ITALIA Rapporto annuale sulle statistiche in materia di asilo e immigrazione

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EMN EUROPEAN MIGRATION NETWORK Italian National Contact Point ITALIA Rapporto annuale sulle statistiche in materia di asilo e immigrazione Anno di riferimento: 2007 a cura di EMN Punto Nazionale di Contatto Centro Studi e Ricerche IDOS con il supporto del Ministero dell Interno www.emnitaly.it ROMA 2010 1

ITALIA Rapporto Annuale sulle Statistiche in materia di asilo e immigrazione (Anno di riferimento: 2007) A cura di Alessandra Ciurlo, Antonio Ricci, Franco Pittau Centro Studi e Ricerche IDOS INDICE I. INTRODUZIONE..p.3 I.1. Metodologia II. ASILO.p.5 II.1. Analisi e interpretazioni delle statistiche in materia di asilo II.2. Interpretazioni di contesto (fattori giuridici, politici e internazionali) III. IMMIGRAZIONE. p.9 III.1. Analisi e interpretazioni delle statistiche in materia di immigrazione III.1.1. Flussi migratori III.1.2. Popolazione residente III.1.3. Permessi di soggiorno rilasciati nel corso dell anno III.2. Interpretazioni di contesto (fattori giuridici, politici e internazionali) IV. RESPINTI, RINTRACCIATI IN POSIZIONE IRREGOLARE ED ESPULSI...p.12 IV.1. Analisi e interpretazione delle statistiche IV.1.1. Tendenze e sviluppi sul numero dei respinti IV.1.2. Tendenze e sviluppi sul numero dei rintracciati in posizione irregolare IV.1.3. Tendenze e sviluppi sul numero degli espulsi IV.1.4. Specificità dei gruppi nazionali IV.2. Interpretazioni di contesto (fattori giuridici, politici e internazionali) 2

1. Introduzione Il presente Rapporto annuale sulle statistiche in materia di immigrazione e asilo relativamente al 2007 ricade nell ambito delle competenze attribuite alla Rete Europea sulle Migrazioni EMN, nata a seguito della Decisione del 14 maggio 2008 del Consiglio dell Unione Europea n. 381. Obiettivo della rete EMN è quello di svolgere un ruolo di supporto ai policy makers europei e nazionali, favorendo a livello comunitario la conoscenza di quanto avviene nei diversi contesti nazionali attraverso lo scambio di informazioni e la comparabilità dei dati statistici. 1.1. Metodologia L elaborazione dello studio ha comportato una laboriosa cura nella raccolta dei dati statistici, dovendo provvedere ad apposite verifiche e operazioni di riscontro attraverso il coinvolgimento dei principali attori sul campo, cioè i cosiddetti data provider. In questo primo paragrafo, dedicato alla metodologia seguita nell espletamento dello studio attraverso l apposita griglia di specifiche contenuta nel documento di lavoro Migrapol 162, vengono innanzitutto presentate le specifiche fonti amministrative utilizzate e gli eventuali problemi affrontati in ragione delle caratteristiche del fenomeno migratorio preso in esame e delle rispettive modalità di registrazione. Riguardo il bilancio demografico delle iscrizioni dall'estero e delle cancellazioni per l'estero e l'andamento della popolazione complessiva, il Punto di contatto nazionale conferma la sussistenza a livello nazionale di due diverse modalità di rilevazione che producono risultanze statistiche differenziate: - la prima modalità è quella che prevede elaborazioni statistiche sulla base di modelli individuali relativi alle persone registrate che hanno cambiato residenza nel corso dell anno, modalità che viene comunemente utilizzata in ragione del maggiore dettaglio delle informazioni fornite, anche se maggiormente soggetta a margini di errore per quanto riguarda il dato complessivo, poiché i modelli individuali non sono compilati per tutte le persone coinvolte 1 ; 1 Cfr., ISTAT, Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche. Periodo di riferimento: Anni 1997-2005. Diffuso il: 18 giugno 2008 http://www.istat.it/dati/dataset/20080618_00/ 3

