Provincia di Piacenza. PPRTQA Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell Aria. Conferenza di Pianificazione.

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1 Provincia di Piacenza PPRTQA Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell Aria. Conferenza di Pianificazione. Verbale della seduta del 13 Luglio 2006 Alle ore 15 si apre la registrazione dei partecipanti, con il ritiro delle deleghe non ancora pervenute.. Risultano presenti: 1. Comune di Bettola: Sig. Celestino Scagnelli; 2. Comune di Bobbio: Sig. Claudio Tirelli; 3. Comune di Borgonovo: Sig. Paolo Tiribinto: 4. Comune di Cadeo: Sig. Renato Crenna; 5. Comune di Calendasco: Sig. Fabio Bianchi; 6. Comune di Caorso: Sig. Fabio Callori; 7. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 8. Comune di Gossolengo: Sig. Giambattista Castelli; 9. Comune di Lugagnano: Sig. Aldo Lombardelli; 10. Comune di Piacenza: Sig. Giacomo Cerri e Sig. Pierangelo Carbone; 11. Comune di Pontenure: Sig.a Angela Fagnoni; 12. Comune di Rivergaro: Sig. Fabrizio Narboni; 13. Comune di S. Giorgio: Sig. Nicolò Nasalli Rocca; 14. Comune di Sarmato: Sig.a Sabrina Gallinari e Sig. Alfio Rabeschi; 15. Comune di Vigolzone: Sig. Mario Chiesa; 16. Comune di Villanova: Sig. Emanuele Emani; 17. Regione Emilia Romagna: Sig. Piero Pagotto; 18. Arpa Sez. di Piacenza: Sig. Sandro Fabbri e Sig.a Francesca Frigo; 19. ASL di Piacenza: Sig.a Cristiana Crevani. Alle ore l Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidente della Provincia, assume la presidenza dell assemblea e dichiara aperta la seduta. Borghi: dà lettura degli estremi del verbale della precedente seduta della Conferenza (29/06/2006), già inviato a tutti gli invitati, e ne chiede l approvazione; il verbale viene approvato a larga maggioranza. Propone poi di prolungare il calendario dei lavori della Conferenza con l aggiunta di 2 ulteriori incontri rispetto a quelli già prefissati, allo scopo di approfondire meglio le tematiche del Documento Preliminare; pertanto le sedute previste dopo la pausa di ferragosto dovrebbero essere: - 14 Settembre alle ore 15; - 28 Settembre alle ore 15; - 12 Ottobre alle ore 15. Si conviene che l orario preferibile è quello pomeridiano; la proposta viene approvata all unanimità. Ricorda poi le osservazioni avanzate dal rappresentante della Regione Emilia Romagna in merito alla necessità di definire con precisione gli obiettivi quantitativi, le scadenze e i soggetti delle azioni di Piano, nonché i benefici attesi in termini di miglioramento della qualità dell aria; a tale scopo anticipa che viene proposta una griglia di definizione delle azioni di Piano, da classificare sulla base del soggetto responsabile, dei tempi di realizzazione (breve, medio, lungo termine) e degli obiettivi quantitativi da raggiungere. 1

2 Lega (Provincia): descrive sinteticamente la griglia di classificazione delle azioni, che è stata per ora applicata a titolo di esempio solo alle azioni già previste dal 3 e 4 Accordo di Programma sulla qualità dell Aria (cap. 9.2 del Doc. Prel.); lo schema è stato fotocopiato e viene distribuito a tutti i presenti. La proposta è di applicare questo schema a tutte le azioni di Piano previste, in modo che ognuna sia associata ad un soggetto, ad un obiettivo quantitativo, ad un tempo di realizzazione. Elenca poi i contributi scritti pervenuti alla Provincia da parte di Enti e Associazioni: Confindustria, ADOC, Comune di Caorso, Comune di Cadeo, Legambiente; tutti i contributi scritti riportano sostanzialmente i contenuti dei rispettivi interventi svolti in sede di Conferenza. Borghi: invita i presenti ad intervenire nel merito della griglia proposta, delle azioni già classificate e delle altre azioni di Piano, per giungere ad un livello di maggiore concretezza. Callori (Sindaco Caorso): ritiene che alcune azioni di Piano siano improponibili in tutte le situazioni (ad es. il divieto di circolazione sulle statali di attraversamento), mentre altre azioni potrebbero avere costi insopportabili dai piccoli Comuni, come ad esempio l incremento delle piste ciclabili, in base al quale chi ha già investito dei capitali sarebbe tenuto ancora a spendere ulteriori risorse; sulle dichiarazioni di principio il Doc. Prel. è