Telecamere Lineari, tecnologia e applicazioni



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Telecamere Lineari, tecnologia e applicazioni Adriano Fusco, Roberto Giansante L articolo descrive il principio di funzionamento della scansione lineare, le caratteristiche e le prestazioni offerte dalle telecamere lineari oggi presenti sul mercato, le problematiche relative ad ottiche, sistemi di illuminazione, posizionamenti meccanici e trattamento delle immagini acquisite. Il concetto di scansione lineare consiste nel ricostruire l immagine di un oggetto una linea alla volta, o perché questo passa sotto il raggio della telecamera lineare, oppure (molto più raramente) perché è questa a muoversi sull oggetto. Figura 1 - Principio di funzionamento della ricostruzione lineare sulla linea dell arrivo. Il risultato è una immagine della linea di arrivo in funzione del tempo. Questo esempio è anche utile per mostrare come l immagine ottenuta con questa tecnica presenti delle deformazioni che dipendono dalla variazione di velocità del soggetto o di parti di questo come nel caso degli atleti. Nella figura 2 si nota che le estremità delle gambe appaiono più sottili in quanto la loro velocità di scorrimento è maggiore della velocità media del resto del corpo. Figure 2 e 3 - Immagini di fotofinish (fonte Seiko) Questo principio è utilizzato da moltissimi anni in numerose applicazioni: generalmente gli esempi più citati per spiegarlo sono il fax, la fotocopiatrice, gli scanner. Un altro esempio di applicazione di questa metodologia è il fotofinish, inventato negli anni 30 e costituito da un sistema fotografico in cui una pellicola veniva fatta scorrere a velocità costante in corrispondenza di una fessura verticale puntata A. Fusco, Amministratore delegato di Accutech Srl; R. Giansante - Technical manager di Accutech Srl Il fenomeno è ancora più evidente nella terza immagine, dove le racchette e gli sci dei fondisti appaiono curvi per effetto della componente di moto ortogonale alla linea di ripresa della telecamera. Caratteristiche e prestazioni delle telecamere lineari Le caratteristiche di una telecamera lineare sono comune- Luglio/Agosto 2008 - Automazione e Strumentazione - 121

mente riferite al numero di pixel del sensore, al tipo di sensore (colore o bianco/nero), alla frequenza di scansione, alla dinamica e all interfaccia di comunicazione. I sensori Le telecamere lineari per utilizzi industriali oggi impiegano sensori cha vanno nella maggior parte dei casi da 512 a 8.192 pixel, con punte che possono superare i 10.000 pixel, e con dimensioni dei singoli pixel che vanno progressivamente riducendosi. Diminuendo l area del singolo pixel, diminuisce anche la quantità di luce che va ad incidervi: la sfida progettuale consiste nel cercare di mantenere la stessa sensibilità senza peggiorare il rapporto segnale rumore. Un sensore con più pixel è fisicamente più lungo: fino a 1000-2000 pixel si possono ancora utilizzare ottiche con passo C (quelle normalmente usate per le camere matriciali), ma incrementando il numero di pixel sono necessarie ottiche di passo maggiore come l F o ancora superiori. La frequenza di scansione indica il massimo numero di linee che si possono ottenere nell unità di tempo e dipende oltre che dal livello tenologico della telecamera, dal numero di pixel: se con un sensore da 512 pixel oggi si possono avere frequenze prossime ai 100 khz, raramente si superano i 10 khz con sensori da 8000 pixel. All aumentare della frequenza di scansione diminuisce il tempo massimo di esposizione possibile, (ad esempio con una frequenza di 100 khz il tempo massimo di esposizione è di 10 microsecondi) quindi nelle applicazioni più critiche può essere necessario applicare livelli di illuminazione molto elevati. La dinamica è data dal numero di livelli in cui viene quantizzata la luminosità catturata dal singolo pixel: normalmente in ambito industriale si utilizzano 8 bit per pixel (256 toni) lasciando dinamiche superiori (10-12 bit) ad impieghi in ambito scientifico e medicale. Nelle applicazioni industriali l utilizzo del colore è finora stato marginale: la scarsa disponibilità di algoritmi di elaborazione di immagine, i maggiori tempi di acquisizione delle immagini e di trasmissione e i maggiori tempi di elaborazione necessari, ne sono le principali ragioni. I sensori a colori sono costituiti da tre linee di pixel che - attraverso l uso di filtri - rispondono rispettivamente ai tre colori RGB, Rosso, Verde Blu. I sensori possono essere disposti in due modi: - Adiacenti e