Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata TUMORI: LA SEDENTARIETÀ CAUSA OGNI ANNO 73MILA CASI IN ITALIA
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- Ivo Annibale Martinelli
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1 Rassegna Stampa Conferenza stampa TUMORI: LA SEDENTARIETÀ CAUSA OGNI ANNO 73MILA CASI IN ITALIA AL VIA L ALLEANZA FRA INSIEME CONTRO IL CANCRO E IL CONI Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B Brescia Tel Fax intermedia@intermedianews.it Roma, 09 Marzo 2017
2 Segnalazioni INTERMEDIA Marzo 2017 RILEVAZIONI Programma TG3 Data 09/03/2017 Emittente RAI TRE Durata Clicca qui per guardare il servizio Programma NOTIZIARIO Data 09/03/2017 Emittente RADIO CAPITAL Durata Programma NEWS Data 09/03/2017 Emittente RADIO LATTEMIELE Durata
3 Programma NEWS Data 09/03/2017 Emittente RADIO Durata Programma NEWS Data 09/03/2017 Emittente RADIO ITALIA WEB Durata Programma ONCOLINE Data 09/03/2017 Emittente REPUBBLICA TV Durata
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5 Niente sport per 23mln italiani,parte alleanza antisedentari 20% tumori evitabili, protocollo Coni e Insieme contro Cancro - ROMA, 9 MAR - Il 20% dei tumori sono causati dalla sedentarietà, eppure nel nostro Paese ben 23 milioni di persone non praticano nessuna attività sportiva, praticamente 4 su 10. Per promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini la Fondazione "Insieme contro il Cancro" e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d'intesa per ridurre l''epidemia' di sedentarietà. Diversi studi hanno dimostrato i benefici dell'attività fisica su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. "Il movimento fisico - spiega Francesco Cognetti, presidente Fondazione Insieme contro il Cancro - può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie e ne impedisce lo sviluppo". In Italia, prosegue, "ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento". E per farlo basterebbero 150 minuti a settimana, "cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso". Dal calcio a scherma, dalle bocce e alla danza, "mai come nel 2016 si è fatto tanto sport nel nostro Paese, e di questo sono orgoglioso. Ma in Campania la percentuale di chi pratica attività motoria è appena il 13% contro 34% della media italiana", spiega Giovanni Malagò, presidente del Coni. Di qui l'alleanza strategica tra sport e scienza in funzione anticancro. "La firma di questo protocollo - prosegue Malagò - rappresenta il punto di partenza di progetti rivolti a tutti i cittadini". L'augurio "è che sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini". Perché "se fai sport vivi di più e vivi meglio". "Coinvolgere nella lotta contro il cancro anche un'istituzione come il Coni - ha commentato Gianni Letta - significa rendere popolare e accessibile a tutti la pratica sportiva, che è uno dei principali fattori di prevenzione".
6 Lettori Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio La sedentarietà causa il 20% delle neoplasie Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l'attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta)."in Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento commenta Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro' Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l'anno". Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare
7 l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016". "La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport riferisce il numero uno del Comitato olimpico Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini".le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica 'Jama'. Un'indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo.ma i benefici dell'attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. "Purtroppo solo il 20 30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure osserva Cognetti In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni".
8 Tumori, via ad alleanza Coni- Insieme contro il cancro Sedentarietà causa ogni anno 73mila casi in Italia Roma, 9 mar. (askanews) Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI hanno siglato oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica ha spiegato l oncologo Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici ha precisato e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia facciano risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario
9 nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno.
10 Tumori, via ad alleanza Coni- Insieme contro il cancro -2- Roma, 9 mar. (askanews) - Roma, 9 mar. (askanews) - Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo - ha spiegato Giovanni Malagò, Presidente CONI - rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l'importanza dell'attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d'età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell'ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all'anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d'intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini".
