CENSIMENTO DEI GELSI CAMPESTRI DEL COMUNE DI GERENZANO. Anno Il Gelso Associazione Culturale Ambientale Gerenzano
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- Arnoldo Borrelli
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1 CENSIMENTO DEI GELSI CAMPESTRI DEL COMUNE DI GERENZANO Anno 2010
2 INTRODUZIONE Albero solitario nella campagna, mutilato in inverno e rigoglioso in estate, simbolo di un tempo che non c è più. Sarà capitato a tutti, durante una passeggiata fra i campi, di imbattersi in questa curiosa pianta domandandosi: perché è qui? Che funzione aveva? Quanti anni ha? Quanti ce ne sono? Alcune delle risposte a queste domande vengono date in questa relazione sul Censimento dei gelsi campestri di Gerenzano, progetto realizzato dall Associazione Il Gelso. L idea del censimento è nata dal ritrovamento di una fotografia aerea di Gerenzano datata 1936, della quale sorprende l aspetto del territorio rappresentato: il nucleo storico delle corti, le strade bianche, i tracciati delle rogge e tantissimi appezzamenti agricoli, disseminati di filari di gelso. Il numero di gelsi raffigurati è impressionante e fa capire quanto fosse importante questa pianta per la vita dell epoca: le sue foglie infatti costituivano l alimentazione per il baco da seta, allevato da tutte le famiglie contadine fino al secondo dopoguerra. Inoltre, le numerose aziende tessili e manifatturiere del territorio basavano su questa attività la raccolta della loro materia prima. Questo albero rappresenta quindi un elemento di congiunzione con il passato, poiché ci fa ricordare non solo le tradizioni ma anche com era il paesaggio che vedevano i nostri nonni; ecco perché la nostra Associazione lo ha scelto come proprio nome e simbolo. La volontà di contare, mappare e fotografare i gelsi rimasti nasce quindi dalla necessità di mantenere e trasmettere questa memoria storica, rimarcando anche l urgente necessità di una maggiore tutela del nostro territorio.
3 I GELSI E IL TERRITORIO DI GERENZANO Quelli che vediamo ancora oggi sono gli ultimi esemplari di un ampia popolazione di gelsi che riempivano le aree agricole di Gerenzano. La fotografia aerea sotto riportata rappresenta Gerenzano nel 1936: si riconoscono la via Einaudi e la via Fagnani, l inizio di via Inglesina e di via per Uboldo, la via San Giacomo e quella che non era ancora la via Manzoni, che portava a Saronno attraversando le campagne. Da notare, inoltre, il laghetto della Cascina Laghett, creato da una cava d argilla e poi interrato a partire dagli anni Cinquanta. Osservando attentamente le aree agricole, ciò che colpisce immediatamente è la presenza di lunghi filari punteggiati, che disegnano geometrie squadrate: sono i filari di gelso, piantati lungo il perimetro dei campi. L ALLEVAMENTO DEL BACO DA SETA Ma perché c erano così tanti gelsi? Perché le loro foglie costituivano l alimentazione dei bachi da seta (Bombyx mori), che venivano allevati da quasi tutte le famiglie contadine di un tempo. Questa pratica rappresentava solo un attività secondaria, che consentiva di portare qualche soldo in più nell economia famigliare. Attraverso un intervista alla signora Luigia Vanzulli (classe 1914) si è cercato di ricostruire come venivano allevati i bachi da seta. Innanzitutto il compito di accudire i bachi da seta era di competenza di donne e bambini, che trascorrevano più tempo in casa rispetto agli uomini, impegnati nel lavoro nei campi o in fabbrica. I bruchi (detti cavaler ) venivano allevati al buio in apposite stanze o in cucina, dove la presenza del camino permetteva di mantenere una temperatura costante di circa 20 gradi. Venivano sistemati in appositi scaffali (detti castell ), i cui ripiani erano composti da cannucce intrecciate che venivano ricoperte di carta. Dal momento dell acquisto delle uova o dei neonati presso il Consorzio agrario, trascorrevano circa 40 giorni prima del loro passaggio al bosco : quando infatti i bruchi raggiungevano i 6 7 cm di lunghezza venivano