- la seconda modalità, che in questa sede si è ritenuto opportuno privilegiare, si basa invece su modelli che vengono compilati dai Comuni di competenza e si riferiscono al numero complessivo delle persone coinvolte (si tratta quindi di soli 8.103 modelli, tanti quanti sono i Comuni italiani). I dati riportati in questi modelli stanno alla base del cosiddetto bilancio demografico curato dalla Divisione Popolazione, Istruzione e Cultura dell'istat, istituzione che, contattata in occasione del Rapporto 2006, aveva consigliato di utilizzarli in quanto rappresentativi del dato riepilogativo più attendibile 2. Per quanto riguarda la popolazione e i cittadini non comunitari residenti, si è fatto riferimento ai dati ufficiali periodicamente rilasciati dall Istat e accessibili nell apposita bancadati online demo.istat.it, mentre per quanto riguarda i nuovi permessi di soggiorno rilasciati nel corso dell anno e ancora in vigore alla fine dell anno si è fatto riferimento agli archivi del Centro Elettronico Nazionale CEN di Napoli del Ministero dell Interno/Dipartimento Pubblica Sicurezza. Per quanto riguarda le statistiche sui richiedenti asilo, il NCP Italia ha provveduto a richiedere una apposita estrazione dei dati da parte della Commissione Nazionale per il Diritto d'asilo del Ministero dell Interno poiché, trattandosi di archivi in movimento, è comprensibile che, a distanza di tempo possano essere suscettibili di variazioni minime connesse a verifiche tecniche ed inserimenti correttivi successivamente effettuati. Anche per quanto riguarda le attività di contrasto all'immigrazione irregolare (respingimenti, rintracciati in posizione irregolare, espulsioni), si è provveduto a fare richiesta del dato consolidato alle autorità competenti, ovvero al Dipartimento Pubblica Sicurezza del Ministero dell Interno e anche in questo caso gli eventuali successivi aggiustamenti si discostano di poco dal dato precedente. 2 Cfr., http://demo.istat.it/index_e.html 4

2. Asilo 2.1. Analisi e interpretazione delle statistiche in materia di asilo 2.1.1. Tendenze dell andamento delle domande di asilo Nel corso del 2007 sono stati 14.053 i cittadini stranieri che, una volta arrivati in Italia, hanno fatto domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato. Tra il 2004 e il 2007 l andamento delle richieste ha subito alcune variazioni: tra il 2004 e il 2005 si è verificato un decremento delle domande del 4,8% (da 9.850 a 9.377 domande), seguito però nell anno successivo da un significativo incremento del 10,4% (10.348 domande), incremento che si è ulteriormente rafforzato tra il 2006 e il 2007 arrivando al 36%, per un totale complessivo di 14.053 richieste di asilo. Questa tendenza alla crescita è stata condivisa da diversi altri paesi dell Europa meridionale quali Grecia, Spagna, Portogallo e Cipro e da alcuni paesi di più recente ingresso nell Unione Europea quali Bulgaria, Lettonia, Romania, Polonia, Ungheria, in cui si sono registrati nel 2007 aumenti delle richieste di asilo che variano dal 41% al 200%. ITALIA. Serie storica dei richiedenti asilo (1997-2007) 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 1.874 13.194 24.809 18.361 17.403 16.131 13.982 9.850 9.377 10.348 14.053 FONTE: Commissione Nazionale per il Diritto d Asilo I cittadini stranieri, che nel 2007 che hanno presentato domanda di protezione internazionale, sono arrivati in prevalenza dal continente africano, sebbene alcuni anche da altri Stati europei e asiatici. I principali paesi d origine dei richiedenti asilo sono stati: l Eritrea con 2.260 domande presentate e la Nigeria (1.336); seguite da Serbia Montenegro (1.100), Costa D Avorio (982), Somalia (757), Ghana (673) e Afghanistan (663). Il numero di nuovi richiedenti asilo provenienti dall Eritrea si è confermato il più alto, così come avvenuto nel 2005 e nel 2006. Rispetto al 2006, invece, è aumentato il numero di domande d asilo presentate da cittadini della Nigeria ed anche, in modo significativo, della Serbia Montenegro (che si sono duplicate - in particolare quelle presentate da persone 5

