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PARENT TRAINING: Gennaio Giugno 2015 Relatore: Dr.ssa Simona Ravera Luogo: c/o UONPIA San Donato Milanese 1

Indice Fare rete con e oltre la famiglia Qualità della vita Definizione di comportamento problema Analisi delle contingenze osservazione antecedenti Rinforzo - comportamenti adattivi Ambiente: modifiche Supporti visivi 2

Fare rete = Case Management potenziare la capacità del sistema di mettere in atto un insieme coordinato di interventi e processi volti ad aiutare le persone nell accesso ai servizi e ad assicurare che le prestazioni per soddisfare i bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie siano erogate in maniera appropriata, tempestiva e senza sovrapposizioni 3

Importanza della famiglia la svolta nel secolo scorso: quando si è passati da un idea della famiglia dell autismo come origine del problema, alla famiglia come la prima istanza nel tentativo di andare verso una soluzione competenze e abilità educative della coppia genitoriale rappresentano uno, se non il fattore critico che segnerà e determinerà gran parte della futura vita del bambino speciale (Lucio Cottini) 4

Rete = Aiuto l esplorazione e l identificazione delle aspettative e degli esiti attraverso l ascolto e la riflessione condivisi tra utenti, famiglie, operatori, comunità civile rappresenta il vero e proprio innesco del processo di aiuto (Luigi Croce) 5

Qualità della vita costrutto universale costituito da otto domini fondamentali: benessere fisico benessere materiale benessere emozionale autodeterminazione sviluppo personale relazioni interpersonali inclusione sociale diritti ed empowerment 6

Aree di sostegno attività legate allo sviluppo attività di insegnamento e istruzione attività di vita in ambiente domestico attività di vita nella comunità attività lavorativa salute e sicurezza comportamenti attività sociali protezione e tutela legale 7

Come fare? fare una valida valutazione analizzare i bisogni di tutti programmazione di interventi utili a migliorare la Qualità della Vita fare una buona analisi delle risorse chi fa cosa, come, dove quando 8

Organizzazione Organizzare in modo preciso e dettagliato attività e materiali, spazi di lavoro, tempi di esecuzione e di riposo, comunicazione, ecc. al fine di Rendere chiaro, evidente e COMPRENSIBILE -ciò che si chiede alla persona senza troppe spiegazioni verbali 9

«Comportamenti Problema» Tali comportamenti sono precisi atti di comunicazione, "messaggi" non sempre facili da interpretare, ma di senso analizzabile. Se il comportamento problema è comunicazione, lo dovrà essere anche il suo trattamento: non può limitarsi al tentativo di ridurre o eliminare il comportamento in questione, ma deve puntare a identificarne la funzione e insegnare forme alternative e più efficaci di comunicazione. Il significato latente, di disagio e difficoltà, che i comportamenti problema tentano di comunicare richiede abilità sostitutive per esprimere i bisogni e influire sull'ambiente. 10

Analisi delle contingenze Quello che viene manifestato ha un senso, il mezzo è inadeguato all ambiente: Qual è la funzione Perché ha quella funzione Occorre intervenire in base a quanto analizzato OSSERVAZIONE E RACCOLTA DATI PRIMO PASSO PER LA COMPRENSIONE DELLE DINAMICHE CHE CAUSANO COMPORTAMENTI CRITICI 11

The essential8: manuale per valutazione, programmazione, insegnamento di competenze fare richieste aspettare accettare rimozione di oggetti preferiti e transizioni tra gli ambienti completare 10 compiti brevi consecutivi già acquisiti accettare il NO accettare istruzioni autonomie di base e sicurezza tollerare situazioni sgradevoli collegate alla salute 12

Primo: osservazione TOPOGRAFIA - FORMA DI UNA RISPOSTA QUANTITA FREQUENZA DURATA INTENSITA 13

Scopi del comportamento critico attenzione disagio richiesta autodeterminazione ansia perdita del significato 14

