GLI ITALIANI, GLI ANZIANI E L INVECCHIAMENTO

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Transcript:

GLI ITALIANI, GLI ANZIANI E L INVECCHIAMENTO sintesi dell indagine demoscopica realizzata da Astra Ricerche nel settembre 2005 per conto della SIGG, la società italiana di geriatria e gerontologia L indagine Si tratta d un sondaggio svolto da Astra Ricerche nell ultima décade di settembre 2005 tramite 1.005 interviste telefoniche somministrate col metodo CATI (computer aided telephone interviewing) in collaborazione con la collegata Doxa ad un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 15 anni in su (esclusi i non residenti e i membri delle convivenze: ospedali, ospizi, conventi, caserme, carceri, ecc.), pari ad un universo di 49.7 milioni di persone. La conoscenza dei cambiamenti degli anziani negli ultimi 50 anni Solo un italiano su sette non ha la minima idea dei profondi mutamenti intervenuti dal 1955 a oggi nel mondo della Terza e della Quarta Età. La metà dei nostri connazionali ne é ben informato e più d un terzo conosce perfettamente tutti i cambiamenti epocali che i vecchi in Italia hanno via via attraversato nella seconda metà del Novecento: l esser più sani e meglio curati (79%), l essere ora assai più numerosi

rispetto a 50 anni fa (77% degli ultra14enni); l aver meno figli e nipoti (76%); l essere ora meno ignoranti (76%), più vivaci e attivi (75%), più autonomi (74%); l aver viaggiato assai di più in vita loro (70%); l esser diventati più curiosi e innovatori (66%), meno severi (65%), con più desideri e aspirazioni (63%). Tutto bene, dunque? Neanche per sogno: questi giganteschi passi avanti risultano per molti italiani di tutte le età contraddetti dal fatto che oggi i vecchi risultano più soli e abbandonati a se stessi (lo denuncia il 63% degli intervistati), meno rispettati e onorati rispetto alla metà del secolo scorso (56%), più pessimisti e depressi (43%). GLI ANZIANI OGGI RISPETTO A 50 ANNI FA PIÙ SANI, CURATI MEGLIO 76.0% PIÙ INFORMATI E CURIOSI 76.0% PIÙ MODERNI, INNOVATORI 66.0% CON PIÙ DESIDERI, ASPIRAZIONI 63.0% PIÙ SOLI, ABBANDONATI 63.0% MENO RISPETTATI E ONORATI 56.0% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 2

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In sintesi, per il 66% dei nostri connazionali gli anziani attuali risultano straordinariamente modernizzati rispetto ai loro omòloghi di mezzo secolo fa: con tanti vantaggi in termini di reddito e tenore di vita, salute e vitalità psico-fisica, informazione e cultura, esperienze e consapevolezza, apertura mentale e indipendenza. Ma un poco minore 60% critica severamente la loro minor valorizzazione nelle famiglie e nella società (il 27% parla di stabilità rispetto al 1955 e solo il 13% di miglioramento). Gli atteggiamenti nei confronti della vecchiaia Il risultato di tale ambivalenza sociale si osserva nelle risposte alla domanda sui sentimenti personalmente provati dagli intervistati verso l essere anziani (non verso i vecchi ma proprio verso la vecchiaia in generale). Ebbene, si ferma al 41% la percentuale di coloro che provano sentimenti solo positivi, mentre dominano coloro che la odiano (30%) o segnalano vissuti contraddittori (29%). Certo, l essere anziani suscita nella grande maggioranza degli italiani tenerezza (76%), affetto (75%), solidarietà e protezione (71%), stima (68%), serenità (66%), gratitudine (64%), simpatia (59%). Ma il 42% si dice impaurito dalla vecchiaia e vive un ansia profonda, il 17% parla d insofferenza e 4

aggressività, il 14% addirittura di ostilità, disprezzo, schifo, ribrezzo. GLI ITALIANI E LA VECCHIAIA ALLEGRO FAVORE (20.400.000) 41% RIGETTO, RIBREZZO (14.700.000) 30% AMBIVALENZA ANSIOSA (14.200.000) 29% Insomma, una grande fetta della popolazione esprime contraddizioni acute nel pensare la Terza e la Quarta età: per il 30% prevale il rigetto, per una percentuale di poco inferiore, l amore e l odio convivono. 5