11 SANITA'. COGNETTI: CON SPORT CALA MORTALITA' DI 13 TIPI DI TUMORI "VIENE DIMINUITA ANCHE DEL 40%" (DIRE) Roma, 9 mar. - "Il cancro e' una malattia in aumento, anche se le cure hanno prodotto una diminuzione della mortalita', un aumento della sopravvivenza anche con pazienti avanzati, e questo anche in ragione di cure sempre piu' innovative ed efficaci. Ma e' un problema di carico sociale: fino a qualche anno fa i malati di cancro erano un milione e mezzo, oggi sono piu' di due milioni e nel 2020 saranno quattro milioni. Un problema che va risolto con la prevenzione, agendo quindi sulle cause che producono la malattia, come il fumo, la sedentarieta', le abitudini alimentari sbagliate e l'inquinamento ambientale". A parlare e' il professor Francesco Cognetti, direttore Oncologia medica dell'istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma, in occasione della sigla del protocollo d'intesa tra la Fondazione 'Insieme contro il cancro', di cui e' il presidente, e il Coni per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani. Il professore ha poi proseguito: "Con il presidente del Coni, Giovanni Malago', abbiamo deciso di utilizzare lo sport come strumento e veicolo d'informazione ed educazione. Numerose ricerche scientifiche dimostrano che l'attivita' fisica, anche se non agonistica, e' in grado di abbattere la mortalita' di 13 tipi diversi di tumori dal 10% al 40%, ed e' significativo per i tumori di origine gastrointestinale. E' stato dimostrato scientificamente che i pazienti operati di tumore se fanno attivita' fisica hanno una riduzione del rischio di recidiva della malattia stessa, e i pazienti con malattia in atto che vengono sottoposti a trattamenti medici se fanno attivita' fisica tollerano meglio i trattamenti che ricevono". (Wel/ Dire) 15: NNNN
12 SANITA'. OGNI ANNO LA SEDENTARIETÀ CAUSA 73MILA NUOVI CASI TUMORE "SPORT COME UN FARMACO", INTESA CONI-FONDAZIONE 'INSIEME CONTRO IL CANCRO' (DIRE) Roma, 9 mar. - Promuovere una campagna di sensibilizzazione sui corretti stili di vita, partendo da un dato fondamentale: la sedentarieta' causa ogni anno 73mila casi di tumore in Italia, il 20% del totale. Fare piu' sport per vivere di piu', dunque. E' questo l'obiettivo del protocollo d'intesa biennale che vede da oggi ancora piu' uniti la Fondazione 'Insieme contro il cancro' e il Coni, nella consapevolezza che lo sport riduce il rischio di neoplasie frequenti, come quelle del seno e del colon retto, determinando allo stesso tempo risparmi per il sistema. A porre la firma sull'intesa nella sala Giunta del Coni a Roma, il presidente della Fondazione, il professor Francesco Cognetti, e il numero uno del Comitato olimpico nazionale, Giovanni Malago'. Stop al fumo, si' a una dieta sana e a una buona dose di attivita' fisica: sono queste le armi per combattere efficacemente la lotta contro i tumori. Soprattutto lo sport: secondo l'organizzazione mondiale della sanita', infatti, con due ore e mezza a settimana di camminata, corsa o bicicletta, si ottengono importanti effetti preventivi e terapeutici. "Proprio come un farmaco", ha spiegato Cognetti, secondo il quale diversi studi hanno dimostrato "la sua influenza su alcune delle neoplasie piu' frequenti, ottenendo una riduzione del 12% del rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% di quello al colon retto e del 55% del tumore al polmone".(segue) (Ekp/ Dire) 13: NNNN
13 SANITA'. OGNI ANNO LA SEDENTARIETÀ CAUSA 73MILA NUOVI CASI TUMORE 2- (DIRE) Roma, 9 mar. - Eppure in Italia sono ancora troppo pochi i cittadini che praticano sport, con i sedentari a rappresentare il 39,2% della popolazione e circa 23 milioni di persone. Ed e' qui che scende in campo il Coni. "Questo protocollo e' il punto di partenza per progetti ad ampio raggio rivolti a tutti i cittadini- ha evidenziato Malago'- Se fai sport, vivi di piu' e vivi meglio, che non significa seguire i carichi mostruosi di un'atleta come Federica Pellegrini, ad esempio, ma semplicemente camminare, correre, nuotare". Per fortuna, ha sottolineato ancora, negli ultimi anni la tendenza sta cambiando e "i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato ad aumentare: mai finora si era fatto tanto sport nel nostro Paese come nel 2016". Dati importanti, perche' parallelamente crescono anche i malati di cancro: "Sono circa 3 milioni oggi in Italia e stimiamo che nel 2020 raggiungeremo quota 4,5 milioni- ha spiegatocognetti- Si tratta di un carico notevole cui paradossalmente contribuiscono le terapie perche' ci permettono di vivere piu' a lungo e aumentare la longevita'. Molti di queste malattie sono dovute a cause evitabili grazie a politiche di informazione e sensibilizzazione. Abbiamo deciso da tempo di usare lo sport come strumento di educazione- ha concluso- proprio per la sua diffusione nel Paese e perche' gli sportivi sono visti come modello da seguire". (Ekp/ Dire) 13: NNNN
14 Tumori. Cognetti (Fondazione Insieme contro il cancro), firmata intesa con il Coni (Agenparl) Roma, 09 mar 2017 Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il
15 CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori
16 del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea il dott. Giovanni Malagò, Presidente CONI rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di
17 praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al
18 Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
