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2 Inquadramento del tema Primo Rapporto sullo Stato dell Ambiente Provincia di Genova Anno 2003 L ampia disponibilità di energia è uno degli elementi di base sui quali si poggia lo sviluppo della nostra società. I consumi energetici sono trasversali a tutti i settori economici (industria, trasporti, settore civile ) e sono connessi a quasi ogni attività umana risultando essenziali per lo sviluppo economico e sociale e per il miglioramento della qualità della vita. Tutto ciò non è, però, privo di costi ed in particolare di costi ambientali. Infatti, gran parte dell'energia viene prodotta e consumata con modalità che non sono sostenibili e a ciò si aggiunge un continuo aumento della produzione sotto la spinta di una domanda in crescita costante. Il nostro modello di sviluppo è basato principalmente sulla produzione di energia da combustibili fossili (petrolio, gas naturale, carbone ecc.) la cui disponibilità è in lento esaurimento e che comportano un impatto nella fase di estrazione, di trasporto (basti ricordare l incidente della petroliera Haven che ha interessato direttamente il territorio provinciale), di trasformazione, di distribuzione e di utilizzo. Alla produzione di energia è infatti legata buona parte dell inquinamento di origine industriale, del settore dei trasporti (utilizzo di benzina e gasolio), del settore civile (riscaldamento, consumo di corrente elettrica ). Tale aspetto è particolarmente significativo per il nostro paese che risulta uno dei più petrolio dipendenti. Infatti i prodotti petroliferi coprono circa il 50% (2000) dei consumi interni lordi italiani a cui si sommano il 31% del gas naturale ed il 7% dei combustibili solidi (carbone) 1. Oltre agli effetti locali, il consumo di energia è causa di effetti globali ed in particolare dei cambiamenti climatici dovuti all effetto serra. L utilizzo dei combustibili fossili, infatti, libera nell atmosfera notevoli quantità di CO 2 (anidride carbonica) che rappresenta il principale tra i gas serra emessi a causa delle attività antropiche. Le emissioni a livello mondiale di CO 2 dovute agli usi energetici hanno raggiunto nel 1998 la ragguardevole cifra di milioni di tonnellate di cui 426 milioni di tonnellate dovute all Italia 2 ; il contributo delle emissioni che avvengono nel territorio della Provincia è pari a circa 20 milioni di tonnellate. I gas serra presenti nell atmosfera alterano il bilancio energetico radiativo del sistema atmosfera-terra: la radiazione solare riscalda la superficie terrestre e l atmosfera che riemettono l energia assorbita sotto forma di radiazione infrarossa; i gas serra hanno la proprietà di intercettare parte della radiazione infrarossa impedendole di disperdersi normalmente nello spazio provocando un aumento della temperatura terrestre. A dimostrazione dell incidenza dell effetto serra la temperatura media del pianeta è aumentata di circa 0,6 C nel ventesimo secolo, mentre gli anni 90 sono stati i più caldi del secondo millennio. Sulla base delle tendenze attuali di emissione dei gas serra, è stato stimato un ulteriore aumento della temperatura media alla superficie terrestre tra 1,4 C e 5,8 C nel periodo fra il 1990 e il A seguito della presa di coscienza delle problematiche descritte, si è assistito negli ultimi anni ad un notevole sforzo a livello internazionale per cercare di affrontare le problematiche sopra descritte. Nel 1992 è stata adottata a New York la Convenzione Quadro della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici concernente la stabilizzazione delle concentrazioni in atmosfera di gas ad effetto serra ad un livello tale da prevenire pericolose interferenze per le attività umane al sistema climatico in attuazione della quale, nel 1997, è stato adottato il Protocollo di Kyoto che ha fissato obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas serra da parte dei Paesi sottoscrittori. Per l Italia, che ha sottoscritto il Protocollo di Kyoto con Legge 1 giugno 2002 n.120, l impegno di riduzione delle emissioni è pari al 6,5% rispetto ai livelli del 1990, da realizzarsi nel periodo compreso tra il 2008 ed il A fronte degli impegni assunti le emissioni da usi energetici sono aumentate dal 1990 al 2000 del 6,4 % e le stime per il 2010 sono per un ulteriore aumento fino al 13.1 % rispetto al Considerata la situazione attuale e le previsioni per il futuro è fondamentale individuare ed attuare azioni efficaci. A titolo esemplificativo si citano le politiche e le misure da adottare individuate dal Protocollo di Kyoto: - Sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e delle tecnologie innovative per la riduzione delle emissioni; - Promozione dell efficienza energetica; - Protezione ed estensione delle foreste per incrementare la capacità del pianeta di assorbire l anidride carbonica; - Promozione dell agricoltura sostenibile; - Limitazione e riduzione della produzione di metano nelle discariche di rifiuti e in altri settori energetici; - Misure fiscali appropriate per disincentivare le emissioni di gas serra. Sebbene non esistano tecnologie di produzione dell energia senza alcun impatto ambientale, è tuttavia evidente che alcune modalità di produzione sono decisamente più sostenibili. 1 Fonte: ENEA 2 Fonte: OECD 3 Fonte: IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change 4 Fonte: CIPE 289

