Benessere Animale in Europa e il suo valore aggiunto Andrea Gavinelli Head of Animal Welfare Unit, DG Health and Consumers Commissione Europea. Abstract Andrea Gavinelli - Responsabile Unità Benessere Animale - Direzione Generale Salute e Consumatori - Commissione Europea, Bruxelles L`Unione Europea ha sviluppato standard e legislazione specifica per tutelare il benessere degli animali da ormai 40 anni. Il primo obiettivo è stato quello di integrare il benessere animale nell`insieme delle leggi correlate alle politiche agricole dell`unione e garantire competitività agli allevatori dei diversi Paesi dell`ue e sui mercati internazionali. Con l`entrata in vigore del nuovo Trattato dell`ue e la definizione degli animali come esseri senzienti l`azione del legislatore in materia di benessere animale non si basa esclusivamente su motivazioni economiche ma si addentra nella dimensione etica e culturale del rapporto uomo animale. La normativa europea, che ha rappresentato fino ad oggi il modo più comune per tutelare il benessere degli animali d allevamento, non basta da sola a rispondere alla richiesta sempre maggiore da parte dei consumatori di prodotti alimentari di qualità che siano in grado di rispettare e promuovere un rapporto etico con gli animali. Diversi studi sull`attitudine dei consumatori europei hanno dimostrato che la dimensione etica è sempre più utilizzata per la differenziazione dei prodotti di origine animale andando oltre ai requisiti minimi previsti dalla legislazione europea. E` possibile affermare che il benessere degli animali d allevamento sta emergendo come area dal potenziale valore aggiunto per produttori, dettaglianti e altri operatori della filiera alimentare. Nel caso dei suini un recente studio sviluppato dalla Commissione Europea sui benefici derivanti dall`adozione di metodiche alternative alla castrazione chirurgica ha confermato questa tendenza in quanto i consumatori apprezzano la qualità del prodotto in quanto rispettoso del benessere animale considerato un bene comune. In aggiunta a questo dato, sia la migliore conversione dell`alimento sia la riduzione delle deiezioni generano dei vantaggi economici per i produttori dando nello stesso tempo un`immagine positiva al consumatore finale. La qualità percepita da parte del consumatore appare essere più alta nella carne di suino allevato in condizioni di benessere. Di conseguenza si genera un potenziale di mercato e una maggiore disponibilità da parte del consumatore a riconoscerne il valore. La Commissione Europea, prima nel mondo, ha investito risorse scientifiche ed economiche supportando le scelte fatte per il benessere animale dagli Stati Membri ed ha inserito questa politica fra quelle previste dalle politiche europee di sviluppo rurale. Il sostegno finanziario previsto dall`unione Europea per gli investimenti nell`area del benessere animale puo` includere, secondo la proposta della Commissione, anche misure volte all`eliminazione della castrazione chirurgica dei suini. Per concludere il valore aggiunto derivante dagli investimenti a favore del benessere animale può essere visto non solo alla luce dei risparmi economici derivanti dalla migliore salute del bestiame, dalla riduzione dell`utilizzo di farmaci o dalla migliore performance produttiva, ma sul lungo termine nell`affezione dei consumatori europei per un sistema di allevamento che può rispondere a quegli ideali di bene comune che si stanno via via sempre più affermando nella nostra società`.