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21 Coni e Fondazione Insieme contro il cancro siglano un accordo per una campagna contro la sedentarietà (PRIMAPRESS) - ROMA - Il cancro da combattere con lo sport. Giovedì 9 marzo il presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, Francesco Cognetti e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, firmeranno un accordo per una campagna di sensibilizzazione contro i cattivi stili di vita e la sedentarietà che favorisce il rischio tumori. Nel nostro Paese sono circa 23 milioni di cittadini che non praticano nessuna attività sportiva. Una vera e propria epidemia di sedentarietà, con conseguenze rilevanti visto che il 35,3% della popolazione è in sovrappeso e il 9,8% obeso. Inoltre la sedentarietà rappresenta uno dei principali fattori di rischio dei tumori che andrebbero combattuti con almeno 150 minuti alla settimana di moderata attività fisica per ridurre in maniera significativa il numero dei nuovi casi di cancro in Italia. - (PRIMAPRESS)
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25 Lettori Contro il cancro meglio muoversi, siglata intesa tra oncologi e Coni Diversi studi hanno dimostrato l'influenza positiva che l'attività fisica può avere su alcuni dei tumori più frequenti. Ma sono ancora troppi gli italiani che non praticano nessuna attività sportiva. Oggi a Roma firmata un'intesa tra la Fondazione Insieme contro il Cancro e il Coni oer sensibilizzare i cittadini sull'importanza del movimento di IRMA D'ARIA Riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. Non è una nuova terapia, ma l'attività fisica i cui benefici per alcune delle neoplasie più frequenti sono state dimostrate da diversi studi. Il 20% dei tumori, infatti, è causato dalla
26 sedentarietà e proprio in Italia le persone che non praticano nessuno sport rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Una vera e propria epidemia di sedentarietà, con conseguenze rilevanti visto che il 35,3% della popolazione è in sovrappeso e il 9,8% obeso. Inoltre, la sedentarietà rappresenta uno dei principali fattori di rischio dei tumori. Un trend da invertire al più presto. Ecco perchè oggi la Fondazione Insieme contro il Cancro e il Coni hanno siglato a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Attività fisica come un farmaco. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. Ma si stima che complessivamente ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè due ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. "Il cancro è una malattia con una fortissima incidenza, le cure hanno aumentato di tanto la sopravvivenza ma il cancro è comunque un problema sociale perchè riguarda più di tre milioni di persone. Ecco perchè è importante potenziare la prevenzione primaria, agire cioè sulle cause che provocano questa malattia come il fumo di sigaretta, l'inquinamento e appunto la sedentarietà" ha dichiarato Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro. "Per fortuna sono tutte cause evitabili. Attraverso questa intesa, abbiamo deciso di usare lo sport come strumento di prevenzione forte perchè è un'attività molto influente in Italia anche tra i ragazzi che vedono l'allenatore come un modello da seguire. Oggi scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica" ha proseguito Cognetti. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Questa intesa rafforza ancora di più la nostra collaborazione. Stiamo mettendo in cantiere una serie di inziative che ci aiuteranno a fare prevenzione in modo attivo tra cui un libro che raccoglie le testimonianze di alcuni personaggi importanti di vari settori e che uscirà nei prossimi mesi". Le ricerche. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica Jama. Il primo è un indagine
27 epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio di neoplasie del sistema digestivo. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi" conclude Cognetti. "Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà, i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni. Il risparmio per il Ssn. Svariate ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa, infatti, permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. "Inoltre" aggiunge Cognetti "se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Qualcosa si muove. Sono felice oggi di siglare questa intesa" ha sottolineato Giovanni Malagò presidente del Coni "che rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente
28 si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. Le iniziative regionali. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani, ma come spesso accade non c'è omogeneità tra le regioni: "I dati della Campania sono preoccupanti: solo il 13% delle persone si muove contro una media nazionale del 34%. Ci auguriamo" prosegue Malagò "che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Metteremo in cantiere varie iniziative soprattutto sul territorio. Dobbiamo andare nelle scuole, nelle università, dobbiamo preparare i master e i corsi di specializzazione perchè è ormai certificato che sei fai sport vivi di più e anche meglio ha concluso Malagò. La forza dell'unione. "Ho seguito la Fondazione Insieme contro il cancro fin dalla sua nascita" ha dichiarato l'onorevole Gianni Letta partecipando stamattina alla cerimonia. "Anche se ce ne sono tante di associazioni e fondazioni che si pongono come obiettivo quello di fare prevenzione oncologica, questa è particolare perchè opera mettendo insieme pazienti, medici e famiglie per far capire che proprio insieme e non singolarmente la battaglia contro il cancro si può vincere. A maggior ragione bisogna coinvolgere le istitutizioni e quella di oggi con il Coni è un'intesa strategica perchè lo sport può davvero fare la differenza parlando ai ragazzi nel loro stesso linguaggio".
