COMUNE DI TROFARELLO Provincia di Torino

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1 COMUNE DI TROFARELLO Provincia di Torino PROGETTO E COLLAUDO DELLE OPERE DI PULIZIA DEL RIO RIGOLFO NEL TRATTO COMPRESO TRA LA LINEA FERROVIARIA E LA CONFLUENZA CON IL RIO SAUGLIO PROGETTO ESECUTIVO DI INTERVENTO Elaborato: RELAZIONE IDROGEOMORFOLOGICO-IDRAULICA R3 Data: 03/2015 LOTTO 1 I progettisti: Dott. Geol. Manuel Elleboro Dott. Geol. Paola Sala Ordine dei Geologi Piemonte n. 585 Ordine dei Geologi Lombardia n AP Con la collaborazione di: Dott.ssa Lucrezia Albera G EOLS OIL STUDIO ASSOCIATO - CONSULENZA E PROGETTAZIONE GEOLOGICA E AMBIENTALE Sede legale e operativa: Via Sant'Invenzio 2, Pavia - P.IVA/C.F Tel Fax e.mail studio.associato@geolsoil.it web

2 COMUNE DI TROFARELLO Provincia di Torino PROGETTO E COLLAUDO DELLE OPERE DI PULIZIA DEL RIO RIGOLFO NEL TRATTO COMPRESO TRA LA LINEA FERROVIARIA E LA CONFLUENZA CON IL RIO SAUGLIO PROGETTO ESECUTIVO DI INTERVENTO RELAZIONE IDROGEOMORFOLOGICO- IDRAULICA INDICE 1 PREMESSA 2 2 INQUADRAMENTO IDROLOGICO E IDRAULICO 3 3 DEFINIZIONE DEL TRATTO DELL ALVEO DA REGIMARE 5 4 ANALISI IDROLOGICA E IDRAULICA 7 5 CONCLUSIONI 27 ALLEGATO 1 - Inquadramento idrologico-idraulico - Superfici parziali dei sottobacini (scala 1:2.000) GEOLSOIL STUDIO ASSOCIATO - CONSULENZA E PROGETTAZIONE GEOLOGICA E AMBIENTALE Sede legale e operativa: Via Sant Invenzio 2, Pavia - P.Iva/C.F Tel Fax e.mail studio.associato@geolsoil.it web

3 1 PREMESSA Il presente elaborato, parte integrante del progetto di pulizia del tratto del Rio Rigolfo compreso tra la linea ferroviaria e la confluenza con il Rio Sauglio in Comune di Trofarello (TO), espone le verifiche idrauliche condotte lungo l'asta del corso d'acqua oggetto d'intervento. L area di interesse è riportata nell Elaborato T1 - Corografia di riferimento, su base cartografica CTR della Regione Piemonte in scala 1: Il corso d'acqua oggetto di analisi è il Rio Rigolfo nel tratto sopra indicato, continuazione del Rio S. Giuseppe, a valle della linea ferroviaria. L intensità e la frequenza delle precipitazioni meteoriche e le caratteristiche peculiari dell alveo, fortemente antropizzato e contraddistinto da tratti intubati a sezione inadeguata, hanno determinato il verificarsi, nel corso del tempo, di ripetuti episodi esondativi, con fuoriuscita delle acque dal letto del rio ed interessamento della sede stradale di Via Enrico Mattei, nonché dei terreni limitrofi. In particolare, le criticità maggiori sono da ricercarsi nel progressivo interramento dell alveo determinato dal graduale deposito di sedimenti (trasportati dalle acque) che, accumulandosi hanno generato la sensibile riduzione della sezione di deflusso e favorito l abbondante proliferare di vegetazione arborea ed arbustiva, anche ad alto fusto. Alla luce di tali problematiche, l amministrazione comunale ha ritenuto indispensabile intervenire con urgenza al fine di ripristinare la sezione di deflusso e ristabilire le condizioni di sicurezza idraulica, idonee ad assicurare l integrità dei luoghi interessati e l incolumità della popolazione. In tal senso ha affidato (alla scrivente GeolSoil) la predisposizione di un progetto esecutivo di manutenzione ordinaria dell alveo, sviluppato in coerenza con i disposti della Circolare del Presidente della Giunta Regionale del 15 maggio 1996, ti. 8/EDE, della disciplina urbanistica comunale e della normativa regolante la gestione dei materiali terrigeni generati dalle operazioni di scavo (D.Lgs 152/2006 e art. 41-bis della L. 9 agosto 2013 n.98 di conversione, con modifiche, del D.L.21 giugno 2013 n.69). Si è proceduto pertanto alla predisposizione di un progetto esecutivo di intervento, in cui vengono rappresentati e descritti i lavori di scavo e di pulizia dell alveo del Rio Rigolfo, indispensabili per ripristinare la sezione di deflusso del corso d acqua e garantire quindi il regolare deflusso delle eventuali piene, ristabilire le condizioni di sicurezza ottimali e assicurare l integrità dei luoghi interessati. 2

