Il gap tecnologico italiano nel settore manifatturiero Analisi comparata con Spagna, Francia e Germania nel periodo

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1 Il gap tecnologico italiano nel settore manifatturiero Analisi comparata con Spagna, Francia e Germania nel periodo Argento Mariangela Longo Cecilia Polosa Valeria Porfidio Marialaura Rechichi Elena

2 La minore competitività dei prodotti italiani sul mercato internazionale e su quello interno è riflessa nel limitato sviluppo della produzione industriale. [ ] La perdita di competitività, oltre che al non favorevole andamento di costi e prezzi, è riconducibile alla tipologia e qualità dei prodotti; più in generale, alla inadeguata rispondenza dell offerta alla composizione della domanda. Influisce la limitata presenza del nostro sistema nella produzione di beni ad alta tecnologia. (31 Maggio 21, Considerazioni finali del Governatore sul 2) OBIETTIVI: Perché il nostro Paese risulta in ritardo rispetto ai Paesi Europei considerati? Analisi del divario tecnologico nel settore manifatturiero italiano rispetto a Germania, Francia e Spagna nell arco temporale , soffermando l attenzione sui settori ad alta e medio-alta tecnologia; Impatto delle fonti di finanziamento, specializzazione settoriale e dimensione sul gap.

3 Introduzione Dati: 4 Paesi: Italia, Francia, Germania e Spagna. Dati annuali Eurostat relativi alle imprese del settore manifatturiero dal 28 al 213. Dati annuali OCSE relativi ai trend occupazionali tra il 21 e il 212. Classificazione del settore manifatturiero proposta dall OCSE che si basa sull intensità media di spesa in R&S a livello settoriale, definita come rapporto tra spesa totale in R&S a livello di settore e fatturato totale. Grandezze utilizzate: 1. Gross Value Added (definito come valore di produzione ai prezzi base meno i consumi intermedi valutati ai prezzi di acquisto. È calcolato al lordo degli ammortamenti); 2. GVA per impiegato; 3. Numero di impiegati; 4. Spese in R&S; 5. Numero di invenzioni brevettate; 6. Distribuzione occupazionale per dimensione.

4 Metodologia: Ripartizione delle imprese manifatturiere sulla base del contenuto tecnologico, secondo la classificazione OCSE: High Tech (ad alta tecnologia): aircraft and spacecraft; pharmaceuticals; office; accounting and computing machinery; radio, TV and communications equipment; medical precision and optical instruments. Medium-high Tech (a medio alta tecnologia): electrical machinery and apparatus, n.e.c.; motor vehicles, trailers and semi-trailers; chemicals excluding pharmaceuticals; railroad equipment and transport equipment, n.e.c.; machinery and equipment, n.e.c.. Medium-low Tech (a medio-bassa tecnologia): building and repairing of ships and boats; rubber and plastics products; coke, rafined petroleum products and nuclear fuels; other non-metallic mineral products; basic metalss and fabricated metal products. Low Tech (a bassa tecnologia): manufacturing, n.e.c.; recycling; wood, pulp, paper, paper products, printing and publishing; food products, beverages and tobacco; textiles, textile products, leather and footwear.

5 Come contribuiscono i quattro sub-settori alla composizione del Valore Aggiunto Lordo? GERMANIA SPAGNA 1% 9% 8% 7% 1% 9% 8% 7% 6% 6% 5% 4% 5% 4% 3% 2% 1% 3% 2% 1% % % HIGH MEDIUM HIGH MEDIUM LOW LOW HIGH MEDIUM HIGH MEDIUM LOW LOW FRANCIA ITALIA 1% 1% 9% 9% 8% 8% 7% 7% 6% 6% 5% 5% 4% 4% 3% 3% 2% 2% 1% 1% % % HIGH MEDIUM HIGH MEDIUM LOW LOW HIGH MEDIUM HIGH MEDIUM LOW LOW Fonte: Eurostat

6 Osservazioni In Germania è preponderante il peso dei settori High e Medium-high Tech. Sommati corrispondono a quasi il 7% del totale, mentre in Italia non raggiungono il 5%. Di contro, è evidente come in Italia sia predominante il ruolo del Low, rispetto soprattutto a quanto avviene in Germania, ma anche in misura minore a quanto avviene in Francia. Queste divergenze testimoniano l arretratezza del tessuto strutturale manifatturiero italiano, con riguardo alla componente tecnologica. Soltanto in Spagna si registrano percentuali leggermente inferiori per quanto attiene al settore High Tech, viceversa più alte per quello Low. Ci soffermeremo sul settore High e Medium-high Tech, in cui riscontriamo il gap maggiore e cercheremo di analizzare le ragioni che lo determinano.

