Un profilo gravitazionale costruito attraverso le indicazioni di frequentazione dei luoghi di relazione sociale. Alcune suggestioni empiriche. Il rapporto di commento ai dati evidenzia la sovrapposizione plurale fra ambito locale ed ultra-locale del cosiddetto consumo "relazionale" ed il significato che ne traspare. Si intende approfondire in questa appendice la forma delle consuetudini e le tipologie di popolazione che esprimono queste pluralità, concentrandosi unicamente sulle scelte dei luoghi di espressione relazionale quali i locali di ritrovo, i centri giovanili o di socializzazione per anziani, l'offerta di consumo commerciale non alimentare assimilati come luoghi di socializzazione ai primi per il mix consumisticorelazionale-comportamentale che li colloca con buona approssimazione nel ventaglio delle opportunità di socializzazione individuale (e con il territorio). Il punto di partenza delle analisi condotte sono le risposte date alle domande sulla destinazione prevalente scelta dall'intervistato quando decide di frequentare uno dei luoghi di aggregazione sociale e- lencati nel grafico a barre più avanti proposto. Per procedere si è prima provveduto a riorganizzare le risposte in tre variabili di tipo {, 1} allo scopo di riorganizzare le indicazioni di spostamento verso i luoghi di socializzazione situati in ciascun macro ambito territoriale (il proprio comune; l'area sovracomunale; il territorio esterno ai 4 Comuni e comprendente: la provincia di Bologna, il suo capoluogo e l'area ferrarese con le sue principali emergenze urbane, Cento in modo specifico) e dove "" vale come indicazione per chi non pratica l'ambito territoriale specifico e "1" per chi lo pratica. Questa riorganizzazione oltre ad essere funzionale all'applicazione di alcune metodiche di tipo multivariato presentate nel proseguo, permette di iniziare con il misurare l'intensità delle frequentazioni sovra-locali lungo una scala costruita per sommatoria delle situazioni dichiarate; siccome le occasioni prese in esame sono 5 riteniamo di attribuire a questa graduazione quantitativa valida per ogni intervistato, l'aggettivo di discreta (se si verificano almeno 2 situazioni su 5), minima (o moderata; quando se ne verifica 1 su 5) o nulla (quando non se ne verificano). I dati raccolti ci dicono che nell'insieme il 47,6% non mostra alcuna predisposizione a praticare luoghi di socializzazione su scala sovralocale, il 4,7% ha una predisposizione minima, l'11,7% risulta discretamente predisposto ad una mobilità di lungo raggio. 11,7 Intensita della frequentazione sovra-locale discreta moderata nulla 4,7 47,6 La curiosità sta quindi nel cercare di misurare quali siano i comportamenti e le caratteristiche della popolazione predisposta a relazionarsi con un territorio più ampio di quello locale. Pagina 1 di 5
Da una prima osservazione delle percentuali raccolte nel sondaggio ed al netto di chi non frequenta o non risponde, più che il dualismo fra ambito comunale e proiezione sovra-locale si coglie la relativa centri giovanili (risp.: 2,5%) centri anziani (risp.: 14,8%) pratica sportiva (risp.: 42,2%) acquisti non alimentari (risp.: 1,%) locali di ritrovo (risp.: 7,9%) Percentuali di frequentazione di alcune tipologie di luoghi di socializzazione 97,5 67,9 73,5 5,4 comunale attrattività delle frequentazioni interne all'alto-gallierino. Infatti, detto che le frequentazioni nell'ambito locale sono quasi sempre maggiori di quelle a livello sovra-locale, emerge che le percentuali di indicazioni rispetto alle destinazioni verso luoghi situati entro l'ambito sovracomunale e così come genericamente proposti all'inizio del sondaggio (locali di ritrovo, centri di socializzazione,...), si posiziona su percentuali comprese fra il 2 ed il 6 percento. Giunge ora il momento di trattare congiuntamente le modalità di frequentazione e vedere cosa accade in termini di risposta comportamentale osservando l'intero campione di fronte all'opzione locale e a quella sovra-locale. Scopo di questo ulteriore passo è quello di predisporre una descrizione più specifica dei tratti comportamentali attribuibili ai residenti intervistati nei comuni dell'alta-galliera. L'analisi muove cercando le componenti principali che tratteggiano le scelte individuali, che sono 4 e cumulativamente spiegano il 57% della variabilità totale del fenomeno 29,1 La matrice dei coefficienti di correlazione fra variabili e fattori fornisce almeno due suggestioni iniziali: i comportamenti sovralocale e quello locale appaiono piuttosto distinguibili; la frequentazione dei luoghi di consumo non alimentare in ambito sovralocale come pure ed in parte quella della pratica sportiva, sono due comportamenti che sembrano poi dare un'ulteriore caratterizzazione alla popolazione intervistata. 