29 Lettori STRATEGIE Lo sport come difesa dai tumori: ne riduce lo sviluppo e li previene Siglato un accordo tra Fondazione Insieme contro il cancro e Coni per programmi di informazione sui corretti stili di vita. La base è l attività fisica costante di Margherita De Bac (Omniroma) Sono circa 64mila allenatori e preparatori atletici. Potenziale risorsa di un Paese bisognoso di corrette informazioni sugli stili di vita. A cominciare dall importanza del movimento e dell esercizio fisico, giustamente indicati dai nutrizionisti come base della piramide alimentare. Senza attività fisica si ingrassa, ci si spegne dal punto di vista della salute e aumenta il rischio di sviluppare malattie gravi. Due tumori su dieci sono causati dalla sedentarietà. Come non ammalarsi di tumore. Gli stili di vita da adottare (anche per i malati) Molto dipende da noi Il ruolo degli allenatori Ecco perché la Fondazione «Insieme contro il cancro» ha stretto un accordo col Coni di durata biennale per promuove campagne di sensibilizzazione sui sani comportamenti anche attraverso la mediazione dei preparatori. «È un alleanza strategica - ne spiega la struttura Francesco Cognetti, presidente della Fondazione - In Italia ogni anno oltre 3mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento. Le raccomandazioni internazionali suggeriscono due ore e mezza di attività di tipo aerobico a ritmo
30 moderato intenso». Significa camminare, correre, andare in bicicletta con continuità. Per questo parliamo di stili di vita. L abitudine a muoversi deve rientrare nella nostra mentalità. Un farmaco naturale È una misura di prevenzione delle malattie che funziona come farmaco naturale. Diversi studi hanno dimostrato gli effetti positivi nell interferire con lo sviluppo di alcune delle più frequenti neoplasie. Tenere allenato il corpo tiene a bada il cancro al seno (12% inferiore il rischio di svilupparlo), colon retto (meno 44%) e polmone (meno 55%). In Italia però ancora troppo pochi cittadini praticano sport. Circa il 40% sono sedentari, pari a un totale di 23 milioni di persone che trascorrono le giornate nella quasi totale immobilità. Sport significa non solo iscriversi a una palestra o prenotare un campo da tennis. La palestra è il parco, il marciapiede, il terrazzo di casa. Alla base c è la volontà di fare qualcosa per la salute. Praticanti in aumento Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha aderito al protocollo d intesa con grandi motivazioni: «È il punto di partenza di un lungo cammino. Per fortuna la curva dei praticanti è in leggero rialzo dopo la flessione tra 2010 e Nel 2016, secondo un indagine recente, un cittadino su 4 ha dichiarato di fare sport. A questi si aggiungono i saltuari. In totale è il 35%. Con il protocollo appena firmato contiamo di aumentare il numero delle persone che abbracciano i corretti stili di vita». Dopo la diagnosi Il pacchetto della prevenzione include oltre al movimento, no al fumo, alimentazione corretta, controllo del peso. Lo sport non è solo prevenzione. È stato provato il ruolo terapeutico nei malati di cancro che hanno già ricevuto la diagnosi. «Purtroppo appena 3 su 10 si cura con lo sport alla fine dei trattamenti - si rammarica l oncologo Cognetti -. Al simposio sui tumori gastrointestinali di San Francisco dello scorso gennaio è stato presentato uno studio condotto su 1200 pazienti con tumore al colon retto in fase metastatica. La mortalità si è ridotta del 19% nelle persone che hanno svolto attività fisica moderata 30 minuti al giorno. Benefici anche sul rallentamento della malattia».