Definizione parametri FREQUENZA: N DI VOLTE IN CUI UN COMPORTAMENTO VIENE EMESSO IN UNA CERTA SITUAZIONE LATENZA : TEMPO CHE INTERCORRE TRA LA SOMMINISTRAZIONE DI UNO STIMOLO E LA COMPARSA DI UNA RISPOSTA DURATA: LUNGHEZZA DEL PERIODO DI TEMPO DURANTE IL QUALE UN COMPORTAMENTO VIENE ATTIVATO 15

Significato di rinforzo Evento che, successivo all'emissione di un comportamento, ne aumenta la probabilità di emissione positivo negativo primario secondario tangibili sociali dinamici simbolici 16

Rinforzo Fattori che influenzano l'efficacia del rinforzo positivo scelta del comportamento che vuole essere rinforzato scelta dei rinforzatori deprivazione e saziazione immediatezza istruzioni 17

Per una buona applicazione Selezionare il comportamento che si vuole rinforzare Selezionare un rinforzatore Nell'applicare il rinforzatore: comunicarlo prima di iniziare rinforzare immediatamente il comportamento desiderato descrivere verbalmente il comportamento desiderato mentre lo si rinforza utilizzare gratificazioni sociali o contatto fisico 18

Analisi delle contingenze 19

Analisi degli antecedenti assenza di attenzione non accede a qualcosa quando c è un ritardo -aspetta transizione riconsegnare una cosa 20

Antecedenti RINFORZO NEGATIVO il compito è troppo difficile non c è abbastanza rinforzo ottengo lo stesso le cose perché faticare? 21

Comportamento adattivo Costrutto multidimensionale che comprende abilità: espressive ricettive scolastiche sociali tempo libero cura di sé cura della propria salute sicurezza domestiche lavorative Attività che una persona deve saper compiere quotidianamente per essere sufficientemente autonomo 22

Ambiente quale supporto riceve l individuo con quale intensità? quale dimestichezza nell uso della contingenza a tre termini quale interpretazione del comportamento critico 23

Comportamenti favoriti da rinforzo positivo ottenimento di attività od oggetti richiesta di attenzione funzione definita da attenzione a rinforzi tangibili 24

Comportamenti favoriti da rinforzo negativo fuga durante il compito evitamento facendo così evito sempre quello che mi affatica 25

Comportamenti favoriti da rinforzo automatico lo stesso comportamento è rinforzante mantenere una situazione fisiologica che produce un rinforzo intrinseco faccio così perché mi piace. mi auto-rinforzo 26

Organizzazione quotidiana capire cosa farò durante il giorno; essere informato in tempo di un cambiamento di programma e adattarsi a questo; rendersi conto dello scorrere del tempo e dello svolgimento del programma; percepire il concetto di tempo in modo più concreto; imparare ad aspettare e capire che attività che piacciono non hanno luogo subito; collaborare più facilmente; soprattutto sviluppare la sua autonomia, la sua indipendenza. 27

Diario di bordo: Registrazione degli eventi quotidiani condivisi tra scuola e famiglia per l individuazione di variabili ambientali che determinano un disagio per la persona 28

Adattare l ambiente Per esempio, nell attività di insegnamento e istruzione con alunni con autismo occorre dare dei punti di riferimento per orientarsi meglio, così: capisce cosa ci si aspetta aumenta l autonomia sarà meno ansioso/a e più disponibile 29

Ambienti adattati 30

Agenda giornaliera 31

Agenda settimanale 32

Autodeterminazione 33

Cosa dicono gli esperti «Spesso le esplosioni di rabbia dei bambini autistici sono dovute al fatto che non riescono a chiedere ciò che desiderano usando la parola [...]; sfortunatamente imparano che il modo più rapido di ottenere ciò che vogliono, o anche solo la presenza, è quello di avere una bella esplosione di collera» (Lorna Wing) «La diminuzione di un comportamento problema avviene se si forniscono nuovi mezzi comunicativi alla persona e quindi attraverso l insegnamento di nuove abilità» (Enrico Micheli ) 34