CONTROLLO CON PARTICELLE MAGNETICHE (MT)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CONTROLLO CON PARTICELLE MAGNETICHE (MT)"

Transcript

1 Controllo Welding Inspection con particelle magnetiche CONTROLLO CON PARTICELLE MAGNETICHE (MT)

2 Introduzione al magnetismo Il magnetismo è la capacità di alcuni materiali (detti ferromagnetici) di attrarre altri materiali o se stessi Il campo magnetico è di norma caratterizzato attraverso le sue linee di flusso: - In corrispondenza di un polo magnetico, escono (o entrano) nel pezzo stesso - Formano percorsi chiusi - Non si intersecano - Seguono il percorso con minore riluttanza magnetica - Hanno la stessa intensità - Hanno una direzione dovuta alle forze di attrazione o repulsione tra i poli Linee di campo attorno ad una barra magnetizzata Attrazione tra poli opposti Repulsione tra poli dello stesso segno 2/44

3 Materiali ferromagnetici Un materiale è considerato ferromagnetico se può essere magnetizzato (materiali quali gli acciai al C e bassolegati, alcuni acciai inossidabili, il nickel puro ed il cobalto puro sono ferromagnetici) Smagnetizzato I materiali ferromagnetici sono suddivisi in domini, nei quali l orientamento del campo è lo stesso per tutti gli atomi I domini magnetici risultano orientati casualmente in condizioni normali ma possono orientarsi secondo la medesima direzione in presenza di campi esterni S Magnetizzato N 3/44

4 Campo magnetico nei mezzi non omogenei Una particolarità dei circuiti magnetici è che non esistono circuiti aperti, dovendo essere, in ogni caso, le linee di flusso chiuse. Nel caso di una barra in materiale ferromagnetico a sezione costante, sede di un campo longitudinale uniforme di induzione B, caratterizzato dalla presenza di una discontinuità opportunamente orientata si avrà una perturbazione delle linee di flusso: flusso disperso formazione di polarità libere 4/44

5 Principio del metodo con particelle magnetiche Al pezzo in esame è applicato un intenso campo magnetico, ottenuto mediante un apposita apparecchiatura Qualora il pezzo presenti una discontinuità, essa interromperà le linee di flusso magnetico, creando una fuga di flusso sulla superficie del pezzo 5/44

6 Principio del metodo con particelle magnetiche Il rivelatore è applicato alla superficie da esaminare Le particelle ferromagnetiche, ricoperte da un pigmento risultano attratte dalla fuga di flusso localizzata sino a formare un indicazione in corrispondenza della discontinuità L indicazione può essere rilevata in presenza delle adeguate condizioni di illuminamento 6/44

7 Principi del magnetismo Condizione dello spazio in cui si manifestano forze di origine magnetica. Campo magnetico (H) Forma Verso Rappresentata con linee di forza. Regola della mano destra: immaginando di disporre la mano destra in modo che il pollice indichi il verso della corrente, le linee di forza hanno la direzione indicata dalle dita; nel caso di spira o solenoide, se le dita indicano il verso della corrente il pollice individua la direzione del campo magnetico. Intensità Cond. rettilineo H = i 2πr Spira H = ni l E funzione della forza magnetica (H) e delle caratteristiche del mezzo Permeabilità magnetica relativa Induzione magnetica (B) Intensità B=μH μ=μ r μ 0 μ r <1 materiali diamagnetici 1 materiali paramagnetici >>1 materiali ferromagnetici. La permeabilità magnetica relativa è funzione delle caratteristiche dei pezzi e dell intensità del campo magnetico Solo in questo caso è applicabile il controllo con particelle magnetiche 7/44

8 Procedure di controllo I punti fondamentali di una procedura di controllo sono: Pulitura preliminare delle superfici Applicazione (se previsto) di un idoneo mezzo di contrasto Applicazione del campo magnetico Applicazione del rivelatore Interpretazione delle indicazioni Verbalizzazione delle indicazioni Smagnetizzazione del pezzo (se prevista) 8/44

9 Pulitura preliminare Scopo fondamentale di questa fase è garantire la mobilità del rivelatore e, quindi, la formazione dell eventuale fuga di flusso Le superfici devono dunque risultare pulite ed asciutte prima del controllo Sostanze quali oli, grassi o ruggine devono essere rimossi perché limitano l interazione tra rivelatore e flusso disperso 9/44

10 Applicazione del campo magnetico Il campo magnetico può essere indotto nel pezzo con numerosi sistemi un elettromagnete o magnete permanente a contatto del pezzo attraverso una corrente elettrica che percorre il pezzo attraverso una bobina, posa in prossimità del pezzo, attraversata da corrente elettrica 10/44

11 Direzione del campo magnetico Nei pezzi possono essere prodotti capi longitudinali o circolari La tipologia di campo è fondamentale in funzione della morfologia delle discontinuità 11/44

12 Direzione del campo magnetico È necessario poter magnetizzare il pezzo lungo due direzioni principali, dato che la direzione delle discontinuità è generalmente ignota a priori Un angolo di 90 tra le linee di flusso ed il piano della discontinuità è la condizione di maggiore sensibilità, con una tolleranza di circa 30 Nel caso dei giunti, è dunque necessario adottare opportune tecniche e sequenze di magnetizzazione Fuga di flusso Nessuna fuga di flusso 12/44

