SCALA DI RISALITA PER ITTIOFAUNA

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1 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI CASALGRASSO E RACCONIGI IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE MAIRA in località Berroni - Documentazione integrativa a seguito della Conferenza dei Servizi del 27/10/2016 rif. prot. 2016/82445 del GRUPPO DI PROGETTAZIONE STUDIO DI INGEGNERIA Dott. Ing. ANTONIO CAPELLINO Via Rosa Bianca, Mondovì - (CN) 0174/ info@studiocapellino.it PEC antonio.capellino@ingpec.eu Dott. Arch. DANIELE BORGNA Via G. Pascoli, 39/ Mondovì (CN) daniele.borgna@studiocapellino.it Dott. Ing. ALBERTO BONELLO Strada di Pascomonti Mondovì (CN) alberto.bonello@studiocapellino.it Geom. ALBERTO BALSAMO S.S. 28 Nord, Mondovì (CN) alberto.balsamo@studiocapellino.it SCALA DI RISALITA PER ITTIOFAUNA Dott. Biol. NICOLA POLISCIANO Via Martiri d Ungheria, Seveso (MB) nicola.polisciano@tiscali.it nicola.polisciano@pec.enpab.it RICHIEDENTI GREEN POWER S.r.l. Via Gaetano Filangieri, TORINO (TO) C.F. e P.Iva green.power.srl@legalmail.it Olivero Piero Osvaldo DATA PROGETTO Novembre 2014 DATA INTEGRAZIONI DATA Febbraio 2017 LAVORO SCALA RAC 001/02 Elaborato 12 Si riservano tutti i diritti di divulgazione e/o riproduzione del presente documento senza specifica autorizzazione ai sensi della legge n.633 e s.m. ed int.

2 Regione Piemonte PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI RACCONIGI IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE MAIRA località Berroni Scala di risalita per l ittiofauna Approfondimenti sulla compatibilità dell opera progettata con le Linee Guida Tecniche per la progettazione e il monitoraggio dei passaggi per la libera circolazione dell ittiofauna (Regione Piemonte, 2015) Piano di monitoraggio della funzionalità Data Progetto Novembre 2014 Data Integrazioni Febbraio 2017 Scala Elaborato Estensore dello studio/integrazioni: Proponente: Dott. Biol. Nicola Polisciano Via Martiri d Ungheria, Seveso (MB) nicola.polisciano@tiscali.it nicola.polisciano@pec.enpab.it

3 Sommario 1 Premessa Sintesi degli elementi costitutivi della scala Stato attuale dell ittiofauna nell intorno dell area progettuale Specie ittiche target e periodo migratorio Accorgimenti tecnici nella realizzazione di una scala sulla base delle caratteristiche comportamentali e natatorie delle specie target Compatibilità parametri idraulici della presente infrastruttura e capacità natatorie delle specie target Verifiche sull attrattività della scala di risalita progettata Principi generali dell etologia dei pesci in relazione ai passaggi pesci Attrattività di una scala di risalita Localizzazione del passaggio Portata di attrazione Attrattività dell opera progettata Piano di monitoraggio della funzionalità di una scala di risalita Attività di monitoraggio previste per la verifica della funzionalità della scala di risalita progettata Scelta della modalità di monitoraggio Catture con nasse Tecnica della marcatura con pit-tags accoppiata all uso di antenne Specie ittiche oggetto di marcatura Periodi indicati per la cattura Metodo di campionamento Durata del monitoraggio e cronoprogramma attività Catture con nasse Tecnica della marcatura con pit tags accoppiata all uso di antenne Attività di manutenzione previste per la scala di risalita progettata Bibliografia... 15

4 1 Premessa Il presente documento è stato prodotto in risposta alla nota pervenuta dall Ufficio Biodiversità ed Aree naturali Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio della Regione Piemonte (registro n del ) nell ambito dell iniziativa per la produzione di energia idroelettrica con sfruttamento del salto idraulico esistente sul torrente Maira a servizio del Consorzio Massa Prati in località Berroni comune di Casalgrasso e Racconigi. L Organo Tecnico sopracitato avanzava al Proponente la richiesta di verificare ed eventualmente rivedere la scala di risalita progettata nel rispetto delle Linee Guida Tecniche per la progettazione e il monitoraggio dei passaggi per la libera circolazione dell ittiofauna (Regione Piemonte, 2015) e di predisporre un piano di monitoraggio della funzionalità della scala stessa. Con l obiettivo quindi di produrre un elaborato che possa valutare la corretta progettazione della scala in relazione alle norme tecniche di, si è proceduto a: inquadrare sinteticamente gli elementi tecnici e dimensionali della scala di risalita progettata; inquadrare sinteticamente la fauna ittica presente nell intorno dell area progettuale; valutare la compatibilità dei parametri idraulici dimensionali della scala con le specie target presenti nell intorno dell area progettuale; valutare l attrattività della scala sia in relazione alle portate disponibili, derivate e rilasciate dai diversi organi di regolazione dell impianto sia in relazione alla sua localizzazione. 1