originarie del Kosovo) e, in modo poco meno consistente, da cittadini provenienti dalla Costa d Avorio. A differenza degli anni passati, nel 2007 le domande presentate da ghanesi, pur essendo comunque in aumento, non sono state tra le più numerose. Invece, sono risultate in diminuzione quelle presentate invece da cittadini del Togo, in controtendenza rispetto al 2006. Nel 2007, sono state numerose le domande di asilo di persone in fuga dalla Somalia e dall Afghanistan, in linea con quanto riscontrato anche in altri paesi industrializzati. Nelle statistiche dell anno sono invece scomparsi, nella graduatoria dei primi paesi, i richiedenti asilo provenienti da Etiopia, Marocco, Sudan e Bangladesh, che risultavano numerosi nell anno precedente. ITALIA. Domande di asilo presentate nel biennio 2006-2007 FONTE: Commissione Nazionale per il Diritto d Asilo 2.1.2. Richieste di asilo esaminate Il 2007 è stato il terzo anno di applicazione della procedura decentralizzata di determinazione dello status di rifugiato, entrata in vigore il 21 aprile del 2005. Le sette Commissioni territoriali esistenti, hanno esaminato 13.509 domande, con un incremento del 46% rispetto alle 9.260 del 2006. Sul totale di domande esaminate, 1.408 - ovvero il 10,4% - hanno avuto come esito il riconoscimento dello status di rifugiato, con un aumento di circa tre punti percentuali rispetto 6

al 7,1% del 2006; 6.318 domande (pari al 46,7% delle domande esaminate) hanno portato ad una decisione negativa con richiesta alla Questura di autorizzare il soggiorno per motivi di carattere umanitario, con un incremento di circa dieci punti percentuali rispetto al 36,6% del 2006. Le domande che hanno ricevuto un diniego senza alcuna protezione umanitaria sono state 4.908 (il 36,3% del totale), cifra che è risultata più alta rispetto all anno precedente (3.621), quando esse rappresentavano il 32,2% del totale delle domande esaminate. L istituzione delle Commissioni territoriali - con la decentralizzazione di Roma come unica sede per effettuare tutte le procedure riguardo all asilo - ha diminuito in modo sostanziale il numero di domande che non potevano essere portate a termine per l impossibilità di contattare i domandanti in fase di esame delle domande. Infatti, il tasso d irreperibilità è sceso dal 57% nel periodo precedente alla decentralizzazione, al 6% del 2007, pari ad appena 875 domande. Tra queste domande sono inoltre conteggiati i pochi casi di rinuncia o di attribuzione di responsabilità ad altro paese europeo, ovvero i cosiddetti casi Dublino. ITALIA. Domande di asilo esaminate nel biennio 2006-2007 FONTE: Commissione Nazionale per il Diritto d Asilo 2.1.3. Cambiamenti per gruppi specifici 7

Una delle caratteristiche dell Italia è che il suo territorio sia circondato in gran parte dal mare e che le sue coste meridionali siano vicine a quelle settentrionali del continente africano, delineando questa area come una via d ingresso al paese. Secondo le stime dell UNHCR nel 2007, circa il 50% delle domande d asilo presentate in Italia perviene da persone arrivate via mare. Tra le migliaia di migranti che sbarcano ogni anno nelle coste meridionali, circa la metà ha bisogno di protezione perché in fuga da persecuzioni, violenze o guerre nei loro paesi di origine. Del totale delle persone sbarcate, il 35% circa presenta domanda d asilo direttamente sul posto o in seguito, con un tasso di riconoscimento di una qualche forma di protezione (status di rifugiato o protezione umanitaria) che arriva al 65% circa del totale. Gli sbarchi, che avvengono principalmente a Lampedusa, in Sicilia e, in misura minore, in Calabria e Puglia, hanno coinvolto nel 2007 circa 20.000 persone, di cui il 22% è stato giudicato bisognoso di protezione internazionale. Di fronte alla necessità di rafforzare le capacità di accoglienza dell Italia, l UNHCR e le organizzazioni partner (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Croce Rossa Italiana) hanno aderito al progetto Praesidium finanziato dal Ministero dell Interno e dal programma ARGO dell Unione Europea, operativo a Lampedusa (Sicilia). 2.2. Interpretazioni di contesto (fattori giuridici, politici e internazionali) Rispetto alla normativa in materia di asilo, il 2007 è stato un anno importante perché il governo italiano si è adoperato per il recepimento di due direttive europee sugli standard minimi da applicare nella procedura di riconoscimento della protezione internazionale (Direttiva 2005/85/CE 10/12/2005 e Direttiva 2004/83 CE 29/04/2004), che apportano notevoli miglioramenti al sistema di asilo in Italia. Gli effetti sono però osservabili solo in minima parte durante lo stesso anno perché l implementazione si è dilatata nel tempo; ciò nonostante nel 2007, l incremento delle richieste di asilo è stato pari al 36% in più rispetto al 2006. 8

