espundia La morte frequentemente insorge come consequenza indiretta a causa di: -super-infezioni batteriche -ostruzione delle vie aeree o dell esofago

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45 Leishmaniosi Viscerale Antroponotica da L. donovani: Forma endemico-sporadica che può causare gravi epidemie (India, Africa orientale, penisola Arabica) Kala-azar Kala-azar ha alcuni aspetti in comune con la malaria cronica. Primi giorni causa febbre dum-dum Kala azar causa epato-splenomegalia e severa progressiva cachessia, ingrossamento dei linfonodi, leucopenia, trombocitopenia e relative monocitosi L. donovani si localizza nel midollo osseo, fegato and milza. E fatale nel 90 % dei casi Richiede il ricovero ed il trattamento con con Sali pentavalenti di antimonio

46 Leishmaniosi dermica post-kala-azar (PKDL) In alcuni casi il parassita può non essere completamente eliminato recrudesceze a livello cutaneo in India c e stata una epidemia di kala azar che ha causato oltre vittime Guerra civile in Sudan oltre casi

47 Leishmaniosi viscerale nell Area Mediterranea Interessa i bambini è causata da L. donovani infantum Possono essere infettati anche gli adulti ma in genere non presentano sintomi Nella sua Epidemiologia svolge un ruolo importantissimo il cane Sebbene la forma umana e canina possono presentare incidenze differenti e essere diffuse in aree diverse i parassiti implicati sono identici

48 Leishmaniosi Viscerale Zoonotica da L. infantum I serbatoi sono rappresentati da canidi selvatici (volpi e sciacalli) e domestici (cane). Interessa i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, Medio Oriente, Asia centrale e orientale, Brasile. La malattia mostra un andamento endemico-sporadico senza epidemie. Incremento notevole associato a casi da HIV. Le specie di flebotomi implicate nella trasmissione sono numerose. In Italia questa forma è prevalentemente causata dallo zimodema MON 1 (80% dei casi), nell area vesuviana dallo zimodema MON 72. Malattia riemergente (agente opportunista).

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51 PATOGENESI Caratteristica Istologica comune Accumulo di fagociti mononucleati nei tessuti colpiti La saliva dei flebotomi contiene peptidi calcitoninasimili che inducono richiamo di fagociti e una risposta infiammatoria.

52 Sangue o tessuti infetti Coltivazione in NNN Medium 7-21 gg amastigoti promastigoti

53 Diagnosi Leishmaniosi viscerale: febbre, splenomegalia anemia x 3-6 mesi Sierodiagnosi (problemi: malattie autoimmuni e falsi positivi) Aspirato midollare e ricerca microscopica + esame colturale in Agar-sangue fino a 30 giorni, identificazione mediante tecniche biochimiche e molecolari Leismaniosi cutanea: lesioni compatibili, 3 settimane - 8 mesi Ricerca diretta su strisci di materiale prelevato al bordo delle lesioni Test di intradermoreazione (skin test o test di Montenegro) Ha valore epidemiologico

54 Terapia Terapia di riferimento: Sali organici di antimonio pentavalente (Pentostam -Glucantime ) 20 mg/kg die per via intramuscolare x (40) giorni in caso di L. viscerale x 10 giorni in caso di L. cutanea (anche somministrazione intralesionale) Amfotericina B: formulazioni lipidiche molto efficaci e prive di tossicità formulazione liposomiale x via endovenosa Miltefosina: antitumorale efficace verso le forme viscerali da L.donovani non in vendita in Italia. Basso costo, uso orale.

55 Vaccino non disponibile Lotta e Prevenzione Forme antroponotiche Diagnosi precoce, terapia, lotta ai vettori (insetticidi e zanzariere) Forme zoonotiche eliminazione dell infezione nel serbatoio canino interruzione della trasmissione dal cane all uomo D in Italia: collari impregnati con DELTAMETRINA (repellente/insetticida)

56 Flagellati dell apparato gastroenterico Giardia duodenalis (sinonimi: G. lamblia, G.intestinalis) Uomo ed altri mammiferi Assemblaggi A e B Antico e privo di mitocondri, perossisomi, idrogenosomi, Golgi poco sviluppato I TROFOZOITI Vivono adesi alla mucosa del duodeno e dell ileo (disco ventrale) Raramente nella cistifellea, pancreas, stomaco (acloridria) Forma trofozoitica Metabolicamente attiva

57 Colon Feci Forma cistica (Infestante)

58 CISTI TROFOZOITI

59 Forma cistica: A, microscopia ottica interferenziale; B e C, microscopia ottica a fluorescenza (rosso parete esterna, verde parete interna); D, doppia colorazione fluorescente; E, insieme di A e D.