15,3 22,1 Prima di procedere e per comodità assegniamo a ciascun asse fattoriale un nome,8 13,3 42,3 sovra-locale Matrice dei componenti ruotata(a) Componente 1 2 3 4 giovanili sovra-locale -,136,84,675,168 -,33 -,75,63 -,366 anziani sovra-locale pratica sportiva sovra-,65 -,73,366,762 locale acquisti NON alimentari,861,35 -,53,153 sovra-locale frequentazione locali sovra-,194 -,9,762 -,66 locale giovanili nel comune,142,746,41,41 anziani nel comune -,137,494 -,122,29 pratica sportiva nel comune,15,727,153 -,48 acquisti NON alimentari nel comune -,862 -,1 -,127,52 frequentazione locali nel comune -,167,54 -,427,274 Metodo estrazione: analisi componenti principali. Metodo rotazione: Varimax con normalizzazione di Kaiser. (a) La rotazione ha raggiunto i criteri di convergenza in 3 iterazioni. che sia di sintesi per il comportamento latente che porta in emersione: il primo asse lo definiamo dei "polarizzati" -persone che evidenziano una frequentazione sovra-locale praticamente concentrata sui luoghi di consumo non alimentare-; il Pagina 2 di 5
secondo dei "localistici", il terzo dei "sovra-localistici" non sembra necessario dire il perché-, infine il quarto dei "dediti" intervistati che fanno della pratica sportiva un modo di interagire con la propria cerchia di relazioni anche quando questa implica una rilevante mobilità sul territorio. Si noti come il terzo ed il quarto asse siano entrambi caratterizzati da questa indicazione relazionale e come questa situazione rappresenti per quest'ultimo la correlazione positiva più consistente. Queste prime osservazioni suggeriscono una nuova domanda: si tratta di "popolazioni diverse" ovvero con comportamenti di accessibilità territoriale diversi, o possiamo guardare ai residenti intervistati nei comuni dell'alta-galliera come ad un'unica popolazione per quanto riguarda queste specifiche frequentazioni sul territorio? Per rispondere si è provveduto a calcolare per ciascuna componente principale quale o quali fra le varibili descrittive scelte tra "comune di residenza", "genere", "classe d'età", "grado di scolarità raggiunto" e "profilo sociale -elaborato tramite la condizione professionale", fossero significative per caratterizzare i quattro tipi di abitudini comportamentali. Il comune di residenza non sembra essere discriminante in toto; è vero che le quattro popolazioni mostrano di avere una variabilità diversa rispetto a ciascuno dei fattori comportamentali, ma allo stesso tempo il comune di residenza non dà segno di differenziare il campione degli intervistati preso nel suo insieme tranne che per la polarizzazione sovra-locale verso luoghi di consumo non alimentare, cosa che distingue particolarmente gli intervistati del comune di S. Pietro i/c. rispetto a tutti gli altri. Detto in altri termini: se rispetto alle frequentazioni di centri o luoghi di ritrovo comunali o sovralocali o della pratica sportiva gli abitanti dell'area non hanno in media dei comportamenti differenti fra di loro, per quanto riguarda invece la polarizzazione verso i centri di acquisto non alimentare i residenti del comune citato si comportano in modo differente da tutti gli altri (sono meno polarizzati). Il genere poi non è per nulla una caratteristica discriminante: rispetto ad ogni asse comportamentale maschi e femmine sono due popolazioni con uguale variabilità e punteggi medi. Quindi poco utile per procedere all'individuazione dei tipi di intervistati. La classe d'età è invece un netto carattere discriminante per tre abitudini su quattro: la polarizzazione, il localismo ed il sovra-localismo; per quel che riguarda invece la dedizione sportiva vale che i residenti a seconda che siano sotto i 4, tra i 4 ed i 64 o sopra i 65 anni hanno una variabilità comportamentale significativamente diversa ma nessuna evidenza che mostri anche una differenza in termini di media di popolazione. Cioè la pratica sportiva sovra-locale è un comportamento agito indipendentemente dall'età, semmai quello che fa la differenza è la diffusione di tale atteggiamento entro ciascun gruppo. La situazione appena descritta si presenta identica nella forma alla precedente anche per quel che riguarda la scolarità degli intervistati e la loro caratterizzazione sociale (descritta tramite la condizione e la posizione professionale/lavorativa). Infatti, queste due caratteristiche sono significative per discriminare i gruppi di intervistati sia per variabilità che per media dei punteggi fattoriali se riferite ai primi tre fattori, mentre sul quarto valgono in termini di variabilità dei comportamenti ma non per media Pagina 3 di 5