3. Immigrazione 3.1 Analisi e interpretazione delle statistiche sull asilo 3.1.1. Flussi migratori Per quanto riguarda il bilancio immigrazione ed emigrazione da e per un altro paese estero, il quadro statistico presenta una evoluzione assolutamente positiva in grado di assicurare nel corso degli anni un costante aumento della popolazione complessiva. Riguardo l immigrazione registrata, va tenuto in considerazione l impatto del provvedimento di regolarizzazione del novembre 2002, i cui effetti si sono riverberati non solo sul 2003 ma anche sul 2004 in ragione dell enorme numero di istanze ricevute e della complessità dei relativi adempimenti amministrativi (704 mila circa). Dopo la tendenza in calo per gli anni 2003-2005, il numero di persone straniere immigrate dall estero ha conosciuto una crescita significativa negli anni 2006 e 2007. Nel corso del 2007 si è trattato della registrazione delle quote di ingresso dell anno precedente, inizialmente fissate a 170 mila unità e poi portate a 520 mila. Sempre alla fine del 2007 le quote, ancora una volta pari a 170.000, sono state superate da una valanga di domande (più di 170.000), ma non c è stato l adeguamento delle quote, salvo il ripescaggio (che avverrà nel 2008) di una parte delle domande non presa in considerazione. Per quanto riguarda, invece, il numero di persone straniere che sono emigrate dall Italia per un paese estero, pur in leggero aumento, rimane ancora estremamente inferiore rispetto ai nuovi ingressi. Nel 2007 l incidenza dell emigrazione sull immigrazione è stata pari al 5,4%. ITALIA. Saldo tra immigrazione ed emigrazione di cittadini stranieri (2003-2008) 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Popolazione residente (1 gennaio) 57.321.070 57.888.245 58.462.375 58.751.711 59.131.287 59.619.290 Immigrazione 424.856 394.756 282.780 254.588 515.201 496.549 Emigrazione 12.886 14.019 15.951 16.974 20.316 27.023 FONTE: http://demo.istat.it/index_e.html 9

3.1.2. Popolazione residente L anno 2007 è stato particolarmente significativo per quanto riguarda la popolazione straniera residente in Italia, che ha raggiunto il livello di 2 milioni e mezzo di persone, pari al 4,2% del totale dei residenti. Se si tenessero in considerazione anche i cittadini comunitari e neocomunitari l incidenza salirebbe al 5,8%, per effetto del significativo impatto della presenza di cittadini romeni (all epoca oltre 600 mila e diventati quasi un milione due anni dopo). Tra i cittadini di paesi terzi si conferma la prima collettività quella albanese (16,1%), seguita a breve distanza dai marocchini (14,6%). Più distanziati si collocano cinesi (6,3%), ucraini (5,3%) e filippini (4,2%). Va sottolineato che la graduatoria non ha conosciuto variazioni significative nel corso degli anni recenti, a parte la comunitarizzazione dei residenti romeni e bulgari a partire dal primo gennaio 2007. ITALIA. Popolazione residente per principali paesi di cittadinanza (1 gennaio 2008) Popolazione totale 59.619.290 Italiani 56.186.639 Comunitari - EU-26 934.435 Di cui EU-10 118.013 Di cui EU-2 (BG, RO) 658.755 Non comunitari 2.498.216 Principali Paesi Terzi: Albania 401.949 Marocco 365.908 Cina 156.519 Ucraina 132.718 Filippine 105.675 Tunisia 93.601 Ex Rep. Jug. di Macedonia 78.090 India 77.432 Ecuador 73.235 Perù 70.755 Altri 942.334 FONTE: http://demo.istat.it/index_e.html 3.1.1. Nuovi ingressi 10