60 Trofozoite: microscopia elettronica a scansione

61 G. intestinalis : trofozoiti vivono adesi sulla superficie dei villi intestinali. T.E.M.

62 Giardia lamblia: Ciclo Vitale Trasmissione per Via oro-fecale Diretta (istituti psichiatrici, in centri diurni o tra partner sessuali) Indiretta

63 Serbatoio Uomo Animali Selvatici Acque superficiali, oggetti, vegetali contaminati da feci umane infette Trasmissione zoonotica

64 La Giardiasi è una parassitosi ubiquitaria. Colpisce il 2% della popolazione mondiale, in particolare l'età pediatrica, ed è favorita da condizioni igieniche precarie. I serbatoi maggiori in Europa sono costituiti dall Est europeo e dall area mediterranea.

65 Patogenesi Fattori di virulenza non noti Danno nelle cellule su cui si fissano Danno cellulare da linfochine tossiche prodotte dai linfociti T presenti nella mucosa Risoluzione spontanea IgA secretorie Linfociti T helper

66 Clinica Incubazione: 5-25 giorni 50% casi asintomatici Casi acuti: nausa, diarrea con feci acquose e male-odoranti Casi cronici: feci steatorroiche, malassorbimento, calo di peso. Più frequente nei bambini e negli adulti con deficit di IgA, IgG o IgM

67 Diagnosi Dimostrazione delle cisti nelle feci Ricerca di antigeni specifici nelle feci Ricerca di trofozoiti nel duodeno con sondino

68 Trattamento Terapeutico Nitroimidazoli (Metronidazolo e Tinidazolo) Antielmintici (Albendazolo) Antimalarici (Quinacrina)

69 Prevenzione La scrupolosa igiene personale può prevenire la trasmissione interpersonale. Il trattamento dei portatori sani riduce la diffusione dell'infezione, ma se il trattamento dei bambini asintomatici infetti negli asili nido sia conveniente rimane poco chiaro. L'acqua può essere decontaminata mediante ebollizione o riscaldandola ad almeno 70 C per 10 min. Le cisti di Giardia resistono ai livelli ordinari di clorazione dell'acqua per essere efficace la disinfezione basata su iodio deve essere effettuata per almeno 8 h. Alcuni dispositivi di filtrazione possono rimuovere le cisti di Giardia dall'acqua contaminata.

70 Flagellati dell apparato urinario Trichomonas vaginalis Protozoo diffuso in tutto il mondo Trichomoniasi (170 milioni di casi all anno Trasmissione sessuale Facilita la trasmissione del virus HIV

71 Forma a pera, con dimensioni medie di 7-10 mm, ma talvolta può essere lungo anche 25 micron. Presenta quattro flagelli anteriori e un quinto flagello inserito in una membrana ondulante Trichomonas vaginalis L'infezione può coesistere con la gonorrea e altre STD E più frequente nelle donne (circa il 20% di quelle in età fertile)

72 Donna Vagina Uretra Ghiandole di Skene e del Bartholin 50% casi asintomatici Vaginite acuta Uomo Maggioranza di casi asintomatici Uretrite acuta Uretra Prostata Epididimo

73 SINTOMATOLOGIA Nelle donne - Secrezione vaginale schiumosa giallo-verdastra associata a irritazione e indolenzimento di vulva, perineo e cosce -Alcune donne hanno soltanto una secrezione moderata e possono essere portatrici asintomatiche per lungo tempo, anche se possono sviluppare i sintomi dell'infezione in qualsiasi momento. -Casi gravi infiammazione di vulva e perineo - edema delle grandi e piccole labbra. -Le pareti vaginali e la superficie del collo uterino possono mostrare macchie rosse punteggiate a fragola, ma spesso risultano normali o possono presentare piccole quantità di secrezione nei fornici vaginali.

74 SINTOMATOLOGIA - generalmente asintomatici Gli uomini - possono presentare una secrezione uretrale transitoria, schiumosa o purulenta - disuria e pollachiuria limitata spesso al primo mattino. - presentano lieve irritazione uretrale e, talvolta, fastidio al perineo o in regioni pelviche più profonde. - Complicanze rare sono l'epididimite e la prostatite.

75 Nelle Donne la tricomoniasi viene diagnosticata facilmente anche in uno striscio di Papanicolaou Colorazione di Papanicolau

76 Trasmissione di Trichomonas vaginalis Diagnosi Esame microscopico Esame colturale Utilizzo di anticorpi monoclonali Tecniche di PCR

77 PATOGENESI Adesione cellulare epiteliali Emorragie microscopiche Interferenza con la flora batterica, innalzamento ph

78 L uomo è l'unico ospite naturale di Trichomonas Trasmissione per contatto sessuale o durante il passaggio del neonato nel canale del parto. Nell'ambiente esterno il Trichomonas vaginalis sopravvive soltanto per alcune ore ed è quindi possibile, anche se rara, la trasmissione attraverso bagni, biancheria intima od asciugamani infetti (il trichomonas sopravvive fino a 30 minuti in acqua tiepida e per circa un giorno sul copriwater). La malattia è tipica dell'età fertile e molto raramente colpisce prima del menarca o dopo la menopausa.

