Aiuti fiscali, finanziamento in conto terzi ed interventi integrati in Italia

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1 Aiuti fiscali, finanziamento in conto terzi ed interventi integrati in Italia Anna Maria Pozzo FEDERCASA

2 Contenuti della comunicazione Action Plan UE 2011: obblighi del settore pubblico Situazione del patrimonio edilizio in Italia Finanziamenti per il settore pubblico Finanziamenti per il settore privato proposte Ingegneria finanziaria ESCO e PPP Interventi integrati Esempi

3 UE: Action Plan 2011 Ruolo trainante del settore pubblico Appalti pubblici Potenziale del settore costruzioni non sfruttato Contratti di «prestazione energetica» Ruolo delle ESCO Modelli di finanziamento con fondi EU e nazionali Fondi di garanzia Ruolo del Patto dei sindaci Smart cities e smart communities 2011

4 UE: Action Plan 2011 Ruolo dei fornitori di energia Schemi di generazione combinata (heat and power) Teleriscaldamento? (contraddizioni) Obblighi nazionali di risparmio per le industrie energetiche Valore ai certificati bianchi Risparmio per i consumatori Misure per aumentare le prestazioni energetiche degli edifici Supporti finanziari nazionali ed europei Superamento degli ostacoli legali Split incentives (incentivi suddivisi) per il settore locativo Previsioni normative europee Informazione dei consumatori Formazione Monitoraggio dei Piani di azione nazionali

5 Ruolo leader del settore pubblico Potenziale di risparmio del settore civile 12% dello stock edilizio non residenziale 10% dello stock residenziale Spesa pubblica = 17% del GDP Obiettivo vincolante: 3% l anno degli edifici pubblici recuperati Prestazioni del 10% più elevate che la media nazionale (anche in caso di vendita o affitto) Green procurement Necessità di risorse pubbliche Uso del FESR Contributo di risorse private Schemi Esco specifici e Fondi di investimento

6 Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica in Italia In Italia il settore dell edilizia residenziale pubblica gestisce circa 1 milione di alloggi, dei quali in mano agli ex IACP Se consideriamo sicuramente privi di adeguato isolamento gli alloggi costruiti dal dopoguerra al 1981, risultano circa 450 mila alloggi con necessità di intervento urgente Gli utenti di questi alloggi pagano mediamente 100 euro/mese di affitto e due/tre volte tanto per riscaldamento ed energia elettrica Canoni così bassi non consentono nemmeno una corretta manutenzione ordinaria degli alloggi Il patrimonio pubblico è frammentato in oltre Condomini misti pubblico/privato, ed ha quindi un potenziale di investimento per ulteriori 500 mila alloggi privati Il settore dell Alloggio pubblico nel suo insieme paga allo Stato circa 220 milioni l anno senza ricevere nulla in cambio, nemmeno le agevolazioni fiscali concesse ai privati

7 La situazione dell edilizia residenziale pubblica in Italia Il patrimonio residenziale: tipo di impianti di riscaldamento al censimento 2001: alloggi di ERP con impianto centrale, caldaiette Abitazioni per tipo di impianti, % sul totale 0,60 0,50 Impianto fisso centralizzato ad uso di più abitazioni 0,40 0,30 0,20 0,10 Impianto fisso autonomo ad uso esclusivo dell'abitazione Apparecchi singoli fissi che riscaldano tutta o la maggior parte dell'abitazione Apparecchi singoli fissi che riscaldano solo alcune parti dell'abitazione 0,00 Italia Stato, Regione, Provincia, Comune Aziende casa

8 Gli ostacoli alla manutenzione del patrimonio di ERP Insufficienza dei canoni: Canone medio mensile 100 euro Tolte le spese di gestione e le tasse rimangono per la manutenzione: 220 euro l anno Impossibilità di ammortamento dell investimento Impossibile aumentare gli affitti a seguito di un intervento; Esclusione dagli incentivi fiscali; Riduzione dei finanziamenti pubblici statali e regionali Frammentazione del patrimonio a seguito delle vendite

9 Italia: Obblighi per le costruzioni I Decreti di recepimento della prima Direttiva EPBD prevedono un obbligo di prestazioni del 10% superiori allo standard per il settore pubblico Il Decreto sulle energie rinnovabili prevede che: entro il 2017 nelle nuove costruzioni e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica debbano garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l acqua calda sanitaria e della somma dei consumi previsti per acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento; I progetti di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni rilevanti su edifici esistenti che assicurino una copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento in misura superiore di almeno il 30 per cento rispetto ai valori minimi obbligatori beneficiano di un bonus volumetrico del 5%

