Attività fisica. Fig 10 Pratica sportiva in soggetti di età >3 anni. Confronto Marche Italia Anni

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1 Attività fisica Il Piano Sanitario Nazionale propone di perseguire l obiettivo di aumentare in media del 10% la prevalenza di individui (giovani ed adulti) che praticano regolarmente (almeno una volta la settimana) attività fisico-sportiva nel tempo libero. Particolare attenzione è posta alla promozione di tale pratica tra gli anziani per i quali é stato definito un obiettivo di incremento superiore al 10%. Nonostante il ruolo fondamentale che l attività fisica riveste nell ambito di adozione di stili di vita sani, non esistono nella regione Marche fonti informative attendibili per valutare il fenomeno. Dal confronto dei dati ISTAT, relativi agli anni 1995 e 1997, si ricava che nelle Marche la percentuale di soggetti di età superiore a 3 anni che pratica attività fisico-sportiva è in diminuzione, contrariamente a quanto si registra a livello nazionale. Infatti nel 1995 la percentuale di soggetti che nelle Marche praticavano un attività sportiva (63.3%) era superiore a quella italiana (61.9%), mentre nel 1997 la percentuale marchigiana (61.4%) è risultata inferiore a quella italiana (64.2%). In particolare nella regione Marche è diminuita la percentuale dei soggetti che praticano attività sportiva, sia in modo continuativo (18,7% nel 1995; 17,4% nel 1997), sia in modo saltuario (9,3% nel 1995; 8,1% nel 1997) (Tab allegato statistico). Dai dati del 1995 emerge inoltre che nelle Marche la percentuale di coloro che praticano lo sport con una frequenza superiore a 40 volte/anno (86.8% nel 1995) è superiore a quella nazionale (62.9%), benché l uso di impianti gratuiti (15.6%) risulti essere più basso rispetto a quello nazionale (17.1%). Fig 10 Pratica sportiva in soggetti di età >3 anni Confronto Marche Italia Anni Fonti informative Gli unici dati regionali disponibili relativi alla pratica dell attività fisico-sportiva nel tempo libero derivano dalle indagini multiscopo effettuate dall ISTAT, sulla base di un campione rappresentativo nazionale in cui è compresa una quota di famiglie marchigiane. Tali dati riguardano stime di prevalenza dei praticanti ( suddivisi in tre categorie: in modo continuativo, saltuario, qualche attività fisica ) e non praticanti, relativi agli anni 1995 e

2 Tossicodipendenze Lo studio epidemiologico del fenomeno delle dipendenze patologiche è reso particolarmente difficile dalla complessità dell area di osservazione. Rispetto ad altre patologie il problema delle tossicodipendenze riguarda non solo la sfera sanitaria, ma anche l area sociale, psicologica, culturale, legale: dimensioni diverse e mutevoli che richiedono strumenti informativi differenziati ed integrati. Riuscire a determinare la numerosità e le caratteristiche degli assuntori di sostanze psicotrope è in genere particolarmente arduo per la clandestinità dei comportamenti di uso/abuso. Nonostante la mancanza di studi di prevalenza su base campionaria regionale, esistono tuttavia metodi di misura indiretti in grado di apportare importanti contributi alla conoscenza del fenomeno. Stima del fenomeno attraverso indicatori indiretti. 1 Sequestri di sostanze I dati riportati dal Ministero degli Interni sull andamento dei sequestri delle principali sostanze stupefacenti svolti da forze di polizia e autorità doganali nella regione Marche mostrano una discreta analogia con le principali tendenze nazionali. Il numero delle operazioni antidroga negli ultimi cinque anni, come mostra la figura 1, è quasi costante mentre crescono significativamente negli ultimi due anni i quantitativi sequestrati, costituiti per il 98% da marijuana di provenienza albanese. Fonti Informative: Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia Anno 1997 Anno 1998 A cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per gli Affari Sociali; Relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga - Anno 1997 Anno 1998 A cura del Ministero dell Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza; Prefetture delle Province di Pesaro, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno; Istituti Penitenziari della Regione Marche; Regione Marche - Servizio Sanità; Regione Marche - Servizio Sistema Informativo Statistico; ASL Regione Marche - Servizi per le Tossicodipendenze (SerT) Schede di rilevazione Min. Sanità. 67