79 Trattamento Terapeutico Nitroimidazoli somministrati per os (Metronidazolo, Tinidazolo) (concentrazione nell apparato urogenitale)

80 AMEBE A VITA LIBERA Ubiquitarie Fase vegetativa Fase cistica Diversi generi: Naegleria Acanthamoeba Balamuthia Sappinia Hartmannella Vahlkampfia

81 Amebe a Vita Libera Habitat Protozoi amfizoici patogeni emergenti

82 Generi implicati nelle Infezioni Umane Naegleria Balamuthia Acanthamoeba Sappinia

83 Generi implicati nelle Infezioni Umane Hartmannella Vahlkampfia

84 Forme cistiche Hartmannella Naegleria Vahlkampfia Acanthamoeba Sappinia Balamuthia

85 Caratteristiche Forma flagellata Naegleria spp.

86 Patologie a carico del SNC PAE GAE Sappinia Hartmannella Vahlkampfia

87 Patologie a carico della Cornea AK Acanthamoeba Hartmannella Vahlkampfia Fattori di rischio (traumi oculari) Acanthamoeba infezioni cutanee polmonari - ossee - dei seni nasali

88 Patogenesi di Naegleria

89 Genere Acanthamoeba TROFOZOITI CISTE

90 Acanthamoeba spp. Trofozoite Cisti

91 Patogenesi di Acanthamoeba

92 Cheratite amebica

93 Terapia Assenza di protocolli standardizzati di trattamento delle forme encefaliche e meningoencefaliche e delle forme disseminate AIDS-correlate Cocktail di AMFOTERICINA B (via sistemica o intratecale), MICONAZOLO e/o PENTAMIDINA, per cicli prolungati Infezioni oculari da Acanthamoeba spesso risolte da associazioni farmacologiche per uso topico: ESAMIDINA + POLIESAETILENBIGUANIDE o CLOREXIDINA, associate ad un derivato azolico (ITRACONAZOLO o CHETOCONAZOLO) per os.

94 Lotta e Prevenzione Contolli periodici delle piscine, impianti di condizionamento, cisterne etc. Corretto uso e corretta igiene delle lenti a contatto

95 AMEBE PATOGENE DELL APPARATO DIGERENTE Patogena: Entamoeba histolytica Commensali: Entamoeba dispar * E Entamoeba hartmanni

96 Entamoeba histolytica Forma Trofozoitica Dimensioni variabili (14-16 / micron) Movimenti rapidi (forma a siluro) Nucleolo puntiforme e centronucleare Responsabili delle lesioni a carico della mucosa

97 Forma Cistica Presenza di 4 nuclei Diametro di micron Fase infettante e di resistenza nell ambiente

98 Entamoeba histolytica: Ciclo Vitale Assunzione accidentale di cisti mature con cibi o bevande Nello stomaco digestione delle pareti cistiche e passaggio dei protozoi nel piccolo intestino Trofozoiti metacistici divisione e formazione di 8 amebule mononucleate Localizzazione nel CIECO e COLON alterazioni anatomiche di tipo ulcerativo

99 Patogenesi di Entamoeba histolytica

100 Danno a carico della mucosa del cieco e del grosso intestino Attrazione chemiotattica e adesione agli enterociti Rilascio di peptidi (amoebapores) inducenti canali ionici e citolisi degli enterociti Rilascio di proteasi Spiccata attività fagocitaria verso enterociti danneggiati ed emazie Fenomeni di apoptosi Possono superare la barriera intestinale e raggiungere altri organi (FEGATO) per via ematica

101 Portatore asintomatico CLINICA Forme cliniche conclamate Amebiasi intestinale acuta dissenterica e non Colite amebica fulminante Colite amebica cronica Ameboma Amebiasi extraintestinale

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103 Epidemiologia 500 milioni di soggetti portatori o affetti da malattia amebica Distribuzione ubiquitaria zone più colpite Africa (Marocco e Tunisia), Medio Oriente (India e Bangladesh), Centro e Sud America (Messico) Popolazione a rischio omosessuali malati, psichiatrici istituzionalizzati In Italia: prevalenza di infezioni asintomatiche da E. dispar, casi sporadici da E. histolytica in soggetti che x turismo o lavoro hanno soggiornato nei paesi suddetti o avuto contatti con extracomunitari infetti

104 Diagnosi Esame coproscopico: ricerca forme cistiche (emazie fagocitate) Isolamento colturale e tipizzazione (elettroforesi isoenzimi, PCR) Test ELISA x ricerca di antigeni specie-specifici direttamente nelle feci (solo trofozoiti) Nelle forme invasive: sierodiagnosi, indagini strumentali (rettocolonscopia, ecotomografia, RMN), eventuali prelievi bioptici

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106 Terapia Portatori sintomatici: amebicidi luminali (paromomicina solfato) Forme sintomatiche acute o croniche intestinali ed extra-intestinali: amebicidi tissutali (derivati 5-nitroimidazolici come metronidazolo, tinidazolo, ornidazolo) + amebicida luminale Prevenzione Paesi in via di sviluppo: informazione Paesi industrializzati: collaborazione fra touroperators e centri specializzati

