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Transcript:

I.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - IRCCS www.inrca.it U.O. di MEDICINA RIABILITATIVA Direttore: Dott. P. Pace Rita Traversetti A cura di: Pasquale Pace @ I.N.R.C.A. 2008 www.giobbe.net e-mail: info@giobbe.net

Se ha in mano questo opuscolo significa che anche lei, molto probabilmente, fa parte di quell altissima percentuale di persone, oltre l 80%, che soffre o ha sofferto di problemi lombari. Il mal di schiena è stato definito da alcuni Autori il male del secolo, o flagello sociale (è il caso di dire mal comune mezzo gaudio?) non certo per la sua gravità ma per l alta incidenza che le statistiche ci riportano. Nove persone su dieci hanno affrontato almeno una volta nella vita un problema lombare che recidiverà nel corso degli anni (questa si che è fortuna!!) Da altri Autori la lombalgia è stata definita la malattia del benessere in quanto trova frequente riscontro nei paesi più industrializzati, gravando pesantemente sui costi economici e sociali dovuti alle assenze dal lavoro. Sotto accusa i nostri modi di vita: la sedentarietà in contrapposizione all eccesso di esercizio, il fumo, il sovrappeso, nonché fattori psicologici connessi al disagio personale o professionale. Sta di fatto che l invalidità temporanea che tale patologia comporta ci induce a sostanziali cambiamenti nella qualità della vita e il disadattamento che ne deriva fa si che il problema appaia ancora più sconvolgente di quanto non lo sia. Dopo tutte queste osservazioni filosofiche e non, (cerchiamo di rendere la cosa un po ironica!!) si chiederà perché questo opuscolo.lo usi come un pro-memoria. 3

Il suo scopo è infatti quello di far si che lei memorizzi al meglio tutte le informazioni, le conoscenze, le riflessioni che ha ricevuto dal fisioterapista durante le sedute di Back School. Che cosa è la Back School? Se ha già frequentato un corso sa di che cosa si tratta, se è stato sottoposto ad un altra metodica riabilitativa leggere queste righe le sarà comunque di aiuto. 4

La Back School è un approccio riabilitativo al paziente lombalgico: i termini inglesi (oggi molti termini si usano in inglese, fa più chic!!) letteralmente tradotti significano Scuola della Schiena, e la metodica è una vera e propria scuola che rende il paziente, trattato in gruppo con altri con problematiche simili, non oggetto ma soggetto cioè parte attiva del processo di riabilitazione. Si chiederà come lei paziente (ma non troppo!!) pur non essendo specialista in materia, possa prendersi cura della propria schiena, ed influire positivamente sul dolore con un adeguato autotrattamento. Dietro consiglio del fisioterapista imparerà a mantenere posture più adeguate nelle attività di vita quotidiana (durante il lavoro, il tempo libero ed il riposo), imparerà ad eseguire esercizi in caso di riacutizzazione del dolore, imparerà ad eseguire esercizi che la aiuteranno a mantenere nel tempo la funzionalità articolare e muscolare, evitando ricadute. Per far sì che tutto questo sia possibile deve conoscere il meccanismo con cui la colonna in toto, e in particolare le vertebre lombari, si comportano con il movimento... ED ALLORA AL LAVORO!!!!!!! 5

Cominciamo osservando una colonna sana (non si direbbe visto come è ridotta!!!) La colonna vertebrale, o rachide, è costituita da una serie di ossa sovrapposte chiamate vertebre che aumentano di volume man mano che si scende verso il basso. Se la osserviamo nel suo insieme notiamo che vista di fronte appare diritta. Diversamente vista di profilo presenta quattro curve che dall alto verso il basso sono: - lordosi cervicale (concavità posteriore) - cifosi dorsale (convessità posteriore) - lordosi lombare (concavità posteriore) - curva sacrale La presenza di queste curve è determinante in quanto senza di esse potremmo lavorare molto meno di quanto facciamo. Un ruolo fondamentale è rivestito dai legamenti e, sul piano meccanico, dalla lordosi lombare, definita punto cruciale per la stabilità della colonna. 6