condivisibile, ma sulla strategia concreta occorre valutare i costi e gli effetti delle singole azioni. Tiribinto (Comune Borgonovo): condivide le osservazioni del Sindaco di Caorso; anche il Comune di Borgonovo ha predisposto una lista di azioni fattibili e prioritarie sul proprio territorio, così come dovrebbe fare ogni Comune: poi vanno messe a confronto, discusse e inserite in una graduatoria. Gallinari (Sindaco Sarmato): condivide le linee di indirizzo del Doc. Prel., ma ritiene che debbano essere meglio tradotte nelle realtà locali, poiché sono previste delle azioni che non possono essere attuate da tutti i Comuni. Il Comune di Sarmato ha attivato un processo partecipato di Agenda 21 Locale le cui conclusioni dovrebbero essere recepite all interno del PPRTQA; occorre anche tenere conto delle diverse possibilità e disponibilità finanziarie di ogni Comune, che possono limitare la realizzabilità delle azioni previste. Fagnoni (Sindaco Pontenure): condivide l impostazione del Doc. Prel. ma chiede di tener conto delle particolari realtà territoriali dei singoli Comuni: ad es. a Pontenure c è il problema degli attraversamenti del territorio da parte della Via Emilia e dell Autostrada, che portano un forte carico inquinante; sottolinea che occorre selezionare le azioni che siano economicamente realizzabili: ad es. è noto che le piste ciclabili hanno un costo di investimento molto elevato; altre azioni sono tecnicamente difficili o irrealistiche, come ad es. il blocco della circolazione in un centro urbano attraversato dalla Via Emilia. Compiani (Sindaco Fiorenzuola): dichiara di essere d accordo sul metodo proposto, ma che occorre ancora approfondire la realizzabilità e l effettiva incidenza di ogni singola azione; il Piano deve individuare una serie di azioni più concrete e meno incerte, in modo da poterne verificare i risultati rispetto agli obiettivi di qualità che si è posto. Carbone (Comune Piacenza): condivide il metodo proposto per la definizione e classificazione delle azioni di Piano; giusta anche la definizione di 3 scale di tempi (brevi, medi, lunghi), per quanto le azioni a lungo termine non sono ipotizzabili da subito. La convinzione da cui bisogna partire è che la attuale situazione della qualità dell aria è 2

3 drammatica e coinvolge tutta la pianura padana: siamo addirittura due tre volte fuori dai limiti di legge con conseguenze sanitarie evidenti e gravissime. L agglomerato dei Comuni di pianura è in realtà un unica area urbanizzata con abitanti ed un tasso di motorizzazione di 0.7 auto per abitante. Occorre pensare ad azioni che riducano la mobilità nell insieme dell agglomerato e non solo nel capoluogo: ad es. occorre decidere se nelle situazioni di emergenza le auto pre - euro di Sarmato possono mettersi in moto per raggiungere Piacenza, se in città è scattato il blocco del traffico: bisogna studiare delle azioni disincentivanti della mobilità delle auto che vanno e vengono dai Comuni periferici al capoluogo nelle situazioni di blocco del traffico; le politiche di riduzione delle emissioni da traffico funzionano solo se prese in un contesto di area vasta, se sono adottate in un singolo Comune non funzionano. Occorre poi considerare anche il problema della presenza delle autostrade in prossimità dei centri urbani, magari ipotizzando l abbassamento dei limiti di velocità: non si può più prendere la presenza delle autostrade come alibi per non adottare azioni incisive sul traffico. Pagotto (Regione E. R.): sostiene che bisogna valutare attentamente l efficacia delle singole azioni in termini di miglioramento della qualità dell aria, perché a volte grandi investimenti non corrispondono necessariamente a significative riduzioni dell inquinamento; a questo scopo devono essere utilizzati modelli di simulazione che calcolino il contributo di ogni azione di Piano sullo stato finale di qualità dell aria, mettendo questi strumenti a disposizione delle province in modo che possano formulare piani verosimilmente efficaci. Poiché le risorse finanziarie disponibili sono ridotte, queste verranno impiegate per le azioni più efficaci, dove sono maggiori i benefici attesi. ARPA regionale sta predisponendo i modelli per simulare le dinamiche degli