107 Toxoplasma gondii (sporozoo dixeno) a) ingestione di cisti o oocisti sporulate b) negli enterociti (ileo) serie di divisioni asessuate Schizonti contenenti 4-32 merozoiti c) trasformazione in macrogametociti ( 1 gamete femminile) o microgametociti ( gameti maschili flagellati) d) Fecondazione e formazione di oocisti eliminate con le feci e)sporulazione (2-7 gg 25 C umidità) meiosi 8 sporozoiti resistenti x anni nell ambiente

108 Gatto (felini) sono ospiti definitivi (riproduzione sessuata) si infettano mangiando roditori uccelli e altre prede contenenti cisti e/o vegetali contenenti oocisti sporulate Oocisti non sporulate non infettanti Oocisti sporulate infettanti

109 Tutti gli animali omeotermi (ospiti intermedi) si contaminano ingerendo cisti o oocisti sporulate Formazione di tachizoiti Invasione del torrente circolatorio Capacità di Penetrare in macrofagi cellule gliali cellule muscolari

110 I Tachizoiti x via ematica in 15 gg raggiungono Sistema nervoso centrale - retina - muscoli Nelle cellule si trasformano in Bradizoiti all interno di cisti Le Cisti sono infettanti resistono al freddo e acidità gastrica distrutte da calore e congelamento

111 Uomo è ospite terminale occasionale (riproduzione asessuata) Vie di trasmissione 1) Ingestione di cisti (carne di maiale, pecora, capra, cavallo, cacciagione, cruda o poco cotta) alimenti crudi venuti a contatto con carne infetta 2) Ingestione di oocisti x contatto con gatto o con lettiera, consumo di verdure o frutti crudi contaminati o assunzione di acqua o bevande 3) Via transplacentare

112

113 Immunità umorale e cellulare IgM persistono alcuni anni IgG persistono tutta la vita Macrofagi Soggetti Immunodeficenti Forme cliniche molto gravi a livello cerebrale, polmonare etc. con necrosi tissutale Toxoplasmosi da riattivazione in soggetti immunodepressi (HIV+)

114 Forme cliniche della Toxoplasmosi umana Acquisita asintomatica nell 80% dei casi linfoadenopatia cervico-occipitale, febbre, astenia corioretiniti Congenita infezione primaria materna durante la gestazione riattivazione in gestante HIV+ I trimestre: assenza di lesioni o aborto spontaneo o lesioni oculari e neurologiche II trimestre: corioretinite o encefalite III trimestre forme inapparenti di toxoplasmosi congenita o corioretinite individuata tardivamente nella vita del bambino Da riattivazione

115 Idrocefalo dovuto a toxoplasmosi Corioretinite

116 Trattamento terapeutico Inibitori dei Folati (Pirimetamina sulfadiazina) Prevenzione Gravidanza (sieronegativa) misure igienicodietetiche Individui HIV+ e trapiantati chemioprofilassi

117 Plasmodi e Malaria zanzare del genere Anopheles Zanzara Anopheles di 400 specie solo 60 sono vettori di plasmodi ospiti definitivi (moltiplicazione sessuata sporogonica)

118 Uomo Infetto unico serbatoio di plasmodi ospite intermedio (moltiplicazione asessuata schizogonica)

119

120 5-15 g

121

122 Ciclo esoeritrocitario Forma infettante mobile Lunghezza micron Entro 1 h raggiungono le cellule epatiche Carica Infettante P. falciparum 10 sporozoiti Altre specie sporozoiti Internalizzazione negli epatociti Perdita del complesso apicale Sporozoite Divisione ripetuta del nucleo P. vivax e P. ovale rimangono per settimane e mesi in forma quiescente (ipnozoiti) causando recidive

123 Ciclo esoeritrocitario Divisione del citoplasma Formazione e liberazione dei merozoiti Invasione del torrente circolatorio Invasione degli eritrociti La durata della schizogonia esoeritrocitaria varia a seconda della specie considerata Schizonte epatico 5,5-15 gg

124 Ciclo Eritrocitario Coincide con l inizio della sintomatologia Stadio immaturo ad anello Nell eritrocita i merozoiti si trasformano in trofozoiti Localizzazione centrale Glicolisi anaerobia Digestione della emoglobina che viene trasformata in pigmento malarico o emozoina

125 Ciclo Eritrocitario Accrescimento dei trofozoiti che occupano tutto l eritrocita Serie di divisioni binarie del nucleo Nuovi nuclei spesso si dispongono a rosetta Formazione di schizonti eritrocitari Rottura delle emazie Trofozoite maturo Liberazione di merozoiti che invadono altre emazie

126 Ciclo Eritrocitario Merozoite Dopo vari cicli schizogonici ematici Merozoiti danno origine alle forme sessuate dette gametociti Produzione con ritmi circadiani Rimangono nelle emazie fino a quando non viene raggiunto lo stomaco delle Anopheles che li ingeriscono

