REGIONE PUGLIA P.O. FESR I servizi per l infanzia. Roma 27 ottobre 2011

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1 REGIONE PUGLIA P.O. FESR Politiche nel campo dell inclusione sociale I servizi per l infanzia Roma 27 ottobre

2 LE PRIORITA DEL WELFARE PUGLIESE Rimettere le persone al centro delle politiche Dare forza al ruolo delle famiglie come risorsa della società, ridefinendo i servizi intorno alla complessità dei nuclei familiari e dei loro bisogni Declinare anche in un ottica di genere le pari opportunità di accesso ai servizi e al mondo del lavoro Promuovere un integrazione reale e piena delle politiche territoriali economiche, sociali, culturali Valorizzare la leva del contrasto alle povertà per mettere a sistema azioni innovative di inclusione sociale 2

3 Il contesto di partenza (anno 2005) 3,5% di bambini che frequentano l asilo nido 24% di Comuni che dispongono di asilo nido 80 strutture per la Indice di penetrazione prima al infanzia per un totale di di sotto della media 2420 posti nido nazionale 3

4 ANALISI Insufficiente e disomogenea dotazione territoriale di servizi per la prima infanzia Bassa domanda d di servizi per la prima infanzia Creare e potenziare una rete estesa, differenziata e qualificata di servizi i integrati per la prima infanzia, per garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione i dei tempi di lavoro e di cura 4

5 Il ADEGUAMENTO NORMATIVO per la prima infanzia200i 5

6 200I LE DIRETTRICI DELL INTERVENTO PIANO DI AZIONE PER LE FAMIGLIE (D.G.R. n.1818/ 2007 e n. 1176/2011) PIANO STRAORDINARIO PER GLI ASILI NIDO P.O. FESR PUGLIA OBIETTIVI DI SERVIZIO 6

7 I PIANO REGIONALE PER LE FAMIGLIE DI PUGLIA FAMIGLIE AL FUTURO Strategia di intervento assicurare la valorizzazione delle famiglie pugliesi intese come nucleo essenziale della società, indispensabile per la crescita, per lo sviluppo e la cura delle persone, per la tutela della vita umana, per ildiritto di tutti i cittadini all informazione, a o alle prestazioni essenziali, alla flessibilità degli interventi e alla libera scelta dei servizi, nonché per il perseguimento della condivisione delle responsabilità tra uomini e donne L effetto atteso produrre benefici diretti alle famiglie residenti in Puglia e ricercare un impatto più significativo delle politiche regionali a favore delle famiglie, sviluppando interventi sui nuclei familiari piuttosto che sulle singole situazioni di disagio. 7

8 IL II PIANO DI AZIONE FAMIGLIE AL FUTURO OBIETTIVI Garantire il valore sociale della maternità e della paternità e sostenere la genitorialità come scelta consapevole soprattutto presso le fasce più deboli della popolazione pugliese Favorire la condivisione delle responsabilità tra i genitori nei confronti dei figli Promuovere e diffondered l utilizzo dei servizi iiper l infanzia i in una logica territoriale di equilibrio tra la disponibilità e la domanda di servizi di cura, nella convinzione che i servizi per l infanzia devono essere concepiti non solo come supporto ai genitori ma anche come investimento sui bambini per allargarne la socialità Promuovere processi volti ad incrementare la domanda dei servizi di cura per accrescerne la qualità, favorire l occupazione femminile e l emersione del lavoro nero 8

9 200I IL II PIANO DI AZIONE FAMIGLIE AL FUTURO Promuovere azioni di comunicazione e di promozione delle responsabilità genitoriali, dei percorsi di affido e adozione, delle risorse familiari Garantire l informazione sui servizi, le risorse e le opportunità istituzionali e informali che il territorio offre a bambini e famiglie (educative, sociali, sanitarie, scolastiche, del tempo libero) con particolare attenzione alle famiglie monoparentali, numerose Immigrate e con figli disabili Promuovere l uso del tempo per fini solidaristici Favorire lo sviluppo delle risorse di comunità e della responsabilità sociale di impresa verso la costruzione di contesti favorevoli alle famiglie Promuovere collaborazioni i interistituzionali i tit i eampi partenariati ti territoriali i per assicurare lo scambio ed il consolidamento delle buone prassi. 9

