Le politiche delle Regioni per la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro:
|
|
- Emilio Rossetti
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Le politiche delle Regioni per la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: Firenze, 5 Dicembre 2005 Marco Masi Direzione Generale del Diritto alla Salute Coordi namento Tecnico delle Regioni e Province Autonome
2 Il mondo del lavoro che cambia Processi di decentramento e frammentazione della grande impresa Lavoratori migranti Invecchiamento della forza lavoro Il lavoro dei giovani Marcata individualizzazione dei rapporti di lavoro
3 Il mondo del lavoro che cambia: il nuovo modo di produrre Il criterio del just in time, ha una diretta influenza sulla qualità del lavoro sempre più assoggettata ad esigenze di flessibilità: occupazionale, con nuove tipologie di contratto; di prestazione, con orari cosiddetti multiperiodali e sequenze diverse di giorni lavorativi. Le principali conseguenze della nuova organizzazione del lavoro sono: la possibilità di dipendere da un soggetto e lavorare per un altro (agenzie di somministrazione); la difficoltà dei lavoratori ad essere rappresentati;
4 Un nuovo scenario : il lavoro dei migranti I movimenti migratori sono uno dei fenomeni più significativi della nostra epoca. L Italia, paese storico di emigrazione, è diventata negli ultimi decenni un paese di immigrazione. Il mondo del lavoro è di conseguenza cambiato: il 14% circa della popolazione attiva è oggi non italiana. Anche il mondo delle imprese sta mutando: sono stimate in circa unità le imprese con titolare un migrante, di cui quasi la metà donne. Questo nuovo pubblico ha bisogno di servizi in tanti settori (dalla casa alla scuola). I servizi per la salute sono un bisogno prioritario che crea forti attese spesso poco considerate.
5 Un nuovo scenario : il lavoro dei giovani L Agenzia Europea per la Sicurezza del Lavoro rileva nel lavoro dei giovani di età compresa tra i 17 ed i 25 anni una maggiore esposizione al rischio di infortunio. Inoltre sono i giovani coloro che maggiormente sono interessati da contratti di lavoro atipico. Sono in corso di realizzazione interventi nelle scuole, prevalentemente ad indirizzo tecnico-professionale, per lo sviluppo della cultura di conoscenza e gestione dei rischi (Sicurezza in cattedra, Scuola sicura, Coltiva la Sicurezza )
6 Il punto di partenza la salute è creata e vissuta dalle persone all interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana... La salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze... Carta di Ottawa
7 Il punto di partenza.. dal diritto alla Sanità al diritto alla Salute Un cambio di nome o una piccola rivoluzione? E in atto una trasformazione di cui forse non si sono ancora apprezzate le conseguenze. Per anni la condizione dell esser sani era contrapposta all essere infermi, cioè malati.. e le Istituzioni agivano di conseguenza. Oggi una serie di fattori sociali ed economici ha creato una dimensione nuova dell intero sistema scienza-salute. Quando si parla di Salute ci si riferisce sempre più spesso alla prevenzione e alla cultura dello stare bene.
8 Il punto di partenza: il nuovo sistema sanitario. DAL MODELLO BUROCRATICO AL MODELLO AZIENDALE Attenzione al rispetto della norma Attenzione alla soddisfazione del bisogno Organizzazione centrata sul sapere professionale (mansione) Organizzazione centrata sul processo Distribuzione egualitaria delle risorse Distribuzione delle risorse secondo i bisogni e le priorità
9 Il punto di partenza BIOLOGIA GENETICA SALUTE CONDIZIONE SOCIO-ECONOMICA SISTEMA SANITARIO (ACCESSO) COMPORTAMENTI (LIFE STYLES) ATTITUDINI CULTURA DIPENDENZE AMBIENTE (ECOSISTEMA INDOOR OUTDOOR)
10 I principi di sostenibilità e la domanda di sistema I modelli possibili per l equilibrio domanda-offerta Approccio liberistico: ricorso alla libera scelta ed al mercato privatizzazione dei servizi nuove coperture assicurative Approccio pubblicistico: programmazione dei servizi appropriatezza rete dei servizi economicità dei servizi di supporto presa in carico: percorsi assistenziali
11 IL MODELLO SANITARIO TOSCANO Il sistema dei valori L organizzazione del sistema dei valori Universalità Unicità pubblica Partecipazione Un Un sistema in in rete rete Aziendalizzazione Centralità del del cittadino Ricerca e sviluppo innovazione organizzativa Valorizzazione professioni
12 Le direttrici di intervento delle Regioni La centralità dell individuo sia come soggetto di diritto che come parte attiva del processo di prevenzione L assunzione della tutela della salute come valore intrinseco della collettività, dei processi di impresa e della qualità del prodotto Lo sviluppo di politiche integrate a livello regionale e locale per lo sviluppo sociale (formazione, urbanistica, economia, ambiente..)
