Seminario UIL Scuola su Istruzione degli Adulti

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1 Seminario UIL Scuola su Istruzione degli Adulti La UIL Scuola, d intesa con la UIL Politiche territoriali, ha organizzato un seminario nazionale sull istruzione degli adulti (IDA). Tra gli obiettivi del seminario la ricognizione delle situazioni territoriali, in vista dell avvio delle procedure di attuazione del regolamento di riordino dei CTP e dei corsi serali che dovrebbero andare a regime dall a.s , della definizione delle linee guida e delle relative sperimentazioni assistite. L intento è la costruzione di una rete stabile di referenti territoriali che contribuiscano alla definizione di un quadro delle esperienze realizzate, con l'individuazione di punti di forza e di criticità, che caratterizzi le posizioni dell organizzazione sulle diverse prospettive. L impegno della UIL pone al centro dello sviluppo culturale ed economico l istruzione ed il lavoro, con particolare riguardo per lo sviluppo delle opportunità costituite dai diversi settori in cui istruzione, formazione e lavoro trovano più evidente intreccio: l istruzione degli adulti, l alternanza scuola-lavoro e l istruzione tecnica superiore, quale positiva sinergia per la ripresa economica e produttiva attraverso il fondamentale contributo della scuola e dei suoi operatori. Strumento di straordinario potenziale è costituito in tal senso da un modello di gestione efficace dell autonomia scolastica. All incontro hanno preso parte Massimo Di Menna e Noemi Ranieri per la Uil Scuola, Milena Micheletti, in rappresentanza della UIL - politiche territoriali, con un contributo sulle previsioni della legge di riforma del mercato del lavoro in materia di apprendimento formale, informale e non formale; Rossella Benedetti, quale rappresentante del Comitato Sindacale Europeo per il gruppo tematico di lavoro sull istruzione degli adulti con un contributo sulla gestione dei finanziamenti dedicati nei diversi paesi europei; Alessandro Di Giorgio, in qualità di esperto della UIL Scuola componente del gruppo nazionale di lavoro del MIUR per l elaborazione delle linee guida, con un contributo sullo stato di avanzamento dei lavori del gruppo stesso. Il riordino Il nuovo Regolamento (DPR , n. 163) rappresenta un passo avanti ma è anche una occasione mancata. Accanto ad alcune innovazioni apprezzabili, quali la personalizzazione del percorso formativo sulla base di un patto nominativo individuale, il riconoscimento delle competenze formali, non formali e informali possedute dall'adulto che orientano necessariamente alla flessibilità, presenta alcune criticità: dal continuo richiamo al Piano programmatico di riduzione degli organici previsto dall'art 64 della legge 133/2008, cui si aggiunge l esclusione di nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica che le pur positive previsioni della legge 92/2012 sulla Riforma del Mercato del Lavoro hanno introdotto in termini di flessibilità, con la costituzione di reti territoriali che possono diventare un importante strumento di supporto.