4 2 INQUADRAMENTO IDROLOGICO E IDRAULICO Il Rio Rigolfo rappresenta in sostanza la continuazione del Rio S. Giuseppe a valle della linea ferroviaria. Nello specifico, il bacino imbrifero del Rio S. Giuseppe interessa tutto il concentrico di Trofarello estendendosi anche a monte della zona urbanizzata. Il Rio S. Giuseppe attraversa la linea ferroviaria percorrendo un vecchio sottopasso con volta in mattoni di sezione variabile compresa tra 3,20 x 2,60 m e 3,60 x 2,90 m e con pendenza di ca. 2,5% 3,0%, per confluire infine a cielo aperto nel Rio Rigolfo con sezione in terra trapezoidale (profondità media di ca. 2,0 2,5 m). In questo tratto la sponda sinistra del Rio S. Giuseppe risulta protetta da un muro in c.a. della lunghezza di ca. 20 m (v. Foto 1). Foto 1 - Area di confluenza tra il Rio S. Giuseppe e il Rio Rigolfo. Il Rio Rigolfo sottopassa la linea ferroviaria con un manufatto di vecchia realizzazione non ispezionabile della larghezza di circa 1,90 m, procede verso Sud a cielo aperto con sezione in terra della profondità media variabile tra 0,60 1,00 m, attraversa intubato la strada con tubo di diametro Φ 800, fino alla confluenza con il corso del Rio S. Giuseppe. 3

5 Dalla confluenza tra i due canali, il corso d acqua assume il nome unico di Rio Rigolfo e scorre a cielo aperto con sezione irregolare trapezoidale in terra fino all'incrocio tra Via E. Mattei e Via della Croce Rossa. In questo tratto l'alveo ha una larghezza variabile (tra la sommità delle sponde incise) tra ca. 6,0 m (v Sez. A-A' nell'elaborato T7b) e ca. 5,0 m (v. Sez. B-B' nell'elaborato T7b). Il Rio Rigolfo scorre quindi intubato al di sotto della sede stradale di Via E. Mattei in uno scatolare di dimensioni 2,00 x 1,50 m, fino all'incrocio con Via La Pira-Via Postiglione. A questa altezza si immette in uno scatolare di dimensioni 6,00 x 2,00 m, prosegue verso valle ancora intubato sotto strada e quindi a cielo libero (parallelamente alla sede stradale di Via M. D'Antona), fino a raggiungere la confluenza con il Rio Sauglio a monte dell attraversamento della tangenziale. Allo stato attuale le condizioni idrauliche del Rio Rigolfo nel tratto sopra descritto sono tali da non consentire il corretto deflusso della piena duecentennale considerata come piena di riferimento nelle diverse verifiche idrauliche condotte nel tempo sul corso d'acqua in esame. Al fine di analizzare dal punto di vista idraulico i tratti interessati dagli interventi di messa in sicurezza in progetto, ci si è avvalsi anche dei dati storici relativi alla portata duecentennale riportati in verifiche eseguite nel corso degli anni e di seguito elencate: Progetto di "Sistemazione idraulica del bacino del Rio S. Giuseppe" redatto dall'ing. Guido Buzio ed approvato nel 2003 da Regione Piemonte - Direzione di Difesa del Suolo; Variante strutturale al P.R.G.C. ai sensi della L.R. 56/77 e s.m.i. relativa ad aspetti idraulici ed idrogeologici - Ambito Movicentro. Studi idrologici ed idraulici - Ipotesi di riclassificazione a seguito dell'esecuzione di una rimodellazione morfologica - Elab. n. 1 - Relazione idrologica ed idraulica con elaborati di calcolo (luglio 2013). 4