5 2 Sintesi degli elementi costitutivi della scala La scala di risalita progettata si colloca in sponda sinistra adiacentemente all impianto principale. Il passaggio è di tipo tecnico a vertical slot ed è composto da 22 vasche, delle dimensioni di 1,80 m di lunghezza e 1,60 m di larghezza. Le fenditure verticali, disposte tutte sullo stesso lato, hanno larghezza pari a 23,9 cm. Con riferimento all elaborato di progetto Relazione tecnica, le principali caratteristiche dimensionali dell opera sono le seguenti: Tabella 1 Caratteristiche della scala di risalita Portata di alimentazione (l/s) 200 Dislivello tra le vasche (cm) 15 Lunghezza singola vasca (m) 1,80 Larghezza singola vasca (m) 1,60 Rapporto lunghezza/larghezza bacini 1,125 Pendenza (%) 8,3 Larghezza fenditura (cm) 23,9 Potenza dissipata (W/m 3 ) Stato attuale dell ittiofauna nell intorno dell area progettuale Lo stato dell ittiocenosi è stato ricostruito da fonte bibliografica consultando il documento tecnico regionale Ittiofauna del Piemonte 2011 (attività di censimento 2009) che inquadra e fornisce dati esaustivi sull ittiofauna presente nei corsi d acqua di pertinenza territoriale. All interno del sopracitato documento, sono riportati i risultati dei censimenti condotti sull intero reticolo idrografico regionale. L approfondita indagine, necessaria per definire da un punto di vista qualitativo e quantitativo l ittiocenosi piemontese, ha interessato 428 stazioni di campionamento, che sono state selezionate sulla base di: richieste della normativa di (D.Lgs 152/06 e della Direttiva Quadro sulle Acqua 2000/60/CE) che ha imposto l individuazione di una rete di monitoraggio su cui effettuare rilievi ogni 3 anni finalizzati alla valutazione generale dello stato dell ittiofauna e dello stato ambientale dei corsi d acqua con verifica degli obiettivi di qualità; ulteriori approfondimenti sui reticoli provinciali, per i quali si è pianificato un campionamento ogni 6 anni, da cui ricavare un analisi più dettagliata per l aggiornamento dei piani ittici regionale e provinciali e per la gestione dell ittiofauna. All interno della rete regionale, per il torrente Maira sono state individuate 7 stazioni: 2 appartenenti alla rete provinciale e 5 alla rete regionale. Di seguito si riporta una tabella riassuntiva e la localizzazione su base cartografica della sola stazione più prossima alla traversa di derivazione che si colloca circa 3,6 km a monte della stessa. A valle del punto in cui è previsto il nuovo impianto idroelettrico, non è presente alcuna stazione. Tabella 2 Stazione ittica più prossima alla traversa monitorata sul torrente Maira per la redazione del documento Ittiofauna del Piemonte (2011) Codice stazione Comune Coordinate X (UTM 32) Coordinate Y (UTM 32) Racconigi

6 Figura 1 Localizzazione cartografica della stazione ittica appartenente alla rete di monitoraggio regionale Localizzazione progetto di derivazione Stazione di monitoraggio rete regionale Il dato derivante dalla fonte bibliografica denota una comunità costituita principalmente da ciprinidi reofili con presenza anche di ciprinidi limnofili. Le popolazioni più abbondanti e strutturate sono risultate quelle del cavedano, vairone, gobione e alborella. È presente anche una buona popolazioni di ghiozzo padano; tutti gli altri ciprinidi sono invece scarsamente rappresentati. Da segnalare il rinvenimento anche del salmonide trota fario. Tabella 3 Specie ittiche rinvenute nel torrente Maira nella stazione (anno di monitoraggio 2009) Specie ittica Famiglia di appartenenza Allegato alla Direttiva Habitat T. Maira 92/43/CEE Racconigi (021050) Alborella Cyprinidae 4 Barbo Cyprinidae II-V 2b Carassius spp. Cyprinidae 1 Cavedano Cyprinidae 4 Ghiozzo padano Gobiidae 3b Gobione Cyprinidae 4 Persico sole Cyprinidae 1 Sanguinerola Cyprinidae 1 Scardola Cyprinidae 1 Triotto Cyprinidae 1 Trota fario Salmonidae 1 Vairone Cyprinidae II-V 4 Legenda: 1-sporadica/accidentale, 2- presente, 3- abbondante, 4-molto abbondante a- presenti almeno il 30 % di giovani (in fase pre-riproduttiva) o il 20 % di adulti (sessualmente maturi) rispetto al numero totale degli individui della popolazione oppure presenti individui giovani in netta prevalenza; gli adulti sono numericamente rappresentati per meno del 20% della popolazione. b- presenti individui adulti in netta prevalenza; i giovani sono numericamente rappresentati per meno del 30 % della popolazione oppure presenti esclusivamente individui giovani. c- Presenti esclusivamente individui adulti 3