3 In particolare si fa riferimento alle fonti energetiche rinnovabili: energia eolica, energia solare (termica e fotovoltaica), energia da biomasse, energia geotermica, ecc. Si tratta di fonti energetiche che per la loro stessa natura sono sostanzialmente inesauribili; inoltre il loro sfruttamento non dà luogo a produzione di gas serra né, in molti casi, ad inquinamento locale. La situazione italiana in questo campo vede circa il 7% (2000) 5 dell energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili; buona parte del contributo è però dato dalle centrali idroelettriche, di cui è difficile pensare un ulteriore sviluppo. I maggiori incrementi si registrano invece nel settore eolico ed in quello di sfruttamento delle biomasse. In considerazione della rilevanza che tali fonti di energia rivestono sia per ridurre la dipendenza energetica dall estero sia per limitare le emissioni di gas serra, la Commissione Europea nel Libro bianco sulle fonti energetiche rinnovabili 6 ha fissato l obiettivo del 12% dei consumi energetici lordi provenienti da fonti energetiche rinnovabili. Relativamente alla sola energia elettrica, la quota percentuale di produzione da impianti alimentati da fonti rinnovabili ha toccato, nel 2001, il 19,7% contro un obiettivo indicato per l'italia al 2010 dall Unione Europea, pari al 25%. Al secondo posto il protocollo di Kyoto indica la promozione dell efficienza energetica. Le possibilità di azione sono innumerevoli e riguardano tutti i settori - dalla grande industria alle abitazione - e tutti i dispositivi e le macchine - dal motore delle auto agli impianti di climatizzazione, dal processo industriale alla lampadina fluorescente compatta. Nel promuovere la riduzione dei consumi occorre sottolineare che le famiglie italiane sono responsabili annualmente, di più del 30% dei consumi energetici totali. Le famiglie producono quindi circa il 27% delle emissioni nazionali di gas serra, di queste il 18% per usi negli edifici e il 9% per usi di trasporto. È quindi modificando il proprio stile di vita e utilizzando in modo corretto e sostenibile le risorse energetiche e ambientali che si può contribuire anche personalmente alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per il raggiungimento di tali obbiettivi risultano sicuramente fondamentali le campagne di sensibilizzazione ed educazione che gli enti locali devono svolgere. Vanno infine citate le azioni relative alla forestazione ed alla gestione dei rifiuti. Le tecniche di riforestazione e cambio nell uso del suolo (ad esempio dei terreni agricoli) si basano sulla capacità delle piante, degli alberi e più in generale delle biomasse di assorbire la CO 2 dall atmosfera e di sequestrarne al loro interno il carbonio sottraendolo all atmosfera. I rifiuti di origine organica, decomponendosi, sono fonte di CO 2 e di metano che anch esso contribuisce all effetto serra. Lo smaltimento in discarica tra i suoi effetti include anche la produzione di notevoli emissioni di gas climalteranti che se non trattati (ad esempio recuperati energeticamente) contribuiscono all effetto serra. Al fine di completare il quadro a livello locale, si ricorda che la Regione Liguria ha predisposto il Piano Energetico Ambientale. Il Piano individua come interventi prioritari l utilizzo di biomasse boschive e del solare termico come fonti principali di energia rinnovabile, l incentivazione del risparmio energetico nel settore residenziale e la promozione dell efficienza energetica nel settore industriale. Non vanno comunque sottovalutati lo sfruttamento dell eolico e la rivalutazione degli impianti idroelettrici esistenti (che attualmente producono il 4,6% dell energia elettrica consumata in Regione Liguria), che dall analisi della Regione Liguria risultano piuttosto promettenti. Riferimenti normativi Vengono di seguito riportati i principali riferimenti normativi nel settore energia, suddivise per settore energia elettrica, gas naturale e risparmio energetico Settore energia elettrica Legge 9/4/2002 n. 55: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale Decreto MICA/MinAmb 18/03/2002: Modifiche e integrazioni al decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro dell'ambiente, 11 novembre 1999, concernente "direttive per l'attuazione delle norme in materia di energia elettrica da fonti rinnovabili di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'art. 11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79" Decreto MICA 9/5/2001: Approvazione della disciplina del mercato elettrico di cui all'art. 5, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n Fonte: ENEA 6 Comunicazione della Commissione: Energia per il futuro: le fonti energetiche rinnovabili Libro bianco per una strategia ed un piano d azione della Comunità 290

4 291 Decreto MICA 24/4/2001: Individuazione degli obiettivi quantitativi per l'incremento dell'efficienza energetica negli usi finali ai sensi dell'art. 9, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. Per incentivare il ricorso a tecnologie energeticamente efficienti il 24 aprile 2001 sono stati varati due decreti ad opera del Ministero delle Attività Produttive e di quello dell'ambiente e della Tutela del Territorio. Il meccanismo proposto, innovativo a livello mondiale, prevede la creazione di un mercato di titoli di efficienza energetica, attestanti gli interventi realizzati, per certi versi simile a quello dei certificati verdi adottato per la promozione delle fonti rinnovabili di energia nella generazione elettrica. All'Autorità per l'energia Elettrica ed il Gas è stato demandato il compito di redigere delle linee guida volte a determinare nei dettagli il meccanismo dei decreti. Decreto MICA 17/04/2001: Modifiche al decreto 26 gennaio 2000 del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica di individuazione degli oneri generali afferenti al sistema elettrico. Decreto MICA 21/11/2000: Cessione dei diritti e delle obbligazioni relativi all'acquisto di energia elettrica prodotta da altri operatori nazionali, da parte dell'enel S.p.a. al Gestore della rete di trasmissione nazionale S.p.a. Decreto MICA/MinAmb 11/11/1999: Direttive per l'attuazione delle norme in materia di energia elettrica da fonti rinnovabili di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. Decreto Legislativo 16/3/1999 n. 79: Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica. Il Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n.79, noto come "Decreto Bersani", che recepisce la Direttiva 96/92/CE, recante norme comuni per il mercato interno dell energia elettrica, ha posto particolare attenzione all'integrazione tra obiettivi economici e ambientali, allo sviluppo delle fonti rinnovabili ed ai vincoli di emissione di gas serra imposti dal protocollo di Kyoto. Per incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili il Decreto Bersani prevede per gli operatori che importano o producono energia elettrica da fonti non rinnovabili, l obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale, nell anno successivo, una percentuale di energia rinnovabile pari, attualmente, al 2% dell energia non rinnovabile eccedente i 100 GWh prodotti o importati nell anno di riferimento. Il Decreto del Ministro dell Industria del Commercio e dell Artigianato 11 novembre 1999 ha dato attuazione al Decreto Bersani, introducendo i Certificati Verdi (CV) quale nuovo sistema di incentivazione di mercato della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. I Certificati Verdi sono associati direttamente all energia elettrica prodotta annualmente da impianti alimentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio, a seguito di nuova costruzione, potenziamento, rifacimento e riattivazione in data successiva al 1 Aprile Si tratta di titoli negoziabili sul mercato elettrico emessi e verificati dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN). Ne deriva che gli operatori possono adempiere all obbligo di immissione nel sistema elettrico di energia rinnovabile, imposto dal Decreto Bersani, con le seguenti modalità: - producendo direttamente energia rinnovabile; - acquistando un numero corrispondente di certificati verdi dal GRTN; - acquistando un numero corrispondente di certificati verdi da altri produttori mediante contratti bilaterali o contrattazioni sul mercato elettrico. Settore gas naturale Decreto MICA 24/04/2001: Individuazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili di cui all'art. 16, comma 4, del decreto legislativo 23 maggio 2000, n Decreto Legislativo 23/5/2000 n. 164: Attuazione della direttiva n. 98/30/CE recante norme comuni per il mercato interno del gas naturale, a norma dell'articolo 41 della legge 17 maggio 1999, n Uso razionale dell'energia, combustibili e DPR 412/9 Decreto MAP 17 marzo 2003: Aggiornamenti agli allegati F e G del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia. DPCM 8 marzo 2002: Disciplina delle caratteristiche merceologiche dei combustibili aventi rilevanza ai fini dell'inquinamento atmosferico, nonché delle caratteristiche tecnologiche degli impianti di combustione. Decreti Ministeriali 24 aprile 2001: Individuazione degli obiettivi per l'incremento dell'efficienza energetica negli usi finali. DPR 21/12/1999 n. 551: Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia.