2 La flessibilità che il mercato del lavoro propone ai cittadini impone l acquisizione di nuove competenze, anche per chi è già in possesso di un titolo di studio, ma tali risposte non trovano sufficiente spazio, se non attraverso un oculata gestione dei processi, con il coinvolgimento degli Enti Territoriali e l ampliamento dell offerta anche in settori tradizionalmente distanti da quelli ora definiti. Per la peculiarità dell utenza il numero di 160 iscritti per 10 docenti sembra essere eccessivo, specialmente per alcune realtà territoriali. La formazione dell organico docenti dei corsi d istruzione degli adulti non tiene conto della diversa tempistica delle iscrizioni degli studenti dei corsi serali che di fatto chiedono di iniziare/ riprendere gli studi ad anno scolastico avviato e non entro le scadenze ufficiali. Vanno ripensati i criteri per la determinazione dell organico ed in particolare serve una quota di organico funzionale La sperimentazione Il decreto di riordino prevede l avvio di una sperimentazione, tramite progetti assistiti a livello nazionale che fornisca indicazioni attraverso linee guida per la messa a regime. - In sede di tavolo tecnico nazionale la UIL ha già rappresentato l esigenza di avviare tale sperimentazione non solo nelle realtà in cui sono consolidate buone pratiche ma anche in realtà differenziate per dimensione, tradizione e collocazione, in modo da tarare al meglio le soluzioni, delineando modelli di coordinamento tra scuole ed Enti Territoriali, fornire indicazioni sulla costituzione dei gruppi di livello, indirizzi per la definizione di patti formativi individuali tramite il riconoscimento di crediti maturati nei sistemi formali, informali e non formali (come indicato dall Europa), disciplinando anche aspetti pratici quali ad esempio le assenze dei discenti ai fini della convalida dei periodi didattici. - La fase sperimentale dovrebbe avere a riferimento anche esperienze già maturate che molto possono testimoniare a favore della maggiore flessibilità organizzativa e dell utilizzo delle ITC (Vedasi la struttura dei CTP della provincia di Grosseto, di Ancona). - Ai progetti assistiti dovrà essere riconosciuta in automatico insieme alla denominazione di CPIA l autonomia sancita dalle norme a favore delle istituzioni scolastiche, come affermato dal decreto di riordino. - L avvio della fase sperimentale in coincidenza con quella di prima applicazione del decreto che sancisce la costituzione del sistema nazionale di valutazione, definendo anche le modalità ed i processi di autovalutazione, deve contribuire a definire strumenti e modalità apposite anche per favorire la qualità organizzativa e didattica dei CPIA. - Le Reti tra CTP e istituti superiori che attiveranno i corsi di II livello, dovranno essere formalizzate nelle delibere regionali dell offerta formativa e regolate, per quanto riguarda l uso degli edifici e del personale ATA, da convenzioni. - Occorrerà definire con attenzione la composizione delle Commissioni che si occupano di stabilire i crediti degli studenti per passare da un livello ad un altro ma,

3 soprattutto formalizzare questo delicato passaggio affinché esso possa essere il più trasparente ed oggettivo possibile. Occorre porre grande attenzione alla valutazione dei crediti e ai relativi criteri da seguire, lasciando poco spazio all arbitrarietà. I necessari riferimenti alle risorse di organico devono tendere alla stabilizzazione di una quota nell ambito della fase del diritto quale livello minimo essenziale per ciascun CPIA ed una quota correlata alla estensione della rete generata automaticamente dal raccordo tra percorsi di primo e secondo livello, conseguente alla scelta di suddividere l offerta formativa in capo ai CPIA ed ai corsi serali afferenti all istruzione superiore. A titolo d esempio dovranno essere approfondite le prospettive di consolidamento del ruolo del docente alfabetizzatore, la cui importanza risulta rimarcata anche in relazione ai percorsi di prima alfabetizzazione nell'ambito degli accordi di integrazione tra lo straniero e lo Stato. Risorse Vanno ripensati i criteri per la determinazione dell organico ed in particolare serve una quota di organico funzionale. Da quanto sopra, diventa consequenziale stabilire i criteri per la definizione dell organico del personale ATA, la relativa dipendenza (dal CPIA o istituto superiore). Va invertita la tendenza di riduzione dei finanziamenti che supera abbondantemente la soglia del 50% in tre anni. Diverse tipologie di finanziamento: dalla legge 440/1997, ai fondi comunitari, a quelli resi disponibili dalle regioni e quelli privati. La UIL ha rappresentato, anche in sede di Commissione Europea, la necessità di sfruttare appieno i fondi strutturali ed i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo per sostenere l educazione degli adulti, politiche per l apprendimento continuo sostenibili e di alta qualità per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, la ripresa economica e la mobilità professionale. Formazione Per tutti gli operatori (dirigenti, docenti, Ata) è necessario prevedere uno specifico percorso formativo, necessario per rispondere alle esigenze di un'utenza adulta e in particolare da quanto previsto dagli art. 4 e 5 del Regolamento in relazione agli assetti didattici e alla personalizzazione dell'offerta formativa. Questa formazione deve coinvolgere tutto il personale con un progetto pluriennale, dotato di risorse adeguate per la messa a sistema. Un piano di formazione in servizio per gli operatori scolastici in sinergia tra pubblico e privato andrebbe progettato ed adottato a sostegno della diffusione delle numerose buone pratiche maturate.

