LA SORVEGLIANZA E LA REGISTRAZIONE DELL ESPOSIZIONE PROFESSIONALE ALL AMIANTO: LEGISLAZIONE, STRUMENTI E RISULTATI

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1 FOCUS Prevenzione Oggi Vol. 5, n. 1/2, LA SORVEGLIANZA E LA REGISTRAZIONE DELL ESPOSIZIONE PROFESSIONALE ALL AMIANTO: LEGISLAZIONE, STRUMENTI E RISULTATI Alberto Scarselli, Alessandra Binazzi, Pierpaolo Ferrante, Davide Di Marzio, Alessandro Marinaccio Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), Dipartimento Medicina del Lavoro, Roma (Parole chiave: database, esposizione, amianto, rischi professionali) SINTESI CONTESTO - Il quadro di riferimento legislativo per la sorveglianza epidemiologica dell esposizione ad amianto è definito dall obbligo di registrazione istituito dal D.Lgs. 277/91, modificato dal D.Lgs. 626/94 e recentemente riordinato dal D.Lgs. 81/08. In ottemperanza a tali norme, l Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) ha istituito un sistema informativo per la registrazione delle esposizioni ad amianto in ambito lavorativo. OBIETTIVI - L obiettivo principale è quello di rappresentare il quadro delle notifiche pervenute all ISPESL, descrivendo la distribuzione per territorio e attività economica delle aziende coinvolte. Si intendono indicare, inoltre, le potenzialità e i limiti del sistema. METODI - In questo studio si evidenziano i criteri utilizzati nella classificazione delle informazioni pervenute e le principali problematiche riscontrate in fase di archiviazione dei dati. Inoltre, vengono effettuate analisi descrittive per attività economica della ditta, tipo di amianto trattato e localizzazione territoriale del cantiere. È stato, infine, analizzato l andamento temporale delle misure di esposizione. RISULTATI - Dall archivio ISPESL delle notifiche risultano 112 ditte, cantieri, lavoratori, esposizioni e misure di esposizione all amianto. La media aritmetica del livello espositivo risulta pari a 0,019 f/cc, e l attività lavorativa più notificata è quella di Addetto alla decoibentazione che presenta un livello di esposizione medio di 0,021 f/cc. BOW PO/base indexing: CIS: Amianto [CIS: Fuse], Sorveglianza medica [CIS: Ram], Sostanze tossiche [CIS: Fyht], Valutazione dell esposizione [CIS: Qrae], Registrazione dell esposizione [CIS: Vowue], Legislazione [CIS: Vyc], Rischi chimici [CIS: Yc] EUOSHA OSH: Amianto [EUOSHA: 32361E], Sorveglianza sanitaria [EUOSHA: 23201C], Limiti di esposizione occupazionale [EUOSHA: 14961F], Legislazione [EUOSHA: 22121C], Registrazione dei rischi [EUOSHA: 19521E] ATECO: Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali [ATECO: 24] 85

2 Prevenzione Oggi gennaio - giugno 2009 INTRODUZIONE Gli effetti sulla salute dell esposizione a fibre aerodisperse di amianto sono noti già a partire dagli anni 70. I minerali classificati come amianto dalla normativa italiana sono: la crocidolite (amianto blu), l amosite (amianto bruno), l antofillite, l actinolite, la tremolite e il crisotilo (amianto bianco). Si tratta di silicati fibrosi molto comuni in natura. Le fibre di tutte le varietà di amianto sono lunghe, sottili e generalmente flessibili quando vengono separate. Le caratteristiche dimensionali delle fibre di amianto sono state riconosciute come parametri fisici importanti per l insorgenza di patologie respiratorie e l interesse si è spostato anche sulle fibre sintetiche, ad esempio del vetro (Synthetic Vitreous Fibers-SVFs), e su altre particelle minerali allungate (Elongated Mineral Particles-EMPs) di analoghe dimensioni [1]. I principali produttori mondiali di amianto sono stati il Canada e il Sudafrica. L Italia, la Grecia e l Unione Sovietica sono stati i maggiori produttori di amianto in Europa. In Italia, dal dopoguerra fino al bando del 1992, sono state prodotte tonnellate di amianto grezzo, con un picco di tonnellate/anno tra il 1976 ed il 1980; i maggiori settori di impiego sono stati l industria del cemento-amianto (eternit), la coibentazione di edifici, navi e treni, e l edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici) [2]. L