spaziati di un certa distanza (si parla in questo caso di sensori trilinear). In questo modo ad ogni acquisizione, ognuno dei sensori va ad acquisire una zona di oggetto leggermente spaziata dall altro (questa distanza dipende dalle ottiche utilizzate e dalla distanza di lavoro) questa differenza spazio/temporale può essere compensata direttamente dal firmware della telecamera oppure da un software di postprocess che risincronizza le varie componenti del colore. - Utilizzando un prisma che scompone il raggio di luce focalizzato dall obiettivo in tre fasci (come per le telecamere matriciali a 3 CCD). In questo modo si ottiene una convergenza perfetta delle linee ma una minore sensitività (di un fattore 3) in quanto la luce proveniente da una singola linea viene ripartita sui tre diversi sensori che daranno l RGB. Gli standard di comunicazione A livello di interfaccia sono stati codificati nel tempo vari standard, con capacità di trasferimento via via maggiori. La tabella 1 riporta una breve sintesi dei principali standard presenti e in fase di introduzione (il 10 GigE) e delle prestazioni offerte. La novità più recente ed interessante è costituita dalla comparsa sul mercato di vari modelli di telecamere con interfaccia Giga Ethernet, che, pur non raggiungendo le velocità del camera link, permette di interfacciare le telecamere direttamente ad un PC, senza quindi dover ricorrere ad un frame grabber. Tabella 1 - Principali standard di comunicazione per immagini digitali Modi di funzionamento Nelle applicazioni con telecamere matriciali l acquisizione dell immagine viene comunemente comandata da un segnale di trigger attivato da una fotocellula al passaggio dell oggetto. Nelle telecamere lineari questo non è sufficiente, poiché ogni singola linea deve essere correlata a quelle adiacenti secondo una certa regola geometrica. Le telecamere lineari hanno due tipici modi di funzionamento: - Free run, nel quale l acquisizione di ogni linea avviene con una frequenza programmabile e decisa in base alle caratteristiche di velocità dell applicazione, per ottenere un immagine dalla caratteristiche desiderate. - Sincronizzazione esterna: nel quale l acquisizione di ogni linea viene comandata da un trigger esterno, tipicamente il segnale di fase di un encoder asservito al movimento dell oggetto da riprendere. In entrambi i casi le scansioni devono rientrare nei limiti della massima frequenza possibile della telecamera. La prima modalità è utilizzabile efficacemente solo nel caso in cui la velocità dell oggetto sia costante, e può essere molto utile in fase di testing iniziale quando si inizia a studiare l applicazione senza avere già a disposizione la meccanica definitiva. Nel caso la velocità vari sensibilmente o addirittura il pezzo sia soggetto a fermate, questo sistema porterebbe a deformazioni del tutto inaccettabili dell immagine ottenuta. La figura 4 mostra l immagine di un cuscinetto a sfera (circolare) che si muove in accelerazione: la parte in alto del cuscinetto, essendo transitata a velocità minore, risulta allungata 122 - Automazione e Strumentazione - Luglio/Agosto 2008

Nell immagine della figura 5 la risoluzione verticale è molto maggiore di quella orizzontale (sovracampionamento), nell immagine centrale accade il contrario (sottocampionamento), nell immagine di destra è stata ottenuta la stessa risoluzione in entrambe le direzioni sincronizzando opportunamente le acquisizioni con la velocità dello spostamento. Applicazioni tipiche e vantaggi rispetto ai sistemi matriciali Figura 4 - Immagine di un cuscinetto a sfera in transito a velocità variabile ripresa da una telecamera lineare in modalità free run (senza sincronizzazione ad un encoder) - (fonte Accutech) rispetto alla parte in basso che invece è transitata a velocità maggiore. In questa immagine si intravede anche il problema dell allineamento dei colori, che verrà descritto nel paragrafo successivo. Poiché nelle normali applicazioni industriali molto spesso la velocità dei sistemi di movimentazione non è costante e possono verificarsi fermate e ripartenze, la sincronizzazione delle acquisizioni con un encoder è una prassi pressoché irrinunciabile. Non è detto che la risoluzione nel senso della larghezza dell oggetto (data dalla dimensione del sensore e dall area inquadrata) e quella longitudinale (determinata invece dalla frequenza di acquisizione e dalla velocità di movimento dell oggetto) debbano per forza coincidere, anche se per facilità di interpretazione e display delle immagini spesso si progetta il sistema