dei punteggi. Quindi anche rispetto al titolo di studio ed alla condizione sociale l'asse della dedizione sportiva sovra-locale è una questione più di diffusione entro ciascuno dei gruppi di popolazione che di esclusivo appannaggio di uno o più rispetto ad altri. Definito quindi che il quarto asse non identifica un comportamento discriminabile, concentriamo l'attenzione sugli altri tre e vediamo chi concorre a delinearne i profili. Come si diceva l'età è il discriminante più esplicativo. Dai grafici costruiti in base alle medie dei punteggi fattoriali si vede il variare della relazione diretta fra comportamenti di frequentazione ed età dei rispondenti. Le persone sotto i 4 anni,6,4,2 -,2 media dei punteggi fattoriali per classe d'età: asse del sovralocalismo 18-39 4-64 65 e oltre,6,4,2 -,2 -,4 -,6 media dei punteggi fattoriali per classe d'età: asse della polarizzazione 18-39 4-64 65 e oltre comportamentale di frequentare locali o centri giovanili oppure (in parte) i centri sportivi su scala sovra-locale è appartiene soprattutto ad alcune fasce di popolazione attiva (impiegati, operai dell'industria, altri alle dipendenze, non occupati) ed è forte appannaggio degli studenti, popolazione media dei punteggi fattoriali per profilo sociale: superiori impiegati autonomi urbani autonomi rurali operai agricoltura operai industria disoccupati altra condizione attiva studenti pensionati, altri non attivi -,4 -,6 hanno in genere una frequentazione più elevata ed un'esposizione più forte verso gli ambiti sovra-locali, mentre gli over 65 sono quelle con frequentazione meno esposta anche quando si tratta di opzioni su scala comunale. Come si vede dal profilo sociale la caratteristica,6,4,2 -,2 -,4 -,6 media dei punteggi fattoriali per classe d'età: asse del localismo 18-39 4-64 65 e oltre mobile nel pieno senso della parola (aiuta ricordare che le interviste sono state somministrate ad individui maggiorenni). Un'ultima domanda prima di chiudere: il background dell'origine familiare conta nel determinare l'attitudine a non restringere l'ambito di relazione al territorio comunale? O ancora, quanto conta l'essere già inserito in reti associative o avere un'esposizione alla relazionalità attraverso internet? Al solito si valuterà la risposta in relazione ai punteggi medi ed alla significatività della apportata dalla variabile nel discriminare. -1 -,8 -,6 -,4 -,2,2,4,6,8 1 Pagina 4 di 5
Diciamo subito che l'origine della famiglia non è un carattere che determina la differenza comportamentale. C'è una minimo apporto in questo senso sul fattore del localismo dove risulta che i comportamenti medi sono diversi a seconda dell'origine familiare nel senso che chi proviene da una famiglia originaria del comune ha una frequentazione del territorio comunale più consistente se rapportata a quella di chi proviene da una famiglia originaria di un comune emiliano-romagnolo. Anche la partecipazione associativa non è interamente valida come discrimine dei profili comportamentali messi in evidenza da ciascun fattore, ad eccezione della componente localista dove si verifica che la partecipazione associativa è un facilitatore delle frequentazioni in ambito comunale (cosa già nota, ricordando che in generale tale partecipazione è un volano della coesione sociale). Infine l'uso relazionale del web (una variabile che individua solo coloro che si collegano ad internet per gestire la posta elettronica, chattare, frequentare un social network o un blog): questa caratteristica è risultata significativamente discriminanate per analizzare i comportamenti gravitazionali e confrontare i diversi gruppi di popolazione. Come si è visto nel rapporto di commento ai dati l'esposizione ad internet comincia ad erodere il digital-divide presente sino a qualche anno fa. E se è assodato che la pratica relazionale della rete è ancora un'attività maggiormente consona alla popolazione più giovane e questo spiega i modesti valori dei punteggi medi fattoriali usati per caratterizzare ciascuno dei tre assi comportamentali (il quarto non è discriminato significativamente), i grafici sono una riprova empirica del legame fra esperienze di socializzazione sul territorio ed esposizione virtuale; legame probabilmente ancora piuttosto debole come opzione culturale, ma valido per suggerire le potenzialità di internet nel creare/estendere i legami relazionali (e la coesione).,4,3,2,1 -,1 -,2 -,3 -,4,4,3,2,1 -,1 -,2 -,3 -,4,4,3,2,1 -,1 -,2 -,3 -,4 asse della polarizzazione Pagina 5 di 5