13 Intensità del campo magnetico Affinché possa aver luogo una fuga di flusso provocata da un difetto, è necessaria una sufficiente differenza di permeabilità fra quella del difetto (che si può supporre abbia permeabilità eguale a quella dell'aria) e la permeabilità del materiale ferromagnetico circostante: in funzione delle dimensioni del difetto e della sensibilità del mezzo rivelatore usato, la forza magnetica deve essere comunque tale da creare un numero di linee di forza, deviate dal difetto, sufficiente a formare una segnalazione chiara; una permeabilità troppo elevata del materiale ferromagnetico può essere controproducente, soprattutto in presenza di difetti molto piccoli; una permeabilità troppo bassa, legata a fenomeni di saturazione, annulla la differenze di permeabilità tra mezzo ed aria 13/44

14 Tipo di campo magnetico e profondità del difetto Il metodo magnetoscopico offre le migliori possibilità di rivelazione per difetti che affiorano alla superficie o che sono immediatamente sotto la superficie. Oltre a una certa distanza (comunque non superiore ad alcuni millimetri) la possibilità di rilevare dei difetti diventa praticamente illusoria, salvo che per difetti di dimensioni sensibili e di orientamento particolarmente favorevole. Risulta significativo in particolar modo il tipo di magnetizzazione (continuo o alternato), che influenza la distribuzione della corrente sulla base del cosiddetto effetto pelle. Il tipo di campo magnetico è funzione del metodo di magnetizzazione e in particolare del tipo di corrente. Alternata Monofase raddrizzata Trifase raddrizzata 14/44

15 Magnetizzazione longitudinale con bobina La superficie del pezzo è posta in prossimità della parte interna della bobina La bobina genera un campo magnetico longitudinale diretto in direzione parallela al proprio asse Bobina fissa Bobina mobile 15/44

16 Magnetizzazione longitudinale con magneti permanenti o elettromagneti Magneti permanenti ed elettromagneti (gioghi) sono i sistemi più utilizzati, specie nel caso di giunti saldati Le linee di campo fluiscono da un polo all altro I poli sono posizionati in modo da orientare le linee perpendicolarmente rispetto alla direzione della discontinuità 16/44

17 Magnetizzazione circolare Campo magnetico Corrente elettrica E possibile ottenere una magnetizzazione circolare per passaggio diretto di corrente nel pezzo in esame Possibili metodi di magnetizzazione sono le teste di bancali fissi o puntali elettrici Un terzo modo per ottenere campi circolari è la tecnica cosiddetta a barra passante 17/44

18 Apparecchiature Tipiche Calamite (costituite da materiale ad alta retentività magnetica) a forma di C Magneti permanenti Elettromagneti Trasformatori (Puntali) Magnetoscopi a bancali Funzionamento Sistema magnetico Urti Fattori che possono Forti campi magnetici esterni comprometterne il funzionamento Permanenza per lungo tempo a poli liberi Permanenza a temperature sensibilmente superiori rispetto a quella ambiente Nucleo di ferro dolce (a bassa forza coercitiva) sul quale è avvolto on conduttore percorso da corrente Funzionamento Sistema magnetico Alimentazione A corrente continua, fornita da accumulatori o da trasformatori/raddrizzatori A corrente alternata, direttamente dalla rete elettrica o da trasformatori Un trasformatore fornisce corrente a due puntali che vengono posti a contatto diretto col metallo Funzionamento Sistema elettrico A corrente continua (a bassa tensione e raddrizzata a semionda) Alimentazione A corrente alternata (a bassa tensione) Nota Garantire buon contatto elettrico tra pezzo e puntali per evitare scintillamenti. Apparecchiature a trasformatori di grosse dimensioni adatte per impieghi in serie su pezzi isolati Funzionamento Alimentazione Testate: sistema elettrico (magnetizzazione trasversale) Bobina: sistema magnetico (magnetizzazione longitudinale) Corrente alternata Continua raddrizzata a semionda Continua raddrizzata a onda intera Trifase raddrizzata 18/44

19 Applicazione del rivelatore Il metodo MT impiega rivelatori secchi o in sospensione (umidi) Nel caso dei rivelatori secchi, gli stessi sono applicati sulla superficie mentre per gli umidi si adopera un mezzo liquido che li trascina sulla superficie I rivelatori secchi sono molto pratici, per quanto abbiano alcune limitazioni I rivelatori in sospensione risultano mediamente più sensibili ed applicabili in ogni posizione 19/44

20 Rivelatori secchi Si tratta di polveri ferromagnetiche disponibili in un ampia gamma di colorazioni Di principio, si scelgono le colorazioni in grado di garantire le condizioni di massimo contrasto rispetto alla superficie in esame Va spruzzato contemporaneamente alla magnetizzazione del pezzo per evitare che la polvere cada dal pezzo prima che sia attratta in corrispondenza delle zone ove vi è flusso disperso. 20/44

21 Rivelatori umidi Sono normalmente a contrasto di colore o fluorescenti Il mezzo di sospensione è generalmente un idrocarburo leggero, anche se esistono rivelatori in acqua Il rivelatore in sospensione liquida invece va spruzzato sempre immediatamente prima o nelle prime fasi della magnetizzazione stessa, onde evitare che lo scorrimento del liquido provocato dalla violenza del getto possa cancellare le indicazioni 21/44