4 Contrattazione e confronto - I contratti nazionali e quelli decentrati devono affrontare la tematica della qualificazione professionale degli operatori e la differenziazione funzionale dei profili, valorizzando figure professionali ed esperienze maturate, per raggiungere gli obiettivi definiti secondo l ottica di pluralità di sistemi. - Le esigenze di governance territoriale, che la riorganizzazione prefigura, devono valorizzare il contributo che le rappresentanze dei lavoratori apportano al confronto, sia a livello nazionale che decentrato. - La UIL, pur apprezzando lo sforzo che il gruppo tecnico nazionale per la definizione delle linee guida cerca di compiere, reputa non esaustivo delle relazioni sindacali quel livello di elaborazione e sollecita l apertura di un confronto con l amministrazione specifico sui diversi punti richiamati. Di seguito si riporta una sintesi dei contributi dei referenti regionali Piemonte: Alessandro Di Giorgio, Docente di Torino In Piemonte è da oltre un decennio che si sperimenta il POLIS (Percorsi di Orientamento Lavorativo e Istruzione Superiore) il cui obiettivo è di verificare la possibilità di un nuovo approccio alla formazione, sia nei contenuti, sia nei tempi di apprendimento. L iniziativa, partita da una scuola, ha assunto nel tempo le caratteristiche di un intervento sistemico, di rete, che ha coinvolto vari soggetti istituzionali. La prospettiva in cui si è mosso il progetto è: a) il passaggio da un ottica basata sulla centralità delle istituzioni formative ad una basata sulla centralità dei soggetti adulti in formazione; b) puntare sul radicamento nella realtà territoriale delle iniziative di istruzione e formazione in età adulta. Elementi di sviluppo della sperimentazione: 1) accordo tra MIUR Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Regione Piemonte e Province piemontesi che impegna i soggetti ad un significativo allargamento delle iniziative di formazione degli adulti e riconosce la grande importanza del modello POLIS nelle attività di rientro in formazione. 2) Definizione di un Piano di Fattibilità, su richiesta del Ministro della Pubblica Istruzione alla Direzione scolastica Regionale per il Piemonte, per una possibile estensione della sperimentazione Polis a livello nazionale. In tal senso va il Protocollo di intesa, con validità triennale, firmato pochi mesi fa dal MIUR e la Regione Piemonte. Veneto: Andrea Pizzo, Docente di Rovigo I dati Miur dicono che solo il 6% della popolazione veneta in età 25/64 anni partecipa all'apprendimento permanente, collocandosi nella media nazionale ma si segnala, un preoccupante calo di oltre un punto percentuale passando dal 2000 al

5 2009 dal 7.2 al 6.1%, nonostante una presenza significativa di CTP (46, con circa studenti di cui il 44% sono stranieri, 325 corsi e 364 docenti in organico, dati a.s. 2010/2011) e di corsi serali (in 53 istituti, con 244 classi, 5299 studenti, 289 docenti, dati a.s. 2010/2011). Una sperimentazione assistita va avviata anche in Veneto, in particolare nelle province dove esistono condizioni adeguate; in questa direzione si ritiene che l'usr (ufficio scolastico regionale) debba muoversi con il Miur. Una gestione adeguata dovrebbe avviare lo studio dei problemi legati ai nuovi Centri e la formazione del personale in modo da assicurare, nei limiti del possibile, le migliori condizioni per l'a. s. 2014/2015. Campania: Maria Chianese, Docente di Napoli In Campania operano 72 CTP con numerose problematiche connesse ad una gestione mai decollata dell ordinanza 455/1998 di riassetto del sistema, alla scarsa attenzione sul settore da parte degli enti locali, con cui è molto difficile dialogare. I corsi modulari di informatica, lingua straniera e quant altro, laddove attivati a sistema hanno un numero elevatissimo di iscritti e frequentanti. Si lamenta lo scarso numero di alfabetizzatori (25 al posto dei 216, previsto dalla norma), di cui si chiede il mantenimento anche in fase di riorganizzazione, anche per i corsi di alfabetizzazione in lingua e cultura italiana e per l insegnamento dell italiano come lingua seconda. In alcune province si evidenzia l'incompletezza degli organici (2 o 3 docenti al posto di almeno 6). Tutto ciò comporta un'inadeguata risposta alle esigenze delle fasce più deboli. Inoltre il funzionamento di tutti i CTP in orario pomeridiano e/o serale non garantisce un proficuo utilizzo degli stessi. Da alcuni anni è attiva l associazione DOCEDA, coordinamento professionale dei docenti del settore, riuniti a partire da Napoli verso tutta la regione. Marche: Sara Corradetti, Docente di Ascoli Piceno E stata costituita una Rete dei 13 CTP della Regione per dare soluzioni efficaci e coordinate ai diversi problemi quali la formazione degli operatori, l integrazione dell offerta formativa, l utilizzo dei fondi di diversa provenienza, con la messa a punto di una piattaforma informatica ICAM fruibile da docenti e alunni per somministrare i test, migliorando anche la gestione dei rapporti tra CTP e Prefetture. Il coordinamento della rete è affidato al CTP di Ancona. Tra le Criticità del territorio si registra: la difficoltà di una gestione autonoma (sede, risorse, Dirigente, DSGA), svincolata dagli Istituti che attualmente li ospitano, l isolamento dei docenti dei CTP, reclutamento/ individuazione dei docenti fondata su criteri generici, la scarsa pubblicità/ conoscenza dell offerta formativa, la sua scarsa distribuzione sul territorio, l utilizzo improprio dei docenti per coprire le assenze dei docenti curriculari del mattino, a fronte di livelli di qualificazione professionale specifica molto elevata, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale.