13 Le linee strategiche: le strutture di coordinamento La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome La Commissione Salute degli Assessori alla Sanità delle Regioni Il Comitato di Coordinamento tecnico per la prevenzione, igiene e sicurezza I Comitati regionali e territoriali interistituzionali (art.27 D.Lgs. 626/94)
14 Le linee strategiche Le linee programmatiche dello sviluppo regionale: Sostenibilità e compatibilità Lavoro qualificato Miglioramento della salute Le politiche integrate regionali e territoriali: Legislazione Programmazione I Piani Integrati di Salute Attuazione organizzativa ed operativa
15 Le linee strategiche informazione formazione vigilanza e controllo assistenza e tutoraggio la promozione della salute e sicurezza
16 Comunicazione e intercultura: una scelta obbligata L'impiego di migranti è un dato consolidato tuttavia si tratta ancora di un utilizzo parziale spesso a copertura di vuoti del mercato del lavoro regolare. Il concetto di salute, e quindi anche di prevenzione, ha forti implicazioni culturali che intervengono sulla percezione del rischio e, conseguentemente, sui comportamenti adottati. A questo si sommano le condizioni di precarietà in cui molti lavoratori stranieri si trovano a lavorare, privi o quasi delle più elementari forme di tutele.
17 La conoscenza MONITORAGGIO E CONTROLLO SULL APPLICAZIONE D.Lgs 626/94 Il rapporto 2003 CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
18 La conoscenza Gli indicatori di salute e di danno e le azioni correttive: Protocolli con INAIL e ISPESL i flussi informativi il progetto integrato ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO MINISTERO DELLA SANITA ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E SICUREZZA DEL LAVORO
19 La conoscenza IL SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO
20 La conoscenza OSSERVATORIO SICUREZZA GRANDI OPERE
21 La conoscenza grazie per l attenzione
Piano Nazionale della Prevenzione
Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 DAL SISTEMA DI SORVEGLIANZA AL PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE Giulia Ciralli Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 Le strategie nazionali di settore in
DettagliLa tutela della salute e sicurezza dei lavoratori del comparto agricolo forestale negli interventi della
La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori del comparto agricolo forestale negli interventi della Regione Toscana: l esperienza del PSR 2007-2013 2013 Giornata di studio Agricoltura Sicura- Salute
DettagliIL BILANCIO DI MISSIONE
1 V sessione: Accountability IL BILANCIO DI MISSIONE Francesco Ripa di Meana La Qualità del Sistema Sanitario XVII Congresso VRQ Reggio Emilia 7-10/11/07 Le due dimensioni della valutazione 2 Sanità come
DettagliSCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.
SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra Regione Toscana Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale e Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.10 sono
DettagliINCONTRO CON I MEDICI COMPETENTI E SPISAL DI VERONA
COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA 5 maggio 2010 INCONTRO CON I MEDICI COMPETENTI E SPISAL DI VERONA Attività di vigilanza nel 2010 degli SPISAL della provincia
DettagliStili di vita. Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Modo di vivere fondato su modelli comportamentali riconoscibili, determinati a loro volta dall interazione
DettagliLe azioni della Regione Toscana a tutela della salute e della sicurezza nel comparto agricolo e forestale. Marco Masi
Le azioni della Regione Toscana a tutela della salute e della sicurezza nel comparto agricolo e forestale 23 e 24 ottobre 2008 Pistoia Contributo di Marco Masi Responsabile Settore Sicurezza e Salute sui
DettagliPROGRAMMA PER LA SORVEGLIANZA E LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEI LUOGHI DI LAVORO
PROGRAMMA PER LA SORVEGLIANZA E LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEI LUOGHI DI LAVORO DIRETTORE SCIENTIFICO DEL PROGRAMMA Agostino ROFFIN Referente area Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro Dipartimento