22 Criteri di scelta del rivelatore Piana Fattori di scelta Posizione della saldatura Natura e posizione dei difetti Stato superficiale Polveri secche Polveri in sospensione Verticale o sopratesta Polveri in sospensione Difetti fini e superficiali Polveri in sospensione Difetti grandi e subsuperficiali Polveri secche Rugoso Polveri a grano grosso (secche) Liscio Polvere in sospensione Umido Polveri in sospensione RIVELATORE FLUORESCENTE IN SOSPENSIONE DI ACQUA RIVELATORE FLUORESCENTE IN SOSPENSIONE DI KEROSENOIL POLVERE NERA IN KEROSENOIL E LACCA DI CONTRASTO 22/44

23 Interpretazione delle indicazioni Dopo l applicazione del rivelatore si possono interpretare le indicazioni: False indicazioni: dovute ad accumuli di rivelatore, che si deposita entro scanalature, negli angoli o nelle rugosità superficiali. E sufficiente soffiare leggermente o sciacquare moderatamente perché scompaiano. Indicazioni spurie: più difficili da riconoscere, provengono effettivamente da variazioni di campo magnetico, le quali non sono provocate comunque da difetti, ma da particolari situazioni (eccessiva magnetizzazione, forma dl pezzo, variazioni di permeabilità magnetica) Indicazioni provocate da imperfezioni:, a loro volta classificabili in accettabili o non accettabili Rivelatore umido fluorescente Cortesia Sulzer 23/44

24 Gancio di sollevamento - cricche dovute all esercizio Rivelatore umido fluorescente 24/44

25 Ruota dentata - cricche da esercizio Rivelatore umido fluorescente 25/44

26 Albero - cricche da trattamento termico Rivelatore umido fluorescente 26/44

27 Albero - cricche da esercizio Rivelatore umido fluorescente 27/44

28 Albero - cricche da esercizio Rivelatore umido fluorescente 28/44

29 Bulloneria di grandi dimensioni - cricche da esercizio Rivelatore umido fluorescente 29/44

30 Albero a gomiti - cricche da esercizio Rivelatore umido fluorescente 30/44

31 Incollatura Rivelatore secco a contrasto di colore 31/44

32 Cricche in ZTA Rivelatore secco a contrasto di colore 32/44

33 Cricche in zona fusa e in ZTA Rivelatore secco a contrasto di colore 33/44

34 Smagnetizzazione I pezzi sottoposti a controllo MT possono talvolta presentare livelli di induzione magnetica residua in grado di interferire con successive lavorazioni o le condizioni di esercizio del componente Ad esempio: Operazioni di saldatura Lavorazioni di macchina Posizionamento di sensori sensibili alla presenza di campi magnetici Aumento della severità delle condizioni di usura nel caso di taluni organi meccanici, a causa della mutua attrazione tra l organo e particelle ferromagnetiche 34/44

35 Smagnetizzazione La smagnetizzazione, quando prevista, deve essere considerata parte integrante della procedura di controllo La smagnetizzazione non elimina completamente l induzione residua ma la abbassa ad un valore ritenuto tollerabile I singoli domini magnetici risultano comunque orientati, ma la loro risultante è nulla Magnetizzato Smagnetizzato 35/44

36 Tecniche di smagnetizzazione FLUSSO CORRENTE TEMPO PERMEABILITA' MAGNETICA TEMPO TEMPERATURA Curva di smagnetizzazione Andamento della permeabilità magnetica con la temperatura 36/44

37 UNI EN 1290 controllo magnetoscopico delle saldature CONDIZIONI PRELIMINARI MAGNETIZZAZIONE Superficie da esaminare Condizioni di illuminamento Corrente di magnetizzazione Intensità del campo magnetico Assenza di olio, grasso, spruzzi di saldatura, ecc. Spessore massimo delle verniciature non magnetiche: 50 mm Particelle fluorescenti: - Luce di Wood - min 1000 μw/cm 2 - Illuminamento ambientale - max 20 lx Contrasto di colore: - Illuminamento ambientale - min 500 lx Corrente Alternata Compresa tra 2 ka/m e 6 ka/m, verificabile tramite: - Pezzo campione - Sonda di Hall - Opportuni calcoli - Metodi basati su principi consolidati (es, formule empiriche) 37/44

38 UNI EN 1291 livelli di accettazione La larghezza della superficie di prova deve includere il metallo fuso di saldatura ed il materiale base adiacente fino ad una distanza di 10 mm da ciascun lato. Tutte le indicazioni adiacenti fra loro situate ad una distanza minore della dimensione maggiore dell indicazione più piccola devono essere valutate come un indicazione singola continua. UNI EN /44

39 Codice ASME sez V art.7 (ASTM E 709) Assenza di olio, grasso, spruzzi di saldatura, ecc. CONDIZIONI PRELIMINARI MAGNETIZZA ZIONE Superficie da esaminare Condizioni di illuminamento Puntali Longitudinale Circolare Elettromagneti e Magneti Permanenti Spessore minimo delle verniciature tale da non influenzare il controllo Temperatura dei pezzi tale da non alterare le proprietà delle particelle. Particelle fluorescenti: - Luce di Wood - min 1000 μw/cm 2 - Illuminamento ambientale : max 20lx Contrasto di colore: - Illuminamento ambientale - min 500 lx i= d per S > 19 mm; i= d per S< 19 mm; (S=spessore ; d=spaziatura fra puntali) i n = ( L / D) + 2 se (L/D) 4 ; i n = ( L / D) i= d (Dimensione MAX sezione trasversale) Potere di sollevamento: P=4,5 kg per alimentazione a c.a. P=18,1 kg per elettromagneti a c.c. o magneti permanenti se 2<(L/D)<4 39/44

