Studio sedimentologico e dinamica marino-costiera del sistema litorale di Bosco Pantano di Policoro (Basilicata, Italia meridionale)

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1 Rend. Online Soc. Geol. It., Vol. 17 (2011), pp , 5 figs., (DOI: /ROL ) Studio sedimentologico e dinamica marino-costiera del sistema litorale di Bosco Pantano di Policoro (Basilicata, Italia meridionale) L. SABATO (*), S. LONGHITANO (**), A. CILUMBRIELLO (*), D. GIOIA (*), L. SPALLUTO (*) & C. KALB (***) ABSTRACT Sedimentological study and coastal-marine dynamics of the Bosco Pantano di Policoro littoral system (Basilicata, Southern Italy) The PROVIDUNE LIFE project is a multi-disciplinary research task funded by the European Community and designed to outline the framework of the natural habitats of the dune fields that occur along the coasts of Cagliari (southern Sardinia), Caserta (northwestern Campania) and Policoro (eastern Basilicata) in southern Italy. The project consists of a number of interconnected studies programmed to evaluate all the environmental features that the coastal dune fields exhibit along these coasts of the central Mediterranean area. This paper shows the result of the sedimentological study performed to characterize the Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni coastal system, in Basilicata (southern Italy). This system, developing along a 3 km-long segment of the Ionian coast, shows an up to 100 m-wide, mixed (gravelly-sandy) beach, which is wave-dominated and subjected to persistent NNW-directed waves. The study has been focused on the morpho-sedimentological characterization of both the emerged and the submerged sectors of the beach system. Accordingly, 36 topographic and bathymetric profiles have been measured, and analyses to obtain compositional and textural features of deposits were carried out. Furthermore, an evolutive model of the shoreline changes during the last 100 years has been depicted on the base of a multitemporal comparison of historical aerial photos. Finally, in order to achieve a series of prediction models on the impact of the dominant wave and the resulting hydrodynamics of the coastal area, the more frequent and of greater energy events have been identified and, thanks to the Delft3D software, the effects they can have on coastal systems have been evaluated. This kind of study provides all the geological elements that must be taken into account for any planning of interventions as well as for their management; in any case, the result should be used for the purpose to protect coastal habitat, that is the ultimate goal of this LIFE project. KEY WORDS: LIFE Project, PROVIDUNE, sedimentology, coastal system, Policoro, Sinni River, SIC area, Southern Italy. (*) Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali, Università degli Studi di Bari Aldo Moro. l.sabato@geo.uniba.it (**) Dipartimento di Scienze Geologiche, Università degli Studi della Basilicata, Potenza (***) Dipartimento di Scienze della Terra, Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino - O.C.E.A.N.S. - Università degli Studi di Cagliari RIASSUNTO In questo lavoro vengono illustrati i risultati sedimentologici di uno studio svolto nell ambito del Progetto LIFE dell Unione Europea PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) nell area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni in Basilicata (Italia meridionale). Per la realizzazione di tale progetto è stata eseguita un analisi dei dati pregressi di tipo idrologico, anemometrico e di clima d onda ed un analisi delle variazioni della linea di costa nell ultimo secolo. I dati di nuova acquisizione sono invece derivati prevalentemente da uno studio sedimentologico e geomorfologico dell area che ha previsto, tra l altro, l esecuzione di profili topografici e batimetrici stagionali. Inoltre, allo scopo di realizzare una serie di modelli di previsione sull incidenza del moto ondoso dominante e sul conseguente assetto idrodinamico dell area costiera, sono stati identificati gli eventi meteomarini più frequenti e di maggiore energia, e attraverso l utilizzo del software Delft3D si sono osservati gli effetti che tali eventi possono produrre sul sistema litorale. PAROLE CHIAVE: Progetto LIFE, PROVIDUNE, sedimentologia, sistema costiero, Policoro, Fiume Sinni, area SIC, Italia meridionale. PREMESSA