Impollina-MI Ecosistemi urbani per farfalle e insetti pronubi a Milano.

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1 Ecosistemi urbani per farfalle e insetti pronubi a Milano

2 Relazioni tra piante e farfalle Trifolium pratense Iphiclides podalirius

3 IMPOLLINAZIONE L impollinazione è un processo fondamentale per le piante superiori con fiori (Angiosperme o Flowering plants) In seguito all impollinazione si ha la fecondazione degli ovuli e la formazione di semi e di frutti L impollinazione permette quindi la riproduzione sessuale e la chiusura del ciclo biologico nelle piante superiori

4 IMPOLLINAZIONE Sebbene molte piante possono riprodursi per via vegetativa, la riproduzione sessuale è fondamentale per mantenere la diversità genetica e quindi la biodiversità Inoltre molte specie dipendono esclusivamente dalla riproduzione sessuale, come le piante annue, molte delle quali vengono coltivate dall uomo Infine, gran parte del cibo vegetale è rappresentato da semi e frutti non solo la frutta, ma anche i cereali, i legumi e molti ortaggi e spezie (pomodori, melanzane, zucchine, olive, pepe, cardamomo ecc.) che non potrebbe essere prodotto in assenza di impollinazione

5 TIPI DI IMPOLLINAZIONE

6 IMPOLLINAZIONE E ADATTAMENTI NEI FIORI Le piante superiori hanno evoluto i fiori in base alle modalità di impollinazione adottata, in particolare per quanto riguarda la forma della corolla, la posizione dell ovario, il numero e la posizione degli stami e la quantità di polline prodotta Evoluzione Progressivo ed ininterrotto accumularsi di modificazioni successive, fino a manifestare, in un arco di tempo sufficientemente ampio, significativi cambiamenti morfologici, strutturali e funzionali negli organismi viventi

7 IMPOLLINAZIONE E ADATTAMENTI NEI FIORI corolla semplice dialipetala simpetala ovario supero medio infero

8 IMPOLLINAZIONE E ADATTAMENTI NEI FIORI Gli adattamenti all impollinazione entomofila sono assai sorprendenti perché sono il frutto di una evoluzione congiunta di piante, che hanno messo a punto sofisticati sistemi di attrazione, e insetti, soprattutto del loro apparato boccale adibito alla raccolta di nettare e polline (coevoluzione). Coevoluzione: evoluzione interdipendente di due partner (piante, animali, funghi o batteri) che acquistano adattamenti specifici dovute a mutue pressioni selettive

9 IMPOLLINAZIONE E ADATTAMENTI NEI FIORI I SEGNALI VISIVI quali il colore, la forma e le dimensioni rappresentano un richiamo irresistibile per molti lepidotteri Aster amellus Buphtalmum salicifolium Knautia arvensis Dianthus carthusianorum

10 IMPOLLINAZIONE E ADATTAMENTI NEI FIORI I SEGNALI OLFATTIVI come il profumo e le sostanze volatili in genere rappresentano un richiamo irresistibile per molti lepidotteri Ligustrum vulgare Thymus pulegioides Prunus spinosa

11 IMPOLLINAZIONE E ADATTAMENTI NEI FIORI I SEGNALI GUSTATIVI, ovvero il nettare e il polline, rappresentano un richiamo irresistibile per molti lepidotteri Primula vulgaris Stachys officinalis Viola odorata

12 Il progetto: obbiettivi e finalità

13 OASI PER FARFALLE: OBBIETTIVI E FINALITÀ OBIETTIVO PRINCIPALE Realizzare oasi con una componente floristica capace di garantire una presenza stabile e sostenibile di farfalle e altri insetti impollinatori in città 1.creare condizioni idonee a sostenere l intero ciclo delle farfalle 2.testare modalità di intervento facilmente ripetibili selezionando piante e materiale vegetale disponibile sul mercato mettendo a punto moduli e tecniche di impianto, mirate all ambito urbano di intervento

14 OASI PER FARFALLE: OBBIETTIVI E FINALITÀ ALTRE FINALITÀ ecologiche: per il contributo che le oasi possono dare alla biodiversità urbana e al contrasto del declino degli impollinatori, implementando il valore naturalistico del verde urbano pubblico e privato; estetiche: il valore ecologico delle piante nettarifere e il loro valore ornamentale sono in generale concordi, dato che entrambi si basano su fioriture evidenti, colorate e protratte nel tempo;

15 OASI PER FARFALLE: OBBIETTIVI E FINALITÀ ALTRE FINALITÀ operative: fornire modelli riproducibili da parte dei cittadini e della pubblica amministrazione per l impianto di verde ornamentale che abbia anche funzioni per farfalle e altri insetti impollinatori; culturali: si vuole richiamare l attenzione dei cittadini sul tema del declino di farfalle e impollinatori. Temi correlati sono piante da giardino vs piante spontanee; specie autoctone vs esotiche; valore ecologico vs estetico ecc.