DISCO VERTEBRALE E NUCLEO POLPOSO Fra una vertebra e l altra c è uno spazio occupato dal disco vertebrale e dal nucleo polposo. Il disco è un vero e proprio cuscinetto la cui funzione è di ammortizzare tutte le sollecitazioni che provengono dal basso e dall alto. Il nucleo per la sua forma sferica, lo paragoneremo ad una pallina che ha la funzione di distribuire in modo uniforme, le sollecitazioni sui dischi. E importante che il nucleo rimanga intrappolato all interno dell anello fibroso (parte periferica del disco) poiché, se riuscisse ad uscire del tutto o in parte dalla sua sede, sarebbero guai (ernia del disco). E fondamentale, quindi, avere chiaro il comportamento del nucleo durante i movimenti che fisiologicamente la colonna compie. Posizione fisiologica del nucleo in posizione eretta 7

Nel movimento di estensione il nucleo si sposta anteriormente Nel movimento di flessione il nucleo si sposta posteriormente Nel movimento di inclinazione laterale verso destra il nucleo si sposta a sinistra 8

Nel movimento di inclinazione laterale verso sinistra il nucleo si sposta a destra Movimento di rotazione Ora che abbiamo capito la meccanica con cui avvengono i movimenti della colonna, è d obbligo fare questa riflessione. In prevalenza nelle attività di vita quotidiana, il rachide è in flessione, ossia il tronco è chino in avanti; quando siamo seduti, in piedi o persino quando dormiamo. Il più delle volte addirittura la concavità posteriore della lordosi fisiologica si inverte dalla parte opposta (in gergo si appiattisce o si cifotizza) e la nostra pallina si sposta sempre più posteriormente. 9

Attenzione!! Il carcerato sta fuggendo dalla sua cella!!! Spostandosi indietro dalla sua sede naturale il nucleo ed il disco potrebbero comprimere il nervo sciatico ed allora sì che cominciano i dolori!!! La pallina incriminata spostata già posteriormente dalla posizione flessa protratta, non aspetta altro che uscire dalla sua cella e noi, inconsapevoli, gli facilitiamo questa possibilità. AIUTOOO!!!!!! Il carcerato è fuggito! Il dolore lombare è molto spesso causato da movimenti scorretti e posture non adeguate che si assumono nelle attività di vita quotidiana. Non necessariamente è causato, quindi, da una patologia vera e propria (ernia del disco o protrusione discale). 10

Il più delle volte gli esami strumentali (TAC o RMN) non evidenziano segni patologici particolari, tuttavia il dolore che viene riferito non deve essere sottovalutato in quanto potrebbe degenerare..inizialmente, quando il dolore insorge, basterebbe informare adeguatamente il soggetto e correggere la postura per farlo scomparire. Non ho fatto nessuno sforzo, stavo compiendo il gesto abituale di infilarmi le calze e non sono più stato in grado di risollevarmi. Il dolore era allucinante Come al solito mi sono chinato sul lavandino per lavarmi il viso e sono rimasto bloccato Ho semplicemente starnutito ed ho avvertito un dolore acuto lungo la gamba come fosse una scossa elettrica!! Non ho fatto altro che stare seduto come al solito davanti al computer: vado per alzarmi e non ce l ho fatta!! Stavo guardando la televisione seduto sul divano e nel momento di alzarmi sono rimasto piegato a metà Ho preso in braccio mio figlio come faccio sempre!!! Ho raccolto delle carte da terra!! (quindi anche pesi minimi) Ho stirato una montagna di panni!! Vi ritrovate in queste testimonianze vero? Magari vi siete trovati in situazioni o attività diverse ma che comunque ripropongono la stessa dinamica. Ci sembra di sentirvi. 11

Anzi tutto che cosa è????? ERGONOMIA Il termine sta ad indicare quella disciplina scientifica che si occupa dei numerosi e complessi problemi relativi al lavoro dell uomo. La prevenzione degli effetti dei carichi che gravano sulla colonna lombare è di grande importanza nel formare un soggetto alla cura della propria schiena e per questo descriveremo alcune regole quotidiane che dovrebbero essere osservate per prevenire, curare e mantenere al meglio la colonna vertebrale. Tutto ciò per evitare ricadute o per lo meno essere in grado di tenerle sotto controllo. Come regola principale si parte dal presupposto che: NESSUNA POSIZIONE ANCHE SE CORRETTA PUO ESSERE MANTENUTA A LUNGO in quanto il nostro corpo ha necessità di muoversi e, quindi, di cambiare spesso posizione ricercando sempre postrure corrette. 13