utilizzo dell amianto è diminuito globalmente, passando da circa 5 milioni di tonnellate cubiche nel 1975 a circa 2 milioni di tonnellate cubiche annue a partire dal 1999 [3]. Nel corso degli anni 80 e 90, in ragione della diffusione della consapevolezza sugli effetti cancerogeni, molti paesi hanno bandito l uso industriale dell amianto [4]. Nonostante il bando adottato in molti paesi, il suo impiego è ancora elevato in alcune regioni del mondo a causa del basso prezzo e della sua resistenza come materiale da costruzione, infatti il mercato dei prodotti di cemento-amianto è ancora molto esteso. Attualmente il 70% di tutto l amianto estratto è utilizzato nell Europa dell est ed in Asia [5]. Sono numerosi già a partire dagli anni gli studi epidemiologici condotti su categorie di lavoratori esposti professionalmente ad amianto. Questi hanno rilevato un aumento di rischio per patologie respiratorie: tumore polmonare, mesotelioma, fibrosi diffusa del polmone, anomalie pleuriche non maligne (pleurite acuta e cronica, ispessimenti pleurici localizzati). Recentemente alcune evidenze suggeriscono un ruolo dell esposizione ad amianto anche nel cancro della laringe [6] e ad altre sedi (faringe, stomaco e colon retto), oltre a disordini immunitari [7]. Infine, sono ormai noti gli effetti avversi sulla salute dall esposizione ad amianto di tipo ambientale [8]. Le patologie professionali asbesto-correlate riconosciute e indennizzate dall Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) comprendono l asbestosi (insieme alla silicosi è la malattia professionale per la quale l INAIL indennizza il numero più elevato di risarcimenti per invalidità), il mesotelioma pleurico, pericardico e peritoneale, ed il carcinoma polmonare [9]. Il D.Lgs. 277/91 [10] ha previsto l istituzione presso l Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) del Registro Nazionale dei Mesoteliomi asbesto-correlati (ReNaM) che ha come obiettivo primario quello di stimare l'incidenza del mesotelioma maligno in Italia, definire le modalità di esposizione, determinare l'impatto e la diffusione della patologia nella popolazione e di identificare sorgenti ancora ignote di contaminazione ambientale da amianto [11]. L'impiego dell'amianto è stato bandito in Italia a partire dal 1992 con Legge 257/92 che ha stabilito i termini e le procedure per la dismissione delle attività inerenti la lavorazione e l estrazione dell'asbesto [12]. Dopo questa data le uniche attività lavorative collegate con l esposizione ad amianto sono quelle di bonifica, decoibentazione e smaltimento. L evoluzione delle normative specifiche sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all esposizione ad amianto durante lo svolgimento della attività lavorativa è iniziata con il D.Lgs. 257/06 [13] che ha aggiornato il D.Lgs. 277/91 (Capo III) ed integrato la sezione relativa al registro di esposizione con quanto previsto dal D.Lgs. 626/94 (art. 70, comma 1) [14], fino alla recente emanazione del D.Lgs. 81/08 (Titolo IX, Capo III) [15] relativamente alle residue attività lavorative che possono comportare il rischio di esposizione ad amianto (manutenzione, rimozione, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, bonifica delle aree interessate). L obiettivo del presente lavoro è quello di fornire un quadro sintetico dei dati pervenuti all ISPESL, ai sensi delle norme di istituzione del registro dei lavoratori esposti all amianto (D.Lgs. 277/91), nell arco temporale antecedente l emanazione dell attuale normativa (D.Lgs. 81/08). 86

