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Transcript:

LE ACLI LODIGIANE VERSO LA RIFORMA COSTITUZIONALE I CONTENUTI DELLA RIFORMA IN PILLOLE Presidenza Acli Provinciali Lodigiane 31/08/2016

LE ACLI LODIGIANE VERSO LA RIFORMA COSTITUZIONALE Ci stiamo avvicinando a grandi passi al Referendum Costituzionale con il quale saremo chiamati ad esprimerci nel merito della riforma Boschi, una riforma che impatterà in maniera determinante sul futuro del nostro assetto istituzionale, sulla transizione verso una democrazia più diretta con una nuova ripartizione dei poteri e delle competenze tra i livelli di governo territoriali. Il documento seppur non perfetto in ogni sua parte, è un punto di partenza importante per chi crede che in Italia ci sia l'indubbio bisogno di una politica riformatrice che si sviluppi anche attraverso il rinnovamento sostanziale dell ordinamento. Accusare di conservatorismo chi sostiene il No è sbagliato. Come è sbagliato accusare di Adesso si scandalizzano se vedono volare pugni. Ma anche allora succedevano queste cose: però il pomeriggio, tutti insieme, facevamo la Costituzione. (Vittorio Foa) spirito autoritario i sostenitori del Sì. Il confronto può e deve essere pacato e nel merito dei contenuti. Il nostro impegno va nella direzione di creare momenti di formazione e dialogo. Il Sì e il No hanno pari dignità e meritano uguale rispetto. Siamo chiamati a decidere sulle regole del gioco democratico, un gioco che riguarda tutti noi, le nostre vite e quelle delle generazioni che verranno; non possiamo permetterci di lasciar cadere il tutto in un dibattito sterile, superficiale in cui le divisioni e le preclusioni di parte prevalgano sul libero ed informato incontro delle idee. Andrea Bossi (Presidente Acli Lodigiane) 1

1. BASTA BICAMERALISMO PERFETTO Il senato diventerà un organo rappresentativo delle autonomie regionali (si chiamerà Senato delle regioni), e sarà composto da 100 senatori (anziché i 315 attuali). I senatori non saranno eletti direttamente dai cittadini ma 95 di loro saranno scelti con metodo proporzionale tra 21 sindaci (uno per regione, escluso il Trentino-Alto Adige che ne nominerà due) e 74 consiglieri regionali (minimo due per regione, in proporzione alla popolazione e ai voti ottenuti dai partiti). Questi 95 senatori resteranno in carica per la durata del loro mandato di amministratori locali. A questi, si aggiungeranno 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica, che invece rimarranno in carica sette anni con il limite di un unico mandato. Non saranno più nominati dei senatori a vita, carica che resta valida solo per gli ex presidenti della repubblica. 2. SENATO DELLE AUTONOMIE Il Senato potrà esprimere pareri sui progetti di legge approvati dalla Camera e proporre modifiche entro trenta giorni dall approvazione della legge, ma la Camera potrà anche non accogliere gli emendamenti. I senatori partecipano all elezione del Presidente della Repubblica, dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura e dei Giudici della Corte Costituzionale. Il Senato eserciterà la funzione primaria di raccordo tra lo stato, le regioni e i comuni. 3. ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Il Presidente della Repubblica verrà eletto da Camera e Senato in seduta comune. Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti fino al quarto scrutinio, poi basteranno i tre quinti. Solo dal settimo 2

scrutinio basterà la maggioranza dei tre quinti dei votanti. La modifica prevede una maggioranza più rinforzata e dunque la necessità di accordi tra maggioranza e opposizione che vadano oltre a quella che l Italicum prevederà per la coalizione che vincerà le elezioni. 4. ABOLIZIONE DEL CNEL Verrà abolito il Cnel (Consiglio Nazionale per l Economia ed il Lavoro) organo ausiliario previsto dalla costituzione con funzione consultiva e propositiva per quanto riguarda le leggi sull economia e il lavoro. Il Cnel è attualmente composto da 64 consiglieri ma è estremamente improduttivo: in 50 anni ha promosso solo 11 proposte di legge, nessuna delle quali è mai stata approvata. Nonostante ciò costituisce una voce di costo pari a 9 milioni di euro l anno. Il ddl Boschi ne prevede la soppressione. 5. COMPETENZE LEGISLATIVE Con la riforma, una ventina di materie come energia, infrastrutture strategiche e sistema nazionale di protezione civile torneranno nella competenza esclusiva dello Stato. Inoltre, su proposta del Governo, la Camera potrà approvare leggi anche nei campi di competenza delle Regioni, "quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale". I Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del Governo; inoltre vengono introdotti limiti al Governo sui contenuti dei decreti legge 3

6. PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA Sarà possibile promuovere referendum propositivi (finora non previsti ma in uso in molti Paesi europei dove si interroga direttamente la popolazione su temi di grande attualità) e d indirizzo. Il quorum per la validità sarà fissato al 50% più uno degli elettori a fronte di una raccolta di 500 mila firme. Per chi riuscirà a raccogliere 800 mila firme, sarà garantito un quorum premiale pari al 50% più uno dei votanti delle ultime elezioni politiche. Potranno essere presentate Leggi d Iniziativa Popolare per le quali saranno necessarie 150.000 firme e non più 50.000: i cittadini italiani sono circa 60 milioni, decisamente di più dei 41 milioni del 1948 inoltre, tramite la rete, è più facile raccogliere le firme. Il Parlamento si assumerà poi l impegno di esaminarle in tempi certi. 7. CONTROLLO SUL GOVERNO La riforma prevede che i decreti legge debbano contenere misure immediatamente applicabili, e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo. Cesserà quindi l abuso dei decreti legge che oggi possono riguardare qualunque materia e possono dettare regole anche per materie tra loro differenti. Il governo perde così uno strumento per ottenere leggi in poco tempo. Il Capo dello Stato potrà chiedere alle Camere il riesame delle leggi di conversione dei decreti legge con un termine per l efficacia del decreto che passa da 60 a 90 giorni. Quindi c è maggiore possibilità di controllo sulla maggioranza parlamentare e sul governo. In compenso, con la riforma, si può chiedere alla Camera di deliberare sui progetti di legge di particolare importanza per il governo entro un termine scelto dalla stessa Camera tra 70 e 85 giorni. 4

APPENDICE: INFOGRAFICHE Il cammino della riforma Come sarà il Senato 5

Come si divideranno la responsabilità Stato e Regioni Cosa non ci sarà più dopo la riforma 6