DELIBERA n. 11/13 della seduta del 31 luglio 2013
|
|
- Erico Monti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DELIBERA n. 11/13 della seduta del 31 luglio 2013 Definizione degli indirizzi in materia di certificazione di qualità delle imprese che effettuano trasporti di merci pericolose, di derrate deperibili, di rifiuti industriali e di prodotti farmaceutici, in attuazione dell articolo 9, comma 2, lettera e) del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 284 IL COMITATO CENTRALE PER L ALBO NAZIONALE DELLE PERSONE FISICHE E GIURIDICHE CHE ESERCITANO L AUTOTRASPORTO DI COSE PER CONTO TERZI Vista la legge 1 marzo 2005, n.32, recante «Delega al Governo per il riassetto normativo del settore dell'autotrasporto di persone e cose», ed in particolare l'articolo 2, comma 2, lettera b), punto 8, che prevede un sistema di certificazione della qualità per le imprese di autotrasporto per settori merceologici specifici; Visto il decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 284, recante «Riordino della Consulta generale per l'autotrasporto e del Comitato centrale per l'albo nazionale degli autotrasportatori», ed in particolare l articolo 9, comma 2, lettera e) che prevede da parte del Comitato Centrale della formulazione di indirizzi in materia di certificazione di qualità delle imprese che effettuano trasporti di merci pericolose, di derrate deperibili, di rifiuti industriali e di prodotti farmaceutici ;
2 Visto il decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, recante «Disposizioni per il riassetto normativo in materia di liberalizzazione regolata dell'esercizio dell'attività' di autotrasportatore», ed in particolare l articolo 11; Visto il Decreto Dirigenziale 17 febbraio 2006 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Definizione di modalità e tempi per l adozione volontaria di sistemi di certificazione di qualità da parte delle imprese di autotrasporto, in attuazione dell articolo 11, comma 3, del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286 VISTA la Delibera n. 14/06 della seduta del 27 giugno 2006 riguardante la definizione degli indirizzi in materia di certificazione di qualità delle imprese che effettuano trasporti di merci pericolose, di derrate deperibili, di rifiuti industriali e di prodotti farmaceutici, in attuazione dell articolo 9, comma 2, lettera e) del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 284 VISTO il programma operativo approvato che indica nuovi scopi e finalità, nonché gli indirizzi in tema di qualità e sicurezza per le imprese così come già definito con la Delibera n: 14/06 della seduta del 27/06/2006, che definisce: indirizzi in materia di certificazione di qualità delle imprese che effettuano trasporti di merci pericolose, di derrate deperibili, di rifiuti industriali e d prodotti farmaceutici, in attuazione dell articolo 9, comma 2, lettera e) del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 284 DELIBERA Art. 1. SCOPI E FINALITÀ La presente Delibera formula un corpo coordinato ed integrato di indirizzi in materia di certificazione di qualità delle imprese che effettuano autotrasporto di merci pericolose, di derrate deperibili, di rifiuti industriali e di prodotti farmaceutici, in attuazione al disposto dell art.9 del decreto legislativo 21 novembre 2005 n. 284, ai fini del disposto dell art. 11 del decreto legislativo 21 novembre 2005 n. 286, allo scopo di offrire un servizio di trasporto efficiente e vantaggioso in termini di sicurezza.
