Progetto Scuola all Opera Scuola dell Infanzia Manzotti di Ancona

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO PINOCCHIO MONTESICURO Istituto in rete collaborativa con l Università degli Studi di Macerata Via Montagnola ANCONA Tel e Fax Cod. Fiscale info@pinocchio-montesicuro.it - ANIC81700E@istruzione.it P.E.C.: anic81700e@istruzione.pec.it - url: PIANO NAZIONALE Logos-Didattica della comunicazione didattica Progetto Scuola all Opera Scuola dell Infanzia Manzotti di Ancona

2 Melomamma: un progetto di teatreducazione I bambini della scuola dell infanzia incontrano il Melodramma Percorso di studio e di ricerca ( dall anno scolastico 2005 al 2010) a cura della scuola dell infanzia M.Manzotti Istituto comprensivo Pinocchio-Montesicuro Ancona

3 Premessa Il progetto Melomamma si sviluppa nella scuola dell infanzia M. Manzotti dall anno 2005, progetto che fa parte della rassegna Scuola all Opera realizzata dalla Fondazione Teatro delle Muse di Ancona. Il progetto Melomamma è dedicato solo alle scuole dell infanzia, Scuola all opera agli altri ordini scolastici. Melomamma e Scuola all Opera vogliono promuovere la conoscenza della lirica come linguaggio artistico e musicale coinvolgendo non solo gli alunni ma anche gli insegnanti, i genitori ed eventuali operatori esterni. La fondazione Teatro delle Muse pertanto organizza guide all ascolto, lezioni introduttive all opera, agevolazioni per assistere agli spettacoli e corsi di formazione per i docenti ammessi al concorso. Perchè la Lirica? Perché é questo un linguaggio completo e multimediale fatto di parole, di note, di testo, di immagini, di emozioni, di musica. Ascoltare e giocare con la lirica è aprirsi verso mondi nuovi, magnifici, che sembrano lontani e invece sono sempre attuali e vicini a noi Perchè Melomamma = teatreducazione? Perché è una continua ricerca in atto che si concentra sul piano educativo, perchè si mettono in primo piano le esigenze dei bambini senza forzature ne imposizioni al fine di portare tutti a fare e a pensare in modo consapevole, libero e costruttivo.

4 Elementi e caratteri essenziali del teatreducazione La catena decennale che pone canoni precisi per il teatro della scuola ora viene spezzata, vengono superati quei limiti dati da facili protagonismi, da scelte predefinite, da parti assegnate per meritocrazia, da abbaglianti scenografie e da recite costruite per la felicità di un pubblico poco preparato. Ora, con il teatreducazione, si parla di gruppo che relaziona e che crea confrontandosi e scontrandosi, che vive lo scambio in senso ampio nel rispetto delle differenze e delle individualità : il gruppo vive le stesse vicende senza perdere l identità, e prepara il lavoro conclusivo che non è la solita recita, o spettacolo visto come atto puramente estetico, ma si tratta di un dono che nasce da un vissuto vero, da relazioni significative, da un gruppo che si forma giorno dopo giorno e che prepara insieme il lavoro finale, ma non conclusivo; è un dono, che i bambini fanno a noi adulti, chiamato Il Dono teatrale. Il teatreducazione è un setting educativo ossia è un esperienza irriducibilmente orientata ad interrogarsi su se stessa, dove si elaborano fatti e azioni fuori da ogni previsione ma significativi e positivi sul piano educativo. I cambiamenti durante il setting sono sempre visibili come anche i processi formativi individuali e le relazioni che nascono. Da una parte, in verità, il laboratorio è qualcosa di prevedibile perchè nasce da un progetto definito da percorsi e obiettivi previsti, ma dall altra ci sono molteplici variabili che possono stravolgere quello che era il piano iniziale. Certamente non si parla di improvvisazione ma di mettersi e mettere in gioco, si parla di ascolto, di ricerca e di relazioni significative.

