PRESENTAZIONE ALLA STAMPA

Documenti analoghi
RAPPORTO MENSILE ABI Gennaio 2015 (principali evidenze con i dati di fine 2014)

Economie regionali. L'andamento del credito in Umbria nel primo trimestre del 2010

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2013 (principali evidenze)

Il mercato del credito

RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze)

Il credito in Toscana. III trimestre 2014

Ires. Nota congiunturale sul mercato del credito bancario in Piemonte SINTESI. Coordinamento: Francesco Montemurro, Davide Riccardi

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO MENSILE ABI Maggio 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze)

Economie regionali. Bologna aprile 2010

RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze)

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Marco Manile

8. Dati finanziari e bancari

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2015 (principali evidenze)

Economie regionali. L'andamento del credito in Sardegna nel quarto trimestre del Cagliari

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO MENSILE ABI Dicembre 2013 (principali evidenze)

Totale ,17-55,93 19,85 25,97 14,75 114,49-34,16-54,08-1,08-28,20

RAPPORTO MENSILE ABI Ottobre 2015 (principali evidenze)

EvoluzionE E cifre sull agro-alimentare CredIto I trimestre 2014

RAPPORTO MENSILE ABI Giugno 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Maggio 2014 (principali evidenze)

RAPPORTO CER Aggiornamenti

L INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Il credito in provincia di Firenze al terzo trimestre 2013

IX. Credito e giustizia. Protesti cambiari. Fallimenti. Impieghi e depositi bancari. Numero sportelli bancari. Per approfondimenti:

Il credito in Toscana. II trimestre 2015

Il sistema creditizio in provincia di Pisa

L attività degli intermediari finanziari

intervento del Direttore Regionale Ing. Adriano Maestri Giovedì 20 settembre ore Convento S.Domenico Sala Bolognini - Bologna

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Le imprese e l accesso al credito. Le dinamiche del mercato e il ruolo delle garanzie

MERCATO MUTUI: CRESCE DEL 21,2% IL MERCATO DEI MUTUI IN PIEMONTE

RAPPORTO CER Aggiornamenti

Workshop PRESENTAZIONE PREZZI DEGLI IMMOBILI di Milano e Provincia 4 febbraio 2014

PRESENTAZIONE ALLA STAMPA

IL CREDITO A REGGIO EMILIA

ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi

Capitolo 19 - Credito

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

La congiuntura economica e finanziaria e il finanziamento delle piccole imprese

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni

IL MERCATO DEI MUTUI IN PIEMONTE II trimestre 2015

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

RAPPORTO CER Aggiornamenti

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013

RAPPORTO CER Aggiornamenti

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa,sezione mediazione creditizia

IL QUADRO DEL CREDITO IN UMBRIA

La finanza d impresa in Italia durante la crisi: problemi congiunturali e nodi strutturali

Dati significativi di gestione

RAPPORTO CER Aggiornamenti

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Dati significativi di gestione

La congiuntura. italiana. La stima trimestrale del Pil

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

Il mercato mobiliare

Workshop di presentazione dell attività dei Laboratori di ricerca

Credito, Sviluppo e Occupazione, Innovazione e Creatività :

NUMERO 97 MAGGIO 2015

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

SIMEST: Partner d impresa per la competizione globale. Seminario di preparazione alla Missione Imprenditoriale in Iran

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati

Strumenti finanziari CIP. Programma per l innovazione e l imprenditorialità. Commissione europea Imprese e industria CIP

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO

Finanziamenti con provvista. Finanza Agevolata - Novembre 2015

L economia della Liguria

Studio di Economia e consulenza Aziendale s.r.l. Stipulato il protocollo d intesa per i finanziamenti rosa

Plafond PMI Beni Strumentali (Sabatini bis)

(Divieto d ) accesso al credito per le imprese: (serve capitale

FONDO ITALIANO DI INVESTIMENTO

Giovanni Sabatini Direttore Generale ABI

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011

DALL INIZIO DELLA CRISI PERSI 109 MILIARDI DI INVESTIMENTI

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI

IL FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE: CONGIUNTURA E PROBLEMI STRUTTURALI. Una finanza per la crescita Milano 12 giugno 2013

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri

SABATINI BIS come chiedere le agevolazioni

INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Crisi finanziaria e accesso al credito

Roma, 21 settembre 2015

RAPPORTO CER Aggiornamenti

L'INFLAZIONE IL CREDITO. Indicatore ciclico coincidente (Ita-coin) e PIL dell Italia (1) (variazioni percentuali)

1. Smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione; 2. Plafond Progetti Investimenti Italia.

Tavola rotonda CREDITO E PMI Roma, 6 dicembre 2011 Valentina Carlini Fisco, Finanza e Welfare Confindustria

Entro il è possibile domandare finanziamenti a tassi agevolati a favore delle imprese femminili e delle lavoratrici autonome

Transcript:

Torino, 17/7/2015 ore 10,30 Sala E. Vaglio Via Pietro Micca 17 FISAC/CGIL Torino e Piemonte PRESENTAZIONE ALLA STAMPA ANALISI CONGIUNTURALE DEL SISTEMA DEL CREDITO LOCALE IN PIEMONTE A cura di Francesco Montemurro e Cristiano Roner Presentazione: Davide Riccardi Segreteria FISAC/CGIL Torino e Piemonte Dipartimento Studi e Ricerche

Nel periodo settembre 2014 - marzo 2015 le operazioni rifinanziamento alle banche finalizzati a incrementare i prestiti all economia reale per risolvere il problema dell accesso al credito (TLTRO) realizzate dalla BCE hanno veicolato presso le banche italiane circa +94 miliardi di euro tuttavia nello stesso periodo il credito alle imprese ha registrato una contrazione di -13,2 miliardi di euro Fra ottobre 2011 e marzo 2015 la quantità di titoli di stato italiani detenuti dalle banche residenti nel nostro paese è praticamente raddoppiata, da 208,6 a 415,5 miliardi di euro dati ISTAT, Banca d Italia, CGIA Mestre) 2

SPORTELLI BANCARI PIEMONTE* 31/03/2015 2.470 31/12/2014 2.494 31/12/2013 2.589 31/12/2012 2.662 31/12/2011 2.709 31/12/2008 2.716 246 IN MENO DAL 2008 *Fonte: Banca d Italia/ BDS 3

Andamento del numero di sportelli bancari per provincia SPORTELLI BANCARI PER PROVINCIA Prosegue la riduzione del numero delle filiali bancarie in Piemonte. 30/06/09 30/06/14 31/12/14 31/03/15 6/09-3/15 TORINO 1.142 1.034 1.022 1.018-124 VERCELLI 136 129 127 126-10 BIELLA 134 134 132 132-2 VCO 89 88 85 86-3 NOVARA 220 205 200 198-22 CUNEO 519 501 498 482-37 ASTI 162 162 160 160-2 ALESSANDRIA 278 304 270 268-10 PIEMONTE 2.705 2.531 2.494 2.470-235 ITALIA 34.007 31.234 30.740 30.558-3.449 Fonte: Banca d Italia/ BDS - Banche 4

DIPENDENTI BANCARI PIEMONTE* 31/12/2014 27.880 31/12/2013 27.902 31/12/2012 28.332 31/12/2011 29.291 31/12/2010 28.478 31/12/2009 31.248 31/12/2008 39.243 11.363 IN MENO DAL 2008 DIPENDENTI BANCARI IN ITALIA* 2009= 331.000 2014= 302.000 Prosegue la riduzione del numero dei dipendenti *Fonte: Banca d Italia/ BDS TDB10219-1001503 5

Andamento dei prestiti bancari ai residenti in Italia. Variazioni percentuali tendenziali. Aprile 2015. Il riferimento è costituito dalle banche residenti in Italia. Fonte: figura adattata da Banca d Italia (2015a), pag. 23. 6

A Marzo 2015 in Piemonte peggio che nel Nord Ovest Andamento tendenziale degli impieghi alla clientela ordinaria residente Valori percentuali 2015 2014 I trimestre IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre Piemonte -2,2-1,7-1,7-1,9-2,4 Lombardia -1,8-4,2-4,4-2,6-6,1 Veneto -1,1 1,3-0,7 0,3-2,7 Nord-Ovest -1,8-3,5-3,7-2,4-5,1 Nord-Est -4,0-3,0-3,8-3,7-2,3 Italia -0,9-1,1-2,1-2,1-2,9 Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 7

A Marzo 2015 in Piemonte peggio che nel Nord Ovest Andamento tendenziale degli impieghi alla clientela ordinaria residente Valori percentuali 2015 2014 I trimestre IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre Piemonte -2,2-1,7-1,7-1,9-2,4 Lombardia -1,8-4,2-4,4-2,6-6,1 Veneto -1,1 1,3-0,7 0,3-2,7 Nord-Ovest -1,8-3,5-3,7-2,4-5,1 Nord-Est -4,0-3,0-3,8-3,7-2,3 Italia -0,9-1,1-2,1-2,1-2,9 Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 8

