Prevenzione d infezioni trasmissibili: esperienze sul campo

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1 Genova, 4 aprile 2017 Sessione I Il medico competente e il rischio verso terzi Prevenzione d infezioni trasmissibili: esperienze sul campo Mauro Piccinini Dipartimento Scienze della Salute Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro UO Medicina del Lavoro IRCCS AOU San Martino IST Università degli Studi di Genova

2 Il trattamento per il controllo delle infezioni negli operatori sanitari è dettato dalle Linee Guida del Centers for Disease Control di Atlanta CDC del 1998 ( Guideline for infection control in health care personnel ).

3 Il testo della CDC è stato poi tradotto e adattato al sistema italiano con le Linee Guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori della sanità esposti a rischio biologico, pubblicate dalla Società Italiana di Medicina del lavoro e Igiene Industriale SIMLII del 2005.

4 I due documenti si focalizzano sulle strategie di prevenzione delle infezioni e sul controllo delle infezioni nei lavoratori di ambito sanitario e hanno formulato alcune raccomandazioni circa le restrizioni delle attività lavorative per lavoratori affetti da condizioni che pongono un rischio infettivologico per se stessi o per terzi.

5 Un altro testo fondamentale per il Medico Competente è il Red Book. Il Commitee on Infectious Diseases dell American Academy of Pediatrics (AAP) sviluppa e rivede le linee guida dell AAP per il controllo delle infezioni del bambino. Con periodicità circa triennale pubblica il Red Book: Report of the Commitee on Infectious Diseases che comprende un sunto delle attuali raccomandazioni dell AAP sulle malattie infettive e sulle vaccinazioni dei lattanti, dei bambini e degli adolescenti.

6 Si segnalano infine, come testo di riferimento, le linee guida regionali relative al rischio biologico in ambito ospedaliero.

7 Ci occuperemo in questa sede prevalentemente malattie trasmesse per via aerea. Si tratta di malattie causate da: Microrganismi trasmessi da nuclei di goccioline aereodisperse, provenienti da: piccoli residui di particelle, del diametro di 5 micron o meno, goccioline evaporate contenenti microrganismi che rimangono sospesi in aria e che possono essere dispersi ovunque dalle correnti d aria all interno di una stanza o attraverso grandi distanze. Esempi di tali malattie sono: morbillo, varicella (incluso zooster disseminato), tubercolosi.

8 Microrganismi trasmessi da goccioline di grandi dimensioni del diametro maggiore di 5 micron che possono essere generate da un paziente durante la tosse, gli starnuti, la conversazione o l esecuzione di procedure diagnostiche o terapeutiche. Esempi di tale malattie sono: meningite, polmonite, difterite, pertosse, scarlattina, influenza, parotite o rosolia.

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10 Sulla base delle categorie di raccomandazioni già espresse nel testo del CDC del 98 e riportate qui a lato È stata redatta, in forma schematica, una sinopsi delle restrizioni e delle raccomandazioni verso le attività lavorative di tutti quegli operatori sanitari esposti ad agenti biologici o affetti da patologie infettive.

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15 Grazie a queste indicazioni delle limitazioni e prescrizioni riferite alla maggior parte delle patologie relative alle infezioni, il Medico competente ha delle linee guida per il corretto trattamento del caso e per l emissione del giudizio di idoneità o inidoneità temporanea del lavoratore in modo da tutelare sia la salute dell operatore stesso sia la salute di terzi. Naturalmente, nella definizione del giudizio di idoneità non è possibile applicare automatismi, poiché a una data malattia non corrisponde immediatamente un determinato giudizio di idoneità, e, particolarmente per il Rischio Biologico e per le molte possibili situazioni cliniche ad esso correlate, è necessario procedere ad una valutazione caso per caso. Analizzeremo quindi alcuni casi di un Ospedale pediatrico, dove maggiormente la salute dei terzi deve essere preservata attraverso la stretta osservanza delle corrette procedure.

16 La prima e più importante misura preventiva nei confronti delle patologie trasmissibili è la campagna vaccinale, laddove esista, nei confronti di tutto il personale esposto a rischio biologico. Di seguito riportiamo le principali direttive nei testi di riferimento.

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21 Tabella 2: Linee d indirizzo del Gruppo tecnico regionale per l immunoprofilassi degli operatori sanitari e per l utilizzo di test diagnostici, di primo e di secondo livello, finalizzati all accertamento dello stato di suscettibilità e di protezione nei confronti delle principali malattie infettive prevenibili con vaccinazione

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23 A titolo esemplificativo si riporta l attività vaccinale svolta nel corso del 2016 (che è esemplificativa dell attività vaccinale svolta in Istituto fin dagli inizi degli anni 2000) per tutto il personale afferente all area sanitaria sierologicamente negativo nei confronti delle principali malattie esantematiche. Attualmente le vaccinazioni eseguite sono le seguenti: Antidiftotetanica Antiepatite A e B Antimeningococcica Antimorbillo-parotite-rosolia Antinfluenzale Antitetanica Antivaricella