3 Art. 2. CONTENUTO DEGLI INDIRIZZI Gli indirizzi in tema di qualità e sicurezza per le imprese di autotrasporto, relativamente ai settori di cui all art. 1, sono definiti nel CODICE DI PRATICA - SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELL AUTOTRASPORTO (GSA), allegato e parte integrante della presente delibera. (Allegato A). Art. 3 ADOZIONE DEL CODICE DI PRATICA DEI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA DELL AUTOTRASPORTO L adozione di sistemi di certificazione di qualità, secondo gli indirizzi formulati nel Codice di Pratica di cui all art. 2, da parte dei vettori per il trasporto su strada delle categorie merceologiche di cui all articolo 1, è effettuata nel rispetto dell autonomia imprenditoriale degli stessi vettori, e con le modalità di cui al Decreto Dirigenziale 17 febbraio IL PRESIDENTE (dott. Bruno Amoroso)
4 ALLEGATO A ALLA DELIBERA N 11/13 DEL 31 LUGLIO 2013 (EX 14/06 DEL 27 GIUGNO 2006) CODICE DI PRATICA SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELL AUTOTRASPORTO (GSA)
5 INDICE 1.SCOPO 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 3. TERMINI E DEFINIZIONI 4.SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA 4.1 Manuale e procedure del sistema di gestione della sicurezza 4.2 Controllo della documentazione 4.3 Registrazioni 5. RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE 5.1 Politica della sicurezza 5.2 Identificazione, valutazione e controllo dei rischi 5.3 Identificazione ed implementazione di requisiti legali e norme tecniche 5.4 Obiettivi per la sicurezza nel trasporto 5.5 Responsabilità ed autorità 5.6 Rappresentante della Direzione 5.7 Riesame della Direzione 6. GESTIONE DELLE RISORSE 6.1 Risorse umane 6.2 Gestione delle competenze, formazione-addestramento e consapevolezza 6.3 Gestione delle risorse materiali e della manutenzione 7. EROGAZIONE DEL SERVIZIO 7.1 Pianificazione del servizio in sicurezza 7.2 Rapporti con il cliente sulla sicurezza 7.3 Progettazione della sicurezza nel servizio erogato 7.4 Approvvigionamento dei servizi e delle attrezzature per la sicurezza 7.5 Erogazione del servizio 7.6 Tarature delle apparecchiature per il servizio in sicurezza 8. MISURAZIONI E CONTROLLI 8.1 Controllo sul rispetto delle prescrizioni sulla sicurezza 8.2 Preparazione e risposta alle emergenze 8.3 Audit interno 8.4 Registrazione dei servizi non conformi e loro controllo 8.5 Azioni preventive
6 1. SCOPO Scopo della presente norma tecnica e' quello di fornire i requisiti per un sistema di gestione della sicurezza per l'autotrasporto (d'ora in poi GSA) per consentire ad una impresa che eroga servizi di autotrasporto di gestire i suoi rischi operativi e di soddisfare con una buona gestione le aspettative dei clienti sugli aspetti della conservazione e della consegna del prodotto oltre al rispetto delle norme cogenti applicabili. Questa norma tecnica specifica i requisiti di un sistema di gestione per il controllo delle attività svolte e può portare alla certificazione del sistema alla certificazione di qualità e sicurezza per quelle aziende che operano, in particolare nei settori delle merci pericolose, derrate deperibili, rifiuti industriali e dei prodotti farmaceutici. 1. La presente norma tecnica può pertanto essere applicata a qualsiasi vettore che desideri realizzare un sistema di gestione della sicurezza dell'autotrasporto per : mitigare il più possibile il rischio per le risorse umane e per tutte le parti interessate che possano risultare esposte ai rischi dell'autotrasporto; 2. soddisfare le aspettative implicite ed esplicite dei clienti nella regolare erogazione del servizio di autotrasporto; 3. attuare, mantenere e migliorare continuamente un sistema di gestione della sicurezza nelle imprese, avendo a riferimento tutti i requisiti previsti dalla norma di riferimento GSA. 2. RIFERIMENTI NORMATIVI I documenti richiamati sono indispensabili per l applicazione della presente norma: ISO 19011:2012; ISO 17021:2011; ISO 9001:2008; OHSAS 18001:2007; ISO 9004:2009; D.Lgs. 81/2008 s.m.i.
7 3. TERMINI E DEFINIZIONI Ai fini del presente documento valgono e si applicano i termini specificati nelle 1. norma tecnica UNI EN ISO 9001:2008; 2. norma tecnica UNI EN ISO 9000:2005; 3. norma tecnica BS OHSAS 18001:2007; 4. Codice della Strada 4. SISTEMI DI GESTIONE PER LA SICUREZZA 4.1 Manuale e procedure del sistema di gestione della sicurezza L impresa deve documentare, attuare e mantenere attivo un sistema di gestione per la sicurezza e migliorarne in continuo l efficacia in accordo con i requisiti stabiliti dalla presente norma tecnica. La documentazione del GSA è costituita da : una politica documentata della impresa sulla sicurezza, un manuale per la gestione della sicurezza, procedure operative ed istruzioni di lavoro compreso quelle per il conducente (manuale per l autista). 4.2 Controllo della documentazione L impresa, una volta implementata la documentazione (manuale, procedure e istruzioni), dovrà tenerla sotto controllo e quindi aggiornarla man mano che se ne presenta la necessità dovuta a cambiamenti organizzativi o modifiche normative. L ampiezza ed il dettaglio delle procedure saranno correlate alla complessità dell impresa L impresa dovrà anche assicurare che i documenti di origine esterna che influiscono sulla GSA siano identificati e distribuiti secondo le necessità organizzative identificate. 4.3 Registrazioni Le registrazioni sono un elemento importante nella operatività per la sicurezza e l impresa predisporrà una specifica procedura per l identificazione, l archiviazione, la protezione, il reperimento e la conservazione di dette registrazioni.