Andrea Gavinelli Responsabile Unità Benessere Animale - Commissione Europea - Direzione Generale Salute e Consumatori Email: Andrea.Gavinelli@ec.europa.eu Laureato in Medicina Veterinaria presso l`università Statale di Milano lavora presso la Commissione Europea dal 1999 occupandosi della gestione delle politiche concernenti il benessere animale nell`unione Europea e in ambito internazionale. Dal 2001 è membro del Gruppo di lavoro sul benessere degli animali dell Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE - Parigi). Andrea svolge il ruolo di coordinatore di diversi gruppi di lavoro specifici creati nell`ambito di accordi di cooperazione con diversi Paesi che sono oggi partner dell UE come la Nuova Zelanda, l`australia, il Canada, il Cile e dal Gennaio 2013 con il Brasile. Sin dalla sua creazione Andrea è membro del comitato editoriale del FAO Gateway to Farm Animal Welfare (http://www.fao.org/ag/againfo/themes/animal-welfare/en/). Andrea ha coordinato la preparazione e l attuazione del primo piano d azione comunitario per la protezione e il benessere degli animali (2006-2010) e della nuova Strategia dell`unione Europea per il settore adottata nel 2012. (http://ec.europa.eu/food/animal/welfare/docs/brochure_aw_strategy_it.pdf) Negli ultimi anni Andrea ha pubblicato numerosi articoli sul tema e ha tenuto presentazioni in conferenze internazionali, seminari o eventi formativi introducendo gli aspetti delle politiche europee del settore. Grazie alle diverse collaborazioni della Commissione Europea con organizzazioni governative, non governative e con Istituti di ricerca, le politiche di benessere animale dell`unione Europea hanno assunto un ruolo importante di mediazione tra le esigenze dei consumatori Europei e la sostenibilità economica delle produzioni agricole. Andrea ha coordinato nel 2005 la prima indagine Europea Eurobarometer sugli atteggiamenti dei consumatori nei confronti del benessere degli animali, la creazione del primo website interattivo per bambini sul benessere e l`allevamento degli animali da reddito (Farmland: http://www.farmland-thegame.eu/) e la produzione della recente campagna di informazione sui benefici derivati dalla applicazione degli standard di benessere animale promossi dalla legislazione europea (Febbraio 2014). (http://ec.europa.eu/dgs/health_consumer/information_sources/ahw_events_ en.htm)
Carne suina sostenibile: qualità della carne immunocastrata al macello Andrea Rossi Ricercatore CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) Abstract Due gruppi di 40 suini maschi Duroc x Large White, metà castrati chirurgicamente e metà immunocastrati, sono stati macellati ad un peso vivo finale di circa 165 kg. I suini sono stati vaccinati a 20-26 e 32 settimane di vita. Relativamente agli indici qualitativi di carcassa raccolti alla macellazione (peso freddo di carcassa, carne magra percentuale e spessori di magro e grasso) non evidenziano differenze statisticamente significative tra i due gruppi. Nessuno dei gruppi è penalizzato dalla presenza di cosce E e P che sono escluse dal circuito tutelato. Bisogna però notare che, in ogni caso, le carcasse dei suini trattati sono caratterizzate da una carnosità mediamente maggiore (48,1 vs 47,6%). Relativamente agli indici della coscia, le carcasse trattate sono caratterizzate da pesi caldi, freddi e rifilati significativamente superiori (P<0.05). Lo stesso vale per il calo peso di raffreddamento (P<0.01). Le cosce sono state anche valutate da personale esperto relativamente la frequenza dei difetti, dove le carcasse dei suini trattati sono caratterizzate da una maggiore presenza del difetto magro (16 casi vs 9), che conferma la tendenza emersa relativamente la carnosità di carcassa. Nessuna differenza tra i gruppi emerge relativamente la qualità della coscia misurata con ph-metro a infissione, dove i valori di ph misurati a caldo e a freddo rientrano mediamente nel range di normalità. Relativamente alla qualità del grasso di copertura della coscia, è stata determinata la composizione acidica in cui i capi trattati sono caratterizzati da un totale acidi grassi monoinsaturi minore (P<0.05) e polinsaturi maggiore (P<0.05). Negli stessi, la percentuale di acido linoleico è significativamente (P<0.05) maggiore (12,2 vs 11,4) anche se rientra abbondantemente nei limiti del disciplinare di produzione del Prosciutto di Parma.
Rossi Andrea Laureato in scienze della produzione animale Da Settembre 2003 ad oggi: Ricercatore responsabile della divisione monogastrici, Ufficio Zootecnia del CRPA Nell ambito dell attività svolta collabora a numerosi progetti di ricerca in particolare nel settore dell industria delle produzioni di suino, finanziati dalla Regione Emilia- Romagna e da aziende private. Tra i più importanti l impiego di parametri oggettivi fisici, chimici ed aromatici per la valorizzazione delle proprietà nutrizionali e sensoriali del prosciutto di Parma, i Sistemi innovativi per la promozione e la promozione e la riconoscibilità della qualità nella filiera produttiva dei prodotti carni, sicurezza e qualità nella filiera dei suini tipici, valutazione e miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti della suinicoltura italiana, classificazione delle carcasse e aggiornamente delle formule per la determinazione della percentuale di carne magra.