6 Puglia: Annastasia Narracci, Dirigente scolastico di Bari La Puglia vanta una rete di educazione degli adulti costituita da 40 CTP e oltre 150 Istituti di Istruzione Secondaria di II grado per un totale di oltre 190 punti di offerta Eda. Il 25% è costituita da sedi carcerarie, la programmazione però non risulta adeguatamente supportata, anche in termini di raccordo con il sistema di formazione professionale. L USR sostiene i percorsi della seconda opportunità, per i quali l'80% dei CTP pugliesi ha sottoscritto, negli ultimi cinque/sei anni, protocolli d'intesa stabili con gli istituti superiori sedi di corsi serali per fare fronte ai nuovi bisogni formativi connessi alle esigenze di riqualificazione per i diplomati estromessi dal mondo del lavoro e per la presenza di stranieri già in possesso di un titolo di studio. I punti di debolezza di tali iniziative sono da individuare: nell esiguità dei fondi a disposizione, nella discontinuità connessa all approvazione declinata su base annuale dei progetti. Mancano inoltre modelli di definizione flessibile dell organico, non vincolabile a scadenze di sistema pari a quelle dei percorsi ordinari; vanno potenziati strumenti per intercettare l altissimo tasso di domanda inespressa a causa della scarsa circolazione delle informazioni o della scarsa collaborazione degli EE.LL, forti resistenze a costruire reti di collaborazione tra amministrazioni, istituzioni educative e agenzie formative. Toscana: Sandra Roghi, docente di Grosseto In Toscana è in corso la costituzione di una rete territoriale così come previsto dall'art. 4 della legge n. 92 del 28 giugno 2012; per quanto riguarda lo schema di regolamento dell ottobre scorso, le riflessioni della Rete Toscana dei Ctp, sono visibili al seguente link Nella provincia di Grosseto è attivo un progetto per l IDA denominato Progetto diplomarsi online Acce.Di ( che ha iniziato i corsi effettivi nell anno scolastico 2006/2007 ed ha consentito a oltre 500 adulti di riprendere gli studi. Di questi, 204 hanno già ottenuto il diploma di qualifica professionale e 101 il diploma di Stato. L'impianto della Formazione a Distanza passa attraverso l'utilizzo di una piattaforma di elearning di tipologia Moodle ( nella quale il corsista trova gli strumenti-guida ai molti materiali di studio presenti nella piattaforma o linkati verso altre risorse didattiche online, attraverso cui costruire il proprio percorso di apprendimento in maniera flessibile e autonoma. Il progetto valorizza le risorse interne al mondo della scuola, consentendo ai docenti di mettere a frutto e maturare competenze di tipo didattico molto innovative Tra gli obiettivi del progetto si deve quindi considerare l'incremento di competenze tecnico-professionali e trasversali dei docenti, i quali potranno eventualmente mettere a frutto il loro know-how in classe o nei CPIA. La Giunta Regionale Toscana ha adottato il Progetto Diplomarsi online come una buona pratica già sperimentata con successo, basata sulla possibilità di permettere a cittadini adulti, anche inseriti nel mondo del lavoro, di acquisire, tramite formazione

