Il museo della Scuola «Paolo e Ornella Ricca» e la mostra permanente sulla scuola elementare fascista. Università degli Studi di Macerata
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- Carlo Pinna
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1 Il museo della Scuola «Paolo e Ornella Ricca» e la mostra permanente sulla scuola elementare fascista Università degli Studi di Macerata
2 Quando nasce il Museo e cosa conserva? Il Museo della Scuola «Paolo e Ornella Ricca» è nato ufficialmente nel febbraio 2010 ed è stato inaugurato nel giugno vanta un ampia e variegata gamma di materiali: libri di testo e di lettura, quaderni, diari scolastici, periodici per bambini (come il Corriere dei Piccoli e il Giornalino della Domenica di Vamba), strumenti di scrittura, albi di disegno e coloritura, carte geografiche e tabelloni didattici e numerose suppellettili/elementi di arredo scolastico.
3 Quali sono le finalità del Museo? Il prezioso patrimonio conservato nel Museo offre uno spaccato suggestivo della scuola del passato ( cultura materiale della scuola) e rappresenta la materia prima non solo delle attività di formazione e divulgazione del Museo (seminari, laboratori, visite guidate, mostre) ma anche delle attività di studio e ricerca del Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l infanzia (ospitato negli spazi attigui al Museo).
4 La mostra permanente: temi e articolazione è intitolata libro e moschetto scolaro perfetto: ideologia e propaganda nella scuola elementare del periodo fascista ( )». È dedicata alla scuola elementare fascista ed è articolata in tre sezioni: Il calendario: sezione che si propone di mostrare le varie ricorrenze celebrative che ritmavano il tempo della scuola del regime Le materie: sezione che mostra come nel periodo fascista ogni disciplina fosse infarcita di contenuti ideologici I valori: sezione che fornisce un saggio di quella vera e propria religione politica che caratterizzò la scuola del Ventennio. Completa l esposizione un isola tematica dedicata ai costumi scolastici e ai materiali didattici, il cui fulcro è rappresentato dalla ricostruzione di un aula del periodo fascista.
5 I sezione: il calendario La vita scolastica nel corso del Ventennio, in parte ereditò e confermò elementi della scuola liberale, e in parte vide l introduzione di significative novità. L inizio e la fine della giornata dello scolaro fascista era segnato dal suo della campanella. L appello era preceduto da una preghiera recitata per il Papa, il Re o il Capo del Governo. Le lezioni potevano essere intervallate da racconti su episodi di valore civile, religioso e militare e da canti patriottici. Spesso gli scolari e le scolare uscivano da scuola per partecipare a saggi ginnici, cortei, cerimonie politiche o per ascoltare alla radio i discorsi del Duce. L anno scolastico era scandito da ricorrenze e pubbliche celebrazioni volte a celebrare la cultura fascista.
6 28 ottobre Il 28 ottobre 1922 si compie la Marcia su Roma. È l evento che sancisce l ascesa al potere di Mussolini e del fascismo. Diventa la data fondante di una nova era: l era fascista (28 ottobre 1922 = anno I) Rappresenta un motivo di richiamo al mito della romanità a cui il fascismo attinse per legittimare la sua organizzazione paramilitare (ad es. fasci littori, saluto romano, nomi di derivazione latina per indicare reparti e gradi delle camice nere, lo stesso termine Duce)
7 11 febbraio L 11 febbraio 1929 Mussolini per il regime e il card. Gasparri per il Vaticano firmano i Patti Lateranensi: si chiude il conflitto tra Stato e Chiesa, che si era aperto con la presa di Roma nel 1870 da parte dello Stato italiano. Diviene la data di celebrazione della Conciliazione tra Stato e Chiesa sotto la regia del fascismo: «Tutti gli scolari annota una maestra di Tavagnacco nel suo diario di lavoro hanno vacanza per festeggiare la pace che il Duce ha concluso con il Vaticano. Così lo screzio che durava da sessant anni è completamente scomparso».
8 14 aprile La propaganda fascista coinvolse anche la scuola nella campagna contro la tubercolosi avviata negli anni Trenta e scelse questa data per: diffondere informazioni di prevenzione alla tubercolosi e raccogliere finanziamenti per sanatori, ospedali, case di cura e colonie infantili, celebrare la medicina sociale e, dunque, l idea di stato sociale che cura e assiste in suo popolo in quanto parte del corpo della nazione, a patto che questo sia pronto al sacrificio per la vita del regime.
9 21 aprile È il giorno in cui sarebbe stata fondata la città di Roma. Il Fascismo ne fa una nuova festa: il cosiddetto Natale di Roma. Diviene il pretesto per cancellare la festa socialista per eccellenza (1 maggio) e l occasione per celebrare la grandezza passata additata a modello per tutti gli italiani con illuminazione dei monumenti storici, sfilate di scolaresche romane, manifestazioni sportive e coreografiche (i cosiddetti ludi).
10 9 maggio Dopo la conquista dell Etiopia del 1936, diviene la data per glorificare la potenza espansiva della civiltà latina celebrare la missione civilizzatrice dell Impero fascista, impegnato a portare libertà e modernità presso una popolazione che quaderni e libri di testo descriveva come barbara e selvaggia ( stabilendo una precisa gerarchia dei popoli e delle razze).
