UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI PERUGIA



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UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI PERUGIA FACOLTÀ DI LINGUA E CULTURA ITALIANA MASTER IN DIDATTICA DELL ITALIANO LINGUA NON MATERNA ESPLORARE IL TESTO POETICO IN UNA CLASSE D ITALIANO L2 TESINA INTERDISCIPLINARE RELATORE: CHIAR.MO PROF. ERMINIA ARDISSINO PRESENTATA DA: BARBARA PROCHILO ANNO ACCADEMICO: 2004/2005

Premessa Questo lavoro, basato su una proposta didattica di un testo poetico, racchiude alcune delle osservazioni fatte lungo tutto il percorso formativo del Master. Nei vari moduli studiati e nel Practicum si è dato particolare rilievo a due aspetti dell insegnamento di una lingua: il ruolo fondamentale del discente che nella didattica moderna delle lingue viene posto al centro delle scelte che determinano gli obiettivi glottodidattici e la centralità del testo, quest ultimo da intendere soprattutto come strumento di comunicazione e di interazione oltre che come attivatore di apprendimento. 1 Prima di focalizzare l attenzione sull analisi del testo poetico scelto, ho ritenuto opportuno partire da una breve introduzione sul ruolo della letteratura all interno di un corso di lingua, alla luce di quanto emerso dal modulo di Didattica dei testi letterari e dalla mia breve esperienza di insegnamento dell italiano L2 e del francese LS. Incontro con la letteratura: tra formazione ed esperienza Sono considerevoli i vantaggi derivanti dall utilizzo della letteratura in un corso di lingua seconda o straniera; il testo letterario, che sia narrativo, teatrale o poetico, è portatore di cultura, accresce il bagaglio linguistico dello studente, sviluppa il suo pensiero, le sue capacità di comprensione e di giudizio, lo incuriosisce e lo gratifica. È anche vero, però, che sono diverse le difficoltà che presenta e complessa l analisi che richiede, motivi per cui l insegnante, di fronte alla prospettiva di introdurlo nella sua classe, si pone molteplici interrogativi su quando affrontarlo e quale competenza linguistica deve possedere lo studente per poterlo apprezzare, come farlo leggere e quale testo scegliere. Prima di aver modo di riflettere sull utilizzo di testi letterari in un corso d italiano per stranieri ero convinta che lo studente potesse accedere al mondo della letteratura e in particolare a quello della poesia solo dopo aver maturato un' adeguata competenza linguistica. Ma l esperimento condotto in un corso per principianti di italiano e basato sull utilizzo di una poesia di non facile comprensione come L infinito di Leopardi, ha dimostrato, invece, come, con il ricorso ad opportune strategie di avvicinamento al testo utili per abbassare il filtro affettivo dell apprendente e fargli superare il duro impatto con un testo linguisticamente complesso, sia possibile proporre un testo poetico persino nei primi stadi dell apprendimento di una lingua e che pertanto non occorre aspettare che la classe in cui si insegna raggiunga un livello alto per fare letteratura. 1 CFR Vedovelli, M. Guida all italiano per stranieri, citato in Adorno C., Bosc F., Ribotta P, Grammatica: insegnarla e impararla, Perugia, Guerra Edizioni, 2003, p.65 2