3 La sorveglianza e la registrazione dell esposizione professionale all amianto 1. MATERIALI E METODI A seguito della emanazione dei decreti di istituzione dei registri di esposizione ad agenti cancerogeni (D.Lgs. 277/91 e D.Lgs. 626/94), l ISPESL ha realizzato un sistema informativo per la registrazione dei dati sulle esposizioni professionali, Sistema Informativo Registro di Esposizione e Patologie (SIREP). Le notifiche delle esposizioni da parte delle aziende costituiscono i registri di esposizione nei quali i datori di lavoro hanno l obbligo di riportare le sostanze cancerogene utilizzate, i dati di esposizione dei lavoratori ed i livelli di esposizione, utilizzando gli standard raccomandati dall Unione europea [16]. Tali registri sono inviati regolarmente all ISPESL ogni tre anni. Relativamente alle esposizioni professionali ad asbesto, sono state inserite in questo sistema le informazioni pervenute all Istituto nel periodo , secondo le modalità previste dal D.Lgs. 277/91. Il database SIREP è un archivio informatizzato progettato per scopi di controllo e prevenzione delle esposizioni occupazionali [17]. Le principali informazioni registrate nel database sono: ragione sociale, ubicazione territoriale (fino al livello comunale) e attività economica dell azienda; nome, cognome, sesso, data e comune di nascita e mansione dei lavoratori; tipo di amianto e livello di esposizione (intensità, frequenza e durata). I valori indicati come inferiori ai limiti della soglia di rilevazione dello strumento usato per la misurazione del livello di esposizione sono stati presi pari alla metà di tale valore soglia [18]. Per i documenti compilati in modo difforme dai modelli standard proposti dall ISPESL è stata necessaria un attività di valutazione e controllo della completezza e qualità delle informazioni [19]. La gran parte dei documenti riporta informazioni esaustive ed è corredata dalle modalità di effettuazione delle misurazioni di esposizione. La codifica adottata per la classificazione delle attività economiche è l ATECO91 dell Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), allineata alla versione europea NACE Rev.1 [20]. Una delle problematiche frequentemente riscontrata è stata la necessità di dover registrare più cantieri per una stessa ditta; giacché la durata di ciascun cantiere varia in media da 1 a 10 giorni, si è scelto di registrare solo i cantieri con durata superiore. I restanti cantieri di ciascuna ditta sono stati raggruppati in un unica voce (denominata cantieri minori ) assegnando, come valore di esposizione, quello più alto. Analogamente, in presenza di più misure di esposizione effettuate per uno stesso lavoratore nel corso della medesima attività lavorativa, è stato preso il valore più alto, in modo tale da considerare l ipotesi più conservativa per la tutela della salute del lavoratore. Tuttavia non è stato possibile attribuire ad ogni misura il tipo di campionamento effettuato (personale o ambientale), né tantomeno ricavare informazioni sull uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Le notifiche pervenute sono state inserite con regolarità nel sistema informativo fino alla data del 26 settembre 2006, termine di entrata in vigore del D.Lgs. 257/06, il quale abrogava l obbligo della tenuta e dell invio del registro all ISPESL secondo le modalità previste dal D.Lgs. 277/91. Le notifiche pervenute in seguito a questa data sono state inserite nel sistema secondo le nuove modalità previste dal D.Lgs. 626/94 e sono state escluse ai fini della presente analisi. È stata effettuata un analisi descrittiva per sintetizzare i dati espositivi inseriti nel sistema per attività economica della ditta, tipo di amianto trattato e localizzazione territoriale del cantiere. Inoltre, per il periodo , è stata effettuata un analisi di regressione per lo studio del trend temporale del livello espositivo. È stata preliminarmente verificata la log-normalità (base e) dei dati e l intensità della correlazione fra l anno di inizio esposizione e il livello espositivo (coefficiente di correlazione di Pearson=0,39, p<0,0001). L equazione utilizzata è la seguente: ln(y)=α+βx dove: y è il livello di esposizione misurato e x è l anno di inizio esposizione. L ipotesi sull esistenza di un effetto lineare delle medie del livello espositivo (log trasformato) per anno, è stata ulteriormente indagata tramite la verifica dell ipotesi sulle diversità e sugli andamenti delle medie nei gruppi. 87

