Il rischio vibrazioni è legato principalmente a determinate mansioni che un lavoratore svolge nella sua attività.

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Prof. Stefano Lonati Il rischio vibrazioni è legato principalmente a determinate mansioni che un lavoratore svolge nella sua attività. L uso di macchinari vibrogeni può riscontrarsi: nei cantieri edili (martelli perforatori, picconatori, camion, macchine per movimento terra ecc.) in metalmeccanica e nei cantieri lapidei (smerigliatrici, seghe circolari, avvitatori, chiodatrici, levigatrici, muletti ecc.); nei trasporti (autobus, pullman, TIR, trattrici, imbarcazioni ecc.); in agricoltura e manutenzione delle aree verdi (decespugliatori, motoseghe, tagliaerba, motocoltivatori, macchine agricole, trattori ecc.). L esposizione a vibrazioni meccaniche dei lavoratori che utilizzano utensili vibranti o mezzi di trasporto è stata riconosciuta come causa di numerose malattie professionali, che negli ultimi anni sono diventate sempre più numerose. 1

Le malattie correlate alle vibrazioni Le patologie per effetto delle vibrazioni possono essere classificate in base al distretto corporeo interessato dall esposizione alle vibrazioni meccaniche: sistema mano-braccio sistema corpo intero L esposizione a vibrazioni del sistema mano-braccio (sindrome da vibrazione del sistema mano-braccio o HAV, Hand Arm Vibration) deriva dall utilizzo di macchinari e/o utensili a frequenza elevata, in grado di produrre vibrazioni i cui effetti coinvolgono direttamente mani e braccia. I primi sintomi si verificano con un senso di fastidio alle mani e alle articolazioni, come intorpidimento, formicolii, piccoli problemi funzionali. Tali disturbi possono evolvere fino a comportare una parziale compromissione del senso del tatto, della percezione del caldo e del freddo, della capacità e della forza prensile e possono provocare fitte dolorose alle mani e alle braccia. Questi disturbi possono costituire anche un fattore di rischio d infortunio durante l uso di attrezzature che richiedono una certa abilità manuale, che in questi casi risulta compromessa. 2

Le patologie più diffuse a carico del sistema manobraccio sono tre. La sindrome del tunnel carpale: dolore e formicolii a livello della superficie palmare delle prime tre dita e a volte del quarto dito, a volte con irradiazione alla spalla. Si evidenzia una perdita di sensibilità e una riduzione di forza nei movimenti del pollice. La sindrome del dito bianco da vibrazione (malattia di Raynaud): episodi di pallore e cianosi delle dita che compaiono generalmente dopo moltianni di esposizione alle vibrazioni di strumenti di lavoro. Problemi osteoarticolari di vario tipo. L incidenza aumenta se l esposizione alle vibrazioni è associata ad altri fattori di rischio, quali ad esempio svolgimento delle attività con temperature rigide o associando movimenti ripetuti. 3

L esposizione a vibrazioni del corpo intero (sindrome da vibrazione a corpo intero o WBV, Whole Body Vibration) interessa prevalentemente le attività di operatori a bordo di mezzi di trasporto o di movimentazione; questi mezzi creano vibrazioni che si distribuiscono attraverso tutto il corpo dell operatore stesso. I lavoratori colpiti accusano prevalentemente disturbi e lesioni a carico del rachide lombare, ma possono manifestarsi anche disturbi nella zona collo-spalle, e disturbi digestivi, circolatori e uditivi. La postura, i movimenti frequenti di flessione e torsione, i fattori extralavorativi (ad esempio, l abitudine al fumo) e le caratteristiche individuali come l età e il peso contribuiscono all insorgere e all aggravarsi di queste patologie. Il D.Lgs. 81/2008 tratta il rischio vibrazione al Titolo VIII, Agenti fisici Capo III, e nell Allegato XXXV 4