127 Lo sviluppo del parassita produce nelle emazie alterazioni di colore, volume, formazione di granuli e protuberanze I residui di membrana e l emozoina presenti in circolo vengono fagocitati dai fagociti (fegato, milza, midollo osseo) Sincronia dello sviluppo e della lisi delle emazie Parossismo Malarico eritrociti infettati da plasmodio Febbre Brividi Sudorazione con rilascio di Citochine (IL1 IL6 IL8 TNFalfa) Splenomegalia - Anemia Periodicità diversa (velocità del ciclo schizogonico nelle diverse specie) P.falciparum 48 h (Terzana maligna) P.Vivax 48 h (Terzana benigna) - P.ovale 48 h (Terzana benigna) P.Malariae 72 h (Quartana)

128 Ciclo Sessuato o sporogonico (Anopheles) Eritrociti contenenti i gametociti introdotti col pasto ematico Nello stomaco rottura delle emazie Macrogametociti maturano e diventano gameti femminili; microgametociti formano microgameti flagellati maschili Fecondazione e formazione dello zigote (da 20 min a 2 h dopo il pasto) Zigote assume forma vermicolare detta Oocinete che raggiunge la lamina basale divisione meiotica Oocisti (24 h dal pasto) Accrescimento proporzionale alla temperatura esterna, divisione dei nuclei e formazione di migliaia di sporozoiti Rottura dell oocisti e liberazione di sporozoiti mobili che invadono le ghiandole salivari

129 Modalità di trasmissione anormali Via placentare Trasfusione sanguigna Contaminazione sanguigna con siringhe

130 milioni casi/anno 42% umanità vive nelle aree a rischio 1 milione decessi/anno (bambini sotto 5 anni) 45 30

131 Resistenza naturale alla Malaria Anomalie genetiche dei globuli rossi - Popolazioni africane Duffy negative resistenti a P.vivax -Alterazione G6PD -Talassemia -Anemia falciforme

132 Risposta Immunitaria e Vaccini Stato di premunizione: si acquista gradualmente (anni) si perde in pochi mesi importanza della zona Immunità cellulo mediata ceppo specifica, breve e rivolta verso gli stadi eritrocitari Vaccino: Difficile messa a punto finora solo stadio-specifici basati sullo stadio preeritrocitario sugli stadi ematici asessuati impedire la formazione dello zigote nella zanzara (vaccino altruista)

133 Profilassi Norme comportamentali prevenzione contatto uomo/vettore Chemioprofilassi valutata caso per caso in base alla zona (OMS) Farmaci consigliati (5): Clorochina schizonticida ematico Clorochina + proguanile Meflochina schizonticida ematico Doxiciclina (resistenza multipla) Atovaquone + proguanile

134 TERAPIA a) guarigione clinica (eliminazione completa dei sintomi e prevenzione d delle recrudescenze) scopi b) cura radicale (guarigione clinica ed eliminazione totale dei parassiti) Resistenza ai farmaci (12) Relativa o Completa Farmaci di origine naturale e di sintesi Azione farmacologica: schizonticidi epatici o ematici, gametocitocidi Scelta dipende dalla zona in cui è stata contratta l infezione Via di somministrazione orale o endovenosa a seconda della gravità

135 ELMINTI Phylum Phylum PLATYHELMINTHES NEMATHELMINTHES (vermi piatti) (vermi cilindrici) Classe Classe CESTODA NEMATODA (Tenie Echinococco) (Trichinella Ossiuri)

136 Nematodi e Cestodi Parassiti eteroxeni Endoparassiti con una serie di ospiti in cui svolgono fasi diverse del ciclo vitale o. Definitivo o. Intermedio o. di Trasporto o. Terminale In cui si compie la fase riproduttiva In cui si compie una fase per la formazione di forme infettanti che si trasmettono all ospite definitivo Viene infestato accidentalmente da forme infettanti Ospite in cui l infezione si esaurisce

137 PLATELMINTI CARATTERISTICHE STRUTTURALI Corpo appiattito Presenza di un tegumento Sistema digerente incompleto o assente Sistema respiratorio assente Sistema circolatorio assente Quasi tutti ermafroditi Il prodotto della fecondazione sono le uova Gli altri apparati sono strutturati in modo rudimentale

138 CESTODI Vermi nastriformi - segmentati (proglottidi) ermafroditi Parassiti eteroxeni

139 I Cestodi Endoparassiti specializzati possono raggiungere lunghezze fino a metri Il loro corpo allungato e nastriforme consta di 3 parti caratteristiche: 1) Scolice - dotato di ventose ed uncini per l'adesione alla parete intestinale dell'ospite 2) Collo - la zona di accrescimento dell'animale 3) Strobilo - il tratto più o meno lungo costituito da proglottidi prodotte dal collo e spinte lontano da esso tramite la formazione di nuove proglottidi. Queste contengono l'apparato riproduttore e consentono la riproduzione sessuale che, in questi parassiti, è imponente per il numero di uova fecondate prodotte

