Spett. 1. la protezione e il ripristino degli ambienti acquatici del Trentino;

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Perchè l'energia non sia un buco nell'acqua. Idroelettrico: criticità legate alla fauna ittica

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PAT/RFS158-2013-0587071 Spett. Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Territorio, Ambiente e Foreste Servizio Valutazione ambientale Via Romagnosi, 11/a 38122 TRENTO e.p.c. ai Sindaci e Giunta Comunale Comune di Rovereto Piazza del Podestà, 11 38068 Rovereto (TN) Comune di Volano Via S. Maria, 36 38060 Volano (TN) Comune di Villalagarina Piazza S. Maria Assunta, 9 38060 Villa Lagarina (TN) Comune di Pomarolo Piazza F.lli Fontana, 7 38060 Pomarolo (TN) Comune di Nomi Piazza Springa, 3 38060 Nomi (TN) Comunità della Vallagarina Via Tommaseo 5 38068 Rovereto (TN) OGGETTO: - OPPOSIZIONE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO AD ACQUA FLUENTE SUL FIUME ADIGE, NEL COMUNE DI POMAROLO (Impianto Idroelettrico "Green Energy Vallagarina") L'Unione dei Pescatori del Trentino è nata nel 2000 per rappresentare e tutelare gli interessi comuni dei pescatori trentini. Lo Statuto indica i seguenti scopi: 1. la protezione e il ripristino degli ambienti acquatici del Trentino;

2. la salvaguardia della rinnovabilità delle risorse ittiche e il loro uso sostenibile; 3. la promozione della pesca dilettantistica come attività di interesse ambientale e sociale per la collettività; 4. la divulgazione delle conoscenze relative alla fauna ittica e al suo ambiente e l'informazione nei confronti dei soci, dei pescatori ospiti e della pubblica opinione, anche attraverso attività di editore; 5. il costante confronto con gli organi politici e amministrativi competenti in materia di governo delle acque superficiali, di sfruttamento delle risorse idriche, di protezione ambientale, di pesca e di gestione ittica; 6. la rivendicazione del ruolo delle Associazioni dei pescatori nella gestione del patrimonio ittico pubblico; 7. la promozione dell'immagine complessiva delle associazioni dei pescatori e delle loro attività qualificanti; 8. la gestione secondo criteri di economicità di servizi di interesse comune quali consulenza legali, fiscali e tecniche. Nell'ottica dei propri fini statutari l'unione, a tutela degli interessi collettivi legati alla tutela degli ambienti acquatici e dell'attività di gestione delle risorse ittiche pubbliche e della pesca esercitate dalle associazioni territoriali dei pescatori, intende esprimere la propria posizione in merito al progetto di un nuovo impianto idroelettrico ad acqua fluente sul Fiume Adige, con sbarramento e impianto di produzione nel comune di Pomarolo ed effetti rilevanti e diretti sull'ambiente fluviale compreso nei comuni di Pomarolo, Volano e Nomi. Preme rammentare, innanzitutto, che il progetto in questione costituisce una modesta rielaborazione del progetto già proposto, nel 1999, dalle aziende dei servizi municipalizzati di Rovereto e di Verona, ed elaborato dai medesimi progettisti. Sottoposto alla Valutazione dell'impatto Ambientale nazionale e in subordine a quella provinciale, il progetto ebbe nel 2000 una drastica valutazione negativa e non venne autorizzato per gravi motivazioni di carattere ambientale, e particolarmente per i prevedibili effetti di frammentazione del corso d'acqua, di alterazione della falda freatica, di innalzamento del livello della falda medesima con allagamento di aree significative della campagna circostante, di alterazione ulteriore della già degradata qualità complessiva dell'ambiente fluviale nel lungo tratto costituente l'invaso variabile a monte della traversa di progetto, di impatto ecologico e sulla fauna acquatica dei periodici svasi del materiale fino sedimentato nell'invaso a monte della traversa.