16 OASI PER FARFALLE: OBBIETTIVI E FINALITÀ Il limite più severo alla diffusione delle farfalle in ambito urbano è legato alla frammentazione degli habitat e delle risorse farfalle specialiste hanno più difficoltà si deve assicurare connettività ecologica all interno del tessuto urbano!!! urbanizzazione da Bergerot et al., 2010 specializzazione

17 Il progetto: la scelta delle specie Iphiclides podalirius su rametto di Prunus spinosa Gonepteryx rhamni su capolini di Trifolium pratense

18 SCELTA DELLE SPECIE CRITERI UTILIZZATI (I): idoneità documentata per l intero ciclo biologico delle farfalle selezionate (letteratura scientifica, database on-line, impiego in altri progetti) verifica della provenienza geografica e del grado di invasività delle piante facilità di reperimento sul mercato (floro-vivaisti, garden, miscele sementi esistenti o ordinabili)

19 SCELTA DELLE SPECIE Idoneità documenta: elenco specie di farfalle e informazioni disponibili su piante nutrici e nettarifere Papilio machaon su Lychnis flos-coculi

20 SCELTA DELLE SPECIE Idoneità documenta: creazione di un database di informazioni sulle relazioni speciespecifiche tra farfalle e piante nutrici e nettarifere

21 SCELTA DELLE SPECIE Provenienza geografica e grado di invasività Piante autoctone (indigene, native; native plants) Piante alloctone (esotiche, aliene, introdotte; alien plants) Piante infestanti (malerbe, specie dannose o nocive; weeds) Piante invadenti (invasive plants)

22 SCELTA DELLE SPECIE Provenienza geografica e grado di invasività Al fine di venire incontro alle esigenze del progetto, e del pubblico, il concetto di autoctonia è stato applicato in modo non strettamente rigoroso (autoctone s.l.), includendo: 1.varietà colturali; 2.piante di origine ibrida con almeno un genitore autoctono (es. Malva sylvestris Blue fontain ); 3.piante di antica introduzione o coltivazione (es. Papaver rhoeas); 4.piante provenienti da regioni geografiche limitrofe, come dall Europa, dall Asia Occidentale o dal bacino del Mediterraneo (es. Achillea filipendulina, Alcea rosea, Eryngium giganteum, Knautia macedonica, Lavandula angustifolia, Stachys byzantina)

23 SCELTA DELLE SPECIE Autoctone s.l. Alcea rosea Lavandula angustifolia

24 SCELTA DELLE SPECIE Autoctone s.l. Aster x frikartii Monch Centranthus ruber Coccineus Leucanthemum maximum

25 SCELTA DELLE SPECIE PIANTE ESOTICHE piante nutrici di bruchi << piante nettarifere In UK su 60 specie di farfalle, più di 40 non utilizzano esotiche come nutrici, mentre solo 20 non le utilizzano come nettarifere da Hardis et Dennis, 2008

26 SCELTA DELLE SPECIE PIANTE ESOTICHE Farfalle molto selettive nella scelta degli habitat importanza di piante nutrici per stadi larvali Farfalle adulte con proboscidi più lunghe preferenza per specie esotiche e fioriture più ampie e durature da Shackleton et Ratnieks, 2015

27 SCELTA DELLE SPECIE: LISTA NERA Provenienza geografica e grado di invasività In seguito alla Legge Regionale della Lombardia n.10 del 31/3/2008 (Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea) è stata pubblicata una Lista Nera delle specie alloctone vegetali oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione (Allegato E del D.g.r. n.8/7736 del 24/7 2008)