6 3 DEFINIZIONE DEL TRATTO DELL ALVEO DA REGIMARE In considerazione delle criticità idrogeomorfologiche e infrastrutturali riscontrate è stato possibile individuare il tratto d alveo nell ambito del quale si ritiene che la realizzazione di opportuni interventi di regimazione e di pulizia possano soddisfare l esigenza di perseguire, ove possibile, il riassetto delle condizioni idrauliche del Rio Rigolfo e la conseguente messa in sicurezza degli insediamenti antropici e delle infrastrutture ivi presenti. Per la precisione, valutato l assetto idrogeomorfologico del bacino, in funzione della distribuzione dei processi esondativi e della collocazione degli insediamenti abitativi, produttivi e infrastrutturali, si è individuata un area di intervento nel tratto compreso tra la linea ferroviaria (a Nord) e la confluenza con il Rio Sauglio (a Sud). Per la corretta determinazione della tipologia e del dimensionamento delle opere di mitigazione del rischio idraulico, si è quindi sviluppata un analisi idraulica di dettaglio, prendendo in considerazione tre sezioni di chiusura (A, B e C) del bacino idrografico, a monte e a valle del tratto soggetto a regimazione (v. Foto 2). Dal momento che, come è già stato descritto, il Rio Rigolfo è una sorta di continuazione verso Sud del Rio S. Giuseppe, che assume appunto il nome di Rio Rigolfo al passaggio sotto la linea ferroviaria, per la definizione delle caratteristiche idrauliche si è fatto riferimento al bacino imbrifero del Rio S. Giuseppe, al quale il Rio Rigolfo evidentemente appartiene. 5

7 A B C Foto 2 - Sezioni di chiusura A, B e C delimitanti il tratto del Rio Rigolfo soggetto a regimazione. 6

8 4 ANALISI IDROLOGICA E IDRAULICA Le presenti note sono state sviluppate a compendio dell analisi geologico-tecnica condotta per la realizzazione delle opere di pulizia del Rio Rigolfo nel tratto che presenta la maggiore criticità idrogeologica, ovvero quello compreso tra la linea ferroviaria e la confluenza con il Rio Sauglio (v. Elaborato R2 - Relazione tecnica). Per la precisione si è condotto un approfondimento sulle caratteristiche idrauliche dei sottobacini del torrente collocati a monte delle tre sezioni di chiusura (A), (B) e (C) (v. Foto 2), al fine di verificarne le condizioni di deflusso nel corso degli eventi pluviometrici più estremi. In tal senso, a fronte dell inquadramento geologico e geomorfologico (v. Elaborato R1 - Relazione geologica) del bacino imbrifero del corso d'acqua, sono state ulteriormente esaminate le caratteristiche pluviometriche del medesimo, con particolare riferimento al tempo di corrivazione (Tc) e alla portata massima di deflusso (Q) in corrispondenza delle tre sezioni di chiusura (A), (B) e (C). 4.1 Caratteristiche morfologiche del bacino idrografico del Rio S. Giuseppe Il Rio Rigolfo è un affluente di destra idrografica del Rio Sauglio, che raccoglie le acque dell area collinare a sud del Colle della Maddalena e che, dopo essere passato da Trofarello, si getta, in destra idrografica, nel Torrente Tepice, a sua volta torrente tributario in destra idrografica del Fiume Po. Il bacino imbrifero del Rio Rigolfo è impostato in un area piuttosto complessa dal punto di vista geologico. La parte settentrionale, nello specifico, è costituita da argille e marne argillose azzurrognole a frattura concoide, con rari macrofossili ed abbondanti microfaune (Tortoniano), sormontate da depositi loessici di potenza variabile (da pochi dm ad oltre 8 m), argillificati, a fessurazione prismatica, di colore ocraceo o giallastro, connessi in prevalenza con le fasi eoliche di steppa (Cataglaciali Mindel, Riss e Wurm) (Foglio 56 Torino della Carta Geologica d Italia in scala 1: ). La parte meridionale del bacino, invece, è impostata su depositi ghiaioso-sabbiosi degli alti terrazzi, alteratissimi, con potente paleosuolo argilloso rosso-bruno (tipico ferretto ), spesso mascherato dal loess rissiano (Fluvioglaciale e Fluviale Mindel) e da superficie di erosione e relativi paleosuoli di età postvillafranchiana, generalmente con copertura loessica rissiana, dell Altopiano di Poirino (Foglio 68 Carmagnola della Carta Geologica d Italia in scala 1: ). Per una descrizione più dettagliata dell assetto geologico, si rimanda all Elaborato R1 - Relazione geologica. 7