5 Gli insegnanti, o chi guida il laboratorio, devono muovere ossia creare le situazioni, far accadere qualcosa, dare input e stimolare continuamente il pensiero e l azione, per poi dare forma, ordine pratico e significato metaforico agli eventi che accadono. Il Melomamma diventa un percorso educativo che mette in primo piano le esigenze dei bambini dove chi guida non è mai invadente ma osserva e annota in modo discreto. Fondamentale l atteggiamento di ascolto da parte degli insegnanti che colgono, attraverso molteplici indici, le relazioni che nascono, i bisogni profondi di crescita, gli stati d animo del momento e gli interessi. Il tempo e lo spazio sono flessibili durante tutto il percorso, il passaggio dal fare, dall agire al pensare, al riflettere è continuo, è uno stare insieme tra bambini e tra adulti e bambini. Se non succede nulla, se non scatta qualcosa di interessante chi guida il laboratorio deve ricominciare stravolgendo tutto quello già fatto: far teatro in questo senso vuol dire comunicare continuamente e quindi educare nel vero senso della parola! L obiettivo di tale progetto è proprio il pensare e il fare in modo consapevole, libero e costruttivo, giocando con qualcosa che all apparenza sembra così lontana dal mondo dei bambini e che invece si è rivelata vicina: l opera lirica. Ecco che nel setting i ruoli e i personaggi si trasformano, la musica gioca con il corpo che si apre alla danza, la storia crea emozioni sempre diverse e situazioni nuove, il testo diventa un pretesto per creare altri testi e per spaziare oltre, cosicchè il melodramma, passo dopo passo, lascia il posto al Melomamma!

6 I CORSI DI FORMAZIONE PER I DOCENTI I corsi di formazione per i docenti sono gratuiti e articolati in una serie di incontri/laboratorio; sono tenuti da esperti di vari settori scelti dalla fondazione teatro delle Muse. IL TESTO - LA SCRITTURA NEL TEATREDUCAZIONE Tenuto dal dott.sbarbati, laureato in pedagogia, fondatore dell Associazione italiana Teatreducazione, è un laboratorio di scrittura non creativa. L attività formativa parte con un nuovo modo di avvicinarsi al testo, in modo non convenzionale, sperimentando nuovi criteri per scrivere senza influenze e senza condizionamenti. Ci sono delle regole da rispettare quando si scrive all interno di questo laboratorio ossia scrivere senza pensare, senza correggere, senza tornare indietro, nel tempo stabilito e rispettando l argomento dato durante la consegna. Così sono stati scritti nuovi testi e copioni, dialoghi o monologhi sempre utilizzati alla fine della serie dei laboratori in performance tenute dai docenti stessi. LA VOCALITA, LA CORALITA Sandra Passatello, laureata in Drammaturgia fiabesca, diplomata alla Scuola di Teatro stabile di Bolzano e attrice in diverse compagnie di teatro che si occupano di canti etnici, tiene corsi sulla vocalità e sulle capacità naturali della voce. La voce viene intesa come il nostro strumento invisibile di comunicazione, fa parte della nostra identità, abita in noi e si propaga all esterno. Attraverso un percorso di esplorazione dei risuonatori del nostro corpo, delle diverse timbriche e caratteristiche individuali, si arriva verso la conoscenza di questo nostro strumento: il corpo-voce. Si va infine verso il piacere di una voce collettiva passando da attività ludiche a momenti di raccoglimento rivolti all ascolto e alla ricerca di consapevolezza di questo strumento, il percorso si alterna tra coralità e ricerca personale.

