LE AREE INTERNE DELLA PUGLIA

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1 LE AREE INTERNE DELLA PUGLIA 1. PREMESSA Bari, 1 Agosto 2015 Una delle tre opzioni strategiche individuate dalla Politica di coesione per il periodo è quella delle Aree interne : tali aree includono un ampia porzione del territorio nazionale, caratterizzato dalla presenza di piccoli centri urbani che, anche a causa della distanza dai centri di offerta di servizi essenziali nell ambito dell istruzione, della salute e della mobilità, hanno subìto un graduale processo di marginalizzazione, tradottosi in declino demografico, calo dell occupazione ed uso e tutela del suolo nonché del patrimonio storico culturale non adeguati. Nonostante ciò, tali aree, fortemente diversificate al proprio interno, mantengono un elevato potenziale di attrazione in quanto ricche di risorse ambientali, naturali e paesaggistiche, culturali e del saper fare locale. La metodologia definita dal Comitato Nazionale per le Aree Interne distingue: i centri, ovvero i comuni dotati della capacità di offerta di alcuni servizi essenziali: si distinguono i poli, i poli intercomunali e la cintura; i comuni interni, ovvero i territori intermedi, periferici e ultraperiferici, delimitati in base ad un indicatore di accessibilità, calcolato in termini di minuti di percorrenza rispetto al polo più prossimo: le soglie corrispondono al secondo e terzo quartile della distribuzione dell indice di distanza in minuti, pari circa a 20 per i comuni intermedi e a 40 minuti per i periferici. È stata poi inserita una terza fascia, oltre 75 minuti, pari al 95-esimo percentile per delimitare i territori ultra-periferici. 2. CLASSIFICAZIONE TERRITORIALE In tale logica, l individuazione e la descrizione dei territori qualificabili come aree interne all interno del contesto regionale sono state svolte osservando il panel di indicatori messo a disposizione dal Comitato Tecnico per le Aree Interne, che copre l intero territorio nazionale con dettaglio comunale ed è costruito attraverso l analisi ( Diagnosi Aperta ) della situazione demografica, socio-economica e dei servizi primari offerti ai cittadini. Tale processo ha evidenziato la presenza di quattro diversi territori potenzialmente candidabili a divenire areeprogetto per la sperimentazione della Strategia Regionale per le Aree Interne, che rappresenta la declinazione regionale delle politiche pubbliche volte a conseguire gli obiettivi della più generale strategia nazionale. Specificamente per la Puglia è possibile individuare, come aree interne, il promontorio del Gargano, l area dei Monti, la Murgia e il Basso Salento. Tabella 1 - Distribuzione dei comuni per provincia (Numero per tipologia) Tipologia Bari BAT Brindisi A - Polo B - Polo intercomunale C - Cintura D - Intermedio E - Periferico F - Ultraperiferico Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES 1

2 Tabella 2 Distribuzione dei comuni pugliesi per provincia e tipologia, fatto 100 il totale dei comuni. Tipologia Bari BAT Brindisi A - Polo 0,8 1,2 1,6 1,2 0,4 0,4 5,4 B - Polo intercomunale 1,9 0,8 2,7 C - Cintura 10,5 1,9 5,0 2,7 9,3 8,1 37,6 D - Intermedio 2,3 0,4 1,2 7,0 17,4 1,9 30,2 E - Periferico 0,4 0,4 10,9 10,5 22,1 F - Ultraperiferico 1,9 1,9 15,9 3,9 7,8 23,6 37,6 11,2 100,0 Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Figura 1 - Classificazione del territorio della Regione Puglia Fonte: Elaborazione UVAL UVER Istat Min. Salute Min. Istruzione L analisi territoriale evidenzia come nel Gargano siano localizzati gli unici cinque comuni ultraperiferici presenti in Puglia, mentre la provincia di, nel complesso, presenti la maggiore quota di comuni periferici rispetto al numero totale di comuni della provincia: 45,9% a fronte del 27,8% della provincia di, dove sono predominanti i comuni intermedi (46,4%), del 10,0% della BAT e del 2,4% della provincia di Bari, nelle quali prevalgono i centri. Le province di Brindisi e non includono comuni periferici. Tabella 3 - Distribuzione dei comuni per provincia (% per tipologia) Tipologia Bari BAT Brindisi Tarant o A - Polo 4,9 30,0 20,0 4,9 1,0 3,4 5,4 B - Polo intercomunale 12,2 6,9 2,7 C - Cintura 65,9 50,0 65,0 11,5 24,7 72,4 37,6 D - Intermedio 14,6 10,0 15,0 29,5 46,4 17,2 30,2 E - Periferico 2,4 10,0 45,9 27,8 22,1 F - Ultraperiferico 8,2 1,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES 2