DettagliCARATTERISTICHE AZIENDALI. Numero medio di tirocinanti impiegati nell ambito dell attività dell impresa nell arco di un anno:
CARATTERISTICHE AZIENDALI Protocollo n. 104 Caratteristiche strutturali dell impresa Prodotto e/o servizio principale realizzato dall impresa Fatturato 2016 Totale titolari e soci Totale Addetti 2016 Certificazioni
DettagliL ATTIVITÀ DEL MEDICO COMPETENTE ALLA LUCE DEL D.LGS.81/08 TESTO UNICO IN E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
L ATTIVITÀ DEL MEDICO COMPETENTE ALLA LUCE DEL D.LGS.81/08 TESTO UNICO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO AMBITI OPERATIVI Art.25 del D.Lgs.81/08 COLLABORAZIONE E
DettagliLa prevenzione primaria nell ambito dell Istituto Toscano Tumori. Gianni Amunni
VIII Giornata Nazionale di informazione sulla Promozione della Salute nei Luoghi di Lavoro Firenze 5 Dicembre 2005 La prevenzione primaria nell ambito dell Istituto Toscano Tumori Gianni Amunni Direttore
DettagliCONOSCERE PER PREVENIRE
IL RUOLO DELL INAIL NEL SISTEMA DELLA PREVENZIONE CONOSCERE PER PREVENIRE Cinzia D Imporzano Sede di Piacenza Formare i formatori Fiorenzuola d Arda, 3 novembre2011 Cosa significa Prevenzione? 2 PREVENZIONE:
DettagliRISULTATI ATTESI 2012 Allegato Relazione illustrativa accordo 2012
Allegato Relazione illustrativa accordo 2012 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL 2012 ALBERO DELLA PERFORMANCE Linee Programmatiche di Mandato Consiglio Comunale n. 53 del 26/6/2009 Piano Generale di Sviluppo
DettagliAREA PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA
AREA PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA 1/9 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie, promuovere,
DettagliATS VAL PADANA. Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (P.O.A.S.) ORGANIGRAMMA AZIENDALE
ATS VAL PADANA Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (P.O.A.S.) ORGANIGRAMMA AZIENDALE (Adottato con deliberazione n. 34 del 31/01/2017 approvato con D.G.R. n. 6328/2017) Legenda Simboli Acronimi
DettagliIl programma regionale WHP : una strategia riconosciuta dal Piano Nazionale della Prevenzione Liliana Coppola Direzione Generale Salute
Il programma regionale WHP : una strategia riconosciuta dal Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 Liliana Coppola Direzione Generale Salute Il programma WHP - Lombardia Nasce da un percorso intersettoriale
DettagliFORMAZIONE OBBLIGATORIA RESPONSABILE SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) E ADDETTO SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) Modulo base A
FORMAZIONE OBBLIGATORIA RESPONSABILE SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) E ADDETTO SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) Modulo base A Comparto: Sicurezza aziendale Codice: 1911023 Descrizione
DettagliIl Codice di Condotta per il reclutamento internazionale del personale sanitario dell OMS: quale applicazione in Toscana?
Il Codice di Condotta per il reclutamento internazionale del personale sanitario dell OMS: quale applicazione in Toscana? Firenze, 29 ottobre 2012 Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Il Manifesto
DettagliCORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La
DettagliFUNZIONI ESERCITATE DALLE PROVINCE
TABELLA A FUNZIONI ESERCITATE DALLE PROVINCE Abilitazione all esercizio delle professioni turistiche; istituzione, tenuta dei relativi Albi e/o Elenchi provinciali concernenti gli abilitati, compresa la
DettagliMINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Dati cumulati relativi agli impegni effettuati dal 01/10/2016 al 31/08/2017 MISSIONE: Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24) PROGRAMMA: Terzo
DettagliDr. Gennaro Volpe Presidente ADDIS CAMPANIA
Dr. Gennaro Volpe Presidente ADDIS CAMPANIA Le recenti normative, le riforme sul federalismo fiscale con le nuove competenze delegate dallo Stato alle Regioni, ogni cambiamento organizzativo e di separazione
DettagliIL SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