9 La capacità di immagazzinamento idrico delle formazioni sulle quali è impostato il bacino imbrifero del Rio Rigolfo risulta maggiore in corrispondenza delle coltri di alterazione superficiale e dei corpi di frana. Il bacino del Rio Rigolfo presenta, alla sua sezione di chiusura nel Rio Sauglio, una superficie complessiva di 21,91 km 2 e una lunghezza dell asta principale di 3,80 km. Il bacino imbrifero del corso d acqua in esame alla sezione di chiusura di riferimento (A) presenta le seguenti caratteristiche: - superficie sottesa (km 2 ): 3,58 - lunghezza dell asta principale (km): 2,28 - quota altimetrica massima (m s.l.m.): quota altimetrica alla sezione di chiusura (m s.l.m): 229,25 Il bacino imbrifero del corso d acqua in esame alla sezione di chiusura di riferimento (B) presenta le seguenti caratteristiche: - superficie sottesa (km 2 ): 3,90 - lunghezza dell asta principale (km): 2,49 - quota altimetrica massima (m s.l.m.): quota altimetrica alla sezione di chiusura (m s.l.m): 228,20 Il bacino imbrifero del corso d acqua in esame alla sezione di chiusura di riferimento (C) presenta le seguenti caratteristiche: - superficie sottesa (km 2 ): 4,70 - lunghezza dell asta principale (km): 3,16 - quota altimetrica massima (m s.l.m.): quota altimetrica alla sezione di chiusura (m s.l.m): 226, Altezza media del bacino idrografico Per altezza media del bacino H m si intende la media dei dislivelli di tutti i suoi punti rispetto alla quota topografica minima dell intera superficie, riscontrabile alla sezione di chiusura considerata. Al fine di definire l altezza media H m del bacino, è necessario procedere con la determinazione dell altitudine media h m, intesa come media delle quote di tutti i punti del bacino. 8

10 Si è pertanto calcolato tale valore come media ponderata riferita a porzioni di bacino alle quali è stata attribuita la stessa quota. Nello specifico: - sono state delimitate le superfici (A i ) comprese tra due curve di livello successive, interne al perimetro del bacino considerato, la cui quota sia q i+1 e q i-1 ; - alle diverse superfici così ricavate sono state attribuite le quote medie q i = (q i+1 + q i-1 )/2, moltiplicate per il valore di A i. Il valore dell altitudine media h m è stato quindi ottenuto mediante l applicazione della formula seguente: h m = q i A i / A (1) L altezza media del bacino H m è: dove H m = h m h o (2) h o : quota altimetrica alla sezione di chiusura (m s.l.m.) I risultati per i tre sottobacini considerati, alle sezioni di chiusura (A), (B) e (C) sono evidenziati nei fogli di calcolo di seguito riportati, nei quali è restituita anche la curva ipsometrica (o ipsografica) del corso d acqua alle suddette sezioni. 4.3 Previsione quantitativa dell altezza massima di pioggia Al fine di effettuare una prima valutazione relativamente all altezza massima di pioggia h t associata ad un assegnato tempo di ritorno, sono stati considerati i dati forniti dalle Direttive del P.A.I. dell Autorità di Bacino del Fiume Po. La Direttiva n. 2 P.A.I. dell Autorità di Bacino del Fiume Po, inerente la piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica, fornisce i parametri a e n delle linee segnalatrici di probabilità pluviometrica per tempi di ritorno di 20, 100, 200 e 500 anni (cfr. Allegato 3: Distribuzione spaziale delle precipitazioni intense). Sulla base della regionalizzazione della pluviometria, effettuata su una maglia di 2 km, il sito di interesse rientra nelle celle AY 108, AY 109 e AY 110, alle quali sono associati i seguenti parametri: 9

11 DATI CELLA DELLA GRIGLIA DI DISCRETIZZAZIONE DELLE PIOGGE INTENSE Cella Coord. Coord. a n a n a n a n Est Nord UTM Tr 20 Tr 20 Tr 100 Tr 100 Tr 200 Tr 200 Tr 500 Tr 500 UTM AY ,60 0,236 56,06 0,228 61,46 0,226 68,50 0,223 AY ,40 0,229 57,53 0,219 63,20 0,216 70,61 0,213 AY ,10 0,224 58,77 0,213 64,67 0,210 72,39 0,206 Per un determinato sito e per un determinato tempo di ritorno, i valori delle massime precipitazioni pluviometriche sono esprimibili, con buona approssimazione, mediante le curve di probabilità pluviometrica, che legano le altezze di precipitazione alla durata dell evento stesso, per un assegnato tempo di ritorno Tr (20, 100, 200, 500), secondo la seguente formula: h t = a. t n (3) dove h t : altezza massima di precipitazione (mm) al tempo di ritorno Tr a : intensità unitaria di pioggia (mm/ora) t : durata della precipitazione (ora) n : parametro della curva di possibilità climatica (adimensionale) I risultati per il sottobacino considerato alla sezione di chiusura, sono evidenziati nei fogli di calcolo di seguito riportati. 4.4 Valutazione del tempo di corrivazione Il tempo di corrivazione Tc è definito come il tempo che impiega la precipitazione che cade nella parte più alta del bacino a raggiungere la sezione di chiusura di riferimento (o, meglio, l intervallo di tempo dall inizio della precipitazione oltre al quale tutto il bacino contribuisce al deflusso nella sezione di riferimento terminale). Il valore del tempo di corrivazione dipende da vari aspetti tra i quali la pendenza della superficie di scorrimento, la natura della copertura superficiale e la lunghezza del percorso seguito dall acqua. La stima del tempo di corrivazione è stata valutata mediante l applicazione della formula di Giandotti (1934, 1937): 10