3 Fig.1 Operazioni antidroga e totale Kg di sostanze sequestrati dal 1994 al Segnalazioni alla Prefettura Il numero di consumatori di sostanze psicotrope segnalati dalle forze di polizia alle quattro Prefetture della regione per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale è andato progressivamente aumentando negli ultimi anni, con una punta massima di 1327 casi segnalati nel 97. Pressoché continuo l aumento, tra il 95 e il 98, anche delle ammonizioni e delle sanzioni comminate dai Prefetti (come il ritiro di patente e passaporto o l impossibilità a conseguirli prima di alcuni mesi) per mancata presentazione alle convocazioni o per rifiuto/interruzione dei programmi terapeutici disposti. Tra il 95 e il 98 i programmi terapeutici mediamente fatti svolgere dalle Prefetture presso i SerT sono 348 e riguardano al 92% soggetti di sesso maschile. Gli stessi programmi risultano conclusi, su valutazione dei SerT, con una percentuale media quasi del 70%. Il che non offre tuttavia garanzie di efficacia, in considerazione del contesto di coercizione in cui si opera e dell assenza di studi sulle recidive e di follow-up in generale, per la valutazione nel tempo dell efficacia terapeutica dei programmi. 3 Deferimenti alle Autorità Giudiziarie nelle operazioni antidroga. Il numero dei deferiti all Autorità Giudiziaria risulta pressoché invariato negli anni, mentre sono in aumento i deferimenti di stranieri (passati da 47 a 117 casi). La provincia di Ascoli Piceno con 275 casi su 751 (pari al 36,6%) risulta l area geografica marchigiana con il maggior numero di persone colpite da provvedimenti giudiziari. Rispetto all età, la componente minori diminuisce nel 98 (2,26%), mentre nel precedente quinquennio, aveva presentato un valore medio di 3,42% sul totale dei deferiti, ponendo le Marche tra le regioni d Italia a più alta incidenza percentuale di minori indagati, dopo Piemonte, Liguria, Campania, Sicilia e Puglia. 68

4 4 Decessi droga-correlati e utenza in carico presso i Servizi La relazione tra la prevalenza del consumo di droga ed il numero di decessi per overdose consente di formulare una stima del numero dei tossicodipendenti/tossicofili di eroina (escludendo sia i consumatori saltuari, sia i consumatori abituali di altri tipi di droghe). In base a tale criterio, considerato che il tasso medio di mortalità per overdose è stimato intorno a 3/1.000 soggetti-anno (dati O.E.R. del Lazio, C.N.R., ecc.) e che le morti rilevate nel 98 a livello regionale sempre per overdose sono state in totale 20, la stima del numero di tossicodipendenti nelle Marche è di circa soggetti. Utilizzando altre tecniche di stima (tecnica di nominazione ), si può ritenere accreditabile l ipotesi di un rapporto di 1 a 1 tra tossicodipendenti conosciuti e tossicodipendenti sconosciuti, pertanto per ogni tossicodipendente afferito ai SerT nel 1998 (in totale 3190 residenti nella regione Marche) ne esisterebbe un altro nascosto con una stima di prevalenza di circa soggetti. In conclusione, la stima di una variabilità compresa tra e 6700 casi pone le Marche, nel rapporto tra i casi stimati e la popolazione a rischio (si intende tutta la popolazione di età compresa tra 15 e 54 anni), ad un tasso di 8,42 consumatori di eroina ogni mille abitanti. Secondo la Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia per l anno 1998 le Marche presenterebbero invece un valore inferiore (7,27 x1.000), mentre il tasso nazionale viene stimato a 8,48 x Domanda di assistenza e utilizzo dei Servizi negli anni Caratteristiche dell utenza: numero L analisi dei dati relativi agli assuntori di sostanze psicoattive presi in carico (cioè i nuovi utenti più gli utenti già in carico/rientrati ) nei 14 SerT della Regione Marche evidenzia un marcato incremento degli utenti nel 1995 (+36%) e una sostanziale stabilità negli anni 1996, 1997 e 1998; in particolare l incidenza dei nuovi utenti sul totale degli utenti in carico negli ultimi tre anni risulta stabile (attorno al 32%). Nel 1998 si sono rivolti ai SerT della Regione Marche 5839 utenti di cui presi in carico (con un aumento del 7% rispetto al 97); 723 appoggiati (presi in carico ma provenienti da altra ASL); 990 afferiti ai Servizi senza presa in carico (cioè senza avvio di un trattamento continuativo), mentre 27 sono stati gli utenti per i quali non è stata rilevata l ASL di provenienza (Fig. 2, Fig 3). Fig.2 Utenza nei servizi pubblici per tossicodipendenze. Anni

