Zadir Sezione Export Servizi per le Aziende Paese di riferimento: Cina La Zadir srl è una società di import-export che opera da molti anni in diversi paesi esteri con propri partner e collaboratori. La conoscenza approfondita, sia dal punto di vista economico-produttivo che culturale, dei paesi del sud-est asiatico e non solo, permette di offrire una consulenza ampia e mirata per ogni singolo cliente. Il nostro settore Export agevola e sviluppa gli scambi commerciali dei nostri clienti italiani verso i paesi stranieri nei quali operiamo, attraverso una serie di iniziative mirate a promuovere i loro prodotti e servizi in questi paesi.
Per chi vuole esportare in Cina La nostra azienda opera da 15 anni nel mercato cinese. Abbiamo iniziato importando e facendo importare le aziende italiane dalla Cina. Conosciamo, pertanto, molto bene il paese, il mercato, la mentalità e abbiamo, oltre al nostro personale, una nostra rete di collaboratori e partner commerciali locali con i quali operiamo da anni. La Cina può risultare frustrante perchè è una realtà complessa, difficile, di grande estenzione territoriale, con città anche da circa 30 milioni di abitanti attive H 24, con mentalità, abitudini e cultura molto diverse dalla nostra, dove comunicare è spesso difficile e non solo per la lingua incomprensibile, un paese che corre ad una velocità per noi italiani irragiungibile e inimmaginabile. Ovunque si sente dire che la Cina è il futuro. Noi affermiamo che: "in Cina il futuro è iniziato oggi" Questo significa che bisogna essere in Cina ora, senza attendere oltre, perchè ora gli altri paesi sono già molto presenti, mentre noi italiani siamo in ritardo, e quindi come sempre chi prima arriva meglio si colloca sul mercato; perchè ora c'è già una classe benestante, oltre a quella ricca; perchè ora c'è già l'inizio di una occidentalizzazione dei costumi; perchè ora si sta sviluppando una classe media e impiegatizia con potere d'acquisto; perchè nel business ora è meglio di domani. Noi facilitiamo l'inserimento dei vostri prodotti con la nostra esperienza e la nostra rete di relazioni collaudate nel tempo, permettendovi sia di velocizzare i tempi che di evitare i "classici" errori di chi prova a presentarsi in questo paese. Possiamo essere in primo luogo il vostro ufficio commerciale in Cina, per vendere e promuovere i vostri prodotti, svolgendo un lavoro più complesso ed articolato di quello di un'agenzia di rappresentanza, già questo non è poca cosa in un paese come la Cina, con le sue distanze, densità di popolazione, diversità e complessi canali commerciali. Noi non ci limitiamo "semplicemente" a vendere i vostri prodotti, ma ci occupiamo anche della promozione, della presentazione e integrazione degli stessi in conformità ai gusti locali, per introdurli sul mercato cinese. I cinesi sono letteralmente affamati di novità. Vogliono esibire il raggiungimento del loro nuovo status sociale. I nuovi ricchi e benestanti (circa 60 milioni) e la nuova classe media (più di 200 milioni), hanno soldi e febbre da shopping, ma sono legati alla loro cultura, tradizioni e gusto. Abbiamo insegnato loro come produrre portando in Cina il know how italiano: come Zadir lo facciamo da anni. Oggi dobbiamo anche insegnare loro cosa comprare, stimolando nuove esigenze Made in Italy. Ciò è possibile integrando i nostri prodotti nella loro cultura e tradizioni ed è quello che la Zadir sa e vuole fare in Cina, grazie alla presenza da anni sul territorio, alla profonda conoscenza della Cina e dei cinesi, alla propria rete di relazioni, i propri collaboratori. La Cina bisogna conoscerla altrimenti si rischia di concludere poco investendo tanto, o peggio ancora di rimbarlzare contro un muro di gomma, questo è il peggior paese in cui ci si può improvvisare perchè il commercio in Cina è il mestiere più antico.