IL SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO Firenze 12 novembre 2010 Dott.ssa Alessandra Assogna DIREZIONE GENERALE INAIL DIREZIONE CENTRALE PREVENZIONE 1 La prevenzione ovvero
DettagliUna prospettiva innovativa sul lavoro
La vocazione professionale in Poste Italiane Una prospettiva innovativa sul lavoro novembre 2008 Premessa Nell incontro del 20 maggio 2008 l Osservatorio sulla Responsabilità Sociale d Impresa ha iniziato
DettagliAumento dell eta dei lavoratori: quali implicazioni sanitarie e preventive
Aumento dell eta dei lavoratori: quali implicazioni sanitarie e preventive Pietro Apostoli Ordinario di Medicina del Lavoro,Università degli Studi di Brescia Presidente della Società Italiana di Medicina
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008
CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008 Accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006 Modulo A4 Sorveglianza Sanitaria in collaborazione
DettagliDELIBERAZIONE N. 53/28 DEL
Oggetto: Recepimento dell Intesa Stato-Regioni del 13 novembre 2014 (rep. Atti n. 156/CSR) recante Piano Nazionale per la Prevenzione (PNP) 2014-2018. Individuazione preliminare dei Programmi che saranno
Dettagli4. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali
4. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali Referenti tecnici: Giulia Ciralli, Oscar Argentero, Fabrizio Ferraris, Roberto Zanelli Razionale e modello logico La programmazione delle attività
DettagliRequisiti informativi per un sistema di Gestione Integrata del Diabete
Requisiti informativi per un sistema di Gestione Integrata del Diabete PREVENIRE LE COMPLICANZE DEL DIABETE: DALLA RICERCA DI BASE ALL ASSISTENZA Roma 18-19 Febbraio 2008 ISS Roberto Raschetti Obiettivi
DettagliIntroduzione. L evoluzione delle organizzazioni dall inizio del secolo a oggi 3 Il dirigente nei vari tipi di organizzazione 12
00 Calamandrei romane 16-07-2002 16:26 Pagina V Indice Introduzione XI PARTE PRIMA Il contesto: l ambiente organizzativo, la legislazione, i modelli 1 organizzativi CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni,
DettagliRapporto Censis 2009
La sostenibilità Gli esperti dell Osservatorio Europeo sui sistemi e le politiche sanitarie non ritengono che per coprire le spese sanitarie la soluzione sia ricorrere ad assicurazione private, ma occorre
DettagliObiettivi e strumenti dell azione regionale per la promozione del benessere negli ambienti di vita e di lavoro
Workshop Stress lavoro-correlato: stato dell arte e prospettive Obiettivi e strumenti dell azione regionale per la promozione del benessere negli ambienti di vita e di lavoro Introduzione a cura di Maria
Dettagli1. ANAGRAFICA AZIENDALE
1. ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione Sociale dell impresa Partita Iva Codice fiscale Matricola INPS Indirizzo Comune Provincia E-mail Telefono Fax Sito web aziendale Settore di appartenenza (ATECO 2007) Caratteristiche
DettagliMarta Clemente INAIL-Comitato Unico di Garanzia
La sicurezza in ottica di genere Marta Clemente INAIL-Comitato Unico di Garanzia Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere Leggere i dati, analizzarli, produrre statistiche in ottica
DettagliCOMUNE DI SELARGIUS Provincia di Cagliari
ALLEGATO A ALLA Deliberazione di G.C. n. del COMUNE DI SELARGIUS Provincia di Cagliari Area 4 RISORSE UMANE - DEMOGRAFICI/ELETTORALE/STATISTICI Servizio Amministrazione Personale PIANO TRIENNALE DI AZIONI
DettagliIl Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018. Lo stato di salute del Piemonte. Claudio Rabagliati
Alessandria, 27 Ottobre 2015 Corso ECM PLP ASL AL incontra PRP. Il Piano Locale di Prevenzione ASL AL incontra il Piano Regionale di Prevenzione Il Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018. Lo stato
DettagliScenari attuali nell accoglienza dei MSNA: Il Programma nazionale di protezione
Scenari attuali nell accoglienza dei MSNA: Il Programma nazionale di protezione ANCI Camilla Orlandi Responsabile Ufficio Immigrazione Le origini del Programma Considerevole presenza di minori stranieri
DettagliImmigrati in Toscana: quale cittadinanza economica?