40 Vantaggi del metodo con particelle magnetiche È in grado di rilevare discontinuità superficiali e subsuperficiali Pezzi di geometria anche complessa possono essere controllati con semplicità la pulitura preliminare delle superfici è meno critica rispetto ad altri metodi (PT): la maggior parte dei prodotti inquinanti non altera la direzione e l intensità delle linee di flusso Il metodo è rapido e le indicazioni risultano visibili direttamente sulla superficie, I costi sono complessivamente contenuti Le attrezzature risultano portatili, con notevole flessibilità nel caso dei controlli in campo 40/44

41 Limitazioni del controllo con particelle magnetiche Il metodo è inapplicabile a materiali non ferromagnetici (numerosi acciai inossidabili, leghe di Al, Mg, Ti, Cu, Ni ed altre) Per controlli in posizione devono essere utilizzati rivelatori idonei In alcuni casi può essere necessario rimuovere verniciature o strati protettivi superficiali per raggiungere la desiderata sensibilità di controllo La capacità di rilevare discontinuità subsuperficiali è limitata Si rendono spesso necessari la pulitura dopo il controllo e la smagnetizzazione E fondamentale l orientamento tra il piano della discontinuità e la direzione del campo magnetico 41/44

42 Verbale di Prova 42/44

43 Verbale di Prova 43/44

44 Verbale di Prova 44/44

MT CONTROLLO MAGNETOSCOPICO CORSO PER OPERATORI DI II LIVELLO TOTALE ORE : 40 PARTE 1 - PRINCIPI DEL CONTROLLO MAGNETOSCOPICO 1.1) Scopo e limitazioni del metodo di controllo magnetoscopico PARTE 2 - BASI

Dettagli

Programma di addestramento raccomandato per l esame con Particelle Magnetiche di 2 livello secondo EN 473

Programma di addestramento raccomandato per l esame con Particelle Magnetiche di 2 livello secondo EN 473 Programma di addestramento raccomandato per l esame con Particelle Magnetiche di 2 livello secondo EN 473 0 0 0 Parte 1. Principi del controllo magnetoscopico 1.1 Scopo e limitazioni del metodo di controllo

Dettagli

Corso sui CONTROLLI NON DISTRUTTIVI DI STRUTTURE E MANUFATTI IN ACCIAIO

Corso sui CONTROLLI NON DISTRUTTIVI DI STRUTTURE E MANUFATTI IN ACCIAIO Corso sui CONTROLLI NON DISTRUTTIVI DI STRUTTURE E MANUFATTI IN ACCIAIO Formazione certificata Formazione certificata valida per l accesso valida per all ESAME l accesso I-II LIVELLO all ESAME RINA II

Dettagli

ET CONTROLLO CORRENTI INDOTTE CORSO PER OPERATORI DI II LIVELLO TOTALE ORE : 88 PARTE 1 - PRINCIPI DEL CONTROLLO CON CORRENTI INDOTTE 1.1) Scopo e limitazioni del metodo di controllo con correnti indotte

Dettagli

nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente)

nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente) COMPORTAMENTO MAGNETICO DEI MATERIALI a) nel vuoto B = μ0 H μ0 = 4 π 10-7 H/m b) nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente) Il materiale

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

Generazione campo magnetico

Generazione campo magnetico ELETTRO-MAGNETISMO Fra magnetismo ed elettricità esistono stretti rapporti: La corrente elettrica genera un campo magnetico; Un campo magnetico può generare elettricità. Generazione campo magnetico Corrente

Dettagli

I poli magnetici isolati non esistono

I poli magnetici isolati non esistono Il campo magnetico Le prime osservazioni dei fenomeni magnetici risalgono all antichità Agli antichi greci era nota la proprietà della magnetite di attirare la limatura di ferro Un ago magnetico libero

Dettagli

Questa proprietà, posseduta da alcuni corpi, viene definita MAGNETISMO.

Questa proprietà, posseduta da alcuni corpi, viene definita MAGNETISMO. MAGNETISMO Cos è il MAGNETISMO Sin dall'antichità era noto che un minerale di ferro, la magnetite, ha la proprietà di attirare il ferro. Questa proprietà, posseduta da alcuni corpi, viene definita MAGNETISMO.

Dettagli

Elettrostatica dei mezzi materiali

Elettrostatica dei mezzi materiali Elettrostatica dei mezzi materiali Nel caso dei conduttori si è visto che: Il campo elettrico farà muovere le cariche all interno del conduttore in modo tale che: Tutte le cariche sono sulla superficie

Dettagli

I materiali. I materiali. Introduzione al corso. Tecnologia di produzione I materiali La misura della durezza. Le prove meccaniche distruttive

I materiali. I materiali. Introduzione al corso. Tecnologia di produzione I materiali La misura della durezza. Le prove meccaniche distruttive I materiali I materiali Introduzione al corso Tecnologia di produzione I materiali La misura della durezza Le prove meccaniche distruttive La meccanica dei materiali 2 2006 Politecnico di Torino 1 Obiettivi