Gli atteggiamenti nei confronti dell invecchiamento Diamo un occhiata alla torta qui sotto: solo poco più d un quinto degli italiani dai 15 anni in su è veramente ben disposto nei confronti dell invecchiamento, cioè del progressivo avvicinarsi sin da adulti alla Terza età e poi, una volta fatto l ingresso in essa, dell ulteriore avanzare con gli anni sino alla morte. Costoro, i sereni e a volte i felici d invecchiare, sono più della media 25-44enni, centrosettentrionali, con titolo di studio da medio ad alto, capaci d influenzare gli altri, estroversi e innovatori, presenti in tutte le classi socie-economiche. Il 47% ha vari dubbi e appare scisso tra positività e negatività. Ma un cospicuo 31% risulta ostilissimo all invecchiamento: un fenomeno naturale che non accetta, teme, che vorrebbe negare o fermare o almeno rinviare il più a lungo possibile: e qui troviamo tanti 15-24enni e alcuni anziani, i residenti nella ricca provincia settentrionale, i non opinion leader diffusi, coloro che meno sono informati della realtà e dell evoluzione delle ultime età della vita (l ignoranza favorisce lo scatenamento di ansie profonde e ingovernabili). 6

GLI ITALIANI E INVECCHIARE I FAVOREVOLI SERENI (10.800.000) 22% GLI OSTILI IMPAURITI (15.300.000) 31% I CONTRADDITORI TRA ATTRAZIONE E ANGOSCIA (23.000.000) 47% Il risultato è che 18.5 milioni di nostri connazionali (il 37% del campione, appunto) afferma che vorrebbe non invecchiare mai (oppure non essere invecchiato se ha più di 64 anni). E la stessa percentuale dice drammaticamente: Odio invecchiare, sentire il tempo che passa ogni giorno, sempre con accentuazioni che coinvolgono le persone con reddito e scolarità medio-bassi o bassi, i 45-64enni e alcuni 18-24enni, i residenti nei comuni con meno di 30mila abitanti, i lavoratori autonomi con i salariati e le casalinghe. Certo, a parole molti sostengono che ogni età della vita ha i suoi lati positivi e negativi (83% del campione), che i pregi 7

delle persone non c entrano con l età talché ci sono anziani giovani di spirito e ragazzi nati vecchi (83%), che invecchiando si perdono certe possibilità ma se ne guadagnano altre (65%). Ma poi il 63% nega che la vecchiaia possa essere (si noti: possa, non sia) l età più bella della vita, mentre un italiano su tre è già ora infelice per come sta invecchiando o è invecchiato. Il vero problema dell Italia: non i vecchi ma saper invecchiare L aumento del numero di ultra64enni e la loro crescita sul totale della popolazione determinano, com è noto, difficoltà inedite alla nostra società, che è ormai con quella giapponese una delle più vecchie nel mondo. E di queste difficoltà, per le famiglie e per lo Stato Sociale, gli abitanti del Bel Paese sono in buona misura consapevoli. Ma non è questo il nodo-chiave per tutti noi: è, invece, quello di imparare a invecchiare sin da giovani. Vediamo perché, sempre alla luce dell indagine demoscopica svolta da Astra Ricerche per la SIGG: il principale problema degli anziani in Italia non sono le loro condizioni fisiche: certamente lo dice il 47% degli intervistati essi oggi a volte hanno più problemi che in passato solo perché in media vivono più a lungo ; ma è 8

vero pure che restano più sani e attivi molto più a lungo che in passato (75%), anche perché la medicina ha fatto passi in avanti straordinari per rendere più lunga e serena la loro vita (secondo il 78% dell intero campione) no, in questa fase storica sono i non anziani il principale problema per i vecchi, che soffrono molto perché i giovani e le famiglie si disinteressano di loro, come sostiene con forza il 78% tale vero e proprio abbandono o semi-abbandono di massa non ha origine solo nell egoismo dei giovani e degli adulti, nelle ristrettezze economiche di tante famiglie, nei super-impegni che gravano specie sulle donne (a cui sono demandate tutte le attività di cura dei bambini, dei malati, dei disabili, dei familiari con gravi problemi psichiatrici e appunto degli anziani: se ce la fanno ad occuparsi di questi ultimi, specie qualora lavorino): esso deriva anche e a volte specialmente o esclusivamente dal rifiuto dell invecchiamento, quello proprio e non quello altrui infatti, emerge con evidenza che chi conosce la realtà della Terza e della Quarta età odierne ossia ne sa e la pensa vive meglio il proprio invecchiamento 9