I R P E T I R P E T Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Immigrati in Toscana: quale cittadinanza economica? Teresa Savino Il processo di immigrazione in Toscana: per una nuova cittadinanza
DettagliCOMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO
COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO Viene presentata oggi, mercoledì 1 giugno 2011, la nuova edizione del Rapporto sulla Sicurezza e Salute nei
DettagliI progetti di promozione della salute del PRP dell Emilia-RomagnaE
Seminario La promozione della salute nei luoghi di lavoro Il ruolo del medico competente I progetti di promozione della salute del PRP dell Emilia-RomagnaE Emanuela Bedeschi Servizio Sanità Pubblica RER
DettagliI SISTEMI QUALITÀ NELLE AZIENDE SANITARIE. Carlo Favaretti Direttore Generale, Azienda ULSS n. 19 della Regione Veneto, AdriaA
I SISTEMI QUALITÀ NELLE AZIENDE SANITARIE Carlo Favaretti Direttore Generale, Azienda ULSS n. 19 della Regione Veneto, AdriaA I SISTEMI QUALITÀ NELLE AZIENDE SANITARIE Introduzione Le responsabilità della
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO PREMESSA - considerata la necessità, di sviluppare ulteriori strategie comuni, valorizzando anche quanto già prodotto
DettagliATS OBIETTIVI DI INTERESSE REGIONALE ANNO 2016 DRG X/5514 DEL ALLEGATO 2 OBIETTIVI OPERATIVI
ATS OBIETTIVI DI INTERESSE REGIONALE ANNO 2016 DRG X/5514 DEL 02.08.2016 ALLEGATO 2 OBIETTIVI OBIETTIVI Rispetto integrale delle regole di gestione del servizio sociosanitario per l esercizio 2016 Rispetto
DettagliRuolo di un osservatorio infortuni per l azione di prevenzione del Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
Ruolo di un osservatorio infortuni per l azione di prevenzione del Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Lucia Bramanti, medico del lavoro PISLL USL di Viareggio Convegno EBP
DettagliDemografia, lavoro e capitale umano
Demografia, lavoro e capitale umano Evoluzione demografica Effetti sul welfare locale Il mercato del lavoro Livelli di istruzione L incontro domanda-offerta Possibili traiettorie di sviluppo: il ruolo
DettagliI profili di salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia
I profili di salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia Barbara Pacelli, Agenzia Sanitaria e Sociale Emilia-Romagna Paola Ballotari, Servizio di Epidemiologia, Azienda USL di
DettagliNormativa Anziani - Puglia
Normativa Anziani - Puglia Il Piano Regionale Politiche Sociali per il triennio 2009-2011 della Puglia si propone come strumento di programmazione di continuità e di innovazione, per dare garanzie di consolidamento
DettagliLegge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73
Legge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73 Norme per la promozione e lo sviluppo del sistema cooperativo della Toscana 04/01/2006 Bollettino Ufficiale della Regione Toscana - N. 1 Art. 1 (Principi
DettagliALTERNANZA SCUOLA LAVORO TIROCINIO O STAGE
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO TIROCINIO O STAGE Francesca Benedetti Ufficio scolastico di Varese Simucenter IFS Lombardia Il contesto normativo D.G.R. Lombardia n. 825/2013 I tirocini sono regolati da una convenzione
DettagliPOLITICHE DI CONCILIAZIONE IN AZIENDA: RAPPORTO PIEMONTE Sarah Bovini Responsabile Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte
POLITICHE DI CONCILIAZIONE IN AZIENDA: RAPPORTO PIEMONTE 2014 Sarah Bovini Responsabile Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte Le politiche di conciliazione in azienda: il contesto e il ruolo
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016
SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione
DettagliWORKSHOP. Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale. mercoledì 3 Novembre. Patrizio Nocentini Regione Toscana
WORKSHOP mercoledì 3 Novembre Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale Patrizio Nocentini Regione Toscana IL SISTEMA pubblico dei servizi sociosanitari integrati nell Area della NON AUTOSUFFICIENZA
DettagliORGANIGRAMMA delle strutture complesse. Dipartimento Cure Primarie. Servizio Assist. Medica di base e Convenzioni
delle strutture complesse ASL MilanoDue Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Milano 2 Prevenzione Medico Prevenzione Veterinario Cure Primarie Programmazione Acquisto e Controllo ASSI Dipendenze