5 Decreto Legislativo 5/02/97 n. 22: Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. DPR 26/8/1993 n. 412: Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10. Provvedimento CIP 6/92: Prezzi dell'energia elettrica relativi a cessione, vettoriamento e produzione per conto dell'enel, parametri relativi allo scambio e condizioni tecniche generali per l'assimilabilità a fonte rinnovabile. Legge 9/1/1991 n. 9: Norme per l'attuazione del nuovo Piano energetico nazionale: aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali. Legge 9/1/1991 n. 10: Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. Altri provvedimenti in campo energetico Delibera CIPE 123/02: Revisione delle linee guida per le politiche e misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra (Legge 120/2002). Delibera CIPE 57/02: Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia. Legge 1 giugno 2002 n.120: Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre Legge costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3: "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione". La legge costituzionale riveste particolare rilevanza in quanto innova le competenze attribuite allo Stato ed alle Regioni affidando a quest ultime le competenze in campo energetico. Le conseguenze hanno una portata estremamente vasta i cui effetti saranno rilevanti nel prossimo futuro. Indicatori La scelta degli indicatori risulta particolarmente critica per la descrizione dell evoluzione dei fenomeni legati al settore energia nel territorio della provincia di Genova a causa degli effetti globali di cui la produzione di gas serra devono tenere in considerazione. La scelta è ulteriormente complicata dalla scarsa disponibilità di dati disaggregati a livello provinciale, che verrà in parte colmata in occasione della redazione del piano energetico provinciale, e quindi del bilancio energetico provinciale. Gli indicatori più significativi individuati sono: - i consumi energetici poiché, oltre ad essere reperibili, sono direttamente legati alle attività svolte sul territorio, e sono la causa effettiva della pressione sull ambiente - l emissione di gas serra all interno del territorio provinciale Si prevede in futuro di inserire un indicatore sulla produzione di energia, soprattutto in riferimento alla percentuale di energia prodotta da fonte rinnovabile. Consumi Energetici L indicatore comprende i dati sul consumo di: - energia elettrica - combustibili - gas metano Consumo di energia elettrica Si tratta di un indicatore disponibile su base provinciale da fonte GRTN. Il dato di consumo di energia elettrica disaggregato per settore è disponibile a partire dal 1978 ed è aggiornato al Nella tabella seguente si riportano gli andamenti dei consumi di energia elettrica per i settore agricoltura, industria, terziario e domestico e quelli complessivi, mentre in appendice sono riportati i dettagli dei consumi per settore merceologico rispettivamente nel periodo e nel periodo (tale distinzione si è resa necessaria perché nel 1995 c è stato un cambiamento nelle categorie merceologiche). 292

6 Consumi di energia elettrica per settore merceologico (in milioni di kwh) Agricoltura 2,9 3,2 2,8 2,8 2,8 2,7 2,9 2,5 2,5 2,4 2,4 2,5 Industria 1433,7 1449,9 1530,4 1579,6 1480,8 1330,6 1319,7 1259,5 1236,3 1252,9 1213,4 1085,3 Terziario 541,4 565,9 563,6 578,5 612,5 621,1 649,3 639,2 664,0 698,9 737,4 762,7 Domestico 592,6 628,6 633,9 668,6 700,4 682,6 706,0 740,3 758,3 782,9 802,9 810,9 TOTALE 2570,6 2647,6 2730,7 2829,5 2796,5 2637,0 2677,9 2641,5 2661,1 2737,1 2756,1 2661, Agricoltura 2,6 2,6 2,3 2,4 2,3 2,6 2,9 2,6 2,6 2,7 2,8 3,0 Industria 1071,4 1035,2 1026,6 1021,1 1008,2 1024,5 995,1 1072,2 1091,9 986,4 1053,5 1053,2 Terziario 819,7 862,1 921,4 919,2 966,7 965,6 1010,3 1000,9 1040,7 1073,5 1096,7 1150,3 Domestico 857,4 884,7 895,0 914,4 927,3 917,2 963,2 948,0 953,7 977,8 985,2 992,8 TOTALE 2751,1 2784,6 2845,3 2857,1 2904,5 2909,9 2971,5 3023,7 3088,9 3040,4 3138,2 3199,4 I dati riportati permettono alcune considerazioni. Il comparto agricoltura pesa poco ed il consumo di energia elettrica ad esso imputato è rimasto praticamente costante nel corso degli anni esaminati. Nel comparto industria, il consumo di energia elettrica è diminuito pressoché costantemente nel periodo che va dal 1981 al 1996, passando da a milioni di kwh (-37%). Dall analisi del dettaglio delle categorie merceologiche si vede che la contrazione principale è dovuta al ridimensionamento delle attività siderurgiche, metallurgiche e di raffinazione del petrolio sul territorio provinciale. A partire dal 1997 si assiste ad un andamento più irregolare, caratterizzato da un nuovo aumento nel triennio (+8 %), quindi una decisa diminuzione nel 1999 (-9%) ed infine una nuova tendenza alla crescita negli ultimi anni. Anche in questo caso l analisi del dato di dettaglio permette di individuare nell industria siderurgica il fattore determinante di questo andamento. Il comparto terziario e il comparto domestico evidenziano un andamento in forte e costante crescita di consumo di energia elettrica; l aumento dei consumi in questi settori è stato talmente elevato da superare le contrazioni che abbiamo evidenziato nell industria, determinando un andamento complessivo crescente del consumo di energia elettrica totale. mln kwh 3500 Consumi di energia elettrica per settore merceologico AGRICOLTURA INDUSTRIA TERZIARIO DOMESTICO 1500 TOTALE