140 A: Proglottidi immature B: Proglottidi parzialmente mature C: Proglottidi mature Proglottidi in diverso stadio di maturazione

141 L apparato riproduttore completo occupa la quasi totalita' dello spazio. La tendenza del sistema maschile a svilupparsi prima di quello femminile rappresenta l'ostacolo all'autofecondazione entro la stessa proglottide Ovidutto e dotti spermatici sboccano in un atrio genitale comune proglottide sessualmente matura

142 Ermafroditi - in ogni proglottide si hanno i due apparati genitali maschile e femminile Posseggono un apparato escretore e un sistema nervoso con un plesso cefalico da cui partono due cordoni nervosi principali che percorrono lo strobilo lungo i due margini laterali. Ciclo biologico con ospite intermedio

143 Epidermide priva di ciglia - costituita da un sinciziopoggia sulla muscolatura - ricca di pliche e microvilli (aumentano notevolmente la superficie dell'animale e permettono di assorbire il materiale nutritivo già digerito) La muscolatura è costituita da uno strato circolare ed uno strato longitudinale; altri muscoli trasversali e dorsoventrali si trovano più in profondità nel parenchima. L'apparato escretore è costituito da protonefridi e da due canali laterali, o vasi acquiferi, che partono dallo scolice e arrivano fino alla fine dello strobilo ove sfociano all'esterno tramite due pori escretori. La respirazione avviene per diffusione, ma nelle fasi endoparassitarie presentano un metabolismo anaerobio.

144 Le Teniasi Infestazioni intestinali da vermi adulti causate da: Taenia solium e Taenia saginata Infestazioni di organi e parenchimi profondi da forme larvali rappresentate da: Cisticercosi (forme larvali di alcune specie di tenie es. Taenia solium) Idatidosi (forme larvali di Echinococco)

145 Taenia solium Visione completa di una Taenia solium Scolice Proglottide

146 Il verme adulto misura 2-3 metri (8) con proglottidi ognuna delle quali misura da 5 mm. a 12 mm a seconda dello stato di maturazione Le proglottidi una volta mature, si riempiono di uova e si dilatano irregolarmente. Taenia solium può produrre fino a uova per proglottide

147 E dotato di 4 ventose e di un rostrello con uncini disposti su 2 cerchi che le permettono di attaccarsi alla mucosa intestinale Scolice di Taenia solium

148

149 Proglottide matura di Taenia solium

150 L uomo è l ospite definitivo di Taenia solium Ingestione di carne di maiale cruda o poco cotta contenente cisticerchi infestazione da verme adulto Ingestione accidentale di uova Cisticercosi

151 Ospite intermedio di Taenia solium

152 Taenia solium e Taenia saginata Le oncosfere penetrano a livello intestinale e attraverso la circolazione, arrivano a i muscoli Il bovino (T.saginata) o il maiale (T. solium) si infettano mediante ingestione di vegetazione contaminata Ambiente esterno: rottura della proglottide e ingestione delle uova da parte del maiale /bovino Ingestione carne con forme larvali Le forme adulte possono sopravvivere nell intestino fino a 25 anni le proglottidi (raramente le uova) emesse con le feci rimangono nell ambiente esterno

153 2 mesi 9-12 settimane 5-6 proglottidi al giorno

154 Cisticerco di Taenia solium

155 Manifestazione parallela Epidemiologia Diffusione tra popolazioni a basso livello igienico che consumano carne cruda di suino Assenza nei paesi musulmani In Italia: eradicazione (anni 60); circa 20 casi all anno di cisticercosi in anziani o individui provenienti da zone endemiche (India, Cina, Nuova Guinea, America Centrale e Meridionale, Africa)

156 Clinica Infestazione da verme adulto: spesso asintomatica Anoressia, bulimia, disturbi intestinali, nausea, vomito, sintomatologia nervosa Cisticercosi: Localizzazioni sottocutanee e muscolari asintomatiche o dolore e debolezza SNC (60-90% casi) epilessia, emiparesi, danneggiamento del visus, problemi motori, intorpidimento, perdita della sensibilità, aumento della pressione intracranica, mal di testa Occhio (25% casi) disturbi della visione

157 Diagnostica Infestazione da verme adulto Ricerca delle uova nelle feci: indistinguibili da quelle di T. saginata Diagnosi a livello di specie: studio delle proglottidi o dello scolice Cisticercosi SNC: valutazione dei segni clinici; incubazione media 5 anni, ma variabilità (1-30 anni) In generale, utilizzo di tecniche x immagini (TAC RMN); ricerca di antigeni specifici con immuno-blot; biopsia (esame microscopico e molecolare)

158 Trattamento Infestazione da verme adulto Praziquantel: unica dose da 5 mg/kg dopo pasto leggero Cisticercosi SNC trattamento sintomatico, chirurgico e/o chemioterapico 1.Praziquantel 50 mg/kg al dì x 2 settimane; 2. Albendazolo