DettagliSeminario OBBLIGHI FORMALI CON UNO SGUARDO AL FUTURO Migliorare le competenze delle imprese e la sicurezza in cantiere
DIPARTIMENTO SANITA PUBBLICA REGGIO EMILIA SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Seminario OBBLIGHI FORMALI CON UNO SGUARDO AL FUTURO Migliorare le competenze delle imprese e la sicurezza
DettagliNuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per l Immigrazione Sviluppo del Volontariato,dell
DettagliEVOLUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
EVOLUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE Elementi di politica sanitaria Annalisa Ornaghi 1 Obiettivi: Fornire un quadro concettuale di riferimento per la comprensione del SSN; Descrivere il funzionamento
DettagliSeminario: GESTIONE IDONEITA LAVORATIVE NEGLI OPERATORI SANITARI: Soluzioni condivise nei casi di WMSDs
SERVIZIO PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Seminario: GESTIONE IDONEITA LAVORATIVE NEGLI OPERATORI SANITARI: Soluzioni condivise nei casi di WMSDs S. PSAL ASL COMO Dott.ssa Cristina Peverelli FINALITA
DettagliCONVEGNO NAZIONALE PORTI
Grafica G. Borsoi PIANI MIRATI DI PREVENZIONE E BUONE PRASSI STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA NEL LAVORO PORTUALE Con il patrocino di CONVEGNO NAZIONALE PORTI Trieste 19 settembre 2017 Il
DettagliRUOLO E INTERESSE DELLE ISTITUZIONI LOCALI
DELL AREA METROPOLITANA DI BOLOGNA RUOLO E INTERESSE DELLE ISTITUZIONI LOCALI a cura c di Barbara Curcio Rubertini - Ufficio tecnico di supporto 25 maggio 2006 Stabilire una politica pubblica sana E lo
DettagliIl ruolo e le attività della Regione Piemonte. ing. Salvatore La Monica
Il ruolo e le attività della Regione Piemonte Direzione Sanità Settore Promozione della salute ed interventi di prevenzione individuale e collettiva Corso Regina Margherita 153 bis Torino Il D.Lgs. 81/08
DettagliConvegno regionale La sicurezza e salute sul lavoro nel nuovo Piano della Prevenzione della Regione Emilia Romagna 14 giugno Progetto 1.
Convegno regionale La sicurezza e salute sul lavoro nel nuovo Piano della Prevenzione della Regione Emilia Romagna 14 giugno 2016 Progetto 1.7 Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione
DettagliOPERATORI SOCIALI E TELELAVORO
OPERATORI SOCIALI E TELELAVORO IL CONTESTO: L IMPRESA La cooperativa sociale P.G. Frassati scs onlus è una cooperativa sociale di tipo A che progetta e gestisce servizi sociali, assistenziali, educativi,
DettagliGenere e stress lavoro correlato Rossella Continisio Contarp Direzione Regionale Campania
Lo stress lavoro-correlato metodologie, indicazioni e criteri per una corretta valutazione Sala Convegni della Camera di Commercio di Napoli Napoli, 10 febbraio 2011 - ore 15.00 Genere e stress lavoro
DettagliPer un Ospedale Sicuro: l approccio del Policlinico di Modena
Per un Ospedale Sicuro: l approccio del Policlinico di Modena Stefano Cencetti Direttore Generale Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Modena In collaborazione con Direzione Sanitaria Direzione
DettagliI protocolli infermieristici ANMCO. Lucia Sabbadin e Enzo Martinelli
I protocolli infermieristici ANMCO Lucia Sabbadin e Enzo Martinelli Gli strumenti dell integrazione organizzativa Le linee guida Percorsi clinico-assistenziali Il protocollo La procedura Linee guida e
DettagliDirezione Coesione Sociale Settore Politiche del Lavoro. L Osservatorio del Mercato del Lavoro in Piemonte
Direzione Coesione Sociale Settore Politiche del Lavoro L Osservatorio del Mercato del Lavoro in Piemonte L OSSERVATORIO SUL MERCATO DEL LAVORO E stato istituito nel 1983 con una legge regionale, ed era
DettagliL attuale fase della legislatura regionale rappresenta un momento importante del
L attuale fase della legislatura regionale rappresenta un momento importante del percorso intrapreso nel 2010 per la realizzazione del programma di governo della Regione Toscana. Gli effetti della grave
DettagliI livelli essenziali di assistenza (LEA) DPCM 29 novembre 2001
I livelli essenziali di assistenza (LEA) DPCM 29 novembre 2001 DPCM 29 novembre 2001 Emanato ai sensi dell art. 1 del D.Lgs. n. 502/92 Applica un accordo Stato Regioni Art. 1 D.Lgs. n. 502/92 Il Servizio
DettagliECONOMIA E LAVORO DELLE GIUDICARIE