4 Prevenzione Oggi gennaio - giugno RISULTATI Alla data del 26 settembre 2006 i dati archiviati nel sistema informativo risultano: 112 ditte, cantieri, lavoratori (di cui 7 donne), esposizioni e misure di esposizione. Delle 112 ditte, ad 89 di esse (circa l 80%) risulta attribuito un codice ATECO91 di attività economica. La distribuzione delle misure di esposizione (n), del valore medio del livello di esposizione (AM), della media geometrica di tale livello (GM) e della sua deviazione standard (GSD), con riferimento all attività svolta dal lavoratore, è la seguente: Addetto alla decoibentazione (n=3.566, AM=0,021 f/cc, GM=0,002, GSD=0,184). Operaio rimozione eternit (n=259, AM=0,003 f/cc, GM=0,002, GSD=0,004). Applicatore di coperture impermeabili (n=17, AM=0,004 f/cc, GM=0,001, GSD=0,008). Addetto smaltimento rifiuti (n=14, AM=0,003 f/cc, GM=0,002, GSD=0,004). Autotrasportatore (n=6, AM=0,002 f/cc, GM=0,002). La distribuzione delle misure di esposizione (n), del valore medio del livello di esposizione (AM), della media geometrica di tale livello (GM) e della sua deviazione standard (GSD), con riferimento al tipo di amianto trattato, è la seguente: Crisotilo (CAS n , n=1.861, AM=0,018 f/cc, GM=0,002, GSD=0,206). Crocidolite (CAS n , n=1.247, AM=0,003 f/cc, GM=0,002, GSD=0,005). Amianto (CAS n , n=719, AM=0,053 f/cc, GM=0,007, GSD=0,240). Amosite (CAS n , n=35, AM=0,016 f/cc, GM=0,004, GSD=0,026). La distribuzione delle misure di esposizione, del valore medio del livello di esposizione, della media geometrica di tale livello (GM) e della sua deviazione standard (GSD), con riferimento al tipo di amianto trattato e all attività svolta dal lavoratore, è riportata in Tabella 1. TABELLA 1 - Distribuzione delle misure di esposizione e del livello per attività lavorativa e tipo di amianto Attività Tipo N. misure AM (f/cc) GM GSD Crisotilo ,018 0,002 0,207 Addetto decoibentazione Crocidolite ,003 0,002 0,005 Amianto 439 0,085 0,015 0,305 Amosite 35 0,016 0,004 0,026 Operaio rimozione eternit Amianto 259 0,003 0,002 0,004 Applicatore di coperture impermeabili Amianto 14 0,0004 0,0003 0,0004 Crisotilo 3 0,020 0,020 0,000 Addetto smaltimento rifiuti Amianto 7 0,001 0,001 0,000 Crisotilo 7 0,004 0,002 0,006 Autotrasportatore Crisotilo 6 0,002 0,002 0,000 Totale ,019 0,002 0,177 Nelle Tabelle 2 e 3 sono riprodotte, rispettivamente, la distribuzione per regione e per attività economica (secondo classificazione ATECO91). 88

5 La sorveglianza e la registrazione dell esposizione professionale all amianto TABELLA 2 - Distribuzione dei cantieri, delle misure di esposizione e del livello medio di esposizione per regione Regione N. cantieri N. misure AM (f/cc) GM GSD Piemonte ,005 0,003 0,006 Lombardia ,003 0,002 0,005 Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria ,096 0,016 0,444 Emilia-Romagna ,489 0,024 1,155 Toscana ,381 0,290 0,302 Umbria 2 4 0,032 0,032 0,000 Marche ,005 0,003 0,006 Lazio ,028 0,002 0,138 Abruzzo ,005 0,002 0,018 Molise ,003 0,002 0,004 Campania ,002 0,002 0,003 Puglia ,004 0,003 0,009 Basilicata Calabria Sicilia ,004 0,003 0,004 Sardegna Non Classificata ,005 0,004 0,002 Totale ,019 0,002 0,177 TABELLA 3 - Distribuzione delle ditte, delle misure di esposizione e del livello medio di esposizione per attività economica ATECO91 Attività N. N. AM ditte misure (f/cc) GM GSD Estrazione di altri minerali e prodotti di cava non classificati altrove Fabbricazione di parti ed accessori per autoveicoli e per loro motori Cantieri di riparazioni navali ,032 0,014 0,043 Fabbricazione e applicazione di elementi sagomati in materiale vario per l isolamento e la coibentazione ,182 0,030 0,541 termoacustica in ambiente industriale Recupero e preparazione per il riciclaggio di materiale plastico per la produzione di materie prime plastiche, resine sintetiche Recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse 1 1 0,050 0,050 0,000 Continua 89

