Lezione 6: La moneta e la scheda LM

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1 Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 6: La moneta e la scheda LM Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo

2 Moneta DEFINIZIONE. In macroeconomia la parola moneta identifica l insieme dei mezzi di pagamento comunemente accettati. Fanno ovviamente parte della moneta i biglietti e le monete metalliche. Essi costituiscono i mezzi di pagamento che devono essere accettati (moneta legale). La maggioranza dei pagamenti non comporta il passaggio di mano di moneta legale. Carte di credito, bancomat, assegni, bonifici, ecc. vengono comunemente accettati, per effettuare pagamenti. Questi pagamenti comportano il passaggio di mano di depositi bancari (un assegno scoperto non è un pagamento). Anche i depositi bancari, perciò, sono moneta (moneta bancaria o consuetudinaria ).

3 Qualche dato sulla moneta Georgia Rep. Dem. Congo Nicaragua Angola Brasile Tasso di 100 inflazione (scala log) 10 1 Kuwait USA Oman Giappone Canada Germania Bulgaria 0,1 0, Crescita dell offerta di moneta % (scala log) Noi però abbiamo assunto che i prezzi non variano (ossia siamo nel breve periodo).

4 Funzioni della moneta Le principali sono tre: 1. La prima è quella di mezzo di pagamento. La moneta risolve il problema della doppia coincidenza dei bisogni che rende estremamente macchinoso il baratto. 2. La seconda è quella di unità di conto. La sua importanza emerge quando ci si trova a dover effettuare pagamenti denominati in un altra moneta (all estero) o quando viene cambiata la moneta stessa (il passaggio dalla lira all euro). 3. La terza è quella di riserva di valore. La moneta, condivide con i titoli la proprietà di essere un attività finanziaria (ossia consente di conservare ricchezza nel tempo). Vantaggio del titolo: è un attività finanziaria fruttifera (dà un interesse). Vantaggio della moneta: è liquida (consente di effettuare pagamenti senza costi o ritardi).

5 Il mercato della moneta L espressione mercato della moneta appare strana: la moneta non si compra e non si vende, e il suo prezzo è 1 (abbiamo visto che la moneta è unità di conto, ossia numerario). Ricordiamo che, per la macroeconomia, un (modello di) mercato è definito da quattro elementi: (i) una descrizione della domanda; (ii) una descrizione dell offerta; (iii) una condizione di equilibrio; (iv) una descrizione di cosa succede fuori dell equilibrio. Per la moneta è possibile definire tutti questi quattro elementi: si può parlare di una domanda di moneta (L), di un offerta di moneta (M), di una condizione di equilibrio (L = M) e anche di cosa succede quando non c è equilibrio.

6 Vincoli di bilancio e moneta Nei vincoli di bilancio compare la moneta. Essa si colloca tra le risorse dello Stato ( signoraggio ), che la offre ( M) e tra gli impieghi del pubblico (famiglie più imprese), che la domandano ( L). Vincolo di bilancio dello Stato: T ΔB S G ΔM G Tr Vincolo di bilancio delle famiglie : Y T Tr C ΔB D ΔL F Vincolo di bilancio delle imprese: ΔB I S I ΔL I

7 Legge di Walras e moneta Applicando la solita procedura di aggregazione dei vincoli di bilancio e di raccolta delle voci secondo i mercati si ottiene: (E Y) + ( B D B S ) + ( L M) = 0 ossia la legge di Walras che questa volta coinvolge tre mercati. Per scrivere la formula della legge di Walras si è posto: E C I G ΔB S ΔB S S G ΔB I ΔL ΔL F ΔL I

8 Stock e flussi La legge di Walras può essere scritta in modo un po diverso: Per farlo poniamo ΔB D B D t BD t 1 e ΔB S B S t BS t 1 ; Assumiamo che nel periodo precedente ci fosse equilibrio, ossia che B D t 1 BS t 1 B t 1 ; ne consegue che ΔB D ΔB S B D B S Con un procedimento analogo (assumendo che anche nel mercato della moneta ci fosse equilibrio in t 1) possiamo scrivere ΔL ΔM L M Con questi cambiamenti la legge di Walras diventa E Y B D B S L M 0 Per i mercati dei titoli e della moneta si considerano gli stock (le consistenze) invece dei flussi (le variazioni). Così si mette in luce l importanza dei titoli vecchi (sono equivalenti a quelli nuovi).

9 Domandare moneta DEFINIZIONE. Domanda di moneta (L) è la quantità di moneta trattenuta in media dal pubblico, inteso come l insieme delle famiglie e delle imprese (escluse le banche). Si trattiene (domanda) moneta per tre motivi principali: 1. Il motivo delle transazioni. Si trattiene moneta (contante e depositi) in attesa di spenderla; questo perché le date in cui si percepiscono i redditi e quelle in cui questi vengono spesi non sono sincronizzate. 2. Il motivo precauzionale. Si trattiene moneta perché potrebbe verificarsi (anche se non è detto) una situazione in cui si vogliono o si debbono effettuare dei pagamenti. 3. Il motivo speculativo. Si trattiene moneta come attività finanziaria in alternativa ai titoli (se si vuole speculare sulla differenza tra prezzo corrente e prezzo atteso dei titoli).

10 Domanda di moneta L T ky con k > 0. transazioni L P Y L P r L P L P Y, r con 0 e 0. precauzionale L S = L( r) con L < 0 speculativa Il costo di detenere moneta invece che titoli è misurato dal tasso di interesse. Esso rappresenta il prezzo della preferenza per la liquidità (Keynes), o anche, simmetricamente, il premio per la rinuncia alla liquidità.