10 Italia: Strumenti finanziari pubblici (fondi FESR) Fondi FESR per l Italial Attualmente impegnati: 30 Milioni di euro Regione Piemonte a favore degli alloggi ATC

11 Italia : Strumenti finanziari per il settore pubblico e privato (fondi nazionali) Fondo Kyoto Il Fondo rotativo Kyoto è uno strumento che prevede l erogazione di circa 200 milioni di euro l anno, per 3 anni (per un totale di 575 mln di euro): a favore di cittadini, condomini, imprese, persone giuridiche private e soggetti pubblici, per interventi nelle misure microcogenerazione diffusa (impianti di generazione combinata di energia elettrica e/o termica e/o meccanica fino a 50 kwe), rinnovabili, motori elettrici, usi finali (risparmio energetico e incremento dell'efficienza), protossido di azoto, ricerca e gestione forestale sostenibile. I finanziamenti a tasso agevolato (0,50% annuo) hanno una durata di 6 anni max. Il Fondo, con provvista statale, è istituito presso CDP e, con apposita convenzione con il Ministero dell Ambiente, ne sono definite le modalità di gestione. Il Ministero dell Ambiente prevede che il Fondo possa essere operativo entro la prima metà del 2011.

12 Strumenti finanziari per il settore pubblico e privato (nazionali) Evoluzione degli incentivi finanziari all efficienza energetica nel nuovo quadro normativo italiano Legge Finanziaria : Incentivazioni in materia di efficienza energetica degli edifici (55%) Decreto Ministeriale 21 dicembre 2007: certificati bianchi - Riordino e potenziamento dello strumento di promozione dell efficienza basato su obblighi in capo a distributori di elettricità e gas D.lgs. Di recepimento della Direttiva 2009/28/CE RES: integrazione rinnovabili/efficienza - contributi per termico ed efficienza energetica da definire

13 Italia: Incentivi all efficienza Titoli di efficienza energetica (certificati bianchi) Il meccanismo dei titoli di efficienza energetica o certificati bianchi è stato introdotto in Italia fra il 2001 e il Consiste nella possibilità offerta alle aziende energetiche di acquistare dei crediti per gli interventi di efficienza effettuati da privati attraverso una borsa gestita dall Autorità per l Energia. Il credito relativo a ciascun intervento vale per 5 anni. La richiesta avviene attraverso la compilazione di schede standard o di giustificazione dei risparmi a progetto I soggetti abilitati a presentare la richiesta sono le Società Energetiche (ESCO) accreditate, non i singoli operatori

14 Italia: Incentivi all efficienza Titoli di efficienza energetica (certificati bianchi) Nel 2008 sono stati scambiati certificiati bianchi per un importo pari a 65,5 milioni di euro Gli interventi più frequenti riguardano I risparmi elettrici (illuminazione)

15 Italia: Incentivi all efficienza Deduzione fiscale del 55% I privati proprietari che realizzano interventi di risparmio energetico o installano degli impinati di energia rinnovabile sulle proprie abitazioni possono dedurre il 55% dell investimento (con un plafond fisso) dalle proprie imposte sul reddito (prima in 3, ora in 10 anni); L agevolazione termina il 31/12/2011 Il settore dell alloggio sociale in affitto non può accedervi

16 Effetti : Italia: Incentivi all efficienza Detrazione 55% Investimento: 11,720 Miliardi Spesa per lo stato: 6,646 Miliardi Entrate per lo stato da gettito imposte: 3,310 Miliardi Risparmio consumi: 3,310 Miliardi

17 Italia: incentivi alle rinnovabili Fotovoltaico Il "Conto Energia" (feed-in tariff) concede un incentivo per 20 anni per privati, imprese ed enti pubblici che installano un impianto solare fotovoltaico connesso alla rete elettrica. L'incentivo è proporzionale all'energia elettrica prodotta e consente di ammortizzare rapidamente il costo dell intervento. Il meccanismo scade il 31 maggio 2011 e sarà sostituito dal un nuovo sistema previsto nel Decreto rinnovabili