Tagli freschi e prosciutto crudo da suini pesanti immunocastrati: uno studio di confronto Roberta Virgili Responsabile Dipartimento Conserve di Carne SSICA (Stazione Sperimentale Industria Conserve Alimentari) Abstract La sperimentazione ha riguardato 60 suini maschi L LW, omogeneamente ripartiti tra gruppo di controllo e trattamenti con vaccino. Le misure eseguite si sono concentrate sui tagli prosciutto, lombo, coppa e pancetta, ed hanno riguardato i pesi di post-macellazione, la qualità della carne e i cali di lavorazione. Per il lombo (m. longissimus dorsi) sono stati anche eseguiti i test di cottura e le successive analisi sensoriali. Tranne che per il maggior peso delle coppe fresche, il gruppo trattato con tre dosi di vaccino non ha presentato differenze significative rispetto al controllo, ma solo una tendenza all aumento del peso di lombo, prosciutto e pancetta e dei cali peso della pancetta. I risultati ottenuti mostrano che il trattamento con tre dosi di vaccino permette di ottenere tagli freschi con proprietà confrontabili ai controlli. A fini puramente sperimentali, il confronto è stato esteso al gruppo di suini a cui erano state somministrate due dosi di vaccino, e per il quale le differenze dal gruppo di controllo hanno riguardato la qualità della carne, i cali peso di lavorazione e le proprietà sensoriali. Questo studio ha permesso di individuare i parametri maggiormente sensibili a questi trattamenti, da considerare come indicatori nelle future sperimentazioni.
Roberta Virgili Ricercatrice presso la Stazione Sperimentale delle Conserve di Parma, Responsabile del Dipartimento Conserve di Carne dal 2010. Ha svolto studi sulla tecnologia di produzione dei salumi, con particolare attenzione alla qualità della materia prima, al miglioramento nutrizionale e alla sicurezza dei salumi. E autore di numerose pubblicazioni su riviste internazionali, relatore a convegni ed è coinvolto in numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali. E docente di Tecnologia dei Prodotti carnei presso l Università degli studi di Parma e presso l ITS-agroalimentare di Parma.
Tagli freschi e prosciutto crudo da suini pesanti immunocastrati: uno studio di confronto Giovanni Parolari Dirigente di ricerca - SSICA (Stazione Sperimentale Industria Conserve Alimentari) Abstract Lo studio ha avuto per oggetto il confronto fra prosciutti crudi ottenuti da due gruppi di suini maschi, castrati rispettivamente per via chirurgica (controllo) e per via immunologica, questi ultimi ottenuti mediante somministrazione di tre dosi di vaccino. La lavorazione, condotta secondo lo schema produttivo generalmente adottato per il prosciutto tipico italiano, è stata protratta fino al quindicesimo mese di stagionatura, quando i prosciutti sono stati sezionati e sottoposti ad analisi sensoriale, chimica (composizione), e fisica (colore, texture). I risultati non hanno mostrato differenze significative (P>0,05) fra i due gruppi per quello che concerne i cali-peso a varie fasi della stagionatura, inclusi quello di salagione e quello di fine lavorazione (15 mesi), sempre compreso fra il 31% e il 32%. Le analisi condotte sui prosciutti al taglio non hanno messo in evidenza differenze (P>0,05) relativamente al colore del magro, alle proprietà reologiche, alla composizione chimica e al sapore di verro ( boar taint ). Quest ultimo carattere risultava al contrario percepibile in un terzo gruppo di prosciutti, prodotti in modo identico ai precedenti, ma provenienti da maiali trattati con due sole dosi di vaccino.
Giovanni Parolari Dirigente di Ricerca presso la Stazione Sperimentale delle Conserve di Parma, ha svolto studi sulla tecnologia di produzione dei salumi, con particolare attenzione ai meccanismi di formazione delle proprietà sensoriali e alla prevenzione dei difetti di lavorazione. Autore di oltre 100 fra pubblicazioni e relazioni a convegni, è stato docente di Tecnologia delle carni e Statistica applicata, in corsi universitari e incontri con i produttori.
Carne suina fresca e trasformata: analisi sensoriale Anna Garavaldi Panel Leader Laboratorio di analisi sensoriale CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) Abstract Metodiche di analisi sensoriale su prosciutti cotti di suini immunocastrati Presentazione CRPALab sezione alimentare (dotazioni ed attività) Metodologia delle prove svolte sui prosciutti cotti (test triangolare e analisi quantitativa descrittiva) Risultati delle prove Conclusioni In una prima fase è stato svolto un test triangolare con 60 assaggiatori abituali del prodotto in studio, per valutare la similitudine tra tre prosciutti cotti provenienti da suini vaccinati e altri tre ottenuti dai suini sottoposti alla castrazione chirurgica. Dalla prova è emerso che le due tipologie di prosciutto cotto sono simili. Nella seconda fase un panel di giudici addestrati secondo la norma UNI ISO 8582/1 e 8582/2 ha valutato attraverso la tecnica descrittiva (QDA) i prosciutti cotti ottenuti da 4 tipologie di suini (4 tesi): vaccinati, femmine, castrati chirurgicamente e maschi interi. Il profilo sensoriale medio dei prosciutti cotti ottenuti dai suini vaccinati è risultato più simile, soprattutto per l aspetto visivo, ai cotti della tesi maschi interi e caratterizzato da minore presenza di difetti visivi (sacche di collagene, nervi, cartilagini), maggiore marezzatura e minore spessore del grasso di copertura. Nei prosciutti cotti dei suini vaccinati non sono stati percepiti odori e aromi negativi (animale, stalla, feci e urine) come per i campioni delle altre tesi in esame.