Il dato relativo ai nuovi ingressi è disponibile solo nel suo aspetto aggregato per quanto riguarda l anno di riferimento 2007, nel corso del quale sono stati rilasciati 150.500 permessi di soggiorno risultati ancora validi alla fine dell anno. Come spiegato nella introduzione metodologica, si tratta di un dato che rispecchia solo parzialmente la realtà a causa della tempistica che intercorre tra visto, ingresso, rilascio di permesso di soggiorno e relativa registrazione amministrativa. 3.2. Interpretazioni di contesto (fattori giuridici, politici e internazionali) Per quanto riguarda le interpretazioni di contesto si riportano in particolare due aggiornamenti normativi che hanno influenzato nel 2007 e anche negli anni successivi l andamento dei flussi migratori verso l Italia: 1) nel corso del 2007 l Italia ha implementato diverse importanti direttive europee in tema di immigrazione, come la direttiva 2003/86/EC sul ricongiungimento familiare, che ha abolito la necessità del rilascio di un permesso di soggiorno per i minori non comunitari adottati o in processo di adozione; 2) il Decreto legge n. 154/2007 ha, inoltre, regolato le condizioni di ammissione dei cittadini di Paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato in conformità con i dettami comunitari. ITALIA. Paesi di cittadinanza della popolazione residente straniera (1 gennaio 2008) FONTE: http://demo.istat.it/index_e.html 11

4. Respinti, rintracciati in posizione irregolare ed espulsi 4.1 Analisi e interpretazione delle statistiche 4.1.1.Tendenze e sviluppi sul numero dei respinti Per quanto riguarda il numero dei respinti alle frontiere, superata la fase critica determinatasi nel periodo 1997-2002 (oltre 30 mila respingimenti l anno), il numero complessivo è andato gradualmente a diminuire raggiungendo quota 20 mila nel 2005 e quindi addirittura scendendo sotto le 10 mila unità nel 2007 (9.394). In questo senso, ha influito anche l esenzione dal visto per gli Stati membri candidati ad aderire all UE nel caso di soggiorni inferiori a tre mesi. ITALIA. Serie storica dei respingimenti (1997-2007) 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 39.888 29.593 36.434 30.563 30.287 37.183 24.003 24.003 19.336 20.267 9.394 FONTE: Ministero Dell Interno / Dipartimento Pubblica Sicurezza Come conferma l analisi dei gruppi nazionali, un fattore determinante a spiegare la tendenza in evidente diminuzione del fenomeno è rappresentato dal progressivo allargamento dell UE che da una parte ha spostato la pressione migratoria irregolare verso i nuovi Stati membri, diventati essi stessi le nuove frontiere comunitarie e, dall altra, ha ridimensionato alla radice la pressione migratoria irregolare di importanti paesi come Bulgaria e Romania, che nel 2006 hanno totalizzato da soli il 41,1% della pressione irregolare. L attuale panorama dei paesi di origine dei cittadini stranieri respinti presenta pertanto una maggiore frammentazione e vede rappresentati tutti i continenti con differenti paesi: Europa (Serbia-Montenegro, Albania, Turchia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia), America (Paraguay, Brasile), Africa (Marocco, Senegal, Nigeria) e Asia (Cina). La graduatoria nel 2007 è guidata dalla Serbia-Montenegro con 797 cittadini respinti, seguita da Paraguay e Albania attorno a 500 (rispettivamente 504 e 499) e quindi Marocco (439) e Brasile (410). 12

ITALIA. Respingimenti per paese di origine (2007) FONTE: Ministero Dell Interno / Dipartimento Pubblica Sicurezza 4.1.2.Tendenze e sviluppi sul numero dei rintracciati in posizione irregolare In questo paragrafo si fa riferimento agli stranieri non comunitari rintracciati in posizione irregolare. A questo proposito, sulla base dei dati da ultimo forniti dal Ministero dell Interno, la tendenza presenta caratteristiche di forte decremento nel corso dell ultimo anno (54.140), anche se negli anni immediatamente precedenti la pressione è rimasta molto significativa, nonostante l andamento oscillante osservabile da anno a anno, fino a superare le 90 mila unità nel triennio 2000-2002 e di nuovo nel 2006. ITALIA. Serie storica dei rintracciati in posizione irregolare (1997-2007) 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 57.539 69.789 64.523 91.460 90.160 92.823 59.535 61.024 83.809 92.029 54.140 FONTE: Ministero Dell Interno / Dipartimento Pubblica Sicurezza 13