Il Progetto PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) nasce grazie ad un importante contributo dell Unione Europea (Programma LIFE+ Nature and Biodiversity), e si propone la conservazione ed il ripristino di habitat dunali nei siti delle province di Cagliari (che svolge il ruolo di coordinatore dell intero progetto), Matera e Caserta. In tutti e tre i casi le aree di studio sono aree SIC (Sito di Importanza Comunitaria) facenti parte della rete Natura Il presente lavoro descrive i risultati sedimentologici acquisiti durante lo svolgimento dell azione A2 (Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera) (SABATO et alii, 2011) di tale progetto nell area SIC di Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni, ubicata nel settore più meridionale del litorale che sottende la costa ionica della Basilicata, in provincia di Matera (Fig. 1). Il litorale in oggetto ha una lunghezza di circa 3,5 km ed un ampiezza variabile da 50 a 200 m, e lo studio ha riguardato sia l area emersa che quella sommersa, fino ad una profondità di circa 13 m. Sono stati dapprima raccolti ad analizzati i dati già esistenti di tipo geologico, idrologico, anemometrico e di clima d onda e successivamente sono stati realizzati

2 162 L. SABATO ET ALII rilievi sedimentologici e morfologici nell area emersa, oltre che profili topografico-batimetrici ed analisi sedimentologiche e petrografiche su campioni della parte emersa e sommersa. Attraverso uno studio di foto aeree e da satellite di varie annate si sono ricavate le variazioni della linea di costa nell ultimo secolo e, allo scopo di fornire un modello evolutivo del sistema costiero analizzato, si sono realizzati una serie di modelli di previsione sugli effetti del moto ondoso dominante sulla dinamica dei sedimenti. Lo scopo finale che si prefigge tale progetto è quello di salvaguardare la naturalità di tale area, realizzando, nell ambito di successive azioni LIFE, solo se necessario, interventi di bio-ingegneria. INQUADRAMENTO GEOLOGICO E METEOMARINO L area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni è ubicata nel settore sud-orientale della Regione Basilicata lungo la costa ionica metapontina, e comprende il tratto finale e la foce del Fiume Sinni. Tale area ricade in un settore della Fossa bradanica (sensu MIGLIORINI, 1937), dove affiorano depositi marini terrazzati (sensu VEZZANI, 1967) o depositi dei prismi costieri terrazzati (sensu SABATO et alii, in prep.) di età Pleistocene medio-superiore, poggianti sulle Argille subappennine, e depositi sabbiosi, sabbiosoghiaiosi e sabbioso-limosi delle piane alluvionale e costiera di età olocenica (Fig. 1). I caratteri stratigrafici e morfologici dei depositi della piana costiera, studiati in generale da VEZZANI (op. cit.), COCCO et alii (1975), PAREA et alii (1980) e BOENZI et alii (2002), sono stati recentemente dettagliati da PESCATORE et alii (2009) per un area subito a Nord di quella oggetto di studio. Gli autori, a partire dall entroterra, distinguono depositi continentali di origine alluvionale, lacustre, palustre ed eluviale, e depositi di transizione riferibili ad ambienti di spiaggia-duna e deltizi, attuali ed abbandonati. Per quanto concerne il settore sommerso, l area è caratterizzata da una piattaforma ampia da 9 a 14 km con una pendenza media di circa 1 e con un margine localizzato ad una profondità massima di 150 m; in questa stessa area, la scarpata continentale è ampia circa 15 km, inclinata da 5 a 8 e caratterizzata da una serie di rilievi sottomarini ad andamento NO-SE (Dorsale dell Amendolara) separati da canyon che si immettono nella Valle di Taranto (PENNETTA et alii, 1986, cum bibl.). A tali canyon viene attribuito un ruolo importante nel trasferimento di materiale sabbioso dalla piattaforma verso il largo (DE PIPPO et alii, 2004, cum bibl.). Studi sedimentologici, mineralogici e anemometrici condotti in un area comprensiva di quella in oggetto individuano una direzione prevalente di dispersione dei sedimenti verso NE (BELFIORE, 1984; BRONDI et alii, 1974; BENASSAI et alii, 1976). Tale dato viene confermato dallo studio del clima anemologico condotto elaborando i dati forniti dall ARPAB (Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente in Basilicata). Tali dati permettono inoltre di ricavare valori medi di velocità dei venti pari a 8,69 