5 Fig.3 Utenza nei servizi pubblici per tossicodipendenze. Totale complessivo (Tot in carico +Tot non in carico). Anni Caratteristiche dell utenza: età, sesso, territorialità Per quanto riguarda la distribuzione per sesso si nota, rispetto al 1994, un aumento del 2% dei maschi, che sono l 83%, contro il 17% delle femmine, mentre il rapporto maschi / femmine (5/1), resta invariato negli ultimi tre anni. In riferimento all età, si conferma negli anni il progressivo invecchiamento dell utenza in carico. L età media passa da 27,7 nel 1994 a 30,2 nel 1998; nei maschi mediamente l età media è maggiore di un anno rispetto a quella delle femmine (Fig. 4). L età media dei nuovi utenti nel 1998 è di 27,5 anni Fig.4 Età media per sesso degli utenti in carico ai SerT delle Marche. Anni

6 La distribuzione territoriale dei soggetti tossicodipendenti presenta maggiore concentrazione nelle zone costiere e, in generale, nelle aree a più alta densità urbana e maggiore sviluppo. 3 Abuso di sostanze primarie e secondarie Tra gli utenti in carico presso i SerT la distribuzione per sostanza stupefacente d abuso mostra il consumo primario di eroina assolutamente prevalente rispetto all uso di altre droghe: nel 98 si ha una prevalenza del 74,7% e, rispetto al 94, si ha una diminuzione, del 9%; l uso di cocaina, dopo essere calato nel 95, riprende progressivamente a salire negli ultimi tre anni, tornando nel 98 ad una incidenza primaria pari a quella rilevata nel 94 (2,7%). Gli utenti appoggiati nel corso del 1998 risultano fare uso primario di eroina per il 97% dei casi. In tutti gli anni considerati (esclusi i dati del 98 perché non disponibili), tra gli utenti in carico le sostanze di abuso secondario maggiormente usate sono i cannabinoidi (41% dei casi nel 97), seguono l alcool (17,3%), le benzodiazepine (16,2%) e la cocaina (10,6%). Il consumo di ecstasy, marginale negli utenti in carico presso i SerT sia come sostanza primaria (0,8% nel 97 e 0,4% nel 98)) che secondaria (5,4% nel 97), proprio per la tipologia dei suoi assuntori occasionali necessita di un osservatorio più ampio rispetto ai SerT stessi; stime nazionali comunque individuano il totale degli sperimentatori di ecstasy in unità (cfr. SILB-Sindacato Italiano Locali da Ballo). 4 Abuso di alcool Rispetto al trattamento dell abuso primario di alcool, presso i SerT della regione, si dispone qui di dati omogenei solo per l anno 1998 (Tab. 74 in allegato statistico). I soggetti presi in carico in tale anno risultano essere complessivamente 628, di cui 298 nuovi utenti e 330 utenti già conosciuti. Gli assuntori di sostanze alcoliche risultanti come non presi in carico (in quanto non agganciati a specifici trattamenti o appoggiati da altre ASL) sono 400. La distribuzione per età dei soggetti in carico e non in carico evidenzia le fasce e anni (che concentrano da sole oltre il 65% dell utenza) come maggiormente prevalenti. Relativamente al sesso, si riscontra la netta supremazia di utenza maschile (85,5%) su quella femminile. Negli utenti in carico si verifica una maggiore propensione verso l abuso di vino, a differenza dei non presi in carico che, più giovani, confermano la tendenza all abuso di birra. 5 Patologie correlate alla tossicodipendenza e all alcol dipendenza Le patologie correlate alla tossicodipendenza e all alcoldipendenza rappresentano da anni un serio problema di sanità pubblica. L andamento del numero di infezioni da HIV si conferma decrescente nei tossicodipendenti in trattamento presso i SerT: dal 16.8% nel 1994 al 13,3% nel 1997 del totale di coloro che sono stati sottoposti al test e dall 8,7% nel 1994 al 7,1% nel 1997 se si considera solo i soggetti in carico. Per quanto riguarda l epatite virale di tipo B si nota un progressivo decremento, anche a seguito dei programmi di vaccinazione, sia sul totale dei sottoposti al test (dal 37,1% nel 1994 al 24,4% nel 1997) che sui soli soggetti in carico (dal 19,3% nel 1994 al 12,5% nel 1997). L epatite di tipo C, rilevata in modo sistematico presso i SerT solo a partire dal 1997, nonostante la tendenza al decremento, dal 66.8% nel 1997 al 65,4% nel 1998, rimane nei tossicodipendenti afferiti ai SerT la patologia correlata più frequente (Fig. 5). 71

