AVERE IN CLASSE UN BAMBINO CON AUTISMO CHE FARE? Perugia, 21 Novembre 2014 DoG.ssa Annalisa MorganL

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1 AVERE IN CLASSE UN BAMBINO CON AUTISMO CHE FARE? Perugia, 21 Novembre 2014 DoG.ssa Annalisa MorganL

2 DAL COS E AL COME FARE 4 02 Dott. ssa A.MORGANTI

3 DAL COS E Disturbo neuro- evolutivo (sintomi permanenti ma variabili): Diade sintomatologica (DSM V): ü Deficit nell area della comunicazione sociale (com.verbale e non verbale; avvio e fine di ü interazione) Deficit di immaginazione (ristrettezza interessi, attività, comp. ripetitivi e stereotipati) Autismo a basso funzionamento Autismo alto funzionamento 4 02 Dott. ssa A.MORGANTI

4 HO UN FRATELLINO CHE

5 PUNTI DI DEBOLEZZA Deficit comunica-vo PUNTI DI FORZA (talenl e abilità) Abilità di discriminazione e analisi visiva (talen- disegno) Deficit sociale Capacità di analizzare e comprendere le regole che governano sistemi chiusi (talen- nel calcolo o musica) Deficit di immaginazione 4 Ansia, deficit delle funzioni esecu-ve, anomalie dell a@enzione, manifestazione e riconoscimento emozioni, anomalie sensoriali (iper- ipo) 03 Dott. ssa A.MORGANTI

6 AL COSA FARE? ü Valutazione multidimensionale; ü Profilo; ü Azioni di intervento educativo.

7 QUALI BISOGNI EDUCATIVI? ü Sfera sociale; ü Sfera comunicativa-linguistica; ü Sfera cognitiva; ü Sfera affettivo-relazionale; ü Sfera sensoriale; ü Problema di comportamento; ü Autonomia.

8 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE AI BISOGNI SOCIALI? 1. Apprendere regole-base per la partecipazione sociale; 2. Sviluppare capacità di interpretare il comportamento sociale degli altri; 3. Imparare le abilità relative ai tempi delle interazioni e convenzioni sociali; 4. Sviluppare le abilità di problem solving

9 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE AI BISOGNI COMUNICATIVO-LINGUISTICI? 1. Apprendere ad usare tutte le funzioni comunicative del linguaggio 2. Utilizzare correttamente la comunicazione non verbale 3. Comprendere la comunicazione degli altri 4. Capire gli aspetti legati alla pragmatica della comunicazione 5. Apprendere l uso della comunicazione in situazioni di emergenza

10 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE AI BISOGNI COGNITIVI? 1. Apprendere ad agire in modo finalizzato all ambiente 2. Apprendere rappresentazioni integrate di proprietà fisiche, funzioni, categorie 3. Apprendimento di multitasking e problem solving

11 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE AI BISOGNI EMOZIONALI? 1. Apprendere strategie di autoregolazione 2. Comprendere, riconoscere, esprimere le proprie emozioni 3. Comprendere, riconoscere, adattarsi alle emozioni degli altri

12 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE AI BISOGNI SENSORIALI? 1. Insegnare di evitare certe stimolazioni sensoriali 2. Insegnare a tollerare gli stimoli a cui è ipersensibile 3. Insegnare a ottenere stimolazioni sensoriali socialmente accettate e condivise

13 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE AI BISOGNI SENSORIALI? mettiamoci nei loro panni

14 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE AI PROBLEMI DI COMPORTAMENTO? 1. Capire perché? 2. Insegnare dei comportamenti alternativi

15 QUALI RISPOSTE EDUCATIVE PER MIGLIORARE L AUTONOMIA? 1. Insegnare abilità di autonomia personale e sociale

16 AL COSA FARE? ü Valutazione multidimensionale; ü Profilo; ü Azioni di intervento educativo.

17 La Valutazione multidimensionale La valutazione delle abilità del bambino au-s-co - PROVE STRUTTURATE (scala Vineland, PEP3) - PROTOCOLLI OSSERVATIVI E CHECK LIST - ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO

18 Osservazione descrittiva (narrativa) 1. Annotare sempre, all'inizio del protocollo osservativo, i dati relativi al momento, al luogo e alla durata dell'osservazione, oltre alle informazioni riguardanti i soggetti osservati; 2. dare informazioni precise sul contesto, specificando sia il luogo fisico, sia le attività sulle quali sono impegnati gli allievi; 3. non eccedere a livello di tempo dedicato all'attività osservativa, può portare facilmente a stanchezza l'osservatore. La durata raccomandata è di circa 20 minuti; 4. distinguere fra i comportamenti osservati e la loro valutazione attraverso l'impiego di un linguaggio operativo. (evitare etichette del tipo "è disattento ),

19 SAPER OSSERVARE Osservazione descrittiva (narrativa) IL DIARIO REGISTRAZIONI ANEDDOTICHE Elementi descrittivi Elementi interpretativi Elementi metacognitivi

20 REGISTRAZIONI ANEDDOTICHE

21 SAPER OSSERVARE Osservazione sistematica Strumenti operativi: check list schede di osservazione sistematica scale di valutazione

22 schede di osservazione sistematica In queste schede vengono selezionati una serie di comportamenti dell allievo, dei quali si ha intenzione di monitorare alcuni parametri quantitativi, come la frequenza o la durata di emissione. Come costruirle? Un esempio sui comportamenti aggressivi

23 OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO Allievo: Età: 7 anni Classe: _II^_ data Comportamenti Indicatori A) Graffia i compagni B) Colpisce con schiaffi al volto i compagni C) Si morsica la mano D) Sbatte sulle porte con mani e piedi E) Butta a terra gli oggetti Parametro valutato: FREQUENZA comparsa dei comportamenti

24 Comportamen- indicatori ASvità svolta: ASvità svolta: Matema-ca ASvità svolta: Pranzo A II I IIII B III II I C II I III D I II III E II I IIII Durata del compito Min. 20 Min.20 Min.20

25 AL COSA FARE? ü Valutazione multidimensionale; ü Profilo; ü Azioni di intervento educativo.

26 LA FASE DELL INTERVENTO EDUCATIVO? Cosa posso fare? Devo coinvolgere la famiglia? Posso seguire la programmazione di classe o devo stravolgerla? Devo rifare quello che il bambino fa nel servizio riabilitativo? Quali obiettivi perseguire? Quale organizzazione dell ambiente?...

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