7 Al fine di fornire un quadro più completo sulla comunità ittica ed in particolare sulle specie di interesse conservazionistico presenti anche nel tratto d interesse, sono state esaminate le informazioni del formulario standard Rete NATURA 2000 del SIC IT Parco di Racconigi e Boschi lungo il Torrente Maira dal momento che l impianto ricade parzialmente nella pertinenza territoriale di questa area protetta. ( Tabella 4 Specie ittica Specie ittiche di interesse conservazionistico presenti nel SIC IT Famiglia di appartenenza Allegato alla Direttiva Habitat 92/43/CEE Parco Racconigi e Boschi lungo il Torrente Maira SIC IT Consistenza della popolazione Conservazione Isolamento Valutazione globale Barbo comune Cyprinidae Allegato II-V C B C C Barbo canino Cyprinidae Allegato II-V C B C C Cobite comune Cobitidae Allegato II C B C C Lasca Cyprinidae Allegato II C B C C Scazzone Cottidae Allegato II C B C C Trota Salmonidae Allegato II marmorata Vairone Cyprinidae Allegato II-V C B C C Consistenza della popolazione (dimensione della popolazione nel sito rispetto alle dimensioni della popolazione a livello nazionale): 100%< A<15%, 15%<B<2%, 2%<A<0% Conservazione: A= conservazione eccellente, B= buona conservazione, C= conservazione media o limitata Isolamento: A =popolazione (in gran parte) isolata, B= popolazione non isolata ma ai margini dell area di distribuzione, C = popolazione non isolata all interno di una vasta fascia di distribuzione Valutazione globale: A= valore eccellente, B= valore buono, C = valore significativo 4 Specie ittiche target e periodo migratorio Dai risultati dei monitoraggi e del formulario sopracitati, si evince come nel tratto di fiume considerato sia dominante la presenza di forme ciprinicole, con riferimento alle specie reofile, tipiche di ambienti alpini di fondovalle quali il barbo, il cavedano ed il vairone. La presenza di salmonidi e cottidi, pur non evidenziata nei campionamenti del 2009, è da ritenersi estremamente probabile, essendo trota marmorata e scazzone ben distribuiti nel bacino del Maira e nel fiume Po nella zona di confluenza, oltre che essere segnalati nel formulario standard del SIC d interesse. La valutazione sull attrattività della scala dovrà tener conto soprattutto degli spostamenti a fini riproduttivi delle specie maggiormente presenti nel tratto poiché questi sono uno dei fattori che possono determinarne il successo riproduttivo o meno di un pesce; pertanto la verifica dovrà essere effettuata nei due periodi chiave delle specie maggiormente rappresentative del tratto: aprile-maggio coincidente con il periodo migratorio dei ciprinidi reofili, in particolare vairione e ottobre/novembre con quello della trota marmorata (previa verifica di una sua reale frequentazione del tratto). 5 Accorgimenti tecnici nella realizzazione di una scala sulla base delle caratteristiche comportamentali e natatorie delle specie target Nella realizzazione di un passaggio pesci particolare attenzione deve essere prestata nel dimensionare la portata transitante nelle vasche; la velocità di tali acque non deve infatti impedire al pesce di poter risalire e deve quindi risultare inferiore alla velocità sostenibile dal pesce, ossia deve essere compatibile alle sue capacità natatorie. 4

8 Generalmente per i pesci possono essere individuate tre tipologie di nuoto: attività di crociera (cruising activity): può essere mantenuta per ore senza causare nessun rilevante mutamento fisiologico nell organismo, mediante l utilizzo dell attività muscolare aerobica; attività di spunto (burst activity) necessita uno sforzo intenso che non può essere mantenuto a lungo generalmente associata a brusche accelerazioni; attività sostenuta (sustained activity): può essere mantenuta per alcuni minuti ma stanca il pesce; è un attività sia di tipo aerobica sia anaerobica. Questi tipi di attività sono correlate a delle velocità, a loro volta legate alla lunghezza del pesce, e alle fibre muscolari presenti nella pinna caudale che forniscono la spinta propulsiva. Dai dati sperimentali, la distanza percorsa da un pesce (D) ad ogni ondulazione del corpo può variare tra le 0,6 e 0,8 volte la sua lunghezza (L) (Wardle, 1975). La velocità di nuoto può pertanto essere espressa come segue: V= D*f con f ad indicare la frequenza di ondulazione. La massima velocità di nuoto risulta perciò dipendente della massima frequenza di spinta della pinna caudale; tale frequenza è limitata dal tempo minimo (t) tra due contrazioni paraventrali che assicurano la propulsione al pesce. L espressione di cui sopra diventa: V=0,7*(L/2t) con L la lunghezza del pesce. Videler nel 1993 ha messo a punto un equazione sulla base di risultati sperimentali che correla la lunghezza dell esemplare di riferimento con la velocità massima sostenibile e la velocità massima di crociera secondo le formule: V max = 0,4 +7,4*L V cr = 2,3*L 0,8 La velocità di nuoto, oltre ad essere legata a delle capacità intrinseche del pesce, può anche essere influenzata da delle variabili esterne quali la temperatura delle acque. È stato dimostrato infatti che la massima velocità di nuoto di un pesce può aumentare sensibilmente con l aumentare della temperatura anche se al contempo però si verifica una diminuzione della resistenza alla corrente poiché si ha un consumo maggiore di glicogeno che diminuendo rapidamente, riduce le riserve muscolari limitando a sua volta la resistenza del pesce. Per i salmonidi si riportano le seguenti velocità massime di crociera estratte da formulazioni proposte da Beach (1984) e riprese da Larinier (2002). Tali velocità vengono mantenute da qualche secondo fino anche a più di un minuto. Le velocità di scatto, sebbene non riportate dai due autori, risultano decisamente superiori alle massime di crociera, almeno pari a 2 m/s per soggetti di 20 cm. 5