7 Fig.5 % Utenti Sert con epatite C. Anni Tra le altre patologie si segnalano inoltre la TBC, la sifilide e le altre malattie sessualmente trasmesse, nonché le infezioni da parassiti. Nel campo dell alcoldipendenza si deve sottolineare invece la presenza di malattie complesse dell apparato gastrointestinale, cardiovascolare e neurologico. In riferimento alla comorbosità psichiatrica non esistono statistiche routinarie sugli utenti dei SerT né adeguata stima del fenomeno. La patologia correlata di tipo psichiatrico che può essere primitiva, intesa come presente anche prima dell uso della sostanza, o indotta cioè conseguente all uso di sostanza - rappresenta un problema riscontrabile negli utenti seguiti che richiede un futuro approfondimento. 6 Mortalità acuta Analizzando i casi di mortalità degli utenti in carico ai SerT dal 1994 al 1998 si evince una predominanza di cause legate ad episodi di AIDS (67) e di overdose (65), seguono incidenti stradali (18), suicidi (10) e altre cause (13). Secondo i dati delle Prefetture delle Marche (Tab. 78 allegato statistico) la provincia con il maggior numero di morti per overdose è Ascoli Piceno con il 50,6% delle morti totali negli ultimi cinque anni, seguono Pesaro-Urbino con il 25,3%, Ancona con il 16,9% e Macerata con il 7,2%. 72

8 Incidenti stradali L inserimento di un capitolo dedicato all analisi degli incidenti stradali (i.s.) così come si caratterizzano nella Regione Marche è giustificato da due considerazioni: - nell ambito degli eventi accidentali responsabili di danno alla salute, gli i.s. rappresentano una delle cause principali - il grado di sensibilizzazione della popolazione influenza l adozione di misure e comportamenti che permettono una diminuzione del rischio di i.s. e della gravità delle lesioni ad essi conseguenti. Fonti informative: - Statistica degli incidenti stradali pubblicazione annuale a cura dell ISTAT in collaborazione con l ACI. Va precisato che nelle statistiche ISTAT vengono rilevati come i.s. quelli: - verificatisi in una strada aperta alla circolazione pubblica - in seguito ai quali una o più persone sono rimaste ferite o uccise (escludendo quindi quelli che hanno causato solo danni alle cose), - nei quali almeno un veicolo in movimento è rimasto implicato. Inoltre viene indicato come limite temporale per considerare gli infortunati come feriti o come morti il termine di sette giorni dall incidente. Incidenti stradali nella Regione Marche La rete stradale marchigiana extraurbana, lunga complessivamente km, è costituita in prevalenza da strade comunali extraurbane (ca km), quindi da strade provinciali (5.526 km),da strade statali (1.404 km) e infine autostrada (200) km. Nell anno 1997 gli i.s. verificatisi nella regione Marche sono stati 6330, in diminuzione rispetto al 1996 (7188) e al 1995 (6604). Nella figura 1 viene evidenziata la distribuzione percentuale degli i.s. per categoria di strada. Poco più dei 2/3 degli i.s. si è verificata su strade urbane ed il 3% su autostrade. 73