8 5. RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE 5.1 Politica della sicurezza L impresa definisce e documenta il proprio impegno sulla sicurezza (politica sulla sicurezza) attraverso un documento firmato da chi ne ha la rappresentanza legale nel quale l impresa si impegna : a) ad assicurare la prevenzione dei rischi specifici di un impresa di autotrasporto b) al rispetto delle norme cogenti e tecniche in materia di sicurezza ed in conformità a questa norma tecnica: Codice di Pratica c) ad attivare azioni atte a prevenire attività od azioni non conformi relative alla sicurezza nel trasporto ed alla qualità del servizio d) a diffondere la politica sulla sicurezza a tutti i dipendenti ed anche ai sub vettori Pag Identificazione, valutazione e controllo dei rischi L impresa dovrà disporre di una valutazione di tutti i rischi connessi con l attività di autotrasporto. Questa valutazione dovrà comprendere : a) identificazione,valutazione e controllo dei rischi connessi con i processi connessi all attività di autotrasporto, b) identificare l attività di tutte le persone che hanno accesso al lavoro ed all attività svolta dall impresa, dei visitatori e delle persone che eseguono lavori nel sito dell impresa, c) il rispetto di tutte le norme cogenti e tecniche concernenti la sicurezza d) la mitigazione possibile di tutti i rischi individuati 5.3 Identificazione ed implementazione di requisiti legali e norme tecniche L impresa dovrà disporre di tutte le norme tecniche identificando quelle attinenti all attività di trasporto ed in particolare quelle concernenti la sicurezza del settore specifico. L impresa dovrà dimostrare di aver implementato queste norme con adeguato addestramento.
9 5.4 Obiettivi per la sicurezza nel trasporto L impresa deve aver stabilito tutti gli obiettivi sulla sicurezza. Gli obiettivi dovranno essere misurabili, quando possibile, ed essere coerenti con la politica ed infine essere il riferimento e l impegno per il miglioramento continuo. Dovranno essere definite le responsabilità e l autorità di coloro che saranno responsabili per il raggiungimento degli obiettivi come pure dovranno essere definiti i mezzi per il raggiungimento degli obiettivi. Nel definire gli obiettivi l impresa di autotrasporto dovrà prendere in considerazione: a) i pericoli ed i rischi in tema di sicurezza e salute sul lavoro b) il rispetto delle prescrizioni legali e delle norme tecniche applicabili c) le analisi degli incidenti e dei quasi incidenti d) le analisi del servizio svolto dalla subvezione 5.5 Responsabilità ed autorità La Direzione deve definire e documentare le responsabilità, l autorità e le interrelazioni con un organigramma e un mansionario del personale che gestisce e verifica le attività relative alla sicurezza del trasporto. in particolare il personale che ha autonomia organizzativa ed autorità deve: attivare azioni dirette a prevenire il verificarsi di sinistri e di altri incidenti relativi alla sicurezza del trasporto; documentare e registrare ogni carenza relativa alla sicurezza del trasporto delle merci ed alla sicurezza operativa dei veicoli; verificare l'attuazione delle misure messe in atto e valutarne con continuità il miglioramento; controllare le attività, la sicurezza del trasporto delle merci, l'utilizzo di veicoli e di attrezzature per mitigare le carenze rilevate 5.6 Rappresentante della Direzione La Direzione deve nominare un Rappresentante che abbia autorità per: assicurare che sia istituito, messo in atto e mantenuto attivo un sistema di gestione della sicurezza dell'autotrasporto conforme al codice di pratica; assicurare il rispetto dei requisiti definiti nel codice di pratica ed espressi nei documenti del sistema di gestione per la sicurezza del trasporto (manuale, procedure, istruzioni); riferire e documentare la Direzione sull'andamento del sistema di gestione della sicurezza del trasporto espresso dagli obiettivi e dai relativi indicatori prefissati al fine di permetterne il riesame ed il miglioramento. Il Rappresentante della Direzione deve far parte della Organizzazione aziendale e può ricoprire altre responsabilità purché non in contrasto con le responsabilità assegnategli per il sistema; in piccole organizzazioni, il Rappresentante della Direzione può coincidere con il Titolare dell Organizzazione.