12 Tc = [4(A) 0,5 + 1,5 L] / [0,8 (h m - h o ) 0,5 ] (4) dove Tc : tempo di corrivazione (ore) A : superficie del bacino (km 2 ) L : lunghezza dell asta principale o percorso idraulicamente più lungo (km) h m : altitudine media del bacino rispetto alla sezione di chiusura h o : quota altimetrica alla sezione di chiusura (m s.l.m.) Dai calcoli effettuati in funzione delle caratteristiche morfologiche dei tre sottobacini considerati, il tempo di corrivazione è stimato dell ordine di 1,80 ore alla sezione di chiusura (A), di 1,85 ore alla sezione di chiusura (B) e di 2,03 ore alla sezione di chiusura (C). I risultati sono evidenziati nei fogli di calcolo di seguito riportati. 4.5 Stima delle portate di massima piena La stima della portata di massima piena Q c è stata effettuata applicando la formula del Metodo Razionale: Q c = 0,278 [ c h t S / 3,6 Tc ] (5) dove Q c : portata al colmo (m 3 /s) c : coefficiente di deflusso h t : altezza massima di precipitazione (mm) al tempo di ritorno Tr S : superficie del bacino (km 2 ) Tc : tempo di corrivazione (ore) Il metodo considera il bacino idrografico come una singola unità e stima il valore al colmo della portata con le seguenti assunzioni: - la precipitazione è uniforme e distribuita su tutto il bacino; - la portata stimata ha lo stesso tempo di ritorno Tr di quello dell intensità di pioggia; - il tempo di formazione del colmo di piena è pari a quello della fase di riduzione; - l intensità di pioggia ha una durata pari a quella del tempo di corrivazione Tc. 11

13 Il coefficienti di deflusso c di un bacino idrografico esprime il rapporto fra deflussi (volume d acqua defluito alla sezione di chiusura) e afflussi (precipitazioni). In riferimento al coefficiente di deflusso c occorre evidenziare che il bacino imbrifero in esame è piuttosto urbanizzato (comprende praticamente tutto il concentrico di Trofarello) e sono anche presenti insediamenti produttivi e infrastrutture che occupano vaste superfici coperte. Le colture agrarie sono più sviluppate rispetto alla vegetazione spontanea e, in particolare, rispetto alle superfici boscate. Il calcolo del grado di infiltrazione complessivo del bacino e, conseguentemente, del coefficiente di deflusso è stato valutato empiricamente, mediante l analisi di cartografie tematiche disponibili e l osservazione fotogrammetrica di dettaglio, al fine di stimare l acclività media dei versanti, la costituzione geologica del substrato e delle coperture, il grado di permeabilità delle formazioni geologiche e delle coltri di alterazione superficiale, la tipologia di vegetazione spontanea esistente, l uso prevalente del suolo e, pertanto, la diversa attitudine all infiltrazione delle acque meteoriche. La valutazione incrociata degli elementi descritti ha fornito una stima del coefficiente di deflusso dell ordine di 0,40 (v. coefficienti di deflusso raccomandati da Handbook of Applied Hydrology, Ven Te Chow, 1964). In funzione dei dati introdotti nel calcolo e del tempo di ritorno Tr considerato i risultati ottenuti, evidenziati nei fogli di calcolo di seguito riportati, sono: Portata di massima piena alla sezione di chiusura (A) Tr Qc [m 3 /s] 20 11, , , ,338 Portata di massima piena alla sezione di chiusura (B) Tr Qc [m 3 /s] 20 12, , , ,940 12