28 SCELTA DELLE SPECIE: LISTA NERA Quercus rubra Ailanthus altissima

29 SCELTA DELLE SPECIE: LISTA NERA Buddleja davidii (albero delle farfalle!!) Helianthus tuberosus (topinambur)

30 SCELTA DELLE SPECIE: LISTA NERA Lonicera japonica Artemisia verlotiorum Ambrosia artemisifolia

31 SCELTA DELLE PIANTE IN VASO CRITERI UTILIZZATI (II): numero limitato di specie nutrici dei bruchi, in grado di nutrire più specie di farfalle ampio spettro di specie nettarifere: ampia durata delle fioriture e ampia gamma di colori suddivisione delle specie in autoctone s.l. ed esotiche non invasive introduzione di specie arbustive (rifugio e svernamento) introduzione di nettarifere autoctone a sviluppo verticale (elementi verticali)

32 SCELTA DELLE PIANTE IN VASO SPECIE DIVISE IN: 1. Piante rifugio (arbusti) 2. Piante nutrici dei bruchi (erbacee) 3. Nettarifere autoctone (erbacee perenni) 4. Nettarifere autoctone-elementi verticali (erbacee perenni) 5. Nettarifere esotiche PER OGNI SPECIE VENGONO RIPORTATI: Nome scientifico Famiglia Altezza pianta (in cm) Distribuzione geografica (autoctona, esotica) Periodo di fioritura (mesi) Colore dei fiori

33 PIANTE RIFUGIO (ARBUSTI)

34 PIANTE RIFUGIO (ARBUSTI) Cytisus scoparius Spartium junceum

35 PIANTE RIFUGIO (ARBUSTI) Crataegus monogyna Ligustrum vulgare

36 PIANTE NUTRICI DEI BRUCHI (ERBACEE) Inarchis io Papilio machaon Vanessa cardui

37 PIANTE NUTRICI DEI BRUCHI (ERBACEE) Urtica urens Ruta graveolens Daucus carota Foeniculum vulgare

38 NETTARIFERE AUTOCTONE s.l. (ERBACEE)

39 NETTARIFERE AUTOCTONE s.l. (ERBACEE)

40 NETTARIFERE AUTOCTONE s.l. (ERBACEE) Aster alpinus Achillea filipendula Knautia macedonica Salvia pratensis Scabiosa columbaria Malva sylvestris

41 ELEMENTI VERTICALI (ERBACEE) Echinops ritro

42 ELEMENTI VERTICALI (ERBACEE) Eryngium giganteum Cynara cardunculus Eryngium alpinum

43 NETTARIFERE ESOTICHE (ERBACEE)

44 NETTARIFERE ESOTICHE (ERBACEE) Helenium x cultorum Waltraud Coreopsis grandiflora Early Sunrise Coreopsis auriculata Rudbeckia fulgida Goldstrum

45 NETTARIFERE ESOTICHE (ERBACEE) Echinacea purpurea Gaura lindheimeri Salvia x Wendy s wish

46 NETTARIFERE ESOTICHE (ERBACEE) Perovskia atriplicifolia Little spire Verbena bonariensis

47 NETTARIFERE ESOTICHE (ERBACEE) Monarda didyma Cosmos atrosanguinea

48 PRATO FIORITO: MISCELA DI SEMENTI Analisi comparativa della composizione di 21 miscele di sementi, simili alle comunità erbacee dei prati polifitici da fienagione 56 specie utilizzabili 30 specie usate miscela di sole specie autoctone di Flora Conservation Specie suddivise in: graminacee cespitose erbe perenni erbe annuali con fioriture vistose

49 PRATO FIORITO: MISCELA DI SEMENTI

50 PRATO FIORITO: MISCELA DI SEMENTI Incremento della presenza di specie e individui di insetti pronubi con l impiego di Wildflower strips

51 Il progetto: tipi e modalitàdi intevento

52 TIPI E MODALITÀ DI INTERVENTO Sono state messe a punto 3 tipi di intervento in funzione di: contesto urbano tipo di piante impiegate tipo di lavorazioni effettuate Essi sono stati definiti: 1. tipo intensivo 2. tipo estensivo 3. tipo intermedio o medio (mescolanza di interventi intensivi e estensivi)

53 TIPI E MODALITÀ DI INTERVENTO 1) TIPO INTENSIVO indicato per aree densamente edificate mirato a zone dove gli spazi da destinare al verde sono contenuti in continuità con le funzioni estetiche degli spazi verdi delle zone più centrali delle città indicato per zone generalmente poveri di farfalle/impollinatori forte azione attrattiva abbondanti e prolungate fioriture alta intensità di intervento impiego di piante in vaso Darsena 150 mq ca novembre 2016