3 In coerenza con le indicazioni fornite dall Accordo di Partenariato 1, che individua come zone prioritarie d intervento ai fini dell attuazione della Strategia per le Aree Interne quelle periferiche ed ultraperiferiche, la presente nota focalizza l analisi sulla classe dei comuni classificati come periferici, dato il numero esiguo e la concentrazione geografica dei comuni ultra-periferici. Nello specifico, considerando la sola classe dei comuni periferici, le due province maggiormente interessate dal fenomeno sono e, che includono rispettivamente il 49% e il 47% dei comuni appartenenti alla classe. Figura 2 Distribuzione dei comuni per provincia e classe F - Ultraperiferico E - Periferico D - Intermedio C - Cintura B - Polo intercomunale A - Polo 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Bari Barletta-Andria-Trani Brindisi Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES 3. ANALISI DEI DATI: DEMOGRAFIA, RISCHIO FRANE, SANITÀ, ISTRUZIONE, TURISMO Ai fini dell attuazione in via sperimentale della Strategia Regionale per le Aree Interne, appare opportuno intervenire prioritariamente nel territorio che presenta la situazione più problematica, sulla base delle risultanze della Diagnosi Aperta svolta dal Dipartimento per le politiche di sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico (DPS) 2. In tale ottica, il territorio che sembra presentare le caratteristiche più idonee per diventare area-progetto nell ambito della sperimentazione della Strategia Aree Interne, risulta essere quello dei Monti, nel quale si concentrano 30 comuni, 28 dei quali periferici e sul quale insiste già un soggetto unico che aggrega tutti i comuni in oggetto, costituito dal Gal Meridaunia, agenzia di sviluppo nata per gestire sul territorio i finanziamenti del Programma d Iniziativa Comunitaria Leader II, per la promozione di aree rurali caratterizzate da ritardi di sviluppo socio-economico. Il territorio in oggetto si estende su una superficie di kmq, pari al 31,6% dell intera provincia di e all 11,7% di quella regionale e ospita circa abitanti, l 80% dei quali risiede in comuni con popolazione inferiore a abitanti e densità pari in media a 41,5 ab/kmq. 1 L Accordo di Partenariato è il documento che definisce la strategia e le priorità di ciascuno Stato membro nonché le modalità di impiego efficace ed efficiente dei fondi SIE per il periodo di programmazione al fine di perseguire la strategia dell'unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Viene approvato dalla Commissione in seguito a valutazione e dialogo con lo Stato membro interessato. L AdP per l Italia è stato approvato dalla CE in data 29/10/ Con l art. 10 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, il DPS è stato trasformato in Agenzia per la Coesione Territoriale. 3