18 Italia: Incentivi Prospettive 55% scade il 31 dic. 2011: e poi? Recepimento della Direttiva 2009/28/CE Contributi e incentivi (da definire nei decreti attuativi): per la produzione di energia termica (solare termico, geotermia ecc.) per interventi di efficienza energetica Per fotovoltaico (in misura minore che per il passato) Potenziamento e semplificazione del sistema dei certificati bianchi Riferimento alla vita dell intervento, possibilità di riscossione anticipata Direttiva Ecodesign misure di accompagnamento Integrazione di promozione di efficienza energetica e utilizzo delle fonti rinnovabili

19 Strumenti finanziari : Finanziamento tramite terzi (ESCO) Il risparmio conseguibile è la principale risorsa finanziaria per gli interventi di miglioramento del comportamento energetico degli edifici e e degli impianti A partire da questo slogan si sono sviluppati dei modelli finanziari iari che, attraverso l associazione l di interventi di riqualificazione energetica di vario tipo alla gestione del calore, consentono di ripagare l investimento o parte di esso attraverso il risparmio conseguito Questi modelli finanziari sono genericamente denominati come Finanziamento Tramite Terzi (FTT o TPF Third Part Finacing nell'acronimo inglese). Essi si basano normalmente su un contratto di performance energetica (Energy performance contract - EPC) Il Servizio Energia Plus, come definito in Italia dal DLgs. n. 115/2008, rientra tra le tipologie definite a livello europeo come "Energy Performance Contract.

20 Caratteristiche del FTT Il finanziamento tramite terzi prevede la partecipazione di un soggetto terzo che fornisce le disponibilità finanziarie necessarie alla realizzazione dell'intervento desiderato, alla ESCO o all'utente, purché esso sia caratterizzato da un rischio molto contenuto e da un flusso di cassa sostanzialmente stabile originato dai risparmi energetici conseguiti. Ciò permette infatti a tale soggetto di ripagarsi dei costi di installazione e gestione dell'impianto sostenuti in un tempo ragionevole. L'ipotesi di base è che i flussi di cassa originati dai risparmi energetici conseguiti siano capaci di ripagare l'investimento, le spese di gestione e manutenzione degli impianti e l'eventuale acquisto di combustibili e vettori energetici in un tempo ragionevole. Condizione necessaria per l'applicazione del FTT è comunque che si possano individuare dei criteri di valutazione dei risparmi oggettivi e condivisi fra ESCO ed utente. Si tratta dunque di uno schema che associa al contratto di servizio un vero e proprio energy performance contracting, cioè un obbligo di risultato

21 FTT nell alloggio sociale: schema di funzionamento

22 Finanziamento tramite terzi (ESCO) Il contesto italiano: ostacoli Nodo legale: Necessità della maggioranza condominiale per decidere, ruolo degli inquilini Difficoltà di ritorno dagli investimenti con il sistema degli affitti (rigidità del sistema, in particolare nell alloggio sociale), aumento degli affitti o contratto calore, Mancanza di informazioni su Esco e EPC e di modelli consolidati (tipo di appalto, tipo di contratto) Nodo finanziario: Mancanza di finanziamenti pubblici, che consentano di ridurre il tempo di ammortamento sotto i 15 anni; necessità di fondi a basso costo (ecoprestito?) Nodo fiscale: Servono agevolazioni fiscali estese alle ESCO ed ai contratti di prestazione energetica Iva ridotta?

23 Finanziamento tramite terzi (ESCO) Il contesto italiano: ostacoli Nodo delle garanzie: Alto tasso di morosità degli inquilini (serve un fondo di garanzia o la garanzia del proprietario), Garanzia del risultato (risparmi teorici risparmi reali) Nodo tecnico Scarto fra fabbisogno teorico ex-ante e consumi reali Necessità di un progetto e di un piano di rientro rigoroso (come tenere in considerazione la variabile comportamenti degli utenti?) e contraddizioni Spinta al teleriscaldamento : come si concilia in caso di edifici classe A o passivi? -> rischio di impossibilità di recupero dell investimento Contabilizzazione inutile in edifici passivi -> necessità di trovare formule incentivanti del risparmio dell utente

24 Piste da esplorare Fondi immobiliari fondi Jessica (esempio Estonia) Fondi di rotazione e di garanzia Intervento integrato sul territorio Compensazione dei risparmi su diverse tipologie Integrazione risparmio/rinnovabili Mix finanziario Razionalizzazione degli incentivi esistenti 36% unificato al 55% e con prospettiva decennale Altri incentivi fiscali IVA ridotta