4 disposte sulle mensole del castell alcuni rametti di bruc o brugo, disposti in mazzetti e poi aperti, in modo che i bruchi potessero arrampicarsi per costruire il bozzolo. Durante la fase di maturazione i bachi venivano alimentati con le foglie di gelso: gli uomini potavano i gelsi e portavano i rami raccolti in fascine alle donne, che tagliavano finemente le foglie per darle in pasto ai bruchi almeno tre volte al giorno. Le foglie dovevano essere freschissime e somministrate entro 2 3 giorni. Un altro aspetto importante era la pulizia degli animali e del castell : infatti per ottenere dei bozzoli di buona qualità era necessario eliminare ogni tipo di impurità, eliminando gli escrementi dei bruchi. Il castell veniva pulito ogni giorno, al mattino o alla sera, e i bambini dovevano addirittura pulire le zampette dei bruchi. Quando i bruchi avevano completato la formazione del bozzolo di seta, questi erano pronti per essere venduti; c erano degli addetti delle aziende tessili che passavano per le case e li acquistavano direttamente. I gelsi si trovavano all interno dei cortili ma, come testimoniato dalla fotografia del 1936, soprattutto nei campi, disposti in filari; nel mezzo veniva coltivato foraggio per il bestiame o ortaggi per la cucina domestica. La potatura dei gelsi, o capitozzatura, avveniva all inizio della primavera o in autunno, intorno alla festa di San Martino (11 novembre). Un simpatico ricordo della signora Luigia è il seguente: quando pioveva o faceva freddo, capitava che se l ultimo ripiano del castell era libero i bambini ci andassero a dormire perché la stanza era riscaldata; inoltre poteva succedere che le famiglie contadine si prestassero a vicenda le foglie di gelso, in modo da salvare la produzione. Esemplari di Bombyx mori tra foglie di gelso (fonte: web)
5 SCHEDA BOTANICA Famiglia: Moraceae Genere: Morus Il gelso è una pianta arborea appartenente all ordine Urticales e alla famiglia delle Moraceae, originario dell Asia, ma introdotto e poi naturalizzato in tutta l area mediterranea. Le due specie più note del genere Morus, sono: Il gelso bianco (Morus alba L.) Il gelso nero (Morus nigra L.) Le due specie sono molto simili e si distinguono per alcuni caratteri botanici, in particolare il frutto, che è più scuro nel gelso nero. Pur avendo un origine comune (Asia), il gelso bianco è originario della Cina ed era coltivato nell Asia occidentale come nutrimento del baco da seta. Il gelso nero, invece, è stato introdotto in Europa nel Cinquecento per il legno e i frutti, e solo successivamente usato per l allevamento del baco da seta, anche se le sue foglie hanno sempre costituito un nutrimento piuttosto scadente per i bachi. Il gelso è comunemente coltivato a capitozza, con un breve tronco da cui si dipartono numerosi rami arcuati, sottoposti a potatura periodica. Potatura che gli conferisce la sua caratteristica forma, simbolo di una campagna che oggi sta scomparendo. MORUS NIGRA Altezza: m. Chioma: densa e sferica Tronco: eretto, largamente ramificato con corteccia bruna a piccole scaglie. Ramuli pubescenti. Foglie: decidue, semplici, cuoriformi, leggermente pelose nella pagina inferiore, margine dentato. Fiori: ermafroditi e unisessuali (prevalenti). Fiori maschili in brevi amenti, fiori femminili in infiorescenze subglobose. Frutti: infruttescenze (falso frutto detto sorosio) carnose, ovali di 2 4 cm di colore nero violaceo a maturazione (more). Eduli ma acidule finché immature. MORUS ALBA Altezza: m (anche 20 m se lasciata sviluppare naturalmente). Chioma: densa e sferica Tronco: eretto, largamente ramificato con corteccia bruna a piccole scaglie. Ramuli lisci e glabri. Foglie: decidue, cuoriformi, intere o irregolarmente lobate (a 1 3 lobi), glabre nella pagina inferiore, margine dentato. Fiori: ermafroditi e unisessuali (prevalenti). Fiori maschili in brevi amenti, fiori femminili in infiorescenze subglobose. Frutti: infruttescenze (falso frutto detto sorosio) carnose, ovali di 2 4 cm di colore bianco rosato, dolci anche se immature.