Riguardo, poi, al modo di introdurre un testo letterario, mi rendo conto di aver finora utilizzato nei corsi d italiano e di francese due strategie di approccio totalmente differenti. Probabilmente la ragione va cercata nel fatto che i docenti italiani ritengono più importante partire dalla cornice del testo, valorizzando biografia e poetica dell autore e affrontando il testo letterario solo in un secondo momento e con continui rimandi alla vita dell artista; un metodo alquanto discutibile per i francesi, che partono, al contrario, dal testo, sezionandolo, quasi in maniera maniacale, in tutte le sue diverse componenti. Approcci, dunque, del tutto opposti che ho assimilato durante la mia formazione a scuola e all università e nel corso della mia esperienza, seppur breve, di assistente di lingua italiana in Francia e che poi ho riprodotto in maniera del tutto automatica nel momento in cui ho iniziato a insegnare le due lingue. Prescindendo da questo modo diverso di operare, ciò che più importa, secondo le studiose Ardissino e Stroppa, è che nessuno dei due metodi riesce ad impedire che lo studente sovrapponga alla lettura del testo un suo personalissimo istinto interpretativo che lo spinge a identificare nella scrittura letteraria il riflesso immediato di una biografia 2. Per far sì che lo studente abbia una percezione diretta del testo che verrà presentato si può ricorrere, come suggeriscono le due autrici, ad una lettura fatta a più riprese attraverso cui l insegnante focalizzerà di volta in volta singole parti del testo 3 facendo, nello stesso tempo, acquisire agli allievi una maggiore competenza letteraria, in termini di abilità e non di nozioni, che permetta loro di cogliere la ricchezza di un opera letteraria. Infine, per quanto riguarda la scelta dei testi l insegnante dovrà tener in considerazione il livello linguistico-culturale degli studenti oltre ai loro bisogni e alle loro aspettative in termini di metodologie e contenuti. A questo proposito nei vari moduli del Master si è posta, spesso, l attenzione sulla centralità dello studente; questo è, infatti, il concetto cardine che ha segnato in anni recenti il cambiamento di prospettiva nella didattica delle lingue straniere, fondamento assunto dal Quadro Comune di Riferimento per le lingue, che colloca il discente al centro dei processi di insegnamento e apprendimento di una lingua straniera. Proposta didattica di un testo poetico Il testo di Umberto Saba, dal titolo Quando nacqui mia madre, che ho scelto di analizzare, non presenta eccessive difficoltà lessicali, per cui potrebbe essere proposto anche in un B1, livello in cui l apprendente, secondo le indicazioni contenute nel Quadro Comune di Riferimento per le lingue, è in grado di comprendere testi scritti in un linguaggio quotidiano e di capire la descrizione di eventi e di sentimenti, presenti per l appunto nel testo scelto. Se, però, oltre al lessico, si intende mettere a fuoco l aspetto morfo-sintattico, che invece, in alcuni punti della poesia, risulta complesso per la 2 Ardissino E., Stroppa S., Leggere testi letterari, Torino, Paravia Mondatori Editori, 2001, p. 47 3 Cfr, IBIDEM, p. 47 3

disposizione dei costituenti della frase, bisognerebbe, a mio avviso, presentarlo in un livello più alto. Rispetto anche al tipo di analisi suggerita e di attività predisposte, la mia proposta didattica si indirizza ad un corso B2 e il tempo previsto per lo svolgimento è di circa 3 h. Quando nacqui mia madre Quando nacqui mia madre ne piangeva, sola, la notte, nel deserto letto, Per me, per lei che il dolore struggeva, trafficavano i suoi cari nel ghetto. Da sé il più vecchio le spese faceva, per risparmio, e più forse per diletto. Con due fiorini un cappone metteva nel suo grande turchino fazzoletto. Come bella doveva essere allora la mia città: tutta un mercato aperto! Di molto verde, uscendo con mia madre io, come in sogno, mi ricordo ancora. Ma di malinconia fui tosto esperto; unico figlio che ha lontano il padre 1 fase: alcune tecniche elicitative per introdurre il testo poetico Per superare la fase ansiogena e di tensione che un testo poetico rischia di provocare si dovrà creare un clima favorevole all apprendimento e allo stesso tempo far nascere nello studente il desiderio di leggere il testo scelto, creandogli delle aspettative. L attività che segue ha, pertanto, come scopo principale quello di coinvolgere emotivamente la classe: si leggerà ad alta voce e con espressività il sonetto, avvertendo gli studenti che nel corso di questa fase dovranno lasciarsi trasportare dalla musicalità dei suoni, cercare di cogliere tutte le sensazioni (tristezza, nostalgia..) che la poesia suscita e trovare associazioni di idee che essa ispira. Per stimolare la loro curiosità si focalizza, poi, l attenzione sul titolo della poesia che corrisponde anche alla prima parte del primo verso (quando nacqui mia madre) e anticipando alcune parole difficili del testo come diletto, struggere, turchino, tosto, cappone si potrebbe chiedere di comporre un breve testo sulla loro autobiografia. Un espediente alternativo potrebbe essere quello di far anticipare il contenuto della poesia. In questo caso oltre alle parole elencate precedentemente se ne potrebbero fornire altre come madre, padre, figlio, città, sogno, presenti nel testo poetico e com è noto motivi ricorrenti nella poesia di Saba. In questo modo gli studenti, impegnati nella formulazione di ipotesi, miglioreranno la loro competenza comunicativa e allo stesso tempo amplieranno le loro conoscenze sugli autori della letteratura italiana. 2 a fase: analisi del testo La metrica Una volta superati gli ostacoli di natura psico-affettiva, si potrà entrare in stretto rapporto con il testo poetico, che in questa fase diventa il protagonista assoluto della lezione. 4