25 Esempi Di seguito presentiamo alcuni esempi di finanziamento tramite terzi sviluppati con diversi modelli contrattuali Biella Torino

26 Biella: VILLAGGIO LAMARMORA 158 alloggi

27 Biella: DATI ENERGETICI A LOMBARDIA 18 B ROSMINI 17 A + B C A + B + C SUP. mq 1.607, , , , ,00 VOL. mc 4.340, , , , ,91 ENERGIA CONVENZIONALE PER AVERE 20 C (KWH/ANNO) ENERGIA CONVENZIONALE PER AVERE 20 C (KWH/ANNO) DOPO INTERVENTO FABBISOGNO TERMICO PRIMA INTERVENTO kwh/mq anno FABBISOGNO TERMICO DOPO INTERVENTO kwh/mq anno , , , , , , , , , ,00 164,53 198,31 182,37 184,24 183,72 85,51 103,07 94,79 95,76 95,48

28 LE ASPETTATIVE DEGLI INQUILINI ANNI OGGI TOT A 20 C Spesa complessiva Iva 10% quota variabile certificati bianchi manutenzione rata fissa RATA CON INTERVENTI RATA SENZA INTERVENTI TOTALE SENZA INT VANTAGGIO 0% -28% -25% -23% -21% -19% -19% -17% -15% -13% -12% -10% -8% 0% 0% 0% RISPARMIO CONSUMO 20 C RATA CON INTERVENTI RATA SENZA INTERVENTI OGGI

29 CONFRONTO A 20 C CON AUMENTO QUOTA ATC La riduzione della quota fissa per gli utenti è dunque da ad costituisce un vantaggio notevole per gli inquilini, che si traduce nei seguenti dati di prospettiva: ANNI OGGI TOT A 20 C Spesa complessiva Iva 10% quota variabile certificati bianchi manutenzione rata fissa RATA CON INTERVENTI RATA SENZA INTERVENTI TOTALE SENZA INT VANTAGGIO 0% -8% -7% -5% -3% -2% -2% -1% 1% 2% 3% 5% 6% 0% 0% 0% RISPARMIO CONSUMO 20 C RATA CON INTERVENTI RATA SENZA INTERVENTI OGGI

30 LE QUOTE DEGLI INVESTIMENTI

31 BIELLA RETROFITTING ONE Centrali termiche isolamenti finestre contabilizzazione calore

32 Esempi di riqualificazione impiantistica Torino Riqualificazione impianto termico in 651 alloggi Zona climatica: E Numero di edifici: 16 Anno di costruzione: 1960 Anno di riqualificazione: in corso Numero di alloggi: 651

33 Esempi di riqualificazione impiantistica Torino Riqualificazione impianto termico in 651 alloggi Smantellamento caldaiette autonome Realizzazione di una centrale di produzione del calore in cogenerazione Fotovoltaico Realizzazione delle rete di teleriscaldamento di quartiere e delle sottocentrali di scambio termico presso gli edifici da servire Installazione di sistemi di contabilizzazione del calore e dell acs Solare termico per acs (60% della produzione) collegato al serbatoio d accumulo cadaietta vecchia rete scarico delle caldaiette

34 Esempi di riqualificazione impiantistica Torino Riqualificazione impianto termico in 651 alloggi Finanziamento: Realizzazione mediante Project Financing La valutazione economico-finanziaria ha stimato un costo complessivo di realizzazione pari ad ,00. In particolare, l onere per ATC dovrà assestarsi fino ad un ammontare massimo di ,00, mentre il proponente dovrà farsi carico della parte restante del costo di realizzazione stimato in almeno ,00 L intervento sarà attuato mediante contratto di concessione di cui all art. 143 del D.lgs 163/06 e s.m.i.. La concessione potrà avere una durata massima di 30 anni.