m/s, con prevalenza delle direzioni di provenienza dai quadranti sud-orientali. Fig. 1 - Carta geologica schematica del settore di Fossa bradanica in cui ricade l area di studio. Nell area in tratteggio nero il Foglio Geologico n 508 Policoro, in scala 1:50.000; nel riquadro in rosso l area SIC Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni (da SABATO et alii, in prep.). - Schematic geological map of the Bradanic Trough sector in which the study area is located. In the dotted black box the 508 Sheet Policoro, at 1: scale; in the red box the SIC area Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni (from SABATO et alii, in prep). ANALISI STORICA DELL EVOLUZIONE DELL AREA DA DATI AEROFOTOGRAMMETRICI L analisi storica dell evoluzione della linea di costa e dell area di foce è stata effettuata attraverso un analisi multitemporale in ambiente GIS di carte storiche, foto aeree ed ortofoto relative al periodo (Fig. 2). L analisi suggerisce che a partire dai primi del 900 fino al 1955 il corso del Fiume Sinni è rimasto all incirca nella stessa posizione, mostrando solo una leggera tendenza alla migrazione verso NNE. Nello stesso intervallo di tempo si osserva un area di foce molto pronunciata, con lo sviluppo di un delta di tipo cuspidato. Tuttavia, nello stesso intervallo di tempo. l andamento della linea di costa adiacente alla foce si modifica profondamente, mostrando avanzamenti sia verso Nord che verso Sud, fino ad un massimo di circa 530 m. Tale tendenza si arresta nell intervallo , durante il quale si registra un arretramento della linea di riva in corrispondenza dell area di foce, quantificabile in circa 420 m. Contestualmente, nello stesso intervallo di tempo, si assiste ad un significativo spostamento laterale dell area di foce verso Nord-Est di circa 800 m. Una tendenza opposta a quella appena descritta si registra invece nel periodo di tempo compreso tra il 1988 ed il 1990, durante il quale si verifica alla foce del Fiume Sinni

3 STUDIO SEDIMENTOLOGICO E DINAMICA MARINO-COSTIERA DEL SISTEMA LITORALE DI BOSCO PANTANO DI POLICORO 163 Fig. 2 - Variazioni della linea di costa e del corso del Fiume Sinni dal 1908 al Variations of the coastline and the course of the Sinni River from 1908 to un avanzamento della linea di costa di quasi 100 m. Dal 1990 al 2008 la linea di costa alla foce del Fiume Sinni mostra nuovamente una tendenza all arretramento, quantificabile in circa 150 m, mentre lateralmente, soprattutto procedendo verso Nord, si osservano tratti di costa stazionari e ancora più a Nord (subito al di fuori dell area SIC) avanzamenti di circa 115 m. Durante lo stesso arco temporale, l area di foce non mostra invece migrazioni significative. Infine, il confronto tra questi dati e quelli ricavati dai dati geodetici acquisiti durante le nuove campagne di rilievi GPS effettuate nell ambito di questo progetto LIFE indicano un arretramento di circa 30 m dell area della foce del Fiume Sinni per il solo periodo Nel complesso si registra un arretramento a partire dal 1908 ad oggi, di circa 500 m. Le cause di tale fenomeno sono da imputare oltre che a fattori naturali, soprattutto a motivi antropici, in parte legati alla costruzione alla fine degli anni 80 di una imponente diga in terra lungo il corso del Fiume Sinni. ANALISI SEDIMENTOLOGICA E MORFO-BATIMETRICA Nell area in esame sono state realizzate tre campagne di rilevamento topografico e batimetrico nei mesi di luglio, ottobre e dicembre 2010, durante le quali sono stati realizzati 36 profili orientati ortogonalmente alla linea di costa che attraversano sia la spiaggia emersa che quella sommersa. Il rilievo batimetrico tramite ecoscandaglio di tipo single beam Hydrobox 21 lungo i 36 profili equidistanziati di 100 m, ha raggiunto l isobata dei -13 m e ha consentito di ottenere, attraverso tecniche geostatistiche, una mappa batimetrica per ciascuna campagna, in modo da verificare nei periodi presi in esame, la dinamica delle forme di fondo (barre, truogoli ecc.) e di valutarne lo spostamento. Per quanto riguarda i profili topografici, questi sono stati acquisiti tramite strumentazione GPS in modalità RTK (Real Time Kinematic), e rappresentano la continuazione fisica, verso terra, dei profili batimetrici, e possiedono lunghezze variabili fino ad un massimo di circa 100 m, in funzione della distanza battigia-retroduna.