4 Tabella 4 Popolazione residente totale (2011) A - Polo B - Polo intercomunale C - Cintura D - Intermedio E - Periferico F - Ultraperiferico *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Gli indicatori DPS considerati ai fini dell analisi territoriale misurano alcuni fenomeni che tipicamente affliggono le aree interne: la variazione della popolazione e la quota di popolazione anziana (over-65), che consentono di testare la presenza più o meno marcata di dinamiche di popolamento e invecchiamento della popolazione, determinando il verificarsi di effetti collaterali in tema di abbandono del territorio; la popolazione esposta a rischio frane, che costituisce una proxy del rischio idrogeologico; la dotazione di strutture ospedaliere, il sistema educativo e la specializzazione nel settore turistico, che forniscono una rappresentazione rispettivamente del livello dei servizi essenziali presenti e della capacità del territorio di costruire un percorso di sviluppo che costituisca una sbarramento alle dinamiche di depauperamento ambientale e sociale. Riguardo alla variazione della distribuzione della popolazione, tra il 1971 e il 2011, la Puglia ha visto crescere i propri residenti di circa il 13%: tale incremento ha interessato soprattutto i comuni di medie dimensioni della cintura (+26,66%) nelle province di Bari (+30,47%) e (+40,60%), mentre fenomeni di spopolamento sono, al contrario, riscontrabili nel polo urbano di (-11,96%) e nei comuni periferici e ultraperiferici delle province di Bari e : l area dei Monti, nello specifico, ha subìto la maggiore perdita di popolazione: i 28 comuni che ne fanno parte, infatti, hanno registrato uno spopolamento superiore al 42%, con punte che superano il -60% nei comuni collinari e montani. In tale area, inoltre, anche i comuni intermedi hanno subito un decremento demografico (-23,99%), in controtendenza rispetto al resto della regione. Tabella 5 Variazione della popolazione tra il 1971 e il 2011 (%) Tipologia Bari Brindisi A - Polo 3,95 10,78 8,09 8,27-11,96 3,15 B - Polo intercomunale 18,60 8,60 16,30 C - Cintura 30,47 7,44 13,07 9,64 21,76 40,61 26,66 D - Intermedio 30,34 14,54 7,92-23,99 11,81 26,63 16,06 E - Periferico -17,43-29,00-42,17 17,43-1,44 F - Ultraperiferico -9,82-9,82 17,95 9,50 1,14-24,13 15,15 14,26 13,11 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES 4

5 45,00 Figura 3 - Variazione della popolazione tra il 1971 e il 2011 (%) 30,00 15,00 0,00-15,00-30,00-45,00 di cui Monti Bari Brindisi A - Polo B - Polo intercomunale C - Cintura D - Intermedio E - Periferico F - Ultraperiferico Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES In conseguenza dello spopolamento, la densità abitativa nei comuni periferici dei Monti, pari a 31,89 ab/kmq è nettamente inferiore alla media regionale, pari a 207,39 ab/kmq e al corrispondente valore registrato nel Basso Salento (268 ab/kmq), dove si concentra il secondo gruppo di comuni periferici presenti in Puglia. Tabella 6 Densità abitativa (2011; ab/kmq) A - Polo 660,19 227,03 179,64 373,10 801,06 364,76 B - Polo intercomunale 165,72 73,13 130,30 C - Cintura 326,67 207,29 97,72 101,04 363,78 219,32 253,56 D - Intermedio 139,94 191,58 72,34 30,31 244,98 128,26 136,48 E - Periferico 35,93 42,07 31,89 268,37 100,64 F - Ultraperiferico 64,74 64,74 303,20 215,36 89,34 41,56 286,53 236,95 207,39 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Attraverso l analisi della quota di popolazione con più di 65 anni, che rappresenta il 19,05% a livello regionale, si osserva un maggior grado di invecchiamento nei territori periferici (21,30%), e in particolare nell area dei Monti, dove gli ultra-65enni costituiscono il 27,54% della popolazione, superando valori del 30% in alcuni comuni montani. Lo spopolamento di cui si è già detto, ha, quindi, riguardato principalmente le classi più giovani della popolazione, determinando un disequilibrio nella struttura demografica della società. 5