Per quanto riguarda i paesi di origine riscontrati nel 2007, in questo caso appare evidente il primato del Nord Africa, con il Marocco in prima posizione, l Egitto in terza, la Tunisia in sesta e l Algeria in nona. Per quanto riguarda l Europa sono i cittadini albanesi (secondi) e moldavi (decimi) ad essere i più rappresentati, cinesi (quarti) e indiani (ottavi) per il continente asiatico, senegalesi (quinti) e nigeriani (settimi) per il resto del continente africano. Va sottolineato che escono dalla graduatoria i cittadini sud-americani. ITALIA. Persone rintracciate in posizione irregolare per paese di origine (2007) FONTE: Ministero Dell Interno / Dipartimento Pubblica Sicurezza 4.1.3.Tendenze e sviluppi sul numero di espulsi Per quanto riguarda le espulsioni nell anno 2007 sono state complessivamente 8.771, un numero molto vicino a quanto registrato nel 1997 (8.394). Negli anni intercorsi, tuttavia, l andamento ha conosciuto una rapida crescita fino all anno 2002, quando si sono raggiunte oltre 33 mila espulsioni, per poi tornare a scendere gradualmente negli anni immediatamente successivi e drasticamente dimezzare tra il 2006 (oltre 16 mila) e il 2007 (8.771). 14

Ancora una volta, nell analisi dell efficacia dell attività di contrasto all immigrazione irregolare, non va dimenticato l evidente collegamento tra il calo registrato e la comunitarizzazione di importanti collettività di immigrati come i polacchi nel 2004 e i romeni nel 2007. Inoltre, come prima è stato precisato, bisogna tenere conto dell aumento delle quote d ingresso determinatosi nel 2006. ITALIA. Serie storica delle espulsioni (1997-2007) 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 8.394 12.681 24.044 26.734 32.000 33.413 31.013 27.402 24.001 16.597 8.771 FONTE: Ministero Dell Interno / Dipartimento Pubblica Sicurezza Nel 2007, più di un quinto delle espulsioni ha riguardato cittadini albanesi (22,1%). I cittadini albanesi (1.940), insieme a quelli egiziani (1.217) e marocchini (1.201), rappresentano la metà del totale delle espulsioni ITALIA. Espulsioni per paese di origine (2007) FONTE: Ministero Dell Interno / Dipartimento Pubblica Sicurezza 4.1.4. Specificità dei gruppi nazionali 15

In linea generale, nell attività di contrasto trova conferma quella che è la principale caratteristica dell attuale panorama italiano: il policentrismo migratorio e cioè la provenienza da molti paesi e da diversi continenti. Per quanto riguarda particolari considerazioni a livello di specifici gruppi di collettività si può tuttavia osservare sulla base delle analisi che sono state condotte, quanto segue: - Albania e Marocco, che rappresentano i primi due gruppi nazionali presenti in Italia, si confermano nelle prime posizioni sia nei respingimenti, che tra le persone rintracciate in posizione irregolare e tra quelle sottoposte a decreto di espulsione; - per la Cina si intuisce una maggiore facilità di contrasto dell immigrazione irregolare al momento dell ingresso piuttosto che nelle fasi successive, come suggerisce il numero esiguo di espulsioni; - il protagonismo dell America Latina nei respingimenti viene meno poi tra le persone rintracciate in posizione irregolare e tra quelle sottoposte ad espulsione. Infine, considerata la collocazione geografica e le attuali tendenze in atto, l integrazione nella casa comune europea dei paesi europei ex comunisti ha svolto una funzione molto importante per la normalizzazione delle attività di contrasto nei confronti dell ingresso e del soggiorno irregolare da parte di cittadini stranieri. Cittadini respinti, rintracciati in posizione irregolare ed espulsi (2007) Respingimenti Rintracci in pos. irreg. Espulsioni TOTALE 9.394 TOTALE 54.140 TOTALE 8.771 Serbia Montenegro 797 Marocco 9.526 Albania 1.940 Paraguay 504 Albania 3.832 Egitto 1.217 Albania 499 Egitto 3.366 Marocco 1.201 Marocco 439 Cina 3.356 Ucraina 491 Brasile 410 Senegal 3.094 Tunisia 480 Cina 375 Tunisia 3.006 Serbia Montenegro 366 Senegal 327 Nigeria 2.523 Moldova 349 Turchia 312 India 2.481 Nigeria 316 Nigeria 281 Algeria 2.294 Algeria 315 Ex Rep. Jug. Macedonia 250 Moldova 2.065 Palestina 266 Altri 5.200 Altri 18.597 Altri 1.830 FONTE: Ministero Dell Interno / Dipartimento Pubblica Sicurezza 4.2 Interpretazioni di contesto (fattori giuridici, politici e internazionali) 16