35 Esempi di riqualificazione impiantistica Torino Riqualificazione impianto termico in 651 alloggi Prima dell intervento: Stima della potenza installata: kw Stima del rendimento medio stagionale: 54,76% Dopo l intervento: Gruppo di cogenerazione:1200 Kw elettrici Kw termici 3 generatori di calore: 6000 Kw complessivi Stima del rendimento medio stagionale: 80% Fotovoltaico: 80 Kw

36 Esempi di riqualificazione impiantistica Torino Riqualificazione impianto termico in 651 alloggi Risultati attesi: Miglioramento rendimento medio stagionale del 25% Riduzione fabbisogno energia primaria per riscaldamento del 35% Riduzione emissioni CO2 (stima pari a 470 t.co2/anno) Sicurezza grazie allo smantellamento delle caldaiette Fonti di energia rinnovabili (solare termico e fotovoltaico) Mantenimento delle facciate libere da canne fumarie

37 Le dimensioni della sostenibilità L efficienza energetica é una esigenza e una opportunità che va anche oltre la indispensabile riqualificazione energetica dei singoli edifici, ma diventa aspetto indispensabile della riqualificazione urbana, dando luogo a tre livelli di intervento : alloggio edificio frazione urbana o quartiere E a scala di quartiere che si coniugano i tre aspetti della sostenibilità: Sociale Economica Finanziaria

38 Sostenibilità dell intervento a scala di quartiere La scala urbana moltiplica gli aspetti di opportunità organizzativa e convenienza economica degli interventi di efficienza energetica. Ciò deriva: dal particolare livello di responsabilità, progettualità, impegni di istituzioni e di vari soggetti Dall integrazione di risorse pubbliche e private dalla possibilità di inserire elementi, relativi anche all esterno degli edifici : Che introducano nel bilancio dell intervento voci in attivo (cogenerazione, fotovoltaico) Che ottimizzino l uso degli impianti di generazione di energia termica o elettrica (continuità di uso, orari differenziati ecc.) ma che permettano anche agli abitanti di adottare stili di vita realmente sostenibili (piste ciclabili, raccolta differenziata).

39 Il quartiere energeticamente sostenibile Si tratta quindi di aggiornare, in base all esigenza della sostenibilità, il concetto stesso di quartiere e di modo di abitarlo. In particolare, quando si interviene, come spesso avviene, in un quartiere degradato, la riqualificazione non può limitarsi al ritorno alla condizione precedente alla fase del degrado, ma deve puntare ad un quartiere in cui gli aspetti energetico ambientali siano tenuti presenti a tutti i livelli, dalla intera città, al quartiere, alla strada, all edificio, al singolo alloggio e al comportamento di ciascun abitante. L opzione della demolizione/ricostruzione consente di risolvere anche le situazioni più difficili se affrontata a livello di quartiere La messa in conto di tutti questi aspetti ha precise conseguenze non solo sul progetto, ma anche sul modo di realizzarlo, entrando in rapporto di consultazione e partecipazione attiva con i suoi abitanti.

40 Le nuove politiche della città e della casa L approccio locale che è proprio della questione casa e della gestione del territorio ha portato a diversificare le esperienze. In Italia stanno nascendo nuovi modelli di intervento, che mescolano intervento pubblico e privato e soluzioni finanziarie innovative (fondi di investimento) Il Piano Casa consente di effettuare ampliamenti e aumenti di volumetrie che possono contribuire a portare in pareggio il bilancio degli interventi +20% per ampliamenti di edifici monofamiliari +30%-40% per demolizione/ricostruzione Si potrebbe realizzare il mix sociale insieme alla riqualificazione energetica

41 Le nuove politiche della città e della casa Le sfide di domani: Come muoversi in un ottica di sostenibilità fra un piano che spinge alla demolizione, all incremento delle cubature (il piano per il rilancio dell edilizia) costruite, ed un altro (il Piano Casa) che ipotizza nuovi insediamenti ai margini della città? Come attivare le opportunità di riconversione dei quartieri degradati e monofunzionali evitando i rischi di un nuovo periodo di espansione? Come sfruttare al meglio l occasione di riconversione industriale offerta dall approccio della sostenibilità?

42 Esempi: Surefit - Firenze

43 Erap Ancona,Senigallia il progetto

44 Riqualificazione di Villa Aosta la partecipazione dei residenti La partecipazione dei residenti è stata fondamentale, anche in virtù del fatto che parte delle risorse economiche vengono da loro messe a disposizione. I primi incontri si sono svolti in un clima di notevole tensione in quanto i residenti, in particolare i proprietari imputavano all ERAP lo stato di degrado in cui versava il quartiere.

45 Eccetera eccetera eccetera. Grazie per l attenzione! l a.pozzo@federcasa.it

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