In relazione alla normativa le principali incombenze che riguardano i cantieri edili in relazione al rischio vibrazione sono conseguenza del fatto che i lavoratori vengono a contatto giornaliero con macchinari vibranti. Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Le principali problematiche legate a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio si hanno con l uso di utensili come: piallatrici, martelli pneumatici, seghe circolari, compressori, martelli e scalpelli demolitori, betoniere, compressori, gruppi elettrogeni, mole flessibili ecc. Vibrazioni trasmesse al corpo intero Le principali problematiche legate a vibrazioni trasmesse al corpo intero si hanno in caso di guida di veicoli come: autogru, gru, camion, macchine per la movimentazione a terra di materiale inerte cingolate o gommate (benne, forche, ruspe, muletti, carrelli elevatori) e similari. 5

Le vibrazioni vengono espresse dalla normativa in metri di movimento per secondo quadrato (m/s2). La normativa basa la valutazione del livello di esposizione principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera, normalizzato a 8 ore di lavoro: A(8) (m/s2). Il D.Lgs. 81/2008 prescrive in particolare l obbligo, da parte del datore di lavoro, di valutare il rischio da esposizione a vibrazioni dei lavoratori durante l attività. Le metodiche di valutazione dei rischi associati all esposizione a vibrazioni (del sistema mano-braccio e del corpo intero) tengono conto dei seguenti elementi: il livello, il tipo e la durata dell esposizione, compresa l esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti; i valori limite di esposizione e i valori d azione; gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori; gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il rumore e l ambiente di lavoro o altre attrezzature; le informazioni fornite dal costruttore delle attrezzature di lavoro; l esistenza di attrezzature alternative, progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche; il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative, in locali di cui è responsabile; condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l elevata umidità o il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide; informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica. 6

La valutazione dei rischi può essere effettuata in uno dei seguenti modi: con misurazioni, in accordo con le metodiche di misura prescritte da specifici standard EN-ISO; sulla base di informazioni reperibili dal costruttore e/o da banche dati accreditate (ISPESL, regioni). La disponibilità di banche dati evita di effettuare misure onerose e spesso complesse, semplificando la valutazione dei rischi e l attuazione immediata delle azioni di tutela. 7

La Banca dati vibrazioni Una Banca dati vibrazioni permette la reperibilità dei valori di esposizione a vibrazioni prodotte dai macchinari comunemente utilizzati in sede di valutazione del rischio e consente inoltre ai datori di lavoro, in fase di acquisto e aggiornamento del parco macchine, di individuare i macchinari che riducano al minimo il rischio vibrazioni. Esistono una Banca dati nazionale vibrazioni e una Banca dati europea. La Banca dati nazionale vibrazioni è consultabile separatamente per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV) e al corpo intero (WBV). Per ciascun macchinario è riportata: una scheda tecnica contenente le caratteristiche costruttive essenziali del macchinario, quali marca, modello, tipo di alimentazione, potenza, peso ecc.; una foto della macchina; due tipologie di dati di esposizione a vibrazioni: dati dichiarati dal produttore ai sensi della Direttiva Macchine (se disponibili) e dati misurati in campo (qualora disponibili), in accordo con specifici protocolli di misura che garantiscano il controllo dell incertezza dei risultati. In tal caso sono specificate anche le condizioni di misura in campo e il referente delle misurazioni. 8

Misure di prevenzione e protezione Sulla base della valutazione dei rischi, quando sono superati i valori d azione, il datore di lavoro prima elabora e poi applica un programma per ridurre al minimo l esposizione e i rischi che ne conseguono. In particolare valuta le seguenti misure tecniche o organizzative: 1. altri metodi di lavoro, che richiedano una minore esposizione a vibrazioni meccaniche; 2. la scelta di attrezzature di lavoro che producano il minor livello possibile di vibrazioni; 3. la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle vibrazioni, come sedili che attenuano le vibrazioni trasmesse al corpo intero, guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio ecc.; 4. la manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro, dei sistemi sul luogo di lavoro e dei DPI; 5. la progettazione e l organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro; 6. l adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull uso corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro e dei DPI, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche; 7. la limitazione della durata e dell intensità dell esposizione; 8. l organizzazione di orari di lavoro appropriati, con adeguati periodi di riposo; 9. la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall umidità Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria Il datore di lavoro deve provvedere all informazione e alla formazione sui rischi derivanti da agenti fisici sul luogo di lavoro e in particolare riguardo: 1. alle misure di prevenzione e protezione; 2. all entità e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di azione; 3. ai risultati della valutazione, misurazione o calcolo dei livelli di esposizione ai singoli agenti fisici; 4. alle modalità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell esposizione per la salute; 5. alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e agli obiettivi della stessa; 6. alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo i rischi derivanti dall esposizione; 7. all uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazioni sanitarie all uso. La formazione deve essere ripetuta periodicamente in relazione all evoluzione del rischio. La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l anno. I lavoratori esposti a vibrazioni possono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria con periodicità diversa secondo il parere del medico competente. Il parere deve essere motivato, riportato nel documento di valutazione dei rischi e reso noto ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del rischio. 9