9 Tabella 5 Capacità natatorie dei salmonidi e del vairone Taglia (cm) Temperature ( C) Velocità massima di crociera (m/s) Velocità di scatto (m/s) Salmonidi ,4 >1, >2 15 2,6 >2, ,1 >2, >3 15 3,8 > 3,8 Vairone ,34-0,36 1,14-1,28 * per il vairone non disponendo di dati sperimentali si è usata la formula di Videler (1993); si sottolinea comunque che tale formula non è speciespecifica; prove sperimentali hanno invece dimostrato che nel punto in cui la velocità di corrente risulta essere più elevata è ammissibile anche una velocità fino a 1,5 m/s per comunità a ciprinidi reofili e limnofili 6 Compatibilità parametri idraulici della presente infrastruttura e capacità natatorie delle specie target Come evidenziato nel capitoli precedenti, la capacità natatoria dell ittiofauna è dipendente da una serie di fattori. Affinchè un passaggio sia idoneo alla risalita di tutte le specie è indispensabile adottare valori cautelativi di velocità massima all interno dei bacini ed è inoltre importante che tale velocità si mantenga solo in tratti brevi del passaggio (fenditure e stramazzi), con anche alcune zone intermedie in cui il pesce può riprendersi dallo sforzo connesso al superamento di questi tratti ad alta velocità. Al fine di verificare la funzionalità dell opera, ossia la capacità della stessa di essere il più possibile usufruibile dalle specie ittiche, in particolare dalle specie target, si è proceduto con il controllo della rispondenza di alcuni parametri idraulici e dimensionali ai range previsti dalle Linee guida per la progettazione e il monitoraggio dei passaggi per la libera circolazione della fauna ittica della Regione Piemonte (2015). Per quanto concerne in particolare le velocità massime riscontrabili nei punti a corrente maggiore, queste devono essere sempre inferiori a 1,5 m/s per un contesto di comunità a ciprinidi reofili. Il dislivello tra due bacini successivi ammissibile è di circa 20 cm con un massimo di 25 cm per popolamenti a salmonidi o per salti particolarmente alti; per popolamenti polispecifici sono previsti dislivelli inferiori. Un altro parametro fondamentale da verificare in fase di progettazione è dato dalla potenza volumetrica dissipata, i cui valori devono essere compresi tra 200 e 180 W/m 3, valore sopportabile dai salmonidi, 150 W/m 3 valore per i ciprinidi reofili e tra 150 e 100 W/m 3 valore per i ciprinidi limnofili. In aggiunta anche la pendenza complessiva del passaggio pesci deve essere attentamente valutata, in quanto questa non deve essere superiore al 10%, con possibilità di arrivare fino al 15% in caso di bacini di riposo. Di seguito vengono presentati i dati idraulici calcolati da progetto e i limiti previsti da linee guida di a garanzia di una buona funzionalità della scala di risalita. 6

10 Tabella 6 Verifica parametri idraulici-capacità natatorie specie target Parametri di progetto Parametri consentiti/ capacità natatorie specie target Compatibilità Velocità Velocità massima 1,05 nella fenditura (m/s) ammissibile 1,5 sì Velocità nei bacini (m/s) 0,16 Velocità di crociera vairone 0,34-0,38 sì Potenza dissipata (W/m 3 ) 128 Potenza dissipata consentita per una comunità a ciprinidi circa 150 sì reofili (W/m 3 ) Larghezza fenditura (cm) 23,9 Larghezza minima fenditura 20 sì Pendenza (%) 8,3 Pendenza massima 10 sì Dislivello tra bacini (cm) 15 Dislivello consentito < 20 sì Rapporto lunghezza Rapporto lunghezza vasca e circa 7 volte vasca e dimensioni dimensioni fessura fessura 7-12 volte sì Come si evince dalla tabella di cui sopra la scala risulta completamente compatibile con quanto normato od indicato dalle Linee Guida sopracitate. 7 Verifiche sull attrattività della scala di risalita progettata 7.1 Principi generali dell etologia dei pesci in relazione ai passaggi pesci Per attitudine, necessità fisiologiche e biologiche, la fauna ittica tende a compiere spostamenti a fini trofici e riproduttivi lungo l asta. Quando migra verso monte si porta al punto più estremo raggiungibile liberamente, sino a quando non s imbatte lungo il percorso in un ostacolo invalicabile (manufatto antropico o salto naturale) o non si trova in condizioni idrodinamiche sfavorevoli (velocità elevate, eccessiva turbolenza, zone di ricircolo, etc.) tali da non garantirgli più la possibilità di migrare verso monte. Di seguito vengono rappresentati schematicamente due casi di disposizione di una traversa rispetto al flusso di corrente e viene discusso il comportamento del pesce in relazione a questa disposizione. a) b) Traversa Traversa Nel caso a) traversa obliqua rispetto al flusso- il pesce che percorre la sponda idrografica sinistra si porta naturalmente nel punto più a monte possibile che si trova proprio nella medesima sponda mentre il pesce che si trova in sponda idrografica destra si porterà verso la sponda idrografica sinistra (punto più a monte); nel caso b) traversa ortogonale rispetto al flusso - il punto più a monte è rappresentato dall intera traversa di derivazione. 7.2 Attrattività di una scala di risalita Sulla base di quanto sopraesposto, la localizzazione dell imbocco del passaggio deve quindi essere posizionata nel punto più a monte raggiungibile dall ittiofauna in risalita. 7