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32 Lettori M Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l'attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). "In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento - commenta Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro' - Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l'anno".nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo - sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni - rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016".
33 "La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport - riferisce il numero uno del Comitato olimpico - Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini". Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica 'Jama'. Un'indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell'attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. "Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure - osserva Cognetti - In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni".
34 Lettori Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio La sedentarietà causa il 20% delle neoplasie Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l'attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). "In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento commenta Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro'
35 Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l'anno". Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016". "La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport riferisce il numero uno del Comitato olimpico Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci
36 auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini". Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica 'Jama'. Un'indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell'attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. "Purtroppo solo il 20 30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure osserva Cognetti In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni".
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38 Tumori: alleanza Coni- Insieme contro il cancro, sport riduce rischio Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione Insieme contro il Cancro e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento commenta Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport
39 riferisce il numero uno del Comitato olimpico Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica Jama. Un indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure osserva Cognetti In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
40 Protocollo biennale per promuovere stili di vita sani. Malagò e Cognetti: chi fa sport vive di più CONI-FONDAZIONE INSIEME CONTRO IL CANCRO Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Presidente di "Insieme contro il Cancro", prof. Francesco Cognetti hanno firmato oggi - in Sala Giunta - un protocollo d intesa biennale per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Il documento è stato sottoscritto alla presenza del Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, del Responsabile di Nado Italia, Leonardo Gallitelli, e di Gianni Letta (foto Mezzelani-Gmt). Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderatointenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti - e può essere
41 paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha sottolineato l'importanza di questa sinergia. "Sono molto amico del prof. Cognetti il nostro rapporto va oltre. Ognuno cerca di dare un aiuto ai rispettivi mondi. La firma di questo protocollo rappresenta il punto di partenza per sviluppare progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, con l obiettivo di promuovere corretti stili di vita e valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute. I dati recenti dell'istat rivelano che la percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, aumentando in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. Nel nostro Paese non erano mai stati raggiunti livelli di pratica sportiva così alti. Siamo orgogliosi di questo riscontro ma dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme - per incrementare il trend positivo, con la certezza che questo protocollo d intesa favorirà il raggiungimento di nuovi traguardi, contribuendo a contrastare la sedentarietà, che interessa ancora milioni di italiani. Per me è motivo di orgoglio considerando il programma che mi ha portato alla Presidenza dell'ente. E ora dobbiamo fare ancora di più, continuare ad andare nelle scuole, organizzare corsi di formazione. Se fai sport vivi di più e vivi meglio e non si è mai fatta tanta pratica come oggi: lo dicono i riscontri. Dobbiamo trascinare il Sud che abbassa la media, fare qualcosa di diverso sul territorio. È una nuova frontiera che il CONI vuole esplorare per crescere anche culturalmente e deve farlo tra i giovani. Sono sicuro che abbiamo davanti anni destinati a regalarci grandi soddisfazioni in questo senso". Gianni Letta ha voluto presenziare all'appuntamento, rinnovando l'impegno al servizio della causa. "Grazie al prof Cognetti perché questa iniziativa concorre al raggiungimento di traguardi prestigiosi a livello sociale nella lotta al cancro. Ho accompagnato la nascita di questa fondazione che riesce a valorizzare l'aspetto sanitario, coniugandolo a quello umano, grazie al coinvolgimento di medici, pazienti e famiglie. Lo sport è uno strumento essenziale più dei farmaci e la sinergia con il CONI favorisce l'accesso alla pratica sportiva, dimostrando che l'ente è entrato nel tessuto del Paese. Ricordo ancora la presentazione del programma di Malagò e i suoi propositi andavano oltre il perimetro agonistico. Abbracciava il sociale per farne uno strumento di crescita del Paese. È ci è riuscito, questa ne è la testimonianza più vivida". Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
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43 Tumori: la sedentarietà causa ogni anno 73mila casi in Italia Al via l alleanza fra Insieme contro il cancro e il Coni. Cognetti: «Lo sport riduce il rischio di neoplasie frequenti come quelle del seno e del colon retto e determina risparmi per il sistema». Nel nostro Paese 23 milioni di persone non praticano nessuna attività fisica. Il presidente Giovanni Malagò: «Servono campagne per sensibilizzare i cittadini». Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). «Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso». «Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua Cognetti e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi
44 malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno». Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. «La firma di questo protocollo sottolinea Giovanni Malagò, Presidente CONI rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini».