4 164 L. SABATO ET ALII Contestualmente alla prima campagna di acquisizione dei dati topografici e batimetrici è stato realizzato il campionamento dei sedimenti sia della spiaggia emersa (sub-ambienti di retrospiaggia ed avanspiaggia) che di quella sommersa (sub-ambienti di shoreface fino alla transizione all offshore) al fine di caratterizzare i parametri tessiturali e composizionali dei sedimenti dell area (Fig. 3). Per quanto riguarda l analisi sedimentologica, in linea generale, si può affermare come l arenile in studio sia caratterizzato da una spiccata bimodalità granulometrica (ghiaia e sabbia) che permette di classificare la spiaggia in esame come sistema di tipo misto. Dal punto di vista granulometrico, il sub-ambiente di retrospiaggia risulta costituito quasi esclusivamente da sabbia da mediogrossolana a fine, fino al piede della retroduna ove domina una sabbia fine. Il sub-ambiente di avanspiaggia è in generale rappresentato da sabbia molto grossolana (70/80%) e subordinatamente da ghiaia (20/30%). Per quanto riguarda i caratteri granulometrici del settore di spiaggia sommerso, i campioni sono classificabili come sabbie da molto grossolane a molto fini, con una generale e graduale diminuzione del diametro medio dei sedimenti all aumentare della profondità (Fig. 3). L unica anomalia nella zonazione granulometrica dei sedimenti osservata è presente in prossimità del presunto delta sommerso che il Fiume Sinni ha formato nel settore antistante la foce, dove è stata documentata la presenza di sabbie fini ad una profondità di -12,5 m. I dati composizionali dei campioni prelevati nel settore emerso e in quello sommerso della spiaggia indicano la presenza di quarzo, feldspati s.l., litici polimineralici, litici carbonatici e bioclasti e minerali accessori. Nel complesso, l intera frazione litica, sia polimineralica che monomineralica, rispecchia la composizione delle principali litologie che affiorano nell area del bacino idrografico del Fiume Sinni; si tratta di rocce cristalline e sedimentarie la cui età varia dal Mesozoico fino al Quaternario. In generale, si può osservare che la percentuale dei litici diminuisce progressivamente procedendo dal sub-ambiente di avanspiaggia verso quello di retrospiaggia. Tale diminuzione dei litici è controbilanciata dall aumento relativo della frazione quarzoso-feldspatica e di quella litica carbonatica. L arricchimento relativo in carbonati nel settore di retrospiaggia è interpretabile come il prodotto della selezione operata dal processo di deflazione eolica che è più efficace nel trasporto dei granuli carbonatici. Inoltre, nel settore di spiaggia sommersa, la presenza di percentuali modeste di bioclasti (frammenti di molluschi) rappresenta l unica testimonianza della presenza di una limitata produzione carbonatica intrabacinale. Fig. 3 - Profilo morfo-batimetrico ricostruito dai rilievi effettuati durante la campagna di Luglio 2010 e distribuzione della granulometria dei sedimenti dedotta dalle analisi granulometriche. - Morpho-bathymetric profile reconstructed from July 2010 survey and distribution of grain size of sediments.