7 LO SGUARDO PSICOPEDAGOGICO Esperto di teatro per la scuola, sia per l infanzia che per la gioventù, e di drammaturgia del teatro, Giorgio Testa svela quei piccoli ma indispensabili segreti per fare teatro a scuola in modo consapevole e creativo. Mette in condizione i partecipanti al corso di liberarsi dai soliti canoni teatrali ai quali si è abituati per avere a scuola un approccio del tutto innovativo e creativo. Il centro della preparazione si basa sul far fare e non sull imporre, sul dare stimoli e input, non imposizioni, sul condurre guidando in modo non invadente, sull ascolto, osservando ciò che succede e intervenendo quando veramente serve! LA PAROLA DEL CORPO Laboratorio sul gesto condotto da Sandra Bussoli attrice mimo, diplomata alla scuola di Mimodramma di Parigi Marcel Marcau, ha incentrato il laboratorio sul lavoro di allenamento e di espressione dell attore, del mimo, del ballerino, soffermandosi anche su varie tecniche di comunicazione. Esercizi prettamente tecnici, quali esercizi sulle varie espressioni del viso, movimenti lentissimi e anche velocissimi da eseguire con alcune o con tutte le parti del corpo, azioni e parole da mimare, hanno seriamente impegnato tutti i corsisti. IL DONO TEATRALE Sebastiano Aglieco, insegnante ed esperto di teatreducazione, e Gabriele Tesauri, attore e regista, hanno tenuto i corsi degli ultimi anni. Hanno impostato il laboratorio come un setting teatrale, ossia si è sperimentato, dopo qualche primo scambio relazionale e la rielaborazione di un testo d opera, la messa in scena di una performance in teatro da parte dei docenti partecipanti al corso. Scenografie improvvisate, testi riscritti secondo le regole della scrittura non creativa e soprattutto le relazioni del gruppo che man mano si è formato ed è cresciuto, sono stati gli elementi essenziali per la produzione del Dono Teatrale. Così come a scuola con i bambini, lo scambio continuo di idee e opinioni nel gruppo, il saper lavorare insieme e collaborare, l equilibrio tra tutti ha portato alla realizzazione dello scopo in comune, la realizzazione dello spettacolo. Nel setting sono più importanti le relazioni che emergono (relazioni complicate ma molto interessanti per il modo diverso di agire e pensare tra insegnanti di scuola dell infanzia, di scuola primaria e secondaria) e non i tempi e gli spazi che comprimono o le scelte imposte da chi dirige il laboratorio.

8 Gli allestimenti 2005/06 Wolfgang Amadeus Mozart Die entfuhrung aus dem serail Fasi laboratoriali La prima fase del setting si apre con l ascolto dell ouverture e di alcune arie del Ratto dal serraglio, segue l analisi e il dialogo con i bambini riguardo le differenze tra brani veloci e allegri e brani lenti, scuri quindi tristi. La seconda fase vede predominante un approccio psicomotorio: i bambini sono invitati prima a seguire l andamento della musica di Mozart in modo autonomo, differenziando i movimenti a seconda del forte/piano, del lento/veloce, poi guidati dalle insegnanti a seguire semplici sequenze attraverso vari giochi. La terza fase prevede il racconto della storia dell opera, l analisi dei personaggi, delle loro caratteristiche fisiche e non, l annotazione dei dialoghi con i bambini, la rappresentazione grafica della storia e dei vari personaggi. Infine la drammatizzazione dove i bambini stravolgono il tutto. Obiettivi e finalità Sviluppare le capacità espressive e creative, le capacità di ascoltare, interpretare, interiorizzare, trasferire e modificare. Favorire il pieno sviluppo delle potenzialità e delle individualità. Formare un gruppo di lavoro armonico che sappia agire per arrivare all obiettivo comune: il Dono Teatrale Titolo Dono Teatrale : Il Ratto dal Serraglio

