PROGRAMMA DI INTERVENTI PER LA DEFINIZIONE DEI PLUME DI CONTAMINAZIONE:

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PROGRAMMA DI INTERVENTI PER LA DEFINIZIONE DEI PLUME DI CONTAMINAZIONE: COMUNE DI MANTOVA Introduzione Nell ambito delle indagini effettuate presso il sito contaminato ex Scia, concessionario d auto ubicato in Piazzale Porta Cerese a Mantova che, a causa della presenza di alcuni serbatoi interrati di un distributore di carburante, presentava una contaminazione da idrocarburi, è stata rinvenuta una elevata contaminazione da composti clorurati, non riconducibili al sito ex Scia, in alcuni piezometri esterni al sito ed ubicati lungo la strada comunale di Via Allende. L area di pertinenza dell ex concessionaria Scia è stata bonificata dall impresa di costruzioni Bottoli Arturo Spa, che ha acquistato l area nel 2005 al fine di realizzarvi un importante complesso direzionale residenziale, ora sede della Gazzetta di Mantova; il completamento degli interventi di bonifica dei terreni contaminati da idrocarburi è stato certificato dalla Provincia di Mantova con nota prot. n. 20709 del 07/04/2008. Il monitoraggio delle acque sotterranee post operam, protrattosi per circa due anni, è terminato nel novembre 2011; i dati analitici relativi ai campioni di acqua sotterranea prelevati dai piezometri presenti lungo la Via Allende confermano la presenza di elevate concentrazioni di composti clorurati di cui è ignota l origine e l estensione. Poiché la contaminazione interessa un area pubblica, il Comune di Mantova ha comunicato con nota prot. 29912 del 02/10/2009 che gli interventi necessari al risanamento dell area esterna al sito ex Scia verranno realizzati d ufficio dal Comune stesso. Con il presente progetto si intende quindi verificare la natura, l estensione e l origine della contaminazione da composti clorurati, in particolare si indagheranno le aree comprese tra Via Allende e la zona del Gradaro, in prossimità della foce del canale Fossa magistrale nel Lago Inferiore, per verificare se la contaminazione: - può essere riconducibile alla presenza del canale Fossa magistrale che un tempo riceveva gli scarichi della zona, sia domestici che industriali, e tuttora è il recapito degli sfioratori del troppo pieno della fognatura comunale; - possa provenire da una zona dove in passato c era una lavanderia/tintoria industriale, che però non risulta dalle visure camerali, ed ora sembrerebbe utilizzata ad uso residenziale; - può essere estesa fino al Lago Inferiore (zona del Gradaro) dove, in base ad indagini preliminari condotte dal Comune di Mantova in un ampia area demaniale destinata ad uso ricreativo, è stata rinvenuta contaminazione delle acque sotterranee anche da composti clorurati.

Inquadramento territoriale L area della presente indagine rientra nella Sezione E7c4 MANTOVA della Carta Tecnica Regionale, scala 1:10.000, ed è ubicata nel settore sud-orientale della città di Mantova; si tratta di un area inserita nel contesto urbano che, nel corso dei secoli, ha subito continue modifiche e innalzamenti morfologici.