5 STUDIO SEDIMENTOLOGICO E DINAMICA MARINO-COSTIERA DEL SISTEMA LITORALE DI BOSCO PANTANO DI POLICORO 165 L interpolazione dei dati derivanti dall analisi topografica e morfo-batimetrica condotta nei mesi di luglio, ottobre e dicembre 2010 ha permesso la ricostruzione degli aspetti fisiografici relativi al settore emerso e a quello sommerso del litorale dell area SIC Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni. In particolare, la comparazione delle tre misure multi-temporali diagrammate per ciascun profilo topografico misurato ha permesso di registrare delle significative riduzioni della lunghezza della spiaggia emersa in alcuni tratti del litorale. Si sono osservati infatti tratti con lunghezze lineari comprese tra un massimo di 35 m ed un minimo di 12 m durante la stagione estiva, che sono invece risultati quasi completamente sommersi durante i successivi rilievi invernali. Generalmente, ed in prossimità dei profili più settentrionali in cui la maggiore estensione della spiaggia ha consentito una modesta protezione della retrospiaggia, le caratteristiche del duneto non hanno mostrato variazioni significative nei tre mesi di acquisizione. Al contrario, nei casi in cui l erosione invernale è riuscita ad intaccare anche il duneto, è stato possibile documentare vistosi gradini di profonda erosione (berme) (Fig 4). Fig. 4 -Caratteri morfologici di un tratto di spiaggia poco a nord della foce del Fiume Sinni nel mese di settembre (A) e in quello di ottobre (B) Si noti l evidente berma di tempesta sviluppatasi in seguito alle mareggiate verificatesi durante l inizio dell autunno Morphology of a stretch of beach, north of the Sinni River mouth in September (A) and in October (B) Note the clear storm berm developed during early autumn 2010.

6 166 L. SABATO ET ALII Per quanto riguarda i profili batimetrici, spinti fino ad una profondità di -13 m, questi permettono di distinguere due settori principali, coincidenti con due zone a differente carattere idrodinamico: una prima zona, prossimale e di lunghezza lineare compresa tra 400/500 m dalla linea di riva, che risulta caratterizzata da un complesso sistema di barre sommerse, con truogoli interposti, la cui profondità giace a circa -4 m per innalzarsi sulla cresta della barra a fino a -2,8 m; una seconda zona, più distale e di lunghezza lineare compresa tra 1.000/1.100 m dalla linea di riva, che si sviluppa dalla base esterna dell ultima barra verso l offshore senza importanti variazioni morfo-batimetriche. La comparazione delle acquisizioni multi-temporali relative ai profili batimetrici mette in evidenza come la transizione da regimi energetici moderati (stagione estiva) verso periodi caratterizzati da un più elevato idrodinamismo (stagione invernale) non abbia prodotto vistose modificazioni morfologiche e batimetriche nei settori più profondi del sistema di spiaggia. Al contrario, si assiste ad una marcata variazione delle forme di fondo in coincidenza del settore più prospiciente la linea di riva (compreso tra 0 e -6 m), dove il sistema composito di barre sommerse mostra evidenti variazioni sia di forma che di dimensione. Risulta evidente che il susseguirsi di mareggiate anche di elevata intensità, concomitanti con il transito di volumi di sedimenti scaricati dalla limitrofa foce del Fiume Sinni e trasportati lungo costa verso Nord, ha determinato la continua evoluzione di questo complesso sistema di barre, le cui forme e proporzioni rispondono fedelmente all energia del moto ondoso dominante ed alla sua direzione, secondo una dinamica soggetta a continue variazioni MODELLIZZAZIONE