10 Fonti finanziarie Fonti finanziarie Risorse ( ) Fondo Nazionale Politiche Sociali ,18 Intesa ,00 Intesa ,00 Dipartimento ,00 P.O. FESR Asse III ,00 MLPS ,00 Totale ,18 10

11 P.O. FESR OBIETTIVO STRATEGICO La Puglia deve divenire: una regione più aperta, innovativa, competitiva ed inclusiva con nuovi e migliori posti di lavoro; in essa gli obiettivi di sostenibilità e competitività devono unirsi a quelli di coesione, benessere e qualità della vita. Attraverso: politiche di contesto politiche della ricerca e della innovazione dei sistemi produttivi politiche di inclusione sociale 11

12 LA STRATEGIA STRUMENTI P.O. FESR Piano Straordinario Asili Nido e Servizi per la prima infanzia approvato nell ambito del Piano Regionale per le Famiglie di Puglia Famiglie al Futuro 12

13 LA STRATEGIA Prima fase : interventi prioritari per accrescere la dotazione di posti nido e posti in strutture per la prima infanzia (centri ludici, sezioni primavera, asili nido aziendali, micro nidi); adeguamento degli standard strutturali, organizzativi e qualitativi delle strutture esistenti; definizione i i dei modelli di costo di gestione e dei regimi i tariffari i di riferimento regionale; introduzione di meccanismi premiali a sostegno della gestione delle strutture per l equilibrio tra domanda e offerta. S d f Seconda fase : sostegno alla domanda di servizi per la prima infanzia.

14 PO FESR ASSE III Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l attrattività territoriale La finalità generale dell Asse è quella di promuovere una società inclusiva e garantire condizioni di benessere e sicurezza al fine di migliorare, in modo permanente, le condizioni di contesto che più direttamente t favoriscono losviluppo. RISORSE:

15 ASSE III Obiettivi specifici Obiettivi operativi Linee di intervento 1. promuovere e sostenere una strategia di inclusione sociale e di costruzione di una società regionale inclusiva, attraverso il miglioramento delle infrastrutture sociali e sociosanitarie 1 a) promuovere e sostenere politiche di prevenzione del rischio di esclusione sociale e politiche di inclusione sociale per i cittadini in situazione di fragilità e le famiglie pugliesi in svantaggio economico e sociale, nonché per quei segmenti della società pugliese che sono o possono essere interessati dai processi di cambiamento e di innovazione della dinamica economica e sociale 1 b) sostenere e qualificare una politica di innalzamento dei livelli di benessere e della salute dei cittadini pugliesi attraverso una politica orientata a migliorare l infrastrutturazione sociale e sociosanitaria, a prevenire i rischi sanitari e le malattie, nonché i rischi di esclusione e i fenomeni di marginalità sociale, attraverso un obiettivo generale di innovazione complessiva del sistema sociosanitario pugliese 3.3 Programma di interventi per l accessibilità dei servizi e per l inclusione delle persone a rischio di marginalità sociale e per la conciliazioneione dei tempi di vita e di lavoro 3.2 Programma di interventi per la infrastrutturazione sociale e sociosanitaria territoriale 1 c) migliorare le infrastrutture della sanità territoriale nell ambito dei distretti socio-sanitari 3.1 Programma di interventi per la infrastrutturazione tt i della sanità territoriale i nei distretti socio-sanitari 2. sostenere e qualificare una strategia orientata alla diffusione della cultura della legalità e al rafforzamento dei livelli di sicurezza 2 a) garantire condizioni di sicurezza a cittadini e imprese, riqualificando contesti a rischio di criminalità 3.4 Interventi per migliorare le condizioni di legalità e sicurezza a favore del territorio, dei cittadini e delle imprese 15