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

Generatore radiologico

Generatore radiologico Generatore radiologico Radiazioni artificiali alimentazione: corrente elettrica www.med.unipg.it/ac/rad/ www.etsrm.it oscar fiorucci. laurea.tecn.radiol@ospedale.perugia.it Impianto radiologico trasformatore

Dettagli

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione Lezione 16. Motori elettrici: introduzione 1 0. Premessa Un azionamento è un sistema che trasforma potenza elettrica in potenza meccanica in modo controllato. Esso è costituito, nella sua forma usuale,

Dettagli

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica Docenti: Coppola Filippo Sergio Sacco Giuseppe Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Classe 3A2 Elettrotecnica ed Elettronica Modulo

Dettagli

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE La tecnologia oggi permette di effettuare misure di grandezze elettriche molto accurate: precisioni dell ordine dello 0,1 0,2% sono piuttosto facilmente raggiungibili. corrente:

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI Tutte le masse, le masse estranee e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche devono essere collegati ad un unico impianto di messa a terra, ovvero

Dettagli

Le macchine elettriche

Le macchine elettriche Le macchine elettriche Cosa sono le macchine elettriche? Le macchine elettriche sono dispositivi atti a: convertire energia elettrica in energia meccanica; convertire energia meccanica in energia elettrica;

Dettagli

Magnetismo. Prof. Mario Angelo Giordano

Magnetismo. Prof. Mario Angelo Giordano Magnetismo Prof. Mario Angelo Giordano Fenomeni magnetici Il magnete ha sempre due estremità magnetizzate, il polo nord e il polo sud. Avvicinando i poli, si possono respingere oppure attrarre. Il magnete

Dettagli

IL CAMPO MAGNETICO. V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G.

IL CAMPO MAGNETICO. V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G. IL CAMPO MAGNETICO V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G. UNITÀ - IL CAMPO MAGNETICO 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz

Dettagli

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento 11. Macchine a corrente continua unità 11.1 Principio di funzionamento Si consideri una spira rotante con velocità angolare costante e immersa in un campo magnetico costante come in figura 11.1. I lati

Dettagli

RICHIAMI DI MAGNETISMO. µ o = 4 π 10-7 H/m

RICHIAMI DI MAGNETISMO. µ o = 4 π 10-7 H/m ESERCITAZIONE 5 RICIAMARE LE RELAZIONI PRINCIPALI SUL MAGNETISMO. PRESENTARE E CLASSIFICARE I FENOMENI MAGNETICI NEI MATERIALI. FORNIRE UNA SPIEGAZIONE QUALITATIVA DI TALI FENOMENI. PRESENTARE I MATERIALI

Dettagli

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT Lezione 18 Magnetismo Cenni di magnetismo Già a Talete (600 a.c.) era noto che la magnetitite ed alcune altre pietre naturali (minerali di ferro, trovati a Magnesia in Asia Minore) avevano la proprietà

Dettagli

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE CARATTERISTICHE Le lacche Molykote sono dispersioni di sostanze lubrificanti solide, come ad esempio il bisolfuro di molibdeno, e di resine leganti organiche o inorganiche finemente

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico Machinery Division Manuale per la stampa a trasferimento termico Manuale per la stampa a trasferimento termico STAMPA A TRASFERIMENTO TERMICO.....4 Principio di funzionamento.4 SRUTTURA INTERNA...5 Testina

Dettagli

INDICE 1 SCOPO 2 RIFERIMENTI 3 CALCOLO DELL INDUZIONE MAGNETICA 4 CONCLUSIONI

INDICE 1 SCOPO 2 RIFERIMENTI 3 CALCOLO DELL INDUZIONE MAGNETICA 4 CONCLUSIONI INDICE 1 SCOPO 2 RIFERIMENTI 3 CALCOLO DELL INDUZIONE MAGNETICA 4 CONCLUSIONI 1 SCOPO Nell ambito della progettazione preliminare del nuovo elettrodotto a doppia terna in cavo 132kV per l alimentazione

Dettagli

1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2

1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2 Sommario 1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2 4. MISURE ADOTTATE CONTRO L INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO 2 4.1 PREMESSA 2 4.1.1

Dettagli

Definizione di mutua induzione

Definizione di mutua induzione Mutua induzione Definizione di mutua induzione Una induttanza produce un campo magnetico proporzionale alla corrente che vi scorre. Se le linee di forza di questo campo magnetico intersecano una seconda

Dettagli

IL TRASFORMATORE REALE

IL TRASFORMATORE REALE Il trasformatore ideale è tale poiché: IL TRASFORMATORE REALE si ritengono nulle le resistenze R 1 e R 2 degli avvolgimenti; il flusso magnetico è interamente concatenato con i due avvolgimenti (non vi

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi

Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi Gli strumenti per la misura di temperatura negli impianti industriali sono soggetti

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso.