7 online, assistita dalla presenza periodica di tutor specifici, un titolo di studio EQF 3 e 4 (European Qualification Framework). Lombardia: Giancarlo Alemanno docente di Milano I dati sullo stato dell EDA (CTP e Serali) pubblicati sul sito della Regione Lombardia sono ancora quelli del 2008, ciò a testimonianza del poco interesse verso il settore. I Corsi Serali vivono in una sorta di limbo rispetto ai corsi diurni. Molta confusione si genera anche per una certa disattenzione nelle contrattazioni d Istituto, con altri sindacati si è costituito un osservatorio per l EDA che possa ovviare a questo ed altri problemi. L Ufficio Territoriale di Milano sta lavorando per avviare una esperienza sperimentale nell ambito delle linee guida nazionali. Per un organica costituzione dei CPIA occorrono: criteri chiari e condivisi in merito alle modalità di definizione degli Accordi di Rete; competenze professionali specifiche e formazione adeguata per gli operatori dei Centri, in particolare dei DS ritenuti figure chiave ed importanti elementi di raccordo tra attuali CTP e corsi serali. Criteri per il raccordo tra CTP e Serali, al fine di definire percorsi didattici organici. Per le superiori andrebbero definiti dei criteri per la definizione dei profili tecnici e professionali, in considerazione della riduzione del monte ore (-30%) e della struttura in tre periodi didattici. Ogni ufficio scolastico regionale dovrebbe dotarsi di una struttura servizio di supporto per i costituendi CPIA. Lazio: Carla Basurto, Dirigente scolastica, Massimo Puzzilli, Giovanni Quinci Docenti di Roma Si ritiene positivo quanto riscontrato nel DPR oggetto del seminario che tende a tenere distinte le sedi del percorso di secondo livello, incardinato all interno degli istituti tecnici e professionali e il percorso di primo livello organizzato nei CPIA. Tuttavia rimane da definire con maggior dettaglio il raccordo fra le differenti istituzioni per l organizzazione del percorso didattico relativo ai primi due anni delle scuole superiori. Inoltre occorrerà prestare particolare attenzione al raccordo fra scuole serali, CPIA, Centri dell impiego, organismi legati all impresa, sindacati dei lavoratori, per un più proficuo orientamento formativo con l obiettivo di realizzare una rete stabile legata al territorio che sia in grado di incontrare le aspettative dell utenza dei corsi serali e del mondo del lavoro. Sicilia: Eugenio Tumbarello segretario UILScuola Trapani L'iniziativa di coinvolgimento dei referenti regionali del sistema IDA e' da apprezzare e da ripetere a livello di ciascuna regione con i referenti provinciali. In Sicilia esistono solo 45 CTP, effetto della residualita' con cui è stata affrontata la questione sia come organici sia come finanziamenti. Maggiore dovrebbe essere il raccordo tra la formazione professionale, il sistema degli IeFP e dell'istruzione degli adulti in modo da affrontare in forma sinergica la questione dell'inserimento professionale e della riqualificazione.

8 Le sperimentazioni, o progetti assistiti, dovranno essere rappresentativi delle diverse realtà ed esperienze territoriali, meglio se tutte le regioni saranno messe in condizioni di confrontarsi con i nuovi modelli. Calabria: Vincenzo Mazzotta, docente di Cosenza Un'esperienza settennale nel serale depone a favore dei percorsi che recuperano iscritti e contrastano la dispersione scolastica, sebbene nella Regione esiste l'esigenza di dare competenze anche a laureati triennali che necessitano di titoli maggiormente afferenti ad aree professionali. Esistono esperienze significative simili a quelle di altre scuole in cui, attraverso "moduli di azzeramento" i giovani vengono ammessi al terzo anno,valorizzando crediti posseduti e favorendo l'acquisizione di titoli di secondo grado.

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