inquinanti e quindi stimare l efficacia delle azioni previste. Sostiene poi che occorre un contributo anche da parte del governo centrale, come risulta evidente dalla presenza delle autostrade, che portano al territorio un forte carico inquinante senza che gli enti locali possano farci nulla. Lombardelli (Sindaco Lugagnano): evidenzia che molte azioni previste dal Doc. Prel. non sono altro che il rispetto di norme di legge e quindi vanno pretese da subito; inoltre ogni Comune ha una propria specificità produttiva, infrastrutturale, ecc. che a volte è affine ai Comuni confinanti con problemi di emissioni inquinanti che interessano più realtà vicine; perciò occorre adottare una visione sovracomunale, pensando ad incontri tra Comuni vicini e ad eventuali accordi di programma tra più Comuni. Sottolinea che ci si trova spesso di fronte a numerosi vincoli e difficoltà burocratiche che possono ridurre l efficacia dell azione: bisogna accertarsi che le azioni da intraprendere siano effettivamente migliorative della realtà esistente. Crenna (Comune Cadeo): ritiene che la scheda proposta sia troppo complessa e debba essere semplificata; è d accordo con Pagotto circa la necessità di valutare l efficacia delle azioni di Piano e invita a scegliere azioni che non creino forti disagi per la popolazione: ad es. vietare l uso dei veicoli pre - euro e contemporaneamente non fornire alternative di trasporto pubblico locale è impossibile. Nasalli Rocca (Comune S. Giorgio): condivide l impostazione del metodo, ma sostiene che le azioni sono eccessivamente mirate alla riduzione dell inquinamento da traffico veicolare, e non considerano a sufficienza il contributo del riscaldamento domestico e del settore civile; altre città (ad es. Bolzano) hanno preso iniziative molto efficaci in questo campo. Scagnelli (Sindaco Bettola): evidenzia che a Bettola la qualità dell aria è buona, ma che si è deciso di fare comunque una campagna di misura sulla Strada Statale per vedere i contributi del traffico e del settore domestico all inquinamento; ritiene che anche 3

4 per un piccolo Comune di montagna ci siano azioni possibili per prevenire l inquinamento e mantenere buona la qualità dell aria; naturalmente occorrono strategie ed azioni diversificate per i Comuni dell agglomerato e della zona A e per quelli della montagna. Fagnoni (Sindaco Pontenure): ricorda che un altro grosso problema è costituito dalla mobilità delle merci, che dovrebbero essere mobilizzate sempre più dal trasporto su rotaia invece che su gomma, riducendo così l inquinamento proveniente da autostrada e via Emilia; tuttavia la soluzione del problema richiede un coinvolgimento più generale degli enti, da quelli locali alla Regione al Governo. Gallinari (Sindaco Sarmato): condivide la posizione di Scagnelli, poiché ogni Comune, anche se piccolo, può incidere sul raggiungimento del risultato; fa notare tuttavia che non stanno partecipando alla Conferenza alcuni Comuni dell agglomerato che risultano importanti per avere una buona efficacia delle azioni; occorre pertanto promuovere più decisamente la loro partecipazione. Pagotto (Regione E.R.): sottolinea che il problema avanzato da Gallinari è reale ed importante; l Accordo di Programma con la Regione si rivolge ai Comuni con più di abitanti e pertanto rimane da coinvolgere tutti i Comuni non capoluogo; anche a Bologna si è presentato questo problema e la soluzione è stata di prevedere una sorta di potere sostitutivo: una volta elaborato il Piano, si va alla stipula di Accordi di Programma tra i Comuni e la Provincia, magari per zone, dove il Comune sottoscrive un impegno esplicito. Ci sono tante soluzioni (anche non costose) inseribili nella pianificazione urbanistica (PSC, RUE) che permettono di ridurre le emissioni inquinati in atmosfera: aumento dell efficienza energetica degli edifici, cogenerazione, mobilità urbana, ecc. Può essere utile fare incontri di approfondimento sui singoli temi per trovare le soluzioni più adatte ad ogni realtà particolare. Chiesa (Comune Vigolzone): valuta positivamente il percorso intrapreso, ma ritiene che si debba essere maggiormente concreti; la zonizzazione provinciale potrebbe essere aggiustata anche nel corso dell approfondimento