11 Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento (contante e depositi) in circolazione. L offerta di moneta (M) è la somma di circolante (Ci) e depositi bancari (De): M = Ci + De Base monetaria. Detta anche moneta ad alto potenziale, può essere considerata un sinonimo di moneta legale. La indichiamo col simbolo H. Si distribuisce in circolante e riserve delle banche (Ri): H = Ci + Ri Due domande: 1. Che nesso c è tra base monetaria e offerta di moneta? 2. Chi mette in circolazione la base monetaria? E come fa?

12 Base monetaria ed offerta di moneta

13 Base monetaria e offerta di moneta Tra base monetaria e offerta di moneta c è una precisa relazione: L offerta di moneta è proporzionale rispetto alla base monetaria: M = α H dove α è il moltiplicatore dei depositi, che misura quanta base monetaria viene rimessa in circolazione dalle banche attraverso i prestiti e i depositi. Esso dipende dal coefficiente di riserva obbligatoria (la quota di depositi che per legge le banche devono tenere come riserva) e dal tasso ufficiale di sconto (quanto costa alle banche chiedere un prestito alla banca centrale se rimangono scoperte). Nota la banca centrale non controlla direttamente M, ma lo fa indirettamente controllando α e H.

14 Creazione di base monetaria Come fa la base monetaria a entrare nel circuito economico? Ci sono tre canali di creazione (o di distruzione ) di H. 1. TESORO. Quando la Banca centrale fa un prestito al Tesoro (acquistando titoli da lui emessi) paga con H > 0. Quando il Tesoro restituisce il prestito (rimborsa i titoli) la base monetaria si distrugge ( H < 0). 2. ESTERO. Quando la Banca centrale acquista valuta pagando con euro immette base monetaria nel circuito ( H > 0). Quando, invece, cede valuta in cambio di euro, sottrae base monetaria dal circuito ( H < 0). 3. AZIENDE DI CREDITO. Quando la Banca centrale fa un prestito alle banche crea base monetaria ( H > 0). Quando queste lo restituiscono la base monetaria viene distrutta ( H < 0).

15 Controllo dell offerta di moneta Nel funzionamento dei tre canali della slide precedente il ruolo della banca centrale è passivo. Le decisioni su H sono prese, di fatto, dal Tesoro, da chi cambia valuta con euro e dalle banche. Ma la banca centrale è in grado ugualmente di controllare l offerta di moneta M, servendosi dei seguenti strumenti: 1. Emancipandosi dal signoraggio del Tesoro. Ciò avviene se la banca centrale non è obbligata a sottoscrivere i suoi titoli, ma può decidere quanti acquistarne e se acquistarli. 2. Manovrando il coefficiente δ della riserva obbligatoria: a parità di H, si ha M Manovrando il tasso ufficiale di sconto, che misura il costo dei prestiti praticati alle banche. Il suo aumento riduce il ricorso a questi prestiti e perciò provoca H < Comprando e vendendo titoli nel mercato secondario: l acquisto di titoli crea base monetaria ( H > 0), la vendita la distrugge.

16 Domanda e offerta di moneta Aggregando le tre componenti L T + L P + L S, si ottiene la funzione della domanda di moneta: L( Y,r) = ky hr L offerta di moneta verrà assunta come un dato esogeno M M perché la banca centrale è in grado di controllarla. Nel modello l offerta di moneta M viene considerata una variabile di politica economica (politica monetaria).

17 La scheda LM Poniamo M = L, e sostituiamo nell uguaglianza le due funzioni: M ky hr Questa equazione è la condizione di equilibrio nel mercato della moneta. Identifica tutte le combinazioni di Y ed r che realizzano tale equilibrio. Essa viene chiamata scheda LM. Risolvendo per r si ottiene: r r k Y 1 M h h La scheda è crescente. La posizione della curva è controllata da M: per esempio, M > 0 sposta la curva in basso. La trappola della liquidità impone che r r. r 0 L = M Y

18 Ancora sulla scheda LM DOMANDA. Perché nell equilibrio tra L e M (al di là dell algebra), a un livello più alto del prodotto Y è associato un livello più alto del tasso di interesse r? RISPOSTA. Un livello più alto di Y comporta una maggior domanda di moneta per transazioni ky; dato che l offerta di moneta è fissa al livello M, deve essere più bassa la parte restante della domanda di moneta (quella speculativa hr) e perciò deve essere più alto r. DOMANDA. Perché M > 0 sposta la LM in basso? RISPOSTA. Quando si ha M > 0 segue che, dato Y, per il vecchio livello di r si ha M > L. Perché ci sia equilibrio occorre che L sia maggiore, il che richiede, sempre dato Y, che il livello di r sia più basso.

19 Fuori della LM I punti sulla LM rappresentano posizioni (combinazioni di Y ed r) di equilibrio nel mercato della moneta, in cui cioè si ha L = M. Nei punti sotto la LM, a parità di Y, r è più basso, la domanda di moneta è più alta (perché L r < 0) e perciò si ha L > M. Il pubblico cerca di procurarsi la moneta che manca vendendo titoli. Segue perciò P b < 0 e r > 0. r Il contrario avviene nei punti sopra L < M L = M la LM: la reazione provoca r < 0. Nel grafico i movimenti di r fuori dell equilibrio sono rappresentati dalle freccette. 0 L > M Y

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