Colpo della strega!!!!!!!! 14

POSIZIONE SEDUTA Obiettivo: ripristinare o mantenere, per quanto possibile, le curve fisiologiche del rachide e in particolare quella lombare. La posizione scorretta più comune è quella rilassata, posizione in cui la lordosi lombare addirittura cifotizza. Molte sedie sono responsabili di una posizione inadatta: evitiamo quindi poltrone morbide e sedie con schienale a semiluna. 15

Non rimanere seduti per troppo tempo, ma alzarsi periodicamente e fare qualche passo. Se si è costretti a rimanere per lungo tempo seduti, cambiare posizione alternando posture corrette (ad es. accavallare le gambe, assumere la posizione del cocchiere, stare seduti sul margine anteriore della sedia con le gambe posteriori di questa sollevate, ecc.). Posizionare un supporto cilindrico (cuscino od asciugamano arrotolato) a livello lombare che eserciti una spinta anteriore e consenta di mantenere passivamente la lordosi fisiologica. In auto tenere il sedile piuttosto diritto e non inclinato in dietro. 16

Controllare l altezza del piano di lavoro ed il rapporto tra sedia, tavolo ed altezza del soggetto. 17

STAZIONE ERETTA Obiettivo: Mantenimento curve fisiologiche, correzione atteggiamento rilassato. Nella stazione eretta prolungata: è preferibile allargare la base di appoggio (evitando di ruotare eccessivamente le punte dei piedi verso l esterno); variare il carico sugli arti inferiori con appoggio alternato di un piede su uno sgabellino o su un rialzo. Indossare calzature idonee e comode evitando i tacchi alti che portano ad un aumento del carico sull avampiede ed un aumento della lordosi lombare. 19

COME SOLLEVARE UN PESO? Partendo dal presupposto che sollevare un peso non è cosa benefica per la nostra schiena, ma che comunque rientra nell attività che fa parte del quotidiano di ciascuno di noi, scegliamo il modo migliore e più innocuo per farlo. Cosa evitare: sollevamenti a ginocchia estese e schiena flessa; sollevamenti a ginocchia estese e schiena ruotata e flessa; sollevamenti bruschi; presa di un peso dall alto iperestendendo la schiena; non portare pesi in modo asimmetrico (i muscoli della colonna sono costretti ad un lavoro unilaterale notevole, provocando un aumento della pressione discale). Ed allora? Piegare le ginocchia, schiena verticale base di appoggio allargata. 21

Avvicinare il peso al proprio corpo (quanto più lontano dal corpo è il peso che viene sollevato, tanto maggiore risulterà il carico che grava a livello lombare). Distribuire equamente i pesi ( metà sul braccio destro, metà su quello sinistro). Ciò riduce a meno della metà la pressione sui dischi vertebrali. 22

ED IL LETTO? Durante il sonno la posizione che si assume è del tutto inconscia. E quindi molto importante che il letto ed il materasso rispondano ad alcune specifiche caratteristiche. Un letto troppo morbido porta all inversione delle curve Un letto troppo rigido non sostiene in modo adeguato la colonna 23

Secondo le indicazioni della Società di Ergonomia applicata, il materasso si deve adattare al profilo del nostro corpo nelle diverse posizioni e deve consentire un certo adattamento delle prominenze corporee. Quindi se la rete è rigida (provvista ad esempio di doghe) utilizziamo un materasso morbido. 24

POSIZIONI DI RILASCIAMENTO A che cosa servono? a ridurre il dolore se presente; a ridurre la tensione muscolare; a far riposare la colonna in modo confortevole e corretto. Quando e come assumerle? meglio se distesi a terra su un tappeto, ma in caso di necessità anche su di un letto che sia ergonomico; quando ci troviamo in una situazione di emergenza e il dolore lombare e/o all arto inferiore è più vivo del solito; semplicemente per riposare. Posizione prona con cuscino sotto l addome 25