Anche allora i pescatori si mobilitarono e, attraverso il Comitato permanente per la difesa delle acque, presentarono la loro opposizione motivata, che merita di essere rammentata anche nei contenuti (allegato), che rimangono tuttora validi anche in relazione con la nuova proposta progettuale. Le motivazioni di fondo espresse in quel documento mantengono in gran parte la loro validità, soprattutto per quanto riguarda le premesse sulla presunta considerazione dell'idroelettrico come fonte di energia pulita e sulle ricadute economiche del nuovo impianto, che sono tutte da verificare, anche in funzione dell'attuale e futuro andamento del mercato dell'energia. A questo proposito va sottolineato che il proponente, contrariamente al progetto del 1999, non è un soggetto pubblico o parapubblico (in quel caso le aziende municipalizzate), ma un soggetto del tutto privato. Visto il progetto e particolarmente la relazione ambientale ad esso allegata, si rileva che: 1. pur prevedendo, rispetto al progetto originario, una riduzione del livello massimo di invaso e la predisposizione di un sistema idrovoro per il controllo del livello della falda esternamente all'alveo la soluzione proposta interessa un lungo tratto d'alveo, nel quale la formazione di un invaso variabile determinerà una significativa modificazione ambientale; 2. in particolare, si può prevedere che l'invaso determinerà fenomeni molto rilevanti di sedimentazione dei solidi fini sospesi e tipicamente trasportati e depositati dalle acque in relazione con le quotidiane oscillazioni di portata e di livello alle quali il fiume è già oggi soggetto per effetto dei numerosi invasi e impianti idroelettrici attivi sul suo bacino imbrifero; 3. la periodica mobilitazione di questi abbondanti sedimenti attraverso cacciate dalla traversa mobile prevista dal progetto non evita gli effetti deleteri della loro deposizione nel tratto di rigurgito a monte della traversa, né quelli sul tratto a valle, dove la dinamica del trasporto solido fine, già oggi alterata, verrebbe ulteriormente accentuata con prevedibili danni alla fauna acquatica vertebrata e invertebrata 4. riguardo al trasporto solido più grossolana, è immaginabile anche l'ulteriore aggravamento del progressivo consolidamento dei fondali che già oggi, a causa dello scarso ripascimento da monte e del crescente compattamento per effetto della deposizione di sabbia e limo, risultano sempre meno adatti all'insediamento di numerose componenti del macrozoobenthos e anche alla riproduzione dei salmonidi;

5. la valenza del fiume ai fini ambientali e ittica è, peraltro, aumentata in questi ultimi anni grazie alle politiche di risanamento ambientale, al generale miglioramento della qualità dell'acqua che ne è conseguito (e che stranamente non emerge dallo studio di impatto ambientale) e all'assidua e impegnativa opera di ripopolamento ittico e di limitazione del prelievo ittico attuata dall'associazione Pescatori Dilettanti della Vallagarina, che amministra i diritti di pesca pubblici nell'intero comprensorio e che da oltre 15 anni si è impegnata in un'opera di tutela ambientale e di riproduzione in cattività, secondo criteri di alta qualità, delle specie ittiche autoctone ai fini del ripopolamento; 6. in particolare, il medio Adige costituisce un fulcro di grande rilevanza per una specie ittica di grande importanza ai fini della conservazione della biodiversità, ma anche per la pesca, come la Trota marmorata, costituendo il fulcro centrale della sua distribuzione geografica e anche un ambiente fondamentale per la sua complessiva conservazione (si rammenta che il Salmo [trutta] marmoratus è tra le specie in pericolo critico secondo la più recente revisione della Lista Rossa dei Vertebrati italiani, pubblicata nel maggio 2013 dal Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare); 7. le mitigazioni e le compensazioni proposte nel progetto del nuovo impianto appaiono almeno in parte velleitarie e di modesta sostanza; 8. in particolare, la realizzazione di un alveo laterale di by pass in corrispondenza della traversa, alimentato con una portata del tutto marginale, difficilmente potrà essere efficace visto che il richiamo per la fauna ittica in risalita sarà esercitato dallo scarico delle turbine; 9. anche la cosiddetta "rinaturalizzazione delle golene" appare assolutamente inadeguata, ricadendo all'interno delle arginature esistenti ed avendo quindi una strettissima connessione con l'alveo principale: una simile soluzione, in presenza di oscillazioni intense e frequenti del livello idrometrico è certamente poco funzionale e destinata ad essere vanificata dal rapido interramento per effetto della deposizione di sabbia e limo fluviale, un fenomeno ben evidente per decine di chilometri lungo i "tomi" dell'adige (esempio Biotopo di Borghetto). Inoltre si vuole ricordare che: 1. l A.P.D.V. è da oltre 15 anni che integra con semine di avannotti e trotelle di Trota Marmorata (circa 150.000 avannotti / anno), prodotti nella pescicoltura di Rovereto, il fiume Adige ed in particolare il tratto di interesse del progetto; infatti lo scopo della