Inquadramento geologico generale Dal punto di vista geomorfologico, l area su cui sorge la città di Mantova, appartiene alla media pianura mantovana, cioè a quel complesso di terreni che con quote comprese tra i 25 e i 16 m s.l.m. raccorda l alta pianura ghiaiosa con la sponda sinistra del Po; si tratta di una vasta regione pianeggiante, con una generale debolissima pendenza da NNE verso SSO. Il principale elemento di interesse morfologico che caratterizza il territorio è rappresentato dai laghi di Mantova (Superiore, di Mezzo e Inferiore) creatisi originariamente come naturale espansione del fiume Mincio e successivamente, dopo gli anni 60, artificializzati fino all attuale conformazione. Dall esame delle foto aeree storiche è possibile notare come il Fiume Mincio abbia eroso il livello fondamentale della pianura (corrispondente all ultimo periodo glaciale würmiano) creando delle scarpate morfologiche di terrazzo fluviale, alte talvolta fino 5-6 m; in alcuni punti tali scarpate presentano delle profonde e strette incisioni create dai corsi d acqua affluenti del Mincio. Lo slargo a valle dei laghi di Mantova è denominato Vallazza ed è di particolare pregio naturalistico tanto da essere inserito nei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) ai sensi della Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CE), relativamente alla conservazione degli habitat naturali. L intera asta del F.Mincio, e conseguentemente anche i Laghi di Mantova, rientra nel Parco Naturale del Mincio, istituito con L.R. n. 47/1984; recentemente, con DGR n. 8/4197 del 28/02/2007, i Laghi di Mantova sono stati classificati come Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva Uccelli (Dir. 79/409/CEE). Il territorio del Comune di Mantova, ed in misura minore il comune di Virgilio (sponda destra del F.Mincio), è caratterizzato anche dalla presenza del sito inquinato d interesse nazionale Laghi di Mantova e Polo Chimico, istituito con L. 179/02 e perimetrato con Decreto 7 febbraio 2003; tale sito si estende su una superficie complessiva di circa 1020 ha, di cui circa 500 ha occupati dal polo industriale che comprende alcuni insediamenti produttivi particolarmente impattanti da un punto di vista ambientale, mentre i restanti 520 ha comprendono i laghi e le zone umide a valle del polo chimico. Assetto litostratigrafico e idrogeologico Come noto dalla letteratura, il sottosuolo della pianura mantovana risulta costituito da una potente successione di sedimenti alluvionali in cui strati a granulometria grossolana (sabbie in prevalenza, ghiaie in subordine) si alternano a strati a granulometria fine (argille, limi e torbe). Gli strati sono generalmente caratterizzati da spessori e geometrie variabili, riconducibili comunque a forme lenticolari tipiche dei depositi alluvionali di pianura. I livelli sabbioso-ghiaiosi sono classicamente degli acquiferi, sede di falde libere (in superficie) o in pressione (in profondità). A livello locale si riconoscono più acquiferi sovrapposti: quello più superficiale, spesso circa 20-30 metri, costituito da sabbie medie miste a ghiaia che in profondità passano a sabbie fini, è sede della prima falda, generalmente di tipo freatico, direttamente alimentata dai laghi e da altri corsi d acqua superficiali. Verso il basso, a profondità variabili dai 50 ai 70 m dal p.c., si trova un

secondo orizzonte acquifero, contenuto all interno di depositi sabbiosi medio-fini, dello spessore di circa 20 m. Questi acquiferi risultano comunque differenziati solamente a scala locale in quanto a scala più ampia, ad esempio regionale, è possibile individuarne uno unico di tipo monostrato a permeabilità variabile, complesso e stratificato, come peraltro dimostrato da studi eseguiti sul chimismo delle acque. Diversa è la situazione delle falde più profonde, oltre i 100 m; si tratta, infatti, di acquiferi artesiani con livelli piezometrici spesso prevalenti rispetto al piano campagna, la cui alimentazione dipende probabilmente da apporti profondi provenienti dall alta pianura. Secondo recenti interpretazioni effettuate da ARPA nel Sito d Interesse Nazionale, la successione litostratigrafica nel sottosuolo del territorio comunale di Mantova sarebbe differente nelle due unità geoambientali presenti, ossia il Livello Fondamentale della pianura e la Valle fluviale del fiume Mincio, coerentemente con l alternanza di periodi glaciali e interglaciali. L attività erosiva dei fiumi, caratteristica dei periodi interglaciali, avrebbe assottigliato gli strati sabbiosi permeabili presenti nel sottosuolo del Livello Fondamentale della Pianura, lasciando liberi spazi successivamente colmati da sedimenti di origine fluviale e caratterizzati da litologie più fini (sabbie fini e limi) tipiche di corsi d acqua a bassa energia. Nella figura sottostante si riporta una sezione interpretativa, realizzata utilizzando una serie di stratigrafie ricavate da sondaggi a carotaggio continua. Andamento della falda superficiale a scala regionale e locale Da dati di letteratura è noto che nel territorio della pianura mantovana la falda superficiale è diretta in senso N-S e NNO-SSE fino all altezza dei laghi di Mantova, mentre più a sud, verso il fiume Po, la direzione di flusso passa gradualmente da NNO-SSE a O-E per gli effetti di richiamo esercitati dai fiumi Mincio e Po. Nella figura sottostante, estrapolata dagli studi per la messa in sicurezza del sito d interesse nazionale (Icram-Sogesid, nov. 2007) è riportato l'andamento delle linee isofreatiche relative