10 5.7 Riesame della Direzione La Direzione ad intervalli prestabiliti deve riesaminare il sistema di gestione per la sicurezza (GSA) per la valutarne l'efficacia e per definire le azioni successive di miglioramento. Deve essere tenuta apposita registrazione del Riesame effettuato e delle azioni di miglioramento definite. 6. GESTIONE DELLE RISORSE 6.1 Risorse L impresa deve identificare e mettere a disposizione risorse idonee per attuare e mantenere il Sistema di Gestione della Sicurezza del Trasporto (GSA) anche per migliorare la sua efficacia. 6.2 Gestione delle competenze, formazione-addestramento e consapevolezza Il vettore deve: - predisporre e mettere in atto le procedure documentate per identificare le competenze e le esigenze di addestramento del personale. Le procedure di addestramento devono prendere in considerazione i diversi livelli di responsabilità, abilità e rischio delle attività svolte. Le procedure devono garantire per tutti i dipendenti impiegati in ogni funzione e livello la consapevolezza in merito a: l'importanza di utilizzare le procedure del sistema di gestione della sicurezza del trasporto; le conseguenze reali e potenziali delle loro attività lavorative sulla sicurezza; i benefici delle migliori prestazioni personali sulla sicurezza; i ruoli e le responsabilità nella realizzazione della Politica della Sicurezza e nel rispetto delle procedure e dei requisiti del sistema di gestione della sicurezza del trasporto, compresi i requisiti di preparazione e risposta alle emergenze ed alle conseguenze potenziali nel caso non siano seguite specifiche procedure operative. Il personale che svolge compiti specifici assegnati, deve essere qualificato sulla base di appropriata istruzione, addestramento, abilità ed esperienza secondo le esigenze. - definire un programma di formazione per il personale che svolge le attività relative al sistema di gestione per la sicurezza dei trasporti Il sistema di addestramento deve fornire l'aggiornamento periodico sui requisiti che necessitano di una qualificazione continua e inoltre deve garantire l'aggiornamento delle competenze del personale (es. patenti di guida CQC compresa,patentino ADR, procedure di carico/scarico, guida sicura, trasporto di merci pericolose, utilizzo delle nuove attrezzature, ecc.). Devono essere
11 conservate adeguate registrazioni relative all'addestramento ed all'aggiornamento effettuato al personale. 6.3 Gestione delle risorse materiali e della manutenzione L impresa deve mantenere tutti i mezzi e le infrastrutture ( uffici, officina, spazi parcheggio, ecc.) in modo da assicurare che tutti i potenziali rischi sulla sicurezza siano eliminati o mitigati. 7. EROGAZIONE DEL SERVIZIO 7.1 Pianificazione del servizio in sicurezza L impresa deve determinare quali attività sono coinvolte con i rischi identificati (vedi 5.2) e pianificare i controlli per assicurare il rispetto di questa norma sulla sicurezza. Per queste attività l impresa deve implementare procedure e mantenere attivo il controllo procedendo alle opportune registrazioni. Il controllo dovrà essere attivato anche per i prodotti, le attrezzature, i mezzi ed i servizi approvvigionati con particolare attenzione alla subvezione. 7.2 Rapporti con il cliente sulla sicurezza L impresa deve stabilire con il cliente i possibili rischi per le attività connesse con l attività di trasporto. Devono essere stabilite anche le misure perché tali rischi siano mitigati e devono trovare rispondenza nella valutazione dei rischi dell impresa. Devono essere chiaramente stabilite le rispettive responsabilità nei punti di carico e scarico e devono trovare rispondenza in registrazioni sugli incontri con i clienti in merito all individuazione dei rischi e sul miglioramento dei controlli e delle mitigazioni 7.3 Progettazione della sicurezza nel servizio erogato L impresa deve, ove necessario, progettare il servizio perché lo stesso sia svolto in condizioni di sicurezza. 7.4 Approvvigionamento dei servizi e delle attrezzature per la sicurezza L impresa deve gestire il servizio acquisito in modo che il livello di sicurezza sia equivalente a quello dell impresa stessa che diventa committente nei confronti del sub vettore. I sub vettori devono disporre di sistemi di controllo della sicurezza che diano garanzia secondo i requisiti dettati da questa norma tecnica. L impresa deve disporre di procedure che garantiscano il rispetto dei requisiti del Codice di Pratica. 7.5 Erogazione del servizio L impresa deve disporre di procedure per erogare il servizio di trasporto in condizioni di sicurezza. La pianificazione del servizio deve avvenire nel pieno rispetto ed in coerenza con l impegno che l impresa si è presa con la politica della sicurezza nei riguardi di tutti gli operatori Le istruzioni agli operatori del trasporto in materia di sicurezza nell erogazione del servizio devono essere conformi ai requisiti di questa norma tecnica e coerenti con quanto identificato nella valutazione dei rischi.