14 Portata di massima piena alla sezione di chiusura (C) Tr Qc [m 3 /s] 20 13, , , , Verifica delle sezioni di deflusso Al fine di verificare la sezione di deflusso del canale in progetto è stata considerata la portata relativa ad un tempo di ritorno Tr 200, risultata pari a 15,583 m 3 /s per il bacino sotteso alla sezione di chiusura (A), a 16,984 m 3 /s per il bacino sotteso alla sezione di chiusura (B) e a 19,381 m 3 /s per il bacino sotteso alla sezione di chiusura (C). Sulla base delle diverse geometrie della sezione di deflusso del Rio Rigolfo nel percorso sottoposto agli interventi di regimazione in progetto, è possibile individuare i seguenti tratti omogenei: 1. un primo tratto a cielo aperto della lunghezza complessiva di circa 210,0 m, compreso tra la linea ferroviaria e l'incrocio tra Via E. Mattei e Via della Croce Rossa. In questo tratto il Rio Rigolfo sottopassa la linea ferroviaria con un manufatto di vecchia realizzazione non ispezionabile della larghezza di circa 1,90 m, procede verso sud a cielo aperto con sezione in terra della profondità media variabile tra 0,60 1,00 m, attraversa intubato la strada con tubo di diametro Φ 800, fino alla confluenza con il corso del Rio S. Giuseppe. Dalla confluenza tra i due canali, il corso d acqua assume il nome unico di Rio Rigolfo e scorre a cielo aperto con sezione trapezoidale in terra fino all'incrocio tra Via E. Mattei e Via della Croce Rossa. In questo tratto l'alveo ha una larghezza variabile (tra la sommità delle sponde incise) tra ca. 6,0 m e ca. 5,0 m; 2. un secondo tratto intubato sotto strada, della lunghezza complessiva di ca. 430,0 m. In questo tratto il Rio Rigolfo scorre quindi intubato al di sotto della sede stradale di Via E. Mattei in uno scatolare di dimensioni 2,00 x 1,50 m, fino all'incrocio tra Via E. Mattei e Via La Pira-Via Postiglione; 3. un terzo tratto intubato sotto strada, della lunghezza complessiva di ca. 240,0 m. In questo tratto il Rio Rigolfo scorre quindi intubato al di sotto della sede stradale di Via E. Mattei e 13

15 Via Rigolfo in uno scatolare di dimensioni 6,00 x 2,00 m, dall'incrocio tra Via E. Mattei e Via La Pira-Via Postiglione fino all'incrocio con Via M. D'Antona; 4. un quarto e ultimo tratto prima della confluenza con il Rio Sauglio, della lunghezza complessiva di circa 640,0 m. In questo tratto, il Rio Rigolfo che corre a cielo aperto all'interno di un canale artificiale, si trova ad attraversare dapprima la zona industriale presente lungo Via Massimo D Antona (la cui sede stradale si snoda parallelamente al corso del Rio Rigolfo, alla sua sinistra idrografica) e successivamente terreni a destinazione agricola. Tenendo presente le diverse forme e dimensioni delle sezioni di deflusso e inserendo cautelativamente una pendenza del corso d acqua dell ordine dello 0,1%, è stato possibile, applicando le formule di seguito riportate, valutarne le capacità massime di smaltimento. Nel calcolo è stato introdotto un coefficiente di scabrezza delle pareti del corso d acqua variabile tra 2,5 (canali in terra in cattive condizioni, vegetazione sul fondo e sulle sponde, o depositi irregolari di massi e ghiaia) e 0,25 (calcestruzzo piano, tubi di cemento con giunture frequenti, ghisa in servizio corrente) (desunto dalla tabella di seguito inserita). h r p m cos alfa/2 alfa/2 alfa alfa Pb A Ri c V Q 0,05 0,5 3% 0,25 0,900 0,45 0,9 51,7 0,451 0,0147 0,033 41,92 1,31 0,019 0,1 0,5 3% 0,25 0,800 0,64 1,29 73,7 0,644 0,0409 0,064 50,20 2,19 0,090 0,15 0,5 3% 0,25 0,700 0,8 1,59 91,1 0,795 0,0739 0,093 54,94 2,90 0,214 58,14 3,50 0,391 0,2 0,5 3% 0,25 0,600 0,93 1,85 106,3 0,927 0,1118 0,121 60,50 4,01 0,616 0,25 0,5 3% 0,25 0,500 1,05 2,09 120,0 1,047 0,1535 0,147 62,32 4,46 0,884 0,3 0,5 3% 0,25 0,400 1,16 2,32 132,8 1,159 0,1982 0,171 63,76 4,86 1,190 0,35 0,5 3% 0,25 0,300 1,27 2,53 145,1 1,266 0,2450 0,193 0,4 0,5 3% 0,25 0,200 1,37 64,93 2,74 156,9 1,369 0,2934 0,214 5,21 1,527 0,45 0,5 3% 0,25 0,100 1,47 2,94 168,5 1,471 0,3428 0,233 65,88 5,51 1,888 0,5 0,5 3% 0,25 0,000 1,57 3,14 180,0 1,571 0,3927 0,250 66,67 5,77 2,267 0,55 0,5 3% 0,25-0,100 1,67 3,34 191,5 1,671 0,4426 0,265 67,31 6,00 2,656 0,6 0,5 3% 0,25-0,200 1,77 3,54 203,1 1,772 0,4920 0,278 67,82 6,19 3,046 0,65 0,5 3% 0,25-0,300 1,88 3,75 214,9 1,875 0,5404 0,288 68,23 6,34 3,428 0,7 0,5 3% 0,25-0,400 1,98 3,96 227,2 1,982 0,5872 0,296 68,52 6,46 3,793 0,75 0,5 3% 0,25-0,500 2,09 4,19 240,0 2,094 0,6319 0,302 68,72 6,54 4,131 0,8 0,5 3% 0,25-0,600 2,21 4,43 253,7 2,214 0,6736 0,304 68,81 6,57 4,428 0,85 0,5 3% 0,25-0,700 2,35 4,69 268,9 2,346 0,7115 0,303 68,78 6,56 4,668 0,9 0,5 3% 0,25-0,800 2, ,3 2,498 0,7445 0,298 68,59 6,49 4,829 0,95 0,5 3% 0,25-0,900 2,69 5,38 308,3 2,691 0,7707 0,286 68,16 6,32 4, ,5 3% 0,25-1,000 3,14 6,28 360,0 3,142 0,7854 0,250 66,67 5,77 4,534 Tab. 1 - Coefficienti della formula di Bazin e Coefficienti m della formula di Kutter [da "Manuale tecnico del geometra e del perito agrario" - ed. Signorelli Milano 1973] 14