TAVOLO TECNICO ECONOMIA E LAVORO DELLE GIUDICARIE dott.ssa Antonella Chiusole Dirigente Generale Agenzia del lavoro LA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE FORZA LAVORO = TASSO DI ATTIVITA misura la partecipazione
DettagliAssistenza Sanitaria Collettiva
Ministero della Salute Progetto Mattoni SSN Assistenza Sanitaria Collettiva Contenuti informativi minimi per la rilevazione delle prestazioni di Vaccinazione Metadato per la rilevazione delle prestazioni
DettagliIncontro di lavoro
Incontro di lavoro 30.9.2015 ORDINE DEL GIORNO Report infortuni 2010-2014: definizione contenuti e obiettivi. Organizzazione presentazione. Semplificazione: le novità in arrivo, gli impegni conseguenti
DettagliRapporto Annuale di Esecuzione 2010
Comitato di Sorveglianza Programma Operativo FONDO SOCIALE EUROPEO 2007/2013 Obiettivo 2 Competitività regionale e Occupazione Regione Emilia-Romagna Rapporto Annuale di Esecuzione 2010 Bologna, 16 giugno
DettagliSISTEMI SANITARI. Sistema Privatistico o Liberista Sistema Assicurativo Sistema Sanitario Nazionale
SISTEMI SANITARI Sistema Privatistico o Liberista Sistema Assicurativo Sistema Sanitario Nazionale SISTEMI SANITARI Liberista/ Assicurativo/ S.S.N. Liberista (bricolage della malattia) Assicurativo (diritto
DettagliDipartimenti di prevenzione ed obiettivi di salute
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Roma 8 febbraio 2006 Dipartimenti di prevenzione ed obiettivi di salute Gian Luca Giovanardi Dipartimento Sanità Pubblica AUSL Reggio Emilia Dipartimenti
DettagliAVVISO FAMI (Fondo Asilo, Migrazione Integrazione)
Obiettivo AVVISO FAMI (Fondo Asilo, Migrazione Integrazione) Tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità psico-sanitaria, rafforzando le competenze
DettagliPREVENZIONE DEI RISCHI DA ALCOL E DROGHE NEI GIOVANI LAVORATORI
PREVENZIONE DEI RISCHI DA ALCOL E DROGHE NEI GIOVANI LAVORATORI S.P.I.S.A.L. AZ. ULSS 19 DI ADRIA INCONTRO DEL 28 DICEMBRE 2015 Il progetto dell ULSS 19 Analisi del contesto L Organizzazione Internazionale
DettagliCURRICULUM VITAE Ultimo aggiornamento CV in data
CURRICULUM VITAE Ultimo aggiornamento CV in data 2016-03-25 DATI GENERALI Cognome e nome CALZOLAI ROBERTO Data di nascita 18/09/1959 E-mail roberto.calzolai@regione.toscana.it Matricola 0014154 Anzianità
DettagliCOMUNE DI LORO CIUFFENNA. Piano delle Performance relativo al periodo
COMUNE DI LORO CIUFFENNA Piano delle Performance relativo al periodo 2016 2017-2018 Il presente Piano delle Performance è adottato ai sensi dell art. 15, comma 2, lettera b), del decreto legislativo 27
DettagliIl percorso delle SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE nelle Marche
Il percorso delle SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE nelle Marche Da dove siamo partiti? Protocollo d Intesa siglato nel maggio 2011 tra Regione Marche e Ufficio Scolastico Regionale per Educazione alla Salute
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA TRA L INAIL LAZIO E REGIONE LAZIO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
PROTOCOLLO DI INTESA TRA L INAIL LAZIO E REGIONE LAZIO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO L INAIL - Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro e le Malattie
DettagliD.ssa Lorella Cecconami Direttore Sanitario ATS della Montagna
D.ssa Lorella Cecconami Direttore Sanitario ATS della Montagna MONTAGNA INSUBRIA BRIANZA BERGAMO BRESCIA VALPADANA PAVIA CITTA METROPOLITANA Come eravamo Come siamo Art. 6 comma 3 Negoziazione e acquisto
DettagliCURRICULUM VITAE Ultimo aggiornamento CV in data
CURRICULUM VITAE Ultimo aggiornamento CV in data 2015-05-18 DATI GENERALI Cognome e nome BOTTAI ROBERTA Data di nascita 21/05/1963 E-mail roberta.bottai@regione.toscana.it Matricola 0013686 Anzianità aziendale
DettagliAREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI
50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante
DettagliConferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Area della sicurezza: prevenzione incidenti Laura Marinaro Rosa D Ambrosio Piano Regionale della Prevenzione
DettagliSportello di Latina e Provincia
Sportello di Latina e Provincia RICHIESTA DI PARERE DI CONFORMITÀ PER L ASSUNZIONE CON CONTRATTO DI APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE La sottoscritta azienda.... con sede legale nel Comune di... via/p.za........,
DettagliLinee di Indirizzo per la Programmazione Sociale ( Piani di Zona)