Dopo aver distribuito la poesia si potrebbe chiedere agli studenti di esaminarne la struttura (due quartine e due terzine, struttura caratteristica del sonetto) e di sottolineare le rime presenti, osservandone anche la disposizione (ABAB ABAB CDE CDE). Leggerei una seconda volta il testo, scandendo chiaramente gli accenti e una volta evidenziata l importanza dell accento principale del verso (esso cade sulla decima sillaba), aiuterei gli alunni nel conteggio delle sillabe che compongono i versi allo scopo di individuarne il tipo (si tratta di endecasillabi piani). Poi farei rilevare le numerose sinalefi (verso 3: che il ; verso 4 trafficavano i; verso 5 sé il; verso 6 risparmio e.), la cui presenza rende il testo più fluido e più melodioso. Avvalendosi delle indicazioni fornite durante la lezione ed eventualmente delle conoscenze di analisi letteraria che hanno acquisito nella loro lingua madre, gli studenti noteranno la presenza di: - suoni consonantici uguali che si ripetono in più parole vicine (allitterazioni): Es: Quando nacqui mia madre ne piangeva, sola, la notte, nel deserto letto Per me, per lei che il dolore struggeva, trafficavano i suoi cari nel ghetto - suoni vocalici uguali (assonanze) Es: io, come in sogno, mi ricordo ancora. Ma di malinconia fui tosto esperto. A questo punto porrei l attenzione su quello che la scrittrice Bisutti definisce i due diversi andamenti della poesia, i due diversi modi di muoversi: il primo, in orizzontale, che è quello della lettura e secondo il quale procede il suo normale significato; e il secondo, in verticale, che lega le parole alla fine dei versi come se si trattasse di infilare perle per farne una collana. 4 Dalla disposizione delle rime presenti alla fine dei versi si metterà, dunque, in evidenza lo stretto legame tra il suono e il senso delle diverse parole: - piangeva/struggeva, rima composta da due verbi all imperfetto che esprimono la condizione di dolore della madre; - letto/ghetto: rima composta da due sostantivi che rimandano rispettivamente alla solitudine della madre e alle attività commerciali degli ebrei; in comune hanno il fatto di simboleggiare una condizione di chiusura e isolamento; 4 Bisutti D., La poesia salva la vita, Milano, Oscar Mondadori, p. 105 5