Per quanto riguarda l attività di contrasto dell immigrazione irregolare, nel corso del 2007 l Italia ha emanato un decreto che estende l allontanamento dal territorio nazionale anche ai cittadini comunitari presenti in Italia senza essere titolari dei requisiti per la residenza. In particolare, il Ministero dell Interno ha concesso ai Prefetti la prerogativa di emanare provvedimenti di espulsione sulla base della loro giurisdizione sulla pubblica sicurezza. Si può restare a prima vista sorpresi che un paese dalle frontiere così esposte come l Italia, abbia avuto nel 2007 un numero di espulsioni di poco superiore a quello riscontrato nel 1998, anno rispetto al quale la popolazione legalmente residente si è triplicata e i flussi, quindi sono stati particolarmente intensi. A questo riguardo bisogna tenere presente diversi fattori: 1. la stragrande maggioranza dei cittadini stranieri, interessati a stabilirsi in Italia anche in assenza di una corrispondente autorizzazione, entrano regolarmente (come turisti in esenzione di visto, con un visto o premesso di soggiorno di durata temporanea) e poi si trattengono oltre il tempo consentito, per cui non possono essere respinti alle frontiere ma solo sul territorio, dove però è più agevole la mimetizzazione; 2. l estensione della comunitarizzazione, con l adesione all UE di 12 nuovi Stati membri, ha ridotto la pressione sulle frontiere italiane, come si rileva specialmente nel caso dei romeni; 3. il governo italiano ha proceduto, con il tempo, ad elevare le quote d ingresso dei nuovi lavoratori al fine di ridurre la necessità di intervenire, a posteriori, con provvedimenti di regolarizzazione e, a questo riguardo, il 2006 (i cui effetti si sono constatati nell anno successivo) è stato quanto mai significativo; 4. L andamento degli sbarchi ha conosciuto la punta massima (quasi 50 mila persone) nel 1989 durante la guerra del Kosovo, per poi attestarsi sulle 20 mila unità. Dopo la diminuzione al di sotto delle 15 mila unità riscontrata nel 2003 e nel 2004, si supera nuovamente la soglia delle 20 mila unità nel triennio successivo per l effetto esercitato dagli accordi ispano-marocchini su Ceuta e Melilla, che fanno diminuire gli sbarchi in Spagna e spostano il punto di partenza in Libia, con la Sicilia come destinazione. Questi flussi coinvolgono i potenziali migranti del Maghreb (specialmente marocchini e tunisini), dell Egitto e di altri Paesi subsahariani (Sudan, Somalia, Eritrea, Etiopia, Nigeria e altri), che, partendo dal Marocco, rischiano di essere intercettati dai 17

pattugliamenti congiunti mentre la tratta verso le Canarie, spostatasi prima nella Mauritania e poi nel Senegal, è diventata sempre più pericolosa. Lo studio del controllo e del contrasto dei flussi non autorizzati è funzionale, naturalmente, anche alla programmazione dei flussi. Invece, assumono caratteristiche del tutto specifiche i flussi dei richiedenti asilo che, determinate da cause più pressanti rispetto a quelle che influiscono sui migranti economici e protetti da una normativa comunitaria più garantista, non vanno assolutamente confusi con i normali flussi migratori. Le statistiche in materia di immigrazione e di asilo, esaminate sotto questa ottica più ampia, si configurano quindi come osservatorio sul futuro sviluppo dell immigrazione e in sostegno sulle linee cui improntare le future politiche migratorie. 18