6 Prevenzione Oggi gennaio - giugno 2009 Segue Tabella 3 ATECO91 Attività N. N. AM ditte misure (f/cc) GM GSD Preparazione del cantiere edile Demolizione di edifici e sistemazione del terreno Costruzione completa o parziale di edifici; genio civile Lavori generali di costruzione di edifici e lavori di ingegneria civile Posa in opera di coperture e costruzione di ossature di tetti di edifici ,010 0,007 0, Costruzione di autostrade, strade, campi di aviazione e impianti sportivi Attività non specializzate di lavori edili Altri lavori di completamento di edifici Trasporti ferroviari Trasporto di merci su strada 1 9 0,050 0,050 0, Collaudi e analisi tecniche Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi ,004 0,002 0, Smaltimento e depurazione delle acque di scarico ed attività affini ,443 0,023 1, Misure igienico-sanitarie ed attività affini ,002 0,002 0, Altri servizi non classificati altrove Non Classificata ,040 0,011 0,059 Totale ,019 0,002 0,177 La maggior parte delle esposizioni si riscontra nei cantieri situati nelle regioni Abruzzo (44%), Lombardia (33%) e Puglia (5%). Relativamente all attività economica risulta essere al primo posto per i lavoratori esposti la Fabbricazione e applicazione di elementi sagomati in materiale vario per l'isolamento e la coibentazione termoacustica in ambiente industriale (ATECO91: , 392 lavoratori), seguita da Lavori generali di costruzione di edifici e lavori di ingegneria civile (ATECO91: , 101 lavoratori) e da Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi (ATECO91: , 92 lavoratori). Questi tre settori economici contribuiscono insieme ad oltre il 40% del totale dei lavoratori esposti (1.447). Per il 43% dei lavoratori non è stato possibile risalire al settore di attività economica di appartenenza. Per quanto riguarda la ripartizione delle ditte e del numero dei lavoratori esposti per provincia, nell analisi dei dati assoluti, Milano risulta essere in testa (391 cantieri e 25% di lavoratori esposti) seguita da L Aquila (265 cantieri, 10% di esposti), Chieti (241 cantieri, 10% di esposti) e Pescara (198 cantieri, 9% di esposti). L analisi di regressione ha evidenziato, per il periodo (n=3.742), un trend temporale per il livello di esposizione (Figura 1) lievemente crescente (α=-736,5, β=0,3649; p<0.0001, R 2 =0,15). Il test statistico sulle medie ha, inoltre, validato l ipotesi dell esistenza di un effetto lineare tra le medie per anno dei log livelli di esposizione (F=650,26, p<0,0001). 90

7 La sorveglianza e la registrazione dell esposizione professionale all amianto FIGURA 1 - Andamento temporale del livello di esposizione (log trasformato) ad amianto nel periodo Livello Anno inizio esposizione Prima dell attuazione del D.M. 155/07 [21] e della riorganizzazione delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nel Testo Unico (D.Lgs. 81/08), la mancata emanazione delle norme attuative di quanto previsto dal D.Lgs. 277/91 in tema di registrazione dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni e/o mutageni, ha determinato una serie di problematiche che hanno complicato e rallentato lo sviluppo di un registro di esposizione completo ed informativo. L incertezza sulle attuazioni di legge ha determinato in molti casi la mancanza degli adempimenti in materia di registrazione delle informazioni sulle esposizioni; inoltre, in assenza di standard di riferimento, i documenti quando compilati e trasmessi risultano essere notevolmente difformi. Il D.Lgs. 81/08, recentemente emanato in attuazione dell art. 1 della Legge 123/07 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, regola la procedura relativa al funzionamento della tenuta dei registri di esposizione e delle cartelle sanitarie e di rischio (art. 243, ed in particolare art. 260 per l esposizione ad amianto). L urgenza di regolamentare i sistemi di registrazione risponde alla necessità di ottenere uno strumento utile ad integrare le informazioni dei sistemi di sorveglianza epidemiologica con il monitoraggio dei fattori di rischio occupazionale [22]. Le maggiori difficoltà nella definizione di esposizione professionale risiedono nella mancanza di informazioni e nell insufficiente standardizzazione delle metodologie di misura applicate [23]. L