6 Tabella 7 Quota della popolazione over-65 (2011; %) A - Polo 18,80 18,92 17,67 22,86 20,59 19,13 B - Polo intercomunale 19,47 19,96 19,57 C - Cintura 17,38 20,70 17,42 17,66 20,18 18,34 18,38 D - Intermedio 15,65 20,25 18,80 20,76 21,57 19,56 19,27 E - Periferico 20,68 24,10 27,54 20,23 21,30 F - Ultraperiferico 19,66 19,66 17,88 19,80 18,82 22,07 21,04 19,30 19,05 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Figura 4 - Quota della popolazione over-65 (2011; %) 29,00 27,00 25,00 23,00 21,00 19,00 17,00 15,00 di cui Monti Bari Brindisi A - Polo B - Polo intercomunale C - Cintura D - Intermedio E - Periferico F - Ultraperiferico Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES I fenomeni di spopolamento e invecchiamento della popolazione si ripercuotono sulla capacità collettiva di curare in maniera adeguata il territorio: la presenza di attività, svolte in sinergia con le dinamiche naturali in luoghi che hanno ormai subìto un processo di antropizzazione, perdendo il carattere di naturalità originario, costituisce un elemento di salvaguardia del paesaggio. In tal senso, l abbandono e la minore cura dei territori incrementano il rischio idrogeologico, connesso con le caratteristiche geomorfologiche ed idrauliche del territorio pugliese, e in particolare dell area dei Monti : se, infatti, la regione presenta in linea generale un rischio molto basso (il 72% dei comuni non è esposta a rischio frane), nella zona dei Monti, si raggiunge la classe di rischio abitanti, che interessa il 16,7% dei comuni, mentre oltre il 36% è incluso in classi con rischio superiore a 75 ab. 6

7 Tabella 8 Quota di comuni esposta a rischio frane per classe di rischio Popolazione esposta a rischio Bari* Brindisi frane 0 Ab. 86,3 100,0 31,1 13,3 80,4 89,7 72, Ab. 11,8 23,0 16,7 19,6 10,3 16, Ab. 2,0 19,7 33,3 5, Ab. 8,2 16,7 1, Ab. 4,9 3,3 1, Ab. 11,5 16,7 2, Ab. 1,6 0,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Riguardo ai servizi essenziali, è stata presa in considerazione la disponibilità di posti letto all interno delle strutture ospedaliere. I dati evidenziano nettamente la concentrazione dei posti letto nei territori qualificati come centri (il comune di, in particolare, presenta un valore pari a 10,42 posti letto per mille abitanti a fronte di un valore medio regionale per la stessa tipologia pari a 5,85). Osservando la situazione dei comuni periferici, oggetto d indagine del presente documento, emerge come la provincia di e i Monti nello specifico presentino la minore disponibilità di posti letto rispetto al resto della regione (1,46 a fronte di un dato medio per la tipologia di comuni periferici pari a 3,39): gli unici comuni che hanno a disposizione una struttura ospedaliera sono Castelnuovo della a e Lucera. Tabella 9 Numero di posti letto ogni abitanti in strutture ospedaliere di cui Monti A - Polo 5,83 5,24 5,47 10,42 4,95 5,85 B - Polo intercomunale 7,47 5,04 6,95 C - Cintura 1,74 1,89 1,95 4,40 1,41 1,50 1,67 D - Intermedio 1,73 6,52 2,90 1,82 3,24 E - Periferico 3,79 1,46 1,41 4,12 3,39 F - Ultraperiferico 1,17 1,17 3,71 3,41 4,51 2,09 3,63 2,91 3,67 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES 7

8 12,00 Figura 5 Numero di posti letto ogni abitanti in strutture ospedaliere 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 di cui Monti Bari Brindisi A - Polo B - Polo intercomunale C - Cintura D - Intermedio E - Periferico F - Ultraperiferico Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Con riferimento all istruzione ed alla rete scolastica, la banca dati DPS fornisce il dato relativo al numero di alunni e di scuole per ciascuno dei comuni pugliesi nell anno scolastico Si è, quindi, proceduto a calcolare indicatori concernenti la disponibilità di scuole ogni cento alunni, per ciascun livello di istruzione. Di seguito si forniscono le tabelle relative a scuola dell infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Come è possibile osservare, l area considerata presenta valori lievemente maggiori rispetto al resto della regione: il fenomeno è il risultato dello spopolamento e del conseguente invecchiamento della popolazione, che tende ad essere composta sempre più da classi di età anziane, per effetto del progressivo trasferimento delle popolazioni giovani. Rispetto alla dotazione di infrastrutture scolastiche per l infanzia, sebbene nella zona si concentri solo il 10% delle strutture scolastiche regionali per l infanzia, la limitata quota di bambini nella fascia di età considerata (2,14%) rispetto al resto della regione (2,78%) determina la presenza di 3,84 scuole ogni 100 bambini, a fronte di un dato medio regionale pari a 1,79. Tabella 10 Numero di scuole per l infanzia ogni 100 bambini (2012) 3 A - Polo 1,51 1,70 2,10 1,53 1,43 1,65 B - Polo intercomunale 1,74 1,69 1,73 C - Cintura 1,57 1,89 1,79 1,86 1,86 1,69 1,68 D - Intermedio 1,60 2,48 2,42 3,41 2,09 1,92 2,03 E - Periferico 3,65 3,03 3,84 2,11 2,38 F - Ultraperiferico 2,47 2,47 1,57 1,83 2,25 2,89 1,97 1,62 1,79 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS (2015), ISTAT Elaborazioni IPRES Analogamente, con riferimento alla disponibilità di scuole primarie, i Monti presentano il 10% degli istituti e il 2% di tutti gli alunni pugliesi con età compresa tra 5 e 11 anni: ne 3 Per il calcolo dell indicatore si è fatto ricorso alla popolazione in età 3-5 anni al 01/01/2012 (fonte: ISTAT), poiché il database fornito dal DPS non fornisce il numero di alunni della scuola dell infanzia. 8