159 Lotta e Prevenzione Coinvolgimento delle autorità di Sanità Pubblica e Veterinaria Suini non devono venire a contatto con feci umane Consumo di carne suina e derivati ben cotti - congelamento a -10 C x 48 ore (nel cuore del prodotto)

160 Scolice con 4 ventose Taenia saginata

161 Maggiori ramificazioni uova Si contraggono attivamente e forzano lo sfintere anale Proglottide matura di Taenia saginata

162 Ospite intermedio di Taenia saginata

163 Sopravvivono x anni temono l essiccamento Larve si localizzano nel tessuto adiposo del bovino Infestanti x l uomo da settimane a 2-3 anni

164 Epidemiologia Diffusione nei paesi dove si consuma carne bovina cruda Etiopia, Kenya, Paesi dell ex Unione sovietica, Polonia, Serbia, Croazia, Romania, Nord Africa, Centro e Sud America, Sud-Est asiatico In Italia focolai in Piemonte e Lazio nuovo canale di introduzione consumo di carni argentine e dell Est-Europeo (metacestodi spesso sfuggono al controllo ispettivo)

165 Clinica Sensazione della fuoriuscita delle proglottidi Dolore epigastrico, nausea, costipazione o diarrea, vomito, salivazione, lievi dolori addominali (mattino) Perdita di appetito e di peso, debolezza, vertigini o attacchi di fame, incremento di peso e ipoglicemia

166 Diagnostica e Trattamento Reperimento ed analisi delle proglottidi fuoriuscite Uso terapeutico di Praziquantel (Niclosamide 2g in unica somministrazione; Albendazolo mg in unica somministrazione) LOTTA e PREVENZIONE Miglioramento condizioni Socio-Economiche Controlli ispettivi Educazione alimentare Congelamento nel cuore della massa -10 C x 48 h

167 Genere Echinococcus 4 specie (granulosus, multilocularis, vogeli, oligarthrus) Uomo = ospite accidentale delle forme larvali E. granulosus nell uomo è l agente eziologico della echinococcosi cistica o idatidosi Ampia diffusione in Italia e nei paesi dove si pratica la pastorizia La forma adulta vive nell intestino tenue del cane e dei canidi Lo scolice è armato: rostrello con doppia corona di uncini Uova: rotondeggianti, micron, guscio spesso e striato radialmente Esemplare adulto di E. granulosus, 3-6 mm di lunghezza

168 Idatidosi gg Echinococcus granulosus O. definitivo Il verme adulto è specifico per il cane la larva può parassitare ovini, suini etc. e L UOMO Vitali x 2 anni La larva si sviluppa all interno di una cisti nel tessuto dell ospite e dopo 3 settimane raggiunge dimensioni elevate

169 Oncosfere di E. granulosus

170 La forme larvali o Scolici (5-10 cm) si sviluppano in cisti o idatidi ripiene di un liquido limpido detto liquido idatideo. Le cisti nella cavità addominale possono raggiungere anche i cm di diametro, e contenere fino a litri di liquido.

171 13 cm Sezione istologica Cisti idatidea ( * ) Cerebrale Aspetti di Cisti idatidea di Echinococcus granulosus La parete è costituita: strato fibroso esterno (ospite) strato intermedio (parassita) e uno strato interno -germinativo (parassita) dal quale originano le vescicole proligere contenenti i protoscolici

172 Cisti a livello polmonare Sintomi: febbricola-tosse-manifestazioni-urticarioidi dolori toracici

173 Ciste Le cisti a livello epatico sono responsabili di febbricola dolore in ipocondrio destro ittero per ostruzione a livello biliare Epatomegalia

174 Coliche renali Rene con cisti idatidea

175 Rene con cisti idatidea scoppiata

176 Echinococcus granulosus: protoscolici e sabbia idatidea nel liquido di una cisti (al microscopio ottico). Il liquido idatideo contenente scolici distaccati e uncini di scolici morti prende il nome di sabbia idatidea.

177 ECHINOCOCCUS GRANULOSUS I protoscolici misurano circa μ di lunghezza e µ di larghezza.

178 Protoscolice Maturo

179 I protoscolici maturi, osservabili nel liquido idatideo, hanno 4 ventose e un rostrello con uncini.

180 I protoscolici maturi possono invaginarsi e dare origine a cisti figlie In seguito alla rottura spontanea o chirurgica delle cisti idatidee può avere origine una echinococcosi secondaria

181 Epidemiologia Importantissima zoonosi diffusa in tutto il mondo In Italia è particolarmente diffusa nel Centro- Sud e nelle Isole. La Sardegna è una delle regioni a maggiore endemia (circa 165 casi/anno di interventi chirurgici; mortalità pari a 0,8%). Echinococcosi canina è in calo: dal 45% nel 1959 al 8% nel 2003; in aumento nell ultimo triennio

