Vittime minori LA VIOLENZA ASSISTITA vittime «minori» Dr.ssa Iria Barbiè, psicologa psicoterapeuta
Migliaia di bambini assistono in casa a scene di violenza domestica: questa è una delle esperienze più traumatiche che un bambino possa provare, in quanto esiste la possibilità di perdere uno se non entrambi i genitori e di essere a propria volta vittime di abusi (De Zulueta, 1999)
Per violenza assistita da minori in ambito familiare si intende il fare esperienza da parte del/lla bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte e minori. Si includono le violenze messe in atto da minori su altri minori e/o su altri membri della famiglia, e gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni degli animali domestici. Il bambino può fare esperienza di tali atti direttamente (quando avvengono nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il minore ne è a conoscenza), e/o percependone gli effetti. CISMAI, 2003
In Italia, nonostante la crescente attenzione e le numerose iniziative rivolte alle donne vittime di violenza, il fenomeno della VIOLENZA ASSISTITA rimane piuttosto sommerso, benché si stimi siano circa 400.000 i bambini vittima di questa forma di maltrattamento (ISTAT, 2006)
tra conflitto e maltrattamento nelle situazioni conflittuali esiste la possibilità di vincere per entrambi i soggetti e/o di arrivare a una negoziazione; c è un confronto sul motivo del contendere e sulle diverse posizioni; inoltre non esiste la paura di umiliazioni, denigrazioni, aggressioni e/o di grave minaccia alla propria incolumità. Nelle situazioni di maltrattamento una persona, sempre la stessa, controlla la situazione, stabilisce le regole, minaccia, punisce, attribuisce colpe, impone il suo punto di vista e il suo volere come unico e assoluto
Il conflitto non è sempre violento, può essere superato grazie al confronto ed all integrazione. Il bambino in questo caso impara a gestire le divergenze, ad analizzare le differenze, a mediare ed a risolvere i contrasti.
Laddove vengono esposti a violenza, invece Provano paura, terrore e confusione vedendo le figure di attaccamento da un lato terrorizzate, impotenti e dall altro pericolose e minacciose Imparano che l uso della violenza è normale nelle relazioni e che esprimere sentimenti, pensieri ed emozioni è pericoloso perché può generare violenza Si possono sentire in colpa per non essere riusciti a fermare la violenza e per sentirsi privilegiati Vivono all ombra, sono bambini non visti, nella sofferenza e nei propri bisogni
AREA COGNITIVA AREA EMOZIONALE CONSEGUENZE AREA RELAZIONALE AREA FISICA
Depressione scarsa autostima ansia aggressività Inquietudine vergogna Senso di colpa difficoltà nel comportamento alimentare disturbi psicosomatici inibizione Difficoltà di apprendimento
COSA SI PUO FARE? Prevenzione primaria: - nel contesto sociale, in particolare nelle scuole Prevenzione secondaria: - rilevazione precoce della violenza, interventi rapidi per interrompere la violenza e proteggere tutte le vittime Prevenzione terziaria: - aiutare ad affrontare la violenza subita e a superare il danno da questa provocato, attraverso una presa in carico psico-sociale del singolo e del nucleo o di una sua parte
Cosa possono fare gli operatori? Rilevare la violenza assistita implica necessariamente rilevare la violenza domestica subita dalle madri e valutare le capacità protettive Ascoltare e accogliere i loro racconti Valutare la situazione con particolare attenzione alla violenza che i minori subiscono Individuare i segnali di malessere dei minori e i rischi per la loro crescita Valutazione del rischio e della pericolosità Preventivare gli interventi da attuare con immediatezza Attivare, prima di tutto, la PROTEZIONE cioè l interruzione della violenza subita dai familiari (Documento sui requisiti minimi degli interventi nei casi di violenza assistita da maltrattamento sulle madri. 2005 C.I.S.M.A.I. - Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l Abuso all Infanzia)
Un maltrattamento subito per anni influenza fortemente la relazione madre/figli e le capacità di accudimento e di attenzione verso i loro bisogni
anche se la capacità della madre di mantenere le sue competenze genitoriali in circostanze avverse ed il fatto che sia percepita dal bambino come un sostegno positivo costruiscono importanti moderatori dell impatto della violenza [ ] i bambini possono imparare aspetti molto positivi di sopravvivenza (Luberti, Pedrocco Biancardi, 2005)
Lavorare sulla riparazione del legame con le figure genitoriali potenzialmente protettive rappresenta un aspetto fondamentale per promuovere la resilienza e permette di ricreare in modo preventivo quelle condizioni necessarie alla salute psicofisica anche futura del bambino. (Moscati, 2005)
Si è rilevato come l interruzione precoce della situazione di violenza intrafamiliare, il sostegno sociale, la messa in atto di interventi che possano riequilibrare il senso di ingiustizia, la possibilità di rielaborazione dell esperienza traumatica mediante percorsi psicoterapeutici, la possibilità di condividere le esperienze patite attraverso gruppi di auto-aiuto e di usufruire di percorsi di sostegno alla genitorialità, possono aiutare le madri nell acquisizione di competenze genitoriali sufficientemente buone e nello sviluppo di capacità protettive, sia nei casi di violenza diretta su di loro. (Reder, Lucey, 1995; Luberti, Pedrocco Biancardi, 2005; Bruno, Braccini, 2005; Moscati, 2005).
Appunti per il futuro - promuovere la formazione degli operatori che, a livelli e con competenze diverse, si trovano a contatto con situazioni di violenza domestica per far maturare la consapevolezza dei danni provocati dall assistere a episodi di violenza. - promuovere la ricerca e la diffusione dei dati relativi alla violenza assistita - dal punto di vista legislativo non c è un riconoscimento specifico della violenza assistita come reato e ciò rende più complessa l attuazione di interventi realmente protettivi per le vittime - destinare risorse mirate alla prevenzione, che significa investire nel presente per risparmiare nel futuro - favorire la presa in carico non soltanto delle vittime ma anche dei maltrattanti
Grazie