11 In tale punto dovrà essere altresì garantita la presenza di un adeguato flusso della corrente che sia chiaramente riconoscibile dall ittiofauna Localizzazione del passaggio La corretta ubicazione del passaggio pesci è fondamentale al fine di garantire la corretta attrattività per le specie in risalita. Nel far questo è necessario considerare i seguenti aspetti: il passaggio collocato su una sponda è preferibile rispetto ad una collocazione centrale in quanto i pesci si spostano lungo le sponde ancor di più in corsi d acqua con consistenti portate; non sono infatti in grado di rimanere per troppo tempo in corrente; il passaggio collocato nelle vicinanze delle opere di derivazione è preferibile rispetto a quello sulle sponde opposte; l ingresso del passaggio posto nel punto più a monte dello sbarramento, soprattutto nei casi di sbarramenti obliqui, rispetto alla direttrici del corso d acqua, garantisce un elevata attrattività; per grandi sbarramenti (superiori ai m) soprattutto se ortogonali all alveo del corso d acqua, è possibile optare nella realizzazione di due passaggi su entrambe le sponde ma anche la realizzazione di un unico passaggio può essere sufficiente; i punti di sbocco a monte devono essere ubicati nelle zone di alveo stabili, evitando condizioni di asciutta e quindi preferendo la vicinanza con le direttrici fluviali principali; lo sbocco di uscita non deve essere collocato in corrispondenza di una zona ad elevata velocità di corrente e deve essere adeguatamente protetto. Relativamente alla scala in questione, il suo posizionamento risulta ottimale in quanto collocato sulla medesima sponda in cui è concentrato il rilascio della portata turbinata dai due impianti Portata di attrazione Dal momento che l ittiofauna tende a spostarsi seguendo il filone principale della corrente in alveo, il deflusso in corrispondenza dell imbocco di valle del passaggio dovrà essere individuabile nell alveo anche ad una certa distanza dallo sbarramento. Andrà in particolare garantito che il deflusso di competenza del passaggio per pesci non subisca interferenza a causa di altri flussi e/o correnti. L attrattività del passaggio (possibilità di essere individuato a distanza) dipende dalla direzione del deflusso e dalla portata di competenza del passaggio. Maggiore è la portata che costituisce il filone della corrente defluente in alveo che indirizza la risalita verso l imbocco di valle del passaggio, maggiore risulta l attrattività del passaggio; questa attrattività è anche garantita dalla direzione del deflusso. Come regola generale, si assume che il filone della corrente di attrazione deve essere di entità sufficiente a competere con eventuali altre portate presenti in alveo a valle dello sbarramento (ad es. portate sfiorate o rilasciate a valle dello sbarramento mediante organi mobili, etc.), cioè che possa essere chiaramente identificata dall ittiofauna in migrazione rispetto ad altri flussi. La riconoscibilità del deflusso di competenza del passaggio per pesci deve essere assicurata da un valore di portata di attrazione compreso al minimo tra l 1% ed il 5% della portata del fiume presente in alveo a valle dello sbarramento durante il periodo migratorio. Il momento migratorio più importante per la fauna ittica è quello relativo alla riproduzione; motivo per cui è proprio in questa stagione che deve essere garantita la massima efficienza della scala. 8

12 Per quanto concerne la scala in questione, considerando la comunità ittica rinvenuta e potenziale (ciprinidi reofili e trota marmorata), è necessario garantirne la massima funzionalità nel periodo che va da marzo a maggio e da ottobre a novembre, così come anche indicato dal documento tecnico della Regione Piemonte (zona ittica mista). 7.3 Attrattività dell opera progettata Per dimostrare l attrattività della prevista scala di risalita è necessario prima di tutto illustrare la localizzazione dei diversi rilasci e poi considerare le portate che saranno fatte defluire da ognuno di questi dispositivi. L impianto in progetto è del tipo a salto concentrato e consterà di due impianti che deriveranno e rilasceranno in sponda sinistra al piede della traversa poco a monte dello sbocco della scala di risalita. Adiacentemente all impianto denominato A, è presente un canale che riceverà le portate provenienti da due luci sottobattenti Il DMV individuato sarà ripartito tra passaggio pesci e le due luci sottobattenti. Di seguito vengono analizzate le portate in gioco defluenti dai diversi organi di rilascio e dimostrata l attrattività della scala progettata nei periodi migratori delle specie target. Figura 2 Estratto planimetrico progetto Tabella 7 Portate disponibili, derivata e rilasciate per l impianto in progetto Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic Portata media disponibile (m 3 /s) 9,465 10,989 16,214 19,130 28,511 18,440 4,876 2,126 6,384 10,143 16,853 13,931 Portata media derivata (m 3 /s)* 9,465 10,989 16,214 19,010 28,300 18,229 4,698 2,009 6,286 10,143 16,853 13,931 Portata media rilasciata (m 3 /s) 1,261 1,261 1,380 1,850 7,258 3,382 1,474 1,253 1,368 1,261 2,475 1,632 * al netto del prelievo irriguo del Consorzio La portata rilasciata sarà ripartita dai diversi organi di rilascio secondo la seguente tabella. 9