all'acquifero superficiale in cui si evince la marcata azione drenante del fiume Mincio e dei Laghi di Mantova che si configurano, pertanto, come corpi recettori delle acque della prima falda. Il comportamento drenante del Mincio e dei Laghi impedisce di fatto la propagazione della contaminazione tra la sponda sinistra e quella destra. A livello locale, in corrispondenza della città di Mantova, la piezometria della falda superficiale è estremamente variabile e influenzata, oltre che dalla presenza del Mincio e dei Laghi di Mantova, da altri corsi d acqua che attraversano la città: il Canale Rio, la Fossa Magistrale e Paiolo Basso (si veda la figura sottostante). Inoltre nel contesto urbano della città di Mantova, sono presenti altri elementi che possono localmente modificare la direzione di flusso della falda, come ad esempio condotte interrate, pozzi, diaframmi profondi, fondazioni, ecc. La direzione di falda nel centro urbano di Mantova è estremamente variabile sia nel tempo che nello spazio; si ritiene comunque che nell area oggetto di studio la falda principale possa avere una direzione prevalente da Est-Nord Est verso Ovest-Sud Ovest. Le indagini proposte serviranno anche a ricostruire localmente la piezometria della falda principale potenzialmente interessata dalla contaminazione. In merito alla soggiacenza della falda, le misure effettuate nei piezometri presenti rilevano una profondità della falda pari a circa 4-5 metri dal p.c.

Indagini proposte In considerazione delle attuali conoscenze, le indagini proposte nel presente paragrafo sono finalizzate a verificare la natura, l estensione e l origine della contaminazione da composti clorurati nelle acque sotterranee. A tale scopo si propone di realizzare 10 sondaggi da attrezzare successivamente a piezometro da 4, profondità circa 20 metri con tratto fenestrato da -8 a -18 m da p.c., ubicati indicativamente nella posizione riportata nella figura seguente. I piezometri saranno preceduti in alcuni casi da sondaggi a carotaggio continuo per acquisire l esatta successione litostratigrafica ed eventualmente prelevare dei campioni di terreno da sottoporre ad analisi chimica. Almeno tre dei suddetti piezometri saranno dotati di rilevatori di livello in automatico per la registrazione in continuo dei dati di livello. Tali piezometri saranno quindi sottoposti ad un monitoraggio qualitativo periodico, con prelievo di campioni di acqua sotterranea con frequenza semestrale per circa tre anni; tale monitoraggio consentirà di verificare l evoluzione nel tempo di eventuali contaminazioni in relazione alle escursioni stagionali della falda.

Durata del progetto I anno II anno III anno Fasi I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII I II III IV V VI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Fasi 1. Analisi territoriale per individuazione numero e ubicazione esatta dei piezometri 2. Costruzione dei piezometri attrezzati con rilevatore in continuo di livello 3. Censimento delle possibili sorgenti di contaminazione 4. Raccolta dati qualitativi e quantitativi pregressi 5. Raccolta dati quantitativi nei piezometri costruiti 6. Raccolta dati qualitativi nei piezometri costruiti (in stagione primaverile e autunnale) 7. Costruzione del modello di diffusione della falda 8. Definizione del modello concettuale per valutare la diffusione degli inquinanti 9. Valutazione dei risultati 10. Relazione conclusiva ed identificazione delle linee di tendenza 11. Report e presentazione dei risultati

Costi del progetto I costi iniziali riguardano principalmente la realizzazione dei sondaggi da attrezzarsi a piezometro nonché delle sonde per il monitoraggio in continuo, mentre solo a partire dalla seconda metà del primo anno si aggiungeranno i costi dei monitoraggi. Intervento n. Costo (senza IVA) Realizzazione piezometri 4 profondi 20 m 10 32.000,00 Strumentazione 20.000,00 Monitoraggi semestrali e analisi chimiche 36.000,00 TOTALE 88.000,00 Al costo indicativo di 88.000,00 dovrà essere poi aggiunta l IVA.