7 Consumo di combustibili Sono considerati il consumo di: - Benzine - Gasoli - Olio Combustibile e GPL I dati sono tratti dal Bollettino Petrolifero a cura del Ministero delle Attività Produttive che sono riferiti alle vendite in provincia per cui non corrispondono perfettamente ai consumi, in quanto non tengono conto di eventuali stoccaggi effettuati dagli utilizzatori finali, di eventuali perdite post vendita ecc., ma la differenze risultano irrilevanti tanto che sono universalmente utilizzati per valutare i consumi. La tabella seguente, che riporta dati di vendita nella Provincia di Genova nel periodo , permette di estrapolare alcuni andamenti interessanti. Vendita combustibili in provincia di Genova (in tonnellate) Anni Benzina Gasolio Oli ed altro Gasolio motori Gasolio per riscaldamento Gasolio agricolo 294 Gasolio Totale Olio Combustibile G.P.L. Oli ed altro Per quanto riguarda i consumi di benzina, si evidenzia un andamento crescente nel primo periodo in esame (+30% nel periodo ), ed una inversione di tendenza nel decennio seguente (-10% nel periodo ). L andamento lievemente decrescente che si delinea nell ultimo decennio può essere imputato a diversi fattori, tra i quali sicuramente incidono la diminuzione dei consumi delle auto di nuova generazione e l incremento della trazione a gasolio. Sempre a proposito delle benzine, le vendite sono così distribuite: - rete urbana: 85%, - rete extraurbana: 14%, - extrarete: 1%.

8 Tale distribuzione risulta praticamente costante nell arco di tempo esaminato. Per quanto riguarda i consumi di gasolio, i dati sono suddivisi tra: 1) gasolio per motori: il cui consumo è in crescita, a causa dell aumento delle vendite di auto con trazione a gasolio dovuto, tra l altro, all eliminazione del super bollo (1992) e alle migliori prestazioni di queste auto anche in termini di consumi ed emissioni; 2) gasolio per riscaldamento: il consumo di gasolio per riscaldamento ha evidenziato un forte calo nel periodo principalmente a causa del passaggio al metano per il riscaldamento di molte abitazioni; a tale diminuzione, infatti, corrisponde un aumento di consumo di gas metano (per lo meno per quanto riguarda la fornitura AMGA, vedi la sezione relativa al consumo di gas metano) 3) gasolio per agricoltura: il consumo di gasolio per agricoltura ha un andamento variabile, ma è comunque meno rilevante rispetto agli altri tipi di gasolio, non superando mai il 10% delle vendite complessive di gasolio. L ultimo dato riguarda le vendite di olio combustibile e G.P.L. per i quali i volumi di vendita sono in netta diminuzione, essendo essenzialmente legati alla diminuzione dell impiego di tali combustibili nel riscaldamento domestico e nell industria (soprattutto nella produzione di energia elettrica). Consumi combustibili (in tonnellate) t t t Benzina t t Gasolio olio comb. e GPL t t

9 Consumo di gas metano I dati sono stati forniti direttamente dalle società distributrici presenti in provincia: AMGA, ITALGAS, ARCALGAS ed SGC. Nella cartina viene indicato il livello di metanizzazione del territorio provinciale; si sottolinea comunque che nei 14 Comuni non ancora raggiunti dal metano risiede circa l 1% della popolazione residente in Provincia di Genova. Il consumo di gas metano nella Provincia di Genova, che viene riassunto nella tabella successiva, è ottenuto attraverso la somma dei dati pervenuti dai fornitori (che però non sono sempre uniformi in quanto a volte corrispondono all immesso in rete, altre al venduto ecc.). Fornitore AMGA Fornitore AMGA Fornitore AMGA ITALGAS ARCALGAS S.G.C Totale Provincia Forniture metano nella provincia di Genova (mc) 296

10 Purtroppo, per alcuni fornitori è disponibile un numero di dati insufficiente per indicare degli andamenti temporali significativi. In ogni caso alcune osservazioni possono emergere analizzando i dati forniti da AMGA (serve il 75% della popolazione residente) che evidenziano una situazione piuttosto stazionaria nel periodo , mentre il periodo è stato caratterizzato da una forte crescita. Metano messo in rete da AMGA mln mc La situazione della Provincia di Genova, perlomeno per quanto riguarda la zona servita da AMGA, si discosta dalla situazione nazionale, poiché dal 1996 al 2000, il consumo di gas naturale in Italia è cresciuto da circa 56,2 miliardi di metri cubi a circa 70,4 miliardi (fonte: Snam Rete Gas). Tale differenza si giustifica per il fatto che l aumento dei consumi in Italia è dovuto principalmente allo sviluppo del settore della produzione termoelettrica, nel quale i consumi nazionali sono raddoppiati, mentre tale settore non è presente in modo significativo sul territorio provinciale. 297

