Il progetto Museo Mondiale del Formaggio nasce a partire dal settembre del 2014, quando la Coldiretti della Provincia di Bergamo ci incaricò di costruire un progetto per promuovere i circa 300 agriturismi iscritti all, in occasione dell imminente Expo2015. Noi avviammo un complesso e molto ampio studio sul territorio, al termine del quale realizzammo un innovativo applicativo elettronico denominato VISITIME. È stata un illuminazione: abbiamo inventato un software «facile» (navigabile su web www.visitime.it), intuitivo ed inclusivo per la conoscenza di un territorio complesso, entrando in contatto con caratteristiche uniche che avevamo intuito. A seguito di quella esperienza, nella primavera del 2016, avendo in mente di realizzare una serie di strutture nell area della Piazzolina, nel Comune di Piazzatorre, in provincia di Bergamo, con caratteristiche abitative particolari, incontrammo presso l Albergo della Salute, ad Olmo al Brembo, i Sindaci di Olmo al Brembo, Mezzoldo e Piazzatorre, raccontando le nostre idee per lo sviluppo della Valle. Parlammo di case sugli alberi, di strutture a impatto zero e, più in generale, di unità ricettive esclusive, analizzando PGT, PSR e le relative condizioni geologiche e morfologiche, con professionisti ed esperti del settore, utilizzandoli come consulenti di progetto. Parallelamente alla struttura ricettiva della Piazzolina ipotizzammo un piano di intervento sul territorio atto a creare attrattori turistici in grado di movimentare persone in maniera organizzata, consistente, continuativa e duratura. Avevamo, anche noi, individuato nel formaggio un potentissimo traino, col supporto di particolarità organizzative, attraverso un sistema museale territoriale, servizi annessi e laboratori didattici, con l idea di coinvolgere i Comuni, attraverso un Protocollo d intenti, affinché potessero essere messe a disposizione strutture e competenze per la realizzazione dell obbiettivo, oltre che per favorire processi di reperimento fondi europei. L idea si fondava, nell avvio, sulla partecipazione di un finanziatore disponibile ad effettuare un consistente investimento nell area. Il finanziatore, per motivi di salute, temporaneamente si è dichiarato indisponibile. Il progetto, nel frattempo, è diventato molto più ambizioso. Abbiamo conseguentemente pianificato le logiche dello sviluppo, per trovare una strada che ci permettesse di perseguire il progetto. Contemporaneamente abbiamo avviato collaborazioni culturali, incontrando professionisti, consulenti ed operatori del territorio che a diverso titolo, da tempo, agiscono nell alveo delle nostre medesime finalità. Il progetto Museo Mondiale del Formaggio e delle Tradizioni Casearie - Museo delle Valli, che presentiamo, né è la naturale conseguenza. Massimo Piccinelli Presidente dell Alfredo Padovano Consulente e responsabile di Progetto
PROGETTO Il progetto prevede l ambiziosa impresa di realizzare in Provincia di Bergamo il più importante centro d Europa dedicato al formaggio, inserito nel territorio che conserva la più alta densità europea di formaggi DOP (9), con l ambizione di diventare un riferimento mondiale della conoscenza delle tradizioni casearie in ambito museale, didattico, tecnico, economico, scientifico. L si assume l onere di promuovere ed incentivare studi per la messa a servizio del Museo Mondiale del Formaggio, lungo le direttive di due filoni che consentano al territorio un duplice motivo di interesse: da un lato la pianificazione di un servizio turistico con caratteristiche puramente ricettive dal contenuto innovativo, dall altro lo sviluppo di un Piano a vocazione culturale, rurale, produttiva, commerciale per la tutela delle peculiarità del territorio delle Valli della Provincia di Bergamo, con particolare interesse per la Val Brembana e le Alte Orobie, per il rilancio e lo sviluppo delle economie collegate. CARATTERISTICHE La particolarità del Museo Mondiale del Formaggio e delle tradizioni casearie sta nel prevedere diverse sedi operative inserite in ogni Comune della Provincia di Bergamo che aderirà al progetto. Le attività della sede di un Comune non saranno in conflitto con quelle di un altro, ma saranno inserite all interno di una rete unica. Si tratterà, quindi, di un circuito museale con sedi collegate. Ogni sede avrà una specifica caratteristica definita all interno di 3 macroaree: 1 Museo 2 Ricerca 3 Didattica A tal fine sono stati ipotizzati i seguenti interventi: FILONE A 1 - Realizzazione di unità ricettive emozionali ubicate nel Comune di Piazzatorre, zona Piazzolina, e composte da tipologie abitative definite come «Case sugli alberi», organizzate come un sistema di ospitalità diffusa con caratteristiche di ecosostenibilità 2 - Servizi turistici a vocazione ludico-sportiva 3 - Laboratori ricreativi e didattici 4 - Sistemi di conservatoria documentale (Biblioteca diffusa) 5 - Progettazione e messa a servizio di un sistema telematico per la conoscenza del territorio, la pianificazione e la prenotazione dell attività turistica e dei servizi a richiesta annessi.