Posizione prona senza cuscino Posizione in decubito laterale (poggiare l arto inferiore dolente su un cuscino con anca e ginocchio piegato) 26

ED ORA SIAMO PRONTI!!!! Gli esercizi che avete eseguito in BacK School sono tanti; per eseguirli non servono attrezzi particolari ma semplicemente una sedia o una parete, dei cuscini e un tappeto. A vostra scelta a seconda del tempo che avete a disposizione e delle circostanze in cui vi trovate, ma di certo muniti di buona volontà. Qui di seguito vi raccomandiamo alcuni esercizi base: pochi, molto semplici ma altrettanto utili. Ed allora indossiamo abiti comodi, stendiamo a terra il tappetino e VIA.AL LAVORO!!! Obiettivi: mantenere l elasticità articolare e la funzionalità muscolare acquisita in Back School; eliminare o quanto meno ridurre la sintomatologia dolorosa; evitare recidive. Esercizio n.1 Sdraiati in posizione prona. Braccia rilasciate lungo il corpo, testa ruotata da un lato. Rimanete in questa posizione inspirando ed espirando profondamente fino a che sentite di avere ridotto la tensione a livello lombare. 27

Esercizio n. 2 Sdraiati in posizione prona con le mani all altezza delle spalle. Allungate le braccia spingendo le mani contro il tappeto fino a che il dolore ve lo permette e senza staccare il bacino da terra. Ripetete più volte inspirando ed espirando fino a che sentite allentare la tensione a livello lombare. Esercizio n. 3 Sdraiati in posizione supina, gambe piegate, piedi appoggiati a terra. Abbracciarsi le ginocchia spingendole verso il petto fino al punto in cui il dolore ve lo permette. Ripetete più volte inspirando ed espirando fino a che sentite allentare la tensione a livello lombare. 28

Esercizio n. 4 Srotolamento di tutta la colonna. Sdraiati in posizione supina in posizione di lordosi fisiologica (A) (gambe piegate, piedi appoggiati su un cuscino). Inspirando ed espirando: contrarre l addome ed i glutei (B) sollevare da terra in sequenza i glutei, il tratto lombare ed il tratto dorsale (C) rimanere qualche secondo in sospensione (D) Riportare la colonna in appoggio srotolando il tratto dorsale, lombare, i glutei, il sacro. Ritornare alla posizione di partenza seguendo la sequenza C-B-A. 29

Esercizio n. 5 Basculamento pelvico. Sdraiati in posizione supina in posizione di lordosi fisiologica (A) (arti inferiori piegati con piedi appoggiati a terra; oppure arti inferiori allungati posizionando un piccolo cuscino sotto le ginocchia). Inspirando ed espirando: appiattire la lordosi fisiologica (B) contrarre gli addominali ed i glutei sollevandoli da terra (C) ritornare in posizione fisiologica (A) estendere (allontanare il tratto lombare da terra) (D) 30

Esercizio n. 6 Terminare la sequenza di esercizi proposta ripetendo l esercizio n.2 (estensione da proni). Esercizio n. 7 Estensione da in piedi. In piedi, arti inferiori leggermente divaricati, posizionate le mani dietro la colonna lombare con le dita rivolte verso l interno. Estendere la schiena in dietro cercando di tenere le ginocchia il più distese possibile. A conclusione di questa mini guida all auto-trattamento auguriamo BUON LAVORO A TUTTI E..BUONA SCHIENA!!!!!!!! ARRIVEDERCI!!!!!!! 31

Bibliografia - Balboni: Anatomia dell apparato locomotore; Mondadori Editore 1997 - Kapandji: Fisiologia articolare Monduzzi Editore 2002 - Cailliet:Il dolore lombo sacrale.editore Lombardo 1991 - Mc Kenzie: La colonna lombare, diagnosi e terapia meccanica.spinal Pubblications Italia - Sibilla-Negrini: Il trattamento della lombalgia. Edi Ermes 2001 Disegni: Luca Pesaresi Realizzazione grafica: Lucia Montemurro Ed. INRCA 2004 32