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47 ALLEANZE Anche il Coni scende in campo contro i tumori Che l attività fisica faccia bene alla salute è fuori di dubbio e diversi studi hanno dimostrato anche i suoi benefici in alcuni tra i tumori più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppe persone non praticano alcuno sport e i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, cioè qualcosa come circa 23 milioni di persone. Ecco perché giovedì 9 marzo la Fondazione Insieme contro il cancro e il Coni hanno siglato a Roma un protocollo d intesa biennale per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani: no al fumo, sì a un'attività fisica costante e a una dieta corretta. «Scienza e sport commenta Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il cancro - uniscono le forze in un alleanza strategica. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione mondiale della sanità (Oms) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè due
48 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso». Il movimento fisico «può essere paragonato a un farmaco» aggiunge l'oncologo e se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie «si otterrebbero risparmi pari a 200 milioni di euro l anno». La firma del protocollo, assicura Giovanni Malagò, presidente del Coni è «il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016». L'anno scorso, infatti, la percentuale di italiani sopra i tre anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero una persona su quattro. E se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%.
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51 (Tiscali è un portale web realizzato e gestito da Tiscali Italia) Lettori TUMORI: ALLEANZA CONI INSIEME CONTRO IL CANCRO, SPORT RIDUCE RISCHIO Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) - Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l'attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). "In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento - commenta Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro' - Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli
52 vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l'anno". Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo - sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni - rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016". "La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport - riferisce il numero uno del Comitato olimpico - Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini". Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica 'Jama'. Un'indagine
53 epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell'attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. "Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure - osserva Cognetti - In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni".
54 Salute Al via campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI hanno siglato a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica ha spiegato l oncologo Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici ha precisato e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia facciano risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno.
55 Fondazione Insieme contro il cancro e Coni contro la sedentarietà Nel nostro Paese circa 23 milioni di cittadini non praticano nessuna attività sportiva. Una vera e propria epidemia di sedentarietà, con conseguenze rilevanti sulla salute e sul benessere della popolazione 8 marzo 2017 ROMA Nel nostro Paese circa 23 milioni di cittadini non praticano nessuna attività sportiva. Una vera e propria epidemia di sedentarietà, con conseguenze rilevanti visto che il 35,3% della popolazione e' in sovrappeso e il 9,8% obeso. Inoltre la sedentarietà rappresenta uno dei principali fattori di rischio dei tumori. Basterebbero 150 minuti alla settimana di moderata attività fisica per ridurre in maniera significativa il numero dei nuovi casi di cancro in Italia. Per promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il CONI sigleranno un protocollo d'intesa. L'evento si svolgerà il 9 marzo alle nella sala riunioni del marketing del Coni(Largo Lauro De Bosis 15, primo piano). Partecipano il professor Francesco Cognetti, presidente Fondazione 'Insieme contro il Cancro', e Giovanni Malagò, presidente del Coni.
56 Tumori: la sedentarietà causa ogni anno 73mila casi in Italia "In Italia ogni anno più di 73mila tumori potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi" Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al
57 movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea il dott. Giovanni Malagò, Presidente CONI rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
58 Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) Il 20% dei tumori e causato dalla sedentarieta. E proprio in questo senso l attivita fisica puo produrre benefici: lo sport, e stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia pero sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attivita sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione Insieme contro il Cancro e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attivita fisica costante e dieta corretta). In Italia ogni anno piu di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento commenta Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e puo essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea Giovanni Malago, presidente del Coni rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attivita motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati piu recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva cosi elevati come nel corso del La percentuale di italiani sopra i 3 anni d eta che dichiara di praticare sport con continuita nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport riferisce il numero uno del Comitato olimpico Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi e cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarieta che ancora interessa milioni di cittadini.