13 Tabella 8 Portata media rilasciata alla traversa (m 3 /s) Portate defluente dalle luce sottobattenti DMV (m 3 /s) Portata defluente dalla scala (m 3 /s) % portata di attrazione (solo portata della scala) su portata media rilasciata a valle dello sbarramento Portate rilasciate e di attrazione per la scala con in evidenza i periodi migratori dei ciprinidi reofili e trota marmorata Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic 0,000 0,000 0,119 0,589 5,997 2,121 0,021 0,000 0,000 0,000 1,213 0,370 1,061 1,061 1,061 1,061 1,061 1,061 1,252 1,053 1,168 1,061 1,061 1,061 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 0,200 >100 >100 > ,3 9,4 > ,4 54 Come si evince dalla tabella di cui sopra la portata di attrazione, soprattutto nel periodo migratorio delle specie target individuate, soddisfa le norme tecniche in materia essendo sempre ben superiore al range tra l 1 e il 5% della portata che viene rilasciata a valle dello sbarramento. L attrazione viene comunque sempre garantita grazie all importante rilascio delle portate turbinate dagli impianti principali e dalla portata defluente dal canale adiacente (luce sottobattenti), non considerate nel calcolo effettuato nella soprariportata tabella ma comunque influenti, in quanto il rilascio da queste tre opere convoglierà l acqua sempre nella medesima parte di alveo dove è collocata anche la scala di risalita. 8 Piano di monitoraggio della funzionalità di una scala di risalita Al fine di verificare la funzionalità di un passaggio pesci è necessario sottoporlo a monitoraggio, sia da un punto di vista idraulico sia da un punto di vista dell efficienza nel garantire il transito delle specie ittiche. Secondo quanto previsto dalla Linee Guida di Settore (Regione Piemonte), la verifica dei parametri idraulici dovrà essenzialmente orientarsi ad un analisi delle velocità della corrente, tiranti idrici e portata defluente in diverse condizioni idrologiche. In particolare sarà opportuno effettuare tali verifiche per l intero range di funzionamento del passaggio, con attenzione agli estremi, ossia nelle condizioni di massimo e minimo dislivello DH tra monte e valle dello sbarramento. La valutazione invece dell efficienza nel garantire il passaggio dei pesci attraverso il dispositivo può essere condotta con: metodi indiretti che consistono in campionamenti a monte dello sbarramento in più tratti in modo da poter valutare le modifiche alla composizione in specie ed alla struttura di popolazione a seguito della realizzazione del passaggio, concentrandosi maggiormente sulle specie con capacità migratorie più accentuate. I campionamenti andranno comunque condotti anche a valle del passaggio per effettuare adeguati confronti con la situazione riscontrata a monte. metodi diretti che consistono in ispezioni visive, catture nel passaggio, marcatura e ricattura, telemetria, videoregistrazione. Le ispezioni visive saranno finalizzate a verificare la presenza di ittiofauna lungo il passaggio e possono essere accoppiate ad un campionamento condotto all interno della scala con elettrostorditore, da eseguirsi una volta che l imbocco di uscita e d ingresso della scala sono stati bloccati. Questa 10

14 tipologia di rilievo fotografa unicamente la situazione al momento del campionamento ma non è in grado di evidenziare ciò che accade in altri momenti o condizioni idrologiche. Le catture con nasse ubicate presso l uscita di monte costituiscono la tecnica di monitoraggio più comune anche se richiede costante presenza di personale qualificato durante tutta la permanenza della nassa nella scala, al fine di evitare sovraffolamenti o comunque occlusione della stessa a causa di materiale flottante. Un ulteriore tecnica che può essere attuata nella verifica della funzionalità dei passaggi per pesci è la marcatura di esemplari catturati a valle e la verifica dell avvenuto passaggio a monte o mediante la precedente modalità (cattura con nasse) o mediante ricattura con elettrostorditore a monte. La marcatura può essere effettuata mediante elastomeri, sostanze a base di silicone che vengono iniettate superficialmente nell esemplare, pan jet oppure targhette esterne per soggetti di taglia grossa. Per studi di maggiore dettaglio in cui sia di interesse analizzare separatamente il comportamento di singoli individui, sono invece utilizzabili marcature con pit-tags che vengono iniettati direttamente nel ventre dell animale; in questo modo vengono identificati univocamente gli esemplari che verranno poi catturati, l uso di antenne da posizionare lungo il passaggio, coprendo l intera sezione di deflusso, combinate a dei data loggers consentiranno di registrare inoltre data ed ora dell eventuale passaggio degli esemplari marcati. Un ulteriore e più complessa modalità di monitoraggio dell efficacia di un passaggio per pesci consiste però nell impiego di tecniche telemetriche, ed in particolare del radio-tracking. L applicazione di questa tecnica consiste nel catturare gli esemplari da sottoporre a monitoraggio, anestetizzarli ed impiantare nella cavità ventrale una trasmittente radio (possono essere previste modalità alternative di impianto esterno). Ad ogni esemplare è assegnata una singola frequenza radio (ed è quindi univocamente identificabile) sulla quale la trasmittente impiantata trasmette un segnale con un numero predefinito di pulsazioni al minuto. Grazie al segnale trasmesso, ogni esemplare può essere seguito nel suo percorso tramite riceventi manuali o stazioni di monitoraggio fisse dotate di apposite antenne. L impiego di tale tecnica consente di monitorare in tempo reale e/o in continuo la localizzazione di ogni esemplare. Un ultima tecnica utilizzabile prevede invece l impiego di videocamere che vengono posizionate in vani o locali adiacenti ad una vasca (possibilmente quella di calma) del passaggio ed eventualmente separati da quest ultima da vetrate; in tal modo è possibile registrare in tempo reale lo spostamento del pesce da valle e monte e soprattutto di farlo in maniera continua, avendo così la possibilità di studiarne le migrazioni non solo durante il periodo pre-riproduttivo ma anche durante l attività trofica. 9 Attività di monitoraggio previste per la verifica della funzionalità della scala di risalita progettata 9.1 Scelta della modalità di monitoraggio Date le caratteristiche della scala prevista sulla traversa e del corso d acqua su cui è prevista la realizzazione dell impianto, si esclude la possibilità di monitorarne la funzionalità attraverso la tecnica della marcatura e ricattura o videocamere. Nel primo caso le dimensioni importanti dell alveo, riducono le possibilità di ricatturare un pesce a monte una volta che questo è stato marcato a valle; viceversa per quanto riguarda la videoregistrazione non sarà possibile creare un vano per posizionare la telecamera proprio per il grosso ingombro di tutte le altre opere e del canale del Consorzio. Si propone pertanto un attività di verifica attraverso due modalità alternative che verrà attuata per tre anni successivi all attivazione dell impianto: catture con nasse, che verranno posizionate presso l imbocco dell ultima vasca a monte della scala; 11