9 consegue una disponibilità di scuole pari a 0,87 ogni 100 alunni a fronte di un dato regionale pari a 0,51. Tabella 11 Numero di scuole primarie per 100 alunni (2012) A - Polo 0,45 0,59 0,55 0,61 0,46 0,50 B - Polo intercomunale 0,40 0,58 0,44 C - Cintura 0,44 0,59 0,42 0,55 0,52 0,49 0,48 D - Intermedio 0,29 0,78 0,54 0,77 0,64 0,59 0,51 E - Periferico 0,82 0,98 1,32 0,55 0,67 F - Ultraperiferico 0,57 0,57 0,43 0,61 0,58 0,87 0,58 0,49 0,51 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Rispetto alla disponibilità di scuole secondarie di primo e secondo grado, la differenza tra l area in oggetto e il valore medio regionale tende a ridimensionarsi: con riferimento al numero di scuole secondarie di primo grado, i Monti presentano un valore pari a 0,87 unità ogni 100 alunni a fronte di un valore medio per la Puglia pari a 0,51 unità. La disponibilità di scuole secondarie di secondo grado risulta, invece, inferiore nell area dei Monti (0,68 unità ogni 100 alunni) rispetto al valore medio regionale pari a 0,78 unità. Tabella 12 - Numero di scuole secondarie di primo grado per 100 alunni (2012) A - Polo 0,24 0,20 0,19 0,35 0,29 0,24 B - Polo intercomunale 0,20 0,29 0,22 C - Cintura 0,22 0,24 0,28 0,23 0,53 0,33 0,29 D - Intermedio 0,20 0,36 0,40 0,91 0,50 0,51 0,38 E - Periferico 0,79 1,04 1,86 0,55 0,69 F - Ultraperiferico 0,41 0,41 0,23 0,23 0,36 0,94 0,50 0,33 0,31 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES Tabella 13 - Numero di scuole secondarie di secondo grado per 100 alunni (2012) A - Polo 0,74 0,42 0,34 0,49 0,97 0,60 B - Polo intercomunale 0,41 0,41 C - Cintura 0,85 0,91 0,37 0,37 1,48 0,89 0,75 D - Intermedio 0,26 1,00 4,84 1,75 1,08 1,07 E - Periferico 3,57 5,94 3,96 3,07 3,62 F - Ultraperiferico 0,64 0,69 0,57 0,68 1,32 0,94 0,78 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES 9