Tot. Impieghi: a Marzo 2015 i dati più negativi per AL, VCO e TO Variazione tendenziale degli impieghi alla clientela ordinaria residente per provincia Valori percentuali -2,9 Alessandria -2,2 I trimestre 2015 IV trimestre 2014 Asti -1,5-1,8 Cuneo -0,3 1,7 Novara -6,8-4,2 VCO -2,1-2,3 Biella 1,1 3,3 Vercelli 7,0 8,2 Torino -3,2-2,3-8 -6-4 -2 0 2 4 6 8 10 Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 9

Totale degli Impieghi vivi in Piemonte compresa la CDP 100 99 98 97 96,9 96 95 94 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 2012 2013 2014 2015 I valori si riferiscono ai finanziamenti in bonis ed includono le famiglie consumatrici, le istituzioni sociali private e dati non classificabili. Enti segnalanti sono le banche e la Cassa Depositi e Prestiti. Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia (2015), Base Dati Statistica. 10

Andamento mensile degli impieghi vivi in Piemonte per dimensione dei beneficiari (marzo 2012= 100). 105 A Società con almeno 20 addetti Società con meno di 20 addetti e famiglie produttrici 100 A 95 Numero indice 90 85 80 75 Perdurante diminuzione del valore nominale dei prestiti al netto delle sofferenze durante la prima metà dell anno in corso tanto per le grandi imprese quanto per quelle medio-piccole. Tuttavia a partire dall inizio del 2014 il divario tra le due classi dimensionali si è ampliato a sfavore delle piccole imprese (quelle con meno di 20 addetti) A marzo di quest anno i prestiti concessi alle piccole e medie imprese erano inferiori del 14,7% rispetto al livello di marzo 2012 mentre la stessa percentuale per le più grandi era pari all 11,6%. 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 2012 2013 2014 2015 88,4 85,3 11

Impieghi a Imprese e famiglie produttrici: NO E VC peggiori Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 12

Impieghi a Imprese e famiglie produttrici: Novara la peggiore Andamento tendenziale degli impieghi ad imprese e famiglie produttrici per provincia Valori percentuali -1,4 Alessandria -3,0 I trimestre 2015 IV trimestre 2014 Asti -2,2-2,5 Cuneo 3,2 2,5 Novara -10,0-6,2 VCO -2,7-1,7 Biella 2,4 6,1 Vercelli 12,8 14,1 Torino -0,8 2,6-15 -10-5 0 5 10 15 20 Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 13

Impieghi vivi a famiglie consumatrici: NO E VC peggiori Andamento degli impieghi vivi alle famiglie consumatrici per provincia Valori percentuali, situazione al 31/03/2015 Vercelli -0,3 Var. congiunturale Var. tendenziale 4,1 VCO 0,3 0,9 Novara -1,2 0,3 Cuneo Biella -1,4-0,3 0,2 0,3 Asti 0,1 1,0 Alessandria Torino -1,4 0,1 0,0 0,4 Piemonte 0,1 0,2 Veneto -0,3 0,1 Lombardia Nord-Est Nord-Ovest Italia -0,2-0,3-0,2-0,3 0,2 0,1 0,2 0,1-2,0-1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Con il termine variazione congiunturale invece si intende la variazione di una grandezza rispetto al periodo di rilevazione precedente 14

Credito al Consumo: in lieve ripresa...bi, AL e VC... praticamente fermo Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Con il termine variazione congiunturale invece si intende la variazione di una grandezza rispetto al periodo di rilevazione precedente 15

Le sofferenze: il Piemonte peggio del Nord Ovest; meglio del Paese 10 Nord-Ovest Piemonte Italia Consistenza delle sofferenze sugli impieghi totali 9 8 7 6 5 4 3,9 4,9 4,8 5,1 4,9 4,1 5,4 5,4 5,1 5,2 4,3 4,5 5,7 5,5 4,7 6,0 5,7 4,9 6,3 6,0 5,2 6,6 6,1 5,5 7,1 6,6 6,0 7,5 7,1 6,3 6,8 7,6 8,1 7,4 8,5 8,1 7,6 8,8 8,5 9,3 9,1 8,7 8,7 8,2 7,9 3 2 1 0 II III IV I II III IV I II III IV I II III IV 2011 2012 2013 2014 16

Le sofferenze: diminuiscono i debitori ma aumentano gli importi Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 17