Anna Garavaldi Panel Leader Laboratorio di analisi sensoriale CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) Laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l Università degli Studi di Parma. Dal 2004 è responsabile come panel leader del laboratorio di analisi sensoriale di CRPA con mansioni di progettazione, coordinamento, elaborazione dati e rendicontazione dell attività di analisi sensoriale. E in possesso della qualifica di tecnico assaggiatore ONAF, ONAS e per il 2014 della qualifica di Sensory Project Manager rilasciato dalla Società Italiana di Scienze Sensoriali. Dal 2007 collabora come docente scientifico per i corsi di I e II livello per aspiranti assaggiatori di Parmigiano-Reggiano promossi dall APR - Associazione Assaggiatori Parmigiano-Reggiano.
Antonio Paolini Giornalista e critico enogastronomico Abstract Qualche lustro fa, quando i messaggi pubblicitari nazionali raggiungevano il fresco pubbblico televisivo di allora, e i grandi marchi concorrenti si sfidavano all ultimo jingle, all interno del format tutto italiano di Carosello, divenne celebre un plot ideato da una importante marca di detergenti per convincere le italiane a preferire i suoi detersivi da bucato: si chiamava la prova finestra. La banchieria lavata col nuovo prodotto in fase di lancio veniva sciorinata davanti al vetro di una finestra, appunto, controluce, perché i raggi di sole, attraversandola, svelassero ogni eventuale ombra, o confermassero il bianco perfetto ottenuto con il lavaggio. La prova finestra, o meglio il suo equivalente per chi si occupa di gusto e di gastronomia, è facile da intuire: si chiama assaggio. Tasting. È all assaggio, alla prova papille, che tocca esplorare e suffragare la bontà di qualsiasi scelta, processo, innovazione che riguardi il cibo. Ed è questa la verifica che abbiamo scelto di fare oggi: con la complicità indispensabile e professionalissima dello chef Stefano Michelacci tratteremo, e poi ascolteremo con i sensi, come avrebbe detto il grande Gino Veronelli, le carni di maiali trattati con il nuovo metodo d intervento in allevamento che permette di escluderne la castrazione chirurgica. Aumentando dunque il benessere dell animale, senza che questo comprometta però in alcun modo, anzi rispettandole ed esaltandole ed questo è l assunto che insieme andremo appunto a verificare le qualità organolettiche delle sue carni. Lo faremo attraverso un test riservato al più classico dei derivati del maiale (siamo a Parma...) cioè il prosciutto; e poi con l esecuzione (che sarà possibile seguire dal vivo in show cooking ) e l assaggio di due piatti che utilizzeranno (ed è scelta ovviamente non casuale) tagli e tipologie di cotture parimenti classiche. Sarà la nostra triplice prova finestra, insomma, per un progetto che, date le premesse, ci è piaciuto definire di welfare nel piatto.
Antonio Paolini Aquilano (1952), residente a Roma, critico enogastronomico e giornalista professionista (a Radio Città Futura, poi al Messaggero tra Esteri ed Economia dal 1982 al 2010). Pubblica su L Espresso, Gambero Rosso (magazine e web weekly), Spiritodivino, Cook.Inc, Mondo Agricolo etc. E in Comitato di direzione di Guida Espresso Ristoranti. Ha firmato o co-firmato (con Gambero Rosso, L Espresso, De Agostini, Touring, Veronelli, Gribaudo) decine di Guide nazionali e numerosi libri a tema. È stato a più riprese consulente di Linea Verde e UnoMattina. È membro della giuria dei BIWA (Best Italian Wines Awards) che sceglie ogni anno i migliori 50 vini italiani e wine judge alla Wines of world Competition (Los Angeles) e al Concours Mondial de Bruxelles. Ha co-fondato a Roma l Accademia degli Insensati. Ha tenuto corsi e lezioni magistrali presso Iulm Milano, Luiss Roma, master Sole24Ore (Roma), Università di Teramo (Scienze della Comunicazione). È stato più volte speaker al Festival del Giornalismo di Perugia. Nel 2008 gli è stato conferito il Premio Veronelli come miglior giornalista italiano di settore.