Linee di Indirizzo per la Programmazione Sociale 2015-2017 ( Piani di Zona) 1 Lo scenario di partenza per la nuova programmazione sociale: I principali esiti del monitoraggio di attuazione del triennio
DettagliScheda di valutazione annuale Area Dirigenza Dirigenti responsabili di struttura
Scheda di valutazione annuale dei Dirigenti responsabili di struttura Scheda di valutazione annuale Area Dirigenza Dirigenti responsabili di struttura Macrostruttura : Unità operativa complessa : Periodo
DettagliDott.Cosimo SCARNERA Workshop Operatori Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro ISPESL - Roma
REGIONE PUGLIA AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE TARANTO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di lavoro Dott.Cosimo SCARNERA Workshop Operatori Servizi Prevenzione
DettagliInformazioni Statistiche
Informazioni Statistiche Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica Imprese e addetti secondo Asia 2013 Settembre 2015 Il report descrive lo stato delle imprese
DettagliPolitiche sociali = politiche pubbliche Le politiche sociali sono quella parte delle politiche pubbliche volta ad affrontare problemi e raggiungere
Politiche sociali = politiche pubbliche Le politiche sociali sono quella parte delle politiche pubbliche volta ad affrontare problemi e raggiungere obiettivi che riguardano le condizioni di vita e il benessere
DettagliStress lavoro-correlato nel Settore Sanitario e Socio-sanitario. Claudio Ferri
Stress lavoro-correlato nel Settore Sanitario e Socio-sanitario Claudio Ferri Milano 26 luglio 2016 ARTICOLAZIONE DELL INTERVENTO - Interlaboratorio: attività (2011-2016) e obiettivi condivisi dai Laboratori
DettagliMODULO A PER RSPP/ASPP- MACRO SETTORE DI ATTIVITA : TUTTI
MODULO A PER RSPP/ASPP- MACRO SETTORE DI ATTIVITA : TUTTI MODULO ORE ARGOMENTO La filosofia del D.lgs 66/94 in riferimento METODI MATERIALI DIDATTICI DOCENTI L approccio alla prevenzione attraverso il
DettagliPROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA: UNA RETE EFFICACE TRA SCUOLA E ISTITUZIONI Venezia 15 novembre 2017
PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA: UNA RETE EFFICACE TRA SCUOLA E ISTITUZIONI Venezia 15 novembre 2017 Il SiRVeSS come modello efficace di collaborazione tra Scuola e Istituzioni Daniela Marcolina
DettagliPARTE QUINTA Rapporti con i cittadini
PARTE QUINTA Rapporti con i cittadini 13. RAPPORTI CON I CITTADINI NORMATIVA UFFICI RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) La valorizzazione dei rapporti con i cittadini costituisce una delle principali innovazioni
DettagliOsservatorio socio-economico torinese / 12
Osservatorio socio-economico torinese / 12 Prefettura di Torino Comune di Torino Provincia di Torino Regione Piemonte Questura di Torino Comando provinciale di Torino dei Carabinieri Camera di commercio,
DettagliLa sostenibilità del lavoro: tempi di lavoro e conciliazione Tiziana Canal
La sostenibilità del lavoro: tempi di lavoro e conciliazione Tiziana Canal t.canal@isfol.it Convegno LA QUALITÀ DEL LAVORO, EVIDENZE NAZIONALI E SOVRANAZIONALI Auditorium Isfol Roma, 14 dicembre 2012 LA
DettagliAVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI RAFFORZATIVI DEI POLI TECNICO PROFESSIONALI
AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI RAFFORZATIVI DEI POLI TECNICO PROFESSIONALI Firenze, 01 giugno 2017 mariachiara.montomoli@regione.toscana.it L Avviso
DettagliModena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale
Modena 21 e 22 maggio 2008 Dati di sintesi sul collocamento mirato Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale DATI DI SINTESI SUL COLLOCAMENTO MIRATO AGGIORNAMENTO AL 31/12/2007 Nelle tavole che
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 5 maggio 2009, n. 743
11018 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 87 del 16-6-2009 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 5 maggio 2009, n. 743 Legge regionale 10 luglio 2006, n.19 - Art. 57 Formazione delle professioni
DettagliProvincia di Siena - Centro Pari Opportunità D.ssa Roberta Guerri IL GENDER BUDGETING
Provincia di Siena - Centro Pari Opportunità D.ssa Roberta Guerri IL GENDER BUDGETING Punto di partenza: ci sono processi economici poco studiati perché l economia è fatta di due mondi Quello visibile,
Dettagli