11 Emissioni di gas serra L indicatore Emissione di gas serra è calcolato su base provinciale a partire dall inventario delle emissioni in atmosfera della Regione Liguria che è aggiornato al 1995 ed in parte al 1999 (l inventario è in fase di ulteriore aggiornamento, ma i nuovi dati non erano disponibili in tempo utile per questa pubblicazione). I parametri considerati sono le emissioni di CO 2, N 2 O e CH 4 (in tonnellate) e la CO 2eq (CO 2 equivalente). Infatti, l effetto serra oltre che essere causato dalla CO 2 (anidride carbonica) avviene anche in presenza di altre sostanze ed in particolare di CH 4 (metano), N 2 O (protossido di azoto), PFC (perfluorocarburi), HFC (idrofluorocarburi) e SF 6 (esafluoruro di zolfo). Le sostanze indicate, inoltre, producono un effetto serra molto superiore rispetto alla CO 2 : a parità di emissioni il CH 4 ha un effetto di 24 volte superiore, mentre il N 2 O di ben 320 volte superiore. Poiché le quantità emesse di CO 2 sono molto maggiori rispetto a quelle delle altre sostanze il suo contributo è dominante, ma non bisogna trascurare gli altri gas climalteranti. La CO 2 eq ha lo scopo di tenere conto dell effetto combinato di tutte le sostanze ad effetto serra riconducendolo ad una emissione di sola CO 2. Per il calcolo della CO 2 eq è stata utilizzata la formula: CO 2 eq= Ei*fi, dove Ei = quantità dell'emissione e fi = fattore moltiplicativo specifico per ciascun gas serra, che per CH 4 vale 24, mentre per N 2 O vale 320. Bisogna infine rilevare che le emissioni riportate sono quelle che avvengono all interno del territorio della provincia. Tale osservazione è da tenere presente nell interpretazione dei dati con particolare riferimento all energia elettrica in cui il luogo di utilizzo non coincide con quello di produzione (dove avvengono le emissioni) che può trovarsi anche in un altra nazione. Senza considerare tale aspetto si potrebbe giungere al paradosso per cui un area in cui non vi sono centrali elettriche non contribuisce all effetto serra in tale settore. E evidente, pertanto, che nell analisi delle emissioni, soprattutto in campo elettrico, bisognerebbe considerare quelle legate alle attività ed ai consumi che si svolgono sul territorio piuttosto che alle emissioni che avvengono in esso. Produzione di gas serra nella Provincia di Genova (1995) CO 2 CH 4 N 2 O ton ton ton CO 2 eq. a CH 4 ton ton CO 2 eq. a N 2 O totale ton CO 2 eq. Agricoltura (0,88%) Altre sorgenti mobili (4,03%) Centrali Elettriche Pubb. Cogenerazione. Telerisc (27,43%) Combustione Industria (17,37%) Comb. Terziario ed Agricoltura (17,65%) Estraz. e distr. comb. Fossili (1,82%) Natura (3,69%) Processi produttivi (0,33%) Trasporti stradali (16,53%) Tratt. e smaltimento rifiuti (10,27%) Totale (100,00%) 298

12 Agricoltura Produzione di gas serra nel Comune di Genova (1995) CO 2 CH 4 N 2 O ton ton ton CO 2 eq. a CH 4 ton ton CO 2 eq. a N 2 O totale ton CO2 eq (0,13%) Altre sorgenti mobili (4,64%) Centrali Elettriche Pubb. Cogenerazione. Telerisc (35,30%) Combustione Industria Combustione Terziario ed Agricoltura Estraz. e distr. comb. fossili Natura Processi produttivi Trasporti stradali Tratt. e smaltimento rifiuti Totale (15,67%) (15,47%) (1,54%) (2,30%) (0,42%) (11,85%) (12,68%) (100,00%) Dai dati riportati emerge che la principale fonte di produzione di gas serra nel territorio provinciale è la centrale termoelettrica di Genova, la quale produce il 27% del gas serra emesso in Provincia, che sale al 35% considerando il solo Comune di Genova. Prod.gas serra (CO 2 eq.) Comune di Ge Prod.gas serra (CO 2 eq.) Prov. di Ge 13% 0% 5% 10% 1% 4% 12% 0% 2% 2% 15% 16% 35% 17% 0% 4% 2% 18% 17% 27% Agricoltura Altre sorgenti mobili Centrali Elettr. Pubbl. Cogen. Telerisc. Combustione Industria Combustione Terziario ed Agricoltura Estrazione e distribuzione comb. fossili Natura Processi produttivi Trasporti stradali Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura Altre sorgenti mobili Centrali Elettr. Pubbl. Cogen. Telerisc, Combustione Industria Combustione Terziario ed Agricoltura Estrazione e distribuzione comb. fossili Natura Processi produttivi Trasporti stradali Trattamento e smaltimento rifiuti Occorre comunque tenere presente che il confronto diretto tra la quantità di gas serra emesso per la produzione di energia elettrica e quella emessa per le altre attività svolte sul territorio provinciale non è del tutto corretto in base alle considerazioni già espresse all inizio del presente paragrafo. Tenendo presente che la situazione attuale è sicuramente cambiata rispetto al 1995, soprattutto nel comparto siderurgico, le altre voci rilevanti per la produzione di gas serra riguardano: - la combustione nell industria - la combustione nel terziario e nell agricoltura La produzione di gas serra relativa a questi comparti è imputabile al Comune di Genova per il 70%. 299