15 tecnica della marcatura con pit tags Catture con nasse La cattura con nasse verrà effettuata posizionando questi strumenti, nel periodo migratorio delle specie presenti nell area progettuale, nell ultima vasca di monte della scala. L ittiologo incaricato selezionerà due giornate durante i mesi di aprile e maggio in cui effettuerà la verifica della migrazione riproduttiva dei ciprinidi reofili e due giornate nel periodo di ottobre, novembre per la migrazione dei salmonidi. La nassa dovrà essere controllata periodicamente per prevenire fenomeni di occlusione a causa del materiale trasportato a valle dalla corrente, che potrebbe causare danni all attrezzatura e soprattutto alterare le condizioni idrodinamiche locali, inficiando la bontà dei risultati (il pesce potrebbe infatti essere indotto a spostarsi a valle o a permanere nel passaggio senza completare la risalita). Si dovrà inoltre avere cura che i pesci catturati non permangano a lungo nella nassa, al fine di evitare danni e mortalità per eventuali densità elevate. Il controllo della nassa con classificazione degli esemplari catturati andrà effettuato almeno 2 volte al giorno: mattina (verifica della rimonta notturna) e pomeriggio (verifica della rimonta diurna) Tecnica della marcatura con pit-tags accoppiata all uso di antenne L impiego di tale tecnica prevede lo studio e l inserimento di pit-tags in 100 esemplari appartenenti a specie diverse. La marcatura avviene previa anestesia ed è condotta tramite una minima incisione sulla cavità ventrale del pesce seguita dall inserimento del pit-tag (che può essere di varie dimensioni commerciali, dagli 8 mm in su) tramite l impiego di specifici iniettori. Verranno inoltre installate delle antenne lungo il passaggio che combinate a dei data-loggers saranno in grado di registrare data e ora del passaggio degli esemplari marcati Specie ittiche oggetto di marcatura Data la comunità ittica presente e la vocazionalità del tratto, le specie che saranno oggetto di studio saranno ciprinicole reofile e salmonicole. I campionamenti che verranno condotti a valle della traversa per la cattura degli esemplari da marcare consentiranno di individuare i soggetti di maggior dimensioni delle specie autoctone più presenti in modo tale da indirizzare principalmente su di queste l attività di studio Periodi indicati per la cattura Dal momento che la comunità ittica presente, come indicato nei capitoli precedenti, è rappresentata da ciprinidi reofili e probabilmente da trote marmorate, il campionamento e la cattura dei soggetti da marcare avverrà nel mese di aprile e ottobre Metodo di campionamento Per la cattura dei soggetti da marcare, si procederà all esecuzione di attività di elettropesca principalmente a guado. Il censimento della fauna ittica verrà realizzato, a valle della traversa, durante il periodo di aprile e ottobre e interesserà un tratto minimo di 300 m. Nel dettaglio l'azione di monitoraggio si articolerà nelle seguenti fasi: cattura per mezzo di elettropesca; contenimento dei soggetti pescati in ceste munite di aeratori; suddivisione del pescato in ceste o nasse a riva per l'immediato riconoscimento; identificazione e misura di lunghezza e peso di tutti gli esemplari catturati e selezione di 100 soggetti da marcare; operazioni di marcatura e rilascio del pescato. 12