182 Terapia Asportazione chirurgica delle cisti Chemioterapia a base di benzoimidazolici (mebendazolo e albendazolo) Trattamenti percutanei: PAIR (puntura, aspirazione, iniezione di agenti scolicidi, riaspirazione)

183 LOTTA E PREVENZIONE Controllo veterinario in sede di macellazione Non alimentare il cane con visceri crudi anche se di provenienza certa Nelle aree endemiche i cani pastore e rurali dovrebbero essere trattati periodicamente contro il parassita (praziquantel 3.5 mg/kg in unica dose, via orale o sottocutanea) ricovero in box distruzione delle feci emesse nelle 48 h Uomo: norme igieniche, particolare cura nel lavaggio delle verdure

184 Il principale ospite definitivo è la volpe Gli ospiti intermedi sono i roditori selvatici L Uomo è ospite terminale Distribuzione a macchia di leopardo, forse legata alla presenza di popolazioni di arvicole E. multilocularis mm, 2-5 proglottidi Forma larvale cisti idatidea alveolare con matrice gelatinosa; crescita invasiva Fegatometastasi (solo trattamento farmacologico con albendazolo)

185 DIFFUSIONE: Europa (Nord, Centro ed Est); Nord America; India, Cina, Giappone. In Italia: Provincia di Bolzano. L Uomo si infesta consumando funghi crudi e frutti di bosco (mirtilli e fragole) mal lavati e contaminati da feci di volpe

186 ELMINTI Phylum NEMATHELMINTHES (vermi cilindrici) Classe NEMATODA (Ossiuri Ascaridi Trichinella)

187 NEMATODI Corpo allungato, cilindrico, fusiforme e filamentoso Corpo rivestito da cuticola e privo di segmentazione Forme libere incolori forme parassite biancastre La parete del corpo è costituita da un sacco muscolo-cutaneo in cui sono compresi l apparato escretore e il sistema nervoso. Nella cavità del corpo è contenuto l apparato digerente e quello riproduttore Apertura boccale (estremità anteriore) apertura anale (apice caudale) Generalmente i sessi sono separati Dimorfismo sessuale (femmina di maggiori dimensioni)

188 OSSIURI 2 specie di ossiuri parassitano l uomo Enterobius vermicularis Enterobius gregorii Ingestione di uova Liberazione delle larve nel duodeno Maturità sessuale nel cieco OSSIURO Femm. Lungh mm, largh mm Masch. Lungh. 3-5 mm, largh mm Femmina gravida accumula le uova negli uteri e migra verso l ano, deposita le uova e muore

189 Enterobiosi (1 miliardo di casi/anno) Parassitosi cosmopolita molto frequente nelle comunità infantili Reinfestazioni cicliche anche dei conviventi Uova possono essere veicolate dalla polvere e aderiscono alla biancheria Il parassita si fissa nel cieco, appendice, ileo e colon, penetrando con l estremità cefalica nella mucosa (ulcerazioni, emorragie infezioni secondarie) Nell apparato genitale femminile granulomi e peritonite pelvica cronica Infestazioni asintomatiche. In età pediatrica: prurito perianale notturno, insonnia, perdita dell appetito e di peso

190 Diagnosi: Scotch Test ripetuto 3 volte Terapia: mebendazolo, albendazolo, pirantel Ripetere dopo 2-3 settimane Trattare i conviventi Lotta e prevenzione: Trattamento dei casi, Educazione sanitaria, cura dell igiene personale ed ambientale.

191 Genere Trichinella Nematodi comprendenti 8 specie indistinguibili morfologicamente, tutte patogene o potenzialmente patogene per l uomo. 5 specie infettano solo i mammiferi e le larve si incapsulano nei muscoli, tra queste è importante T. spiralis che presenta una distribuzione cosmopolita. Importata in Italia con suini infetti o carni infette Causano una zoonosi detta Trichinellosi

192 Trichinella spp. Ciclo vitale Inizialmente eosinofilia di grado elevato e caratteristico edema periorbitale. Forma cronica spesso asintomatica. Complicanze (rare) più severe, talora fatali: miocardite, polmonite, peritonite, o collasso cardiocircolatorio nel contesto di un quadro tossiemico.

193 Larva incistata di Trichinella spp. in biopsia muscolare Larva di Trichinella spp. liberata dalla cisti

194 Fase intestinale larve dallo stomaco in passano nel tenue e penetrano nelle cellule epiteliali In h subiscono 4 mute adulti attrazione sessuale mediata da feromoni, entro 48 h fecondazione Dopo 5-6 g le femmine liberano larve, attraverso i capillari ed i vasi linfatici disseminazione

195 Fase parenterale Larve che raggiungono muscoli striati si sviluppano all interno di cellule nutrici dove possono sopravvivere per decenni Formazione di cisti Metabolismo anaerobico x cui resistono alla putrefazione

196 Larva F M La femmina adulta produce fino a 1500 larve x g La fecondità è inversamente proporzionale alla carica infestante ed alla risposta immunitaria

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