9 Di conseguenza anche la distribuzione percentuale delle persone infortunate per tipo di strade vede al primo posto le strade urbane ed è rappresentata nella figura 2 dove vengono confrontati i dati regionali e nazionali. Fig.2 Distribuzione % delle persone infortunate o decedute per incidente stradale per categoria di strada. Confronto Marche - Italia. Anno Se questi dati vengono analizzati rapportandoli ai km delle diverse tipologie di strade presenti nelle Marche la situazione cambia completamente: al primo posto sia come numero di incidenti (80 ogni 100 km) che come numero di morti (7 ogni 100 km) e numero di feriti (148,5 ogni 100 km) figura l autostrada, seguita dalle strade statali, dalle strade provinciali e infine dalle strade comunali extraurbane (Tab. 1). Tab.1 Incidenti stradali e persone infortunate per tipo di strada. Valori ogni 100 Km. Anno 1997 Nelle tabelle 85 e 86 dell allegato statistico sono riportati tre indicatori di incidentalità stradale: -il rapporto di gravità (n. di deceduti per 100 feriti) -il rapporto di mortalità (n. di deceduti per 100 incidenti) -il rapporto di lesività (n. di feriti per 100 incidenti). Nella Regione Marche nel 1997 il rapporto di gravità è stato del 2,2% (dato nazionale 2,3%), il rapporto di mortalità è stato del 3,2% (dato nazionale 3,3%), il rapporto di lesività del 144% (dato 74

10 nazionale 142,6%). L analisi del dato marchigiano per tipo di strada vede al primo posto l autostrada sia per quanto riguarda il rapporto di gravità (4,7%) che per quelli di mortalità (8,7%) e di lesività (185,6%), mentre a livello nazionale per i primi due indici al primo posto si trovano le strade provinciali. Alcool e incidenti stradali Allo scopo di analizzare il fenomeno del consumo di bevande alcoliche quale causa di incidenti stradali il Dipartimento di prevenzione dell A.U.S.L. di Pesaro ha condotto un indagine retrospettiva relativa alla distribuzione per sesso e per fasce d età dei guidatori coinvolti nell anno 1997 in incidenti stradali che presentavano livelli di alcolemia superiori agli 80 mg/dl (limite fissato dall art. 379 del Regolamento al Codice della Strada ). Complessivamente si sono presentati all osservazione 146 casi (129 maschi e 17 femmine); di questi 88 (60,27%) sono risultati positivi, 73 maschi (82,9%) e 15 femmine (17,04%); le fasce d età più rappresentate sono state quella anni (42 soggetti di cui 32 maschi e 10 femmine), quella anni (24 soggetti di cui 23 maschi e 1 femmina), quella anni (11 soggetti di cui 10 maschi e 1 femmina) e quella 0-20 anni (7 soggetti di cui 5 maschi e 2 femmmine). 75

11 Incidenti domestici Il fenomeno degli incidenti domestici (i.d.) assume grande rilevanza nell ambito dei temi legati alla prevenzione degli eventi evitabili, esso però rappresenta anche un problema in gran parte misconosciuto. Infatti gli i.d. sono eventi di difficile inquadramento in quanto definiti per esclusione (eventi accidentali non stradali e non legati all attività lavorativa) e di difficile quantificazione dal punto di vista della morbosità poiché manca una fonte anche ufficiosa che renda disponibile qualche informazione. Solo utilizzando i dati di mortalità è possibile stimare l entità dell evento accidentale domestico che, come causa di infortunio mortale si colloca tra gli incidenti di traffico e gli incidenti sul lavoro. E del tutto evidente che tali dati mostrano, però, solo l elemento più drammatico ed infausto dell incidente domestico, trascurando l aspetto più quotidiano e consueto quale l accesso al Pronto Soccorso, la medicazione, il ricovero ospedaliero, l assenza scolastica e/o lavorativa, le conseguenti menomazioni e disabilità invalidanti, il danno alla struttura abitativa, tutti gli elementi essenziali insomma per la definizione di una politica sanitaria di educazione e prevenzione. Il Piano sanitario nazionale ha inserito gli incidenti domestici tra gli obiettivi di tutela della salute individuando diverse azioni da privilegiare nella definizione dei piani di intervento tra le quali: - la costruzione di un sistema di sorveglianza epidemiologica del fenomeno infortunistico e l individuazione di criteri di misura degli infortuni domestici; - lo sviluppo di campagne finalizzate all informazione ed alla sensibilizzazione nei confronti dei rischi presenti negli spazi domestici, rivolte particolarmente alle categorie più a rischio. Di seguito viene descritto il fenomeno degli incidenti domestici nella regione Marche alla luce dei dati disponibili. Con lo scopo prioritario di avviare un sistema di sorveglianza epidemiologica della morbosità e dell ospedalizzazione conseguente ad i.d., il Ministero della Sanità ha elaborato ed analizzato i dati relativi alle schede di dimissione ospedaliera dell anno 1997, limitatamente ai casi di traumatismo per infortunio in ambiente domestico, mettendo in relazione le singole informazioni e valutandone la congruenza (Tab. 1). Fonti informative: - studio italiano sugli incidenti (SISI), ISS 1988; - incidenti domestici: le schede di dimissione ospedaliera, Ministero della Sanità 1997; - indagine campionaria sulla prevalenza degli incidenti domestici in età pediatrica, ISS