Il mercato Cinese Oggi il mercato cinese è in notevole crescita, al contrario di quello europeo che è stagnante o in recessione come quello italiano. È naturale, quindi, che molte imprese vogliano esportare verso questo paese. Questo è un paese che corre e lo fa in modo tale da risultare, per noi italiani, fantastico e incredibile. Ad esempio: è possibile costruire in Italia un grattacielo di 30 piani in soli 15 giorni? Per di più antisismico resistente a terremoti di magnitudo 9, costruito con moderne tecnologie e senza incidenti sul lavoro di alcun tipo? In Cina lo fanno. Esportare in Cina non è facile: richiede tempo, investimenti, organizzazione e conoscenza del mercato. Le difficoltà che le imprese incontrano nell'approcciarsi al mercato cinese, infatti, sono tali che spesso le scoraggiano dal continuare. Questo perchè la mentalità cinese, anche dal punto di vista commerciale, è molto diversa dalla nostra, l'estensione del territorio è notevole come la densità di popolazione, le leggi sull'imporartazione sono tante e tali da risultare complesse e lunghe, spesso ci sono anche difficoltà nella comunicazione, la bontà e la qualità del Made in Italy non sono ancora completamente conosciute e apprezzate, perchè l'esportazione dei nostri prodotti è iniziata solo da pochi decenni e quindi c'è ancora bisogno di promuoverli. Bisogna sempre tener presente che i cinesi non sono degli ingenui sprovveduti, ma commercianti in un paese dove c'è tutto. Improvvisarsi in Cina è, quindi, un rischio altissimo perchè senza un'adeguata preparazione ed esperienza sul paese la probabilità di non conclure è altissima, ma anche quella di perdere soldi e bruciarsi. Questo è un mercato e popolo che non deve mai essere sottovalutato. Ci sono tanti dati positivi che ci fanno comprendere che bisogna assolutamente "puntare" su questo mercato e non lasciarsi scappare l'occasione di esserci. Ecco alcuni dati che dobbiamo considerare: il numero dei benestanti. La popolazione benestante delle grandi città cinesi è così numerosa che anche una piccola parte di curiosi costituisce un parco clienti di rilevanti dimensioni. Il numero totale degli abitanti, infatti, è di circa un miliardo e mezzo; se vogliamo considerare che la ricchezza è nelle mani solo del 5% di tutta la
popolazione, parliamo di 75 milioni di persone, un numero ben superiore alla totalità della popolazione italiana; l'occidentalizzazione dei consumi. Ormai un numero elevato di città costiere (dove si concentra il numero maggiore della popolazione, decine di milioni in ogni città) mostra forti segnali di occidentalizzazione di alcuni consumi; la crescita del mercato interno. Il mercato continua a crescere nel medio termine e nel giro di pochi anni avrà dimensioni molto superiori a quelle attuali; la semplificazione della legislazione. La legislazione locale verrà progressivamente semplificata (è da notare che la tassa sul consumo è già stata eliminata da quasi tutti i prodotti negli ultimi anni), facilitando l ingresso sul mercato di nuovi importatori e distributori; gli aumenti salariali. Negli ultimi 5 anni i salari sono cresciuti incredibilmente ad un ritmo del 14% annuo e si prevedono ulteriori rialzi con un aumento della capacità d'acquisto. Questo sta modificando le abitudini e sviluppando il mercato interno; la nuova classe impiegatizia e media. In particolare gli stipendi degli impiegati sono quelli che sono stati maggiormente incrementati, tanto da diminuire nettamente la differenza che c'era tra uno stipendio minimo italiano rispetto a quello cinese, ormai questa forbice non è più così ampia. È probabile che se continuerà questo trend, nel giro di un paio d'anni gli impiegati cinesi avranno uno stipendio quasi in linea con quello italiano. Questo sta favorendo la nascita di una nuova categoria, quella impiegatizia o classe media, che ha un potere d'acquisto che era inimmaginabile fino a soli 3 anni fa. Altro aspetto importante è quello che in Cina i servizi funzionano e costano poco, questo, quindi aumenta il potere d'acquisto. Non è reperibile un dato certo sul numero totale degli impiegati, ma anche volendo fare un calcolo al ribasso prendendo come riferimento i paesi europei (sappiamo, però, che il numero
delle società e aziende private, statali, straniere e cinesi che esistono nel paese è maggiore anche in percentuale a quello esistente in Europa, come l'età lavorativa è superiore a quella europea, e che in Germania il numero degli impiegati statali è pari al 5,7% della popolazione) possiamo stimare che il 15% della popolazione lavora come impiegato pari quindi a circa 225 milioni di persone, un dato ancor più impressionante se si pensa che la popolazione totale dell'italia è di circa 60 milioni; il numero degli abitanti. In Cina vivono circa 1.500.000.000 persone, il tasso di disoccupazione è stabile intono al 4% dal 2007. L'età lavorativa è dai 15 ai 64 anni. Il picco della popolazione in età lavorativa sarà raggiunto nel 2017 con poco meno di un miliardo di "abili al lavoro" (999,6 milioni). La proporzione della forza lavoro rispetto al totale dei cinesi toccherà il suo apice nel 2013 con il 72,14% della popolazione. Questi dati ci dicono che non solo il numero totale dei cinesi è enorme, ma soprattutto quello dei cinesi che lavorano e che quindi hanno un reddito e un potere d'acquisto. Quando, quindi, si parla di una minima percentuale della popolazione cinese, si parla di un numero tale di persone da superare l'intera popolazione italiana. Quando ci si riferisce ad una nicchia di mercato si parla di decine di milioni di persone. In Cina anche vendere in un solo condominio, significa avere migliaia di clienti; il PIL cinese. Da anni ormai il PIL cinese è nettamente superiore a quello degli altri paesi. Nel 2011 ha superato le previsioni arrivando al 9,5%. Per il 2012 è prevista una diminuzione causata dalla recessione europea, in ogni caso il PIL previsto per la Cina nel 2012 sarà superiore all'8%. Confrontarlo con quello previsto per i paesi europei dà la misura della differenza che oggi esiste tra la Cina e il resto del mondo. Il PIL previsto nel 2012 per la Germania è dello 0,8%, per l'italia è in negativo -0,5%, Francia e Spagna 0,3%, Gran Bretagna 0,5%. Da questi dati è evidente che l'europa avrà un'economia stagnante e l'italia, con altri paesi come la Grecia e il Portogallo, invece, sarà
in piena recessione avendo un PIL negativo; l'incremento dell'esportazione italiana verso la Cina. L'Italia risulta essere all'undicesimo posto tra i partner commerciali stranieri cinesi per le esportazioni di tutti i prodotti su scala mondiale e al terzo tra i paesi della UE (dati forniti ONU- COMTRADE su tutti i prodotti). Per alcuni prodotti, come nel settore cibi e bevande, risultiamo essere ai primi posti come esportatori stranieri su scala mondiale.