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso. Sistemi Trifase Un insieme di m generatori che producono f.e.m. sinusoidali di eguale valore massimo e sfasate tra di loro dello stesso angolo (2π/m) è un sistema polifase simmetrico ad m fasi. Se lo sfasamento

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti

Protezione dai contatti indiretti Protezione dai contatti indiretti Se una persona entra in contatto contemporaneamente con due parti di un impianto a potenziale diverso si trova sottoposto ad una tensione che può essere pericolosa. l

Dettagli

CONTROLLO CON LIQUIDI PENETRANTI (PT)

CONTROLLO CON LIQUIDI PENETRANTI (PT) Welding Inspection CONTROLLO CON LIQUIDI PENETRANTI (PT) Generalità Il metodo di controllo non distruttivo con liquidi penetranti è fondamentalmente basato sull esame visivo della superficie dopo l applicazione,

Dettagli

Azionamenti in Corrente Continua

Azionamenti in Corrente Continua Convertitori La tensione variabile necessaria per regolare la velocità in un motore a c.c. può essere ottenuta utilizzando, a seconda dei casi, due tipi di convertitori: raddrizzatori controllati (convertitori

Dettagli

Limature di ferro orientate secondo le linee del campo magnetico generato da una barra

Limature di ferro orientate secondo le linee del campo magnetico generato da una barra Magnetismo naturale Un magnete (o calamita) è un corpo che genera una forza su un altro magnete che può essere sia attrattiva che repulsiva. Intorno al magnete c è un campo magnetico. Il nome deriva dal

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

Manuale d Istruzioni. Tester di Successione delle Fasi e Rotazione Motore Modello 480403

Manuale d Istruzioni. Tester di Successione delle Fasi e Rotazione Motore Modello 480403 Manuale d Istruzioni Tester di Successione delle Fasi e Rotazione Motore Modello 480403 Introduzione Congratulazioni per aver acquistato il Rilevatore Rotazione Motore e Fasi della Extech Modello 480403.

Dettagli

Protezione dai Contatti Diretti

Protezione dai Contatti Diretti Contatto Diretto Protezione dai Contatti Diretti La protezione delle persone contro i contatti diretti può essere ottenuta mediante: Isolamento delle parti attive. La parti attive devono essere ricoperte

Dettagli

La corrente elettrica

La corrente elettrica La corrente elettrica La corrente elettrica è un movimento di cariche elettriche che hanno tutte lo stesso segno e si muovono nello stesso verso. Si ha corrente quando: 1. Ci sono cariche elettriche; 2.

Dettagli

Il polo magnetico: simulazione nel tempo

Il polo magnetico: simulazione nel tempo Corso di Elettrotecnica Industriale Professore Paolo Di Barba Il polo magnetico: simulazione nel tempo Anno Accademico 2013/2014 Lo scopo dell esercizio è quello di valutare l andamento del campo magnetico

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira. un campo magnetico variabile genera una corrente

Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira. un campo magnetico variabile genera una corrente Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira un campo magnetico variabile genera una corrente INDUZIONE ELETTROMAGNETICA - ESPERIENZA 1 magnete N S µ-amperometro

Dettagli

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. 1. RETE ANTICADUTA CERTIFICATA EN 1263-1, PER APPLICAZIONI

Dettagli

La corrente elettrica

La corrente elettrica PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE Fondo Sociale Europeo "Competenze per lo Sviluppo" Obiettivo C-Azione C1: Dall esperienza alla legge: la Fisica in Laboratorio La corrente elettrica Sommario 1) Corrente elettrica

Dettagli

Inpro/Seal MGS. Motor Grounding Seal

Inpro/Seal MGS. Motor Grounding Seal Inpro/Seal MGS Motor Grounding Seal INTRODUZIONE AD UN SISTEMA COMPLETO DI PROTEZIONE DEI CUSCINETTI NEI MOTORI ELETTRICI A FREQUENZA VARIABILE (VFD) Inserire figura di MGS Inpro/Seal MGS Motor Grounding

Dettagli

Rappresentazione delle saldature

Rappresentazione delle saldature TIPI DI GIUNTI SALDATI (UNI 1307-2a parte) Si definisce giunto saldato la zona in cui avviene il collegamento dei pezzi mediante saldatura. Le superfici minori dei pezzi, vicine e interessate alla saldatura,

Dettagli

MISURE SU SINGOLI FOGLI DI LAMIERINI MAGNETICI.

MISURE SU SINGOLI FOGLI DI LAMIERINI MAGNETICI. MISURE SU SINGOLI FOGLI DI LAMIERINI MAGNETICI. Autore: Ing. Milanesi Fabio Resp. Progettazione e Sviluppo SAMAR S.r.l. Riassunto: Si presenta un apparecchio per la misura rapida delle perdite su lamierini

Dettagli

TECHNICAL TOOLS VERNICIATURA A POLVERE E DECORAZIONE SUBLIMATICA SU VETRO. Informazioni: 1. Versatilità dei prodotti vernicianti

TECHNICAL TOOLS VERNICIATURA A POLVERE E DECORAZIONE SUBLIMATICA SU VETRO. Informazioni: 1. Versatilità dei prodotti vernicianti TECHNICAL TOOLS Idee e applicazioni con i prodotti Decoral System VERNICIATURA A POLVERE E DECORAZIONE SUBLIMATICA SU VETRO Metodo per l applicazione di prodotti vernicianti in polvere su materiali non

Dettagli

Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1

Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1 Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1 Motore passo passo: Cuscinetto Rotore Cuscinetto Statore Laboratorio di Elettronica 2 Motore passo passo: Statore ( #8 bobine contrapposte a due a due:

Dettagli

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3.1 Prova di trazione 3.1.3 Estensimetri La precisione e la sensibilità dello strumento variano a seconda dello scopo cui esso è destinato. Nella prova di trazione

