Fondazione Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie della vita Consegna dei diplomi del primo corso biennale 31 marzo 2014 partecipo con grande piacere a questa cerimonia di consegna dei diplomi del primo corso biennale di Tecnico per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a base biotecnologica, che mi offre l'occasione di congratularmi con i neodiplomati, ma anche di ringraziare la Fondazione, il Presidente, i docenti e tutti quanti, qui presenti o no, hanno contribuito a raggiungere questo importante risultato. Voglio congratularmi per il vostro lavoro di due anni che vi ha preparato ad entrare nel mondo del lavoro, in un settore innovativi e di forte sviluppo, quello dei prodotti a base biotecnologica. Voi siete la dimostrazione delle potenzialità italiane di avere un elevato capitale umano, capace di confrontarsi e concorrere sul mercato internazionale. Prima della consegna ufficiale dei titoli di studio permettetemi solo alcune considerazioni sulla tipologia degli studi che avete appena concluso e sull'evoluzione degli stessi. La prima considerazione riguarda la qualità della scuola e la sua vicinanza con il mercato del lavoro. Gli Istituti Tecnici Superiori sono una novità per il sistema scolastico italiano: un percorso parallelo alla formazione universitaria, specializzato in settori tecnologici
d avanguardia, fortemente orientato all inserimento nel mondo del lavoro, con un profilo professionale di sicura spendibilità. Il nostro sistema scolastico italiano non è più autoreferenziale. Esistono reti orizzontali come l'alternanza scuolalavoro, i tirocini, l'apprendistato, le azioni di placement e i Poli tecnicoprofessionali, che accompagnano gli studenti, voi studenti, nella fase di transizione tra la fine di un ciclo di studi e il successivo, indispensabili per un corretto orientamento post diploma. A questo sistema si aggiungono le filiere verticali rappresentate dagli Istituti Tecnici Superiori e dagli IFTS. Sia l'istruzione tecnica superiore, ITS, che gli IFTS, che i Poli, mirano a qualificare sempre più l'offerta formativa tecnico-scientifica degli studenti lombardi, ma, soprattutto, a orientarli/vi direttamente al lavoro. La Regione Lombardia crede ed è impegnata in questo progetto che rappresenta una sfida per il nostro Paese, per il nostro territorio e per lo sviluppo del proprio capitale umano verso le professioni tecniche così necessarie per i giovani e le aziende, chiamati a confrontarsi con la competizione internazionale. La formazione tecnica è tornata ad essere il perno dello sviluppo delle persone. La Regione ha investito molto in questo settore (20 milioni di euro in tre anni, 2013/2015) per offrire a voi giovani una specializzazione tecnica di alto livello, progettata e realizzata in collaborazione con imprese, Enti locali, Università e Istituzioni scolastiche e formative. Inoltre abbiamo favorito la nascita dei Poli Tecnico Professionali, con una grande risposta dal territorio: 56 reti costituite, con oltre 200 istituti scolastici, 70 enti di formazione, 5 Università, 400 imprese e 15 associazioni di categoria. Ora siamo in procinto di avviare il percorso per riconoscere una premialità a quelli che raggiungeranno i migliori risultati, con 350 mila euro per i migliori 12 poli. I punti di forza di queste azioni sono i rapporti di collaborazione con le università (importanti i 60 i crediti formativi che l Università di Pavia riconosce al vostro percorso), ma soprattutto quelli con il tessuto imprenditoriale locale: anche nel
vostro caso il contributo delle aziende è stato centrale sia in termini di docenze che di strumentazione. Una sinergia che continueremo a sviluppare, forti dei risultati conseguiti fino adesso e per far fronte alla crisi occupazionale. Siamo una delle Regioni più fortunate, eppure anche da noi ci sono numeri preoccupanti, che riguardano la disoccupazione giovanile e la dispersione scolastica. Attualmente, gli Istituti Tecnici Superiori presenti in Regione Lombardia sono 18, con 29 offerte formative, a cui si aggiungono circa 70 IFTS. Nel triennio concluso avete realizzato 32 percorsi formativi già conclusi o in corso e per un totale complessivo di 14 figure professionali. Gli ITS formano figure professionali in possesso di conoscenze, abilità e competenze, indispensabili per operare in contesti di lavoro tecnologicamente avanzati e rispondono alla domanda di specifiche figure professionali proveniente dal mercato del lavoro. C è da essere soddisfatti, gli ITS si stanno sviluppando nel tempo, crescendo sia in termini di qualità che di progettualità grazie ad un sistema regionale che ha fortemente sostenuto questi percorsi, ma ribadisco che il punto di forza di questo nuovo canale formativo di qualità, come è avvenuto nel vostro percors, consiste nella diretta compartecipazione delle imprese alle attività didattiche, sia per quanto concerne la capacità delle aziende di sostenere la formazione (mettendo a disposizione docenti, stage/tirocini e offrendo agli studenti la possibilità di tesi in azienda) e di garantire un utile supporto operativo mediante attrezzature, laboratori, ecc., sia come sbocco occupazionale del percorso impegnandosi all assunzione dei tecnici superiori. Molti docenti, infatti, provengono dal mondo del lavoro e hanno un esperienza importante nel settore di riferimento per il percorso ITS scelto. E con il 30% di ore di tirocinio in azienda, si crea un feedback costante che garantisce un profilo adeguato al fabbisogno occupazionale del territorio.