12 Tab.1 Incidenza (x ) di dimissioni per incidente domestico dati regionali e nazionali. Anno Come si può notare, nella nostra regione, per il 1997 ci sono state 29 dimissioni relative ad incidente domestico ogni dimissioni per qualunque altra causa, mentre il dato nazionale è risultato essere di 73. Il tema degli incidenti domestici è stato considerato dalla regione Marche un significativo problema di salute da diversi anni e fatto perciò oggetto di ricerche epidemiologiche in collaborazione con l Istituto Superiore di Sanità. Già nel 1988 infatti le Marche avevano aderito allo Studio Italiano Sugli Incidenti (SISI) che faceva riferimento ai casi di i.d. in arrivo al Pronto Soccorso. 77

13 In ambito regionale erano stati scelti 6 centri di riferimento rappresentati dai P.S. di Osimo, Fabriano, Recanati, S. Benedetto del Tronto, Pesaro, Ancona. A distanza di 10 anni, quindi nel 1998 sempre a cura dell ISS, è stata condotta un indagine campionaria sulla prevalenza degli incidenti domestici in età pediatrica alla quale, per la regione Marche, ha partecipato la ASL di Fabriano (Tab allegato statistico). Tale indagine ha dato risultati sovrapponibili a quelli del passato. Dagli studi sin qui condotti si può affermare che le persone a rischio per incidenti domestici sono gli anziani, i bambini e le casalinghe. L incidente più frequente nei due sessi e nelle varie età è la caduta, mediamente il 50% dei casi con punte nei bambini piccoli (60-70%) e negli anziani (70-80%). Gli anziani si infortunano prevalentemente nell ambito della loro abitazione (70% sul totale di incidenti negli anziani). Nei bambini e negli adolescenti la distribuzione degli i.d. è fortemente dipendente dall età con un rapporto maschi/femmine uguale ad uno per i piccoli al di sotto dell anno; pari a 6 maschi su 4 femmine tra 1 e 14 anni, per arrivare a 7 ragazzi contro 3 ragazze tra i 15 ed i 19 anni. Il picco degli eventi si registra nei mesi primaverili ed estivi; nel 40% dei casi le attività svolte al momento dell incidente sono quelle ludiche, nel 20% dei casi invece sono azioni legate alla pratica sportiva. Anche le conseguenze dell incidente domestico sembrano connesse fortemente all età: le lesioni superficiali al volto ed al capo predominano, infatti, nei più piccoli, mentre le lesioni agli arti superiori ed inferiori sono prevalenti dai 10 anni in poi. Un i.d. su 3, tra quelli occorsi a donne in età compresa fra i 20 ed i 69 anni, riguarda una casalinga. L incidente tipico è la ferita da taglio (38,6% dei casi); importanti anche le cadute (25%) e le ustioni da sostanze bollenti o caustiche (13%) Le cadute, comunque, rappresentano la causa che produce le conseguenze più gravi, in particolare le cadute da scale portatili utilizzate per cambiare tendine, pulire lampadari, ecc Sarebbe importante che questi lavori domestici fossero sempre effettuati con l ausilio di un altra persona. Il costante numero e le modalità di accadimento degli i.d. nel corso degli ultimi anni fa però pensare che è mancato od è stato poco efficace l intervento educativo e preventivo sin qui fatto. 78

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