delle tematiche, con gradualità; rispetto alle azioni da intraprendere, vanno ridotte scegliendo le azioni principali e prioritarie e calandole nelle singole realtà territoriali. Fabbri (Arpa): ricorda che le azioni esaminate oggi (la scheda proposta) sono solo una parte delle azioni di Piano; propone quindi di esaminare le singole azioni evidenziandone problemi e criticità. Emani (Comune Villanova): si pone il problema di come far rispettare il Piano: se un Comune più sensibile interviene, ma i suoi confinanti no, viene meno l efficacia dell azione. Tiribinto (Comune Borgonovo): conferma che bisogna sollecitare la partecipazione dei Comuni assenti, anche contattando personalmente i responsabili; nella classificazione delle azioni occorre poi distinguerne 2 tipi: le azioni valide per tutti i Comuni della provincia (linee guida per i PSC relative alla riduzione dei consumi energetici, mobilità, ecc.) e le azioni che devono essere pensate per particolari territori (ad es. a livello di vallata, o di collina o montagna). Borghi: rileva che effettivamente si osserva una scarsa attenzione ai temi del Piano da parte di alcuni Comuni di pianura, fatto questo molto preoccupante poiché si tratta di un problema generale di salute pubblica. Il Piano dovrà prevedere necessariamente delle azioni che tutti i Comuni dovranno attuare perché relative a problemi condivisi, ed altre 4

5 azioni che riguarderanno solo particolari categorie di soggetti, anche in funzione della zonizzazione che è stata effettuata. Ovviamente non si potranno dettagliare nel Piano le singole e particolari esigenze di ogni singolo Comune, ma si dovrà giungere a definire pacchetti di azioni per gruppi di Comuni con problematiche omogenee (ad es. tutti quelli attraversati da una statale o da una autostrada, ecc.). Sottolinea infine che la Provincia si attiverà per individuare risorse finanziarie per sostenere le azioni di Piano, che però saranno indirizzate ai Comuni che avranno aderito al Piano e ai successivi Accordi di Programma. Rabeschi (Comune Sarmato): dichiara di essere d accordo sul fatto che se un Comune non partecipa alla concertazione del Piano non abbia accesso facilitato ad eventuali finanziamenti, ma questa regola lascia comunque irrisolto il problema del coinvolgimento; si veda ad es. il problema della mobilità in atto tra Castel S. Giovanni e Sarmato: per risolvere questo problema non bisogna incentivare solo il Comune di Sarmato, ma tutti i Comuni presenti sull asse di collegamento; altro es. il possibile teleriscaldamento dalle 2 centrali presenti nell area, problema che coinvolge almeno 2 Comuni. Callori (Sindaco Caorso): ripete di essere d accordo sul metodo adottato e sulla zonizzazione di piano, tuttavia occorre partire dal basso, dalle esigenze di ogni singolo Comune: ogni Comune deve portare le iniziative che intende intraprendere e che potranno poi essere condivise anche dagli altri; occorre partire dalle azioni su cui si trova un accordo generale. Lega (Provincia): evidenzia che sono emersi almeno due problemi comuni a quasi tutte le realtà territoriali: il primo relativo alla presenza delle grandi infrastrutture (gli attraversamenti delle statali e delle autostrade, ecc.), rispetto al quale anche i Comuni hanno potere di intervenire, ad es. istituendo con la Provincia un tavolo di confronto con Anas, Società Autostrade, Regione, Governo... per provvedimenti di tutela sulle infrastrutture (limiti di velocità, barriere protettive, ecc.); il secondo relativo alla necessità di risorse finanziarie, ricordando però che molte delle azioni previste non richiedono risorse ma agiscono a livello di rispetto della normativa o di pianificazione urbanistica: ci sono comunque già disponibili fondi sia nel 5 Accordo di Programma regionale sulla qualità dell aria, sia nel Piano triennale di Azione ambientale della Regione, che possono essere utilizzati da subito. Borghi: invita i partecipanti a portare proposte specifiche per singolo settore e per area sovra comunale nelle prossime sedute inserite nel calendario dei lavori. In assenza di ulteriori interventi, dichiara conclusa la seduta alle ore Il Presidente Assessore Alberto Borghi 5

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