11 II sezione: le materie I temi della propaganda di regime irruppero nella scuola in modo pervasivo e capillare, interessando tutte le materie, soprattutto a partire dagli anni Trenta. Nei libri di testo i bambini venivano invitati a fare calcoli sul numero di mitragliatrici strappate al nemico, sul calibro delle bombe da mortaio, sul numero di tesserati balilla e piccole italiane. Le pagine di geografia offrivano esagerate esaltazioni della bellezza dei territori nazionali, glorificavano le imprese di bonifica delle paludi, le costruzioni di infrastrutture e le realizzazioni dell agricoltura, esaltavano le recenti conquiste territoriali e inneggiavano nuove rivendicazioni territoriali (ad. es il Nizzardo, la Savoia, la Corsica e la Dalmazia).
12 All insegnamento della storia fu attribuito un ruolo centrale nella formazione ideologica delle nuove generazioni: l intero processo di costruzione dello Stato unitario fu riletto come premessa all avvento del fascismo, la guerra in Etiopia e la proclamazione dell impero furono interpretate come segno della continuità con il glorioso passato dell Impero Romano. Se nelle scienze della natura fu riservata particolare attenzione alla battaglia del grano e alle bonifiche, la fisica, la geofisica e la chimica furono affrontate ponendo l accento su nozioni riconducibili alla politica sociale del fascismo (ad es. nozioni di legislazione riguardanti la sanità, le assicurazioni sociali e la lotta alle malattie infettive). L introduzione del Canzoniere nazionale nel 1929, fornì ai maestri e alla maestre un canone ufficiale per i canti corali, funzionale a rievocare e celebrare la religione, la patria, il fascismo.
13 L ordine nel disegno e negli esercizi di scrittura divenne gli elementi principali per inculcare quella disciplina che doveva rappresentare il fondamento delle future generazioni fasciste. La promozione dell igiene e dell esercizio fisico (declinato in marce e coreografie collettive) consentivano, invece, di imporre nell immaginario infantile l idea di un italiano nuovo, forte, sano e robusto, in grado di contribuire fattivamente allo sviluppo morale e militare della nazione. Questo processo di fascistizzazione della scuola subì un enorme accelerazione a seguito dell introduzione del Testo Unico di Stato ( ) e dell uscita dei nuovi programmi per la scuola elementare del 1934.
14 III sezione: I valori L obiettivo primario della scuola fascista era quello di creare un fanciullo nuovo, pronto a credere, obbedire e combattere nell ordine per il Re, per la Patria e per il Duce. Una delle principali caratteristiche della scuola fascista fu il culto del Duce. Mussolini divenne protagonista di una vera religione politica, la sua immagine entrò nelle aule scolastiche in vari modi: ritratto appeso alla parete accanto al crocifisso, frasi da lui pronunciate dettate e riportate nei quaderni e nelle facciate degli edifici scolastici, la M di Mussolini riprodotta ovunque (diari, quaderni, cartelloni, libri e coreografie messe in scena dai bambini.
15 L esaltazione dell obbedienza ai superiori e il culto della guerra erano valori centrali nella scuola fascista, in quanto dovevano preparare i fanciulli a diventare eroi della patria e le fanciulle a diventare madri coraggiose di futuri soldati. La fondazione dell Opera Nazionale Balilla, fatta di divise, armi, coorti e centurie, rivolta inizialmente solo ai maschi e poi anche alle bambine, rappresentava il versante extrascolastico di quella pedagogia della violenza che veniva portata avanti nelle aule scolastiche.
16 L AULA SCOLASTICA Costituisce l ambiente educativo per eccellenza, è lo spazio privilegiato all interno del quale si costruisce il rapporto tra docente e discente. La sua struttura, così come la disposizione degli arredi che la caratterizzano sono frutto di un lungo processo di codificazione, che ha subito un accelerazione con l introduzione del principio di gratuità ed obbligatorietà dell istruzione elementare, sancito dalla Legge Casati del L aula scolastica esposta nel Museo era utilizzata per una pluriclasse ed è stata reperita nello scantinato di una vecchia scuola elementare calabrese.
17 Già da un primo colpo d occhio appare evidente che ogni elemento all interno dell aula è pensato e disposto per mantenere e/o riportare la disciplina: la posizione centrale e sopraelevata della cattedra, i ritratti del re, del Duce e il crocifisso appesi al muro, i banchi multiposto con panca integrata, il banco del somaro, i ceci su cui inginocchiarsi. Sopra i banchi gli oggetti tipici del corredo necessario allo scolaro per svolgere le attività didattiche: matita nera tenera e matite colorate, portapenna, cannuccia e pennini, quaderni di bella e brutta copia, sillabario o libri di lettura per i più grandi, cartella di panno o di cartone o di legno per i meno fortunati e di cuoio per i più ricchi
18 L aula scolastica è il cuore della mostra permanete, da quest aula è nata l idea del Museo della scuola Paolo ed Ornella Ricca e in essa si riflettono tutte le suggestioni, informazioni ed emozioni che le sezioni tematiche della mostra si propongono di restituire al visitatore. Buona visita
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