- diletto/fazzoletto, entrambi sostantivi, appartengono a due campi semantici opposti: il piacere, la gioia e il dolore, stati d animo che si alternano nel testo; - ancora/allora: i due avverbi congiungono il passato ed il presente nel ricordo della sua città; - madre/padre: l opposizione tra le due figure genitoriali, verso cui il poeta ha nutrito, seppure in modo diverso, un sentimento conflittuale. Il lessico Riguardo al lessico, si è gia detto che, l autore fa uso di termini molto comprensibili (città, letto, mercato, notte, padre, figlio, madre) alternandoli ad un lessico molto più ricercato come diletto, struggeva, tosto. Partendo da considerazioni sulla frequenza e disponibilità del lessico utilizzato nella poesia, ho consultato la versione digitale del Vocabolario di base (VdB) di Tullio De Mauro, 5 indicatoci durante il modulo sul Lessico, ed ho riscontrato che molti termini utilizzati nella poesia sono di livello fondamentale (deserto, dolore, città, ricordare, sogno ). Ne consegue che molte di queste parole fanno già parte probabilmente del vocabolario ricettivo degli studenti (per lo meno di quelli che studiano italiano come L2), vista l elevata frequenza con cui vengono utilizzate dai parlanti italiani. Tre termini sono classificati dal VdB di alto uso (malinconia, esperto, fazzoletto) ed uno solo (risparmio) è di alta disponibilità 6. Infine pochissimi sono quelli non segnalati nel Vocabolario di base: cappone, turchino, struggeva, diletto, ma di cui gli studenti hanno già una conoscenza ricettiva, in quanto sono stati introdotti nella prima fase di avvicinamento al testo. Al fine di rinforzare l organizzazione mentale del lessico potrebbe essere utile invitare gli alunni ad individuare delle categorie semantiche che raggruppino i diversi termini che compaiono nel sonetto. Complessivamente sono 4 i campi semantici che gli studenti possono ricavare: 1) affari/economia: fiorini, mercato, risparmio, trafficavano, spese; 2) famiglia: padre, madre, figlio; 3) realtà psicologiche/sentimentali: piangeva, struggeva, dolore, malinconia, ricordo; 4) vita quotidiana: letto, spese, fazzoletto; Per arricchire il bagaglio lessicale degli studenti, suggerirei di ampliare il campo semantico relativo agli stati d animo, facendo trovare, con l ausilio di un dizionario o attraverso attività ludiche, i contrari di alcuni sostantivi e verbi: piangeva/rideva, dolore/gioia, malinconia/allegria oppure dato 5 Il lemmatizzatore, consultabile nel sito : http://www.eulogos.net/it/lemmatizzatore/default.htm, oltre ad analizzare la parola e a ricondurla alla forma del lemma, ne indica il livello del Vocabolario di base : fondamentale, alto uso o alta disponibilità. 6 Con parola di alta disponibilità si intende un termine che, pur essendo noto ai parlanti d italiano, ha una frequenza relativamente bassa nello scritto e nel parlato. 6

un sostantivo trovare il verbo o aggettivo corrispondente e viceversa: piangeva /pianto, rideva/riso, malinconia/malinconico. Oppure, seguendo le indicazioni fornitemi durante il Practicum, dato un sostantivo (presente nel testo) far trovare degli aggettivi ad esso associabili: dolore- lieve, insopportabile, lancinante Sarebbe interessante e utile lavorare anche sulla polisemia del verbo trafficare: commerciare, esercitare traffici illeciti, vendere, darsi da fare (significato che ha nel testo). A questo scopo si può proporre un esercizio dove siano presenti diverse frasi con il verbo in questione da sostituire con un altro sinonimo. La morfosintassi Si procederà con l analisi dei tempi verbali, da cui emerge l uso di: - due verbi al passato remoto (nacqui, fui), tempo dell azione puntuale e dunque perfettivo; - diversi verbi all imperfetto indicativo, tempo della descrizione e reiterazione; due indicano la condizione permanente di sofferenza (struggeva, piangeva) in cui viveva la madre; altri esprimono azioni quotidiane abituali (metteva, faceva, trafficavano). Ed infine si nota il verbo modale doveva che esprime una probabilità, un ipotesi; il poeta, non riuscendo ad avere un ricordo nitido della sua città, ne immagina la bellezza, idealizzandola. - due verbi al presente indicativo (mi ricordo, ha); - un gerundio con valore temporale, che si potrebbe rendere con un esplicita: quando uscivo con mia madre. Dall uso abbondante di verbi all imperfetto si evince che la poesia è basata su una nostalgica e dolorosa rievocazione (come il verbo mi ricordo suggerisce) di immagini del passato a cui segue un presente (evidenziato da un presente indicativo) altrettanto doloroso a causa di un padre che continua a non esserci (unico figlio che ha lontano il padre). In seguito l attenzione sarà rivolta all aspetto sintattico della poesia. Si osserva, innanzitutto, come nelle quartine la sintassi obbedisce alla struttura metrica, per cui ogni verso contiene unità di senso, mentre nelle terzine la divisione ritmica del verso non coincide con la divisione sintattica; infatti il primo verso della prima terzina si conclude con un enjambement, che lascia in sospeso città, termine accompagnato da due punti, a cui segue una definizione del tutto personale del poeta, che la ricorda come un mercato aperto. Inoltre il senso dell ultimo verso della prima terzina è strettamente legato al verso successivo. Anche la posizione di alcuni termini si presta ad essere analizzata: 7