FILONE B 1 - Realizzazione del Museo Mondiale del Formaggio e delle Tradizioni Casearie, definito come MUSEO DIFFUSO DELLE VALLI, inserito all interno di strutture di proprietà dei Comuni 2 - Sistemazione e messa in rete degli alpeggi e delle baite di proprietà dei Comuni 3 - Processo di ricerca per la trasformazione e l affinamento del prodotto caseario finalizzato alla produzione di nuove tipologie di formaggi, in aggiunta ai DOP (Denominazione d Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), STG (Specialità Territoriale Garantita), PAT (Prodotti agroalimentari Tradizionali) 4 - Processo di commercializzazione e vendita diretta del Museo Mondiale del Formaggio, attraverso le sedi operative e associate 5 - Istituzione di un Consorzio di produttori a marchio certificato Museo Mondiale del Formaggio e delle tradizioni Casearie FINALITÀ A - Recupero edilizio e riuso di unità immobiliari comunali, avviando processi di cogestione sociale. B - Recupero delle competenze del territorio in campo professionale. C - Utilizzo di materiali autoctoni e di esperienze di tradizione. D - Realizzazione di una rete integrata di servizi turistici e commerciali che sia operativa su un asse di 100 km. E - Sviluppo di un processo di riurbanizzazione delle valli per ridurre la dispersione demografica. F - Favorire una nuova coscienza civile, in grado di creare relazioni sociali e modelli di collaborazione innovativi (cohousing operativi, coworking, riuso di spazi inadeguati), promuovendo cambiamenti comportamentali verso una maggiore responsabilizzazione di ogni cittadino in quanto parte di una comunità, attraverso azioni di consolidarietà. G - Promuovere una nuova identità rurale per la produzione agricola di microsistemi privati urbani sostenibili e a servizio dell intero progetto. H - Valorizzazione a fini turistico-culturali del concetto di Valle aperta all Europa, utilizzando l aeroporto di Bergamo come l evoluzione naturale delle vie Priula e Mercatorum. I - Processo di certificazione della definizione di Bergamo come «Cheese Capital of Europe».
STRUMENTI DI PROGETTO - Piano Alpeggi, pianificato come un sistema diffuso di servizio, vendita, produzione, osservazione, laboratorio, degustazione - Sistema caseario e suoi derivati - Baite e Parco della Montagna - Ricettività ecosotenibile aggregata al sistema Agricampeggio - Hub di smistamento di attività turistiche, ricreative, sportive, culturali - Agenzia di commercializzazione e promozione - Applicativo elettronico di pianificazione turistica e geolocalizzazione - Laboratori di ricerca e documentazione - Sistemi di Fitoalimurgia - Recupero storico documentale di tutte le leggende della Val Brembana e della Valtellina (storytelling turistico) - Premi e riconoscimenti - Incontri, dibattiti, conferenze PROCEDURE DI PROGETTO 1 - Firma di un PROTOCOLLO D INTENTI tra i Comuni di Piazzolo, Piazzatorre, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Taleggio, Branzi, Foppolo, Carona, Zogno, Ornica, Cassiglio, Lenna, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, per pianificare collegamenti materiali ed immateriali tra di essi, seguendo le identità formali indicate nel presente documento. 2 - Incontro pubblico con tutti i 34 Comuni della Val Brembana con l aggiunta del Comune di Bergamo, per la condivisione degli intenti e la redazione di un PROTOCOLLO D INTESA OPERATIVO. 3 - Individuazione di strutture e spazi di specifica pertinenza amministrativa comunale, utilizzabili ai fini del progetto secondo le seguenti tipologie: - baite di proprietà privata - baite di proprietà pubblica - alpeggi di proprietà comunale - alpeggi di proprietà pubblica - edifici di proprietà pubblica 4 - Analisi e pianificazione di progetti per il reperimento di contributi per le Aree interne. 5 - Analisi e pianificazione di progetti per il reperimento di contributi a fondo perduto all interno del piano POR-FESR 2014-2020. 6 - Analisi e pianificazione di progetti per il reperimento di contributi a fondo perduto all interno del piano FEASR 7 - Progetto di Azionariato Pubblico con capitale misto, suddiviso in quote non nominali pari al numero corrispondente al numero di abitanti del territorio partecipante al progetto, definito successivamente al PROTOCOLLO D INTESA OPERATIVO.