24 Nell Ospedale di riferimento è da anni in corso una attenta e capillare attività di vaccinazione degli Operatori Sanitari per le principali malattie infettive. Ad oggi tale attività copre tra il 96% e il 98% degli operatori esposti a rischio biologico che sono circa Dei 46 lavoratori non responder o non vaccinati per la varicella questa la situazione in ambiti critici: Patologia Neonatale (CNR): 2 Assistenza Neonatale: 1 Anestesia e Rianimazione: 4 Cardiologia e Cardiochirurgia: 1 E di questi 5 sono dipendenti, 2 universitari specializzandi e 1 frequentatore.

25 Degli 88 lavoratori non responder o non vaccinati per il morbillo questa la situazione in ambiti critici: Patologia Neonatale (CNR): 3 Anestesia e Rianimazione: 6 Oncologia: 1 E di questi 7 sono dipendenti, 2 universitari specializzandi e 1 contrattista. Dei 46 lavoratori non responder o non vaccinati per la varicella questa la situazione in ambiti critici: Patologia Neonatale (CNR): 6 Anestesia e Rianimazione: 5 Cardiologia e Cardiochirurgia: 3 Pronto Soccorso: 2 E di questi 15 sono dipendenti e 1 universitario specializzando.

26 Dei 46 lavoratori non responder o non vaccinati per la varicella questa la situazione in ambiti critici: Patologia Neonatale (CNR): 1 Assistenza Neonatale: 2 Anestesia e Rianimazione: 3 Cardiologia e Cardiochirurgia: 1 E di questi 6 sono dipendenti e 1 frequentatore.

27 Tra la fine del 2010 e l inizio del 2017 oltre alle regolari visita previste dalla sorveglianza sanitaria, sono state effettuate dai Medici competenti ulteriori 361 visite straordinarie per igiene e profilassi di cui 297 a operatori sanitari.

28 Di seguito la motivazione delle visite per igiene e profilassi Per cherato-congiuntivite epidemica sono state effettuate 107 visite a 48 persone che hanno portato all allontanamento dei dipendenti affetti da tale patologia per 325,5 giorni lavorativi con un costo per l azienda di circa Per parotite sono state effettuate 3 visite a 2 persone che hanno portato all allontanamento dei dipendenti affetti da tale patologia per 15 giorni lavorativi con un costo per l azienda di circa 2.000

29 Per varicella sono state effettuate 16 visite a 11 persone che hanno portato all allontanamento dei dipendenti affetti da tale patologia per 154,5 giorni lavorativi con un costo per l azienda di circa Per Herpes Simplex Orofacciale sono state effettuate 26 visite a 12 persone che hanno portato all allontanamento dei dipendenti affetti da tale patologia per 191,5 giorni lavorativi con un costo per l azienda di oltre

30 Per pediculosi sono state effettuate 5 visite a 3 persone che hanno portato all allontanamento dei dipendenti affetti da tale patologia per 13 giorni lavorativi con un costo per l azienda di circa Per sospetta infezione tubercolare sono state effettuate 5 visite a 1 persona che hanno portato all allontanamento del dipendente affetto da tale patologia per 25,5 giorni lavorativi con un costo per l azienda di circa 4.000

31 Si sono verificato inoltre 68 casi di patologie riconducibili a igiene e profilassi in cui l operatore è stato fermato per la sua stessa tutela: -Dermatiti -Verruche -Perionissi -Eczema E 41 casi in cui l operatore è stato fermato per la tutela del paziente: -MRSA -Esantemi di varia natura -Infezione da mycoplasma -Infezione nosocomiale per candida -Tinea -Mononucleosi -Scarlattina

32 Per quanto riguarda infine i casi di rischio di contagio da paziente ad operatore sanitario per diagnosi tardive della malattia, dal 2006 ad oggi la situazione è la seguente:

33 In ognuno di questi casi la procedura seguita è stata la seguente: Il responsabile di reparto o il coordinatore infermieristico, una volta accertata la diagnosi invia comunicazione alla medicina preventiva

34 Si ricostruisce il percorso fatto dal paziente all interno dell Istituto

35 Ad ogni reparto interessato si richiede un elenco del personale sanitario entrato in contatto con il paziente infetto.

36 Una volta ottenuto l elenco completo degli operatori che presumibilmente sono entrati in contatto con il paziente infetto si procede verificando, per ognuno, la situazione sierologica per la patologia del caso. Questa operazione è immediata grazie all utilizzo del software di sorveglianza sanitaria che permette di controllare in tempo reale la situazione sierologica dell operatore sia per immunità naturale sia per avvenuta vaccinazione. Infine, se la patologia in questione la prevede, l infettivologo raccomanda una profilassi per gli esposti non protetti.

37 GRAZIE per l attenzione....anche e soprattutto da parte loro!

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