16 Linea di intervento 3.2 Programma di interventi per l infrastrutturazione sociale e socio- sanitaria territoriale Azione Infrastrutturazione sociale per accrescere la disponibilità di posti bambino nelle strutture pubbliche per la prima infanzia, asili nido e altri servizi a carattere innovativo per la prima infanzia i Azione323 Interventi per il potenziamento e la qualificazione dell offerta privata degli asili nido e servizi per la prima infanzia TOTALE RISORSE PUBBLICHE: ,00 16

17 Linea di intervento 3.3 Interventi per l inclusione sociale Azione Interventi per la conciliazione vita-lavoro sostegno dello sviluppo di un Programma di interventi per l accesso e la fruizione di servizi di conciliazione (asili nido, trasporti, assistenti educativi domiciliari, altri servizi socio-assistenziali non residenziali, strutture per minori, ecc.) rivolto alle persone e alle famiglie. TOTALE RISORSE PUBBLICHE:

18 GLI INTERVENTI Investimenti per nuovi e/o rinnovati Asili Nido Comunali e progetti pilota per nidi aziendali c/o Enti Pubblici Aiuti pubblici per nuovi e/o rinnovati asili nido e nidi aziendali privati Interventi per estendere l orario di apertura dei nidi pubblici e aumentare la qualità Interventi per convenzionare nidi privati per estendere l offerta pubblica di servizi Sostegno alle sezioni primavera Voucher per acquisto servizi di cura Modello per la gestione dei servizi per la prima infanzia 18

19 ATTIVITÀ AZIONE Nel corso del 2008 è stato pubblicato un Avviso Pubblico per il finanziamento di asili nido comunali e di progetti pilota per asili nido aziendali presso Enti Pubblici (B.U.R.P. n. 88/2008) che prevedeva una dotazione finanziaria di Nel 2009, sono state approvate 2 graduatorie di progetti ammissibili a finanziamento, una per progetti a titolarità pubblica e una per i progetti pilota. Sono stati ammessi a finanziamento n. 119 progetti (su n. 138 domande pervenute) per un importo complessivo di ,45 n. 115 progetti si riferiscono a Comuni e I.P.A.B. n. 4 Progetti Pilota di Asili Nido aziendali presso Enti Pubblici (A.S.L., Università, Aeroporti di Puglia). Agevolazione massima concedibile: euro e comunque non oltre 75% della spesa ammissibile (opere murarie, impiantistica, infrastrutture specifiche, mobili e arredi fino al 20%, spese per conseguimento certificazione di qualità, spese generali, spese di avvio del primo anno nel limite del 10%). 19

20 ATTIVITÀ CRITERI DI SELEZIONE Tipologia dell investimento e dell immobile Grado di cantierabilità Miglioramento dell offerta su base territoriale associata e grado di copertura della domanda Offerta di servizi complementari Modelli di partecipazione dei genitori al progetto educativo Organizzazione e livello di fruibilità del servizio Sostenibilità economica e finanziaria Applicazione del principio di pari opportunità 20

21 ATTIVITÀ AZIONE Nello 2009 è stato pubblicato un Avviso Pubblico per la concessione di aiuti per la realizzazione e l adeguamento di asili nido e strutture per la prima infanzia per una dotazione finanziaria di : Linea A) ristrutturazioni e/o adeguamenti funzionali di Asili Nido e di servizi socioeducativi per la prima infanzia (importo max concedibile ) Linea B) realizzazione di nuovi Asili Nido e servizi socio educativi per la prima infanzia (importo max ) Linea C) realizzazione di strutture e servizi per l infanzia aziendali che destinano almeno il 10% dei posti disponibili all utenza esterna (importo max ). Sono stati ammessi a finanziamento n. 81 progetti: N. 42 progetti per la Linea A N. 33 progetti per la Linea B N. 6 progetti per la Linea C 21

22 ATTIVITÀ Su richiesta del soggetto proponente viene applicato uno dei due seguenti regimi di aiuto: Regime de minimis, con agevolazione massima concedibile pari ad Euro ,00, con una intensità di aiuto, calcolata in base ai costi ammissibili del progetto, che non potrà superare l 80%, e con il rispetto di tutte le condizioni fissate dal Regolamento Regionale n. 24/2008; Regime in esenzione per le infrastrutture sociali e sociosanitarie di cui al Regolamento Regionale n. 10/2008, così come modificato dal Regolamento Regionale n. 27/2008, con una intensità di aiuto, calcolata in base ai costi ammissibili del progetto, pari al 50% per le piccole imprese e con una intensità di aiuto, pari al 40% per le medie imprese. 22