istituzione di database contenenti informazioni riguardanti la registrazione delle esposizioni occupazionali, riduce in gran parte queste problematiche. Dall analisi dei risultati presentati i lavoratori esposti a valori più elevati di fibre di amianto risultano essere i decoibentatori occupati nella rimozione di amianto in varie forme (indicato con il termine generico amianto ). L attività delle ditte con maggiori misure di esposizione segnalate è quella del settore di Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi. La classificazione di riferimento delle attività economiche, ATECO91, non appare 91

8 Prevenzione Oggi gennaio - giugno 2009 propriamente adeguata alla descrizione delle attività più legate all uso dell amianto in seguito all emanazione del bando (attività legate principalmente alla decoibentazione di materiale isolante e di rimozione eternit). La notevole variabilità del territorio (Tabella 2) nella distribuzione dei livelli di esposizione induce a ritenere possibile delle difformità procedurali e metodologiche nella modalità di compilazione dei registri. In particolare, è possibile che i territori più rappresentati, lo siano per una più spiccata sensibilità alle norme di registrazione più che in ragione di una maggiore reale presenza del rischio. Inoltre, è stato possibile risalire al settore economico solo per il 57% delle aziende, circostanza che deve essere considerata nella lettura dei risultati. Il numero degli esposti, calcolato sulla base del registro di esposizione, rappresenta una sottostima sistematica del numero di lavoratori esposti se confrontata con altre stime disponibili (ad es. CAREX) [24], parzialmente attribuibile alla natura amministrativa intrinseca del database dell ISPESL rispetto ad altri tipi di valutazioni (ad es. epidemiologiche) [25]. Inoltre nei registri sono spesso utilizzate classificazioni diverse, e la mansione di un lavoratore non è sempre assegnabile ad un codice univoco. Anche l ipotesi di assumere come misura del livello di esposizione il valore derivante dal worst-case exposure level (nel nostro caso il più alto) può essere discutibile, dal momento che questo valore non è rappresentativo della reale concentrazione di esposizione [26, 27]; infine è necessario ricordare che un lavoratore può essere esposto ad uno o più agenti nello stesso periodo e per la stessa mansione. Un limite ulteriore è rappresentato dall impossibilità di attribuire a ciascuna misura il tipo di campionamento effettuato (personale o ambientale), è necessario, inoltre, tenere presente che nessuna informazione è stata fornita, nel corso della valutazione del livello di esposizione, sull utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Infine, è ben nota la scarsa propensione delle piccole ditte (rispetto a quelle più grandi) all attuazione di misure di prevenzione e protezione della salute dei lavoratori, con il conseguente risultato di una minore presenza nel registro dei lavoratori impiegati nelle ditte con queste caratteristiche [28]. In ogni caso, la conservazione della registrazione dei livelli individuali di esposizione ad amianto è utile non solo per scopi epidemiologici e statistici ma soprattutto poiché consente al datore di lavoro di verificare periodicamente l efficacia e l efficienza delle misure di prevenzione adottate. Le informazioni raccolte e registrate possono, quindi, essere utilizzate anche per riesaminare i rischi e valutare le procedure di controllo adottate. In Italia, il ritardo nella definizione delle regole standard per la tenuta e la trasmissione dei dati ha indotto alcune ditte a disattendere la legge malgrado la rilevanza della questione amianto nella storia industriale del nostro paese. Inoltre il bando del 1992 ha vietato tutte le attività che comportano l uso diretto di amianto, tuttavia la presenza del materiale permane ancora in alcuni luoghi di lavoro (soprattutto laddove è stato utilizzato per la coibentazione e successivamente non rimosso) e nell ambiente (manufatti, rifiuti, edilizia residenziale). La recente normativa sulla protezione dai rischi connessi all esposizione ad amianto (D.Lgs. 81/08, art. 260) tiene conto dell avvenuta cessazione dell uso di amianto e quindi di una riduzione delle esposizioni in ambito lavorativo e prevede, rispetto alla precedente, che i lavoratori siano iscritti nel registro degli esposti qualora l esposizione superi il valore di 0,01 fibre per cc (1/10 del valore limite di esposizione) e in caso di eventi imprevedibili che comportino un esposizione anomala. 