54 TIPI E MODALITÀ DI INTERVENTO 2) TIPO ESTENSIVO indicato delle aree più periferiche, meno densamente edificate mirato a zone con ampi spazi verdi come i grandi parchi urbani funzione di integrazione estetica degli spazi verdi già esistenti collegamento con il tessuto agricolo peri-urbano collegamento con popolazioni di farfalle e altri impollinatori minor intensità di intervento realizzazione di prati fioriti o «wildflowers strips» Parco Segantini 400 mq ca seminati a novembre 2016

55 TIPI E MODALITÀ DI INTERVENTO 1) TIPO INTENSIVO preparazione del terreno predisposizione ala gocciolante posa telo pacciamante messa a dimora di piante in vaso in nuclei divisi per categorie (piante rifugio, nutrici, nettarifere) inserimento eventuale di elementi verticali impiego di specie autoctone, ma anche di esotiche non invasive diserbo manuale (scerbatura)

56 TIPI E MODALITÀ DI INTERVENTO 2) TIPO ESTENSIVO preparazione del terreno con mezzi meccanici semina di miscela di prato fiorito messa a dimora di nuclei di piante nutrici ed eventualmente di elementi verticali impiego di sole autoctone manutenzione programmata in accordo al ciclo biologico degli insetti

57 TIPI E MODALITÀ DI INTERVENTO LAVORAZIONE DEL TERRENO lavorazione superficiale asportazione degli elementi grossolani (sassi, radici) rastrellatura e rifinitura terreno in Settembre-Novembre prima di semina o piantagione POSA TELO PACCIAMANTE telo di ultima generazione biodegradabile e compostabile al 100%, steso e fissato con picchetti metallici SEMINA PRATO FIORITO semina a spaglio e rullatura IRRIGAZIONI DI SOCCORSO

58 TIPI E MODALITÀ DI INTERVENTO MANUTENZIONE programmata in accordo al ciclo biologico degli insetti: pulizia e potatura delle erbe e degli arbusti tardiva (inizio primavera, marzo) per consentire agli insetti svernanti di riprendere le attività vitali mantenimento degli steli delle piante nutrici fino liberazione delle farfalle per il prato fiorito: tagli tardivi, giacenza temporanea in situ del materiale, asportazione dopo essicazione in ogni caso NON effettuare alcun tipo di diserbo chimico

59 Il progetto: i siti delle oasi

60 LOCALIZZAZIONE DEI SITI

61 LOCALIZZAZIONE DEI SITI

62 LOCALIZZAZIONE DEI SITI 2 1a 1b 3 4

63 LOCALIZZAZIONE DEI SITI

64 1a Museo Diocesano (Parco delle Basiliche)

65 1a Museo Diocesano Novembre 2016

66 1a Museo Diocesano Aprile 2017

67 1b Darsena

68 1b Darsena Novembre 2016

69 1b Darsena Aprile 2017

70 2 Museo Botanico

71 2 Museo Botanico Novembre 2016

72 2 Museo Botanico Aprile 2017

73 3 Parco Baden Powell

74 3 Parco Baden Powell Novembre 2016

75 3 Parco Baden Powell Aprile 2017

76 4 Parco Segantini

77 4 Parco Segantini Novembre 2016

78 4 Parco Segantini Aprile 2017

79 PRINCIPALI PROBLEMATICHE SUBSTRATO MOLTO POVERO Terreno quasi esclusivamente argilloso, ricco di ghiaia e povero di sostanza organica. Condizione comune a tutto il Parco Segantini, che è stato realizzato su terreni di scarsa qualità. L inverno e la primavera siccitosi hanno portato al disseccamento e a una notevole compattazione dei primi strati di suolo.

80 PRINCIPALI PROBLEMATICHE PIANTE INFESTANTI Rorippa austriaca (Baden Powell e Segantini) Coronopus didymus (Darsena) Artemisia annua (Segantini) Chenopodium album e Artemisia annua (Darsena)

81 PRINCIPALI PROBLEMATICHE VANDALISMO Piante distrutte (Baden Powell) Buche scavate da cani (Museo Diocesano) Staccionata rotta (Darsena)

82 Grazie per l attenzione!

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