7 Le determinanti del gap Abbiamo condotto la nostra analisi al fine di indagare le ragioni sottostanti a tale gap, soffermandoci su cinque dimensioni che riteniamo siano utili per delineare la struttura del settore manifatturiero: 1. Fonti di finanziamento; 2. Specializzazione settoriale; 3. Dimensione; 4. Capitale umano; 5. Regolamentazione. NON oggettivamente misurabili!

8 1. Fonti di finanziamento Tipologie: Autofinanziamento; Finanziamenti governativi; Contributi universitari; Contributi di Enti no-profit (privati). Dall analisi abbiamo riscontrato che per l Università e per gli Enti no-profit non sono disponibili dati e, laddove presenti, sono pari a zero; per questo, ai fini dell analisi, li abbiamo ritenuti irrilevanti.

9 Che peso hanno l autofinanziamento ed i finanziamenti governativi nel settore High Tech? ,1 GERMANIA,2, , autofinanziamento governo SPAGNA,5,4,4,4,3 1,5 11,9 11,4 11,7 11, autofinanziamento governo FRANCIA ITALIA ,2,1,1,1,1 14,9 12,7 1,9 11,3 11,8 11, ,2,1,1,2,1,2 5,8 6,4 6,5 7,1 7 6, autofinanziamento governo autofinanziamento governo Non vi erano dati disponibili per gli anni in cui non figura l istogramma.

10 Osservazioni La porzione maggiore di finanziamenti, in tutti gli Stati, proviene dall autofinanziamento. L incidenza sul totale diverge significativamente da Paese a Paese; come possiamo osservare, in Germania l autofinanziamento è pari al 48,8% nell anno 211, mentre in Italia è pari al 7%. Per quanto riguarda la Spagna si riscontra il più alto livello di investimenti governativi. Facendo un analisi temporale notiamo come si mantenga un trend crescente, costante lungo il periodo di tempo considerato. Dall analisi del settore Medium-high Tech emerge un andamento simile nella composizione delle fonti di finanziamento; in particolare: Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici la divergenza è più marcata in Italia rispetto agli altri Paesi, soprattutto nell anno 21 in cui gli investimenti sono stati nulli; L autofinanziamento italiano è in linea con quello relativo al settore High Tech nazionale e registra un significativo ritardo rispetto a Germania e Francia. Il gap tecnologico è, quindi, in parte spiegabile dalle poche risorse proprie che le imprese italiane devolvono agli investimenti in R&S.

11 2. Specializzazione settoriale Per spiegare l impatto che la specializzazione ha sul gap tecnologico italiano ci siamo soffermate sull analisi di: Peso percentuale del valore aggiunto dell High e Medium-high Tech sul totale del settore manifatturiero; Spese in R&S nei settori ad alta tecnologia; Numero di brevetti detenuti dalle imprese. Per settore manifatturiero intendiamo tutte le imprese industriali da quelle più tradizionali a quelle ad alto contenuto tecnologico.

12 Germania Qual è il peso percentuale di settori High e Medium-high Tech sul settore manifatturiero? 45% 1% 43% 1% High Tech 45% 47% Medium-high Tech Basso e nullo contenuto tecnologico Italia % 9% 27% 29% High Tech 65% 62% Medium-high Tech Basso e nullo contenuto tecnologico La Germania mostra un trend stabile per quanto riguarda il comparto High e leggermente crescente nel settore a Medium-high. L Italia registra un livello molto simile alla Germania nei settori a più alta tecnologia; risulta evidente il differenziale nel settore medio-alto. Tali settori che si confermano predominanti sia sul totale manifatturiero sia nella composizione del valore aggiunto analizzata precedentemente, determinano una superiorità tecnologica e quindi competitiva dello Stato benchmark.

13 High Tech Esiste una relazione tra spese in R&S e innovazioni? Gli investimenti del nostro Paese contribuiscono a colmare il gap tecnologico? Germany (until 199 former territory of the FRG) Spain France Italy Medium-High 3., Patent application , , , , Germany (until 199 former territory of the FRG) Spain France Italy 5.,, Germany (until 199 former territory of the FRG) Spain France Italy

14 È evidente l esistenza di una correlazione positiva tra spesa in R&S e numero di brevetti detenuti dalle imprese di ciascun Paese: maggiore è l investimento, maggiore sarà la probabilità di ottenere un innovazione brevettabile. Tale correlazione non è quantificabile oggettivamente poiché non sussiste un nesso di causalità diretta: innovazioni possono derivare anche da spillover esterni; spese in R&S potrebbero non avere riscontri positivi. Da una prima analisi si potrebbe affermare che il ritardo dell Italia che, nel confronto, si colloca al terzo posto, è anche attribuibile alla scarsa spesa effettuata e al basso numero di brevetti detenuti dalle imprese. Sappiamo, però, che un impresa può decidere di non proteggere la propria innovazione a causa dei costi associati alla brevettabilità che non vengono sempre compensati dai benefici in termini di maggior reddito (Pakes e Griliches, 198). SI R&S Innovazione? SI NO Brevettabile? SI NO L impresa vuole brevettarla? SI NO Crea valore? NO