La seconda considerazione riguarda gli esiti occupazionali dei percorsi ITS. I primi risultati relativi ai diplomati del biennio 2011-2013 mostrano che il 45% circa dei diplomati risulta già occupato e il tasso di inserimento occupazionale cresce ulteriormente (51,5%) se si includono anche le attività di stage/tirocinio in azienda. I percorsi ITS rappresentano, nel complesso, uno strumento formativo estremamente efficace nell ottica del placement a distanza di pochissimo tempo dalla conclusione del percorso svolto. In generale, lo stage/tirocinio curricolare ha un ruolo piuttosto rilevante nell ottica del placement, non soltanto nei termini delle competenze che consentono di apprendere/maturare on the job, ma anche in termini di inserimento diretto dopo la fine dell esperienza formativa. Per quanto concerne la qualità dell impiego svolto, il 44,8% dei diplomati non soltanto svolgono in misura considerevole un lavoro del tutto (70%) o comunque almeno in parte (15%) coerente con il corso ITS frequentato, ma in un consistente numero di casi hanno anche ottenuto un impiego stabile: il 35% ha, infatti, un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato. l corsi ITS hanno un livello di attrattività sempre maggiore. Se nei percorsi nel primo biennio la provenienza degli studenti era quasi esclusivamente territoriale, nel secondo e nel terzo biennio abbiamo rilevato una crescente presenza di allievi provenienti non solo da fuori provincia, ma anche da altre regioni d Italia. Sperimentare un contatto diretto con il mondo del lavoro e diventare cittadini attivi, con tempi simili a quelli dei giovani dei Paesi emergenti, è indispensabile di fronte ad un mercato del lavoro estremamente innovativo e caratterizzato da un notevole dinamismo e dalla rapida evoluzione tecnologica. Da una lato, quindi, tali percorsi formativi contribuiscono ad accrescere la formazione professionale. Dall'altro, la formazione mirata e personalizzata, la
rispondenza dei profili formativi alle esigenze del mercato del lavoro, l integrazione tra formazione tradizionale ed esperienza lavorativa, consentono alle imprese di disporre di professionalità specifiche difficilmente reperibili nel mercato. Grazie alla sinergia tra i numerosi soggetti coinvolti provenienti dal mondo della scuola, della formazione, delle imprese, dell università, dalle istituzioni locali e da altre organizzazioni che, ciascuno sulla base della propria esperienza nei vari ambiti di riferimento, stanno contribuendo allo sviluppo di questo nuovo canale formativo, i nostri studenti e i tecnici che prepariamo in Lombardia nella formazione professionale sono i migliori, perché nascono con una mentalità 'on the job', piuttosto che di natura teorica, sono tecnici altamente qualificati, che possono reggere il confronto europeo. E' con questo auspicio che chiudo il mio intervento rinnovando ai neodiplomati le mie più vive congratulazioni per il risultato raggiunto e vi auguro un futuro professionale e personale ricco di soddisfazioni. Da parte della Regione Lombardia c'è l intenzione di continuare a sostenere il progetto anche nei prossimi anni, rappresentando una ulteriore opportunità di crescita culturale e sociale e anche un occasione per nuove scelte di vita e di attività lavorative. Un augurio, quindi, a questo Istituto nella speranza di continuare ad avere numerosi iscritti anche in futuro.