Guanti antivibrazione A differenza di quanto avviene, ad esempio, nel caso dei protettori auricolari in relazione al rischio rumore, nel caso del rischio vibrazione, non esistono purtroppo DPI antivibrazioni in grado di proteggere adeguatamente i lavoratori e tali da riportare comunque i livelli di esposizione del lavoratore al di sotto dei valori limite fissati per legge. Per quanto riguarda le vibrazioni, nella maggior parte dei casi la riduzione del rischio alla fonte è l unica misura che si può adottare al fine di riportare l esposizione a valori inferiori ai limiti prescritti dal D.Lgs. 81/2008. Qualora in sede di valutazione si sia riscontrato il superamento dei valori limite si consiglia di consultare la Banca dati vibrazioni per individuare le tecnologie a minor rischio disponibili, secondo quanto previsto dalla normativa. Nel comparto edile l uso di guanti antivibrazione è indicato in tutte le attività che comportano l impiego di attrezzature vibranti che necessitano di essere impugnate, come le attività di demolizione con martelli elettrici o pneumatici, la formazione di scanalature con scanalatrici elettriche, la realizzazione di fori con trapani o perforatori pneumatici. La norma ha classificato i guanti antivibranti come DPI della 2ª categoria, perché non sono in grado di proteggere adeguatamente i lavoratori e di riportare i livelli di esposizione a livelli inferiori ai valori limite di esposizione. L uso dei guanti antivibranti determina spesso, per esempio, l aumento della forza di prensione, vanificando in parte l azione ammortizzante. In commercio sono disponibili guanti antivibrazione, marcati CE, omologati secondo la norma armonizzata EN ISO 10819. A parità di guanto, la trasmissibilità delle vibrazioni cambia a seconda dell attrezzo utilizzato. L efficacia dei guanti antivibranti attualmente disponibili è significativa su una serie di attrezzi a emissione medioalta; non funzionano invece sui martelli demolitori e sui rotoperforatori (a basse frequenze). 10

Sedili antivibrazione Nelle macchine movimento terra le vibrazioni trasmesse al corpo intero sono generate principalmente dalle asperità del terreno e dalla presenza di buche e avvallamenti. Le vibrazioni arrivano all operatore mediante il sistema di trasmissione, il telaio della cabina e il sedile, che se non è ammortizzato può amplificare le vibrazioni. In alcune macchine anche la cabina è ammortizzata. Il sedile non ammortizzato può amplificare le vibrazioni: nell intervallo 1 20 Hz amplificano le vibrazioni talvolta anche di un fattore 283 e oltre. L attenuazione delle vibrazioni si ottiene con l uso di sedili dotati di sistema ammortizzante, meccanico o pneumatico. Un sedile ammortizzato deve essere dotato di dispositivi di regolazione, che ne permettano la taratura in base alla statura, al peso e alla comodità di guida del conducente. I sistemi ammortizzanti delle macchine devono essere periodicamente sottoposti a controlli e manutenzione. Il fabbricante della macchina verifica l emissione delle vibrazioni durante una serie di prove, dove ogni mezzo è sottoposto a cicli di lavoro predeterminati comprendenti tutte le manovre che ne caratterizzano l uso durante una normale giornata lavorativa di 8 ore (marcia avanti, marcia indietro, trasporto su strada con carico, scavo ecc.). Nel libretto sono indicati i valori dei livelli raggiunti, specifici per ogni tipo e modello di macchina. 11