12 L erogazione del servizio deve avvenire in condizioni controllate. Tali condizioni devono comprendere quando applicabili: le informazioni sulle caratteristiche dei prodotti da trasportare l utilizzo di mezzi ed attrezzature idonee (es. i DPI) per la sicurezza del trasporto le istruzioni di lavoro e l addestramento perché ne sia diffusa la consapevolezza l identificazione e la messa a disposizione di apparecchiature di controllo e misurazione l identificazione di tutti gli elementi di controllo dei fornitori di servizi (compresi i sub vettori) e attrezzature ai fini della sicurezza del trasporto l identificazione e la conservazione di tutte le registrazioni 7.6 Tarature delle apparecchiature per il servizio in sicurezza Le apparecchiature destinate a controllare che le misure sulla sicurezza siano attuate devono essere periodicamente tarate e le tarature registrate. 8. MISURAZIONI E CONTROLLI 8.1 Controllo sul rispetto delle prescrizioni sulla sicurezza L impresa deve assicurare la conformità al sistema di gestione per la sicurezza e migliorare in continuo l efficacia del sistema implementato. Saranno adottati metodi applicabili come le tecniche statistiche. 8.2 Preparazione e risposta alle emergenze L impresa dovrà stabilire ed implementare procedure per: identificare le potenziali situazioni di emergenza preparare le risposte a tali situazioni di emergenza L impresa ai fini della sicurezza dovrà cercare di prevenire o mitigare le conseguenze delle emergenze. Un piano di emergenza dovrà essere elaborato, implementato ed attuato con delle simulazioni periodiche che dovranno essere registrate. 8.3 Audit interno L impresa deve predisporre un piano di verifiche ispettive interne per verificare che il sistema di gestione per la sicurezza sia attuato e mantenuto. Per la conduzione delle verifiche ispettive interne dovrà essere predisposto un piano e dovranno anche essere stabilite la responsabilità per la conduzione di tali verifiche. Devono pure essere stabilite le aree soggette alle verifiche, i criteri di verifica e la frequenza. Dovranno inoltre essere predisposte procedure per la pianificazione, per l attuazione, le registrazioni e informazione sui risultati alla Direzione perché vengano adottate le opportune azioni correttive. 8.4 Registrazione dei servizi non conformi,analisi ed azioni correttive
13 L impresa deve assicurare che le attività non conformi ai requisiti sulla sicurezza previsti dalla presente norma tecnica siano registrate come non conformi e siano intraprese azioni per superare le non conformità. Dovranno essere tenute delle registrazioni sulla natura delle non conformità con le relative analisi sulle cause che hanno creato tali non conformità. 8.5 Azioni preventive L impresa deve predisporre le azioni per eliminare le cause delle non conformità potenziali. Deve essere predisposta una procedura per definire il metodo della valutazione delle non conformità potenziali con la analisi delle cause. Dovranno essere inoltre attuate le azioni necessarie per prevenire tali non conformità.
DELIBERA. Art. 1. Requisiti di Accreditamento
DELIBERA n. 13/13 del 31 luglio 2013 Regolamento per l accreditamento degli Organismi di Certificazione della Norma Tecnica denominata Codice di Pratica di cui alla delibera del Comitato Centrale per l
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto
DettagliDELIBERA n. 12/13 della seduta del 31 luglio 2013
DELIBERA n. 12/13 della seduta del 31 luglio 2013 Elenco degli Ispettori della Qualità e Sicurezza delle Imprese di Autotrasporto, in attuazione dell articolo 9, comma 2, lettera f) del decreto legislativo
DettagliI modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza
1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliLA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona
LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza
DettagliSGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA
SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliManuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative
Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro
DettagliA.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...
Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO
INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei
DettagliRev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.
AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ
MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni
DettagliManuale CAP 1. SISTEMA QUALITA
CAP 1. SISTEMA QUALITA 1. SCOPO Lo scopo del presente manuale è definire e documentare, a livello generale, le politiche, l'organizzazione, i processi e le risorse relative al Sistema del Rotary Club...
DettagliCommissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08. Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)
Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08 Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Ivo Dagazzini Rappresentante delle Regioni per la Regione Veneto Direttore
DettagliGovernare il processo della sicurezza
Governare il processo della sicurezza Michele Marchini PIACENZA 20 febbraio 2014 SOMMARIO Argomenti trattati Governo del processo gestione della sicurezza I processi aziendali Il processo della sicurezza
DettagliSistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente
Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della
DettagliGestione delle Risorse
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Gestione delle Risorse Mauro Toniolo Quality, Health & Safety Manager Messa a disposizione delle risorse Norma UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliNorme per l organizzazione - ISO serie 9000
Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al
DettagliL esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività:
Pag. 1 /6 8 Misurazione analisi e 8.1 Generalità L Istituto pianifica ed attua attività di monitoraggio, misura, analisi e (PO 7.6) che consentono di: dimostrare la conformità del servizio ai requisiti
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA
DettagliSISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4
1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato
DettagliALLEGATO TECNICO PER L ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI DI FORMAZIONE CERTIFICATI
Allegato 4 ALLEGATO TECNICO PER L ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI DI FORMAZIONE CERTIFICATI Il presente Allegato tecnico, rivolto a tutti gli Enti di formazione già certificati secondo la norma internazionale
DettagliISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova
ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova Perugia, 30 giugno 2005 D.ssa Daniela Vita ISO/IEC 17025:2005 1 Differenza tra UNI EN ISO 9001:2000 e ISO/IEC 17025:2005 La norma UNI EN ISO 9001:2000 definisce
Dettagli3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.
Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliIL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE
IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit
Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente
DettagliIMPLEMENTAZIONE di un SISTEMA di GESTIONE AMBIENTALE (secondo la norma UNI EN ISO 14001-2004)
Dott. Marco SALVIA IMPLEMENTAZIONE di un SISTEMA di GESTIONE AMBIENTALE (secondo la norma UNI EN ISO 14001-2004) Dr. Marco SALVIA 1 Perché gestire la variabile ambientale in azienda? 1. Perché rappresenta
Dettagli4.6 APPROVVIGIONAMENTO
Unione Industriale 43 di 94 4.6 APPROVVIGIONAMENTO 4.6.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con le quali la filatura conto terzi deve gestire il rapporto di subfornitura nell ambito di un sistema
DettagliCERTIFICAZIONE ISO 14001
CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ DI
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 13 MANUALE DELLA QUALITÀ DI Copia master Copia in emissione controllata (il destinatario di questo documento ha l obbligo di conservarlo e di restituirlo, su richiesta della
DettagliINDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 08 AUDIT INTERNI. Rev. 4 Data: 15/12/2012. Pagina 1 di 6 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE
1 di 6 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITA' 5. MODALITÁ OPERATIVE 5.1. Pianificazione degli Audit Interni 5.2. Scelta degli auditor 5.3. Esecuzione
DettagliSTANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008
DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO
DettagliManuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale
Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni
DettagliSCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT
srl Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT
DettagliLa CERTIFICAZIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE
La CERTIFICAZIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE CERTIQUALITY Via. G. Giardino, 4 - MILANO 02.806917.1 SANDRO COSSU VALUTATORE SISTEMI DI GESTIONE CERTIQUALITY Oristano 27 Maggio 2008 GLI STRUMENTI
DettagliTENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI
Rev.0 Data 10.10.2002 TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI Indice: 1.0 SCOPO 2.0 CAMPO DI APPLICAZIONE 3.0 RIFERIMENTI E DEFINIZIONI 4.0 RESPONSABILITÀ 5.0 MODALITÀ ESECUTIVE 6.0 ARCHIVIAZIONE 7.0
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA
Pagina 1/ 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA 4.0 GENERALITÀ E RIFERIMENTI 4.1 REQUISITI GENERALI 4.2 REQUISITI RELATIVI ALLA DOCUMENTAZIONE 4.0 GENERALITÀ E RIFERIMENTI La presente sezione del manuale definisce
DettagliL integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente
L integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente Alberto ANDREANI v.le Mameli, 72 int. 201/C 61100 PESARO Tel. 0721.403718 E.Mail:andreani@pesaro.com Definizione L insieme del personale, delle responsabilità,
DettagliPOLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE
POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO La Cooperativa sociale ITALCAPPA è consapevole dell importanza e della necessità di avvalersi di un Sistema di Gestione integrato per la qualità, l ambiente,
DettagliRev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione
Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2. RIFERIMENTI...2 3. SIGLE E DEFINIZIONI...2 4. RESPONSABILITÀ...2 5. PROCEDURA...3 5.1 GENERALITÀ...3 5.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI E VERIFICA DELLA
DettagliSISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
Ediz. MQ 01 Pag. 1 di 5 REVISIONI N REV. DATA APPROV DESCRIZIONE RIFERIMENTO PARAGRAFO RIFERIMENTO PAGINA 00 10.05.11 1 a Emissione Tutti Tutte Sommario 4 LA QUALITA... 2 4.1 Requisiti Generali... 2 4.2
DettagliI modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità
1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi
DettagliINTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA
INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)
Dettagli1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3
del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...
DettagliPOLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA
COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179
DettagliLa valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008
La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 Ricordiamo che tra le finalità della BS OHSAS 18001 richiede di dimostrare che: il sistema di gestione della salute e sicurezza
DettagliSistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE
Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 10
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 10 INDICE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITÀ Requisiti generali Responsabilità Struttura del sistema documentale e requisiti relativi alla documentazione Struttura dei
Dettagli-CERTIFICAZIONE DI SISTEMA UNI EN ISO 9001- STRUMENTO DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NEGLI APPALTI PUBBLICI
-CERTIFICAZIONE DI SISTEMA UNI EN ISO 9001- STRUMENTO DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NEGLI APPALTI PUBBLICI Norma ISO 9001 e sue applicazioni Iter di certificazione e sistema di accreditamento Sistemi
DettagliPROCEDURA DI SISTEMA GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
Pagina 1 di 7 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5. INDICATORI DI PROCESSO 6. RIFERIMENTI 7. ARCHIVIAZIONI 8. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI 9. ALLEGATI
Dettagli4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI
Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva
Dettagli1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
Pagina 1 di 5 1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO (rif. punto 4.2 BS OHSAS 18001:2007) 1.1 SCOPO La dichiarazione di politica per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro,
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliSISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
Ediz. MQ 00 Pag. 1 di 8 REVISIONI N REV. DATA APPROV DESCRIZIONE RIFERIMENTO PARAGRAFO RIFERIMENTO PAGINA 00 10-01-06 1A EMISSIONE TUTTI TUTTE 01 25-09-09 ADEGUAMENTO ALLA NORMA UN EN ISO 9001:2008 TUTTI
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliPolitica per la Sicurezza
Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato
DettagliAUDIT. 2. Processo di valutazione
AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti
DettagliEffettuare gli audit interni
Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità
Dettaglibrugherio (mb) POLITICA AZIENDALE
brugherio (mb) POLITICA AZIENDALE Brugherio, 20 gennaio 2015 piomboleghe srl via eratostene, 1-20861 brugherio (mb) tel. 039289561, fax. 039880244 info@piomboleghe.it www.piomboleghe.it cap. soc. 1.300.000,00
DettagliLICEO ETTORE MAJORANA - ROMA SEZIONE 4 - SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
4.1 Requisiti generali LICEO ETTORE MAJORANA - ROMA Il LS Majorana ha stabilito, tiene aggiornato, attua e documenta il proprio Sistema di gestione della qualità (SGQ) in accordo con in requisiti della
DettagliGiorgio Colato LA RIFORMA DELL AUTOTRASPORTO. IL FILO ROSSO CHE LEGA LA RESPONSABILITA, CONTRATTI E QUALITA
LA RIFORMA DELL AUTOTRASPORTO. IL FILO ROSSO CHE LEGA LA RESPONSABILITA, CONTRATTI E QUALITA 1 Il Comitato Centrale cui obbligatoriamente devono iscriversi tutte le Aziende di autotrasporto, anche alla
DettagliIl Sistema di Gestione
12 Convegno AIIA I Sistemi di Gestione della Sicurezza Antincendio nella Fire Safety Engineering Milano - 29 Ottobre 2009 Sui temi dell approccio prestazionale alla sicurezza contro l incendio e sull importanza
DettagliIl Regolamento REACh e la Check Compliance: proposta di Linee Guida
Il Regolamento REACh e la Check Compliance: proposta di Linee Guida Piero Franz- Certiquality Bologna - 20 Giugno 2011 CERTIQUALITY IN ITALIA SEDE DI MILANO UFFICIO DI VENEZIA FONDATO NEL 1989 CERTIQUALITY
DettagliClaudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY
I requisiti per la certificazione del sistema di gestione sicurezza Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY Seminario La gestione ed il controllo del Rischio Industriale Bergamo, 20 dicembre 2005
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. BS OHSAS 18001 (ed. 2007) 1/10 progetto Tecnico OHSAS 18001
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA BS OHSAS 18001 (ed. 2007) Rev. 0 del 13/01/09 1/10 progetto Tecnico OHSAS 18001 Premessa La norma OHSAS 18001 rappresenta uno
DettagliMANUALE DELLA QUALITA SISTEMA GESTIONE QUALITA SISTEMA GESTIONE QUALITA
Questo Documento è emesso con distribuzione riservata e non può essere riprodotto senza il benestare del Liceo Artistico Statale Paolo Candiani. INDICE: 04.0 SISTEMA GESTIONE PER LA QUALITÀ 04.1 Requisiti
Dettagli«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...
Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1
DettagliIl Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali
RESPONSABILITA D IMPRESA D.lgs. 231/01 L EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI GESTIONE 27 maggio 2014 ore 14.00 Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali Ing. Gennaro
DettagliBASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza
BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di
DettagliSviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione
Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia
DettagliLA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO
LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO Studio Candussi & Partners novembre 2008 Lo Studio Candussi & Partners Lo Studio opera dal 1998 con consulenti
DettagliPolitica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)
Procedura Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE) TITOLO PROCEDURA TITOLO PRPOCEDURA TITOLO PROCEDURA MSG DI RIFERIMENTO: MSG HSE 1 Questo pro hse documento 009 eniservizi
DettagliE. Struttura e organizzazione del sistema
E. Struttura e organizzazione del sistema E. Struttura e organizzazione del sistema E.1 Sistema di gestione L azienda dovrebbe strutturare il SGSL seguendo i contenuti espressi nel presente documento,
DettagliSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,
DettagliPROCEDURA SGQ PRO-AUD. Procedura per la Gestione degli Audit del SGQ
PROCEDURA SGQ PRO-AUD Procedura per la Gestione degli Audit del SGQ Rev. 02 Data 31.01.2011 INDICE GENERALE 1. SCOPO... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 3. RIFERIMENTI... 2 3.1 PROCEDURE CORRELATE... 2
DettagliSCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.)
Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it sigla: SH 193 Pag. 1 di 5 AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI (S.G.E.) 0 01.10.2013
DettagliSistema di gestione della Responsabilità Sociale
PGSA 05 Sistema di Gestione la Responsabilità PROCEDURA PGSA 05 Sistema di gestione la Responsabilità Rev. Data Oggetto Redatto da Approvato da 01 2 Prima emissione Resp. RSGSA Direzione 1 PGSA 05 Sistema
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 12
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 12 INDICE RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE Impegno della Direzione Attenzione focalizzata al cliente Politica della Qualità Obiettivi della Qualità Soddisfazione del cliente
DettagliGESTIONE DELLE RISORSE UMANE
Titolo del pag. 1 di 6 Titolo del I N D I C E 1. SCOPO 2. GENERALITÀ 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 4. LISTA DI DISTRIBUZIONE 5. DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO 6. SELEZIONE DEL PERSONALE 7. ITER DI INSERIMENTO
DettagliMANUALE DI GESTIONE AMBIENTALE COMUNE DI OFFIDA
NOR DI RIFERIMENTO UNI EN ISO 14001:2004 Pagina 1 di 14 NUALE DI GESTIONE COMUNE DI OFFIDA COPIA CONTROLLATA N 01 COPIA NON CONTROLLATA Rev Data Descrizione Rif. Paragr. Rif. pagina Note 0 Mag.2005 Prima
DettagliPROPOSTE OPERATIVE E PERCORSO IDEALE PER LE AZIENDE DEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE CHIMICA
PROPOSTE OPERATIVE E PERCORSO IDEALE PER LE AZIENDE DEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE CHIMICA C. Gistri Nuove responsabilità di impresa: proposte operative per i modelli di organizzazione ASSICC 22 marzo
DettagliProcedura per la tenuta sotto controllo delle registrazioni PA.AQ.02. Copia in distribuzione controllata. Copia in distribuzione non controllata
Pag.: 1 di 7 Copia in distribuzione controllata Copia in distribuzione non controllata Referente del documento: Referente Sistema Qualità (Dott. I. Cerretini) Indice delle revisioni Codice Documento Revisione
DettagliManuale della qualità
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Manuale della qualità 1 INTRODUZIONE 3 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4 4.1 Requisiti generali 4 4.2 Requisiti
DettagliLa Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari
La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari I Sistemi di Gestione della Energia conformi a UNI CEI EN 16001:2009 Coordinatore Tecnico-Scientifico
DettagliAUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA
REGIONE LOMBARDIA DIREZIONE GENERALE SALUTE Unità Organizzativa Governo Della Prevenzione e Tutela Sanitaria Struttura Tutela della Persona, Promozione della Salute e Igiene Degli Alimenti AUDIT AI SENSI
DettagliAzione su un prodotto-servizio NC, per renderlo conforme ai requisiti
Partipilo dr. Valerio ODONTOIATRIA E SISTEMA QUALITA Data: 14-07-09 Pag. 4 di 5 Prodotto (Uni en iso Prodotto di proprietà dei cliente (documentazione della) (uni 10722-3:1999) (modifica della) (uni en
DettagliSistema di Gestione per la Qualità
MQ 04 Sistema di Gestione per la N. Revisione e data Motivo della modifica Rev, 02 del 03.03.2008 Adeguamento dello scopo Redatto Verificato Approvato RD RD DS 4.0 SCOPO SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
Dettagli