in questo modo. L analisi di un oggetto di forma circolare evidenzia chiaramente i tre casi che possono verificarsi: I sistemi lineari vengono tradizionalmente applicati nella web inspection cioè nell ispezione di oggetti continui (ad esempio rotoli di carta, tessuto, vetri, colate di metallo, produzione di estrusi, ecc.); oggetti cioè molto lunghi o che non hanno una lunghezza definita. Possono altresì essere applicati per acquisire ed elaborare immagini ad alta risoluzione di oggetti con simmetria cilindrica che allo scopo vengono posti in rotazione anche veloce di fronte alla telecamera (ad esempio bottiglie, tubetti per prodotti farmaceutici ecc.). Rispetto alle attuali telecamere matriciali per image processing, che hanno tipicamente aree di 1-2 Mega pixel con punte oggi di 4-5 megapixel, l utilizzo di camere lineari permette di gestire immagini anche di 80-100 Megapixel. L elevata risoluzione ottenibile con una sola telecamera lineare, fa le veci di più telecamere matriciali ed evita le complicazioni architetturali legate alla combinazione di più immagini: difficoltà del posizionamento e puntamento delle telecamere, gestione delle sovrapposizioni e dei dati ridondanti, connessioni al sistema di elaborazione, ecc. A tutto vantaggio della semplicità architetturale e concettuale del sistema sia hardware che software. Un esempio numerico può chiarire meglio questo concetto: Supponiamo di dover controllare un oggetto di dimensioni 200 x 400 mm e che per le funzioni di controllo ci occorra una risoluzione di 0,1 mm. Occorre quindi disporre di un inquadratura complessiva di almeno 2000x4000 pixel. Soluzione con telecamere matriciali: Supponendo di disporre di telecamere con risoluzione massima 1600x1200 pixel sarebbe necessario coprire la zona di analisi con almeno sei telecamere disposte su due file di tre. Le telecamere dovrebbero avere un area di sovrapposizione che dovrebbe poi essere eliminata dal software. La gestione di sei telecamere, sia con un architettura PC based che con elaboratori di immagine dedicati presenterebbe una notevole com - plessità. Soluzione con telecamera lineare: È sufficiente un sensore da 2000 pixel in modo da inquadrare il lato minore dell oggetto, movimentandolo poi lungo la direzione del lato maggiore ottenendo così un immagine di 2000x4000 pixel e quindi ottenendo la precisione richiesta Figura 5 - Tre immagini di un cuscinetto a sfera riprese con risoluzioni verticale e orizzontale diverse e sincronizzazione con encoder (fonte Accutech) Tabella 2 - esempio di dimensionamento di un sistema di controllo qualità Luglio/Agosto 2008 - Automazione e Strumentazione - 123

Figura 6 - Disposizione di telecamere matriciali per coprire l area di analisi Figura 7 - Comparazione di immagini di superfici lucide acquisite con un sistema lineare e uno matriciale (fonte Accutech) Forse meno immediato co - me comprensione è il controllo dell angolo di incidenza della ripresa (tutto l oggetto viene ripreso esat - tamente da un angolo noto). Un altro vantaggio non trascurabile è il miglior controllo dell illuminazione e dei riflessi su tutto l oggetto da controllare: è sufficiente illuminare una sottile striscia e quindi angolare l incidenza della luce in modo da eliminare tutti i riflessi indesiderati (o accentuare quelli voluti). molto meno utilizzate sul mercato. Mentre nel caso di una telecamera matriciale è sufficiente una buona messa a fuoco e un illuminazione omogenea per ottenere facilmente delle immagini abbastanza fedeli al soggetto inquadrato, nel caso delle telecamere lineari è necessaria una grande precisione degli allineamenti meccanici e della sincronizzazione tra l oggetto in movimento e le acquisizioni per ottenere lo stes - so risultato. Le criticità del line scanning so no quindi essenzialmente le gate all illuminazione, alle ottiche, all installazione sul campo: l illuminazione deve essere as so - lutamente uniforme su tutto il cam po visivo, pena la formazio ne di strisce di colore o luminosità leggermente diverse mol to evidenti anche a fronte di piccole discontinuità. Questi problemi possono presentarsi ad esempio quan - do è necessario illuminare zone mol to larghe e non sia possibile af fiancare in modo continuo gli il - luminatori a causa della loro con - formazione meccanica. L intensità luminosa deve essere molto elevata (se pure concentrata su piccole aree) per consentire frequenze di acquisizioni elevate (e quindi tempi di esposizione molto bassi) delle applicazioni più veloci. Figura 9 - Una leggera differenza (inferiore