16 Primo tratto a cielo aperto La sezione di deflusso non risulta verificata (v. fogli di calcolo di seguito riportati). La portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso in esame, allo stato di fatto, è di 3,276 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,36 m. Allo stato di progetto, la portata massima smaltibile è di 6,284 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,90 m. A titolo esemplificativo nel foglio di calcolo che segue viene riportata la stima della capacità di smaltimento della sezione idraulica considerata, di forma trapezoidale, relativamente allo stato di fatto (Fig. 1) e allo stato di progetto (Fig. 2). 15

17 Fig. 1 - Sezione di deflusso del primo tratto a cielo aperto (stato di fatto). 16

18 Fig. 2 - Sezione di deflusso del primo tratto a cielo aperto (stato di progetto). 17

19 Secondo tratto intubato La sezione di deflusso non risulta verificata (v. fogli di calcolo di seguito riportati). La portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso in esame, allo stato di fatto, è di 3,957 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,32 m. Allo stato di progetto la portata massima smaltibile è di 4,648 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,50 m. A titolo esemplificativo nel foglio di calcolo che segue viene riportata la stima della capacità di smaltimento della sezione idraulica considerata, di forma trapezoidale, relativamente allo stato di fatto (Fig. 3) e allo stato di progetto (Fig. 4). 18

20 Fig. 3 - Sezione di deflusso del secondo tratto intubato (stato di fatto). 19

21 Fig. 4 - Sezione di deflusso del secondo tratto intubato (stato di progetto). 20

22 Terzo tratto intubato La sezione di deflusso non risulta verificata allo stato di fatto, mentre risulta verificata allo stato di progetto (v. fogli di calcolo di seguito riportati). La portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso in esame, allo stato di fatto, è di 15,738 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,31 m. Allo stato di progetto la portata massima smaltibile è di 28,317 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 2,00 m. A titolo esemplificativo nel foglio di calcolo che segue viene riportata la stima della capacità di smaltimento della sezione idraulica considerata, di forma trapezoidale, relativamente allo stato di fatto (Fig. 5) e allo stato di progetto (Fig. 6). 21