13 Emissioni di gas serra (CO2 eq.) Comune di Ge e resto della Provincia(t) Resto della Provincia Comune di Genova Agricoltura Altre sorg.mobili Centrali Elettr. Comb. Industria Comb. Terziario ed Agricoltura Combustibili fossili Sempre molto rilevanti sono le emissioni derivanti dai trasporti stradali che sono ripartite quasi al 50% tra Comune e resto della Provincia. Questo dato è sicuramente sintomatico di una fortissima pressione su tutto il territorio provinciale da parte del trasporto privato. Non trascurabili e quasi esclusivamente legate ad attività svolte nel Comune di Genova sono le voci relative: - allo smaltimento rifiuti che, avvenendo in discarica, a causa del processo di decomposizione dei rifiuti, genera notevoli quantità di metano il quale, come già accennato, contribuisce all effetto serra 24 volte di più della CO 2 ; - alle altre sorgenti mobili, che sono principalmente legate al traffico portuale. Natura Processi produttivi Trasporti stradali Rifiuti Sintesi finale I dati riportati evidenziano una costante crescita dei consumi, soprattutto di energia elettrica, e non lasciano intravedere, in assenza di interventi mirati, una ragionevole riduzione di produzione di gas serra. Il settore che contribuisce maggiormente alle emissioni di gas climalteranti è la produzione di energia elettrica, seguita dai processi industriali e i processi di combustione nel terziario ed in agricoltura. Anche i trasporti stradali ed i rifiuti contribuiscono in modo significativo. Bibliografia ENEA Rapporto Energia Ambiente 2001 IPCC Climate Change 2001: Synthesis Report OECD Environmental Indicators

14 APPENDICE 1: Consumo di energia elettrica per settore merceologico in mln Kwh ( ) AGRICOLTURA 2,6 2,9 3,2 2,8 2,8 2,8 2,7 2,9 2,5 2 INDUSTRIA 1.396, , , , , , , , ,5 3 Estrattiva 15,0 14,6 14,6 15,9 12,9 8,4 7,0 7,2 8,0 4 Estrazione di Combustibili 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5 Manufatturiera 1.319, , , , , , , , ,0 6 - alimentari, bevande e tabacco 32,1 32,8 34,1 33,2 35,1 39,0 35,4 35,8 35,5 7 - tessili 13,0 15,0 16,1 14,3 11,4 4,2 3,1 2,7 2,9 8 - vestiario, abbigliamento e affini 2,7 2,8 2,3 2,4 2,3 2,0 2,0 2,0 2,1 9 - calzature 0,4 0,4 0,4 0,5 0,6 0,8 0,8 0,9 0, pelli e cuoio 3,6 3,6 3,7 3,5 3,2 3,3 4,5 4,4 2, legno 3,1 3,0 2,9 2,9 2,8 2,6 2,3 2,3 2, mobilio e arredamenti in legno 0,7 0,7 0,7 0,7 0,8 0,8 0,9 1,1 1, metallurgiche 845,5 865,3 861,5 951, ,3 908,7 801,4 781,4 724,3 14 Siderurgiche 839,9 861,3 848,0 937,2 988,8 900,6 793,4 771,4 714,3 15 Metallurgiche dei Metalli non Ferrosi 5,6 4,0 13,5 14,7 14,5 8,1 8,0 10,0 10, meccaniche 117,4 128,6 129,3 140,0 123,4 116,9 113,5 110,0 112,5 Macchine e Apparecchi elettrici ed 17 elettronici 26,4 26,4 30,4 33,2 32,3 32,2 32,7 34,7 36, mezzi di trasporto 44,1 41,9 44,4 43,9 45,4 48,3 40,3 41,4 36,4 19 Mezzi di trasporti Terrestri 6,0 7,3 7,4 7,6 8,6 9,3 8,7 8,9 8, lavorazione dei minerali non metalliferi 34,8 29,9 30,8 33,0 31,7 29,0 24,1 21,4 21,8 21 Cemento, Calce, Gesso e Simili 16,0 13,9 15,5 16,1 16,1 13,7 11,8 8,0 8,5 22 Laterizi 0,0 1,0 0,8 0,6 0,6 1,0 1,0 0,8 0,1 23 Ceramiche e Vetrarie 14,6 11,3 11,3 13,2 11,9 11,5 8,6 9,9 10,1 24 Manufatti in Cemento 0,7 0,5 0,2 0,3 0,4 0,4 0,3 0,3 0,6 25 Altre Lavorazioni 3,5 3,2 3,0 2,8 2,7 2,4 2,4 2,4 2, chimiche 52,3 52,3 57,8 51,7 50,0 48,9 48,4 56,8 56, derivati del carbone e del petrolio 108,2 114,8 120,8 102,3 116,7 130,5 113,3 116,3 120,0 28 Raffinerie di Petrolio 89,2 95,4 96,9 76,0 79,6 92,4 92,0 92,5 115, gomma 3,7 4,0 3,9 3,0 1,6 1,8 1,9 1,9 2,3 30 -cellulosa per usi tessili e fibre chimiche 0,4 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0, carta e cartotecnica 29,1 33,1 34,3 34,2 34,6 34,0 29,7 27,5 23, poligrafiche, editoriali ed affini 6,1 6,2 6,1 6,3 7,1 8,2 7,8 7,8 8, lavorazione delle materie plastiche 18,6 19,2 20,8 22,6 24,0 22,3 23,6 24,8 27, altre manufattiriere 3,3 3,4 3,8 4,2 4,2 4,4 4,3 4,6 4,8 35 Costruzione ed Installazione di Impianti 11,7 11,9 11,1 11,3 13,2 13,2 13,1 13,9 13,7 36 Energia Elettrica, Gas e Acqua 50,3 50,1 50,5 52,6 55,3 53,5 53,2 55,5 52,8 37 di cui Acquedotti 38,2 39,6 37,0 39,9 42,6 42,9 42,4 40,9 42,1 38 TERZIARIO 530,6 541,4 565,9 563,6 578,5 612,5 621,1 649,3 639, trasporti ed attività ausiliarie 46,0 47,5 44,0 46,7 45,4 45,9 44,1 45,6 46, oleodotti e gasdotti 157,0 149,9 159,3 146,6 137,1 135,4 139,4 147,1 107, comunicazioni 15,3 16,4 17,2 17,7 19,9 22,7 23,0 25,0 28, commercio ed attività albelghiere 155,5 162,6 169,0 172,3 180,7 188,7 188,4 194,3 207,2 43 Alberghi, Ristoranti e Bar 51,6 53,5 57,3 58,5 60,3 63,0 62,7 64,6 69, credito, assicuraz 13,2 14,9 16,5 17,4 19,8 22,6 25,5 27,3 29, servizi 79,8 82,2 90,8 91,5 102,9 118,8 119,7 128,6 135, pubblica amm. 14,0 14,4 15,6 16,2 17,6 20,0 22,1 20,3 22, illuminaz. pubb. 49,8 53,5 53,5 55,2 55,1 58,4 58,9 61,1 61,9 48 USI DOMESTICI 553,8 592,6 628,6 633,9 668,6 700,4 682,6 706,0 740,3 49 TOTALE 2.483, , , , , , , , ,5 301