16 9.2 Durata del monitoraggio e cronoprogramma attività Il periodo di monitoraggio avrà una durata triennale e verrà avviato al termine dei lavori, questo per evitare interferenze del cantiere con la migrazione del pesce e per valutare effettivamente l efficacia della scala con il nuovo assetto idraulico-morfologico del fiume determinato dall inserimento dell impianto sulla traversa. In questo triennio sarà possibile distinguere e individuare diverse fasi di attività a seconda della tipologia di monitoraggio che verrà eseguito. Si ricorda che, prima dell inizio dei lavori in alveo, verranno effettuati dei censimenti ittici a monte e a valle della traversa per determinare la composizione della comunità ittica (fase ante operam) come anche riportato nel documento Piano di Monitoraggio Ambientale Catture con nasse Per la cattura con nasse si individuano tre fasi: fase 1: si espleterà in aprile/maggio (periodo migratorio dei ciprinidi reofili) e in ottobre/novembre (periodo migratorio dei salmonidi) del 1 anno post attivazione impianto e avrà l obiettivo di censire tutte le specie risalite e rivenute nella rete indicando anche a quali classi di taglia appartengano; fase2: si espleterà in aprile/maggio (periodo migratorio dei ciprinidi reofili) e in ottobre/novembre (periodo migratorio dei salmonidi) del 2 anno post attivazione impianto e avrà l obiettivo di effettuare una verifica sulla risalita delle specie rinvenute o non censite al 1 anno; fase 3: si espleterà in aprile/maggio (periodo migratorio dei ciprinidi reofili) e in ottobre/novembre (periodo migratorio dei salmonidi) del 3 anno post attivazione impianto e avrà l obiettivo di effettuare una nuova verifica sulla risalita delle specie rinvenute o non censite al 1 o 2 anno. Al termine di ogni anno di monitoraggio verrà redatto un report dettagliato dei risultati ottenuti Tecnica della marcatura con pit tags accoppiata all uso di antenne Per la tecnica della marcatura con pit-tags, si individuano tre fasi: fase 1: si espleterà in aprile/maggio (periodo migratorio dei ciprinidi reofili) e in ottobre/novembre (periodo migratorio della trota marmorata) del 1 anno post attivazione impianto e avrà l obiettivo di censire la comunità ittica a valle della traversa e di marcare 100 esemplari. Contestualmente verranno installate lungo il passaggio le antenne; fase 2: si espleterà in aprile/maggio (periodo migratorio dei ciprinidi reofili) e in ottobre/novembre (periodo migratorio della trota marmorata) del 2 anno post attivazione impianto e avrà l obiettivo di effettuare un ulteriore verifica sulle migrazioni a scopo riproduttivo effettuando nuove marcature a valle; fase 3: si espleterà in aprile/maggio (periodo migratorio dei ciprinidi reofili) e in ottobre/novembre (periodo migratorio della trota marmorata) del 3 anno post attivazione impianto e avrà l obiettivo di effettuare una nuova verifica sulla risalita delle specie rinvenute o non censite al 1 o 2 anno. Al termine di ogni anno di monitoraggio verrà redatto un report dettagliato dei risultati ottenuti. 10 Attività di manutenzione previste per la scala di risalita progettata I passaggi per pesci verranno sottoposto a manutenzione periodica in modo da garantire il mantenimento nel tempo di condizioni adeguate per un corretto funzionamento. Verranno in particolare verificate, attraverso indagini visive, che tutte le sezioni di transito della portata siano libere e non risultino ostruite da materiale flottante trasportato a valle dalla corrente o da materiale accumulatosi sul fondo delle vasche. 13

17 Verrà effettuato un sopralluogo con ispezione visiva con periodicità mensile, percorrendo il tratto accessibile del passaggio e verificando l assenza delle suddette criticità. Qualora queste dovessero presentarsi si dovrà operare in modo da ripristinare le condizioni di deflusso e, ove necessario, andrà interrotta l alimentazione del passaggio e si dovrà procedere con l intervento degli operatori all interno della scala. L indagine andrà effettuata con particolare attenzione prima dell inizio della stagione migratoria della fauna ittica, e pertanto, vista la struttura della comunità presente, indicativamente a marzo/aprile e settembre/ottobre. La manutenzione straordinaria andrà effettuata ogni qualvolta un evento eccezionale renda inefficiente i passaggi, generalmente a causa di piene con elevata trasporto di materiali galleggianti e non. 14

18 11 Bibliografia A.A.V.V., Linee guida per la progettazione e il monitoraggio dei passaggi per la libera circolazione dell ittiofauna. Regione Piemonte. Settore Tutela e Gestione della fauna selvatica ed acquatica. Beach MH., Fish pass design-criteria for the design and approval of fish passes and other structures to facilitate the passage of migratory. Ministry of Agriculture, Fisheries and Food - Directorate of Fisheries Research, 78: Larinier M.,Porcher J.P.,Travade F., Fishways: biological basis, design criteria and monitoring. Bulletin Français de Pêche et Pisciculture 364, 21 (1): Regione Piemonte, Ittiofauna del Piemonte. Assessorato all Agricoltura e Foreste e alla Caccia e Pesca.Settore Tutela e Gestione della Fauna Selvatica e Acquatica. Torino. Videler J.J., Fish Swimming. 260 pp Wardle, C.S Limit of fish swimming speed. Nature, London, 225:

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