METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

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1 METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO LUMSA Giulia Pecora giulia.pecora@uniroma1.it

2 OGGI PARLEREMO DI Origini del metodo osservativo Confronto fra quattro diversi approcci osservativi - Approccio ecologico - Approccio etologico - Approccio piagetiano - Approccio psicoanalitico Analisi dell approccio, della metodologia utilizzata e dei punti di forza/debolezza

3 ORIGINI DEL METODO OSSERVATIVO Le origini del metodo osservativo sono da rintracciare nelle biografie infantili: - Erano redatte sotto forma di diario - Da parte dei genitori - Incentrate sui nuovi comportamenti dei figli - Giorno per giorno I nuovi comportamenti erano considerati come indicatori di sviluppo

4 ORIGINI DEL METODO OSSERVATIVO Una delle biografie più note: A Biographical Sketch of an Infant (1877) di Charles Darwin Descrizione dei primi anni di vita del figlio Doddy Osservazioni dettagliate sulle emozioni di rabbia e paura, reazioni riflesse e comportamenti complessi relativi allo sviluppo morale

5 ORIGINI DEL METODO OSSERVATIVO Nonostante i limiti riguardo la scientificità di tale metodo, le biografie infantili rappresentano una ricca e importante fonte di dati: 1. Rappresentano gli antecedenti storici degli studi longitudinali 2. Ricchezza di particolari e acutezza di sguardo difficilmente raggiungibili con altre procedure Il metodo osservativo avrà molta fortuna soprattutto nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento - Preyer: nel 1882 pubblicò uno studio sull osservazione del figlio in momenti precisi della giornata (mattina, mezzogiorno e sera) focalizzandosi su imitazione, attività sensoriali e sviluppo comunicativo - Binet: nel 1903 pubblicò uno studio dal titolo Etude experimentale de l intelligence (osservazione comparata delle due figlie) - Buhler: nel 1931 pubblicò un saggio nell Handbook of Child Psychology in cui si fa una sintesi delle ricerche osservative riguardanti lo sviluppo sociale del bambino (si trova anche una critica del metodo osservativo) - Fino all inizio degli anni 60: approccio comportamentista è prevalente

6 ORIGINI DEL METODO OSSERVATIVO Metodologia recente si basa su diversi contributi teorici: 1. Approccio ecologico 2. Approccio etologico 3. Metodo osservativo quasi sperimentale di Piaget 4. Osservazione diretta psicoanalitica

7 Osservazione ecologica Saggio di Wright (1960): rappresenta un vero e proprio manifesto programmatico a favore dell osservazione, contro i limiti di manipolazioni sperimentali, test, questionari - Metodi osservativi aperti: descrizione estesa degli eventi - Metodi osservativi chiusi: vengono adottate precise strategie di rilevazione dei comportamenti e del tempo Osservazione ecologica rientra nei metodi osservativi aperti

8 Osservazione ecologica Due assunti metodologici dell osservazione ecologica: 1. Interdipendenza tra organismo, ambiente e comportamento 2. Necessità di indagare il funzionamento individuale nei luoghi di vita quotidiana Bronfenbrenner (1979): il comportamento in sé non ha significato. Lo acquista se inserito in un contesto Lo studio del comportamento infantile va studiato all interno del suo ambiente culturale e sociale

9 Osservazione ecologica Unità di analisi: - Behavior episode: unità di azioni e situazioni, caratterizzate da direzionalità costante ed evidente intenzionalità (per es., fine: andare a scuola) - Behavior setting: situazione specifica in cui si osservano determinati comportamenti. Obiettivo: identificare le proprietà strutturali e dinamiche degli ambienti in cui le persone devono adattarsi. Non ci si riferisce al comportamento individuale ma a quello collettivo specifico di quell ambiente (per es., parco) Metodologia di registrazione: registrazione di campioni comportamentali (specimen record) Descrizione narrativa estesa, attraverso un linguaggio di uso quotidiano, dei comportamenti e della scena in cui si collocano gli eventi Durata massima: 30 (sotto-unità di 30s o di 1 ) Importanza della sequenzialità degli eventi: non solo il comportamento in un dato momento ma anche ciò che accade prima e ciò che accade dopo

10 Osservazione ecologica Punti di forza e limiti Punti di forza: coglie gli eventi psicologici nel loro divenire; si riportano dettagli che sfuggirebbero nell utilizzo di test o strumenti standardizzati Limiti: Difficilmente realizzabile, sia in fase di raccolta dati sia nella fase di analisi del materiale (Wright: una giornata di rilevazione occupa ben 432 pp)

11 Osservazione etologica Etologia: scienza che nasce dall unione di più discipline, quali zoologia, biologia e psicologia. In passato si riferiva soprattutto allo studio del comportamento animale, oggi si interessa anche del comportamento umano in ambiente naturale Ricerche di Lorenz, Tinbergen Metodologie di derivazione etologica possono essere rintracciate anche in studiosi dello sviluppo socio-affettivo infantile come Bowlby Descrizione dettagliata dei moduli comportamentali con lo scopo di ricostruire una storia naturale del comportamento animale e umano, alla base di osservazioni successive più sistematiche Rilevazione completa, imparziale e dettagliata dei comportamenti Differenza con approccio ecologico: gli etologi non prevedono valutazioni o inferenze su processi emotivi, motivazionali o cognitivi alla base del comportamento