3. CONCLUSIONI Successivamente al bando del 1992, in Italia sono ancora presenti alcune attività lavorative collegate con l esposizione ad amianto in termini di bonifica, decoibentazione e smaltimento, le quali rendono attuale e necessario il sistema di monitoraggio dei lavoratori esposti, attraverso l apposito registro istituito presso l ISPESL. Il maggior numero di misure di esposizione deriva dal settore economico della Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi, mentre i lavoratori esposti a valori più elevati di fibre di amianto risultano essere i decoibentatori occupati nella rimozione di amianto in varie forme. Il percorso normativo sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all esposizione ad amianto, durante il periodo lavorativo, ha portato all emanazione del recente D.Lgs. 81/08 che specificatamente tutela le residue attività lavorative in cui questo rischio è ancora presente. 92

9 La sorveglianza e la registrazione dell esposizione professionale all amianto A fronte di una definizione di esposizione professionale spesso inadeguata, la registrazione dei lavoratori esposti a cancerogeni presso l ISPESL rappresenta dunque un sistema che favorisce l identificazione, la valutazione e l eliminazione dell esposizione, con la conseguente riduzione del rischio di tumore occupazionale tra i lavoratori notificati. Inoltre, stimola misure preventive nei luoghi di lavoro contribuendo ad accrescere l efficacia delle attività di ispezione, autorizzando consulenze mirate e migliori controlli sui luoghi di lavoro in cui si sono verificate esposizioni significative. Tale sistema di registrazione, in molti casi, ha ridotto l esposizione a cancerogeni ed è utile soprattutto in qualità di strumento di stimolo alla consapevolezza dei rischi a cui sono sottoposti i lavoratori esposti. In questo contesto, l attività di registrazione dei livelli di esposizione ad amianto presso l ISPESL costituisce un patrimonio informativo rilevante per la sanità pubblica. RINGRAZIAMENTI Si ringrazia Franca Romani e tutto il personale addetto al data-entry per il supporto fornito nella catalogazione e archiviazione dei dati. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1. Stanton MF, Layard M, Tegeris A, Miller E, May M, Morgan E, Smith A. Relation of particle dimension to carcinogenicity in amphibole asbestoses and other fibrous minerals. J Natl Cancer Inst 1981;67: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellin E, De Zotti R, et al. Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi: Secondo Report. Roma: Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL); Taylor LE, Brown TJ, Benham AJ, Lusty PAJ, Minchin DJ. World Mineral Production Keyworth, Nottingham: British Geological Survey; International Ban Asbestos Secretariat (IBAS). National Asbestos Bans. London: IBAS; [consultato ottobre 2008]. URL: 5. Tossavainen A. World asbestos epidemic. Proceedings of the First International Occupational Hygiene Association (IOHA) International Scientific Conference (ISC) in Africa and IOHA 6th ISC. [online]. Pilanesberg, South Africa; Paper J1. [consultato novembre 2006] URL: 6. Institute of Medicine of the National Academies (IOM). Committee on Asbestos: Selected Health Effects. Washington, DC: The National Academies Press; Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR). Report on the expert panel on health effects of asbestos and synthetic vitreous fibers: The influence of fiber length. [online]. Atlanta (GA): Eastern Research Group, Inc.; [consultato gennaio 