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

CENTRO TESSILE COTONIERO e ABBIGLIAMENTO S.p.A. INDUMENTI CON PROPRIETA ELETTROSTATICHE EN 1149-5

CENTRO TESSILE COTONIERO e ABBIGLIAMENTO S.p.A. INDUMENTI CON PROPRIETA ELETTROSTATICHE EN 1149-5 INDUMENTI CON PROPRIETA ELETTROSTATICHE EN 1149-5 Natura dell elettricità statica L'elettricità statica è l'accumulo superficiale di cariche elettriche su di un corpo composto da materiale isolante. Tale

Dettagli

Esercizi su elettrostatica, magnetismo, circuiti elettrici, interferenza e diffrazione

Esercizi su elettrostatica, magnetismo, circuiti elettrici, interferenza e diffrazione Esercizi su elettrostatica, magnetismo, circuiti elettrici, interferenza e diffrazione 1. L elettrone ha una massa di 9.1 10-31 kg ed una carica elettrica di -1.6 10-19 C. Ricordando che la forza gravitazionale

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DI UN IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI

DIMENSIONAMENTO DI UN IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI DIMENSIONAMENTO DI UN IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI Dimensionamento di un impianto di illuminazione per interni Esempio n.1 Si vuole progettare l'impianto di illuminazione per un locale di fonderia

Dettagli

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 Leggere questo manuale prima dell uso e conservarlo per consultazioni future 1 DESCRIZIONE GENERALE L espansore senza fili è un modulo

Dettagli

COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE DI TEEA

COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE DI TEEA COMPT PE LE VCNZE ESTVE D TEE CLSSE 4P.S. 2014-15 Per tutta la classe: l rientro verranno controllati e valutati i quaderni, saranno considerati sufficienti i lavori con almeno 15 esercizi svolti. Per

Dettagli

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC.

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Nelle automazioni e nell industria di processo si presenta spesso il problema di gestire segnali analogici come temperature,

Dettagli

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE PROVA DI TRAZIONE La prova, eseguita a temperatura ambiente o più raramente a temperature superiori o inferiori, consiste nel sottoporre una provetta a rottura per mezzo di uno sforzo di trazione generato

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato: Foglio n. 1 di 7 Protocollo: Luogo e Data della prova: Mestre, Richiedente: Materiale testato: Prova eseguita: Conducibilità termica Riferimento Normativo: UNI EN 12667 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE SOTTOPOSTO

Dettagli

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE Pag. 1 di 1 PROVE SUL CALCESTRUZZO NELLE STRUTTURE CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE 1. Scopo La presente prova è specifica nel prelievo di carote di calcestruzzo indurito e contempla l esame,

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2013/14

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2013/14 I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2013/14 KIT RECUPERO SCIENZE INTEGRATE FISICA CLASSI SECONDE TECNICO GRAFICO SUPPORTO DIDATTICO PER ALUNNI CON

Dettagli

Il campo magnetico. 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz

Il campo magnetico. 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz Il campo magnetico 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz 1 Lezione 1 - Fenomeni magnetici I campi magnetici possono essere

Dettagli

Riscaldatori a cartuccia

Riscaldatori a cartuccia Riscaldatori a cartuccia Cartuccia Pg01 di 14 2011-01 E.M.P. Srl - Italy - www.emp.it Riscaldatori a cartuccia HD Alta densità di potenza Descrizione La tecnologia costruttiva dei riscaldatori a cartuccia

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

- Trasmissioni Industriali S.a.s. -

- Trasmissioni Industriali S.a.s. - - Trasmissioni Industriali S.a.s. - Programma di fornitura 2006 Alberi di precisione per movimentazione lineare - L alta qualità di un prodotto italiano - - Trasmissioni Industriali S.a.s. - Via lago di

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze

Dettagli

Applicazioni tecnologiche del campo magnetico

Applicazioni tecnologiche del campo magnetico A.S. 2014/2015 Definizione Motore elettrico Definizione Definizione Un motore elettrico è uno strumento che ha l obiettivo di trasformare il lavoro di tipo elettrico in lavoro di tipo meccanico. Definizione

Dettagli

Il magnetismo nella materia

Il magnetismo nella materia Le orbite degli elettroni in atomo di idrogeno Forma spaziale degli Orbitali elettronici di atomo di idrogeno Un solido Il magnetismo nella materia ferrimagnetismo Dr. Daniele Di Gioacchino Istituto Nazionale

Dettagli

LE CARTE DI CONTROLLO (4)

LE CARTE DI CONTROLLO (4) LE CARTE DI CONTROLLO (4) Tipo di carta di controllo Frazione difettosa Carta p Numero di difettosi Carta np Dimensione campione Variabile, solitamente >= 50 costante, solitamente >= 50 Linea centrale

Dettagli

Lavorazioni e trattamenti superficiali dei metalli.