23 ATTIVITÀ Azione Catalogo telematico di servizi di conciliazione rivolti all infanzia e all adolescenza (pubblicazione avviso per l acquisizione di manifestazione di interesse all iscrizione nel catalogo telematico - 15/09/2011) FINALITA GENERALE Favorire e sostenere il potenziamento di una rete qualificata e capillare di servizi socio-educativi per l infanzia e l adolescenza OBIETTIVI SPECIFICI Sostenere il ruolo educativo e favorire la conciliazione Sostenere l iniziativa pubblica e privata nell erogazione dei servizi di cura Agevolare l accesso alle strutture da parte delle famiglie Promuovere modalità innovative di erogazione dei servizi di cura Lavorare per la sostenibilità gestionale nel tempo dei nuovi servizi attivati 23

24 Catalogo telematico Tale avviso rientra nelle iniziative previste nell ambito del Piano straordinario per il lavoro Costruzione del catalogo dell offerta a seguito dell Avviso pubblico rivolto alle unità di offerta (asili nido, centri socio-educativi diurni, centri ludici per la prima infanzia, ludoteche, ecc.) approvato con A.D. n. 746 del 3/08/2011 (seguirà l ampliamento del Catalogo con le strutture per disabili e persone non autosufficienti) Raccolta delle domande (famiglie) di contributo economico per l accesso ai servizi presenti nel catalogo dell offerta Abbinamento tra domanda e offerta da parte dei Comuni, previa analisi del fabbisogno specifico e verifica dei criteri di priorità 24

25 200I PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LE POLITICHE FAMIGLIARI MAGGIO 2011 FONDO NAZIONALE POLITICHE PER LA FAMIGLIA 1.Realizzazione di servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia i 2. Interventi a favore delle famiglie numerose in difficoltà 25

26 200I PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LE POLITICHE FAMIGLIARI 1. Interventi per lo sviluppo di servizi integrativi complementari ai nidi (legge 285/1997) quali: Spazio bambini e bambine Servizio di pre e post accoglienza Piccoli gruppi educativi Sezioni primavera Modalità attuative: Sottoscrizione accordo con ANCI e pubblicazione avviso pubblico per i Comuni interessati (4 Meuro) 26

27 Interventi per la conciliazione vita lavoro Sezioni Primavera Strutture socio-educative create in coerenza con il principio della continuità educativa, per migliorare il raccordo tra nido e scuola di infanzia. Le sezioni primavera prevedono iniziative rivolte a bambini di età compresa tra i 24 ed i 36 mesi. L Ufficio Scolastico regionale ha effettuato un monitoraggio sulle sezioni primavera attivate nella regione che risultano complessivamente 235 (A.S. 2010/2011), i bambini iscritti sono risultati circa 4321 (incremento del 94,99% 99% dal 2007). L erogazione complessiva per l AS 2009/2010 è stata di ,87. Per l anno scolastico 2010/2011 sono stati stanziati ulteriori ,00. L assegnazione per l annualità 2011 è pari a Euro ,34

28 Interventi per la conciliazione vita lavoro Prima dote per i nuovi nati L intervento si propone di sostenere il carico di cura che il nucleo genitoriale assume per la crescita e la prima educazione dei figli, più elevato nei primi mesi di vita. In particolare, la misura economica prevista è destinata a nuclei familiari caratterizzati da grave disagio economico e con figli di età pari o inferiore a 36 mesi. La dotazione finanziaria destinata all intervento è pari a ,00. Nel 2010 le richieste pervenute da parte delle famiglie sono state e oltre la metà di queste ha riguardato nuclei familiari con reddito ISEE non superiore a 2.000,00 euro 28