2007] URL: 8. Maule MM, Magnani C, Dalmasso P, Mirabelli D, Merletti F, Biggeri A. Modeling mesothelioma risk associated with environmental asbestos exposure. Environ Health Perspect 2007;115: Istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL). Banca dati statistica [online]. Roma: INAIL; [consultato settembre 2008] URL: Italia. Decreto Legislativo 15 agosto 1991, n Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 82/605/CEE, 83/477/CEE, 86/188/CEE e 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell art. 7 della Legge 30 luglio 1990, n Gazzetta Ufficiale n. 200, Suppl. Ordinario n. 53, 27 agosto Nesti M, Adamoli S, Ammirabile F, et al. Linee guida per la rilevazione e la definizione dei casi di mesotelioma maligno e la trasmissione delle informazioni all ISPESL da parte dei Centri Operativi Regionali. Seconda Edizione. Roma: Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL);

10 Prevenzione Oggi gennaio - giugno Italia. Legge 27 marzo 1992 n Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto. Gazzetta Ufficiale n. 87, 13 aprile Italia. Decreto Legislativo 25 luglio 2006, n Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall esposizione all amianto durante il lavoro. Gazzetta Ufficiale n. 211, 11 settembre Italia. Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Gazzetta Ufficiale n. 265, Suppl. Ordinario n. 141,12 novembre Italia. Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Attuazione dell articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Gazzetta Ufficiale n. 101, Suppl. Ordinario n. 108, 30 aprile European Committee for Standardization (CEN). Workplace atmospheres. Guidance for the assessment of exposure by inhalation to chemical agents for comparison with limit values and measurement strategy (EN 689:1995). Brussels: European Committee on Standardization; Scarselli A, Montaruli C, Marinaccio A. The Italian Information System on Occupational Exposure to Carcinogens (SIREP): structure, contents and future perspectives. Ann Occup Hyg 2007;51: Hornung R, Reed LD. Estimation of average concentration in the presence of nondetectable values. App Occup Environ Hyg 1990;5: Scarselli R, Nesti M, Perticaroli S, Marconi M, Benvenuti F, Azzaretto E, Camillucci L. Schema progettuale di sistema Informativo per la registrazione dei dati inerenti i livelli di esposizione e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a piombo, amianto e rumore. Fogli d informazione ISPESL. Roma: ISPESL; 1994;7(Suppl.): Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). ATECO 91. Classificazione delle attività economiche. Metodi e norme, serie C, n. 11. Roma: ISTAT; Italia. Decreto Ministro della Salute n. 155 del 12 luglio Regolamento attuativo dell articolo 70, comma 9, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n Registri e cartelle sanitarie dei lavoratori esposti durante il lavoro ad agenti cancerogeni. Gazzetta Ufficiale n. 217, 18 settembre Ruttenber AJ, McCrea JS, Wade TD, Schonbeck MF, LaMontagne AD, Van Dyke MV, Martyny JW. Integrating workplace exposure databases for occupational medicine services and epidemiologic studies at a former nuclear weapons facility. Appl Occup Environ Hyg 2001;16: Tielemans E, Marquart H, De Cock J, Groenewold M, Van Hemmen J. A proposal for evaluation of exposure data. Ann Occup Hyg 2002;46: Mirabelli D, Kauppinen T. Occupational Exposure to Carcinogens in Italy: An Update of CAREX Database. Int J Occup Environ Health 2005;11: Teschke K, Olshan AF, Daniels JL, et al. Occupational exposure assessment in case-control studies: opportunities for improvement. Occup Environ Med 2002;59: Heikkila P, Kauppinen T. Occupational exposure to carcinogens in Finland. Am J Ind Med 1992;21: Kromhout H. Design of measurement strategies for workplace exposures. Occup Environ Med 2002;59: Aragòn-Correa JA, Hurtado-Torres N, Sharma S, Garcia-Morales VJ. Environmental strategy and performance in small firms: A resource-based perspective. J Environ Manage 2008;86:

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