I Depositi: cresciuti sino al 2014 oggi si ridimensionano 120 Andamento dei depositi bancari in Piemonte Numero indice (giugno 2011 = 100) 115 114,8 110 105 100 95 90 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 2011 2012 2013 2014 2015 Dati destagionalizzati secondo la procedura TRAMO-SEATS. Il riferimento è costituito dalla clientela ordinaria residente e non residente al netto delle istituzioni finanziarie e monetarie. Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia (2015), Base Dati Statistica. I depositi sono definiti dalla Banca d Italia come: raccolta da soggetti non bancari effettuata dalle banche sotto forma di: depositi (con durata prestabilita, a vista, overnight e rimborsabili con preavviso), buoni fruttiferi, certificati di deposito e conti correnti. Include i conti correnti di corrispondenza, i depositi cauzionali costituiti da terzi e gli assegni bancari interni. 18

I Depositi cresciuti principalmente per le imprese private: e gli investimenti? Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 19

I Depositi cresciuti principalmente per le imprese private: e gli investimenti? 20

Il Piemonte paga tassi più elevati sui mutui alle famiglie Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 21

Il Piemonte paga tassi più elevati sui mutui alle famiglie; tutte le categorie di tasso si sono ridotte Con il termine variazione tendenziale si intende normalmente la variazione (in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Con il termine variazione congiunturale invece si intende la variazione di una grandezza rispetto al periodo di rilevazione precedente 22

Servono strumenti che valorizzino il lavoro e rilancino l'economia ed il supporto alle famiglie ed imprese Accordo Confindustria ABI per il credito del 31/3/2015 - Imprese in Ripresa per la sospensione e l allungamento dei finanziamenti; - Imprese in Sviluppo per il finanziamento dei progetti di investimento ed la patrimonializzazione delle imprese, da realizzarsi mediante la costituzione da parte delle banche aderenti di plafond individuali, con dotazione complessiva pari a 10 miliardi di euro; - Imprese e PA per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione, anch essa con un plafond pari a 10 miliardi di euro. 23

Servono strumenti che valorizzino il lavoro e rilancino l'economia ed il supporto alle famiglie ed imprese Decreto Destinazione Italia art. 12, d.l. 145/2013, convertito in l. n. 9 del 21 febbraio 2014 MINI BOND Fino alla fine del 2014 erano state effettuate settanta emissioni per un valore complessivo di 7,6 miliardi; la crescente partecipazione di imprese medie ha determinato una riduzione nel tempo dell importo unitario dei prestiti, sceso a 30 milioni nel 2014. Quasi tutti gli emittenti di minibond non avevano mai collocato titoli sul mercato in precedenza. (Aiaf, 2015) 24

INTERVENTI EUROPEI Programma Horizon 2020: Capitale di rischio e garanzie per attività di ricerca ed innovazione; Programma COSME: Capitale di rischio e garanzie per PMI in fase di crescita ed espansione (coordinamento con Horizon 2020); Meccanismo per collegare l Europa: Project Bonds; Programma per l occupazione e l innovazione sociale: Microcredito, strumenti di condivisione del rischio, capitale e debito a fondi di investimento sociale e altri intermediari finanziari per finanziare imprese sociali; Programma Europa Creativa: garanzie per incentivare gli intermediari finanziari a estendere i prestiti alle PMI nei settori culturale e creativo; Fondi Strutturali: Capitale di rischio, linee di credito e garanzie per imprese ricerca, innovazione e PMI in fase di crescita ed espansione nell ambito dei futuri programmi operativi regionali. 25

- Prosegue la stretta creditizia; diminuiscono i crediti sempre meno sportelli e dipendenti: la banca si concentra sui grandi centri perde professioni - Servono nuovi strumenti per rilanciare economia e crescita - L'intervento pubblico in termini di investimenti per la ripresa: serve una Banca di Sviluppo pubblica? - Lo sviluppo dei canali innovativi di finanziamento, bond di distretto; minibond; Fondi di garanzia; fondi europei: e le Banche? - il ruolo delle Banche medio-piccole di territorio: quale futuro dopo la riforma delle Popolari e l'autoriforma delle BCC? LA LA BANCA BANCA COMMERCIALE COMMERCIALE DEVE DEVE SPECIALIZZARE SPECIALIZZARE RISORSE RISORSE SUL SUL TERRITORIO TERRITORIO PER PER GUIDARE GUIDARE LE LE IMPRESE IMPRESE NEL NEL DEDALO DEDALO DI DI STRUMENTI STRUMENTI E NORME NORME