15 Millions Thousands Millions Thousands 3. Dimensione Qual è il ruolo della dimensione nel gap tecnologico? SETTORE HIGH TECHNOLOGY GVA GVA PER EMPLOYEE NUMBER OF EMPLOYEES GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA SETTORE MEDIUM-HIGH TECHNOLOGY GVA GVA PER EMPLOYEE NUMBER OF EMPLOYEES GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA

16 Risultati Dall analisi dei grafici si nota che la Germania rispetto agli altri Paesi ha un elevato Gross Value Added: i settori ad Alta e Medio-alta Tecnologia risultano essere molto avanzati. Questo risultato non deriva dalla produttività media dei settori. Abbiamo usato come proxy della produttività il GVA per impiegato: emerge un livellamento tra i diversi Paesi che perdura negli anni. L elemento di differenziazione è il numero degli impiegati che possiamo utilizzare come indice di dimensione settoriale: Confrontando i dati del nostro Paese con quelli tedeschi riferiti al settore High Tech, contiamo un 7% in meno di impiegati nel 28; percentuale che si abbassa di altri due punti nel 212. Un risultato simile si riscontra anche nel Medium-high Tech con percentuali che oscillano tra il 74 e il 76% tra il 28 e il 212. Il numero di impiegati, di molto inferiore rispetto a quello della Germania, indica una dimensione di settore ridotta e ciò spiega parte del gap tecnologico italiano.

17 Distribuzione occupazionale per dimensione d impresa nel manifatturiero Germany 7,1 8,5 7,7 24,6 52,1 France 15,3 6, 11,1 21,3 46,3 Spain 2,1 1,6 17, 22,7 29,5 Italy 23,6 14,4 15,5 21,4 25,1 Fonte: Ocse Germany 6,9 8, 7,6 24,5 53,1 France 13,7 6,9 11,9 23, 44,6 Spain 2,4 1,7 16,3 23,7 28,9 Italy 24,6 14,5 15,9 21,7 23, L elevato numero di impiegati in Germania rispetto all Italia può essere spiegato dalla presenza maggioritaria di imprese di grandi dimensioni. Da quanto emerge dai dati percentuali riportati nelle tabelle, notiamo come oltre il 7% degli occupati nel settore manifatturiero tedesco è impiegato in imprese di medio-grandi dimensioni. In Italia, al contrario, circa il 53% di occupati nell anno 21 lavora in imprese di piccole dimensioni; questa percentuale cresce del +2% nei due anni successivi. Questa evidenza empirica, associata ai fatti stilizzati relativi al rapporto tra età e innovazione delle imprese italiane, ci permette di affermare che la predominanza di imprese piccole non è sinonimo di dinamicità economica. Sappiamo infatti che la principale fonte di innovazione nel mercato derivi dalla presenza di imprese sì piccole, ma anche giovani; l Italia invece è caratterizzata principalmente da imprese piccole e mature, quindi inefficienti ed a basso contenuto tecnologico. La persistenza di questa fattispecie è causata da una distorsione del meccanismo di selezione del mercato, dovuto a fattori esogeni quali elevata tassazione, burocrazia e regolamentazione.

18 Conclusioni L Italia risulta in ritardo al confronto con i Paesi presi in esame in termini di Valore Aggiunto Complessivo nei settori High e Medium-high Tech. Le imprese italiane si concentrano principalmente sull innovazione di prodotto, a causa della loro piccola dimensione che le porta a non poter beneficiare di una riduzione di costo su una produzione a larga scala. La presenza di un maggior numero di large companies negli altri tre Paesi implica anche maggiori spese in R&S tramite autofinanziamento; allo stesso tempo la grande dimensione è un incentivo a raggiungere livelli di maggiore efficienza. Un primo passo da compiere in Italia per ridurre il divario tecnologico potrebbe riguardare la crescita dimensionale delle imprese, con un eventuale aumento della loro produttività. MA questo è sempre vero? L ampiezza della domanda del settore è sufficiente a sostenere imprese grandi? Vi sarebbero in Italia diffuse abilità manageriali adatte a gestire imprese che non siano piccole? Quanto è realistico il mutamento strutturale del tessuto produttivo manifatturiero per poter sostenere la competizione internazionale a livello tecnologico, date le condizioni di partenza?

19 Difficoltà Impossibilità di quantificare il capitale umano e la regolamentazione per capire se e quanto impattano sul gap tecnologico; Mancanza di dati aggregati da cui derivare un indice di concentrazione che potesse spiegare la specializzazione settoriale; per tale ragione abbiamo utilizzato come proxy Valore Aggiunto sul totale del manifatturiero, le spese in R&S e il numero di brevetti; Complessità riscontrate nel ripartire i dati all interno dei quattro sub-settori.

20 Grazie per l attenzione!!

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