15 APPENDICE 1 (segue): consumo di energia elettrica per settore merceologico in mln Kwh ( ) AGRICOLTURA 2,5 2,4 2,4 2,5 2,6 2,6 2,3 2,4 2,3 2 INDUSTRIA 1.236, , , , , , , , ,2 3 Estrattiva 8,4 9,4 10,8 10,6 10,6 9,8 10,3 10,4 9,8 4 Estrazione di Combustibili 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 5 Manufatturiera 1.157, , , ,3 987,5 962,3 937,3 934,2 927,6 6 - alimentari, bevande e tabacco 36,3 36,7 38,4 38,6 38,1 36,3 37,7 35,9 37,1 7 - tessili 2,4 2,2 2,2 2,7 3,1 2,4 2,3 2,3 2,3 8 - vestiario, abbigliamento e affini 2,3 2,3 2,4 2,5 2,5 2,4 2,4 2,2 2,2 9 - calzature 0,8 0,8 0,7 0,7 0,8 0,8 0,8 0,8 0, pelli e cuoio 0,7 0,5 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,3 0, legno 2,2 2,2 2,1 1,9 2,1 2,1 2,0 2,0 1, mobilio e arredamenti in legno 1,3 1,4 1,5 1,5 1,4 1,5 1,5 1,4 1, metallurgiche 667,2 659,5 655,2 530,0 516,1 492,1 455,8 444,7 446,9 14 Siderurgiche 660,2 651,8 647,2 523,4 515,2 491,5 455,1 444,0 446,1 15 Metallurgiche dei Metalli non Ferrosi 7,0 7,7 8,0 6,6 0,9 0,6 0,7 0,7 0, meccaniche 122,2 133,3 136,9 136,4 140,2 142,9 142,4 161,5 160,6 Macchine e Apparecchi elettrici ed 17 elettronici 41,0 40,8 42,9 52,6 54,5 55,9 55,5 57,2 58, mezzi di trasporto 43,8 41,0 45,5 42,0 37,4 43,8 47,6 45,8 40,6 19 Mezzi di trasporti Terrestri 9,0 9,2 9,7 9,8 10,5 10,9 11,3 11,5 11, lavorazione dei minerali non metalliferi 25,2 23,8 25,2 25,5 24,7 23,9 24,6 21,1 20,0 21 Cemento, Calce, Gesso e Simili 13,0 12,1 13,1 13,5 12,9 14,5 18,1 15,9 14,7 22 Laterizi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 23 Ceramiche e Vetrarie 8,9 8,3 8,7 8,9 8,8 6,2 3,2 2,4 2,2 24 Manufatti in Cemento 0,6 0,5 0,6 0,5 0,6 0,5 0,6 0,6 0,5 25 Altre Lavorazioni 2,7 2,9 2,8 2,6 2,4 2,7 2,7 2,2 2, chimiche 40,2 62,0 71,6 76,9 79,7 63,9 67,6 65,5 75, derivati del carbone e del petrolio 143,6 135,7 82,0 61,9 57,4 66,7 66,4 64,8 54,5 28 Raffinerie di Petrolio 134,2 126,9 67,1 45,2 42,4 48,0 45,9 45,4 34, gomma 2,7 2,8 2,6 2,1 2,0 1,9 1,0 1,0 1,0 30 -cellulosa per usi tessili e fibre chimiche 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0, carta e cartotecnica 24,1 24,4 24,6 25,9 25,9 26,6 26,3 26,4 27, poligrafiche, editoriali ed affini 8,5 10,6 11,4 12,1 12,2 13,0 14,5 15,1 16, lavorazione delle materie plastiche 29,2 26,9 28,1 33,6 37,4 37,2 40,3 39,2 36, altre manufattiriere 5,2 5,7 5,5 5,6 6,1 4,4 3,7 4,2 3,4 35 Costruzione ed Installazione di Impianti 15,0 14,7 15,6 16,3 17,7 18,7 20,2 17,1 17,8 36 Energia Elettrica, Gas e Acqua 55,0 57,0 50,7 58,1 55,6 44,4 58,8 59,4 53,0 37 di cui Acquedotti 42,6 46,1 40,7 47,4 48,6 37,4 44,1 44,2 40,0 38 TERZIARIO 664,0 698,9 737,4 762,7 819,7 862,1 921,4 919,2 966, trasporti ed attività ausiliarie 51,9 56,0 62,4 61,6 67,6 71,4 73,2 73,4 77, oleodotti e gasdotti 94,2 99,8 97,9 97,5 100,8 100,2 103,3 93,6 100, comunicazioni 33,1 35,1 37,9 40,8 46,6 51,2 55,4 57,8 58, commercio ed attività albelghiere 216,7 228,4 243,3 253,8 271,7 284,3 299,1 306,7 321,1 43 Alberghi, Ristoranti e Bar 74,4 77,7 81,2 84,3 90,1 93,5 98,9 100,9 106, credito, assicuraz 33,5 35,6 38,3 40,0 43,4 46,1 47,5 47,3 48, servizi 147,3 154,6 166,6 174,2 190,2 204,7 236,7 231,8 249, pubblica amm. 24,5 24,4 22,4 24,0 27,1 30,4 31,3 32,4 34, illuminaz. pubb 62,8 65,0 68,6 70,8 72,3 73,8 74,9 76,2 77,8 48 USI DOMESTICI 758,3 782,9 802,9 810,9 857,4 884,7 895,0 914,4 927,3 49 TOTALE 2.661, , , , , , , , ,5 302