Informazioni su SSICA La Stazione Sperimentale per l Industria delle Conserve Alimentari ha lo scopo di promuovere il progresso, scientifico, tecnico e tecnologico dell industria conserviera italiana per i settori frutta, ortaggi, carni e pesce attraverso attività di ricerca applicata, consulenza, formazione e divulgazione. Con il suo personale specializzato e con laboratori all avanguardia, si colloca fra le più importanti istituzioni di ricerca applicata nel settore della conservazione degli alimenti esistenti in Europa e nel mondo e partecipa a progetti di ricerca nazionali e internazionali. La SSICA fondata come Ente Pubblico nel 1922, con R.D. n. 1396 del 2 luglio, convertita in Ente Pubblico Economico dal D.lgs. n. 540 del 1999, è oggi Azienda Speciale della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Parma, come previsto dal D.L. n. 78 del 31/05/2010 convertito con modificazioni dalla L. n. 122 del 30-7-2010, nonché dal D.M. concertato tra il Ministro dello Sviluppo Economico e il Ministro dell Economia e delle Finanze, pubblicato sulla G.U. n. 141 del 20-06-2011. La struttura è dotata di dipartimenti specifici per i diversi settori merceologici, nonchè dipartimenti e laboratori preposti ad interventi di tipo trasversale e dispone di apparecchiature e competenze volte a sperimentare anche nuovi prodotti e nuovi processi di trasformazione e conservazione, studiandone previsionalmente le ricadute economico-sociali. LE SEDI La SSICA opera sul territorio nazionale attraverso la sede in Parma e la sezione di Angri (Salerno), attiva dal 1987. QUALI SONO I NOSTRI SERVIZI Ricerca Fondamentale, industriale e di sviluppo sperimentale Istituzionale con ricaduta diretta sul settore agro-alimentare Commissionata dalle imprese, direttamente o attraverso le Associazioni di categoria Partecipazione a progetti di ricerca nazionale ed internazionale Assistenza alle aziende Collaborazione, assistenza tecnica, scientifica e tecnico-giuridica alle imprese, sia presso le sedi sia presso le aziende Supporto alla certificazione di prodotti e processi produttivi Analisi, controllo e sperimentazione di prodotti, imballaggi, processi e nuove tecnologie Documentazione, divulgazione e promozione della qualità Formazione di personale specializzato per l industria conserviera Collaborazione con le istituzioni pubbliche Supporto alle istituzioni pubbliche nazionali e comunitarie Partecipazione a commissioni e gruppi di lavoro nazionali e internazionali in cui si trattano temi scientifici, tecnici e legislativi inerenti alla produzione, al commercio e al controllo degli alimenti conservati Comunicazione Comunicazione al mondo della ricerca scientifica, delle aziende e delle istituzioni attraverso il sito web, la rivista Industria Conserve, pubblicazioni scientifiche Convegni, congressi e fiere del settore Formazione Organizzazione di stage, seminari e incontri di formazione sia presso le sedi sia presso aziende, enti, università e associazioni di categoria Convenzioni Con università, organizzazioni di categoria, istituti di ricerca, enti pubblici e aziende per lo sviluppo di progetti di interesse comune
Informazioni su C.R.P.A. C.R.P.A. Attivo dal 1972, il CRPA spa - Centro Ricerche Produzioni Animali - mette la propria esperienza al servizio di privati ed enti pubblici nei settori agroalimentare e ambientale. Le finalità precisate dallo statuto sono la conduzione di ricerche e la realizzazione e la gestione di servizi, allo scopo di promuovere il progresso tecnico, economico e sociale del settore degli allevamenti e di conseguire una generalizzata diffusione delle forme più avanzate di agricoltura ecocompatibile. Ai committenti vengono garantiti elevati standard operativi attraverso un sistema di assicurazione qualità certificato ISO 9001. Lo scopo della certificazione e Progettazione, gestione ed esecuzione di ricerche, sperimentazione, assistenza tecnica, sistemi informativi e divulgazione nel settore agroalimentare. CRPA è iscritto all Albo dei laboratori accreditati presso il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (MIUR) a svolgere ricerche di carattere applicativo a favore delle Piccole e Medie Imprese (PMI). In questo ambito, la società e qualificata per l attuazione di attività di: ricerca e sviluppo; servizi connessi all agricoltura e alla zootecnia (esclusi i servizi veterinari); realizzazione di software e consulenza informatica. CRPA è inserito nell Elenco degli Enti Organizzatori della Ricerca istituito dalla Regione Emilia-Romagna. La sezione alimentare tra le altre dotazioni dispone di un laboratorio di analisi sensoriale a norma UNI ISO 8589.