DEGLI SCENARI DI MAREGGIATA Allo scopo di realizzare modelli di previsione sull incidenza del moto ondoso dominante e sul conseguente assetto idrodinamico nell area SIC di Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni, è stato utilizzato il software DELFT3D presso il Dipartimento di Scienze della Terra, Laboratorio di video monitoraggio spiagge a rischio di erosione e modellistica dell Università di Cagliari. Tale software consente la simulazione dei fenomeni morfodinamici (ROELVINK & VAN BANNING, 1994) innescati dagli eventi meteomarini più frequenti e di maggiore energia desunti dall analisi dei dati anemometrici, e tiene conto dei caratteri batimetrici e sedimentologici, ricostruendo il clima d onda attraverso il modello Simulating WAves Nearshore SWAN (BOOIJ et alii, 1999). Per l area in oggetto gli eventi meteomarini significativi sono risultati quattro: venti di tramontana, levante, scirocco e mezzogiorno. Gli effetti di una mareggiata così ipotizzati hanno pertanto indicato quattro possibili scenari, sulla base dei quali sono stati ottenuti i dati relativi alla velocità dei flussi idrodinamici, alle loro direzioni prevalenti ed alle zone soggette ad accumulo e/o ad escavazione. È stato dimostrato come gli effetti degli eventi meteomarini modellizzati sui sedimenti presenti nel settore della spiaggia sommersa soggetta ad una mareggiata generata da un vento di levante o di scirocco (Fig. 5) provocherebbero l alternanza di settori in erosione e settori in accumulo, i quali si estendono in direzione parallela alla linea di costa e comunque coincidenti con il sistema di barre riconosciuto durante i rilievi batimetrici. In particolare, gli effetti di una mareggiata dovuta ad un vento di tramontana provocherebbero una maggiore escavazione nel tratto sommerso più settentrionale, e limitate zone di accumulo nel settore meridionale, corrispondente alla foce del Fiume Sinni; invece, gli effetti di una mareggiata proveniente da sud, determinerebbero la dominanza di fenomeni di accumulo di sedimento proveniente da meridione in coincidenza dei sistemi di barre sommerse, e localizzati fenomeni di escavazione nel settore più settentrionale. CONCLUSIONI Lo studio sedimentologico effettuato nell area SIC Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni, oltre a caratterizzare il suo sistema costiero ha consentito di mettere in evidenza alcune criticità dell area. Fra queste spicca l arretramento della linea di costa, legato perlopiù a fattori antropici. Nonostante ciò il tratto di costa indagato conserva un buon grado di naturalità in quanto, trattandosi di un area SIC istituita nell anno 1994, risulta sottoposta a controlli e permessi speciali di accesso; inoltre, il Centro Visita del WWF inserito nell area, svolge un azione di vigilanza ed educativa nei confronti dei fruitori della spiaggia. È comunque paradossale il fatto singolare che quest area scelta per uno studio-tipo in un progetto LIFE, che ha come fine ultimo la tutela e la salvaguardia dell habitat costiero, giaccia pochi chilometri più a sud rispetto a due villaggi turistici con alberghi, ville, darsena e posti-barca, costruiti da pochi anni nell alveo di piena dei fiumi Agri e Basento (Fig. 1), e che la Regione Basilicata abbia già stanziato 3 milioni di euro per costruire barriere sommerse per proteggere il litorale metapontino dall intenso arretramento cui è sottoposto proprio a causa della presenza di tali strutture. BIBLIOGRAFIA BELFIORE A. (1984) - La dispersione dei sedimenti nel settore occidentale del Golfo di Taranto. Boll. Soc. Geol. It., 103, BENASSAI E., CATALDO P. & RAGONE A. (1976) - Inquadramento meteomarino dell area campione dello Ionio. Quaderni de La Ricerca Scientifica, 94, BOENZI F., GALLICCHIO S. & VITALE G. (2002) - Caratteri Geomorfologici della fascia costiera ionica in Basilicata. 