del 5%) della temperatura del colore dei led impiegati per l illuminazione, se non compensata, risulta molto evidente (fonte Accutech) Figura 8 - Comparazione di immagini di superfici lucide acquisite con un sistema lineare e uno matriciale (fonte Accutech) Per finire possiamo citare la possibilità di riprendere oggetti in rapido movimento senza necessità di complessi sistemi di illuminazione ad esempio strobati e l occupazione di una zona ristretta (virtualmente una semplice linea) per il sistema di illuminazione e la zona di analisi. Criticità I principi fondamentali dell ottica, le tecniche di illuminazione, gli algoritmi di elaborazione delle immagini, si applicano sostanzialmente allo stesso modo sia alle riprese con le tradizionali telecamere matriciali che alle lineari; queste ultime però presentano alcune caratteristiche e problematiche che fanno si che esse vengano viste come sistemi più specialistici e siano È necessario prestare una grande attenzione alla convergenza del percorso ottico della telecamera con quello dell illuminatore (questa convergenza varia al variare dell altezza dell oggetto da riprendere). Le ottiche devono garantire un elevato potere risolutivo per sfruttare realmente tutti i pixel messi a disposizione dal sensore. Normalmente quindi vengono impiegate ottiche di elevatissima qualità con costi molto superiori a quelli delle normali telecamere matriciali. Nell acquisizione di immagini a colori con sensori del tipo trilinear lo sfasamento spaziale dei sensori può creare problemi di disallineamento dei colori, se la velocità dell oggetto varia entro range troppo ampi o se l oggetto ha dimensioni verticali troppo variabili (tali cioè da introdurre problemi di prospettiva). Un ulteriore problema è che l illuminazione deve essere costante non sullo spazio di una singola linea (che è infinitesimo e viene reso di qualche millimetro esclusivamente per facilitare l al - lineamento della telecamera con la sorgente di illuminazione) 124 - Automazione e Strumentazione - Luglio/Agosto 2008

INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 Figura 10 - Un immagine di test acquisita con un offset errato rispetto alla velocità di traslazione (fonte Accutech) ma sull intervallo spaziale delle tre linee (che può arrivare a essere anche di qualche centimetro). A livello di installazione, vale la pena di sottolineare che alcune operazioni del tutto banali operando con una telecamera matriciale come il puntamento, la regolazione della messa a fuoco e del diaframma, sono tutt altro che scontate, soprattutto quando si va ad operare in ambienti industriali e su campi inquadrati di dimensioni considerevoli. Occorre innanzitutto allineare il punto di vista della telecamera con l oggetto e con il sistema di illuminazione: alcuni pattern campione possono aiutare poi nella messa a fuoco, nella eventuale compensazione di disuniformità dell illuminazione, nella regolazione dei diaframmi. Lo stesso posizionamento meccanico deve essere effettuato con una precisione e accuratezza superiore rispetto alle telecamere matriciali poiché anche piccoli disallineamenti influiscono negativamente sulla qualità delle immagini e sul risultato delle elaborazioni. Se si aggiungono poi i classici problemi di installazione meccanica degli encoder o l interfaccia elettrica con gli encoder già esistenti sulle linee di movimentazione, il risultato è che più tecnici specializzati possono impiegare alcune ore anche solo per arrivare a realizzare un corretto setup che consenta l acquisizione di una buona immagine. Conclusioni Il principio della scansione lineare presenta caratteristiche ideali per molte applicazioni di controllo qualità in linea anche al di là della classica web inspection. I vantaggi funzionali illustrati in questa relazione tuttavia, sono stati in parte oscurati dalle oggettive maggiori difficoltà di impiego e dai maggiori costi, per cui la propensione a sperimentare questa tecnologia da parte di molti operatori del settore è stata finora relativamente bassa. L introduzione di molti nuovi modelli a costi più contenuti e l accumulo di esperienza nelle applicazioni tradizionali dovrebbe invogliare in futuro un maggior numero di integratori di sistema a sperimentare i confini di questa tecnologia. Si tratta infatti di una metodologia non solo molto efficace ma anche molto stimolante per integratori di sistema e tecnici di alto livello alla ricerca continua di strade innovative e dell eccellenza nelle soluzioni offerte. 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