- sola, aggettivo separato dalle due virgole che si trova distante dal termine a cui fa riferimento (la madre); distanziandolo, il poeta ha creato un maggior effetto comunicativo e ha trasmesso al lettore l idea della profonda solitudine della madre. - bella, aggettivo che viene anticipato rispetto a città, per enfatizzarne ulteriormente la bellezza; - di molto verde, complemento che messo in testa alla frase stravolge l ordine naturale dei costituenti 7, quello suggerito tradizionalmente dalla grammatica: soggetto, verbo, oggetto. Questa violazione è dettata dalla necessità di mettere in rilievo il ricordo che il poeta ha della sua città. - di malinconia: anche qui l ordine marcato con un tema focalizzato a sinistra suggerisce maggiormente l esperienza interiore del poeta. Inoltre, la congiunzione avversativa ma preannuncia un cambiamento di stato d animo: il bel ricordo coloristico che serba della sua città (di verde) è repentinamente offuscato dal ricordo della sua malinconia, causata dall assenza del padre e di cui ha sofferto sin dalla sua giovane età (tosto). 3 Fase di uscita Questo è il momento in cui lo studente deve esser messo nella condizione di sistematizzare e fissare le conoscenze acquisite nel corso delle due precedenti fasi: attraverso la messa in atto di opportune strategie di decostruzione e ricostruzione del testo, l insegnante richiederà una sua riflessione personale oltre che una rielaborazione dei contenuti linguistici. Suggerirei in questa fase di uscita un esercizio basato sulla parafrasi della poesia, utile per far capire ulteriormente il significato del testo, ma deve essere proposto, come consigliato nel modulo di letteratura, per campi distinti, focalizzando l attenzione prima sul lessico, poi sulla disposizione. In alternativa suggerirei di scrivere osservazioni e commenti personali sulla poesia o ancora per stimolare la loro creatività proporrei, sulla base degli antonimi visti durante la riflessione sul lessico, di riscrivere la poesia, facendo cambiare alcuni aggettivi e verbi (es: quando nacqui mia madre ne sorrideva). Raccogliendo infine le considerazioni fatte nel corso di Fonetica e Fonologia, avanzerei la proposta di far drammatizzare il testo poetico. Non dimentichiamo che i brani di letteratura, come suggerisce la studiosa Costamagna, possono essere sfruttati anche per migliorare la capacità interpretativa e per eseguire esercizi di lettura. Si conclude qui la mia proposta didattica attraverso cui ho cercato di mettere in pratica in modo interdisciplinare le conoscenze e le strategie didattiche trasmesse e suggerite dai vari docenti lungo il percorso formativo del Master. 7 Nel modulo sulla grammatica si è parlato di fenomeni di alterazione dell ordine sintattico della frase. La struttura sintattica naturale o canonica dell italiano, come si è già detto, presenta una disposizione di tipo SVO mentre la struttura informativa di un enunciato tende invece a disporre le parole a seconda del loro valore informativo. 8

BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA/DISPENSE Andorno C., Bosc F., Ribotta P., Grammatica: insegnarla e impararla, Perugia, Guerra Edizioni, 2003. Ardissino E., Stroppa S., Leggere testi letterari, Torino, Paravia Bruno Mondatori Editori, 2001. Bisutti D., La poesia salva la vita, Milano, Oscar Mondatori, 1992. Comodi A., Dispensa sul seminario: Analisi ed adattamento dei materiali didattici. Corda A. Marello C., Lessico: insegnarlo e impararlo, Perugia, Guerra Edizioni, 2004. Costamagna L., Insegnare e imparare la fonetica, Torino, Paravia Scriptorium, 2000. De Mauro T., Vocabolario di base (VdB): http://www.eulogos.net/it/lemmatizzatore/default.htm Greco Bolli G., Dispensa sul seminario: Forme di pratica e di verifica delle abilità linguistiche. Manili P., Dispensa sul seminario: L insegnamento della grammatica dell italiano in prospettiva interculturale. 9