di più: chi vive meglio il passar del tempo che lo riguarda, ossia accetta di invecchiare, ha una miglior immagine degli anziani, li apprezza di più e li teme (o odia) di meno chi si occupa personalmente di anziani bisognosi di sostegno e cura (il 35% degli adulti, ossia 17.2 milioni di ultra 14enni: al di sopra della media donne, 45-64enni, casalinghe così come impiegati e insegnanti oltre che salariati) non solo è d aiuto ai suoi familiari agé ma apprezza di più l età dai 65 anni in poi, teme meno il passar del tempo, invecchia meglio e con maggior letizia Infine: non solo chi è generoso di sé (delle proprie attenzioni e cure) con gli anziani li aiuta, ma è anche vero l opposto: chi aiuta i vecchi senza abbandonarli ne è aiutato, nel senso che acquista o rafforza un diverso approccio alla vita, più ricco e variegato, che diminuisce paure e angosce, accresce la serenità e persino la felicità, migliora la propria qualità della vita. Ipotesi per un decalogo Dai risultati di quest ultima indagine di Astra Ricerche per la SIGG si possono derivare alcuni consigli agli italiani: consigli volti non ad aiutare gli anziani ma ad invecchiare meglio. Vediamoli: 10

goditi la vita in ogni suo momento: uno dei modi migliori per invecchiare bene è godersi la vita sin che è possibile, anche da vecchi (secondo l 82% degli intervistati) pensa sin da giovane anche agli anziani e cerca di imparare da loro: alcuni sono migliori di te o dei tuoi amici (83%) ricorda sempre che ogni età della vita ha i suoi pregi e i suoi difetti (83%) non temere la vecchiaia: è un obiettivo, poiché l alternativa a raggiungerla è crepare prima non stare ad ascoltare l orologio della vita che ticchetta: ogni secondo che passi ad ascoltarlo hai vissuto un secondo (di vita vera) in meno apprezza quel che hai vissuto sin qui, per il solo fatto che l hai vissuto, e guarda con curiosità al futuro ignoto che ti si prospetta: forse il meglio per te deve ancora venire costruisciti, per poi magari cambiarlo, un progetto di vita che inglobi anche l invecchiamento e la vecchiaia stai anche con gli anziani: hanno bisogno di te 11

stai anche con gli anziani: hai bisogno di loro e sarai più sereno e felice leggendo queste note sei già un po invecchiato: e allora? non è bello? Il contributo dei geriatri In occasione del 50 congresso della Società Italiana di Geriatrìa e Gerontologia, la SIGG, ad Astra Ricerche è stata chiesta di verificare la notorietà e l immagine di questa categoria di medici specializzati. Ecco i principali risultati di tale parte dell indagine demoscopia: il 59% della popolazione (dai 15 anni in su) sa che esistono dei medici specialisti degli anziani il 36% dell intero campione (ossia il 61% dei conoscitori della categoria) conosce spontaneamente la definizione di geriatra esattamente un terzo dei nostri connazionali d ogni età ha o ha avuto a che fare con i geriatri per motivi personal - familiari o per ragioni di lavoro e studio (si tratta di 9.8 milioni di post-adolescenti) 12

solo un italiano su sei, tra i conoscitori di tale figura professionale, ne pensa male, mentre il 35% esprime valutazioni abbastanza positive e il 49% riserva loro giudizi assai positivi e a volte entusiastici le critiche maggiori riguardano l insufficiente presenza molecolare in tutta Italia (70%); l essere troppo poco visibili (il 60% li vorrebbe più ascoltati e intervistati da tv, radio, giornali, ecc.); la carenza di cordialità e umanità di alcuni di essi (44%) i maggiori apprezzamenti più forti tra coloro che li frequentano dovendo occuparsi di vecchi con problemi riguardano la loro insostituibilità diagnostico-terapeutica (72%); l essere destinati a crescere assai in futuro (73%); la grande l utilità nell aiutare gli anziani a invecchiare bene, dunque con un elevata qualità della vita; il prezioso sostegno dato non solo ai vecchi con problemi di salute o psicologici ma anche alle famiglie con tali anziani a carico (67%); il mix di esperienza e competenza (63%), per il 34% riconosciute in tutto il mondo con l aggiunta delle loro qualità umane calde. 13