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13 2006/07 Vincenzo Bellini Il Pirata Fasi laboratoriali Fase di esplorazione: ricerca libera e guidata dei suoni del Pirata Fase ludico-espressiva: impiego dei suoni ascoltati in vista dell organizzazione di giochi motori, simbolici e di regole Fase narrativo-comunicativa: conoscenza della storia, dei luoghi, dei caratteri fisici e non dei personaggi principalifase rappresentativa e interpretativa: i bambini, sempre attraverso il gioco, esprimono se stessi identificandosi con i personaggi, con la musica, con la storia.fase conclusiva: realizzazione del Dono Teatrale che conclude un percorso durante il quale si coglie l essenza dell opera con gli occhi limpidi dei bambini. Giocando a sciogliere gli intrecci complicati la storia si fa semplice ed è questo il linguaggio che può essere colto solo da chi sa essere bambino. Obiettivi e finalità Esprimere i suoni attraverso la danza, le parole, la drammatizzazione, l attività grafico-pittorica. Saper utilizzare la voce nelle varie sfumature e altezze Comprendere e riprodurre sequenze ritmiche Interiorizzare l opera lirica e stravolgerla in base alle proprie capacità e ai propri desideri Favorire il pieno sviluppo delle potenzialità di ognuno Creare e favorire relazioni significative Essere consapevoli di ciò che si sta facendo Titolo Dono Teatrale : Il Pirata

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15 2007/08 Paul Hindemith Neus Vom Tage Percorso laboratoriale Fase di esplorazione: ricerca libera e ascolto guidato di alcune arie dell opera La novità del giorno Fase ludico-espressiva: giochi motori, imitativi e simbolici che innescano meccanismi di immaginazione e creatività Fase narrativo-comunicativa: conoscenza di una parte della storia, delle situazioni, degli intrecci dei personaggi principali Fase rappresentativa e interpretativa: i bambini, giocando, esprimono se stessi identificandosi con i personaggi, i sentimenti e le emozioni che emergono dagli eventi. Il dono teatrale è la conclusione, ma anche l inizio, di un percorso che vede al primo posto il bambino con le sue esigenze, le sue richieste e le relazioni che instaura con i bambini e con gli adulti. Giocando a sciogliere gli intrecci complicati la storia si fa semplice ed è questo il linguaggio che può essere colto solo da chi sa essere bambino. Obiettivi e finalità Continuare un percorso già intrapreso da due anni Sperimentare nuove forme di comunicazione, esprimersi con il corpo, con la voce, con la mimica Creare condizioni che stimolino tutti i bambini ad entrare in nuovi mondi di saperi e relazioni Titolo Dono Teatrale: Tatta tara dara datta tara..siamo tutti pagliacci?

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22 2008/09 Louis Gruenberg The Emperor Jones Percorso laboratoriale Fase di esplorazione: ascolto libero e guidato della musica dell opera L Imperatore Jones Fase ludico-espressiva:giochi improvvisati e strutturati con il corpo, la voce, il ritmo, il testo, usando poveri strumenti creati insieme con poco Fase comunicativo-espressiva: ognuno, con le proprie possibilità, innesta un personale cammino metaforizzando il vissuto, inventando strategie, comunicando agli altri l essere-ci Fase rappresentativa e comunicativa: è il momento conclusivo ma anche l inizio di un nuovo percorso laboratoriale che si realizza attraverso il Dono Teatrale Obiettivi e finalità Sviluppare la capacità di ascoltare e comprendere stimoli narrativi e musicali Saper esprimere le emozioni e offrire agli altri le proprie idee Coinvolgere tutti in attività di gruppo e promuovere relazioni significative Comunicare con tutte le proprie potenzialità Essere e esserci consapevolmente Titolo Dono Teatrale: L Imperatore Jones

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26 2009/2010 Maurice Ravel L heure espagnole Percorso laboratoriale: Fase di esplorazione : ascolto libero e guidato di alcuni brani dell opera L ora Spagnola Fase ludico-espressiva: giochi simbolici e di strategia Fase narrativa: conoscenza della storia, dei personaggi e degli intrecci amorosi Fase grafico-rappresentativa: produzione di elaborati svolti con diverse tecniche Fase interpretativa e reinterpretativa: è il momento conclusivo dove tutto accade, tutto si trasforma e ognuno diventa l altro Obiettivi e finalità Scoperta e interiorizzazione della storia e dei personaggi nelle buffe e intricate situazioni Privilegiare il corpo come strumento primo di comunicazione Sviluppare le capacità espressive in particolare quelle mimiche, gestuali, ritmiche e verbali Essere uno di un contesto condiviso Titolo Dono Teatrale: Meccanismosvizzera

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