Lavorazioni e trattamenti superficiali dei metalli. Lavorazioni e trattamenti superficiali dei metalli. Cosa può offrire General Steel? General Steel rappresenta una realtà aziendale strategicamente diversificata in quanto l obbiettivo finale è quello di

Dettagli

Principio di controllo a Correnti Indotte

Principio di controllo a Correnti Indotte PRÜFTECHNIK NDT sviluppa soluzioni pratiche per controlli non distruttivi (NDT) durante la produzione e nel controllo finale per tutti i tipi di semilavorati, tubi metallici, barre e fili. PRÜFTECHNIK

Dettagli

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone

Dettagli

FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA

FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA 2 FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA TRATTAMENTO TERMICO LAVORAZIONI MECCANICHE LAMINAZIONE VERNICIATURA PRODUZIONE ACCIAIO MAGAZZINO L unione tra Esti e Acciaierie Venete ha dato luogo ad una nuova realtà, unica

Dettagli

SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw

SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw ALLEGATO A2 SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw SCOPO Lo scopo della presente specifica è quello di fornire

Dettagli

SORGENTI LUMINOSE. ALVISI ING. MATTEO www.acmproject.it

SORGENTI LUMINOSE. ALVISI ING. MATTEO www.acmproject.it SORGENTI LUMINOSE Lo sviluppo di nuove tecnologia ha consentito di realizzare una gamma notevole di lampade, destinate alle più differenti applicazioni: Irradiazione per effetto termico Lampade a Incandescenza

Dettagli

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d Ingegneria dell Università degli Studi di Cagliari

Dettagli

MAGNETISMO ed ELETTROMAGNETISMO

MAGNETISMO ed ELETTROMAGNETISMO MAGNETIMO ed ELETTROMAGNETIMO INTRODUZIONE: CAMPO MAGNETICO NEL VUOTO appiamo dalla fisica che un pezzo di minerale di ferro come la magnetite presenta la proprietà di attrarre spontaneamente a se altri

Dettagli

CONTROLLO SALDATURE IN SITO STRUTTURA METALLICA SALDATA XXXXXXXXXXX

CONTROLLO SALDATURE IN SITO STRUTTURA METALLICA SALDATA XXXXXXXXXXX CONTROLLO SALDATURE IN SITO STRUTTURA METALLICA SALDATA XXXXXXXXXXXX Prova n 958/AA 27 aprile 2011 Committente: Relatore: XXXXXXXXXXX ing. Andrea Cimino Ristrutturazione edificio in centro storico Rif:

Dettagli

Una sorgente luminosa artificiale è generalmente costituita da due parti:

Una sorgente luminosa artificiale è generalmente costituita da due parti: Illuminotecnica Sorgenti luminose artificiali Definizioni Una sorgente luminosa artificiale è generalmente costituita da due parti: La lampada L apparecchio illuminante Le lampade, preposte alla conversione

Dettagli

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte;

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Obiettivi generali. Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Laboratorio di Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte;

Dettagli

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME INTRODUZIONE Questa guida è rivolta a tutti gli studenti che intendono sostenere l esame del corso di Macchine e Azionamenti Elettrici in forma orale. I testi consigliati

Dettagli

SPD: che cosa sono e quando devono essere usati

SPD: che cosa sono e quando devono essere usati Antonello Greco Gli SPD, o limitatori di sovratensione, costituiscono la principale misura di protezione contro le sovratensioni. La loro installazione può essere necessaria per ridurre i rischi di perdita

Dettagli

1). Descrizione dell impianto attraverso uno schema e specifica della funzione dei componenti.

1). Descrizione dell impianto attraverso uno schema e specifica della funzione dei componenti. SOLUZIONE TEMA MINISTERIALE TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE 2012 1). Descrizione dell impianto attraverso uno schema e specifica della funzione dei componenti. L impianto elettrico a

Dettagli

Limiti d'uso e precisioni delle termoresistenze al platino conformi a EN 60751: 2008

Limiti d'uso e precisioni delle termoresistenze al platino conformi a EN 60751: 2008 Informazioni tecniche Limiti d'uso e precisioni delle termoresistenze al platino conformi a EN 60751: 2008 Scheda tecnica WIKA IN 00.17 Informazioni generali La temperatura è la misurazione dello stato

Dettagli

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando

Dettagli

I SISTEMI TRIFASI B B A N B B

I SISTEMI TRIFASI B B A N B B I SISTEMI TRIFSI ITRODUZIOE Un sistema polifase consiste in due o più tensioni identiche, fra le quali esiste uno sfasamento fisso, che alimentano, attraverso delle linee di collegamento, dei carichi.

Dettagli

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento UNI EN 12208 La tenuta all acqua di un serramento, descrive la sua capacità di essere impermeabile sotto l azione di pioggia battente e in presenza di una determinata velocità del vento. La norma, la UNI

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Generalità SACE Emax 2 è il nuovo interruttore aperto di ABB SACE

Dettagli

VOLT POT 1K R 220. OPEN FOR 60 Hz STAB. Regolatori R 220. Installazione e manutenzione

VOLT POT 1K R 220. OPEN FOR 60 Hz STAB. Regolatori R 220. Installazione e manutenzione VOLT POT 1K 110 0V E+ E- OPEN FOR 60 Hz STAB Questo è il manuale del regolatore di alternatore che avete appena acquistato. Ora, desideriamo richiamare la vostra attenzione sul contenuto di questo manuale

Dettagli

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE Cabtrasf_parte_prima 1 di 8 CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE parte prima Una cabina elettrica è il complesso di conduttori, apparecchiature e macchine atto a eseguire almeno una delle seguenti funzioni:

Dettagli

RADIATORI A CONFRONTO

RADIATORI A CONFRONTO RADIATORI A CONFRONTO Alluminio Ghisa Rendimento Prezzo Magazzino Finitura Estetica Adattamento RADIATORI A CONFRONTO Il confronto tra radiatori in alluminio pressofuso e radiatori in ghisa denominati

Dettagli