10 Appare, inoltre, interessante considerare gli indicatori relativi alla presenza di bambini stranieri, alla disponibilità di servizi di sostegno all istruzione e alla mobilità degli insegnanti. Con riferimento alla presenza straniera, per ciascuno dei tre livelli di istruzione considerati l area dei Monti presenta una percentuale nettamente superiore alla media regionale: 5,1% a fronte del 2,8% nella scuola primaria; 4,4% a fronte del 2,8% nella scuola secondaria di primo grado e 2,2% a fronte dell 1,8% nella scuola secondaria di secondo grado. Pressoché pari al valore medio regionale è, invece, il rapporto tra alunni disabili e docenti di sostegno, previsti nella scuola dell obbligo: 1,4% rispetto a 1,7% regionale nella scuola primaria e 1,9 a fronte dell 1,8% regionale nella scuola secondaria di primo grado. Infine, considerando il tasso di mobilità degli insegnanti, l area dei Monti presenta valori rispetto al valore medio regionale e particolarmente critici, in quanto costituiscono una rappresentazione di una scarsa stabilità didattica: 9,2% a fronte del 5,3% nella scuola primaria, 11% a fronte di 6,95 nella scuola secondaria di primo grado e 12,2% a fronte del 7% nella scuola secondaria di secondo grado. Tabella 14 Ulteriori indicatori sull istruzione (Anno scolastico ; %) Indicatori istruzione Bari BAT Brindisi Scuola Primaria % alunni con cittadinanza non italiana Rapporto alunni disabilidocenti di sostegno Tasso di mobilità dei docenti Scuola Secondaria di I grado % alunni con cittadinanza non italiana Rapporto alunni disabilidocenti di sostegno Tasso di mobilità dei docenti Scuola Secondaria di II grado Di cui Monti 4,5 2,2 1,7 4 5,1 1,9 3,2 2,8 1,7 1,5 1,9 1,7 1,4 1,7 1,7 1,7 5,3 7,8 0 7,5 9,2 5,1 7,1 5,3 4,2 1,7 1,6 3,5 4,4 2 2,6 2,8 1,7 1,4 2,4 1,9 1,9 1,8 2,1 1, ,2 8,1 11 7,3 14,7 6,9 % alunni con cittadinanza non italiana 3,3 1,4 0,5 1,9 2,2 1 3,9 1,8 Tasso di mobilità dei docenti 6,7 19,2 37,5 8,7 12,2 8,8 9,1 7 Fonte: Miur (2014). Regione Puglia (Approfondimento Scuola, 2015).Elaborazioni IPRES Con riferimento alla specializzazione produttiva, gli indicatori DPS forniscono il dato relativo al settore turistico: nel 2011, la quota di addetti in tale settore produttivo, nei comuni dei Monti, pari a 5,81%, è inferiore sia rispetto alla media regionale, che si attesta a 7,28% sia rispetto al Basso Salento, che presente una quota di addetti nel turismo pari all 11,13%. Il valore più elevato si osserva nei comuni ultra-periferici del Gargano, dove il turismo occupa il 29,20% degli addetti totali. 10

11 Tabella 15 Quota di addetti nel settore turismo sul totale addetti (ASIA 2009; %) A - Polo 6,55 8,79 4,59 7,48 4,32 6,26 B - Polo intercomunale 5,39 14,13 6,56 C - Cintura 6,67 9,86 4,36 4,82 5,79 7,20 6,86 D - Intermedio 4,52 6,01 10,33 6,65 10,07 8,98 8,25 E - Periferico 5,74 15,34 6,61 11,13 11,70 F - Ultraperiferico 29,20 29,20 6,30 9,04 8,44 5,81 8,89 6,14 7,28 *La provincia di Bari include anche i comuni della BAT. Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES 30,00 Figura 6 Quota di addetti nel settore turismo sul totale addetti (ASIA 2009; %) 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 di cui Monti Bari Brindisi A - Polo B - Polo intercomunale C - Cintura D - Intermedio E - Periferico F - Ultraperiferico Fonte: Banca dati DPS Elaborazioni IPRES La definizione della Strategia regionale per quest area deve quindi tener conto, in via prioritaria, delle crescenti esigenze legate alla gestione del territorio, che, se accompagnata da politiche attive di inclusione sociale in grado di garantire i servizi essenziali, può divenire fattore di attrazione e sviluppo capace di invertire i processi di spopolamento in atto. SITOGRAFIA A cura di: Nunzio Mastrorocco (nunzio.mastrorocco@ipres.it) Elisa Calò (elisa.calo@ipres.it) 11

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