12 Osservazione etologica L osservazione etologica produce un etogramma o repertorio comportamentale esaustivo: una lista completa di descrizioni riferite a specifici comportamenti Passaggi per la costruzione di un etogramma: 1. Individuazione di un tema o ambito comportamentale generale da osservare (per es., comportamento prosociale) 2. Identificazione delle sottoclassi, più specifiche (per es., prestare gli oggetti, gioco condiviso, aiuto nelle attività) Le sottoclassi devono essere mutualmente esclusive da un punto di vista concettuale: devono riferirsi a fenomeni diversi e i comportamenti non possono sovrapporsi

13 Osservazione etologica Punti di forza e limiti Punti di forza: efficace nello studio della prima infanzia e del comportamento sociale infantile; importanza non solo del contesto ma anche del fattore temporale per lo svolgimento dei fenomeni; originalità degli studi condotti (per es., comportamento non verbale come mezzo di comunicazione, prime ricerche su interazione madre-neonato Limiti: implica comunque una selezione soggettiva dei comportamenti e quindi comporta perdita di informazioni; limiti delle micro-categorie comportamentali che possono allontanare dal significato globale di un comportamento in un determinato contesto; osservazione cieca, priva di ipotesi

14 Approccio ecologico VS Approccio etologico Approccio ecologico Approccio etologico Comportamenti complessi Comportamenti semplici Comportamenti orientati ad uno scopo Inferenze su processi interni sottostanti Attenzione al «come» del comportamento Comportamenti in sé, a prescindere dallo scopo Descrizioni non inferenziali Attenzione al «cosa» del comportamento

15 Osservazione piagetiana Osservazione definita quasi sperimentale perché sorretta da ipotesi specifiche, verificabili attraverso la manipolazione delle variabili Piaget condusse uno studio osservativo sui suoi tre figli, Jaqueline, Laurent e Lucienne 1926: definisce il concetto di esame clinico: il pensiero del bambino in parte è esplicito, intenzionale, diretto, in parte è implicito, non detto Quindi bisogna: sia avvalersi dell osservazione sia farsi guidare da ipotesi precise da verificare Il buon clinico osserva e dirige l osservazione. Porta il soggetto nelle zone critiche, varia le condizioni e controlla ogni ipotesi in base alle reazioni provocate dalla situazione

16 Osservazione piagetiana Metodo critico ( osservazione controllata o quasi sperimentale ): Non ci si limita a registrare i comportamenti spontanei dei bambini, ma si modificano sistematicamente le condizioni all origine dei comportamenti Di volta in volta, a seconda dei comportamenti prodotti dai bambini, si modificano nuovamente le condizioni, in un alternarsi di azioni provocate e azioni spontanee Quindi: si osserva l attività spontanea del bambini e, a partire da questa osservazione, si creano delle situazioni critiche con lo scopo di facilitare la comparsa di comportamenti nuovi, più avanzati rispetto ai precedenti

17 Osservazione piagetiana Punti di forza e limiti Punti di forza: continuità, sistematicità e accuratezza delle osservazioni; ricchezza di informazioni e di dettagli; profondità dello sguardo; acutezza delle ipotesi Limiti: forza delle ipotesi poiché i dati a disposizione non giustificano le conclusioni, mancano cioè le evidenze empiriche (D Odorico)

18 Osservazione psicoanalitica Si utilizzano due fonti di informazione: 1. Osservazione diretta del bambino in relazione con la madre 2. Ricostruzione dei dati tramite analisi del bambino o dell adulto, in base ai ricordi riportati verbalmente nella seduta Winnicott (1940): identifica nella coppia madre-bambino la configurazione di base dell osservazione psicoanalitica «Il neonato non esiste [ ] ogni volta che si trova un neonato si trova la cura materna e senza la cura materna non ci sarebbe nessun neonato» Winnicott distingue tra profondo e precoce : - Profondo: eventi lontani dall esperienza attuale, dalla coscienza del soggetto - Precoce: bambino e ambiente di sviluppo nelle prime fasi di vita

19 Osservazione psicoanalitica Setting rigorosamente definito Seminari settimanali di discussione e supervisione delle osservazioni, in cui vengono analizzati anche i vissuti e le reazioni emotive degli osservatori Osservatore neutrale ma partecipante, aperto alle richieste emotive della madre ma distaccato (basso coinvolgimento per non interferire o alterare l andamento familiare) Osservazione ben definita nei tempi: per esempio, bambino osservato settimanalmente a casa, in interazione con la madre e con altri familiari, dalla nascita fino ai due anni

20 Osservazione psicoanalitica Punti di forza e limiti Punti di forza: descrizioni particolareggiate, ricche di intuizioni sui processi di crescita del bambino nel proprio ambiente domestico; enfasi sulla relazione Limiti: ruolo e posizione dell osservatore, interna ed esterna alla relazione (da un lato l osservatore deve essere minuzioso, accurato e obiettivo, dall altro emotivamente partecipe e conferire vivacità e vita al resoconto dei dati; manca il controllo dell attendibilità dei dati (non c è addestramento dell osservatore, né registrazione audio-video); l osservatore può prendere note solo alla fine dell osservazione, non durante

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