16 APPENDICE 2: consumo di energia elettrica per settore merceologico in mln Kwh ( ) AGRICOLTURA 2,6 2,9 2,6 2,6 2,7 2,8 3,0 2 INDUSTRIA 1024,5 995,1 1072,2 1091,9 986,4 1053,5 1053,2 3 Manifatturiera di base 597,8 560,2 532,4 638,3 551,5 587,8 594,2 4 Siderurgica 438,1 395,1 363,5 471,0 394,5 416,9 421,1 5 Metalli non Ferrosi 1,9 4,0 5,2 5,5 5,7 6,0 5,6 6 Chimica 88,2 91,5 98,2 98,7 88,0 102,0 104,6 7 - di cui fibre 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8 Materiali da costruzione 30,1 30,2 29,3 28,8 28,7 29,8 30,7 9 - estrazione da cava 8,2 8,7 8,3 8,4 8,3 8,2 8, ceramiche e vetrarie 1,2 1,1 0,9 1,0 1,0 1,0 1, cemento, calce e gesso 15,1 15,1 14,0 12,8 13,3 10,1 15, laterizi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0, manufatti in cemento 0,3 0,3 0,4 0,5 0,5 5,1 0, altre lavorazioni 5,3 5,0 5,7 6,1 5,6 5,4 5,3 15 Cartaria 39,5 39,4 36,2 34,3 34,6 33,2 32, di cui carta e cartotecnica 26,3 25,9 23,0 21,1 21,5 19,2 20,5 17 Manifatturiera non di base 302,1 299,3 401,3 320,7 288,9 296,6 277,7 18 Alimentare 36,1 36,7 37,2 35,4 34,5 35,3 38,0 19 Tessile, abbigl. e calzature 9,2 10,8 9,2 6,0 5,7 5,7 5, tessile 6,0 7,2 5,9 2,5 2,4 2,3 2, vestiario e abbigliamento 2,1 2,5 2,3 2,3 2,2 2,4 2, pelli e cuoio 0,3 0,3 0,2 0,3 0,2 0,2 0, calzature 0,8 0,8 0,8 0,9 0,9 0,8 0,9 24 Meccanica 174,9 166,4 259,2 174,3 157,4 153,7 136, di cui apparecch. elett. ed elettron. 42,9 43,8 45,3 45,2 48,9 52,9 65,0 26 Mezzi di Trasporto 31,1 33,8 37,4 40,5 34,7 40,2 35, di cui mezzi di trasporto terrestri 4,1 4,6 4,3 4,0 3,9 3,8 3,7 28 Lavoraz. Plastica e Gomma 43,0 43,8 50,6 52,5 46,9 52,5 52, di cui articoli in mat. plastiche 41,8 41,5 48,2 49,8 43,7 48,6 48,8 30 Legno e Mobilio 3,5 3,7 3,5 3,7 4,0 4,2 4,3 31 Altre Manifatturiere 4,3 4,1 4,2 8,3 5,7 5,0 4,7 32 Costruzioni 19,0 18,6 14,2 12,6 13,9 14,5 17,7 33 Energia ed acqua 105,6 117,0 124,3 120,3 132,1 154,6 163,4 34 Estrazione Combustibili 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 35 Raffinazione e Cokerie 52,7 61,8 67,8 65,6 65,7 77,5 76,0 36 Elettricita' e Gas 14,7 16,2 15,0 14,4 13,2 10,5 8,1 37 Acquedotti 38,1 38,9 41,5 40,3 53,2 66,6 79,2 38 TERZIARIO 965,6 1010,3 1000,9 1040,7 1073,5 1096,7 1150,3 39 Servizi vendibili 755,0 784,6 763,3 795,2 836,3 865,6 898,4 40 Trasporti 188,4 183,8 156,6 164,3 171,2 175,5 193,4 41 Comunicazioni 55,2 56,1 58,6 58,3 58,7 60,0 64,4 42 Commercio 193,1 208,6 213,0 225,1 242,2 250,0 260,9 43 Alberghi, Ristoranti e Bar 107,8 115,2 118,1 120,8 126,3 133,5 140,0 44 Credito ed assicurazioni 49,2 48,3 46,4 47,0 48,4 47,0 47,5 45 Altri Servizi Vendibili 161,3 172,6 170,6 179,7 189,5 199,6 192,0 46 Servizi non vendibili 210,6 225,7 237,6 245,5 237,2 231,2 251,8 47 Pubblica amministrazione 50,7 55,8 53,6 51,2 56,1 47,0 49,9 48 Illuminazione pubblica 74,7 79,7 80,3 81,0 81,0 78,6 78,1 303

17 APPENDICE 2 (segue): consumo di energia elettrica per settore merceologico in mln Kwh ( ) Altri Servizi non Vendibili 85,2 90,2 103,7 113,3 100,1 105,6 123,7 50 DOMESTICO 917,2 963,2 948,0 953,7 977,8 985,2 992, di cui serv. gen. edifici 114,9 122,0 118,9 121,5 127,2 130,2 129,4 52 TOTALE 2909,9 2971,5 3023,7 3088,9 3040,4 3138,2 3199,4 304

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