pescicoltura di Rovereto e dell incubatoio di S.Colombano, grazie al supporto costante anche dei soci e dei guardiapesca, è quello di permettere al fiume un autosostenimento; 2. il tratto interessato da tale progetto, e per la precisione dalla fossa dell Acquaviva a Brancolino, è sempre stato storicamente il sito naturale più produttivo per la Trota Marmorata e ad oggi, grazie alla fatica dell associazione, il sito dove si verificano sempre più freghe sia di Trota Marmorata che di Temolo; per dare delle indicazioni ad oggi sono circa una cinquantina; 3. sul fiume Adige si sta portando avanti sempre con maggiore attenzione il progetto marmorata (su indicazione anche della Provincia Autonoma di Trento), attuando regolamenti molto restrittivi e creando zone speciali per la maggior tutela della Trota Marmorata; 4. il Fiume Adige essendo per la maggior parte canalizzato verrebbe compromesso e si andrebbe ad intaccare uno dei pochi siti riproduttivi e naturali; 5. oltre all impatto sulla Trota Marmorata, si ricorda che l altra specie ittica presente nel fiume Adige e che si riproduce naturalmente è il Temolo, altra specie pregiata; 6. la promozione turistica che ogni giorno l associazione svolge, andrebbe vanificata con impatti sia sociali che economici ed inoltre anche all indotto portato in provincia; 7. il fiume Adige è uno dei pochi Fiumi dove è presente la Trota Marmorata e questo crea molti interessi da chi pratica la pesca per venire a pescare nelle nostre acque; 8. le catture di esemplari sopra i 70 cm sono sempre più in aumento come le freghe; le foto delle catture si possono trovare sul nostro sito internet www.apdv.org oppure su Facebook sulla pagina dell A.P.D.V.; In conclusione e in termini generali, inoltre, sembra doveroso richiedere di valutare gli impatti del nuovo impianto idroelettrico su una scala di bacino, senza tralasciare una seria analisi dell'effetto complessivo dello sfruttamento idroelettrico già oggi in atto lungo l'asta del fiume Adige, ma anche lungo i suoi affluenti. È prevedibile, infine, che se il progetto di "Green Energy Vallagarina" sarà autorizzato, seguiranno altre richieste di utilizzazione delle acque dell'adige, delle quali si sente già parlare insistentemente, con un ulteriore danno complessivo per il sistema fluviale nel suo complesso. Con queste motivazioni l'unione dei Pescatori del Trentino chiede alla Giunta provinciale di non autorizzare il suddetto progetto tenendo in doverosa considerazione gli interessi collettivi diffusi che con la sua realizzazione verrebbero ulteriormente sacrificati al profitto

economico privato, che è del tutto legittimo finché non va, però, a intaccare l'interesse pubblico. Unione Pescatori del Trentino Associazione Pescatori Dilettanti Vallagarina Il Presidente Stefano Martini cell. 331 6016844