CRPA Lab - sezione alimentare - Tecnopolo Reggio Emilia CRPA Lab è una divisione di CRPA SpA. CRPA Lab è un laboratorio dedicato alla ricerca industriale rivolto ai settori dell agroalimentare e dell ambiente ed energia, ha avuto il sostegno finanziario della Regione Emilia-Romagna (POR FESR 2007-2013) ed è insediato nel Tecnopolo di Reggio Emilia. CRPA LAB sez. Alimentare sviluppa attività di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico principalmente per i settori della lavorazione e trasformazione delle carni, del latte, dei prodotti ortofrutticoli, e di tutti i prodotti agroalimentari in generale. L obiettivo è quello di consentire alle imprese alimentari di valutare l operatività e le potenzialità applicative di innovazioni di prodotto e/o di processo. La sezione alimentare è costituita da un laboratorio di analisi sensoriale a norma UNI ISO 8589 e da una sala prove lattiero-casearia. Laboratorio di analisi sensoriale L analisi sensoriale, attraverso metodologie normate, permette di descrivere le caratteristiche di un prodotto, ponderare le variazioni organolettiche legate a cambiamenti di ingredienti, di materie prime, di ricette, di tecnologie e di packaging. Inoltre, consente di: verificare quanto il prodotto piace, scoprire le caratteristiche che ne determinano la preferenza, individuarne i punti di forza per migliorare l efficacia e innovare la comunicazione con clienti e fornitori. Il laboratorio di analisi sensoriale di CRPA Lab, a norma UNI ISO 8589, è in grado di offrire: Profilo sensoriale completo: descrizione degli attributi di qualità, anche in confronto con prodotti alternativi o concorrenti (test descrittivo, profilo sensoriale QDA); Test discriminanti: confronto tra prodotti analoghi, ma diversi (test triangolare, duo-trio, ecc.); Analisi del consumatore: misura del gradimento e accettabilità del prodotto, valutato sia con focus group che con test di laboratorio; Individuazione della shelf-life di prodotti alimentari nuovi e/ con packaging innovativi; Allestimento e mantenimento di gruppi di assaggio interni alle aziende. Dal 2004 ad oggi sono stati coordinati e gestiti oltre 60 progetti di ricerca a finanziamento Regionale, Nazionale, Europeo e commesse private in collaborazione con diverse aziende del settore agroalimentare, Università, Centri di Ricerca e Istituzioni pubbliche. Inoltre sono state svolte numerose attività dimostrative inerenti le tecniche di analisi sensoriale e di degustazione.
Definizione: Odore di verro Con il termine odore di verro, si intende quell odore o sapore sgradevole che si manifesta spesso durante la cottura, o il consumo, di carne o prodotti di trasformazione della carne di suini maschi interi, che hanno raggiunto la maturità sessuale. Gli studi condotti hanno appurato che molti consumatori sono sensibili all odore di verro, e per questo motivo il suo controllo è un elemento imprescindibile nella produzione di carne suina. Le donne sembrano essere più sensibili degli uomini, così come alcuni gruppi etnici appaiono reagire con maggiore sensibilità di altri. Nella maggior parte dei paesi, le normative sulla qualità degli alimenti non ammettono la commercializzazione di carni con presenza di odore di verro. Caratteristiche del vaccino contro l odore di verro Il vaccino contro l odore di verro nel suino maschio agisce stimolando la produzione di anticorpi in grado di neutralizzare temporaneamente il GnRF endogeno dell animale e riducendo in questo modo la comparsa dell odore di verro. Il programma completo di immunizzazione consiste nella somministrazione di due dosi nel suino intermedio- leggero e di tre dosi nel suino pesante. La vaccinazione promuove il benessere animale e riduce notevolmente l incidenza di comportamenti indesiderati aggressivi e sessuali rispetto ai maschi interi. Una valida alternativa alla castrazione in linea con le aspettative dell Unione Europea e dei consumatori.