59 Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica Jama. Un indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord Europa stabilisce una forte correlazione tra attivita fisica e riduzione della mortalita per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell attivita fisica riguardano anche le persone che hanno gia ricevuto una diagnosi. Purtroppo solo il 20 30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure osserva Cognetti In realta i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto piu di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalita si e ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attivita fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono dipendenti, cioe con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
60 AL VIA L ALLEANZA FRA INSIEME CONTRO IL CANCRO E IL CONI Il prof. Francesco Cognetti: Lo sport riduce il rischio di neoplasie frequenti come quelle del seno e del colon retto e determina risparmi per il sistema. Roma, 9 marzo 2017 Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica
61 sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea il dott. Giovanni Malagò, Presidente CONI rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20 30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni..
62 Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio. Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l'attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). "In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento commenta Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro' Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l'anno". PUBBLICITÀ Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così
63 elevati come nel corso del 2016". "La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport riferisce il numero uno del Comitato olimpico Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini". Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica 'Jama'. Un'indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell'attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. "Purtroppo solo il 20 30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure osserva Cognetti In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni".
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65 TUMORI: LA SEDENTARIETÀ CAUSA OGNI ANNO 73MILA CASI IN ITALIA Roma, 9 marzo 2017 Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne
66 impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea il dott. Giovanni Malagò, Presidente CONI rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20 30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha
67 coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
68 TUMORI: ALLEANZA CONI INSIEME CONTRO IL CANCRO, SPORT RIDUCE RISCHIO Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) - Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l'attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). "In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento - commenta Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro' - Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si
69 riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l'anno". Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo - sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni - rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016". "La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport - riferisce il numero uno del Comitato olimpico - Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini". Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica 'Jama'. Un'indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell'attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi.
70 "Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure - osserva Cognetti - In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni".
71 Lettori
72 Lettori TUMORI: LA SEDENTARIETÀ CAUSA OGNI ANNO 73MILA CASI IN ITALIA Roma, 9 marzo 2017 Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti - e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea il dott. Giovanni Malagò, Presidente CONI - rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare
73 sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini.
74 Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione Insieme contro il Cancro e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento commenta Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili
75 di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport riferisce il numero uno del Comitato olimpico Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini.le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica Jama. Un indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure osserva Cognetti In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
76 sport/malago e cognetti firmato protocollo biennale per promuovere stili di vita sani.html
77 sport/malago e cognetti firmato protocollo biennale per promuovere stili di vita sani.html Malagò e Cognetti: firmato protocollo biennale per promuovere stili di vita sani Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Presidente di Insieme contro il Cancro, prof. Francesco Cognetti hanno firmato in Sala Giunta un protocollo d intesa biennale per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Il documento è stato sottoscritto alla presenza del Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, del Responsabile di Nado Italia, Leonardo Gallitelli, e di Gianni Letta (foto Mezzelani-Gmt). Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderatointenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha sottolineato l importanza di questa sinergia. Sono molto amico del prof. Cognetti il nostro rapporto va oltre. Ognuno cerca di dare un aiuto ai rispettivi mondi. La firma di questo protocollo rappresenta il punto di partenza per sviluppare progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, con l obiettivo di promuovere corretti stili di vita e valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute. I dati recenti dell Istat rivelano che la percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo
78 nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, aumentando in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. Nel nostro Paese non erano mai stati raggiunti livelli di pratica sportiva così alti. Siamo orgogliosi di questo riscontro ma dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme per incrementare il trend positivo, con la certezza che questo protocollo d intesa favorirà il raggiungimento di nuovi traguardi, contribuendo a contrastare la sedentarietà, che interessa ancora milioni di italiani. Per me è motivo di orgoglio considerando il programma che mi ha portato alla Presidenza dell Ente. E ora dobbiamo fare ancora di più, continuare ad andare nelle scuole, organizzare corsi di formazione. Se fai sport vivi di più e vivi meglio e non si è mai fatta tanta pratica come oggi: lo dicono i riscontri. Dobbiamo trascinare il Sud che abbassa la media, fare qualcosa di diverso sul territorio. È una nuova frontiera che il CONI vuole esplorare per crescere anche culturalmente e deve farlo tra i giovani. Sono sicuro che abbiamo davanti anni destinati a regalarci grandi soddisfazioni in questo senso. Gianni Letta ha voluto presenziare all appuntamento, rinnovando l impegno al servizio della causa. Grazie al prof Cognetti perché questa iniziativa concorre al raggiungimento di traguardi prestigiosi a livello sociale nella lotta al cancro. Ho accompagnato la nascita di questa fondazione che riesce a valorizzare l aspetto sanitario, coniugandolo a quello umano, grazie al coinvolgimento di medici, pazienti e famiglie. Lo sport è uno strumento essenziale più dei farmaci e la sinergia con il CONI favorisce l accesso alla pratica sportiva, dimostrando che l Ente è entrato nel tessuto del Paese. Ricordo ancora la presentazione del programma di Malagò e i suoi propositi andavano oltre il perimetro agonistico. Abbracciava il sociale per farne uno strumento di crescita del Paese. È ci è riuscito, questa ne è la testimonianza più vivida. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
79 LETTORI Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio La sedentarietà causa il 20% delle neoplasie Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) - Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l'attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). "In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento - commenta Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro' - Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell 1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l'anno". Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. "La firma di questo protocollo - sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni - rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016"."La percentuale di italiani sopra i 3 anni d età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport - riferisce il numero uno del Comitato olimpico - Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di
80 combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini". Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica 'Jama'. Un'indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo. Ma i benefici dell'attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. "Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure - osserva Cognetti - In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni".
81 LETTORI TUMORI: LA SEDENTARIETÀ CAUSA OGNI ANNO 73MILA CASI IN ITALIA AL VIA L ALLEANZA FRA INSIEME CONTRO IL CANCRO E IL CONI Il prof. Francesco Cognetti: Lo sport riduce il rischio di neoplasie frequenti come quelle del seno e del colon retto e determina risparmi per il sistema. Nel nostro Paese 23 milioni di persone non praticano nessuna attività fisica. Il presidente Giovanni Malagò: Servono campagne per sensibilizzare i cittadini Roma, 9 marzo 2017 Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro -. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti - e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati
82 stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea il dott. Giovanni Malagò, Presidente CONI - rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
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84 TUMORI: LA SEDENTARIETÀ CAUSA OGNI ANNO 73MILA CASI IN ITALIA AL VIA L ALLEANZA FRA INSIEME CONTRO IL CANCRO E IL CONI Roma, 9 marzo 2017 Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno dimostrato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però ancora troppi cittadini non praticano nessuno sport, i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. La Fondazione Insieme contro il Cancro e il CONI siglano oggi a Roma nella sala Giunta del Comitato Olimpico un protocollo d intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Scienza e sport uniscono le forze in un alleanza strategica spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro. Complessivamente in Italia ogni anno più di 73mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento, con conseguenze importanti anche in termini di risparmi. Le raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici continua il prof. Cognetti e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. Ricerche dimostrano che i livelli attuali di attività sportiva in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l anno al Servizio sanitario nazionale. La pratica sportiva continuativa infatti permette di evitare malattie ogni anno (in particolare patologie cardiovascolari, ictus, tumori del seno e del colon retto, diabete di tipo II) e il ricorso a cure che costerebbero un miliardo e 283 milioni. A questa cifra si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si abbassasse soltanto dell 1% la percentuale di persone sedentarie si otterrebbero ulteriori risparmi pari a 200 milioni di euro l anno. Nel 2016 in Italia sono stati stimati nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. La firma di questo protocollo sottolinea il dott. Giovanni Malagò, Presidente CONI rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare temi fondamentali come l importanza dell attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d età, che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1%, ovvero nel 2016 una persona su quattro fa sport. Se a questi si aggiungono coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è
85 cresciuta di un punto e mezzo nell ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani. Ci auguriamo che il protocollo d intesa sia uno strumento in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini. Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA. Il primo è un indagine epidemiologica condotta su circa un milione e mezzo di cittadini negli Usa e nel Nord Europa che stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore: con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altra indagine che ha scoperto una notevole riduzione del rischio per le neoplasie del sistema digestivo, valutabile intorno al 37%. Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi conclude il prof. Cognetti. Purtroppo solo il 20 30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio al Gastrointestinal Cancers Symposium che si è svolto a San Francisco lo scorso gennaio è stato presentato uno studio che ha coinvolto più di pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica: la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni.
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