23 Fig. 5 - Sezione di deflusso del terzo tratto intubato (stato di fatto). 22

24 Fig. 6 - Sezione di deflusso del terzo tratto intubato (stato di progetto). 23

25 Quarto tratto a cielo aperto La sezione di deflusso risulta verificata sia allo stato di fatto, sia allo stato di progetto (v. fogli di calcolo di seguito riportati). La portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso in esame, allo stato di fatto, è di 26,031 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,88 m. Allo stato di progetto la portata massima smaltibile è di 43,879 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 2,78 m. A titolo esemplificativo nel foglio di calcolo che segue viene riportata la stima della capacità di smaltimento della sezione idraulica considerata, di forma trapezoidale, relativamente allo stato di fatto (Fig. 7) e allo stato di progetto (Fig. 8). 24

26 Fig. 7 - Sezione di deflusso del quarto tratto a cielo aperto (stato di fatto). 25

27 Fig. 8 - Sezione di deflusso del quarto tratto a cielo aperto (stato di progetto). 26

28 5 CONCLUSIONI Nell'analisi condotta sono state considerate portate di riferimento relative ad un tempo di ritorno Tr 200. Tali portate sono risultate corrispondenti a 15,583 m 3 /s per il bacino sotteso alla sezione di chiusura (A), pari a 16,984 m 3 /s per il bacino sotteso alla sezione di chiusura (B) e a 19,381 m 3 /s per il bacino sotteso alla sezione di chiusura (C). Le valutazioni eseguite consentono di concludere che le acque provenienti dall'area del bacino imbrifero del Rio Rigolfo non sono in tutti i casi smaltibili dal corpo idrico ricettore. Nello specifico: la portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso nel primo tratto a cielo aperto, allo stato di fatto, è di 3,276 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,36 m, mentre, allo stato di progetto, è di 6,284 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,90 m; la portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso nel secondo tratto intubato, allo stato di fatto, è di 3,957 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,32 m, mentre, allo stato di progetto, è di 4,648 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,50 m; la portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso nel terzo tratto intubato, allo stato di fatto, è di 15,738 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,31 m, mentre, allo stato di progetto, è di 28,317 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 2,00 m; la portata massima smaltibile dalla sezione di deflusso nel quarto tratto a cielo aperto, allo stato di fatto, è di 26,031 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 1,88 m, mentre, allo stato di progetto, è di 43,879 m 3 /s, per un altezza d acqua all interno dell alveo di 2,78 m. La verifica è stata condotta in corrispondenza delle sezioni più critiche rilevate nel corso del sopralluogo e quello che emerge è riassumibile come segue: nel primo tratto naturale a cielo aperto compreso tra la linea ferroviaria e l'incrocio tra Via E. Mattei e Via della Croce Rossa, la sezione di deflusso non risulta verificata né allo stato di fatto né allo stato di progetto; nel secondo tratto intubato a piccola sezione (scatolare di dimensioni 2,00 x 1,50 m), la sezione di deflusso non risulta verificata né allo stato di fatto né allo stato di progetto; 27

29 nel terzo tratto intubato a grossa sezione (scatolare di dimensioni 6,00 x 2,00 m) la sezione di deflusso non risulta verificata allo stato di fatto, mentre risulta verificata allo stato di progetto; nel quarto tratto a cielo aperto (canale artificiale) la sezione di deflusso risulta verificata sia allo stato di fatto, sia allo stato di progetto. Quello che emerge da quanto sopra riportato è che le problematiche maggiori si riscontrano nel primo tratto a cielo aperto e nel secondo tratto intubato, dove la sezione di deflusso del Rio Rigolfo è modesta. In questi casi, nonostante le sezioni non risultino verificate né allo stato di fatto né allo stato di progetto, si nota come, a seguito degli interventi di pulizia e di riassetto idraulico proposti nel presente progetto, la situazione di smaltimento delle acque sia comunque caratterizzata da notevoli miglioramenti, anche se non sufficienti a risolvere il problema. Nel terzo tratto intubato e nel quarto tratto a cielo aperto, invece, laddove la sezione di deflusso del Rio Rigolfo passa da una larghezza di 2,00 m ad una larghezza di 6,00 m, aumentano anche le portate smaltibili dal corso d acqua in caso di piena. In particolare, l intervento di pulizia idraulica proposto appare risolutivo per quanto riguarda il terzo tratto intubato e migliorativo per quanto riguarda il quarto tratto a cielo aperto, prima della confluenza con il Rio Sauglio. CONSULENZA E PROGETTAZIONE GEOLOGICA E AMBIENTALE Dott. Geol. Manuel Elleboro Ordine dei Geologi Piemonte n. 585 Dott. Geol. Paola Sala Ordine dei Geologi Lombardia n

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