6 IL CENSIMENTO METODO Il censimento è avvenuto tramite indagini di campo nella porzione agricola del territorio comunale di Gerenzano, che è stata suddivisa in 7 aree di rilievo. I rilievi si sono svolti nei giorni 7 e 27 febbraio 2010 per il periodo invernale, mentre per quello estivo nelle date 25 giugno e 31 luglio Per ogni uscita è stata compilata una scheda riportante i seguenti dati: codice univoco progressivo assegnato all albero; specie (Morus alba o nigra); area di rilievo; circonferenza del fusto; altezza totale dell albero, rami compresi; altezza del solo fusto; note particolari. La posizione di ogni gelso individuato è stata rilevata mediante palmare GPS per la restituzione in cartografia; inoltre ogni gelso è stato fotografato nel suo aspetto invernale ed estivo. RISULTATI Nelle campagne di Gerenzano sono stati individuati 22 gelsi, di cui 2 giovani e 1 deceduto; 6 gelsi inoltre ricadono all interno del Parco Sovracomunale Fontanile di San Giacomo. La specie più diffusa è Morus alba, con 19 esemplari. Il gelso più grande invece è un maestoso Morus nigra con 9 metri di altezza e avente una circonferenza del fusto pari a quasi 3 metri. I gelsi storici (20 su 22) hanno in media le seguenti caratteristiche: circonferenza di 2 metri; altezza totale di 5.7 metri; altezza del fusto di 2.5 metri. Ben 16 gelsi hanno una circonferenza maggiore di 1.5 metri, quindi verranno segnalati alla Provincia di Varese come alberi monumentali. L area di rilievo che conserva il maggior numero di gelsi è quella intorno al Fontanile di San Giacomo, con 7 esemplari; si ricorda che il Parco degli Aironi è stato escluso dall indagine perché, sebbene presenti molti gelsi, questi sono stati piantumati negli anni Novanta durante la riqualificazione del sito estrattivo. AREA DI RILIEVO NUMERO GELSI 1 Fontanile San Giacomo 7 2 Ferrovia Varese 0 3 Via Don Gnocchi est 4 4 Via Don Gnocchi ovest 5 5 Via Risorgimento Inglesina 5 6 Via Inglesina ferrovia Novara 1 7 Ferrovia Novara sud 0 22 La mappa seguente mostra la collocazione dei gelsi rilevati negli spazi agricoli di Gerenzano. Seguono le schede descrittive dei gelsi rilevati.
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8 CODICE G01 AREA RILIEVO 1 SPECIE Morus Alba CAPITOZZATO si all interno del Piano di Lottizzazione n.14 CODICE G02 AREA RILIEVO 1 SPECIE Morus Alba CAPITOZZATO si all interno del Piano di Lottizzazione n.14
9 CODICE G03 AREA RILIEVO 1 SPECIE Morus Alba CAPITOZZATO no fusto vecchio morto, rimangono attivi 3 polloni CODICE G04 AREA RILIEVO 1 SPECIE Morus Alba CAPITOZZATO si presenza di un giovane sambuco sul fusto
10 CODICE G05 AREA RILIEVO 1 SPECIE Morus alba CAPITOZZATO no collocato al margine del bosco CODICE G06 AREA RILIEVO 1 SPECIE Morus nigra CAPITOZZATO no 0.25 nr 5.5 esemplare giovane formato da due polloni al margine del bosco
11 CODICE G07 AREA RILIEVO 1 SPECIE Morus nigra CAPITOZZATO no fusto vecchio morto, un pallone attivo CODICE G08 AREA RILIEVO
12 CODICE G09 AREA RILIEVO CODICE G10 AREA RILIEVO
13 CODICE G11 AREA RILIEVO CODICE G12 AREA RILIEVO
14 CODICE G13 AREA RILIEVO CODICE G14 AREA RILIEVO 4 SPECIE Morus nigra CAPITOZZATO no
15 CODICE G15 AREA RILIEVO 4 SPECIE Morus Alba CAPITOZZATO si CODICE G16 AREA RILIEVO esemplare deceduto
16 CODICE G17 AREA RILIEVO CODICE G18 AREA RILIEVO
17 CODICE G19 AREA RILIEVO CODICE G20 AREA RILIEVO 3 SPECIE Morus alba CAPITOZZATO no
18 CODICE G21 AREA RILIEVO CODICE G22 AREA RILIEVO 3 SPECIE Morus alba CAPITOZZATO no 0.3 nr 6 giovani polloni
19 CONCLUSIONI Nelle campagne di Gerenzano possiamo ancora vedere 20 gelsi storici; di questi, 16 hanno delle dimensioni tali da poterli catalogare come alberi monumentali e quindi come esemplari di assoluta tutela. Grazie al censimento abbiamo potuto conoscere la storia di questo particolare albero e, insieme ad esso, alcuni aspetti della vita contadina dei nostri antenati che è fondamentale trasmettere alle future generazioni. I gelsi, alberi sparsi nella matrice agricola, rappresentano inoltre un elemento fortemente caratterizzante del nostro paesaggio, svolgendo anche un importante funzione ecologica e biologica per l ecosistema agricolo. Rivolgiamo quindi un invito a tutti i cittadini ad essere consapevoli della loro storia e a tramandarla, inoltre rivolgiamo un appello alle autorità, Comune di Gerenzano e Provincia di Varese, affinché essi possano essere tutelati e rispettati tramite i vigenti strumenti di pianificazione e regolamentazione urbanistica. Associazione Il Gelso Gerenzano
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