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7 STUDIO SEDIMENTOLOGICO E DINAMICA MARINO-COSTIERA DEL SISTEMA LITORALE DI BOSCO PANTANO DI POLICORO 167 Fig. 5 - Modelli di simulazione del DELFT3D ricostruiti sul tratto costiero in esame (Zona SIC) per una direzione del vento di scirocco (N135 E) ed una velocità dello stesso di 10 m/sec dopo 24 h dall inizio dell evento meteomarino. (A) Direzione dei fronti d onda. (B) Velocità dei flussi idrodinamici. (C) Vettori dei flussi idrodinamici. (D) Zone di accumulo ed escavazione. - Simulation models reconstructed by DELFT3D along the SIC area coastline for a sirocco wind direction (N135 E) with a speed of 10 m/sec after 24h from the meteomarine event. (A) Direction of wave fronts. (B) Speed of hydrodynamic flows. (C) Vectors of hydrodynamic flows. (D) Zones of accumulation and excavation. litorale nord-occidentale del Golfo di Taranto. Rend. Soc. It. Min. e Petr., 20, COCCO E., CRAVERO E., DI GERONIMO S., MEZZADRI G., PAREA G.C., PESCATORE T., VALLONI R. & VINCI A. (1975) - Lineamenti geomorfologici e sedimentologici del litorale alto ionico (Golfo di Taranto). Boll. Soc. Geol. It., 94, DE PIPPO T., DONADIO C., PENNETTA M., TERLIZZI F., VALENTE A. & VECCHIONE C. (2004) - Il ruolo dei canyons sottomarini nella cattura dei sedimenti nel Golfo di Taranto. Atti Congr. Ass. It. Oceanologia e Limnologia, 17, Genova, MIGLIORINI C. (1937) - Cenno sullo studio e sulla prospezione petrolifera di una zona dell Italia meridionale. 2nd Petroleum world Congress, Paris, PAREA G.C., FONTANA D., VALLONI R. & VINCI A.(1980) - Dispersione dei sedimenti ed evoluzione della costa fra Capo Spulico e Taranto durante il Quaternario. Geogr. Fis. Din. Quaternaria, 3, PENNETTA M., PESCATORE T.S. & SENATORE M.R. (1986) - I tipi di piattaforma continentale del Golfo di Taranto (Alto Ionio, Italia). Convegno ENEA Evoluzione dei litorali, Policoro, ottobre 1986, PESCATORE T., PIERI P., SABATO L., SENATORE M. R., GALLICCHIO S., BOSCAINO M., CILUMBRIELLO A., QUARANTIELLO R. & CAPRETTO G. (2009) - Stratigrafia dei depositi pleistocenico-olocenici dell area costiera di Metaponto compresa fra Marina di Ginosa ed il Torrente Cavone (Italia meridionale): Carta Geologica in scala 1: Il Quaternario, 22(2), ROELVINK J.A. & VAN BANNING G.K.F.M. (1994) Design

8 168 L. SABATO ET ALII and development of Delft3D and application to coastal morphodynamics. Hydroinformatics 1994, VERWEY, MINNS, BABOVIC & MAKSIMOVIC (eds.), Balkema, Rotterdam, SABATO L. & CILUMBRIELLO A., con contributi di: BERTINI A., GALLICCHIO S., LA PERNA R., MAIORANO P., PIERI P., SPILOTRO G., TROPEANO M. (in prep.) - Note illustrative della Carta Geologica d Italia alla scala 1:50.000, Foglio 508 Policoro, 61pp. Sottoposto per la revisione all ISPRA. SABATO L., LONGHITANO S., CILUMBRIELLO A., GIOIA D., SPALLUTO L. (2011) - Rapporto tecnico-scientifico Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera SIC Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni. Report finale PROVIDUNE (LIFE 07NAT/IT/000519), 128pp. VEZZANI L. (1967) - I depositi plio-pleistocenici del litorale ionico della Lucania. Atti Acc. Gioenia Sc. Nat. in Catania s. VI, 18, Manoscritto ricevuto il 10 Agosto 2010; accettato il 31 Agosto 2011; responsabilità editoriale di Daniela Ruberti e Marco Vigliotti

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