29 200I PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LE POLITICHE FAMIGLIARI 2. Interventi per le famiglie in difficoltà Riduzione tariffe e rette dei servizi di competenza comunale Agevolazioni per uso dei trasporti pubblici Riduzione costi attività formative e culturali extrascolastiche altri interventi 29

30 OBIETTIVI DI SERVIZIO Tali azioni concorrono direttamente al perseguimento degli Obiettivi di Servizio fissati per le Regioni del Mezzogiorno Indicatore S.04 - Diffusione dei servizi per l'infanzia percentuale di Comuni che hanno attivato servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi o servizi integrativi e innovativi) sul totale dei Comuni della regione Indicatore S.05 - Presa in carico "ponderata" degli utenti dei servizi per l'infanzia percentuale di bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi, o servizi integrativi e innovativi) di cui il 70% in asili nido, sul totale t della popolazione in età 0-3 anni 30

31 Vincoli Disponibilità di una base di dati costante e aggiornata necessaria per la conoscenza del contesto di riferimento e per l individuazione degli strumenti di analisi e di programmazione per l implementazione delle politiche sociali regionali Determinazione delle tariffe di riferimento regionale per i servizi a silo nido e altri servizi innovativi e la ricostruzione di modelli di costo di gestione per le strutture per la prima infanzia Definizione e diffusione di forme di convenzionamento tra Comuni e soggetti privati per uniformare i criteri e le priorità di accesso e per accrescere la dotazione di posti-nido accessibili per le famiglie Sperimentazione di forme di gestione innovative che possano avvalersi anche dello strumento del buono-servizio Implementazione di modelli di gestione in grado di assicurare forme flessibili di offerta del servizio i Iniziative Attivato il Sistema Informativo Sociale Regionale per il flusso informativo relativo a gli Asili nido pubblici e privati Avviato nell ambito dell Osservatorio Regionale per le Politiche Sociali il progetto sperimentale per la determinazione di un modello di cost accounting degli asili nido. Avviso Pubblico per il sostegno alla qualificazione ed integrazione dei servizi Pubblicate le linee guida per la voucherizzazione dei servizi per la conciliazione vita -lavoro. Avviso pubblico per l adeguamento, qualificazione ed integrazione dei servizi Finanziamento i di progetti pilota di asili nido aziendali.

32 Evoluzione degli Indicatori Obiettivi di servizio INDICATORI Baseline Valore attuale Target al 2013 Miglioramento SERVIZI DI CURA ALLA PERSONA S.04 Percentuale di Comuni che hanno attivato servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi o servizi integrativi e innovativi) sul totale dei Comuni della regione (Anno 2004) (Anno 2009) 24,0 36,4 35 SI S.05 Presa in carico degli utenti dei servizi per l infanzia (Anno 2004) 4,8 (Anno 2009) 5,0 12 SI 32

33 PRIMI RISULTATI FONTE: Osservatorio Politiche Sociali Regione Puglia. Anno 2009 dati su 341 strutture che rappresentano l 80,4% del totale regionale DATI SUL SERVIZIO: 341 strutture per la prima infanzia per un totale di posti nido per bambini compresi tra i 3 e i 36 mesi; STRUTTURE RILEVATE PER TIPOLOGIA: Asili nido 52,5%, micronidi 7%, nidi aziendali 0,3%, ludoteche 4,7%, sezioni primavera 35,5% Il 41,3% delle strutture sono nate dal 2007 effetto diretto delle politiche regionali. Si evidenzia un incremento marcato per le Sezioni Primavera Soggetti titolari del servizio: 2/3 delle strutture è a titolarità privata. Questo dato rispecchia la tendenza nazionale per cui il sistema di offerta si caratterizza per la presenza crescente del privato. Soggetti gestori del servizio: il 10,6% delle strutture pubbliche risultano gestite da privati; il 75% da cooperative sociali. Orari di apertura: l offerta a tempo pieno risulta la più strategica rispetto alle politiche di conciliazione Personale: unità fisiche di personale (= unità equivalenti) tra educatori, pedagogisti, personale ausiliario,, personale di cucina, responsabili della struttura, coordinatori pedagogici, impiegati amministrativi. 33

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